16 ott 2018

POLITICA DI PROGRAMMA E MERCATI FINANZIARI


Le domande giuste da porsi oggi sono : In questi anni la logica dell'austerità ha fatto crescere il Paese o no? Il nostro debito pubblico in questi anni di austerità è sceso o no? Le disuguaglianze sono macroscopicamente aumentate o no? Le risposte sono talmente evidenti da non lasciare spazio ad altri commenti!
di vincenzo cacopardo

Se si vuole imporre un modello economico finanziario ritenendo un Paese alla stregua di una “impresa”, si deve avere il coraggio di ammettere che ogni “impresa” piena di debiti non potrà mai riprendersi senza investimenti e senza far uso di nuove risorse e nuove idee. Se il Fondo monetario ...come la Banca d'Italia ..si permettono di alzare la voce sull'impresa Italia dettando regole.. dovrebbero almeno spiegare con quale criterio si può pensare di far crescere un Paese indebitato.. se non favorendo chi lo vive e chi continua a sostenerlo attraverso il lavoro e le risorse.

Ma anche migliorando il rapporto col debito ..possiamo davvero insistere con queste immense disuguaglianze generatisi proprio a causa dell' insensata logica che ha premiato di gran lunga i noti e potenti imperi finanziari?

Il voto nazionale di Marzo ha portato la governabilità secondo le vecchie regole della prima Repubblica.. quando un governo si andava formando in seno al Parlamento. Non c'è da meravigliarsi quindi se si è ricavata una maggioranza tra due partiti che si sono uniti in un programma e che in fase di elezioni si trovavano distanti e distinti. D'altronde quella era la legge elettorale proposta dal PD e votata dal parlamento.. Bisogna farsene una ragione!

In questi mesi, attraverso un contratto, i due Partiti hanno ricercato una sintesi per poter soddisfare in buona parte l'elettorato dal quale hanno tratto il loro consenso. Tuttavia i nodi sono rimasti e permarranno ancora sulla fase di realizzazione della manovra che tutto il Paese aspetta.

Questi i fatti! Ma da qui a condannare sul nascere ogni provvedimento è prematuro oltre che inutile e provocatorio dato che ogni punto della suddetta manovra non potrà che ricercare maggior dialogo interno ed un impegno alle soluzioni non facile proprio per la difficoltà di far combaciare interessi di un elettorato ben diverso.

In molti come me.. rimangono poco convinti sulla questione inerente il reddito di cittadinanza, tuttavia bisognerà aspettare le varie soluzioni sul tema prima di criticare con violenza!..e così anche per gli altri delicati temi toccati dalla manovra...

Ma se un libero cittadino si pone dei dubbi... non possono di certo farlo i mercati finanziari ancor prima della definizione di un Def che potrà, anche in fase di esecuzione, apportare piccole modifiche senza spostare cifre insostenibili. Dobbiamo pensare che questo mercato finanziario che compra il debito dei Paesi.. possa muovere le loro sorti...senza lasciare alla politica il libero compito di dettare le strade più opportune che come ruolo gli appartengono?..Se così è..a che vale andare ai seggi?



11 ott 2018

ANCHE BANKITALIA CONTRO LA MANOVRA




Questa Europa non pare per nulla costruita su una economia e su una comunita' sociale...ma solo e soltanto su un mercato finanziario!... Il mercato finanziario muove le sorti dei paesi comprando debito...senza via di scampo...C'è da domandarsi se questo ipocrita successo potrà mai rappresentare il futuro di una societa' civile che vorrebbe costruirsi sulla politica di un consenso democratico.
di vincenzo cacopardo

Se per la manovra si intravvedono continui cambiamenti ed una buona dose di confusione (dovuta anche alla difficile sintesi tra i Partiti che governano), non mancano di certo le critiche di certi Istituti fondati conflittualmente sulle orme del vecchio sistema.

Dopo gli interventi di Moscovici, Junker, Mario Monti, Cottarelli e del Fondo Monetario Internazionale che hanno sollevato non pochi dubbi sulla manovra finanziaria del nuovo governo..ha chiuso il cerchio Bankitalia. Quella della Banca d'italia, è una storia vecchia! Di fatto ancora oggi vorrebbe rappresentare un istituto di diritto pubblico..ma permane in conflitto.
Le principali funzioni della Banca d’Italia sono dirette ad assicurare la stabilità monetaria e la stabilità finanziaria, requisiti indispensabili per un duraturo sviluppo dell’economia. E' un Ente pubblico che rimane ancora oggi controllato dalle banche private. E' una faccenda sulla quale in tanti hanno sollevato dubbi nel passato ed oggi ancora una volta lo ha fatto il pentastellato Di Battista..

