19 dic 2022

VIVA LA PREPOTENZA! ABBASSO LA RESISTENZA!

Questo in breve il contenuto del mio pensiero su coloro che continuano a disprezzare il presidente dell'Ucraina e che hanno sempre pensato che una resa sia la migliore scelta:

ZELENSKY -Un presidente di uno Stato sovrano votato a maggioranza che in questa intollerabile aggressione non si è mai dato alla fuga. Un uomo al quale si dovrebbe quantomeno RISPETTO al di là di come la si pensi, invece di appellarlo, come qualcuno ha fatto, un CRIMINALE!
Si è liberi di pensarla come si vuole, ma certamente non offendere la dignità di chi, con coraggio ed in quelle condizioni, intende difendersi!
E' incredibile come in questa storia si sia voluto far passare il l'aggredito come un criminale:- Non importa che qualcuno entri in casa tua e ti prenda a calci uccidendo parenti e distruggendo la qualunque, quello che importa è evitare ogni possibile altro pericolo e SOTTOMETTERSI! Chi non lo fa viene incredibilmente appellato come un PAZZO criminale!
E così, con estrema facilità, per qualcuno, più VIGLIACCO che solidale al popolo ucraino, sembrano essersi invertite le parti!
L'opinione sulla resa incondizionata viene difesa da coloro che ritengono che, anche in un caso specifico come questo, il pensiero deve restare libero. Tuttavia questa assurda opinione prettamente “pragmatica” è fuori luogo e si scontra con i valori assoluti di ogni LIBERTA'! Perchè mai si deve avere rispetto per il loro pensiero e non per quello preminente di un popolo che soffre e vuole difendersi?
QUESTO POPOLO HA DECISO COSI'! LA LORO RESISTENZA VA DECISAMENTE RISPETTATA!
v.cacopardo

