7 nov 2023
SCHIERARSI NON RISOLVE
4 nov 2023
DALLA IPOCRISIA VIRTUOSA DELLA URBINATI, ALLE TIFOSERIE CONSOLIDATE
di v cacopardo- tratto dal blog
Sono stato fortemente interessato all'argomento che Nadia Urbinati descrive nel suo libro “l'ipocrisia virtuosa” descritta da lei nel significato etimologico della parola: ovvero simulazione, sostenere una parte, separare distinguere. La stessa politologa, giornalista, si pone la domanda se questa ipocrisia possa aiutarci a vivere una vita migliore trattando gli altri con maggiore rispetto: Un precetto che, come lei sostiene, appartenendo al saggio, è risultato causa del precipizio delle vite pubbliche e quelle private
In sostanza Urbinati sostiene che una certa ipocrisia possa rendersi utile nella politica e nelle attività sociali in quanto mostra una faccia che, seppure falsa, riesce in qualche modo a far funzionare meglio lo scambio nascondendo anche qualche principio personale o, quanto meno, ammorbidendolo. Ciò che si potrebbe definire come una ipocrisia di mestiere. “Società, amicizia e lo stesso amore non sono possibili senza una dose anche minima di ipocrisia. Nel difficile equilibrismo tra il male fatto a se stessi e quello fatto agli altri, l'ipocrisia allena il pensiero in maniera complessa a stare in relazione. Tutto ciò, ci spiega la Urbinati, a patto che non diventi sistemica e non tracimi in manipolazione.”
Questa breve e particolare premessa cui forse solo in pochi riescono a comprenderne il senso e l'importanza, mi serve per intraprendere un altro tema: quello delle tifoserie ideologiche consolidate che già da tempo perseverano nella vita pubblica rendendola chiusa in una dualità competitiva.
Le analisi storiche bisognerebbe portarle avanti senza pregiudizi, con conoscenza ed equilibrio evitando di radicalizzare oltre il dovuto. E' superfluo sottolineare come tutto ciò oggi non si riscontra e come si preferisce andare avanti con assolutismi e prese di posizione dettate da ideologie che sfociano in un radicalismo senza limiti. Chi prende posizioni di Destra oggi, in un mondo che procede nel bisogno di un essenziale sostentamento sociale, lo fa principalmente perchè legato ad un conservatorismo. Tuttavia ci si domanda come nel procedere di un mondo ormai globalizzato, dove si restringono le distanze, dove internet ha cambiato i rapporti, si possa pensare ancora di restare immobili in questo radicato conservatorismo che non può che contrastare con il bisogno di progresso e di idee.
Al di là di chi conservatore lo è in forma assoluta, e per il rispetto di chi lo interpreta come una forma di cultura di contenimento all'eccesso, si può comunque affermare che tanti di costoro non tendono ad amare il progresso e tanto meno gli essenziali bisogni di una modernizzazione, non muovendosi a beneficio sociale.
Ritornando alle analisi storiche... si riscontrano oggi tante difficoltà di mettere equilibrio alle posizioni (politica interna- geopolitica- guerre). Si è entrati ormai in una mentalità competitiva che non porta risultati, ma solo eterne ed ostinate contrapposizioni. Porta solo un aumento dei contrasti che spingono all'odio...Ancora di più quando in mezzo ci stanno argomenti legati alla religione (islamismo, semitismo, antisemitismo, etc). Fatto stà che tutto ciò che si sente in giro (social e tv) sembra solo far parte di un pessimo radicalismo di posizioni ricco di tifoseria.
Le analisi storiche sono un'altra cosa, sono l'attenta ricerca di un risultato discusso senza partecipazione emotiva. Tendono alla ricerca di una posizione equa e non di parte per un unico beneficio sociale dell'intero mondo.
23 ott 2023
PERCHE' ROMPERE COL PASSATO...
