30 dic 2019

SENZA LE DOVUTE RIFORME...SOLO ILLUSIONISTI DESTINATI A SCOMPARIRE




La confusione aumenta”
di vincenzo cacopardo


Quattro partiti a sinistra...tra quelli più moderati e quelli meno, altrettanto sembrano scorgersi a destra: La politica non smentisce il desiderio delle posizioni contrapposte... seppur con le sfumature creatisi dal sistema elettorale proporzionale che, al contrario, induce a dividere le posizioni ed all'opportunità di una rincorsa per crearsi un proprio spazio.

Il caos aumenta e la politica, per via della mancanza di quelle riforme mai promosse in senso funzionale, in questo percorso si trova in uno stato perenne di contraddizioni che sfociano spesso in evidenti conflitti: Se Renzi si proponeva per semplificare il percorso attraverso riforme costituzionali che partendo da una visione bipolare avrebbero ridotto il sistema parlamentare ad una inconciliabile relazione con il potere governativo (sminuendone la funzione)...quella odierna sembra una continua forzatura opposta... Più che un ordine politico appare come un disordine dove ognuno cerca di crearsi una sua propria forza politica mettendo in seria difficoltà la creazione di un governo stabile.
Per alcuni tutto ciò accade per la mancanza di un sistema maggioritario che avrebbe dovuto portare sicurezza alle due contrapposte posizioni..tuttavia alcuni come me pensano che ciò avvenga per la mancanza di una ricerca innovativa più equilibrata delle necessarie riforme: Riforme che possano lasciare al Parlamento il sua fondamentale mansione separata, ma utilmente complementare.. e non conflittuale, con quella di un governo...e soprattutto anche alla cattiva abitudine di lasciare senza alcuna vera disciplina il compito dei Partiti...E' indubbio da tempo che molta della confusione nasce da lì..soprattutto quando si pretende di governare attraverso un sistema proporzionale!
In questo processo, peraltro penalizzato dal gran bisogno di intervenire per il fabbisogno di un Paese che arranca nel suo cammino verso la crescita, si continueranno a ricercare solo figure nuove impedite nel loro percorso dalla mancanza della solida base funzionale necessaria per poter dirigere una politica fattiva..poichè chiunque si proponga per le soluzioni non potrà che trovare evidenti ostacoli posti in essere dallo stesso sistema da tempo privo delle necessarie riforme: -Il quadro metaforico odierno potrebbe essere quello in cui si possono paragonare queste figure simili a quelle auto prive di strade dove non potersi lanciare in velocità e sicurezza..o come quei treni senza una adeguata rete ferroviaria... o ancora come aerei senza quella pista adatta sulla quale potersi alzare in volo..etc.
La metafora non dovrebbe sorprenderci poiché è sempre mancata quella necessaria lungimiranza che solo pochi politici hanno avuto in questi ultimi decenni e dove si sono sempre proposte figure solo pronte ad affermare il proprio io in campo politico promuovendo la propria immagine e diffondendo false illusioni all'elettorato.

Mettendo da parte la metafora... in tanti di loro (che si chiamino Salvini, Renzi, Di Maio o Calenda..ed altri) forse dimenticano..o fingono di dimenticare.. che senza una giusta base riformatrice qualunque loro politica non potrà mai prendere corpo se non nelle illusioni. Quindi anche le loro figure, simili a quelle di un frutto che nasce in un campo non coltivato, saranno presto destinate a seccare per scomparire nel nulla!

23 dic 2019

L'AUTORIZZAZIONE A SALVINI: un grosso errore politico!



Cosa significa oggi dare l'autorizzazione parlamentare per processare il leader della Lega... oggi massima figura di opposizione al governo?
di vincenzo cacopardo

Al di là di ogni valutazione sulla politica di Salvini, assai difficile da sostenere per uno come me che non riuscirà mai a promuovere l'assolutismo delle sue estreme posizioni, quello che in questa storia appare davvero difficile da condividere è l'aspetto politico ..oggi messo in evidenza dalla mancanza di una logica governativa che in questi casi occorrerebbe per non sortire lo straordinario effetto boomerang che gli aprirebbe ogni porta verso ulteriori consensi.