16 dic 2022

REDDITO E SOSTENTAMENTO


di vcacopardo

Ascoltando una trasmissione televisiva, un talk in cui si discuteva animatamente sul reddito di cittadinanza e della sua possibile conclusione per volontà del nuovo governo, mi ha fortemente impressionato il tono con cui, in vari momenti, se ne discuteva in modo talmente animato e con una mancanza di responsabilità sull'avvenire di tanta gente.
Seppur io abbia scritto abbondantemente nel mio Blog sull'improvvisazione azzardosa con la quale si è affrontato questo tema da parte di chi, con perseveranza e determinazione lo abbia voluto, nella discussione si aveva l'impressione che si volesse giocare sulla vita delle tante persone che ancora stentano in uno stato di povertà! Si dimenticano spesso tanti di quei particolari che fanno la differenza: Ad esempio: Sono quelli che pongono una particolare attenzione al tema del minimo salariale, quelli dell'età dei quarantenni, cinquantenni o sessantenni non ancora entrati in pensione che non hanno alcuna possibilità di trovare lavoro. Quello delle distanze dalle aree dove si richiede un lavoro che difficilmente, se non a costi elevati, può convincere il lavoratore nello spostamento, quelli di operare una formazione conforme al territorio che necessita di una particolare manovalanza...oltre a tantissime altre questioni che toccano la stessa particolare situazione del lavoratore. Ciò ha sempre imposto una diversa logica della manovra che divida in modo secco e radicale il tema del sussidio da quello del lavoro!
Le premesse storiche sul Reddito di Cittadinanza ci descrivono una riforma che avrebbe dovuto integrare il reddito fino alla soglia di povertà (780 euro per il singolo che cresce per i nuclei più numerosi) - si rivolgeva a quasi 5 milioni di persone, prevedeva un patto di lavoro e di formazione - pronosticava la riforma totale dei centri per l’impiego - ed infine anche forti incentivi per le aziende che avrebbero dovuto assumere. Il Reddito di Inclusione (già precedentemente in atto, pur col sano obiettivo di aiuto alle soglie di povertà, in realtà non prevedeva nulla di tutto questo!)
La differenza era del tutto evidente, ma il risultato non è mai stato scontato ed ha sempre posto naturali incertezze! Nonostante il lungo tempo da parte del governo per rielaborarlo e la buona volontà da parte del Movimento 5stelle sottoposta alle rigide regole imposte dall'Europa sulla manovra con la conseguente riduzione dello sforamento, riusci a partire questo contrastato reddito di cittadinanza e dopo i primi tre mesi, malgrado le enormi perplessità, ce ne siamo fatti una ragione.
Il maggior difetto di questa riforma fu sicuramente quello di avergli attribuito il nome di “reddito”.
Come scrissi nel passato in uno dei miei post, ogni reddito presuppone in sé un preciso servizio: un lavoro! Ciò che, in realtà, non era per nulla scontato al momento in cui la legge fu messa in atto! Di certo un sussidio occorreva per coloro che ne avevano bisogno! Se era giusto e lecito sostenere una parte del popolo in disagio attraverso un sussidio o una pensione decente...poteva apparire non appropriato chiamare reddito un sostegno fino a che non si avesse avuto la certezza che questo provenisse da un lavoro sicuro. Sarebbe stato più sensato e meno discutibile chiamarlo “sussidio di cittadinanza”in attesa di un vero reddito!
Si sarebbe dovuto operare per un serio riassetto dei centri di ricerca lavoro infondendo all'uopo maggiori risorse per investimenti. Insomma:-Inventarsi un reddito ancora prima di capire se vi fossero opportunità certe e sicure per un lavoro, è sembrata esclusivamente una propaganda... costata molto cara al nostro Paese ed a chi avrebbe avuto seriamente voglia di lavorare!
Si era anche specificato che coloro in attesa di un lavoro stabile, sarebbero stati usati dalle Amministrazioni per operare nei servizi, ciononostante nulla si è fatto! Molte città del sud appaiono tutt'ora prive dei fondamentali servizi, eppure non si è mai usato chi percepisce questo reddito nemmeno per poche ore al giorno, sia per una mancata capacità organizzativa delle stesse Amministrazioni, che per una inerzia da parte dello Stato che ha mancato nel predisporre le giuste regole. Tuttavia si era dato ai disagiati un minimo di sostentamento al fine di rendergli la vita più sopportabile, offrendo un mantenimento a qualche giovane che altrimenti sarebbe potuto ricorrere a spacciare o a commettere qualche piccolo furto.
Il reddito di cittadinanza aveva una seconda fase che è sempre stata quella più importante e che tutt'oggi rimane l'anima stessa del progetto: Quella di dover immettere costoro nel mondo del lavoro, altrimenti il disegno stesso della riforma sarebbe rimasto monco, assai dispendioso e non del tutto convincente secondo i fini promessi: Era quello di rimettere in piedi i centri dell'impiego, quello di attivarsi per interconnettere il lavoratore con le aziende, quello di formarli nella tipologia del lavoro, sarebbe dovuto essere il complesso lavoro dei “navigator” impiegati a tempo determinato che avrebbero dovuto espletare bene e con logica questo compito: Una strada che è subito apparsa (e non poteva essere altrimenti) molto più difficile della stessa complicata azione per mettere su la farraginosa manovra iniziale del progetto.
Allo stato dell'arte, qualunque cosa si possa pensare sul reddito di cittadinanza, non sarebbe mai possibile toglierlo!Malgrado la politica di una nuova destra al governo e al di là del suo fine più o meno discutibile, è facile pensare quali reazioni pericolose si riscontrerebbero nelle città con atti di violenza, furti, rapine, una microcriminalità di strada che cambierebbe sicuramente l'ordine già precario della nostra società. Un forte ritorno alla microcriminalità. Quando offri queste misure al popolo non puoi pretendere di toglierle di colpo, se non creando pericolosissime reazioni. Non ci vuole una grande mente per comprenderlo!!
E' più che logico pensare di riprogettare prima, per lasciare tutti i sussidi possibili a chi ne ha veramente bisogno e muoversi in altra strada per quanto riguarda lavoro e formazione. In questo contesto, anche per aiutare in modo definitivo ogni risultato sul tema lavoro, rimane sicuramente fondamentale affrontare e risolvere una volta per tutte il tema del minimo salariale!
Fino a che ogni lavoro avrà l'opportunità di essere retribuito senza regole, anche un “opinabile” reddito di cittadinanza non potrebbe trovare alcun riscontro positivo!

