2 mag 2016

Renzi si automagnifica e decide: "cambiamo il Sud".

di vincenzo cacopardo

Dopo due anni di silenzio verso ogni problematica riguardante il mezzogiorno..in previsione del difficile referendum di Ottobre, un premier alla ricerca di consensi nel sud..escogita mezzucci proponendo nuovi "Patti". 

Quando Renzi parla di dover cambiare non si può che tremare visto le esperienze precedenti riguardanti il tema del lavoro e della stessa riforma costituzionale! Per lui un cambiamento è d'obbligo in assoluto.. per un fine preciso di promozione della sua immagine! Sembra sempre si tratti di cambiare tanto per cambiare.. poco importa come e su quali principi! Cambiare con la fretta..poi se funziona o no.. quel che lui cambia..meno importa, ma deve condividersi..altrimenti si passa per gufi! La parola "cambiamento" interviene sempre su ogni cosa a dispetto di ogni preventiva ricerca ed analisi del problema da risolvere...  E' tanto intriso di determinismo quanto poco di utile lungimiranza e questa è la ragione per la quale il sistema vecchio e la politica obsoleta e comodamente seduta nelle istituzioni, non osa contrastarlo...anzi!.

La curiosa “inaugurazione” di quel pezzo di viadotto dell'A19 non crollato in seguito alla frana..ritenuta una ridicola passerella, ha di certo richiamato l'attenzione dei media ..ma i risibili “patti” proposti attirano ancora di più l'attenzione dei siciliani: Assieme al suo riferente politico siciliano Faraone(a cui si deve la sbiadita copia di una fantasiosa Leopolda in salsa siciliana), il Premier promette e continua a promettere ponendo patti ed accordi frutto di iniziative senza riscontri supportati da ricerche e piani ben studiati. Gli interventi infrastrutturali che dovrebbero rimanere nel tempo per cambiare il volto del Mezzogiorno dopo anni di abbandono ancora non si riscontrano. Per le città della Sicilia.. si parla di un piano che parte dalla valorizzazione dei fondi già in essere( fondi che in realtà non sono stati spesi). Da quel miliardo e passa di fondi stanziati per opere mai avviate, da cui è partita la serie di commissariamenti imposti da Roma alla Regione. La capacità di Renzi è sempre quella di fare apparire una nuova invenzione ogni sua cosa !

Queste le parole del fidato Faraone...Una sorta di predica a sfondo gesuitaè stato efficace perché si cominciano a fare le gare. Abbiamo agito per evitare che queste risorse si perdessero. Il governo nazionale laddove vede che ci sono resistenze o lentezze agisce in via sostitutiva. La collaborazione prima di tutto, ma dove ci sono lentezze noi agiamo. Io credo che sia questo che i cittadini del Mezzogiorno vogliono”.Faraone insiste anche sull'argomento scottante delle discariche “Anche il tema dei rifiuti è un dramma – dice Faraone -. Noi portiamo la quasi totalità dei rifiuti in discariche. Abbiamo la necessità di realizzare impianti a bassissima emissione che ci consentano di non avere le strade stracolme di rifiuti”.

Intanto il governatore Crocetta intende opporsi al commissariamento che Roma vuole imporre, mentre le discariche vanno al collasso e la differenziata resta una chimera. Questo rimane oggi un argomento che sembra voler interferire sugli stessi “Patti” e che nei prossimi giorni dovrebbe trovare una soluzione.

Ma andiamo nello specifico dei Patti : Il patto per Palermo prevede investimenti per 770 milioni (332 li mette il governo nazionale) e finanzierà una pluralità di opere che vanno dal wi-fi pubblico al potenziamento de car e bike sharing, dalla chiusura dell'anello ferroviario al restauro del Teatro Massimo, dalle nuove linee dal tram alla riqualificazione della circonvallazione. Tra gli interventi che rientrano nel patto per Catania la rete di metanizzazione del quartiere Cibali, infrastrutture verdi a Librino, il recupero di edifici inutilizzati, interventi sul Molo di Levante. In qualche modo il premier..(col solito metodo che lo contraddistingue).. sta cercando un riscontro in Sicilia per conservare un proprio consenso che potrebbe essergli utile per sostenere lo scoglio di Ottobre.. attraverso la nuova formula dei patti con le principali città dell'isola a cui in realtà occorrerebbe un progetto più consono e ben altre risorse.
Queste risorse spettavano ugualmente al sud tuttavia potrebbero essere di certo utili nell'incertezza totale di altro.




29 apr 2016

Amministrative a Roma: destra e sinistra spaccate e compromesse

di vincenzo cacopardo

Berlusconi pensa a difendere i suoi interessi mette da parte Bertolaso (che pare destinato ad apparire come una marionetta nelle mani di una politica priva di coerenza) e converge il suo elettorato su Marchini, rendendo.. in tal modo.. la sua figura (più autonoma) come portatrice di una politica di destra: D'altronde i due personaggi si somigliano in quanto imprenditori che mirano ad interpretare la politica delle amministrazioni comunali da condurre e promuovere attraverso una filosofia aziendale. Qualcuno inoltre asserisce che Berlusconi agisca in forza di un nuovo Nazareno per proteggere le proprie aziende favorendo..in tal modo.. la sinistra renziana.