Il premier Conte dovrebbe intuirlo:Se per quanto riguarda la nave Diciotti si era sostenuta una opportunità politica condivisa da tutto il governo, risulta davvero difficile nel caso simile della nave Gregoretti sostenere il contrario..ma ancora più risibile affermare che i due casi siano differenti.
Nel caso della Diciotti avvenuto quando il governo gialloverde sosteneva in toto il decreto sicurezza tutto il governo si era dichiarato (come non poteva che essere) consapevole delle misure prese dal Ministro degli interni...Cosa può mai essere cambiato dato che nel caso successivo della Gregoretti lo stesso governo gialloverde era in carica? Come poteva disconoscere le misure prese dal suo ministro e per quale ragione allora non le ha bloccate?

Quello della Diciotti in realtà era apparso strumentale: L'intervento dello stesso Tribunale appariva poco convincente..dato che in determinati casi non risulta proprio chiaro dove potrebbe finire un potere politico amministrativo di un esecutivo.. e dove iniziare quello di una magistratura. Possiamo solo sottolineare che.. nel caso in specie..la procura aveva archiviato poichè lo stesso Governo non sembrava aver sequestrato alcuno. Ma al di là di questo fondamentale dettaglio..appariva più che comprensibile che se un reato vi fosse stato..sarebbe potuto essere solo di matrice politica comprendendo interamente tutto il governo!

Oggi sul caso Gregoretti.. di colpo tutto appare diverso!... Destando chiari segni di convenienza politica! Sostenere oggi un voto di autorizzazione del caso contro Salvini significa comunque farne una vittima (cosa che probabilmente a lui gioverrebbe nei consensi), ma non solo, potrebbe dare allo stesso l'opportunità di smentire ogni altra azione politica da parte di un governo che pare procedere a corrente alternata ed in base alle opportunità: Un grosso errore che non potrà riscontrare alcuna convenienza politica per lo stesso governo giallorosso e che potrebbe smentire la (già compromessa) coerenza del suo premier!

20 dic 2019

DESTRA E SINISTRA NEL QUADRO DI UNA MODERNA SOCIETA'



Quando si dice che Destra e Sinistra non esistono più si commette un errore banale! In realtà questi concetti guidati da ideologie vecchie esistono.. eccome! Anzi sono spesso posizioni sfruttate da qualcuno per formarsi in una carriera politica in modo persino fittizio..

di vincenzo cacopardo

Il problema è che oggi... nel rinnovato bisogno di una politica di funzionamento, queste contrapposizioni tendono ad estremizzare fin troppo il dialogo generando contrasti e caos. Insomma..pur restando sempre vive le differenti posizioni (sarebbe sciocco non ammeterlo), queste non possono pretendere di dividere il pensiero politico di una società in modo netto come fossero le due parti separate di una mela: vi sono concetti di una destra liberale buoni ed altri pessimi... poiché contrastanti con ogni criterio di equità..come a sinistra vi possono essere posizioni sociali migliori o anche fortemente restrittive non adatte ad una moderna crescita in libertà. La posizione politica di oggi dovrebbe essere quella di raggiungere un equilibrio e non propriamente di ricercarlo in un ambiguo, comodo e sfruttato centrismo carico di compromessi: Piu' che partire dalle ideologie.. sarebbe necessario dedicarsi ai “valori” di una società moderna occorrenti per determinare quei “principi” necessari attraverso le idee... poiché solo le buone idee in proposito potranno aiutare il percorso di una nuova politica di funzionamento.