La Banca d’Italia è responsabile del contenimento del rischio, della stabilità e della sana e prudente gestione degli intermediari....laddove per la trasparenza e la correttezza dei comportamenti rimane competente la Consob.

Come Autorità di Vigilanza, l’Istituto persegue la sana e prudente gestione degli intermediari, la stabilità complessiva e l’efficienza del sistema finanziario, nonché l’osservanza delle disposizioni che disciplinano la materia da parte dei soggetti vigilati. In questi ultimi decenni una serie di decreti hanno finito col conferire alla Banca d’Italia poteri di vigilanza nei confronti delle banche e dei gruppi bancari oltre che delle società finanziarie, degli istituti di moneta elettronica e di quelli di pagamento. L’esercizio di questi poteri è finalizzato a perseguire obiettivi distinti, tuttavia collegati tra loro. Come dare torto al fatto indiscusso che questo Istituto non potrà mai svolgere equamente una vera funzione pubblica e che gli interessi privati delle banche che lo controllano prevarranno sempre su ogni iniziativa a sfondo sociale?
Ancora oggi perseverano grossi dubbi sul fatto che i controllati rimangano controllori..e perciò, sotto l'ombrello di un Istituto (per immagine pubblico), sono anche in grado di sollevare questioni di peso su manovre che spetterebbero prevalentemente alla politica di governo votata dal cittadino.

Se Istituti come la Banca d'Italia, il Fondo Monetario o la Banca Centrale Europea possono essere in grado di determinare le sorti di una società imponendo le loro regole, viene spontaneo domandarsi qual'è la ragione dell'esistenza stessa della politica..di correre verso i seggi per un consenso..di scommettere su una democrazia..Quali potrebbero essere le sorti di una società comune basata essenzialmente sui numeri di un mercato finanziario che blocca ogni sano sviluppo costruito sulle idee e su una sana economia reale?

5 ott 2018

REDDITO DI CITTADINANZA: il rischio boomerang


Le ultime voci parlano di una possibile rinuncia ai tagli delle pensioni d'oro e un rilancio del reddito di cittadinanza. Possiamo credere nell'impegno di Di Maio sulla manovra..ma i dubbi e le perplessità.. restano..
di vincenzo cacopardo
Al di là dei numeri della manovra.. sui quali vi è tantissima confusione..ed anche una sorta di complicato garbuglio con qualche piccola controversia interna dei partiti di governo ...quello che non riesce a convincere ed è ancora motivo di discussione.. è il reddito di cittadinanza. La sua impostazione adesso sembra farsi più complessa arrivando persino a circoscrivere i punti di spesa sui quali si deve far fronte per ottenere il reddito: Un'operazione che mano a mano pare diventare più complessa e farraginosa oltre che difficile e lunga nell'opera di riorganizzazione dei centri per l'impiego: Di volta in volta si continuano a stabilire forme di controllo che portano ulteriori costi inaspettati.. oltre che un immenso lavoro certosino da parte dell'amministrazione pubblica.
Non v'è dubbio che su questa operazione di riuscita del reddito di cittadinanza Di Maio vi abbia posto il futuro della sua carriera politica. Al di là di ogni malevola insinuazione, sono certo che lo abbia fatto mettendo in primo piano la dignità dei tanti che, soprattutto al Sud, vivono in stato di povertà assoluta..Tuttavia se questo gli rende onore..sembra abbia voluto affrontare il tema con troppa passione e meno pragmatismo: Sarebbe stato indispensabile doverlo affrontare con maggiore conoscenza riguardo il tessuto sociale del paese e l'aspetto tecnico di una manovra che pone decisamente una moltitudine di problematiche.. sia sul piano preventivo che su quello operativo.
Credo che se si intende portare avanti una manovra di cambiamento in deficit con l'intenzione di sforare... sia opportuno adottare misure più immediate, consone e meno farraginose.. e la misura sul reddito voluta fortemente dal Movimento, pone enormi ed indubbie difficoltà. Vi sono motivi sociali importanti e persino indiscutibili per dare forza a questo provvedimento. Motivi di evidente povertà... soprattutto al Sud per i quali non si riesce a dare serenità a quella fascia di giovani e meno giovani non in grado di potersi occupare e sostenere attraverso un lavoro. Se il Movimento 5 Stelle si è mosso per mettere in sicurezza i tanti privi di lavoro che non possono sostenersi..lo ha fatto non soltanto per un sostentamento, ma per dare loro l'occasione di formarsi e creare l'opportunità di inserirsi in un altro lavoro. Ciononostante i dubbi restano! Il reddito di cittadinanza dovrebbe basarsi sulla riimmissione dei giovani nel mondo del lavoro. Ma dov'è sono le opportunità di lavoro..quando è più facile percepire che questo.. senza investimenti più sensati ed appropriati.. stenterà a giungere? .Il rischio di non ottenere un risultato felice sul reddito di cittadinanza..dunque.. rimane.. e resta ancora più fondato al Sud!
Se il superamento della Fornero (con la quota 100).. entra nell'immediato in una logica di fornire maggiore possibilità di lavoro ai giovani avviando alla pensione gli anziani, il reddito di cittadinanza... se non accompagnato da un flusso di investimenti per generare il lavoro.. rischia di ritornare come un boomerang addosso allo stesso Movimento che si è sempre battuto in suo favore.
Un rischio fortissimo per il Movimento, per la stessa manovra... e per chi vi ha creduto.