Ma al di là del merito di Alfio Marchini..la cui volontà non sembra potersi mettere in dubbio..rimane sempre il quesito della possibilità di poter dare libero sfogo al suo progetto. La sua esperienza è di certo superiore a quella della concorrente del Movimento 5 Stelle per il maggior tempo della sua durata in seno al consiglio, ma sono altri i dubbi che si sollevano: Difficilmente l'elettorato romano può superare la fiducia che sembra essersi persa per le due vecchie posizioni politiche (destra-sinistra) che in questi ultimi anni hanno monopolizzato l'attività amministrativa di una città che meritava maggior rispetto... E se Marchini (pur nato in zona autonoma) viene sponsorizzato da un elettorato di destra, assume di certo una posizione più di parte . Non può esserci una battaglia a priori contro il candidato Marchini (che potrà anche godere di specifiche qualità), ma di sicuro un dubbio che permane nella formazione della sua squadra per via delle precedenti esperienze dell'Amministrazione politica capitolina sempre in mano ad interessi di questi due Partiti che hanno finito col condizionare ogni primo cittadino..aumentando specifici interessi... e rendendo la città in stato di degrado.

In questa annosa e banale lotta tra le parti... nessuna delle due pare oggi fermamente compatta..nè in grado di poter infondere fiducia piena ai cittadini a causa delle precedenti esperienze vissute: Se Giachetti deve vedersela col proprio partito coinvolto oggi in una lunga serie di equivoci giudiziari, Marchini avrà a che fare con una destra spezzata e..per certi versi incompatibile.. che finirà col togliergli parte dei suoi personali voti.. non garantendogli un serio appoggio per la vittoria. 


Né inesperta ed impreparata..nè inadeguata...come sostengono i soliti denigratori, ma con buona conoscenza della storia di Roma, Virginia Raggi, al contrario, continua più coerentemente ad essere appoggiata dal proprio Movimento... sostenendo una campagna elettorale all'insegna delle cose concrete. Oltre alla concretezza sembra anche essere genuina e naturale. Il suo stile comunicativo all'insegna dei social è ormai conosciuto dai cittadini romani anche se non del tutto condiviso. Resta il fatto che continuano ad attaccarla per quella innata autenticità che infonde tanta paura alla politica vecchia che basa la sua strategia su una ingannevole comunicazione.

Il movimento 5Stelle l'ha messa in campo anche per la innata sobrietà che trasmette senza esaltare alcunchè e mantenendo un equilibrio che è anche un altro motivo di allarme per i tanti che esercitano la politica con troppo determinismo. Una parte della città di Roma resta preoccupata per via della connaturata paura del nuovo ed il dubbio del diverso: La difficile lotta per la metamorfosi su un modo di interpretare la politica che vede passare la mano a figure che meno si conoscono e che affrontano il cambiamento all'insegna di una difficoltosa rivoluzione sociale concentrata sul rispetto dei cittadini e sull'equità.

L'unico problema serio per lei non dovrebbe essere la vittoria, quanto invero la tenuta della poltrona che conquisterà.. che sarà di certo contrastata all'interno della stessa amministrazione da quella politica che guarda fin da adesso con invidia ogni suo possibile successo. Tenderanno quanto prima di inserirla in un imbuto di compromessi ed implicazioni attraverso trabocchetti di ogni genere. L'attenzione e la precauzione saranno d'obbligo 

28 apr 2016

L'arrivo di Renzi in Sicilia: opportunismo e risibili “patti”


Dopo che il suo governo ha trascurato per lungo tempo il sud e si è trattenuto una gran quantità delle sue risorse..il premier ostenta nuovi risibili “patti” per Palermo e Catania"
di vincenzo cacopardo

Si vocifera di una prossima apparizione in terra siciliana del premier Renzi. Secondo le voci il premier verrebbe per la firma di un “patto” in favore di Palermo e Catania visitando entrambe le città. Non si sa quale sia la sua vera intenzione, ma..in previsione di un patto da stabilire che potrebbe portare risorse (più che le solite parole).. si prevede di certo il solito prostrarsi delle figure amministrative (presidente della regione e i due sindaci dei capoluoghi più importanti in testa) pronti e genuflettersi di fronte a chi, con la forza del suo esecutivo, ha invero finito col trattenere, quelle risorse che.. per fondamentale logica.. avrebbe dovuto ritornare allo stesso popolo siciliano e con il quale oggi prevede, con la usuale dose di opportunismo, il concludersi di nuovi “patti” . 

Le parole di Renzi suonano come le solite voci propagandistiche: "Per troppi anni l'italia ha buttato via fondi europei anche perché la riforma del titolo V e l'eccessiva frammentazione burocratica hanno impedito di spendere questi denari, che pure sono cruciali per la ripresa della nostra economia. Firmiamo degli accordi con le singole regioni e con le principali città del sud. Impegni scritti, reciproci. Così noi controlliamo loro, loro controllano noi: e i cittadini controllano entrambi.”

Questo suo intervento verbale è accompagnato dalla promessa di fondi diretti alle città di Palermo e Catania (che sembrano limitarsi a cifre di poca evidenza in considerazione delle molteplici difficoltà fino ad oggi irrisolte) ..ma la dialettica del Premier rimane quella magniloquente di sempre.. mai priva di un consueto opportunismo: Dopo due anni del suo governo in totale assenza di interesse verso l'isola ed in previsione di un futuro politico difficile da scorgere, Renzi cerca di accontentare come può la Sicilia.. facendo apparire questo suo intervento per le due città dell'isola come un nuovo particolare “patto” verso la rinascita del sud. Un sud che in realtà meriterebbe maggiore e più appropriata attenzione in senso progettuale..Ma quale nuovo patto o impegno utile potrà mai essere risolutivo e concludente senza un adeguato programma studiato in favore di un'economia del meridione? ...