Essere contro un vecchio sistema non vuol dire essere estremisti ed eversivi! Ogni ideologica cognizione a riguardo nel percorso della politica si e ormai formata in ognuno di noi, tuttavia quello che conta oggi sono soprattutto le idee ed il metodo con cui si dovrebbero mettere in atto.
Nel mio percorso di vita, per rendere valido ogni progetto, ho colto l'importanza che può assumere la separazione delle differenti problematiche, accorgendomi di quanto necessario può essere il metodo. Un costante lavoro di ricerca di divisione che mi ha indotto a scorporare le varie esigenze ed i diversi compiti, per poter meglio raggiungere un risultato costruttivo: Un criterio di ricerca per rendere maggior efficacia ed innovazione ad ogni progetto, ma anche un metodo..alla base del quale, la separazione dei singoli elementi del problema, potrebbe portare ad un riscontro positivo del risultato.

In base a ciò credo che... uno schema Istituzionale moderno per funzionare in modo corretto in politica.. potrebbe esistere se solo lo si volesse ricercare senza restare chiusi nel ristretto campo o nel solco già scavato dal vecchio sistema: Nuove concezioni che potrebbero ottenere l'attenzione ed il consenso di tanti .. ed in cui pochi avrebbero da ridire se nella ricerca si potessero riscontrare meno compromessi ed inciuci in relazione ai ruoli istituzionali.

Per quanto riguarda la politica ed i suoi sistemi elettorali, sono sempre stato propenso in direzione dei sistemi proporzionali e cioè quelli che riescono ad offrire una maggiore partecipazione e più voce ai cittadini e non può che meravigliarmi la grande percentuale di forze politiche portata verso sistemi maggioritari e collegi chiusi che, di norma, tendono a restringere i contorni e porre un argine al consenso.. costringendolo di forza. Se il desiderio di chi la pensa così è quello di voler ingabbiare una libera democrazia in un sistema ristretto, la reazione sarà, sempre la crescita di altri Movimenti: Movimenti supportati da un popolo che ha già dato una secca risposta a questi improvvisati sistemi ristretti costruiti senza una base ed alle figure dei leader che li guidano: Nei casi già avvenuti... proprio le contrapposizioni (destra-Sinistra), non hanno tenuto in considerazione alcune logiche culturali ormai da tempo innovate.

Al di là dell'esistenza di queste vecchie ideologie che oggi ci condizionano e che spesso ci penalizzano nella ricerca di un persorso più equilibrato, esistono delle esigenze precise che non si possono sottacere in riferimento ai metodi con i quali si continua a procedere. Per un vero politico la voce dei cittadini dovrebbe rendersi libera potendo sostenere le posizioni più varie e disparate, tuttavia questo oggettivamente, pone la conseguenza di una difficoltà nella costruzione di una governabilità sicura.

Possiamo essere tutti convinti che una governabilità debba essere utile al fine di rendere sicurezza e stabilità al Paese, ma non possiamo non esserlo anche nella visione di una interpretazione della politica che si vorrebbe più libera e dinamica: Purtroppo qualunque sistema odierno che pretendesse di assumere in sé il pluralismo di una politica di base e di dialogo ed una governabilità stabile, non potrà che trovare enormi difficoltà per il contrastante aspetto derivante dalla diversa funzione di queste due azioni che, al contrario, possono favorire i soliti penalizzanti compromessi. Ed ecco la ragione più che evidente delle dovute esigenze che necessitano per poter lavorare in modo costruttivo senza porre ostacoli : I due poteri (parlamentare e governativo..che in realtà rappresentano due compiti e due esigenze) non riescono più a lavorare in sinergia. La logica dovrebbe quindi richiamarci ad una attenta riflessione...verso un'ottica diversa...ed una ricerca più consona in direzione di un percorso innovativo di maggior funzionamento sui ruoli.






19 dic 2019

DI CHE SI SORPRENDE PARAGONE?


di vincenzo cacopardo

Strano che una persona intelligente e preparata come Paragone si sia accorto solo in ritardo delle storture esistenti in seno al Movimento 5stelle: Un giornalista entrato come senatore nel Parlamento in questa legislatura.. non certo per bisogno...poiché non gli è mai mancata ogni possibilità di esprimersi nel suo lavoro!