28 set 2018

DEF: VINCONO DI MAIO E SALVINI



PIEGATA LA DURA RESISTENZA DEL MINISTRO TRIA.

di vincenzo cacopardo

Passa la manovra quella denominata in tono forse un po' troppo enfatico “del popolo”: Una vittoria sicura di DiMaio e Salvini che portano un altro punto in favore del loro governo con l'evidente rancore di un PD ormai confuso e disperso.

Un vertice di maggioranza per l'aggiornamento del Def che si andava riscaldando nella serata. C'era una certa aria contrariata da parte del ministro Tria che ha dovuto cedere alle pressioni politiche e contrattuali imposte dai Partiti oggi al governo e che porta il deficit al 2,4..rispetto a quello desiderato dallo stesso Ministro dell'economia del 1,9. Queste le parole di Di Maio che ha dovuto lottare per sostenere le sue operazioni in favore del programma del Movimento.«non mi preoccupa l'interlocuzione con l'Ue perché le politiche di austerità sono superate ..è inutile tirare a campare come governo, io non sarò mai tra quelli che porteranno questo governo a tirare a campare, o si fanno le cose o non ne vale la pena di continuare». Le parole lasciavano intravvedere il chiaro messaggio rivolto al ministro Tria...ed ad una possibilità di sostituirlo se non in linea col programma politico già inserito nel contratto.

Un accordo voluto da tutto il governo compatto che prevede almeno 10 miliardi per il reddito di cittadinanza rilanciando lo stesso mercato del lavoro attraverso una riforma sui centri per l'impiego. Inoltre 1,5 miliardi per rifondere i truffati dalle banche..una flat tax limitata, ma utile alle piccole aziende.. e la riforma sulla legge Fornero con la quota 100 che dovrebbe vedere una buona parte di lavoratori andare in pensione per un naturale e necessario ricambio nell'ambito del lavoro a favore dei giovani.
La volontà di Di Maio è sempre stata quella di offrire maggiore dignità e futuro a milioni di persone sostenendo il finanziamento per il reddito di cittadinanza. Un investimento sul quale si potrebbero porre le dovute riserve e che dovrà essere pianificato con estrema cautela al fine di renderlo funzionale ed utile ad un reinserimento nel mondo del lavoro..pena la sua inutilità. Quella di Salvini rimane diretta verso la riforma Fornero con quota 100 , la flat tax.. e l'immigrazione.

Adesso..dopo il primo scoglio..rimane la difficile opera è di mettere in pratica questa manovra mirando anche ad investimenti produttivi. Tuttavia se questo del DEF appare il passaggio del primo scoglio, non può ancora essere identificato come un risultato completo se non alla fine del percorso che dovrà vedere la messa in pratica delle suddette riforme da parte del governo.
Mi ripeterò..ma penso che la via più concreta ed efficace per il Movimento 5 Stelle sia quella degli investimenti programmati e connaturati in direzione di un concreto e studiato sviluppo del Sud.





