10 set 2019

nuovo articolo dell'amico Paolo Speciale

Lega oscura e diritta via
di Paolo Speciale

La nascita del secondo Governo Conte, travagliata ma non più di tanto, ha delineato un quadro politico se non altro di più ampio respiro (eccezione fatta per la consueta risicata maggioranza a Palazzo Madama), soprattutto in termini di “trasparenza” e di “bontà” dell'accordo programmatico, qualità che hanno posto opportunamente in secondo piano l'aspetto prettamente contrattuale dell'indirizzo politico condiviso tra le forze in campo; e con l'impressione che, rispetto al precedente Esecutivo, i sottoscrittori fossero reciprocamente più fiduciosi tra loro.
Basti pensare alle tensioni, ben più intense, che precedettero e caratterizzarono le precedenti consultazioni dello scorso anno, con Lega e M5S protagonisti.
In quella circostanza, il rapporto di forza/scontro già annunciato e poi pienamente compiutosi fino al suo epilogo di alcune settimane fa era risultato abbastanza chiaro: la Lega di Salvini avrebbe di lì a poco rubato repentinamente la scena al M5S facendosi paladina di uno pseudo-patriottismo – o come molti preferiscono sovranismo - che già di per sé rinnega e sconfessa la radice fondante del carroccio: il celebre secessionismo poi maldestramente ed impropriamente evolutosi nel più moderato federalismo.
La risorsa di risposta elettorale del M5S non poteva che essere la “distrazione”, in senso positivo, di risorse finanziarie per contrastare il disagio sociale; ma la vigile protezione delle frontiere dal barbaro invasore (le cosiddette organizzazioni non governative!) ha avuto più presa presso la pubblica opinione: la stessa presa, in senso negativo, che spingendo Salvini a puntare verso un nuovo voto con la prospettiva plebiscitaria in favore di una Lega ormai interamente nelle mani del Ministro dell'Interno stesso, ne ha determinato il tracollo, manifestamente presente già dai primissimi sondaggi dopo la seduta in Senato del 20 Agosto scorso.
Perché la pur soltanto apparente e formale rinuncia alla poltrona non paga in termini elettorali, semplicemente perché l'elettore, che quella poltrona l'ha data proprio a Salvini non comprende, secondo un pragmatismo reale ed innegabile parte stessa integrante della ideologia leghista, per quale ragione quella poltrona debba essere occupata da altri.
E così è stato, infatti, non solo perché Salvini ha aperto una crisi di Governo senza precedenti simili nella storia repubblicana quanto perché, contrariamente a quanto sostenuto nei più celebri salotti televisivi o maratone in diretta no stop, l’odierna l'alleanza tra PD e M5S sembra essere predestinata o, meglio, precostituita, e per questo già temuta dalla Lega sin dallo scorso anno, subito dopo l'apertura delle urne.
Ora si vuole qui affermare, senza esitazioni ma per assodata ed inequivocabile convinzione, che la sconfitta dei DEM  riportata alle ultime elezioni politiche non ha tuttavia mai giustificato e/o  legittimato - almeno nelle segrete e spesso inconfessabili coscienze di buona parte degli elettori - un'alleanza tra i pentastellati e la Lega.
Ciò secondo il principio - non indotto ma ispirato – che, piaccia o no,  il connaturale e predestinato partner di governo del movimento di Casaleggio debba essere proprio il PD, quasi fosse una sorta di “diritta via” da seguire.
Lo certifica il risultato della piattaforma Rousseau ed anche la diffusa soddisfazione per aver messo all'angolo il “patriota” Salvini, autore e vittima della sua azione, che con la sua Lega “oscura” aveva iniziato ad offuscare il liberismo delle idee, con particolare riferimento a quelle che sovrintendono all’irrinunciabile dovere di accoglienza ed all’altrettanto primario, inalienabile e speculare diritto di qualsiasi pellegrino ad essere accolto.
La scuola politica attiva promossa dalla Lega dovrebbe centrare la sua azione formatrice sulla necessità di mettere al bando ogni  esasperato nazionalismo che, come la storia ci insegna, mai è stato e mai sarà un idoneo strumento di conservazione e di memoria – seppur opportuna – dell’identità storico-culturale precipua di ogni Comunità Nazionale, quanto piuttosto un bieco e miope quanto biasimevole tentativo di nuocere gratuitamente ad una Europa già in difficoltà dopo la defezione britannica.
Non si tratta certo ancora di puntare agli Stati Uniti d’Europa, quanto di diffondere una cultura comunitaria sotto l’egida di un sinergico utilizzo delle diverse risorse dei Paesi costituenti, nella comune consapevolezza della necessarietà e della indispensabilità di porre in essere programmi ed indirizzi politici convergenti sulle azioni da intraprendere in regime di solidarietà internazionale, affrontando le grandi sfide cui si va incontro.
Il nostro Belpaese rimarrà sempre ancorato alla sua storia, l’Europa potrà solo esaltarne le qualità in forza della sua unicità storico/culturale, che di certo non ha bisogno di alcun paladino improvvisato o, meglio, nel caso specifico, quanto meno inadeguato a svolgere tale compito.  