Oggi Paragone sostiene di restare nel Movimento e libero di portare avanti un programma insito nello statuto di questa organizzazione politica ritenendosi coerente all'elettorato che rappresenta..tuttavia appare veramente inspiegabile il fatto che si accorga solo adesso della incoerenza di un Movimento che si è sempre mosso costantemente senza una struttura capace e priva di un essenziale scambio costruttivo al suo interno.. Una organizzazione incapace di trovare un'unica strada identitaria tra i componenti!..
Insomma... era chiaro che finisse così: Un unico leader incontrastato promosso da Grillo..che si inserisce in tutti i ruoli e che indica la strada al di sopra di tutti... Totale assenza di dialogo e di una efficiente organizzazione territoriale in scambio con i cittadini capace di far venir fuori una classe dirigente meritevole.. Assenza di indirizzo chiaro che potesse identificare una politica di crescita.. ma tagli lineari poco costruttivi ed un costante iper-moralismo che finiranno col portare un Movimento, (oggi di esclusiva proprietà di pochi), verso una frantumazione progressiva dei consensi...Inoltre la via di questi giorni del Movimento appare proprio in contrasto con gli scopi prefissati del passato di voler abbattere il muro di un bipolarismo che, al contrario, sembra rinascere ancora più forte di prima!

In molti abbiamo creduto ad un cambiamento e lo abbiamo aspettato a lungo..abbiamo pensato che la rottura di un vecchio sistema potesse apportare idee nuove e proposte soddisfacenti anche attraverso un ricambio delle figure..Proposte soprattutto relative a riforme adatte per far procedere correttamente un ordine politico di funzionamento..tuttavia bisogna ammettere che non è stato così! Il Movimento ha preteso di governare senza una base solida da doversi consolidare prima attraverso una identità politica di innovazione.. e adesso è costretto a giravolte e compromessi inauditi nel vuoto della sua organizzazione.. pretendendo persino di sconvolgere l'articolo 67 della Costituzione sul vincolo di mandato: Cosa vorrebbero? Forse una mandria di pecore da comandare e dirigere a loro piacimento? ...Doveva essere intuibile anche per Paragone ..e se oggi se ne sorprende non può che farsene una ragione!

Forse il giornalista potrebbe adesso intuire che questo Movimento non era legato coerentemente in una alleanza con la Lega... come non lo risulta oggi col PD.. e non per effetto delle inconsuete antitetiche unioni, ma per un problema endogeno che riguarda soprattutto la sua reale mancanza di identità!

Malgrado tutto ciò rimane innegabile che se questo Movimento oggi resta a galla è soprattutto per la figura di Conte che col suo equilibrio ha reso maggiore fiducia allo stesso governo. Come rimane evidente che i compromessi non potranno mai finire.. poichè alla base manca una corrispondenza, o meglio, un'equivalenza...con ciò che questa organizzazione, ormai politica a tutti gli effetti, vorrebbe davvero rappresentare.



13 dic 2019

LE ELEZIONI DEL REGNO UNITO PORTANO IN TRIONFO I CONSERVATORI E CASTIGANO L'UNIONE.



di vincenzo cacopardo


Trionfano, almeno di piccoli ribaltamenti che non potranno comunque mai sovvertirne l'esito. Con questo risultato la Gran Bretagna rimane certamente fuori dalla Comunità!. Boris johnson trionfante nel Paese dichiara che lascerà l'Europa.. e trascina nel tracollo i lauboristi.

Mentre Corbyn sconfitto..promette di lasciare la guida del Partito per rinnovarlo dopo il cambio di rotta del Paese...il nazionalista Boris, tanto simile persino nel fisico e nel suo biondo capelluto al presidente Trump, conquista una fortissima maggioranza dei seggi nella Camera dei Comuni con oltre 360 seggi rispetto la soglia dei 326 indispensabili per governare senza alcun bisogno di alleanze! Di certo una gran vittoria, ma anche una scossa per l'intera Comunità Europea che da questo evento non potrebbe mai non porsi domande lecite circa il proprio futuro.
Sicuramente con questo risultato si mette fine ad un lungo ed estenuante percorso della vita politica del regno che ha visto...dopo il primo referendum.. il popolo britannico persino quasi costretto nella minaccia di un secondo referendum. Questa consultazione mette fine a tutti i tentennamenti degli ultimi mesi intercalatisi nella politica inglese..prevedendo la realizzazione della brexit entro gennaio prossimo.