27 set 2018

MOVIMENTO 5 STELLE- DIREZIONE SUD




Il Sud non può più aspettare.. ogni giorno sprecato in suo favore rileva minore consenso per lo stesso Movimento.
di vincenzo cacopardo

C'è sicuramente qualcosa non del tutto gradevole (per usare un eufemismo) nella foto che vede alla fine della conferenza stampa il Premier Conte assieme al Ministro Salvini compiacente esporre un cartello con scritto il “Decreto Salvini sulla sicurezza e l'immigrazione”: Un premier che appare quasi sminuito nella sua immagine di capo del governo da un ministro che impone il suo nome sopra un decreto. E' indubbio che un Premier, più o meno forte che sia, non dovrebbe mai sottostare ad un simile svilimento della propria figura.
C'è anche un portavoce dello stesso Premier, tale Casalino, che parlando con i giornalisti, pur nella innocente consapevolezza di una chiacchierata personale e non di una intervista programmata, si prodiga a bacchettare..e persino a minacciare... i burocrati del Mef.
Ma ci sono anche evidenti contraddizioni all'interno del Movimento guidato dal solerte e volenteroso Di Maio che non aiutano di certo l'andamento politico sulle decisioni stesse che, vuoi o non vuoi, pesano tutte sulla testa dello stesso Ministro del Lavoro..oggi leader.
C'è un presidente della Camera che non perde occasione per porre questioni attraverso la stampa sulle stesse decisioni del Movimento, quando queste dovrebbero essere sottoposte.. con maggiore accortezza.. al suo interno... 
C'è anche una lunga serie di dichiarazioni sui social che vedono all'interno di questo Movimento, imprecare, spesso anche in modo volgare, contro ogni politico senza alcun rispetto..

Insomma.. una serie infinita di discordanze ed avvenimenti poco gradevoli che emergono proprio per la mancanza di una organizzazione che appare ancora improvvisata ed una sua classe dirigente venuta fuori senza un preventivo controllo ed il dovuto scambio verbale. Manca decisamente questo al Movimento: La elaborazione di una pianificazione organizzativa più approfondita e la determinazione di una classe dirigente più preparata e solida.. sia nella comunicazione... che nella specializzazione delle materie amministrative.

Da qui a screditare ogni loro passo verso la volontà di proporre una maggiore giustizia sociale ed una equità al fine di riequilibrare le enormi disuguaglianze creatisi negli ultimi anni a causa di una politica che ha decisamente omesso di provvedere per ripianarle..ce ne passa! 

Ciononostante la loro comunicazione rimane decisamente difettosa! Il loro modo di amministrare ancora debole: Si ha l'impressione che ognuno vada per i fatti propri e che le scelte sulle figure siano alquanto approssimative..non fondate su una giusta ed utile conoscenza. Rimane comunque una forte volontà di volerli eliminare politicamente attaccandosi ad ogni cavillo sulle scelte.

Consiglierei a questo Movimento di non far caso ai continui attacchi verbali, ma di provvedere per mettere in moto una utile rigenerazione all'interno della loro organizzazione al fine di creare una nuova classe dirigente capace di comunicare in modo corretto .. in favore delle scelte del Movimento con essenziale umiltà e senza eccedere nella presunzione.
La sorte del Movimento che ormai si espone come un Partito.. è soprattutto legata alla politica del Sud e per il Sud in contrapposizione a quella operata da Salvini a beneficio delle imprese del Nord. Rivedere il reddito di cittadinanza per il quale serve troppo tempo per l' organizzazione.. in favore di investimenti consistenti e soprattutto programmati per il Sud che darebbero lavoro nell'immediato con l'apertura di nuovi cantieri.
Il Sud non può più aspettare.. ogni giorno sprecato in suo favore rileva minore consenso per lo stesso Movimento.

25 set 2018

PAPA FRANCESCO.. e la retorica della manipolazione.


L'opera di Papa Francesco risulta primaria e meritoria da qualunque lato voglia considerarsi... soprattutto oggi che i giusti valori si stanno perdendo. 
di vincenzo cacopardo

C'è una buona parte di eruditi scrittori e letterati che quasi si vantano nel giudicare Papa Francesco come un Papa politicante: Percepiscono il Pontefice come il gesuita, educato nel predicare come quei tanti gesuiti che usavano l'arma del perdono ai fini di mantenere i tanti segreti dello Stato per incrementare il Potere della nota Compagnia di Gesù. Per costoro il Pontefice usa il suo verbo nella retorica di un linguaggio per la ricerca di un consenso nelle piazze.