Questi invece.. i pesanti dubbi...che dovrebbero far meditare i cittadini siciliani:
Sembra che il governo nazionale, nell’ultimo anno e mezzo, abbia astutamente sottratto alla Regione siciliana oltre 10 miliardi di Euro. Per la ragione che i fondi strutturali dell’Unione Europea (cioè i fondi destinati alle Regione ad Obiettivo Convergenza come la Sicilia) funzionano a rimborso: Se la Regione li anticipa..successivamente l’Unione Europea, (dopo che le risorse sono state spese nel rispetto degli obiettivi programmati), li deve erogare, restituendo alle Regioni i fondi che le stesse Regioni hanno anticipato. Per essere precisi va sottolineato che, ai fondi dell’Unione Europea si aggiunge il cofinanziamento dello Stato. Nella Programmazione 2014-2020, ad esempio, lo stanziamento per la Sicilia ammontava a 4,7 miliardi di euro circa: di questi,2,7 miliardi di Euro sono carico dell’Unione Europea e 2 miliardi di Euro è la quota di compartecipazione dello Stato. Nel 2013, solo di accantonamenti, tolti dal Bilancio regionale 915 milioni di Euro. Nel 2014 tolti alla Regione un miliardo e 150 milioni di euro più 200 milioni di euro per il pagamento degli 80 Euro in busta paga ai dipendenti con meno di mille e 500 Euro al mese(geniale trovata di un premier attento a propagandare la propria immagine) A tutto ciò bisogna aggiungere altri scippi come l’IVA e L’IRPEF maturati in Sicilia e trattenuti a Roma in modo poco lecito e i soliti 600 milioni all’anno della sanità. Ricordiamoci anche di come si sono enormemente ridotti i trasferimenti ai Comuni siciliani.In tutto ciò pare esservi una palese responsabilità politica del presidente della Regione Rosario Crocetta..poichè, avendo firmato nell’estate del 2014, con il governo Renzi un accordo-capestro in base al quale la Regione siciliana rinunciava, per quattro anni, agli effetti positivi di alcuni pronunciamenti della Corte Costituzionale favorevoli alla Sicilia in materia di contenzioso Stato-Regione, rinunciava di fatto agli effetti positivi di una sentenza sulla territorializzazione delle imposte che avrebbe fatto affluire nelle ‘casse’ della Regione oltre 4 miliardi di Euro. Il presidente della Regione ha dimostrato in tal modo di tutelare le esigenze del governo Renzi piuttosto che gli interessi di 5 milioni di siciliani.”

27 apr 2016

Raggi:ogni mezzo per metterla fuori gioco

"continuano le sfrontate falsità sulla candidata dei 5Stelle..segno di inquietudine e conseguenza di una politica scorretta".
di vincenzo cacopardo
Non so se Virginia Raggi riuscirà o no nell'impresa di vincere le lezioni comunali nella capitale..certo è che sembra esser divenuta la più acerrima avversaria del Pd che la teme fortemente escogitando ogni maldicenza per metterla in cattiva luce. Il rischio sembra grande poiché la perdita del comando della città di Roma..dopo vent'anni di potere gestito dalla sinistra.. sta facendo perdere le staffe al Partito romano di Renzi. In questo momento sempre più acceso non pare, tra l'altro, per nulla definito il gioco delle parti all'interno di una destra frantumata in più nomi sui candidati.
La trama contro la candidata dei 5Stelle è motivata dalla grande paura di perdere il potere amministrativo sulla città di Roma che il candidato Giachetti non pare aver la forza di sostenere attraverso un adeguato consenso. Se prima ci si era mossi in modo subdolo ed irrispettoso contro la Raggi per la sua collaborazione legale dentro lo studio di Previti ..subito dopo ci si è mossi.. attraverso l'Unità, che ha diffuso un video falso per dimostrare come la neo candidata fosse stata berlusconiana...poi ancora con la storia sull'Acea.. sostenendo che le affermazioni sull'acqua (quel bene primario per la Raggi da proteggere) avrebbero fatto crollare le quotazioni in Borsa, danneggiando i romani. Infine hanno persino tirato fuori la balla ad arte gonfiata che la potenziale prima cittadina avrebbe lavorato in uno studio vicino all'ex ad di Ama, Panzironi per fini particolari: Nonostante le smentite di Alemanno, la corrente renziana continua ad escogitare di tutto... intendendo farla apparire persino come una organica alla destra.. ben nascosta.
Insomma.. si cerca in tutti i modi di mettere in cattiva luce Virginia Raggi cercando di escogitare ogni mezzo pusillanime e screanzato...La paura fa novanta!.. Come afferma quel detto..nel senso che ci si muove in tutti i modi per infierire perchè si è terrorizzati dall'angoscia che una candidata del Movimento 5Stelle possa assurgere alla più alta carica della capitale..e magari dimostrare di impegnarsi in modo favorevole. Tuttavia..se non si trovano questi mezzucci ve ne sono altri che appaiono ormai come consuete cantilene: Come quella dell'incompetenza..di un presupposto di incapacità di saper gestire la cosa pubblica che i candidati di questo movimento non potranno mai avere...
In realtà fino ad oggi la stessa politica di questo monolitico partito del PD ha dimostrato ampiamente di non essere capace di gestire l'amministrazione di questa città..sostenendo figure dimostratisi poco adatte e mettendo in evidenza altrettante incompetenze.
L'unico reale problema per la Raggi..sarà il fatto che dopo la sua possibile vittoria.. potrà essere ostacolata nella conduzione del suo mandato da quella politica non capace di digerirne l'affermazione e da coloro che si muovono ancora all'interno di questa Amministrazione..pronti a fare muro creandole voluti e continui intralci. 