7 set 2019

PALERMO: nuovi balzelli su strade malandate



di vincenzo cacopardo
Un nuovo provvedimento che in questi giorni non può che irritare il cittadino..il quale.. oltre ad avere difficoltà nel ricercare un posto di parcheggio, è ancora sottoposto a guidare su strade piene di fossi e rattoppate alla peggio che distruggono gli ammortizzatori delle loro auto e compromettono una sicurezza


Si tratta del piano di risanamento dell'Amat approvato dalla giunta..che non parrebbe ancora essere passato dalle dovute commissioni.

Dalle informazioni pervenute tramite stampa l'Amministrazione comunica che le due ore di esenzione dal pagamento (dalle 14 alle 16) del ticket dell'auto saranno abolite e che con le nuove entrate verranno selezionati altri ausiliari del traffico.

Un espediente voluto per sistemare la situazione lavorativa di altri addetti e che dimentica costantemente l'importanza di realizzare altri spazi per i parcheggi e soprattutto la manutenzione delle strade e dei marciapiedi in una città ormai lasciata nell'abbandono sui servizi necessari di manutenzione.

Ci si augura che il Consiglio comunale non approvi una ulteriore disposizione che appare non certo primaria..ma più un insulto verso i cittadini che giorno per giorno desidererebbero una manutenzione delle strade appena decente, passaggi pedonali più sicuri e marciapiedi privi di pericolose buche.


5 set 2019

NUOVO GOVERNO: BENEFICI E RISCHI


PER L'OPPOSIZIONE IL GOVERNO APPARE TROPPO SBILANCIATO VERSO IL SUD.. IL RISCHIO E' QUELLO DI ESTREMIZZARE ANNOSI ANTAGONISMI.

di vincenzo cacopardo

“Se un pericolo adesso c'è .. è quello di generare una opposizione più accesa, guidata dalla Lega che, oltre ad avere una percezione politica suggerita dall'imprenditoria, mantiene la visione spinta a ragionare per logiche di convenienza al fine di rendere alle proprie regioni del Nord benefici economici e quindi.. guardando il Sud come un impedimento.. come un impaccio..come l'antagonista da contrastare.”

Conte sciogliendo la riserva ha presentato la lista dei ministri..Adesso la parola passa al Parlamento! Camera e Senato dovranno dare la loro fiducia ad un nuovo Governo formato attraverso la nuova maggioranza M5Stelle- Pd- LeU e parte del gruppo misto.
Dopo circa un paio di settimane di forzati incontri ed accesi scambi.. si è riusciti a trovare la quadra sui nomi dei ministri..ma rimane ancora aleatorio e non ben definito il programma espresso dalle maggiori forze parlamentari di governo. Risulterà fondamentale il discorso del presidente Conte per la fiducia. 
Un dato di fatto certo è quello che la fiducia passerà proprio per il fatto che nessuno vuole vedersi sfilare il seggio dopo appena un anno e mezzo. Un seggio troppo comodo e remunerativo.
Per togliere l'imbarazzo della annosa faccenda sugli immigrati si è voluto assegnare il dicastero dell'interno ad un Prefetto donna che potrà esercitare il suo compito al di fuori dalle scelte politiche..Decisioni che potranno comunque essere demandate alla presidenza del Consiglio. Sotto questo aspetto si dovrà capire quale sarà il processo che porterà a valutare la sorte dei decreti sicurezza già in essere.

Per l'opposizione il programma appare parecchio sbilanciato a sinistra e le figure che lo gestiscono troppo concentrate nel Sud..il chè potrebbe far sperare in una attenzione maggiore verso le problematiche del meridione..tuttavia il contrasto determinato tra le due parti del territorio comincia a creare tensioni da non sottovalutare. Contrasto che potrebbe esasperare ancora di più il consueto conflitto politico dove il Nord ed il Sud finiranno col trovarsi in un deleterio scontro a danno dell'intero Paese: Un infinito annoso alterco dialettico che ha sempre visto un Nord industrializzato non comprendere l'importanza del territorio meridionale.. ed un Sud cinico, fin troppo rilassato ed incapace di rimboccarsi le maniche per costruire una forte politica meridionale a vantaggio della propria ed utile economia...

Quindi il rischio adesso.. è quello di generare una opposizione più accesa, guidata dalla Lega che, oltre ad avere una percezione politica suggerita dall'imprenditoria, mantiene la visione spinta a ragionare per logiche di convenienza al fine di rendere alle proprie regioni del Nord benefici economici e quindi.. guardando il Sud come un impedimento.. come un impaccio..come l'antagonista da contrastare.

Insomma per il nuovo Governo... sarà più importante comprendere più che fingere di ignorare..Sarà necessario osservare con attenzione il fenomeno che potrebbe degenerare ed affrontarlo con le dovute cautele senza sottovalutarlo.