Sono gli stessi che si sentono di esaltare ancora di più le figure dei Papi precedenti al fine di dare più forza e screditare di conseguenza e per principio l'umile opera di evangelizzazione dell'attuale Papa.
Se non vi è dubbio che Papa Giovanni Paolo II lottò assiduamente per il disgregamento del comunismo sovietico affrontando viaggi nel mondo con grande sofferenza negli ultimi anni della sua vita e che Benedetto XVI abbia contribuito in modo significativo nella sua opera teologica di magistero, non per questo bisogna di continuo catalogare Francesco come un manipolatore del popolo per fini politici.
Si dice persino che Papa Francesco sia “roso dalla voglia di piacere e di far piacere il cattolicesimo” e per far ciò si espone oltre ogni limite pur di catturare il consenso e persino il delirio da parte del popolo. .
Sciocchezze!... La vera retorica è questa! ..Di chi continua e persevera come in una autentica “ paranoia” contro la sua figura, non avendo altri argomenti validi da far valere: Forse quella di Gesù Cristo tra il popolo era una voglia di far piacere se stesso ed i principi cristiani? Era roso dalla voglia di far piacere... o forse lottava con la vita per diffondere e far osservare quei principi che avrebbero difeso meglio i valori di una società comune?

Francesco è molto meno gesuita e più francescano nel suo modo di esporsi. Ha il suo modo di predicare, ma conosce anche la teologia ed i processi storici che hanno fondato e mantenuto la Chiesa nei secoli. Conosce anche le contraddizioni dei tanti che predicano nella difficoltà di mantenerla unita e pura. Questo fa di lui un Papa equilibrato! Non per questo deve di continuo essere giudicato in modo ambiguo e controverso per il solo fatto che riesce ad empatizzare con la gente comune attraverso abbracci e strette di mano! Che poi in suo onore vi siano di contorno processioni e manifestazioni ludiche e gastronomiche fin troppo spinte tra i vari eventi organizzati..ciò non può essere imputato a lui.. che ha sempre dimostrato di essere in favore della più nobile sobrietà.

Sono ancora in tanti..soprattutto quei “sistemici” che hanno usato ed abusato di un sistema di comodo e che oggi si scomodano a criticare di continuo l'opera evangelica di Papa Francesco.. poiché si permette di toccare temi che... partendo dalla povertà.. finiscono col riprendere il meccanismo perfido e freddo di un capitalismo senza freni che spesso penalizza le società attraverso fame e guerre. Sono gli stessi che non distinguono la missione che sicuramente spetta al Pontefice di una Chiesa cattolica che per principio cristiano deve innanzitutto guardare al bene dell'umanità nel suo insieme.. infondendo speranza .. E quale speranza può infondere la Chiesa che esprime determinati valori..quando questi valori nella società si vanno sovvertendo?

L'opera di Papa Francesco risulta primaria e meritoria da qualunque lato voglia considerarsi... soprattutto oggi che i valori si stanno perdendo. Nondimeno i suoi messaggi rimangono sicuramente dentro i confini e conformi al suo ruolo cristiano, malgrado le continue critiche di coloro che ogni giorno cercano di screditare la sua predicazione attraverso mezzucci ambigui ed argomentazioni scomposte profuse con pregiudizio o anche volutamente.



21 set 2018

UN DOVEROSO E NATURALE DUBBIO SUL REDDITO DI CITTADINANZA


OPPORTUNITA' DI LAVORO PRIMA DI TUTTO
di vincenzo cacopardo

Si discute in questi giorni sul reddito di cittadinanza del contratto di governo..voluto in forza dal Movimento 5Stelle poiché già inserito nel loro programma.
Vi sono motivi sociali importanti e persino indiscutibili per dare forza a questo provvedimento. Motivi di evidente povertà... soprattutto al Sud per i quali non si riesce a dare serenità a quella fascia di giovani e meno giovani non in grado di potersi occupare e sostenere attraverso un lavoro.
Se il Movimento 5 Stelle si è mosso per mettere in sicurezza i tanti privi di lavoro che non possono sostenersi, ha inteso farlo.. non soltanto per un sostentamento, ma per dare loro l'occasione di formarsi e creare l'opportunità di inserirsi in un altro lavoro. Tuttavia i dubbi restano! Il rischio di non ottenere un risultato felice sul reddito di cittadinanza rimane e resta fondamentale!
In sé il reddito di cittadinanza potrebbe rappresentare un espediente utile per dare serenità e nuova formazione al fine di nuove opportunità... ciò potrebbe non fare una grinza, ma lo fa di certo il fatto inequivocabile che di lavoro, soprattutto al sud non ve né. Il reddito di cittadinanza dovrebbe basarsi sulla riimmissione dei giovani nel mondo del lavoro, Si, ma quale? 
E' questo il punto!..Dov'è sono le opportunità di lavoro? Sarebbe prima necessario e più importante costruire..fors'anche in parallelo... le occasioni per il lavoro!
Al contrario potrebbe finire col non rappresentare un “reddito” ma rimanere un provvedimento di solo sostentamento..una sorta di “obolo” o sussidio..per i tanti che di certo ne hanno bisogno, ma che meriterebbero maggiore opportunità di lavoro.
A quel punto tutti i Partiti si potrebbero scatenarare contro questo espediente..accusando il Movimento per l'eccessiva premura di trovare un consenso attraverso una offerta onerosa... ma carente nel risultato.

