Il
solo atto di schierarsi significa non aver capito la storia! Il
semplice fatto di non riconoscere l'olocausto e non alzarsi
doverosamente in piedi di fronte a chi lo ha visto e subito..vuol dire non avere alcun rispetto per la vita
umana in
genere... Sia chiunque vittima di un di un campo di concentramento
nazista o comunista!
di
vincenzo cacopardo
Nel
passato le guerre si combattevano soprattutto per il predominio sul
territorio ed erano per lo più condizionate da motivi religiosi ed
interessi personali di potere..Non vi erano precise motivazioni
etniche o motivi di razzismo. Da
circa un secolo si sono invece combattute aspre guerre per cause
contrapposte basate su motivi razziali: Guerre che hanno causato non
solo morte tra soldati.. ma enormi sofferenze umane ad incolpevoli popolazioni.
Durante
il regime nazista vennero uccise persone a seguito delle misure di
persecuzione razziale e politica. Oltre alla morte si è assistito
con rabbia al peggio e cioè.. ad un barbaro spettacolo che ha visto
togliere all'essere umano ogni forma di dignità. Le principali
vittime furono i cittadini di religione ebraica, causando tra i
cinque e i sei milioni di vittime dopo essere state deportate nei
campi di concentramento dove vennero sottoposte a lavoro coatto e
quindi sterminate. Uno spettacolo che ancora oggi fa inorridire oltre
che per la morte stessa.. per le condizioni disumane con le quali si
è dato corso a sofferenze inaudite.
Non
di meno ha potuto fare il regime comunista che, come la storia ci
dice... ha sterminato altri milioni di persone: Ancora oggi migliaia
di persone ogni anno partecipano a Kiev alla cerimonia per ricordare
i milioni di vittime a causa della
gravissima
carestia causata dalla collettivizzazione agricola forzata voluta da
Stalin. La vicenda di questo olocausto è conosciuta come il
genocidio ucraino da parte del regime comunista.
Sembra
non essere stato solo Adolf Hitler il maggiore genocida della Storia:
lo hanno fatto anche Mao e Stalin. Si stima che Mao sia stato
responsabile di milioni di morti come anche Stalin di altrettanti
milioni ed anche Pol Pot in Cambogia. Poi anche in vietnam ed anche
quando il comunismo raggiunse l’Africa dell’Est, in particolare
l’Etiopia, sono morte più di un milione di persone..Non
dimentichiamo nemmeno il sistema dei campi di concentramento punitivi
che appartiene alla storia sovietica sin dagli esordi, dai tempi di
Lenin: Posti a circa duecento chilometri dal circolo polare artico,
erano stati creati come "lager di lavori forzati per i
prigionieri della guerra civile", dove vennero imprigionati
tutti coloro che si opponevano al nuovo regime.
Se
la futura orribile società nazista voleva costruirsi attorno ad una
razza pura, quella comunista avrebbe voluto fiorire attorno a un
popolo proletario depurato da qualsiasi residuo borghese. In ambedue
le visioni vi era una sorta di ignobile progetto di esclusione di una
certa parte dell'umanità non esattamente degna di esistere.
Due
modi di interpretare due regimi che hanno creato solo morte ed odio
contrapposto.
Oggi..
in sistema di pace..si riaccendono queste lotte che, in chiave
decisamente più moderata, vedono ancora personaggi porsi
politicamente da una parte e dall'altra: Una certa politica usa oggi
questi argomenti per contrapporsi e schierarsi quando appare logico e
rispettoso non usarli e lottare per porvi sopra un doveroso
silenzio...poichè la questione non può più definirsi di parte, ma
rimane racchiusa in un unico orrendo movente di spietata disumanità.
Il
solo atto di schierarsi significa non aver capito la storia! Il
semplice fatto di non riconoscere l'olocausto e non alzarsi
doverosamente in piedi di fronte a chi lo ha visto e subito di
fatto..vuol dire non avere alcun rispetto per la stessa vita umana!
Sia chiunque vittima di un di un campo di concentramento nazista o
comunista!
Quando
si riaprono e si riaccendono queste discussioni.. avendo anche la irragionevole presunzione di prendere una parte ..si rimane preda di
una storia che in realtà non salva nessuno..Ogni rispetto per le
vite umane sacrificate è sacro e non può essere discutibile o usato
pretestuosamente in favore di una parte politica o dell'altra.