4 set 2019

PARTE UN GOVERNO TRA ENFASI E CONTRADDIZIONI


RIUSCIRA' CONTE A TROVARE UNA SINTESI E MANTENERE QUESTO EQUILIBRIO?
di vincenzocacopardo

Un nuovo governo a trazione 5 stelle per un nuovo cambiamento. Cambiamento che.. in realtà..diciamolo pure.. stenta ancora a completarsi.
La piattaforma ha votato per il si, sebbene in ritardo e nel contesto di una prassi costituzionale fuori dal quadro convenzionale: Hanno espresso il loro verdetto in meno dell'1% del popolo Movimento che ha vinto le elezioni politiche del 2018.
Il Pd è il nuovo alleato dei 5Stelle in questa nuova avventura che appare piena di ostacoli nascondendo un imbarazzante e profondo astio fin dai tempi in cui lo stesso Movimento è apparso come forza consistente nel quadro politico nazionale...Ma questa è anche la nostra politica..bisogna farsene una ragione con le dovute conseguenze! Oggi bisogna fare i conti con un sistema proporzionale..quando il passato di un curioso sistema bipolare ha inciso accendendo gli animi e dando forza ad insulti ed accalorati epiteti.

Si enfatizza la figura di Renzi come fosse l'autore di questo accordo senza considerare che per il neo senatore qualunque tipo di accordo e con qualsiasi forza sarebbe sempre stato per lui una sicurezza: Quella di mantenere la forza dei gruppi nelle aule parlamentari dovute a quando..durante le elezioni..era segretario del PD. Se oggi si fosse andati dritti verso le elezioni avrebbe perso qualunque sicurezza. Il vero successo lo ha ottenuto Di Maio.

Al di là di ogni compromesso e del percorso da affrontare... rimangono ai margini le naturali domande di rito: Come finirà col nostro debito? Come finirà con i decreti sicurezza? Come con le autonomie? Che se ne farà del jobs act tanto voluto da Renzi? Che ne sarà del reddito di cittadinanza considerato dalla sinistra un disastroso atto di riforma per il lavoro?.Che si farà con la delicata materia sul taglio dei parlamentari? ..E poi tante altre che risultano come una conseguenza di un passaggio avverso al precedente percorso che il Movimento aveva iniziato con la Lega..
Per non parlare di certe figure che per anni si sono scontrate con vituperio: Lo stesso Renzi e la sua fidata Boschi..il governatore De Luca che ha sempre disprezzato Di Maio e compagni...Lotti con una buona parte del gruppo del giglio magico...i forti scontri verbali di Di Battista sull'organizzazione politica del PD..

Insomma..è inutile negare le grandi difficoltà di questo nuovo accordo dove, malgrado la buona volontà di Di Maio e Zingaretti e la soddisfazione del nostro Capo dello Stato Mattarella..si è allontanato lo spettro di nuove elezioni.
Potremmo adesso vedere una serie inarrestabile di contraddizioni e compromessi. Molte parole che rallenteranno i fatti, ma di certo sembrerà di essere attaccati ad un filo sottile che potrebbe rompersi in ogni momento se non si opera con prudenza e rispetto verso gli avversari.
Riuscirà Conte a mantenere questo equilibrio?

2 set 2019

NASCE UN GOVERNO DI INNOVAZIONE O DI CONFUSIONE?


le analisi del blog di vincenzo cacopardo

L'unione governativa tra Pd e M5s sembra ormai necessaria.
Tuttavia il voto dei 5stelle sulla piattaforma oltre ad essere tardivo.. risulta in netto contrasto con le procedure e persino equivoco ed imbarazzante nel rispetto che si deve al Capo dello Stato che ha già incaricato Conte (dimostratasi figura più che mai equilibrata)..

Salvini ha poco da lamentarsi poiché è stato lui stesso a decidere la cessazione dell'accordo con i 5stelle con una... quantomai inopportuna... mozione di sfiducia che ha irritato il Movimento e persino Conte.
E' fin troppo lamentevole continuare ad esclamare : "Al voto!...E' un inciucio...E' la morte della politica!...Una vergogna " ! Al di la' delle procedure costituzionali che vietano il voto fino a quando esiste una maggioranza per la durata della legislatura...ma quali certezza si avrebbe adesso di una vittoria della destra con la legge elettorale odierna?. Si comprende forse che.. se non vincesse nessuno.. saremmo allo stesso punto?....Anzi peggio!!

Intanto nella trattativa per la formazione del governo parlano tutti di programmi... ma poi finiscono sempre con lo scontrarsi inesorabilmente sulle poltrone di comando: I ministeri hanno di certo importanza ed è indubbio che questo difficile compito di assegnazione tocchi al presidente del Consiglio in un clima di difficoltà assoluto ed in un gioco di equilibri senza fine.