12 dic 2022

L'IRAN, L'OCCIDENTE... LA LIBERTA' DELLE DONNE

 

L’Iran ha giustiziato una seconda persona che era stata arrestata durante le proteste portate avanti dopo la morte di Mahsa Amini, colpevole di non aver indossato il velo. Il giustiziato sembrerebbe essere stato accusato di un accoltellamento di due membri delle forze di sicurezza il 17 novembre scorso e di aver ferito altri membri. Malgrado la forza delle intense manifestazioni, la teocrazia iraniana islamica presente dal 1979 nel Paese, pare non voler mollare avvertendo che anche altri potrebbero essere messi a morte se le manifestazioni continueranno.

Dopo l'orrore di quello che sta succedendo in Iran, con violenze ed uccisioni di giovani donne che vorrebbero conquistare la loro libertà (di mente e di corpo), ci sarà forse qualche ossessionato denigratore che vorrebbe continuare a condannare l' occidente con le sue libere democrazie? Un occidente che, se ipoteticamente dovesse intervenire per proteggere i diritti umani di quel Paese, sarebbe di certo condannato da una buona parte dei nostri connazionali detrattori di certe libertà. Un Occidente che, con tutti i suoi difetti, dimostra di saper affrontare le difficoltà di una modernizzazione e che tuttavia tende a proteggere e rispettare le libertà altrui!

Occidente pieno di difetti! Ma non da condannare a prescindere! Che deve fare esame di coscienza interrogandosi sul male provocato e commesso su indifesi cittadini (Libia-Iraq-Afganistan)! Molti errori sono stati dettati da inequivocabili atroci episodi operati per una forzata volontà di voler esportare con evidente presunzione una democrazia in paesi dove spesso vi erano presenze di storiche dittature che non rispettavano i principi basilari di essa:- L'errore è stato sempre quello di aver avuto la presunzione di volerla esportare in paesi con una cultura etica religiosa ben diversa che avrebbe comportato una differente impostazione logistica di percorso! Su tutto ciò si sono anche innestate supremazie e volontà di voler dimostrare la forza con l'uso di armi di innovazione soprattutto da parte degli USA. Errori di chi comunque non ha avuto l'arroganza di occupare territori, come al contrario oggi sta facendo un prepotente autocrate!

Una strana dicotomia: Mentre la Russia di Putin condanna apertamente l'Occidente minacciando il suo sistema, in Iran, un sistema assurdo guidato da una dottrina religiosa che odora di morte e non di amore, uccide senza sosta giovani ragazze in cerca di una propria libera personalità.

v.cacopardo



11 dic 2022

IL RIFLESSO DI UNA CHIESA CHE ARRICCHISCE I SUOI VALORI

 



Un essenziale contributo per una società che affronta un mondo sempre più privo di valori!

Hanno scritto assieme l'enciclica Lumen Fidei. Ed è stato lo stesso Papa Bergoglio ad affermare, senza alcun indugio, la sua profonda gratitudine a Ratzinger...Papa Francesco, assumendo il suo prezioso lavoro, è riuscito ad aggiungere al testo ulteriori contributi. Ancora un nuovo episodio epocale giacchè mai si erano incontrati nel contempo due Papi e mai contribuendo assieme alla stesura di una simile Enciclica
La “luce della fede”è suddivisa in quattro capitoli, più un’introduzione e una conclusione. Lo stesso Pontefice ci spiega che si aggiunge alle Encicliche di Benedetto XVI sulla carità e sulla speranza, assumendo così, il “prezioso lavoro” compiuto precedentemente dal Papa emerito. A questa “prima stesura” Francesco aggiunge “ulteriori contributi”. L’aspetto interessante dell'Enciclica rimane il riferimento alla idolatria, per la quale si scorge ancora oggi una certa attrazione. Sebbene quella del mondo contemporaneo potrebbe essere comparata più ad un’“esaltazione” verso alcune figure, non cambia di certo il punto di vista di chi vi scorge un deprecabile desiderio tendente ad osannare e mitizzare. L’esaltazione odierna, (come l’idolatria nel passato), non può che opporsi al concetto di fede cristiana, come non può di certo essere utile per la crescita sociale di ogni comunità. Quindi, il principio della fede su questo punto, non potrebbe che aiutare un certo processo sociale e politico, in quanto, contrapponendosi a quella adorazione innaturale, rende l’uomo più consapevole e disponibile ad un indispensabile amore per l’umanità.
Due figure, due pontefici, due principi differenti per un risultato comune. L’uno attraverso la particolare profondità della mente…l’altro con l’uso dell’umiltà e lo spiccato amore verso il prossimo, questi due Pastori della Chiesa, rappresentano oggi una rivoluzionaria espressione di ciò che in noi stessi vive ed esiste: La ragione ed il sentimento…la mente ed il cuore…che sono spesso stati contrapposti e condizionanti nella storia dell’uomo e di cui la letteratura ha fornito notevoli esempi. Sono ambedue i doni importanti che devono trovare un equilibrio al fine di non scontrarsi reciprocamente. I due Pontefici ne rappresentano oggi una chiara espressione.
Nel quasi inspiegabile risvolto di una Chiesa cristiana che non ha mai avuto precedenti simili nel vedere due Papi contemporaneamente, ciò che colpisce è l'evoluzione stessa di una religione cattolica che, in tal modo, oltre ai radicati riscontri teologici, offre agli stessi fedeli l'apertura verso messaggi terreni carichi di umanità aperti, più sentiti e persino più comprensibili.