Vi è una giustificazione, oltre che una necessità, per appoggiare programmi di “rottura” contro questa odierna politica ormai decomposta e poco funzionale. Hanno cercato di farlo i 5Stelle con scarsi risultati dovuti anche dalla loro improvvisata organizzazione e da un inarrestabile moralismo a volte bigotto e non del tutto costruttivo. Tuttavia quella fase di rottura sembrava esser servita a risvegliare gli animi dei tanti...Tempo fa scrissi .. “metaforicamente.. potremmo paragonare il sistema politico in cui viviamo e nel quale ci rapportiamo, ad un campo sul quale andrebbero coltivati i semi (nuove regole e principi costituzionali per un nuovo sistema politico più utile). Il frutto dovrebbe essere quello di una compatibile e più conforme “democrazia”. Ma se il campo è malato, arato male, senza un’attenta concimazione, il seme non crescerà mai bene ed il raccolto sarà inevitabilmente il frutto di tutto ciò: ovvero un raccolto guasto (una democrazia non definita), alla quale si aggiungeranno i parassiti (come la burocrazia) che lo divoreranno rendendo il campo una coltre ancora più desolata. Questo “campo” andrebbe ricomposto e preservato in modo da potervi impiantare i nuovi semi per l’attesa e la crescita di un buon raccolto e per evitare l’arrivo di qualsiasi altro parassita.”Oggi il parassita della “burocrazia” regna sovrano in un Paese che soffre in concorrenza, crescita e funzionalità, la burocrazia sembra essere persino fomentata da chi gestisce potere politico: essa torna utile poiché, il disbrigo della stessa, finisce col rendere ancora più forza a chi il potere lo gestisce.Ma questo cambiamento non potrà mai avvenire se non passando prima da una fase di "rottura" col vecchio sistema e le figure che vi girano intorno. Nulla potrà mai inventarsi la politica, se non un rivolgimento che possa partire dalla base e cioè dalla ricomposizione e la rifioritura del suddetto “campo”...Se, a tutto ciò, aggiungiamo l’assoluto e dilagante pragmatismo delle rigide ed immutevoli istituzioni, allora nel nostro Paese continuerà il perdurare di una realtà simile a quella di un basso medioevo. Bisognerebbe, invece, spingersi verso un nuovo rinascimento, ri-arando il suddetto campo per l’attesa di un buon raccolto ed il rifiorire dei valori di una sana democrazia. E' inutile prendersela con un Premier di turno..quando è ormai chiaro che è la base del sistema a dover mutarsi. E' inutile continuare a prendersela con i politici in un ridicolo gioco delle parti.. quando sono proprio le stesse regole della politica a doversi cambiare. Occorre altro!Un riferimento particolare va fatto in direzione di una riforma di tutto “il sistema”: Occorre un “riordine sociale” che, deve potersi rapportare ai tempi, occorre poter esprimersi con dinamica costruttiva e funzionalità ben diversa!Solo allora, sulle ceneri del vecchio e sulle esperienze raccolte, potrà rinascere una vera e sana innovazione!La politica odierna necessita principalmente di studio e ricerca...
10 ott 2023
HAMAS E LA STRAGE DEGLI INNOCENTI
tn
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SANTANCHE' : IMBARAZZANTE SILENZIO SUL MACROSCOPICO CONFLITTO
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8 lug 2023
GLI IDEALI DI CHI NON SI RITIENE UN UTOPISTA
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ARRETRAMENTO DEI VALORI E CRESCITA SOCIALE
23 giu 2023
UN PARADIGMA CHE CREA FORTI IDENTITA'
Tutto ciò che oggi si scorge, a causa di una scatenata lotta identitaria e di estremizzazione delle parti, ha reso il sistema assai poco democratico! Sono più che mai consapevole che il mio pensiero critico in proposito sul sistema ristretto della concezione bipolare della politica, non potrà mai riuscire ad essere compreso e condiviso dalla moltitudine di cittadini che guardano alla politica solo in termini di pura e ristretta governabilità. Tuttavia questa politica identitaria moderna sembra superare ogni visione equilibrata di una democrazia, non scorgendosi alcun vantaggio a favore del sociale. Non ci si può che rassegnare nel constatare di non poter mai riuscire a convincere nessuno sul bisogno di dover procedere per strade diverse che possano incidere sul sistema, poiché proprio la politica odierna sopravvive con tale sistema per comodità e desiderio di potere: (Ormai paragonabile ad un grande parassita che si nutre del sangue di un corpo malato)
Ci si limita quindi a sottolineare, come è sempre stato lo scopo di questo Blog, un libero pensiero in proposito!
La questione odierna vede oggi il riscontro con una politica dedita alla ricerca delle figure e dei leaders, nella oscura visione di una ricercata innovazione. Si rimane sempre più succubi di un paradigma che non promette alcun miglioramento! Ma ciò che dovrebbe preoccupare di più è la mancanza evidente di un proprio pensiero da parte di molti cittadini in favore di una vera politica di innovazione- Il non avvedersi di ciò che accade- L'accorgersi dei tanti che si scostano dalla politica resi ormai cinici ed indifferenti- Dei tanti che non percepiscono l'entità di un vero cambiamento e che poi guardano alla politica solo con disprezzo- Di quelli che odiano i politici, ma che poi non fanno nulla per infondere una buona politica- Di coloro che speculano nel caos odierno e profittano del sistema malato..
La mancanza di un piccolo contributo tramite il proprio libero pensiero è quello che ci ha reso al punto in cui siamo. L'accorgersi dei tanti che hanno perso ogni speranza verso un cambiamento più sano in favore della società in cui si vive. E' la prova di una sconfitta in favore della prepotenza e del malcostume.
Se si vuole cambiare, si deve farlo rompendo col passato e non saranno mai i sistemi ristretti (presidenzialismi e semipresidenzialismi) a migliorare una democrazia! Nel recente passato sembrava muoversi in proposito un Movimento e non vi riuscì per nulla! Avrebbe dovuto rompere, ma si adeguò al sistema anche per la mancata capacità di chi ne faceva parte, rendendo ancora più difficile un possibile cambiamento futuro !
Se a tutto ciò aggiungiamo che vi sono colti cinici osservatori analisti che affermano che la morale non appartiene alla politica, di speranze anche da parte del mondo della cultura sembrano non esservene più: La politica senza una morale affonda le sue radici sull'ingiustizia e l'iniquità! In mano ad una simile politica la società diventa solo terra di conquista e l'uomo finisce col perdere ogni valore. In una società civile uno Stato laico non può essere confuso con uno Stato privo di una morale comune!
v.cacopardo