La
percezione è che per i simpatizzanti del Movimento 5 stelle non pare
esservi via di mezzo: O si è con loro o contro di loro! Una
piattaforma decide per tutti senza prendere in considerazioni
alternative diverse più logiche e corrette..Questa pare
essere la loro restrittiva
democrazia diretta che costringe il pensiero e non aiuta le idee! Ma la politica e ben altra cosa!
essere la loro restrittiva
democrazia diretta che costringe il pensiero e non aiuta le idee! Ma la politica e ben altra cosa!
Sempre
più difficile..perciò..comprendere
alcune scelte di un Movimento che incoerentemente si dichiara post
ideologico e nato per cambiare, il quale insiste su proposte che
risultano supportate dalla prevalente motivazione di un pervicace ed
ossessivo moralismo che ostacola la logica di un buon
funzionamento. .
Tralasciando la dibattuta questione del vincolo di mandato..sul quale si e' già discusso abbondantemente il questo blog criticando il senso di uno stravolgimento dell'art 67 della Costituzione.
Tralasciando la dibattuta questione del vincolo di mandato..sul quale si e' già discusso abbondantemente il questo blog criticando il senso di uno stravolgimento dell'art 67 della Costituzione.
-Il
ridimensionamento dei parlamentari con
un taglio di 340 di loro in realtà tende a sguarnire il territorio
della loro fondamentale presenza e viene proposto quasi come una
forzatura : Un territorio che non può mai sfuggire ad una costante
presenza politica...
D'altronde
anche Renzi (sebbene in modo diverso) avrebbe voluto porne un limite
attraverso la sua riforma che fu clamorosamente bocciata. Anche la
riforma desiderata dei pentastellati mira a restringere e
semplificare ostacolando ancor più il dialogo e non potrà mai
essere formulata senza la ricerca di una legge elettorale da
predisporre prima. Se poi un limite si deve porre.. non e' proprio
quello del numero delle presenze...ma quello relativo all'alto
compenso!.
-Un
altro incomprensibile provvedimento condiviso da chi guida il
Movimento 5 stelle e' sempre stato quello relativo al finanziamento
dei Partiti:
Una scelta in netta contraddizione con un equilibrato funzionamento
della democrazia.. poiché continua ad aprire al privatismo politico
dei ricchi e dei potenti..malgrado le normative cerchino di
limitarlo... Potrebbe apparire perciò una incoerenza bella e buona
rispetto ad una organizzazione che ha sempre dichiarato che uno vale
uno (in tal modo..il ricco e potente finirà sempre col comprare il
consenso del più debole)...Si sarebbe dovuto ricercare la
possibilità di mantenere un finanziamento pubblico più limitato e
controllato da una mano pubblica sicura.
-Altra
incongruenza è quella relativa al
mantenimento di più ruoli
:Quelli relativi alle figure politiche di Partito e parlamentare
compromessa con quella governativa: Qualcosa che non mette in
evidenza un vero cambiamento, ma che al contrario condanna le scelte
politiche in un cumulo di accesi conflitti.
Nonostante
ogni buon proposito...il peso dei due ruoli costantemente portati da
Di Maio finisce col rendere la sua figura conflittuale...e non
solleva il compito principale di un leader di un Movimento politico
da equivoci e complicanze in fase di esecutivo
(Anche
qui esattamente come è avvenuto nel recente passato con Renzi,
Berlusconi e compagnia.)
Dove sta dunque il cambiamento?
Eppure
in tanti... quando sono andati al voto..avevano sperato in un
superamento di alcune regole democratiche che potessero offrire
maggiore dialogo parlamentare eliminando i conflitti: Se per dare
inizio ad una rottura del sistema si è dovuto sottostare a direttive
alquanto rigide all'interno dell'organizzazione..per la ricerca di un
cambiamento sembrava più che naturale che un dialogo si sarebbe
dovuto approfondire preventivamente: Che dialogo potrà mai
supportare una asettica piattaforma sulla quale si chiede un si o un
no?
In
quanto al regolamento: Le reiterate violazioni al codice etico del
Movimento non sembrano per nulla appropriate poiché votare senza la
conoscenza esatta del contenuto di un argomento non può essere
rapportato ad una questione di etica, ma semmai di coscienza. Un regolamento forzato non può avere alcuna relazione
con un'etica, ma forse solo con i principi assoluti del suo testo. Se
inoltre su alcuni principi non si è mai veramente discusso
preventivamente..certe motivate e ragionevoli
prese di posizioni di qualche parlamentare risultano più che ovvie.
La
questione politica odierna è proprio quella che vede oggi una
mancanza di equilibrio fra i due ruoli: quello parlamentare e quello
esecutivo.. sempre più tendenti a schiacciare e limitare il ruolo
del primo: Purtroppo in questo Movimento... che ha ottenuto un certo
risultato di rottura sul vecchio sistema..non si è dibattuto al suo
interno nella giusta maniera e, nel modo di procedere, si è giunti
alla pretesa di un voto compatto su leggi e manovre pilotate
dall'esecutivo e fatte scivolare a pioggia sul Parlamento con
l'ordine preciso di votarle. (Esattamente come è avvenuto nel
recente passato con Renzi, Berlusconi e compagnia). Un punto sul
quale mal si concilia l'ottimo discorso del presidente della Camera
Fico nel giorno del suo insediamento dedicato al ruolo della sua
Aula.. e che non ha alcun riscontro con il cambiamento che in realtà
il Movimento ricercava.
Certe
scelte ..oltre ad essere contraddittorie rispetto ad un
funzionamento..non possono di certo aiutare un fluido processo
politico di innovazione della stessa organizzazione. Da
questi punti si percepisce ancora di più l'importanza di chi si
assume una responsabilità su un voto parlamentare.. ed appare ancora
manifesto come si tenda ad operare azzardando la parola
“cambiamento”... senza nemmeno ricercare le fondamentali regole
per far funzionare una democrazia libera attraverso
soluzioni innovative più logiche e meno compromesse.
Capisco
che questi temi per alcuni miei lettori non proprio del mestiere
possano risultare poco comprensibili, ma purtroppo sono strettamente
legati alla base dell'ordinamento politico ed anche collegati alla
parola “cambiamento” di cui tanti ci si riempiono la bocca:
Cambiamento.. che non vuol dire per nulla se si toglie voce a chi non la
pensa come te.