18 set 2018

LEGA-MOVIMENTO..QUALE SINTESI?




L'IMPORTANZA DI UN PREMIER CHE RIASSUMA E COMPENDI.
di vincenzo cacopardo


Salvini tende a voler proteggere il Paese dall'insicurezza di una immigrazione...e Di Maio si prodiga per sostenere la parte debole del Paese. In questa contesa chi ne fa più le spese, oggi, è decisamente il Movimento pentastellato.

Con la sua comunicazione molto di pancia, Salvini attira un elettorato che vorrebbe essere rassicurato attraverso posizioni nette e decise: In Pratica quell'elettorato più marcato e ricco delle zone del Centro Nord.in tal modo è riuscito a risucchiare i voti a FI.
Di Maio cerca di rassicurare l'altra parte dell'elettorato che spera in una maggiore equità e che manca prevalentemente delle sicurezze economiche di base: Maggiormente l'elettorato del Centro Sud. Non richiamando la parte essenziale dell'elettorato del PD.
Vi è decisamente un clima molto teso in seno al governo..e chi ne fa le spese oggi è soprattutto la figura del premier che, a questo punto dovrebbe alzare la voce e far valere il suo ruolo ..Un ruolo fondamentale per mettere ordine ad un programma che trovi una sintesi comune per il bene di ambedue le parti del paese.

Il M5s punta i piedi sulla pace fiscale e vuole dare inizio al programma sul reddito di cittadinanza: Per Di Maio l'obiettivo vuole essere quello di aiutare le fasce più deboli della popolazione. La Lega.. per sua natura più aperta verso il liberismo vorrebbe portare i limiti di un condono ad un milione di Euro. Due misure che chiaramente contrastano!..
Nondimeno ad oggi i problemi sembrano restare fermi sulla loro strategia di comunicazione.. dato che di fatti decisivi non vi è ancora chiarezza!

Avendo una certa conoscenza sulla comunicazione posso di certo asserire che quella vincente verso l'opinione non può che essere quella di Salvini che, malgrado espressa in tono un po' grossolano e rigido, tende a spostare l'asse sulla determinazione, la fermezza e sulla sicurezza..lasciando spazio ad una certa libertà economica e fiscale delle imprese ...accontentando in pieno le più prosperose regioni del Nord.
Il Movimento 5 Stelle avrebbe dovuto puntare maggiormente sulle importanti infrastrutture del Sud invece di insistere su un ipotetico reddito di cittadinanza di difficilissima e lunga attuazione anche in considerazione della difficoltà di rimettere a posto ed organizzare i centri per il lavoro.Il Sud ha immediato bisogno di lavoro ..di cantieri aperti per i servizi necessari e per rendere il suo territorio competitivo. Ma anche il Sud vuole la sua sicurezza ed una certa libertà economica e finisce col ritrovarla nella politica più o meno adeguata di Salvini.

Non so se questo governo riuscirà a sopravvivere fino al giorno delle prossime elezioni Europee dell'anno a venire (ne dubito almeno di improvvisi cambiamenti), ma di certo il contratto su cui si è basato pone forti perplessità in considerazione delle evidenti differenze delle proposte che ancora oggi non hanno trovato una equilibrata sintesi. Di certo questo andazzo, a detta di tutte le valutazioni sui consensi, non può che ridurre la forza di un “Movimento” in favore di una “Lega”.

13 set 2018

SALVINI...e le accuse..


di vincenzo cacopardo
Più contenuto di Di Maio nell'esporsi nel dialogo, il leader della Lega evita così ogni possibile distrazione sui congiuntivi.
Quando si parla di Salvini soprattutto sui Social...questi viene più spesso offeso e contrastato per le sue scelte politiche. Per lo più etichettato come un fascista..antidemocratico..prepotente ed autoritario..una sorta di figura di duro omofobo che pare avere il disprezzo per la vita etc..In realtà a me pare che, al di là di una immagine un po' ruvida e grossolana ..egli sia per lo più uno che lotta (nel modo giusto o sbagliato) per la sovranità del suo popolo contro i principi di una Europa assai poco equa e coesa.