26 apr 2016

La vecchia politica e i dubbi sul nuovo che avanza

La rottura di un vecchio sistema politico..indispensabile per aprire nuove brecce all'innovazione
di vincenzo cacopardo

Il Movimento 5Stelle potrebbe essere il vero Movimento di rottura ad offrire una buona spinta verso un cambiamento della politica nel Paese. Resterà poi da vedere se sarà in grado di sostenere il suo consenso attraverso le capacita di saper governare ed amministrare in modo utile e funzionale. Un Movimento che, malgrado il successo, viene osservato come un'organizzazione adatta per la rottura del sistema.. ma non ancora pronta ad identificarsi in una vera forza per via di alcune poco chiare linee di metodo ed organizzative.

Una parte della popolazione ha preso in avversione questo Movimento per via del fatto che si è sempre messo in evidenza con troppa enfasi sul piano dell'onestà: Come si fosse sollevato a nuovo educatore con in mano il vessillo dell'impurità sul quale costruire un consenso. Alcuni non sopportano i suoi componenti perchè li identificano in coloro che pur volendo apparire “puri”.. usano l'integrità morale a scopo esclusivo e promuoversi al di sopra della società... Altri ancora li comprendono poco perchè incapaci ed impediti...proponendosi ostinatamente contro il governo.. chiedendone ripetutamente la sfiducia e perseverando in un effetto politico di ritorno negativo.

I deputati del Movimento 5 Stelle sembrano armati di buona volontà..anche se scompaginati per via del difficile compito sottoposti ad affrontare in modo alquanto improvvisato. Vi sono invero dei punti sui quali occorrerebbe soffermarsi. Punti che riguardano la loro organizzazione ed il metodo confuso con il quale continuano muoversi. E' quindi un vero peccato percepire come in realtà, cambiando il metodo e ricostruendo meglio l'organizzazione, essi potrebbero oggi trovarsi come il Partito di maggior consenso arrivando persino a superare abbondantemente il 40% dei consensi.

Sia i loro approssimativi discorsi indirizzati verso una teorica “democrazia diretta” sia la loro “superficiale elezione” attraverso i mezzi del computers.. non potranno mai convincere in pieno. Soprattutto quando il compito è quello di valutare un candidato per un ruolo amministrativo.

Per ciò che riguarda questo primo punto..bisognerebbe inizialmente mettersi d'accordo su ciò che in realtà può voler dire il loro concetto di democrazia diretta..e come gli stessi componenti del Movimento intenderebbero realizzarla.. In tanti si riempiono la bocca di questo termine dimenticando forse che un Paese come il nostro.. con oltre 40 milioni di cittadini con diritto al voto.. non potrà mai far fronte od essere gestito attraverso una fantomatica democrazia diretta: Una cosa è voler sostenere una democrazia partecipativa ..un'altra è credere di poter riscontrarsi con un concetto di democrazia diretta...Insomma.. credo sia giusto spostare l'attenzione verso un pensiero di democrazia partecipativa, ma impensabile poterla definire attraverso l'uso del mezzo computerizzato. ..Nella democrazia diretta o partecipativa il potere sovrano è esercitato direttamente dal popolo, ma ciò poteva avvenire nel passato.. nell'antica Grecia, dove i cittadini (esclusi schiavi, donne e cittadini stranieri) si riunivano nell' Agorà (oggi la piazza) per discutere attivamente di leggi o posizioni politiche da prendere. Nella democrazia odierna...ossia indiretta o rappresentativa, il potere sovrano è esercitato da rappresentanti eletti dal popolo. La nostra Nazione è una Repubblica parlamentare (quindi a democrazia indiretta) per questo ha le Aule Parlamentari ed usa come unici strumenti di democrazia diretta il referendum, l'iniziativa popolare e la petizione popolare.

Per il riscontro delle figure del Movimento: Se per quanto riguarda quelle da mandare in Parlamento figure nuove ( che non devono per forza rappresentare capacità amministrative, ma abilità di dialogo, idee e preparazione politica) la scelta operata convince già poco...ancora meno potrà convincere quella di valutare un candidato che, per reggere la pubblica amministrazione, deve di sicuro avere una dose di esperienza e le innate capacità occorrenti. Si crea poi una certa confusione..esasperata persino dalla mancanza di base di un dialogo e la conoscenza delle capacità di ognuno che in questo Movimento vi entra senza essersi mai scambiato preventivamente in proposito al proprio pensiero ed alle idee con gli altri.