Ma quali potrebbero essere le conseguenze di questo risultato non del tutto atteso? Ciò potrebbe dipendere molto dalla modalità con cui avverrà. Cioè se si raggiunge un accordo o se vi sarà un divorzio senza altre intese. Prima di tutto l’eliminazione di tariffe vantaggiose e previste tra gli Stati membri...Ma un punto sul quale sarà opportuno focalizzare l'attenzione sarà il ripristino di dazi e dogane che renderà più complicato e oneroso il commercio di merci da e verso la Gran Bretagna. Difficile fare previsioni tuttavia le conseguenze economiche diverse da un divorzio consensuale sarebbero significativamente superiori. Vi è poi di certo l’incertezza dei tanti italiani che vivono in Gran Bretagna che si ritroverebbero all’improvviso in un Paese extra-comunitario, perdendo l’attuale status giuridico. Lo stesso vale per i britannici che vivono nell’Unione che diverrebbero extracomunitari.

Intanto il premier Boris pare essere in grande sintonia col presidente degli Stati Uniti unendosi in un programma di economia che li vede sempre più strettamente insieme a danno di una Europa sempre più fragile che ha puntato fin troppo sui Paesi dell'est ..trascurando forse l'importanza di potenziare quelli più compatibili alla sua naturale realtà storica.




9 dic 2019

LA POLITICA TRA FINANZIAMENTO PRIVATO ED EQUITA' SOCIALE


L'IPOCRISIA DI CHI ANCORA PROFITTA”

C'è veramente tanto da pensare quando si affronta un tema  come quello del finanziamento alla politica: Non vi è mai una riflessione equilibrata che metta in luce le vere divergenze e la natura di un processo imparziale che dovrebbe guardare alla definizione di una democrazia suggerita dai consensi per il fine di un benessere pubblico.

"Malgrado ogni difesa in favore del finanziamento privato rimane indiscutibile il fatto che... anche qualora potesse essere controllato ritenendosi legale.. finirebbe col favorire solo chi possiede una ricchezza e quindi in conseguenza solo coloro che posseggono forti risorse finanziarie."

di vincenzo cacopardo

Quindi se deve perseguire un benessere pubblico non dovrebbe mai offrire vantaggi al privato!
Quando spesso si afferma che il finanziamento privato ai Partiti è oramai una consuetudine affermata negli altri Paesi come ad esempio gli Stati Uniti..si dimentica principalmente di sottolineare che proprio quel Paese, del quale spesso ed immotivatamente, si declama la democrazia.. è una confederazione di Stati soggetta ad un principio di presidenzialismo. Per certi versi costruita sulla ipocrisia di una democrazia dove solo la ricchezza primeggia, dove ogni candidato viene sostenuto esclusivamente dalla imponente e straordinaria forza del denaro e dove la propria salute ogni cittadino la paga a caro prezzo.

Nel nostro ordinamento democratico.. costruito ancora sulla forza di una democrazia parlamentare... non esiste il sistema presidenziale che dia poteri tali da determinare deliberazioni poiché il Parlamento resta sovrano: E' la nostra democrazia parlamentare che potrà di certo sembrare meno efficiente per altri motivi, ma di fatto resa più sicura! Tuttavia i membri che ne fanno parte vengono eletti dal popolo secondo campagne elettorali che, a differenza che nel passato, vengono sostenute da sistemi privatistici seppur soggetti a controlli non sempre facili da riscontrare.