In quanto a Di Maio, malgrado abbia giocato con temperamento la sua partita a rialzo... credo sia venuto ormai il momento di scegliere anche per il bene della sua organizzazione: O si occupa del movimento ( che avrebbe assoluto bisogno di risolvere gli enormi problemi al suo interno) o si occupa di governo!
Il doppio incarico di Zingaretti ...seppur compatibile...e' un' altra anomalia che si aggiunge a quella di tanti altri che rivestono incarichi politici: Un' amministrazione regionale con un incarico di segretario di un partito non può che confliggere..come lo e' stato per tanti altri.

Adesso..qualunque governo nasca...qualsiasi programma voglia portarsi a termine...ogni progetto non potrà mai sortire un utile funzionamento se non si affrontato queste principali anomalie. Non volere affrontare la questione in termini di riforma da parte di tutti i partiti..significa non voler far funzionare la politica ed il suo complesso ordine istituzionale. Significa continuare ad approfittare... prendendo in giro i cittadini..Assai poco conta tagliare il numero dei parlamentari! Non è un problema di quantità, ma di qualità del meccanismo istituzionalà.
Sono anni che se ne parla in questo Blog: Non possono più mantenersi questi conflitti nei ruoli..poichè continueranno a compromettere ogni percorso di governabilità con le organizzazioni partitiche...

26 ago 2019

SCOPO E RAGIONI PER RIFORMARE


di vincenzo cacopardo

"Bisogna farsene una ragione...Ormai non esiste più il voto ideologico! Si vota solo in contrapposizione ed in dispetto dell' avversario".

Un consenso espresso in forza di 
un astio per la parte avversa: Ieri
Berlusconi e Renzi..oggi Salvini...domani chissa'?
Il voto viene espresso come una reazione verso la parte opposta... dove i contenuti delle eventuali proposte suggerite...contano poco o niente.
Questa e' una ulteriore prova di come poco utile possa essere la formula ristretta bipolare (destra- sinistra)... che rende la politica nella stessa identica condizione di uno scontro calcistico...con l' aggravante di non essere per nulla uno sport in cui una becera tifoseria primeggia.

Ma quali sono le ragioni per le quali avviene tutto ciò? Quali quelle che hanno contribuito a creare questo clima di astio per l'avversario?

Il nostro percorso costituzionale è stato studiato per un sistema proporzionale puro che nel passato ha visto legare insieme più partiti per il riscontro di una maggioranza...lasciando in tal modo più fluida l'azione parlamentare e costringendo un'attività governativa. In modo da non creare assolutismi concentrando estremo potere nelle decisioni di pochi e per non costringere nell' immobilità lo stesso Parlamento: Questo differenzia una nazione che opera attraverso un sistema parlamentare da quella governata attraverso forme di presidenzialismo.

Oggi ci si ritrova a marciare con un sistema proporzionale e si continua a pensarla attraverso un maggioritario. Sembra essersi costruita un legislatura diversa ragionando con il pensiero di quella appena passata.

Tuttavia è indubbio il fatto che per far funzionare bene un sistema parlamentare occorrono oggi.. a differenza di ieri...una serie di riforme appropriate.. non supportate da metodologie poco conformi allo stesso sistema. Riforme che non contribuiscano a generare contrapposizioni così forti...
Non c'è alcun bisogno di sconvolgere l'assetto costituzionale, né precisamente quello delle Camere attraverso riforme improprie e semplificative come quelle proposte con insistenza da Renzi e come quella che vorrebbe oggi fare il movimento 5 stelle con la cancellazione dei 345 parlamentari.

Stabiliamo i limiti dei ruoli legislativi e quelli governativi... discipliniamo l' art 49 della Costituzione sui Partiti..Mettiamo ordine nelle istituzioni in modo da non creare assurdi conflitti ed inappropriati poteri...mantenendo i giusti pesi e contrappesi..e poi vediamo se una Repubblica parlamentare... come la nostra... non cominci a funzionare meglio! Questo significa voler ricercare un utile cambiamento sul funzionamento della politica..Tutto il resto viene dopo!

20 lug 2019

... IN ATTESA DELLA ROTTURA...



di vincenzo cacopardo

Le ultime informazioni danno il partito della Lega di Salvini in tenuta al 37% seguito da un PD al 22/ 23% e come terzo il Movimento 5Stelle bloccato tra il 17/ 18%.

Se dobbiamo dirla tutta.. un disastro per un Movimento che si era proposto per l'innovazione di un sistema: Il post ideologismo sembra aver lasciato spazio ad un sistemico procedere ed il legame con una Lega che ha voluto farla da padrone... non gli ha di certo giovato. In molti che vi avevano creduto..restano oggi demotivati e confusi di fronte ad un quadro politico poco convincente. Il Movimento non era ancora pronto per una attività di Governo..avendo dovuto maturare principi ed organizzazione! Salvini gli ha tolto la linfa e ogni ambizione di cambiamento e se ne è servito per affrontare l'innovazione a modo suo.. con una forte dose di spregiudicatezza!