Questi argomenti oggi creano un blocco all'espansione di questo Movimento che in relatà appare l'unico a poter rompere il precario equilibrio di un sistema politico ormai al fallimento ed aprire una breccia su un nuovo pensiero politico di vera innovazione. In base a ciò dovrebbe essere proprio questo Movimento a suggerire la divisione dei ruoli e la riforma dei Partiti.. lasciando maggiore spazio alle idee e capacità di gestione all'amministrazione del bene pubblico e governativo. Dovrebbe essere una ragione per motivarli e spingerli a muoversi in altro modo..e cioè.. in favore di un uso diverso delle Aule... lasciando l'una libera nel pensiero in contatto con i cittadini (salvaguardando una partecipazione più ampia) e l'altra separata in un uso amministrativo e di controllo con l'esecutivo...attraverso una più sensata differenziazione dei ruoli che possa arginare i molteplici compromessi.

In tutti i modi la domanda da porsi oggi rimane di certo una: E' meglio rompere un sistema per nulla funzionante, compromesso e corrotto come quello odierno che si propone ancora con le consuete figure che continuano a creare iniquità e mancanza di una vera efficienza all'ordinamento politico (giocando insistentemente sulle obsolete contrapposizioni destra-sinistra) o rischiare.. indirizzando il consenso verso la rottura di un vecchio sistema che aprirebbe nel breve futuro nuove brecce ad altre idee ed alla possibile innovazione? Se la risposta non è facile.. resta comunque elementare percepire lo stato di degenerazione di una politica che, anche sul piano amministrativo, attraverso i continui scandali sulle banche ed in favore di interessi supremi, ha dimostrato tanta incompetenza rendendo la popolazione in uno stato di povertà e frustrazione insopportabile..Una politica che non pare aver più nulla da insegnare agli altri che vengono oggi indicati come i nuovi incompetenti!



23 apr 2016

Alfio di Costa pensa alla rinascita della sua terra


Un sogno che intendo trasformare in realtà!”

Alfio di Costa..in giro per la Sicilia a raccogliere il sogno dei tanti che ancora credono al riscatto sociale dei valori di un'isola che merita assoluto rispetto

Di Costa è un ingegnere di Nicosia appassionato di politica. Uno di quelli che sogna di poter offrire alla terra siciliana l'essenziale recupero politico e sociale. La sua candidatura a capo della regione siciliana non potrebbe mai interpretarsi come una comune conquista di potere, ma il giusto conseguimento di un lavoro che da qualche anno lo impegna nel rappresentare e sostenere i valori inestimabili della sua terra siciliana...Un lavoro lungo e difficile che è la prova stessa del suo amore verso la sua isola.

Il suo progetto Insieme si Può” per il quale lavora con vera passione è conosciuto soprattutto grazie ai mezzi di comunicazione delle piattaforme informatiche che non mancano di sottolineare la sua presenza comunicativa. Malgrado le centinaia di migliaia di visualizzazioni sui social... Alfio di Costa non esprime alcuna attitudine a propagandare in tono enfatico la propria immagine poiché per lui ciò che più conta è l'idea programmatica del suo progetto.. che rappresenta il vero motore di spinta verso l'innovazione di questa regione mal governata da una politica che ormai non ha più nulla da offrire: Una cosa è l'immagine ..un'altra è la sostanza di un progetto utile alla mia terra!

Tantissimi cittadini sembrano curiosi di conoscere fuori dalla rete Alfio Di Costa...Si domandano se in realtà, per via delle visualizzazioni nei social, il suo movimento è qualcosa di diverso dalle tante organizzazioni politiche che invadono il nostro Paese...Le sue risposte lasciano pochi dubbi: Non ho di certo risorse tali da mettere in campo per pubblicizzarmi, ma nutro una gran passione in ciò che faccio..Giro di continuo l'isola e incontro tanti cittadini, che sebbene stufi di parlare di politica, mi accolgono con affetto e con velata speranza. Io li stuzzico con argomenti sulla vita quotidiana e temi sociali chiedendo loro cosa in realtà occorrerebbe per migliorare le condizioni di vita del territorio... Apprezzano la volontà e la passione che vi metto.. Li ascolto con interesse..le loro risposte servono e mi creano quel bagaglio di nozioni essenziale.. utile ad integrare il programma del Movimento ed interagire meglio con chi non mi conosce. Ma la sostanza non cambia questa terra offre risorse e valori che non possono mai trascurarsi e di cui la politica oggi non riesce a farsene forza! “Il mio sarà un sogno?..Forse..Ma un sogno che intendo presto trasformare in realtà!”
vincenzo cacopardo



22 apr 2016

Politica, finanza ed equità sociale


Un sistema destinato ad implodere
L'equilibrio stesso della natura dovrebbe averci insegnato come l'essenziale eufonia può anche ricercarsi nei temi riguardanti la convivenza del vivere sociale.”
di vincenzo cacopardo

Solo il vuoto di questa strana Europa può dare ancora forza ad un premier che..nel nostro Paese ha esordito con trovate spettacolari e continue promozioni! Se il nostro ex primo ministro è stato definito come l' incredibile comunicatore dellle false promesse.. la responsabilità è soprattutto di una comunità Europea che lo ha appoggiato per specifico interesse. Una Unione dalla peggiori caratteristiche... simulata in un circuito di ipocrisia ormai del tutto evidente (che farebbe di certo rivoltare nella tomba i padri di quell'altra Europa a cui si aspirava).