3 dic 2022

IL MONDO NELLE NOSTRE MANI


..DIRETTI VERSO UNA INESORABILE DISCESA!

Una società sempre più priva di un essenziale equilibrio
di v.cacopardo
Una inarrestabile corsa verso il basso che ormai pare non abbandonarci! Una discesa che coinvolge in modo automatico soprattutto i temi sociali! Non ci vuole molto a comprendere che adesso L'ESSENZIALE sia cercare in tutti i modi di MANTENERE quello che abbiamo, senza alcuna pretesa di voler PROGREDIRE senza limiti ed a tutti i costi!
E' proprio la teoria del progredire a tutti i costi che macina costantemente tutto in una inarrestabile corsa quando gli essenziali temi sociali non riescono a starne al passo. La vita stessa sembra aver preso una piega diversa: Maggiori disastri dovuti al clima e sicuramente causati da una trascurata attenzione verso la natura..poi guerre e pandemie, nonché enormi difficoltà sui piani economici, molto di ciò condizionato dal forzato arricchimento delle principali potenze mondiali che hanno marciato dritte verso una globalizzazione senza precise regole. Sono mancate LE REGOLE, ma anche un essenziale EQUILIBRIO che hanno determinato sperequazioni ed instabilità in tutti i campi! Si è ormai superato ogni limite sulle speculazioni nell'interesse dei pochi.
Nel nostro paese le crisi politiche continuano ad aprirsi in successione ed il difficile rapporto con l'Europa stenta a portare risultati, pur nella saggia convinzione che non sia più possibile alcun allontanamento da un'Unione.
Con questa premessa, non vorrei inserirsi in una analisi sociale negativa e senza vie di uscita, quanto in quella di una odierna modalità di vita dettata non più in direzione di una visione di crescita, ma di un MANTENIMENTO di ciò che più ci serve: Un tempo vi era una decisa possibilità dell'ascesa di una società in progresso, quella che oggi si stenta ad intravvedere! Anzi viene quasi spontaneo paragonare lo stato dei fatti odierni ad un inesorabile “tempo della fine” al quale siamo sottoposti anno dopo anno per via di una curva in discesa che ci vede ormai deboli e disarmati! Uno strano senso di autolesionismo antropologico forse dovuto al fatto di aver ottenuto fin troppo! Ma anche uno strano senso di disagio psicologico sociale che non ci aiuta più a vivere con lo spirito di una volta! Se non poniamo fine a tutto ciò, non potremo che correre dritti verso la via del non ritorno! Non si tratta di PERDERE, ma di SALVARE ciò che abbiamo!
Malgrado ciò che potrebbe aiutarci sia quella volontà di riuscire a vedere oltre, giorno dopo giorno tutto sembra procedere verso il peggio. Di fronte a tali evidenti disastri guardare con maggiore ottimismo il futuro non è per nulla facile.
EQUILIBRIO, e senso della misura per salvare clima, sopra affollamento, sistema economico e tenuta di una società risultano ormai essenziali anche per salvaguardare sistemi di democrazia spesso precari ed evitando nel futuro conseguenze di sistemi sempre più rigidi.
Meditiamo...

