8 gen 2023

QUALE EUROPA PER UNA CRESCITA SOLIDALE?

 




DI V.CACOPARDO

C'è da riflettere e forse da non stare tranquilli se il Financial Time, quotidiano economico finanziario Britannico, ci informa che sarà proprio l'Italia il paese dell'Eurozona più esposto quando la BCE deciderà di innalzare i tassi di interesse!

Col rischio di far crescere una instabilità nel nostro Paese per via di evidenti concatenate cause di recessione ed inflazione, il nostro paese, alquanto debole proprio sul piano energetico e con un debito pubblico assai alto, potrebbe andare incontro ad un inarrestabile defoult.. Ancora oggi l'Italia è un paese dell'eurozona più esposto e non sembra che possa venirne fuori se non attraverso una diversa politica monetaria: una nuova crisi del debito porterebbe problemi in seno alla stessa Comunità: Una crisi che finirebbe col compromettere il nostro dialogo su altre importanti problematiche politico sociali! Dopo le problematiche dovute ad un virus e quelle di una incomprensibile guerra, l'inflazione venutasi a generare rischia di far saltare il nostro debito pubblico costringendo anche le banche centrali ad aumentare i tassi...e quando i tassi aumentano ed il denaro è più caro i prezzi stagnano e si genera una particolare combinazione di fenomeni che costringono l'economia che potrebbe mettere il nostro Paese ko, molto più che negli altri paesi dell'Unione.

In un mio vecchio post di qualche anno addietro scrissi “sull'Europa e la ricerca dei propri valori” sostenendo che i Paesi dell'unione, soprattutto quelli più socialmente progrediti e con un miglior welfare, non avrebbero mai dovuto sottovalutare l’importanza di guardare oltre le antiche logiche e le posizioni:- Una certa politica moderna, la cui funzione primaria sarebbe dovuta essere quella di regolare i rapporti sociali e governare, non riusciva ancora a garantire quella indispensabile serenità per una vita in comune. Questo determinava un disagio che continuava a turbare la ricerca di una stabilità nella quale si sarebbe dovuto coltivare ed ampliare un sereno rapporto di scambio.

In pratica il rapporto di crescita sarebbe dovuto essere portato avanti con equilibrio, facendo sì che, l’evoluzione riuscisse a stare al passo con un armonico sviluppo sociale e culturale più congenito al terrirorio stesso: -Si sarebbe dovuta costruire una Comunità internazionale non sottovalutando quell'equilibrio necessario per un progresso utile e costruttivo non potendosi di certo trascurare l’importanza di un cammino verso una integrazione Europea più solidale.

Le domande che rimangono senza una risposta sicura potrebbero essere: Come si può, ancora oggi, porre la base di una crescita internazionale sulla prevalenza di una ristretta e generica economia finanziaria senza regolare il mercato? Come si sono potuti mettere i Paesi della Comunità in frenetica e costante competizione tra loro senza aver offerto ad ognuno di essi una possibilità di sviluppare meglio le intrinseche risorse derivanti dal proprio vissuto storico, aiutandoli nella loro individuale crescita attraverso l'uso di un sistema economico più equilibrato?


6 gen 2023

DUE PAPI, DUE FIGURE, UNA RIVOLUZIONE

 



di vcacopardo
Malgrado per alcuni possa sembrare tutto regolare, quello che è avvenuto in questi anni in seno alla Chiesa Cristiana ha un nonsochè di straordinario...ai limiti del rivoluzionario! Che la Chiesa abbia (inconsapevolmente o no) pensato di sostenere un Clero diviso è rappresentato dal fatto che si siano alternate insieme due figure papali talmente differenti sulla loro catechizzazione e persino sul piano empatico: il Papa definito teologo che si oppone ad ogni teoria sul relativismo, da quello che si esprime in termini quasi enfatici in tutta la sua umanità terrena. Non so quanti possano comprendere quanto importante possa essere stato questo particolare passaggio rivoluzionario di una Chiesa che ha cercato di sostenere insieme credenze clericali assolute ed umili predicazioni terrene verso una società che in questo secolo con difficoltà cerca di tenersi unita.
Con la scomparsa del Papa emerito Benedetto XVI°, si è parlato tanto della sua evangelizzazione negli anni in cui ha esercitato il suo papato soprattutto sulle sue teorie sul “relativismo”. Sui social si leggono contrapposte critiche a favore o contro questo pensiero da lui fortemente sostenuto che gli hanno procurato l'appellativo di “gran teologo”. Sappiamo che il suo pensiero sostenuto da intense Encicliche di chi ha sempre percepito in modo assoluto alcuni principi della fede cristiana, hanno aperto un profondo dialogo tra i fedeli con ampie discussioni e forti critiche, disapprovazioni e persino biasimo.
Un dato di fatto certo è il fatto che ambedue i Papi si siano sostenuti a vicenda anche attraverso l'enciclica "Lumen Fidei": -Scritta insieme essa indica una luce capace di accendere l’esistenza dell’uomo in terra: Essere di aiuto per l’umanità affinchè si possa meglio identificare una distinzione fra ciò che rappresenta il bene e ciò che identifica il male. Un messaggio che, nel mondo contemporaneo, si avverte in modo particolare.Benedetto ha sempre criticato quel “relativismo” diffuso secondo cui non vi può mai essere alcun riferimento: Un principio che non pone alcun punto preciso e che porta inevitabilmente alla possibile mancanza di una libertà, sfociando persino sullo smarrimento ed alla instabilità del genere umano: D'altronde chi deve sostenere una fede come principio, con difficoltà potrebbe sostenere un pensiero che consideri la conoscenza come incapace di attingere una realtà oggettiva!
La posizione di chi può pensarla come il sottoscritto (se pur poco possa contare) non è del tutto propensa a dare forza al pensiero di Ratzinger, tuttavia proprio in forza ad un relativismo, non potrei permettermi di criticare un pensiero di un Papa che in proposito ha scritto con profonda fede e sofferenza ciò in cui credeva.