Molti lo detestano ed altri lo osannano! Sono in tanti che fingono di odiarlo e poi lo votano! Ma parecchi non si soffermano mai in una analisi più equilibrata e meno diffidente verso il personaggio. Ragion per cui restano ancora parecchi dubbi sui suoi veri sentimenti ed i suoi ideali politici.

Se qualche magistrato lo attacca in modo insensato su questioni riguardanti scelte prettamente politiche..altri lo bersagliano con epiteti ed offese che superano di certo ogni rispetto che si deve per il pensiero altrui. Fatto..stà.. che nella fattispecie il leader della nuova Lega raccoglie una gran quantità di voti proprio per l'esagerato disprezzo che gli riservano un numero elevato di oppositori.

Non sono Leghista..nè ho mai avuto alcuna simpatia per la costruzione del mito predicatore risolutore dei problemi sociali del Paese, tuttavia molti aspetti sugli attacchi a Salvini... anche da parte della magistratura... appaiono poco trasparenti.

La magistratura attacca Salvini su due fronti: Quella del tutto inesistente del sequestro di persone relativa alla nave Diciotti di carattere prevalentemente politico....e quella sulla vecchia storia dei famigerati 49 milioni che vengono definiti “rubati”. In realtà questo secondo attacco riscontra altrettanti dubbi.
Sulla prima..Il magistrato accusa il ministro di un inesistente reato in quanto lo stesso Salvini non ha sequestrato alcunchè.. poichè gli esseri umani su quella nave, non avevano nessuna provenienza attestata da documenti legali di origine del paese dal quale sono fuggiti, quindi sotto il profilo giuridico non esistenti..Se un reato vi è potrebbe solo essere politico!I Nondimeno è indubbio il fatto che è l'Esecutivo che ha il potere di scegliere una linea politica sull'immigrazione...più o meno condivisibile senza che questa comprometta il rispetto verso la vita umana che non sembra per nulla essere stata compromessa. Infatti ogni nave bloccata ha sempre avuto l'appoggio di altre navi di soccorso a salvaguardia della salute delle persone a bordo.

Sulla seconda..la prima domanda è se appare giusto penalizzare in questa fase di ascesa il partito di Salvini subendo pignoramenti su entrate passate i cui responsabili potrebbero essere altri. La seconda domanda è se veramente si tratta di 49 milioni da restituire dopo la sentenza e poi..se si tratti davvero di false fatture emesse.. e da chi.
Sembra naturale che in questa fase, se non si da una risposta concreta a queste domande, ogni forma di sequestro non appare del tutto chiara malgrado la sentenza della Cassazione che condanna il partito a prescindere e quindi il suo leader odierno.
Il Corriere della Sera specifica:“Sono tutte appendici del processo che ha portato nel luglio dello scorso anno alla condanna di Bossi e dell’ex tesoriere Francesco Belsito per truffa al Parlamento e per appropriazione indebita: 49 milioni di euro di rimborsi pubblici, dal 2008 al 2010, chiesti e ottenuti dalla Lega truccando un po’ le carte, spacciando per attività politica” 
Al di là della sentenza...a questo punto viene da chiadersi se il partito che ad oggi ottiene il maggior numero di consensi potrà continuare a far politica.Nel passato anche la Margherita venne truffata dal suo tesoriere Luigi Lusi. In quel caso i pm lo accusarono di aver sottratto 27 milioni di euro dai conti del partito. La differenza sostanziale è che in quel caso la sentenza considerò il partito “parte lesa”, mentre nel caso odierno la Lega viene di fatto considerata “complice”. Durante il primo processo, la Lega si era costituita come parte lesa contro Bossi e Belsito. Poi ha smesso di farlo. Adesso bisogna chiedersi se questa mancata scelta può giustificare un giudizio più severo.
In sostanza la sentenza giudica Salvini ed i nuovi tesorieri complici di un reato associativo riguardante il passato. Come finira?