2 dic 2022

IL PROFESSOR CALENDA...TANTO AMATO DAI RADICAL CHIC

 

di v.cacopardo

Il professor Calenda...colui che par di conoscere tutto!. Persevera nel dispensare consigli e suggerimenti a chiunque con tono alquanto saccente...D'altronde è affiancato da qualcun altro che di supponenza ha dimostrato di averne da vendere e che non ha mai manifestato di pentirsene!
Sono altresì più che convinto che goda delle preferenze di tanti radical chic che, in attesa del nuovo messia della politica, non avendo più facilità in un riscontro politico convincente, rimangono incantati dalla altera fermezza ed anche da quella particolare ambiguità di cui hanno sempre subito un certo fascino.
Come poteva, in questo panorama, non immaginarsi il connubio con Matteo Renzi che nel passato, in forza ad un particolare progressismo, ha incantato proprio quel popolo. Un popolo che ancora oggi riflette del sinistrismo di maniera di certi ambienti pseudo culturali?
Le forti attenzioni di Calenda verso il lavoro del governo Meloni superano abbondantemente il ruolo che dovrebbe toccare un Partito che è rimasto in opposizione e che pare, al contrario, approcciarsi in posizione di ambivalenza e di opportunismo nell'attesa dello svolgimento delle manovre.
L'unione dei due supponenti dovrebbe far riflettere! Ambedue continuano a dettare agende e scadenze alla stregua di un esagerato sentimento agapico vincolato ad una sorta di amore fraterno. In questo loro procedere non si riscontra mai un minimo di umiltà, né perplessità, appare tanta di quella risolutezza di chi crede di saper tutto!



27 nov 2022


Raccolgo con piacere nel mio blog questa indicazione da parte di una donna che ammiro e verso la quale nutro stima, nella speranza di poterla aiutare nella diffusione del suo libro


Una raccolta di poesie veramente speciale! Un dono nel dono grazie a Jeannine Lombardo Caronia che con “Poesie” vuole sostenere la nostra missione donando l’intero ricavato all’AIL.Le sue parole “AIL, un’Associazione a cui sono particolarmente legata, visto, tra l’altro, che il mio adorato marito, professore Francesco Caronia, ematologo già primario dell’ospedale Cervello, ne è stato il principale promotore.
Jeannine

"Un atto d'amore di una donna che ama il prossimo ed intende sostenerlo nelle sofferenze. Un aiuto verso una Associazione che pensa al bene altrui senza alcun profitto. Associazione di cui lo stesso marito dell'autrice del libro ne fu il promotore"
Un bellissimo atto da parte di chi ancora crede che l'amore verso il prossimo vada  considerato, protetto ed aiutato, attraverso questi piccoli e sentiti gesti"
vcacopardo 



19 nov 2022



E' in arrivo una chiara crisi delle ideologie politiche. Il terremoto post ideologico si diffonde piano piano in tutta l'Europa. Un'Europa che sembrava procedesse in direzione di una unione compatta per via di una pandemia!

Una guerra alle sue porte pare condizionarla!

Un forte populismo si è diffuso scontrandosi con violenza sulle contrapposte visioni ideologiche nate dalla politica del novecento... portandoci oggi in direzione di una complicata rivoluzione sociale. Uno stato confusionale che durerà parecchio tempo!
È difficile capire come finirà, più facile aver compreso da tempo che sarebbe successo!
v.cacopardo

18 nov 2022

L'ORGOGLIO SCONFINATO DI UN PREPOTENTE AUTOCRATE

 


PRIVO DI COSCIENZA E RICCO DI ESALTATO NARCISISMO

di vcacopardo

Adesso, dopo la inaspettata difesa della propria terra da parte dell'Ucraina, l'autocrate prepotente e sanguinario Putin persevera col prendersela con i civili. Lo fa colpendo le fonti essenziali di energia utili per i civili nell'uso della corrente elettrica in un paese dove la temperatura scende sotto i zero gradi. Non gli basta distruggere tutto con i suoi raid missilistici. Quanti innocenti bambini moriranno per il gelo?

Mettere fuori uso la fonte energetica significa ancora una volta prendersela con i civili che lui stesso ha sempre considerato fratelli da salvare dal nazismo ucraino: Un atto ipocrita vile di chi insiste con la prepotenza pur di raggiungere uno scopo dopo trecento giorni interminabili di una guerra che doveva chiudersi in un lampo.

Putin lo fa poiché consapevole di non potercela fare attraverso i combattimenti del suo esercito che trova sempre maggiori ostacoli proprio in virtù dei rifornimenti armati offerti dall'occidente. Un Occidente in difesa dei diritti dei paesi sovrani!