Il recente caso delle Onlus ha messo in risalto un problema che non era difficile intuire già da prima: Non è tanto il modo con cui si finanzia un Partito anche se questi può restare immune da qualunque irregolarità..quanto il fatto che volente o nolente ogni finanziamento non potrebbe mai nascondere un qualsiasi tornaconto..Insomma la politica finanziata privatamente non potrà mai avere un qualsiasi riscontro con i principi di una sana democrazia poichè solo chi ha più risorse può trarre maggiori benefici.
Per questo questo determinante principio si perde quasi naturalmente ogni altro principio di equità che proprio nel nostro Paese difetta pretendendo poi di ricercarlo con la ipocrisia.. senza alcuna possibilità di riscontro: Impensabile che solo la ricchezza privata, contribuendo ad influire tramite un flusso di denaro, possa non trarne chiari benefici! 

Lo sappiamo ed è facile da comprendere!..La politica ha i suoi costi! Ciononostante questi dovrebbero essere equamente distribuiti attraverso la mano pubblica.. chiaramente controllati con metodo e scrupolo e solo attraverso precisi riscontri: Se nel passato si è finito con l'abusare... non è stato per errore del suo principio, ma a causa di chi non ha voluto controllare con metodo e scrupolo lasciando la politica profittare nell'uso di queste risorse. 
Persino il popolo non ha compreso votando per stravolgere il meccanismo del finanziamento pubblico..poichè il messaggio è stato travisato e non del tutto spiegato in modo corretto.

Malgrado ogni difesa in favore del finanziamento privato rimane indiscutibile il fatto che... anche qualora potesse essere controllato ritenendosi legale.. finirebbe col favorire solo chi possiede una ricchezza e quindi in conseguenza solo coloro che posseggono forti risorse finanziarie.

Quindi... a chiusura di questa disamina... sembra piuttosto ipocrita ritenere il finanziamento privato migliore di quello pubblico, non solo per l'aspetto di possibili conflitti personali e compromessi che potrebbero mettersi in evidenza anche per un finanziamento a controllo pubblico, ma soprattutto perchè tale principio non potrebbe che rimanere il fondamentale ostacolo della politica per un futuro riscontro di una equità sociale di cui tanto si chiacchiera e che tanto si finge di desiderare.



7 dic 2019

SARDINE: PROTESTE SENZA PROPOSTE..




COSA IMPEDISCE ALLA CRITICA DEFINIRE LE SARDINE UNA FORZA POPULISTA?...FORSE IL FATTO CHE NON SI TRASFORMINO IN UNA ORGANIZZAZIONE POLITICA?

di vincenzo cacopardo


Non sappiamo ancora se questo gruppo di persone di varia età si muova principalmente in senso anti-salvinista o per ampliare il raggio politico e trasformarsi in un vero e proprio partito. Le “sardine” starebbero ancora riflettendo...ma per adesso sembrano essere pronte solo ad una protesta senza alcuna proposta. Si può di certo ammirare la volontà di rispondere con una moderata protesta di piazza alle quali siamo ormai abituati..ma poi? Certo l'appellativo di sardina non convince del tutto! L'idea di una sardina che riempie le piazze fa pensare ad un grande acquario dove i pesci in movimento ripetono costantemente lo stesso percorso senza uno scopo preciso.. Ma al di là di questi divertenti accostamenti.. bisogna dare atto che ancora una volta si sta dando sempre più conoscenza al popolo di come la politica si muove.

Mattia Santoni, 32 anni, laureato in scienze politiche e collaboratore per una rivista legata a Romano Prodi, uno degli ideatori del cosiddetto movimento delle sardine, asserisce di non avere intenzione di creare partiti..Per lui vi era un necessario bisogno di unità"...una sorta di pressione per risvegliare l'animo politico di tanta gente e riavvicinarle alla politica. Sembrerebbe perciò più facile pensare ad una sorta di risveglio in preparazione delle prossime elezioni regionali in Emilia ed in Calabria.