Al di là delle critiche sulla loro organizzazione dal sottoscritto rimarcati più volte, possiamo di certo asserire che il fallimento dello loro linea politica...malgrado l'impegno e la forte volontà del loro leader, si è messo in evidenza proprio nel momento in cui lo stesso Movimento ha preteso di poter governare. Con ciò non possiamo nemmeno difendere e sostenere l'operato del passato in mano ad una politica delle contrapposizioni che ha usato il potere politico in un gioco di dare ed avere provocando reazioni e mettendo il Paese in uno stato di iniquità assoluta.. e lasciando il Sud in mano ad una pseudo politica che ha vissuto sul compromesso...
Forse si è perso un treno che difficilmente ritornerà, ma ogni tentato cambiamento.. sbagliato o giusto che sia..malgrado il conto da pagare.. porta sempre rinnovamento nello spirito politico.

Adesso nel governo si aspetta la rottura definitiva e, malgrado la tenace forza di equilibrio dimostrata da un premier spesso imbarazzato, i due partiti della maggioranza aspettano che l'altro si assuma la responsabilità di una definitiva caduta dell'esecutivo in modo da poterne fare il colpevole... una sorta di strategico palleggiamento ! Tuttavia ogni scelta rimane legata al momento che di giorno in giorno determina stati emozionali diversi dove anche gli interessi personali di partito potrebbero prevalere.

Analisi dell'amico Paolo Speciale su Salvini



SALVINI : ISTRUZIONI PER L'USO


Analisi di Paolo Speciale
Non per andare forzatamente contro corrente, ma escludendo aprioristicamente una qualsiasi affinità con Salvini e con il suo pensiero riguardo a molti atti di indirizzo politico teorico e pratico riferibili alla Lega, non è pensabile che vi siano pericoli imminenti per la democrazia.
Termini usati - e purtroppo abusati - come sovranismo, nazionalismo, attengono ad un necessario passaggio storico -critico e fisiologico strettamente connesso alla libertà di espressione; quest'ultima, proprio in quanto comunemente percepita, è dunque manifestamente in essere, con buona pace di tutti.
Il Ministro dell'Interno, di certo, non è interessato a zittire in qualche modo chi gli attribuisca - suo malgrado - un patologico Amor di Patria o, peggio, uno sconfinamento di tale amore in una esasperata svolta autoritaria. E' solo la filosofia - in sede evolutivo/patologica del "meliores sumus".
Paventare legittimamente svolte autoritarie, da parte di una larga parte dell'opinione pubblica, è un modo di praticare la lotta politica, anche nelle aule parlamentari, ma si tratta solo di questo. E' la giusta attenzione. E nient'altro.
Ciò perchè In buona sostanza il leader leghista si è trovato - impreparato ma anche piacevolmente egli stesso sorpreso - a dover gestire al meglio una diffusa attribuzione nei suoi confronti di sentimenti fondati sulla difesa di una identità che pur essendo storica, reale, palpabile, caratterizzante, non può più costituire, dopo l'immunizzante ventennio fascista, il prologo di qualcosa che oggi può e deve essere soltanto astratta ed ingiustificata fobia, di certo non foriera di pericoli per il nostro sistema.
Il momento storico che viviamo, seppur illimitatamente criticabile anche attraverso lo spauracchio della limitazione delle libertà, non dovrebbe generare timori di alcun genere.
E tuttavia la speranza condivisibile è che la manifestazione di tale spauracchio, in un Salvini mero osservatore sprovveduto e sorpreso di ciò che gli sta accadendo, non sia funzionale ad un processo, nello stesso vicepremier, di improprie identificazioni; tuttavia anch'esse improbabili, per la presenza di una confusione ideologica generata da una sorta di improvvisazione figlia di un populismo diffuso che a sua volta genera contraddizioni, in assenza di una strategia pianificata per la cattura dei consensi.
Perchè questo è la Lega.
Come conciliare infatti, ammesso che si tema il ritorno di tempi grigi per la sovranità popolare, il colonialismo fascista con il costante respingimento degli immigrati africani dalle nostre coste? Ed ancora, come conciliare i seppur possibili contatti della Lega con la Russia putiniana con il nazionalismo sovranista italiano tanto decantato negli ultimi mesi?




8 lug 2019

LIBIA: EUROPA E ONU ASSENTI


Nella retorica odierna e di parte sul tema dell'immigrazione..si continua a sottovalutare ciò che sta avvenendo nel continente africano e che rischia di esplodere generando maggior caos.
di vincenzo cacopardo

Tripoli rimane controllata con difficoltà dal governo di accordo nazionale guidato dal primo ministro Fayez al Serraj, appoggiato dall'ONU e sostenuto anche dall'Italia durante il governo Gentiloni. Governo contro il quale si oppongono le milizie del generale Haftar protetto per specifico interesse dalla Francia. Ormai di combatte di continuo da oltre un anno con scontri violenti tra milizie rivali senza raggiungere alcuna tregua.