Un Occidente al quale non si può negare l'utile beneficio di un sostegno di fronte ad una tale vigliacca operazione speciale che non sembra terminare solo per non far perdere la faccia allo stesso autocrate che ha calcolato male le sue mosse!

Una guerra destinata a proseguire a lungo e che trova un solo ed unico responsabile il cui orgoglio continua a far soffrire e perire una lunga serie di innocenti ragazzi anche tra le file del suo esercito...spesso persino improvvisato!


15 nov 2022

IDEOLOGIE ED INNOVAZIONE



di v.cacopardo
Le ideologie di destra e di sinistra fanno spesso comodo a diversi politici ..politologi e qualche giornalista compreso...Tanti che..in assenza di queste... non potrebbero nemmeno riuscire a lavorare: Basta guardare la Tv per accorgersi come, nel modo di condurre un dialogo politico, si tenda sempre a mantenere una posizione attraverso l'uso corrente delle passate ideologie ed attraverso queste, imporsi eternamente in un estenuante dialogo di convenienza che non arricchisce la politica, ma preserva il loro dialogo e le figure.
Possiamo tutti essere d'accordo
 sul fatto che le vecchie ideologie esistano, come anche le posizioni di destra e di sinistra sulle quali nel tempo si è incanalato un processo politico culturale che ne ha posto le chiare differenze. Tuttavia rimane un dato di fatto che una politica moderna concentrata su queste due posizioni genera solo reazioni e quando le tensioni aumentano, le due parti opposte (come più volte visto) finiscono persino col proporsi insieme in un contraddittorio gioco di compromessi...
Negli ultimi tempi, anche per via di una falsa narrazione, la politica della contrapposizione ha generato solo miti e divismo. Resta il fatto che in una logica dialettica politica chiunque può sposare principi da un lato o negarli dall'altro...e viceversa.
La politica rimane movimento di una società verso il futuro e bloccarsi sulle ideologie nega il laborioso cammino della sua indispensabile dinamica. Il desiderio di governabilità ha sotterrato ogni altro beneficio di una dialettica aperta per la definizione stessa di una politica funzionale e lungimirante restringendone il dialogo.
Guardare la politica e valutarla come fosse una mela divisa a metà le cui due parti appartengono ad un esclusivo pensiero potrebbe voler dire non leggere con equilibrio...ne' avere una visione più ampia ed una prospettiva futura della società, poiché ambedue le parti potrebbero contenere ciò che manca all'altra. Bisognerebbe guardare la politica con una ottica di innovazione verso gli ideali e le idee mettendo da parte il contesto in cui ancora si promuovono principi sui quali si fondano atteggiamenti sociali di un'epoca.


Considerare un processo politico in questa frustrante ottica delle eterne ideologie..non potrà portare linfa all'innovazione... né favorire una essenziale dinamica costruttiva di cui la politica necessita

13 nov 2022


Adesso...dopo quello che sta succedendo in Iran, con violenze ed uccisioni di giovani donne che vorrebbero conquistare la loro libertà (di mente e di corpo), ci sarà forse qualche ossessionato denigratore che vorrebbe continuare a condannare l' occidente con le sue libere democrazie?

Un occidente che, con tutti i suoi difetti, dimostra di saper affrontare le difficoltà di una modernizzazione e che tuttavia tende a proteggere e rispettare le libertà altrui? Un occidente da correggere e non da condannare!!

Una dicotomia: Mentre la Russia di Putin condanna apertamente l' occidente minacciando il suo sistema, in Iran, un sistema assurdo guidato da una dottrina religiosa che odora di morte e non di amore, uccide senza sosta giovani ragazze in cerca di una propria libera personalità.


v.cacopardo

19 ott 2022

EUFORIA E PRESUNZIONE...




Si sono appena concluse le nomine per le presidenze del Parlamento e già escono i titoloni come quello di “una Italia che cambia”. Una tale forzata euforia in previsione della difficile strada che aspetta qualunque governo andasse a formarsi. Questa euforia è di certo fuori luogo..Il passato ci ha già insegnato!

Si attende la formazione di un governo Meloni che dovrebbe affrontare immani difficoltà e, nella già difficile opera di decidere le poltrone, gli scontri nella maggioranza si avvertono: Malgrado la facciata, si percepiscono all'interno della maggioranza le solite scaramucce per ottenere le ambite poltrone. E' sempre stato così! La differenza è che oggi il caos e le difficoltà sono iper aumentate e le soluzioni per il bene del Paese appaiono davvero precarie e quasi impossibili.