Appare un po' l'inizio di quello che avvenne con i 5stelle nelle piazze prima che sorgessero e si impegnassero in un Movimento: Cominciarono con le piazze ..nè di destra..nè di sinistra.. piano piano si spinsero verso i vaffa..ed infine si sedettero in Parlamento.
La domanda che più si pone a loro è quella di comprendere lo scopo..cioè se questo movimento rimane fermo nel constatare che il paese e la sua politica così non può andare avanti..o se si propongano per le basi di un cambiamento da costruire attraverso proposte chiare. Se la risposta rimane ferma alla prima parte appare logico che nulla di nuovo si intravede all'orizzonte..Rimane una strada bloccata in mezzo..un percorso che non trova sbocchi ..o forse, data la vera natura delle sardine..destinato a rimanere in acqua.

E' più che lecito accettare silenziose e pacifiche proteste di piazza.. anche per il fatto che non si esprime già da tempo una politica funzionante che riporti più equità sociale. Tuttavia nella fase odierna ..non vi è più tempo per le proteste, ma occorrono proposte più che mai chiare! Protestare è facile costruire molto meno!





4 dic 2019

DI MAIO: AMBIGUITA'...TRA I MERCATI IN ALLARME



Quando si appoggia.. o meglio si entra..in un governo la prima regola è quella di difenderlo a spada tratta! L'ambigua scelta di Di Maio che penalizza di certo sia l'immagine che il lavoro stesso del Premier, arreca danno alla stessa immagine del Paese nella Comunità...ma fa di peggio! Mette in allarmi i mercati!
di vincenzo cacopardo
E' vero!... I mercati non piacciono a tutti, anzi per la verità non possono mai piacere ad un popolo che vive nelle difficoltà! Tuttavia l'atteggiamento di un alleato di governo che.. tra l'altro possiede la maggioranza dei gruppi in parlamento, provoca di fatto allarmi in Europa per un Paese come il nostro che ha un debito pubblico alto.
Di Maio è quasi intestardito nel tenere i piedi nel governo, dovendo contenere il dissenso di chi in seno al Movimento mantiene i suoi principi in riferimento al MES. Per far questo, in un equilibrio quasi precario, assume una posizione equivoca che provoca difficoltà al premier Conte nei confronti del suo ruolo presso l'Europa.. finendo anche col creare allarmi tra i mercati.
Siamo sempre lì..in questo Blog lo mettiamo in rilievo da diversi anni: Quando si è leader di Partito o movimento che sia, e si assume nel contempo un ruolo governativo, si finisce col creare contraddizioni e persino pericolosi conflitti tra le stesse funzioni. In certi casi la contraddizione evidente potrebbe persino sfociare provocando speculazioni sul debito. Sono conflitti evidenti dei quali si finge di non accorgersi e per i quali è inutile aggiungere altro!
Malgrado sia Conte che Di Maio fingono pubblicamente di ammorbidire i toni, non può sfuggire a nessuno lo stato di difficoltà in cui grava lo stesso governo..reso ancora più aggravato dalle dichiarazioni dello stesso leader del Movimento che dichiara audacemente come il suo M5s continua ad essere l'ago della bilancia di questa formazione governativa: Parole di certo non appropriate al difficile momento che.. oltre a toccare la personalità del premier... non dovrebbero far tanto piacere all'alleato PD..

3 dic 2019

MES: strumento di lite per le opposizioni sovraniste


di vincenzo cacopardo

Sia alla Camera che al Senato, dopo le dichiarazioni del premier Conte, si è assistito ai soliti tumulti ed al consueto esagerato sproloquio privo di decenza.. mancando di entrare con maggiore interesse nel merito. Si intuisce come alcune figure dell'opposizione si siano accanite con forza contro il Premier facendo gioco sul tifo di una parte del popolo che assai poco conosce la questione e che soggiace al monito di chi vorrebbe incutere loro paure!