Ancora oggi i centri di detenzione servono alle autorità libiche per tenere rinchiusi i migranti per lo più provenienti dal Sud Sahara. Nonostante la lunga serie di documentari che dimostrano le terribili condizioni in cui vivono i rinchiusi (soggetti anche a torture) prima di imbarcarsi su qualche malridotto gommone di chi vi specula, l'ONU non pare voler intervenire: L'Organizzazione delle Nazioni Unite, organo che preserva la pace e difende i diritti umani, rimane indifferente continuando a dare colpe al nostro Paese ed in parte all'Europa.

Si tratterebbe di un vero oltraggio alla coscienza umana! ...Eppure l'ONU mantiene ancora una sede nella vicina Tunisia e malgrado le ispezioni eseguite nei centri di detenzione, grazie anche alla volontà del nostro Paese, persevera nello scaricare diverse colpe ad altri non muovendosi secondo la dovuta prassi e lo scopo prefisso.
Intanto sessanta innocenti migranti restano uccisi dalle bombe lanciate dal raid messo a segno dagli aerei del generale Haftar protetto dalla Francia per interessi petroliferi.

Francia ed Italia... che faticano persino a trovare intese diplomatiche in una Europa fondata per dover unire... si trovano schierate separatamente nel contesto di una Libia che oggi sembra terra di nessuno abbandonata ad un inesorabile destino. Ma è indiscutibile che la situazione del Paese africano rimane la principale causa di una forte immigrazione sregolata e clandestina.

Tra la Francia e l'Italia vi è un'Europa inefficiente ed una organizzazione internazionale per la pace..che di pace pare non voglia proprio occuparsi. C'è da chiedersi su che cosa è veramente fondata questa Europa e che scopo può più avere una Organizzazione come l'ONU, la quale resta inerte..se non quando guidata ad esclusivo interesse di qualche potente eccellenza.

29 giu 2019

STORIA DI UN CAMBIAMENTO CHE NON SEMBRA AVVENIRE...



di vincenzo cacopardo

In molti hanno sperato in un vero cambiamento, in tanti ne sono rimasti delusi!
Con il possibile fallimento ogni fase di innovazione non potrà più avvenire se non dopo un lungo tempo di anni in cui si tornerà a ragionare con le regole del passato e con il solito sistema delle
contrapposizioni guidate dai partiti tradizionali. Quale rivoluzione politica è quindi avvenuta? Quale cambiamento?”

Quando si ha l'intenzione di cambiare un sistema approfondendo la questione sulle regole in essere, bisognerebbe farlo con una unica e compatta forza, ancor meglio se non ideologizzata, ma ricca di una sua sostanza politica..solida nei principi e nei valori, capace di avere una maggioranza forte e sicura!..A poco vale ogni forma di moralizzazione se non viene accompagnata da risultati che incoraggino l'innovazione in senso culturale. Questa è la ragione per la quale il Movimento... oggi in mano a Di Maio.. avrebbe dovuto attendere ancora un po' ( come del resto in tanti in seno all'organizzazione pensavano) per seguire una fase di tempo necessaria e rendere lo stesso Movimento più forte ed in grado di assorbire una maggioranza in grado di governare.

Al di là delle assurde scelte di una organizzazione che ha finito col condizionare negativamente l'iter di una politica post ideologica  mettendo in campo figure ricavate da illogiche selezioni virtuali...quello che più colpisce è il fatto che la stessa organizzazione appare oggi più che mai piramidale... ne più e ne meno che come quella di altri Partiti dove vi è un solo capo che impartisce ordini come segretario e leader supremo con in mano deleghe ministeriali.

Ciò che è avvenuto col Movimento che si era imposto fin dall'inizio di dare una svolta al complesso istituzionale del nostro Paese, non sembra aver sortito il successo voluto.
Ma c'è di più!..ed è il fatto in sé più grave di cui in pochi in seno allo stesso Movimento non si rendono conto: Con il possibile fallimento ogni fase di innovazione non potrà più avvenire se non dopo un lungo tempo di anni in cui si tornerà a ragionare con le regole del passato e con il solito sistema delle contrapposizioni guidate dai partiti tradizionali. Quale rivoluzione politica è quindi avvenuta? Quale cambiamento?

Come per Renzi... col suo sprezzante ed arrogante metodo di voler far passare una riforma costituzionale singolare e fin troppo rivoluzionaria nei tempi....che avrebbe dovuto seguire un percorso più lungo e per gradi...anche per i 5 Stelle l'azione di cambiamento è stata portata avanti in modo assai eccentrico, farraginoso, persino controproducente e ricco di contraddizioni, che avrebbe di certo avuto bisogno di una antecedente revisione in direzione della sua stessa organizzazione per renderla più capace per una futura governabilità: Sarebbe bastato aspettare seduti in Parlamento scegliendo una classe dirigente attraverso un metodo più adeguato ed appropriato per le intenzioni.