8 set 2018

SCONFINANO TUTTI!


di vincenzo cacopardo







"I giudici si rassegnino: ora governiamo noi"

La frase di Salvini è decisamente errata e irriguardosa nei confronti della magistratura e delle istituzioni. Avrebbe dovuto essere un'altra la reazione del ministro della Repubblica ad un atto forse non del tutto pertinente da parte del magistrato di Agrigento che lo accusa di sequestro di persone aggravato con abuso d'ufficio per la vicenda della Diciotti, a cui fino al 25 agosto fu impedito di attraccare al porto di Catania. Sarebbe stata utile una reazione più composta ed accorta tendente a spiegare con moderazione quali sono le competenze tra potere esecutivo ed Ordine giudiziario..evitando di ridicolizzare l'accaduto.

Un atto ..persino incauto da parte di un Ordine dello Stato che pare spesso sconfinare ed usare un potere che non gli compete: Il magistrato accusa il ministro di un inesistente reato in quanto lo stesso Salvini non ha sequestrato alcunchè.. poichè gli esseri umani su quella nave, non avevano nessuna provenienza attestata da documenti legali di origine del paese dal quale sono fuggiti, quindi sotto il profilo giuridico non esistenti..Sembrerebbe mancare persino il corpo del reato. 
Se un reato vi è potrebbe solo essere politico!I Nondimeno è indubbio il fatto che è l'Esecutivo che ha il potere di scegliere una linea politica sull'immigrazione...più o meno condivisibile senza che questa comprometta il rispetto verso la vita umana che non sembra per nulla essere stata compromessa. Infatti ogni nave bloccata ha sempre avuto l'appoggio di altre navi di soccorso a salvaguardia della salute delle persone a bordo.

Tuttavia rimane poco rispettoso da parte di un ministro della Repubblica ripetere sceneggiate già viste nel passato in un'altra Repubblica dove si tende a canzonare e deridere un Ordine dello Stato che seppure sconfinando, meriterebbe quel maggior riguardo che gli si deve a prescindere.

Sconfinano tutti!
Magistrati e politici che tendono sempre ad invadere territori di non competenza  sempre nella ricerca di mettersi alla ribalta e rubare visibilità e consensi spesso non dovuti!

5 set 2018

LIBIA..E RESPONSABILITA' DELL'EUROPA




La pesante situazione creatasi in Libia dimostra ancora una volta quanto questa equivoca Europa rimanga assente alle vere esigenze dei suoi Paesi e quanto si nascondano evidenti responsabilità della Francia in mano a Macron.

Molta critica odierna..spesso retorica e di parte.. sul sistema del nostro Paese per arrestare il traffico dell'immigrazione verso l'Italia, sottovaluta ciò che sta avvenendo nel paese africano e che rischia di esplodere generando maggiore caos.  

Se anche si esclude ogni intervento militare da parte di un Paese come il nostro che si oppone ad ogni guerra, rimangono evidenti le responsabilità sulla violenza instaurata in Libia per diretta responsabilità della Francia. Le diverse milizie di Tripoli hanno già causato oltre 50 persone morte e più di 200 ferite..per la maggioranza civili...e le tensioni aumentano di giorno in giorno. La causa di ciò sembra proprio essere l'interesse economico dell Francia che prevale su un coinvolgimento comune che dovrebbe interessare l'intera Comunità europea.


Tripoli rimane controllata dal governo di accordo nazionale guidato dal primo ministro Fayez al Serraj, appoggiato dall’ONU e sostenuto dall’Italia anche prima... durante il governo Gentiloni. Ormai si combatte di continuo da una quindicina di giorni con scontri molto violenti tra milizie rivali senza raggiungere alcuna tregua.

Sanno tutti ..e soprattutto l'Europa..che Serraj rappresenta oggi il governo riconosciuto dalla comunità internazionale a garanzia della sicurezza del paese che può fare affidamento alle milizie armate contando sul proprio esercito e sul popolo, tuttavia proprio la Francia del presidente Emmanuel Macron, considerata vicina al generale Khalifa, con una certa ostilità, controlla la parte orientale della Libia. Haftar.. non contento vorrebbe acquisire il potere su tutto il Paese avendo attaccato Tripoli con le sue milizie..

In un momento come questo in cui si cerca di mettere ordine all'annoso problema dell'immigrazione, la Francia (principale alleato e paese fondatore dell'Europa) cerca di prendersi ancora una volta lo spazio nel Paese africano del petrolio a discapito dell'Italia.. forte del fatto che ha iniziato per prima negli anni passati..il suo attacco devastante al Paese allora governato da Gheddafi che ha generato l'inizio dell'esodo.

C'è da chiedersi ancora una volta su cosa è davvero fondata questa Europa!