Proprio per questo e dopo le tante esperienze del passato, nessuno in questo decadente mondo politico ha compreso quanto sarebbe più prudente sostenere: "Faremo il possibile per cambiare". Mai come in questo momento sarebbe necessaria una grande umiltà nel sostenere ogni possibile cambiamento...qualunque governo andasse a formarsi!

vcacopardo

QUANDO LA DESTRA E' ANCHE MANCINA

 


post di Paolo Speciale


Individuare le cause della crisi di una sinistra italiana – ed in generale delle cosiddette forze progressiste in buona parte europeiste – sempre più incartata in posizioni spesso contraddittorie oggi è ancora più facile.

E ciò perché all’odierna opposizione caro fu  l’unico argomento  irrinunciabile onnipresente nelle interviste rilasciate dai suoi più autorevoli esponenti nelle ultime settimane: il timore del ritorno delle limitazioni ad alcune  libertà fondamentali non tanto attraverso i consueti strumenti legislativi, quanto incidendo anche emotivamente e sensibilmente sulle coscienze dei cittadini in nome di un ritrovato patriottismo che tutto include. Solo questo. Che povertà.

Eppure basterebbe ricordare a tutto l’arco costituzionale, ma proprio a tutto, che il patriottismo, il nazionalismo furono storici comuni ideali di tutti, dei fascisti quanto dei comunisti ed oggi nessuno dovrebbe esibirne un vessillo personale, trattandosi di ideali che non hanno alcun carattere esclusivo.

Altrettanto strumentale è stato legare dialetticamente la cultura di una Europa unita alla volontà più o meno consapevole di cancellare o rilegare in secondo piano l’identità storica dello stivale.

Concezione e timore, questi, solo italiani e per certi versi risibili, indegni di essere parte costituente di una opposizione vera, costruttiva, basata sui programmi e non sull’utilizzo improprio di valori idealmente di tutti.

Più volte abbiamo manifestato la indiscussa  assenza di qualsiasi timore per la tenuta del sistema democratico; ciò perché  il vaccino italiano contro l’autoritarismo in senso lato è ancora attivo ed efficacissimo, soprattutto in un Paese come il nostro, dove il cittadino comune si commuove ancora ascoltando la semplice citazione o, meglio, l’inno “Fratelli d’Italia”.

Si tratta di  quell’inaffondabile  quanto efficace richiamo “sociale” che ha portato fortuna a Giorgia Meloni, che è stata brava quasi quanto il Cavaliere nel secolo scorso nel farne uso.

Passerà anche la cittadina romana della Garbatella, senza infamia e senza lode, come tutti i cosiddetti leader che si sono succeduti almeno negli ultimi quattro decenni, così come rimarranno le migliori, anche se pubblicamente e moralmente messe all’indice, tradizioni procedurali ispirate al mitico ed intramontabile “Manuale Cencelli”, tutt’altro che desueto.

Il Cavaliere, l’innovatore di trenta anni fa oggi al tramonto anche per i limiti di età raggiunti, in fondo non ha fatto altro che usarlo, quel manuale; il problema sta nella sua interpretazione, in genere di parte; e, del resto, assegnare le cariche pubbliche più rilevanti ai soggetti della formazione politica più votata non è eminentemente democratico e quindi comune a tutti gli schieramenti , soprattutto se si esce fuori dalla logica non sempre attuabile del “tecnicismo esecutivo emergenziale”, a scapito del legittimo “esecutivo politico”?

Se decide il popolo (sui modi con cui lo fa, cioè sulla legge elettorale, poi si potrà ancora discutere) potremmo parlare forse di una Destra  mancina, ma anche di un Centro  e di una Sinistra ambidestri.

Ancora, si potrà dire che gli ideali comuni potrebbero annientare l’identità particolare di una singola formazione partitica.

Ma è proprio questo il punto di partenza per la preminente individuazione ed il perseguimento di nuovi indirizzi politici, che stimolino i dibattiti e l’attività di legiferazione, senza preoccuparsi  di stare troppo a destra o troppo a sinistra e soprattutto lasciando in pace – con rispetto – i patrimoni ideologici che non hanno un colore solo, ma tre e sono fuori gioco, anche se essenziali.