Rimane quindi un doppio errore ed una inevitabile conseguenza: Quello di essere corsi verso una idea di cambiamento senza la base solida di una organizzazione politica..e quella di essersi illusi di poter correre verso una governabilità unendosi con chiunque. Tuttavia il risvolto più grave resta la conseguenza di tutto ciò...e cioè il fatto che dopo questa avventura potremo scordarci ogni possibile cambiamento politico istituzionale in favore dell'innovazione.
La politica non si inventa e di certo non si può inventare un cambiamento! In questo blog lo abbiamo evidenziato parecchie volte...

POST CORRELATO
analisi di un cambiamento ancora atteso-2 marzo 2019

27 giu 2019

SEA WATCH: STRATEGIE...SPECULAZIONI... ED OPPORTUNISMI





All' opportunistico soccorso delle opposizioni organizzate per presenziare nel luogo in cui la nave Sea Watch verrà bloccata urlando contro l'insensibilità ed i diritti umani calpestati.. si contrappone una evidente strategia di principio per indurre e sensibilizzare un'Europa su un imbarazzante tema sottovalutato e non studiato con la dovuta lungimiranza”.
di vincenzo cacopardo


Il fenomeno dell'immigrazione non può essere di destra o di sinistra! Non può essere strumentalizzato a fine propagandistico da un lato e dall'altro.... e nemmeno fondarsi sul numero degli stessi!

E' inutile su questo piano illudersi di poter vincere una battaglia contro Salvini che, malgrado i toni e la sua rude comunicazione, esercita da un anno un principio politico discutibile ma, per certi versi, persino comprensibile ai fini di smuovere una comunità Europea assai poco attenta al fenomeno. Un problema di tipo politico che non può essere messo in contrapposizione sul piano umano. Non dovrebbe perchè nella fattispecie non vi sembrano essere omissioni sulla sicurezza degli immigrati imbarcati che hanno sempre goduto di una giusta attenzione medica e di controllo...
Insomma..Non pare essere in discussione il salvataggio, ma il luogo dello sbarco!

Se questo fenomeno vuole essere visto sul piano prettamente umano non dovrebbe riguardare un'unica nazione Europea, ma tutta la Comunità nel suo insieme. Se..al contrario.. la politica deve operare delle scelte pragmatiche..queste dovrebbero essere rispettate secondo le leggi del Paese in cui si opera, ma anche in considerazione di una convenzione di diritto internazionale della navigazione che impone certamente un salvataggio a mare, ma non una meta certa e legittima sul paese dello sbarco qualora i superstiti non si trovino nelle dovute acque territoriali. (Inoltre non pare ancora chiaro se chi opera in questo volontariato della ONG non abbia rapporti ed interessi con i trafficanti)

Malgrado la materia possa anche intendersi confusa e non del tutto chiara, esiste un principio politico che il nostro paese ha deciso per legge al quale sembra si voglia a tutti i costi contravvenire: Una sorta di chiara provocazione quella della capitana della Sea Watch che.. dopo aver vagato per diversi giorni nel canale..ha deciso di irrompere nelle nostre acque verso il porto di Lampedusa, malgrado ogni diniego. Nella fattispecie non pare esservi alcuna giustificazione sulla sicurezza dei migranti (già di per sé assicurata) ma un voluto e provocatorio gesto contro la strategia politica voluta dal nostro Paese... .

Che certi principi possano essere cambiati in favore dei primari valori umani non v'è dubbio, ma è anche vero che per farlo occorre un lavoro politico..ed in politica occorre procedere con rispetto ed equilibrio..senza provocazioni risibili che finiscono col sortire sempre effetti contrari.

Sulla strategia di Salvini si potrebbe parlarne come di una “scelta di metodo” e della necessaria “determinazione” occorrente per affrontare il tema dell'immigrazione. Tuttavia si insiste di continuo abusando del termine “disumanità” quando non si può nascondere l'importanza di risolvere la problematica col tempo..con le necessarie obbligate metodologie..ed in forza di un necessario pragmatismo: Sappiamo che in questa logica la visione umana tende a pesare su ogni scelta..ma è anche vero che una vita in una nave nel mare pesa in egual modo ad un'altra vita priva di libertà che vaga in un continente che non riesce ad accogliere ed integrare.

Al continuo opportunistico soccorso delle opposizioni organizzate per presenziare nel luogo in cui la nave verrà bloccata urlando contro l'insensibilità ed i diritti umani calpestati.. si contrappone una evidente strategia di principio per indurre e sensibilizzare un'Europa su un imbarazzante tema sottovalutato e non studiato con la dovuta lungimiranza.

18 giu 2019

CONFLITTO DI INTERESSI... E INTERESSE NEI CONFLITTI


L'inizio di una riforma che riguardi l'annoso conflitto di interessi non può che trovare ogni incoraggiamento da parte di tutti coloro che osservano e studiano la politica odierna..tuttavia per limitare meglio i conflitti è importante partire dalla distinzione per un funzionamento alla base dei poteri.
di vincenzo cacopardo


Come sappiamo..nel 2016 si diede inizio ad un disegno di legge che.. già da tempo.. sarebbe dovuto essere posto sul tavolo del governo: Era il ddl sul conflitto d!interessi..