Renzi ha sempre saputo di essere sostenuto.. e per questo si è gonfiato giorno per giorno di suggestive autoconvinzioni!..Nel nostro Paese la spinta in questa direzione l'ha di certo promossa Napolitano..prima attraverso il sostegno del governo Monti (governo all'insegna degli immensi sacrifici per quell'Italia della sana borghesia e dell'indigenza)..e successivamente forzando sulla nomina dello stesso boy scout fiorentino. Il presidente emerito, (forse uscendo dai suoi reali compiti).. valutando solo il momento e non dimostrandosi invero lungimirante, ha chinato la testa a Bruxelles e seguito pedissequamente le indicazioni di questa Europa che di certo si è schierata, attraverso pesanti critiche, contro i nostri precedenti governi Nazionali.

Oggi..dopo quasi tre anni.. il nostro sistema politico è ormai sorretto in buona parte dall'ignoranza e dalla forza di un cinico pragmatismo. Condizionato di certo anche dai tanti che, presi da enormi problemi personali, non hanno alcun tempo per immedesimarsi nella odierna oratoria dei complessi giochi istituzionali..fomentata da chi ama parlare di politica in termini sportivi o con slogan.. più che con l'impegno verso il sociale.

In ogni campo della politica odierna: dalla giustizia e l'economia.. ai temi dell'immigrazione, dalle riforme per arginare ogni principio di democrazia e favorire di una comoda governabilità ..alla spettacolarità delle proposte su bonus e regalie... Tutto il modo di muoversi del nostro ex primo ministro toscano che ha governato tre lunghi anni, ha avuto una linea precisa di rispetto per le misure che oggi la stessa Europa intende sostenere: Dividere in due il pensiero politico.. evitando che il cittadino possa riflettere più in profondità. Mantenendo quindi la concentrazione su due posizioni limitate che rendono una falsa giustificazione al modo di procedere di un sistema politico sempre più semplificato. Sicuramente più comodo per i pochi attori interessati, ma di certo non funzionale per l'intera platea!

La precedente politica di Monti (che tanto si è riempito la bocca sul tema dell'equità) ha steso letteralmente una gran parte della società borghese.. oggi impoverita. Quella classe che, pur avendo una buona cultura di base, ha deposto le armi..non avendo ormai risorse e nessuna forza mentale per immedesimarsi con attenzione sui temi sociali. 

 La politica internazionale dell'Europa ha imposto un percorso di semplificazione nell'economia come anche nel pensiero politico per uno scopo di comodo che potremmo meglio definire di convenienza all'attuale sistema in corso che... come tutti sappiamo... è innanzitutto sostenuto da una economia finanziaria che ha preso il comando su ogni altro valore. Ma lo ha fatto soprattutto incidendo sulla stessa materia politica che in teoria potrebbe essere l'unica disciplina in grado di ostacolare ogni principio di interesse non finalizzato in favore del bene sociale: L'arte della politica ha.. quindi.. ceduto il passo alla forza condizionante di una logica che non pare lasciare scampo ad altri valori se non a quelli della finanza speculativa gestita dai pochi.

Si dice che questo sistema sia il migliore non essendovene altri più efficienti: un falso! 

L'equilibrio stesso della natura dovrebbe averci insegnato come, volendo, l'eufonia può anche ricercarsi nei temi riguardanti la convivenza del vivere sociale. La politica imposta dalla Comunità è di tutta evidenza una politica che fomenta le reazioni poiché tende ad edificarsi su un percorso portato a dividere e non a concentrare gli interessi..esattamente come ha operato Renzi in seno al nostro Paese: Una politica disgregante! Al contrario..non si ci sofferma sul fatto che presto questo impianto imploderà poiché la forza della cultura e dei valori, che non ha bisogno di sostenersi attraverso alcuna moneta, col tempo e l'uso dei social informativi.. avrà facile gioco sulla impostazione stessa del sistema che continua a non permettere un percorso di equità sociale.

Non credo c'entri nulla essere schierati politicamente come socialisti o come popolari europei.. perchè oggi sono proprio queste vecchie posizioni ideologiche che fanno tanto comodo alla forza di chi ha in mano il potere della finanza e che le usa a proprio beneficio...imponendo scelte nette e meno equilibrate...che permettono ancora la loro sussistenza.


Non si vuole venire fuori da questo sistema per comodità di chi gestisce la finanza mondiale e quindi il vero potere! 

Contemporaneamente si vuol far credere alla gente comune che non vi possano essere altre strade alternative. Occorre di certo concentrarsi in un ragionamento promosso attraverso una nuova forma mentale che solo una innovativa ispirazione potrebbe suggerire. Purtroppo siamo ancora legati ad una “forma mentis” così limitata rispetto ad una visione più moderna della cultura politica, per cui... il più astuto comunicatore preparato, anche se non ispirato da utili idee, finisce col prevalere. Inoltre.. il sistema stesso non aiuta gli audaci ..soprattutto in tema politico, dove oltre ad una mentalità più aperta occorrono idee, metodo e saper dialogare tra le parti.

