E’ molto
interessante dare uno sguardo alle relazioni dei dieci saggi che hanno concluso
il loro lavoro. Il prof.
Valerio Onida, il sen. Mario Mauro, il sen. Gaetano Quagliariello e il prof.
Luciano Violante, il prof. Enrico Giovannini, presidente dell’Istat, il prof.
Giovanni Pitruzzella, presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del
mercato, il dottor Salvatore Rossi, membro del Direttorio della Banca d’Italia,
l’on. Giancarlo Giorgietti e il sen. Filippo Bubbico, presidenti delle
Commissioni speciali operanti alla Camera e al Senato, e il ministro Enzo
Moavero Milanesi, hanno presentato le due relazioni al Quirinale.
I punti essenziali delle riforme istituzionali ed economiche-sociali
dei saggi nominati da Giorgio Napolitano si potrebbero tradurre in via
sintetica in: -Riforma di governo -intercettazioni -lavoro: -fisco -pubblica amministrazioni -partiti- ulteriori riforme istituzionali
Per abitudine e per maggior interesse, la mia
attenzione si proietta sugli
importantissimi temi delle riforme istituzionali..tralasciando, in questa fase, quelli riguardanti l’economia.
Pertanto..vorrei
mettere in evidenza il capitolo terzo della relazione finale del gruppo di
lavoro riguardante "Parlamento e Governo", dove si afferma: “L’interdipendenza globale, la crisi dei
partiti politici e la gravità dei problemi che la democrazia deve affrontare,
richiedono che Governo e Parlamento siano messi in condizione di assicurare in
misura maggiore rispetto al passato, stabilità politica, e rapidità di
decisione”
In base a questa
fondamentale premessa, il gruppo ha
ritenuto di poter dibattere e
discutere sulla semplice alternativa di un sistema semi presidenziale ed un
regime parlamentare .
Il
gruppo ha ritenuto, il parlamentare più
coerente con il complessivo sistema costituzionale, capace di contrastare
l’eccesso di personalizzazione della politica, più elastico rispetto ad una
forma di governo semipresidenziale. Qualcuno ha invece sottolineato come
l’attuale grave crisi del nostro sistema istituzionale richieda una riforma più
profonda che, proprio grazie all’elezione diretta del Presidente, garantisca
una forte legittimazione democratica.(modello
francese) Il Gruppo di lavoro
ha, in ogni caso, convenuto all’unanimità che qualora dovesse essere confermata
la forma di governo parlamentare razionalizzata, occorrerà introdurre nel nostro
sistema alcune innovazioni.
l saggi hanno poi analizzato il tema della
legge elettorale ..indicandolo come connesso quello della forma di governo ed
affermando quindi che: “Se il Parlamento
dovesse optare per un regime semipresidenziale sarebbe preferibile propendere
per una legge elettorale incentrata sul doppio turno di collegio, secondo il modello francese, al fine di rafforzare il Parlamento
rispetto ad un Presidente che ha la stessa fonte di legittimazione. Se invece,
come il Gruppo di lavoro propone a maggioranza, si dovesse optare per una forma
di governo parlamentare razionalizzata, le soluzioni possono essere più d’una,
purché garantiscano la scelta degli eletti da parte dei cittadini e favoriscano
la costituzione di una maggioranza di governo attraverso il voto”.
Successivamente
questa parte della relazione fa riferimento ad alcuni modelli ed in proposito i saggi affermano che: "I modelli elettorali possibili sono diversi: il
proporzionale su base nazionale proprio
del sistema tedesco; il proporzionale di collegio con perdita dei
resti, proprio del sistema spagnolo; Il Gruppo di
lavoro segnala che: “ in ogni caso, va
superata la legge elettorale vigente. La nuova legge potrebbe prevedere un
sistema misto (in parte proporzionale e in parte maggioritario), un alto
sbarramento, implicito o esplicito, ed eventualmente un ragionevole premio di
governabilità”.
Al di là dell'impegno ed il massimo sforzo
che questo gruppo di lavoro si è proposto, la mia attenzione non può non dedicarsi ad una ragionevole valutazione nei riguardi di chi, proponendosi
come saggio, dovrebbe ispirare ed infondere maggiore creatività in uno studio
innovativo della politica.
Tralasciamo in questa
fase ogni considerazione analitica sul superamento del bicameralismo paritario,
sul numero dei parlamentari, sul funzionamento delle Camere, argomenti che mi propongo di esaminare in seguito....
Con il dovuto
rispetto che si deve a chi ha sicuramente più conoscenza del sottoscritto, se…
nella particolare riforma che riguarda un delicatissimo problema di compiti e
poteri del Governo e del Parlamento…il
tutto sembra ridursi in un “ragionevole premio per una governabilità” senza esaminare l'importanza di una migliore e funzionale limitazione dei ruoli..
e se i modelli che si devono prendere ad esempio devono continuare ad essere
quelli esterofili (francese-tedesco-spagnolo),
non si riesce a comprendere..allora.. dove stà tale sapienza che in sé potrebbe
almeno racchiudere una maggiore inventiva legata, preferibilmente, alla cultura storica del
nostro Paese e non a quella degli altri.
Si possono studiare
tutti i modelli possibili compresi quelli che non appartengono alla nostra cultura storica..ma, non si potrà mai risolvere un problema così delicato per il
nostro Paese.. senza la ricerca di un vero paradigma innovativo che sia
espressione del nostro personale patrimonio di conoscenza.
vincenzo Cacopardo