Alla Camera i voti favorevoli furono 218, i no 94, 8 gli astenuti. Il testo passò poi all'esame del Senato. Nei giorni precedenti il partito di Berlusconi aveva iniziato a fare ostruzionismo rallentando i lavori. Secondo Forza Italia la discussione in commissione aveva portato ad una legge fin troppo restrittiva, mentre secondo i 5 Stelle troppo permissiva. Qualcuno pensava che se la legge fosse passata in questo modo ci saremmo ritrovati di fronte al disconoscimento dei principi fondanti del nostro ordinamento discriminando la categoria degli imprenditori. Venendo posti ostacoli all’esercizio della politica e del governo per chi facesse l’imprenditore, secondo Il movimento 5 Stelle..in condivisione con una parte del PD, si sarebbe fatta una sorta di pulizia etnica.

La nuova legge sul conflitto di interessi, avrebbe voluto introdurre in Italia la formula del blind trust, disciplinandone l'applicazione: L'alienazione dei beni, che sarebbe scattata per partecipazioni di rilevanza nazionale in settori strategici nell'editoria e nei servizi pubblici in concessione o autorizzati, poteva essere parziale e imposta dall'antitrust. Inoltre, secondo il testo, per gli atti adottati dai ministri in conflitto di interesse non sarebbe scattata più la decadenza automatica, ma sarebbe stato il presidente del Consiglio a sottoporre al questione al Consiglio dei ministri.
Il testo stabiliva in particolare che, dopo il termine dell'incarico di governo, l'incompatibilità sussisteva per ulteriori dodici mesi nei confronti di cariche in enti di diritto pubblico e in società con fini di lucro che operavano in settori connessi con la carica ricoperta.
Tuttavia il testo non andò avanti e si arenò al Senato !

Sappiamo che negli anni 90 il centrosinistra aveva le forze per offrire delle regole e determinare delle formule più adatte. Ma in tutti quegli anni si è solo perso tempo!.. Non possiamo nemmeno omettere l'esordio, quasi autolesionista, di Luciano Violante che ammise in Parlamento, senza mezzi termini, le garanzie offerte al Cavaliere. Per opportunità lo spinoso argomento venne ancora una volta accantonato dal giovane rottamatore Renzi, pena la messa in crisi di un patto detto del “Nazareno” che condizionava in modo poco logico ed ambiguo tutta la politica del Paese.. e lo stesso Partito democratico.

Quella sul conflitto di interessi rimane comunque una riforma di primaria importanza che si apre a ventaglio su una moltitudine di principi...che tocca il cuore di ogni percorso politico che si vorrebbe sano e funzionale.. e che invade grossi campi del potere economico e politico...un tema che investe l'attività parlamentare e quella governativa insieme. Insomma.. una vera madre di tutte le riforme. Il problema del conflitto d'interessi dovrebbe trovare oggi una soluzione equilibrata: Una legge che definisca in modo chiaro, semplice ed efficace un quadro normativo per impedire alle principali cariche elettive del nostro Paese, di avere interessi che interferiscono nella loro azione politica.

Oggi dopo i vari fallimenti del passato i 5 Stelle vorrebbero dare inizio ad un lavoro in favore di un ddl che lo stesso  Di Maio ritiene prioritario. Da quel che si sa..il provvedimento dovrebbe prevedere anche un registro dei lobbisti e lo stop a quelle “porte girevoli” tra ex eletti e portatori d’interessi.
L'inizio di una riforma che riguardi il conflitto di interessi non può che trovare ogni incoraggiamento da parte di tutti coloro che osservano e studiano la politica odierna, ma è inutile ribadire ( anche agli stessi pentastellati che lo propongono) che il vero conflitto (quello più macroscopico) permane se i ruoli stessi della politica (quello parlamentare..e quello governativo) non vengono meglio distinti e separati alla base... e questo potrà avvenire solo attraverso la scorta di un'altra riforma che regoli e disciplini i Partiti tagliandoli fuori da ogni operazione riguardante una funzione amministrativa di competenza: L'azione dei Partiti dovrebbe rimanere focalizzata e limitata sulla importante ricerca del dialogo con la cittadinanza ed il riscontro di quelle idee e normative utili a chi successivamente, in ruolo deduttivo, deve porle in atto con ordine e capacità. In tal modo il più evidente conflitto che genera costanti compromessi tra i Partiti ed il potere esecutivo verrebbe.. in qualche modo... limitato senza l'edificazione di interessi e conseguenti anomalie che contrastano e coinvolgono figure.

In quest'ottica rimane sempre più sorprendente pensare che un Premier possa rimanere a capo di un esecutivo e contemporaneamente segretario indiscusso di un partito.
Altro che conflitto!!