21 apr 2016

i pericolosi toni dell'antitesi sul tema della giustizia


...danno un'idea chiara della leggerezza politica di un premier
di vincenzo cacopardo

Le dissertazioni sulla giustizia di Matteo Renzi sembrano molto simili ai discorsi affrontati da Berlusconi durante il suo premierato. Il Premier, intervenendo al Senato sulle mozioni di sfiducia al governo si è sfogato indicando piccoli punti che seppur reali..rimangono troppo ristretti nel merito. "Da cittadino penso che quando un magistrato è messo nelle condizioni di lavorare deve essere accompagnato dal sostegno e non dalle critiche, ma quando non si arriva a sentenza mi ergo dalla parte della giustizia contro il giustizialismo che fa solo vittime e non aiuta il paese". "I giudici devono parlare con le sentenze, ma queste sentenze devono arrivare presto, vogliamo sapere chi è il colpevole e chi ruba", ha detto. L'Italia ha conosciuto giudici ammazzati dalle mafie "ma anche una vera e propria barbarie di giustizialiamo".

Chiunque quando ha in mano il potere dell'esecutivo si siede nell'agiata poltrona di comando non interferendo, anzi elogiando il lavoro della giustizia ed il sacrificio degli stessi magistrati. Ma.. una volta seduto.. si scontra con una realtà che pone lo stesso Ordine a dover far fronte ad indagini da parte delle procure su atti illeciti di una mala politica che ogni giorno sono in crescendo. Il giudizio del premier di turno mano a mano va mutando con l'idea che vi possano assere volontà e determinate manovre per impedire ogni percorso governativo...fino ad esplodere nella retorica di una giustizia poco funzionante e sempre nemica di ogni politica di gestione governativa. ..(Insomma.. secondo Renzi..chi governa può pensare di essere attaccato dagli oscuri poteri della giustizia..ma vieta ad altri che si pensi che possa essere sostenuto da altrettanti oscuri poteri finanziari)

Personalmente credo che sia rimasto ancora da dirimere il vero problema di base e cioè quello che indica il giusto posizionamento dell’ordine giudiziario in riferimento ai poteri dello Stato..ma soprattutto in riferimento all’importanza che potrebbe avere il posizionamento del potere esecutivo in perenne compromesso o, persino in conflitto con quello parlamentare. Al di là del fatto che si tratta di due specifici poteri, diversi dall’Ordine autonomo giudiziario, si mette oggi in evidenza un conflitto che spesso (proprio in mancanza di una politica corretta e seria) pone la stessa magistratura a dovere far fronte ad indagini poco gradite sulla stessa classe politica...la quale contrattacca pensando a suo comodo di poter definire un confine che ancora oggi non pare avere precisi limiti. Tutto ciò anche a causa di una Costituzione che, da un lato vorrebbe identificare due poteri con ruoli ben diversi (esecutivo e parlamentare) e dall’altro, non pone sufficienti e chiare limitazioni alla loro separazione di compiti, destinando, in modo troppo sintetico, la guida e l’indirizzo della politica dello Stato all’esecutivo.

Come potrebbe oggi un premier.. o qualunque ministro, meravigliarsi nei confronti dell’ordinamento giudiziario, quando nel contempo, si espone ad illogici conflitti, ponendo la stessa magistratura nel dubbio e nel sospetto dell’insorgenza di possibili compromessi in seno alle istituzioni? Sono proprio questi conflitti e le spaventose anomalie a porre la stessa magistratura nell'incertezza e nella inclinazione di dovervi mettere chiarezza!

Al di là delle solite oratorie di Renzi..esasperate da una comunicazione a dir poco pretestuosa e quanto mai deleteria, non credo che si possa affrontare un argomento talmente delicato con la innata natura tendente solo a semplificare ed esprimersi per slogan. Quando si affrontano questi delicati temi bisognerebbe non limitarsi agli sfoghi ..ma affrontare il dialogo attraverso una analisi più profonda. Il problema giustizia è uno dei più importanti ..la cui mancata soluzione impedisce in un certo senso il percorso sicuro e più immediato della stessa crescita del Paese ed è del tutto evidente che una riforma sulla giustizia affrontata di recente dal suo stesso governo non abbia per nulla inteso aiutare un percorso positivo di sicurezza. Una riforma che ha inteso soffermarsi ostinatamente sull'impegno delle giornate lavorative dei giudici.. dimenticando quanto l'organizzazione stessa e l'immensa mole delle pratiche da sveltire meriterebbero.. almeno.. un impegno di risorse decisamente diverso da quello che oggi vi mette lo Stato. Chiunque entra in un Tribunale si accorge di come lavorano i giudici che si fanno carico di smaltire centinaia e centinaia di pratiche l'anno. Non occorre forse partire da un riassetto dell'organizzazione attraverso un impegno di spesa più consono?

Non per difendere in toto il lavoro di qualunque magistrato, ma sicuramente per porre l'attenzione sui tanti governi.. come quello odierno.. che si lamentano non operando mai in favore di una giustizia più organizzata e da snellire. ..Non v'è dubbio che oggi il giudici e magistrati siano costretti a lavorare in solitario...Se nella funzione di un primario ospedaliero, consistente nell’esaminare e fornire indicazioni per varie decine di casi al giorno, lo stesso viene coadiuvato da una corte di ausiliari, aiuti, assistenti, persino studenti oltre che infermieri, che operano per lui una serie di indagini necessarie sul malato.... il magistrato non ha nulla che assomigli ad una simile squadra di aiuti e assistenti che lo possano assistere...Riceve un aiuto dal cancelliere limitato a funzioni unicamente materiali come la formazione dei molteplici fascicoli, la redazione dei verbali, la pubblicazione delle sentenze etc.