Il MES è un meccanismo istituito nel passato: Già da tempo.. il Fondo europeo di stabilità finanziaria (società di diritto che poteva prestare denaro ai Paesi membri o acquistare i loro titoli di Stato a interessi più bassi rispetto a quelli praticati dal mercato finanziario) col perdurare della crisi, si è evoluto nel Mes.

Nel passato il timore dei Paesi economicamente più solidi era quello che intravvedeva la possibilità che quelli più deboli scaricassero i loro debiti sugli altri cittadini della Comunità. Quando, però, nel 2010-2011 la crisi mise in ginocchio questi Paesi più deboli, l’Ue ed euro rischiavano di saltare ...Ed ecco la ragione per la quale venne istituito il fondo salva Stati. Il primo contributore del fondo è la Germania con il 27% del capitale...poi la Francia con poco meno.. ed il nostro Paese che partecipa con meno del 18%. Sarebbe superfluo aggiungere che il Paese che chiede l’intervento del Mes deve di contro accettare alcune condizioni: Tagli al deficit e al debito e le importanti riforme strutturali.

Quindi il tanto discusso Mes decide se aiutare o meno il Paese in difficoltà... con una super maggioranza di voti dei Paesi membri ed opera in coordinamento con la Commissione europea cui spetta la negoziazione con il Paese coinvolto nel salvataggio.
Oggi le opposizioni gridano pretestuosamente perchè tali fondi possono servire per aiutare prevalentemente le banche dei Paesi più forti in crisi. Tuttavia per logica risulta difficile eliminare tale istituzione oggi..senza aver mai posto delle condizioni nel passato!..Sarebbe come cambiare certe regole in corsa.. simile a quella di voler uscire dalla moneta unica. Che poi vi possano essere alcune evidenti criticità non v'è dubbio! Ma si può di certo lavorare con la stessa Unione con metodo ed equilibrio per correggerle al fine di aiutare veramente e non specularvi.

Al di là di come si voglia o meno criticare questo meccanismo già istituito da tempo, quello su cui si è accanita l'opposizione..(nelle figure di Salvini e Meloni) ha fatto forza soprattutto sul metodo: E' stato un attacco contro il Premier definito dagli stessi come un bugiardo. In sostanza.. il premier avrebbe asserito che il governo non ha firmato nulla, ribadendo che la riforma del Mes possa ancora essere modificabile.. dimenticando le parole del ministro del suo governo Gualtieri, che in commissione aveva spiegato che non si sarebbe potuto emendare nulla in proposito per quanto già deciso dall'Euro gruppo.

L'opposizione sembra essersi fissata fin troppo sulla questione del metodo dimenticando di entrare meglio in una discussione di merito. Usando in modo quasi propagandistico l'argomento a proprio beneficio elettorale per le prossime eventuali consultazioni. Sia alla Camera che al Senato, dopo le dichiarazioni del premier Conte, si è assistito ai soliti tumulti ed al consueto esagerato sproloquio privo di decenza: Si intuiva come alcune figure dell'opposizione si siano accanite con forza facendo gioco sul tifo di una parte del popolo che assai poco conosce la questione e che soggiace al monito di chi vorrebbe incutere loro paure!

Una nuova discussione sul MES avverrà quanto prima ..Ma rimane alta la tensione che di sicuro non potrà aiutare i mercati! Rimangono i dubbi, le incertezze, tuttavia resta indiscusso il fatto che argomenti di questa importanza non potranno mai essere slegati da un concetto di unione con gli altri Stati della Comunità che, malgrado le differenze, non potrebbero mai tollerare la mancata osservazione di regole già innestate nel passato.

Indubbiamente questo è uno di quei nodi che sono venuti al pettine per via dell'improvvisazione con la quale si è proceduto nel passato a creare l'unione non definendo bene i contorni di alcune logiche economiche sociali dei Paesi aderenti: Nella fase di costruzione per l’unificazione è venuta a mancare quella azione preventiva e di studio che doveva mirare a salvaguardare le comunità meno progredite e meno pronte: Più che pensare ad un Fondo Salva Stati sarebbe stato più avveduto pensare a qualche azione preventiva.