E' più che vero che una sentenza deve passare in giudicato come afferma il Premier, ma la politica non può nemmeno pretendere di lavorare per una sua logica di convenienza garantendo ogni politico a scopo di interesse senza operare preventivamente. La politica dovrebbe lavorare per togliere alla stessa magistratura ogni dubbio sulle figure politiche stesse che propone e per la quale si attiva!


Anche in questo delicatissimo campo, per via della incomprensibile e deleteria politica delle contrapposizioni, si finisce in un limitato giudizio espresso per parti prese: o sei un giustizialista...o un garantista! La politica delle reazioni finisce col pregiudicare persino le posizioni in campi delicatissimi come questo!..Ma che vuol dire? .Non v'è dubbio che in previsione di una politica bipartitica voluta dall'attuale governo.. tale argomento potrà solo degenerare in scomposte azioni e contrarie reazioni!  

19 apr 2016

Referendum riforme costituzionali: Informarsi bene per comprendere meglio


di vincenzo cacopardo
Il referendum di Ottobre sulle riforme costituzionali non avrà quorum e sarà di certo una consultazione ben diversa da quella sulle trivelle. Un referendum di grande importanza. Non vi sono precise o possibili strumentalizzazioni di tipo economico o ambientalista o di sicurezza, ma è di certo un quesito che tocca l'etica politica nel suo insieme ed i derivanti valori costituzionali. D'altronde è innegabile che dalla Costituzione si definiscono i principi di una politica corretta per il paese.

Andare a votare non significherà dare fiducia o no all'attuale governo, ma difendere i principi costituzionali che dovrebbero sostenere una buona democrazia e quindi cercare di comprendere se tale riforma riesce o no a sostenere i giusti pesi e contrappesi per fornire sostegno alle istituzioni rendendo il sistema equilibrato.

Ora..se è più che certo che il bicameralismo paritario andava corretto... non è per niente comprensibile che ciò avvenga in forza di una riforma che mette insieme una serie di contraddizioni facendo aumentare conflitti ed anomalie... Equivale a dire: ho un tavolo da rassettare..ma invece di riordinarlo tolgo di mezzo una serie di carte che in realtà potrebbero aiutarmi ed essermi utili. Una metafora che sottolinea quanto importante possa essere rendere funzionale l'ordine e la dinamica di ogni cambiamento senza buttare via ciò che di utile il passato potrebbe averci regalato...Insomma.. cambiare non potrà mai voler dire rivoluzionare senza senso!..Cambiare in meglio non vuol dire peggiorare! A maggior ragione quando quest'ordine appartiene di diritto a tutti i cittadini di un Paese che vuole di certo un cambiamento, ma anche una grande dose di saggezza per ricercarlo.

Non sembra per nulla illogica la proposta di avanzare un referendum per le riforme della Costituzione per parti separate..Cioè proporre i quesiti ai cittadini separatamente in modo da non restare accalappiati nella irragionevole trappola del “tutto o niente” L'argomento resta sicuramente assai delicato ed è talmente intuibile come si possa anche essere d'accordo con alcune modifiche ..e per nulla con altre... D'altronde la riforma proposta in atto non è per niente il risultato di un percorso coerente. Bisognerebbe conoscerla bene per potersi rendere conto di come sia stata voluta per fretta e con superficialità. Sarebbe sufficiente prendere ad esempio l'elezione del Presidente della Repubblica dove viene mantenuta la platea degli elettori data dai membri del Parlamento in seduta comune, ma ovviamente cambia il numero, visto che i Senatori saranno solo cento. Non ci saranno i delegati regionali, anche perché i nuovi senatori saranno già rappresentanti degli enti locali. Cambia però il quorum: Nei primi tre scrutini l'elezione avverrà come ora, solo con maggioranza dei due terzi dell'aula. Dal quarto scrutinio la maggioranza richiesta passa ai tre quinti e dal nono scrutinio in poi la maggioranza dei tre quinti dei votanti ..Se poi i votanti presenti in Aula saranno solo dieci poco importa! ..Un bel pasticcio che da l'idea di come si sia svolto l'iter di questa delicata riforma.

Certo sarà difficile poter immaginare che la bella addormentata tra i Boschi..possa di colpo destarsi dal suo stato di ipnotico che non le lascia vedere oltre il suo pensiero..Come riesce persino impossibile pensare che lo stesso premier talmente pieno di sé e presuntuoso possa ricercare qualche via diversa ...in tal modo impedendo che la consultazione possa realmente basarsi in una lotta tra lui e chi è contro: La frase subdola che gli torna utile Chi è con me è col cambiamento..chi non è con me non vuole cambiare”

Non possiamo, infine..nè dobbiamo dimenticarci del metodo più volte sottolineato in questo blog con il quale Renzi, in modo supponente e prevaricatore, ha proceduto verso la trasformazione di una carta costituzionale, attraverso la forza di un esecutivo e senza un'adeguata Costituente.

Considerare la governabilità come un punto d’incontro di un programma voluto dai cittadini..rinnovare il lavoro ed il fine funzionale dei Partiti..eliminare i conflitti perenni esistenti nella politica e nelle istituzioni.. Dovrebbero essere questi i temi delicati delle importanti riforme che non potranno mai risolversi con la prepotenza assoluta (seppur ricca di astuzia) di un’unica figura.