Il mio pensiero su questo argomento, raccolto subito dopo la successione e la nomina improvvisa di Papa Francesco, lo avevo raccolto sul mio Blog anni fa in un post sulle “ TEMATICHE ESISTENZIALI SUL CRISTIANESIMO TRA SECOLI DI RIFORME ED IL PENSIERO ODIERNO” I riferimenti in proposito riguardano proprio l'aspetto contrastante che si era determinato nella evoluzione di una Chiesa che, con la straordinaria e contemporanea successione di due pontefici, tendeva ad equilibrare le distanze tra due pensieri...tentando in un certo senso di rinforzare il concetto di fede.

(Per chi ha voglia di leggerlo traggo il mio pensiero da quel post)

I vincoli religiosi di una Chiesa cattolica sembrano costringere l’uomo ad una visione incondizionata dell’ultraterreno, tendendo di fatto a sminuire l’importanza umana di un mondo per il quale e nel quale siamo immedesimati e posti a dover vivere. Nella storia cristiana e nei Vangeli si fa riferimento ai miracoli di Cristo e ciò tende a svilire, in un certo senso, a rendere meno comprensibile il messaggio profondo di un uomo portatore di amore e carità.
Ma per alcuni l’aspetto umano di Cristo rimarrà sempre prevalente e decisamente più interessante di quello avvolto dal mistero divino. Di certo.. la sua figura di uomo potrebbe riconoscerci più legati a lui: Quando i Vangeli si dilungano nella descrizione dei miracoli, sembra perdersi quell’importante e più realistico filo che lega la figura di Cristo all’essere umano, pare disperdersi quella carica della nota umile del suo verbo diffuso attraverso le parabole, pare dissolversi la principale funzione della missiva che egli diffondeva all’uomo: Gesù Cristo attraverso i miracoli rischia di apparire un super uomo, un ultraterreno, finisce col divenire un divo e persino un mito, quando, con evidente dicotomia, egli sul piano umano manifesta umiltà, sentimenti come la carità, l’amore e persino la speranza che rappresentano la semplicità e l’equilibrio: Il meglio di ciò che è la vera forza tra gli umani ed il contrario di ogni forma di esaltazione.

Qui la Chiesa perdeva, secondo la mia visione, la più importante occasione che dovrebbe spingerla ad insistere maggiormente sul messaggio terreno di amore condotto dal suo unico e vero Pastore. Un Pastore che parlava ai suoi discepoli, uomini come lui, partoriti in terra e quindi facenti parte del mondo umano e non divino. Un mondo divino al quale potrebbero accedere, forse solo come anime ed alle quali non sembra sia dovuto percepire oltre lo stato della conoscenza umana. L'occasione sembra essere stata colta con la nomina di un pontefice come Papa Francesco che con la sua evangelizzazione rinnova con profonda umiltà il messaggio cristiano del Messia. 
Nelle immagini sacre del mondo cristiano, Gesù, in quanto uomo, è stato reso visibile al contrario dell’entità Divina che non ha mai avuto una precisa percettibilità umana. Questa differenza pone le due figure in un piano nettamente diverso: Cristo vivendo in un contesto umano ha toccato ogni sensibilità terrena, il Creatore se anche presente, non si è mai manifestato in termini umani in quanto il suo mondo è sempre stato quello nascosto, soprannaturale e celestiale dello spirito e dell’anima.

La Chiesa, attraverso la storia dei Vangeli ci parla di una nascita di Cristo per grazia ed intervento dello Spirito Santo ponendo così, il presupposto di un legame tra un mondo spirituale con quello terreno. Questo presupposto non può che porre seri dubbi per la stessa natura dell’uomo...non tanto per la possibile presenza di due diversi universi, bensì per la coesistenza ed il legame tra loro. Questi dubbi tornano nell’uomo proprio per la presenza di tutto ciò che negli stessi Vangeli viene presentato sotto forma innaturale di miracoli e prodigi possibili solo in un mondo ultraterreno.
Qualunque ostentazione verso l’individuazione del Divino potrebbe rappresentare una visione troppo azzardata e persino superba se espressa da un essere umano. Ciò... anche in considerazione delle Sacre scritture che potrebbero essere state elaborate volutamente costruendo attorno alla figura di un uomo, un ambito spirituale, mistico e trascendente.
Il modo di agire di ogni uomo dovrebbe basarsi su una visione prettamente umana della propria permanenza in questo mondo, ed ecco che il concetto di fede espresso dalla Chiesa potrebbe perdere il suo valore ed essere fissato solo come l’effimera speranza di poter vivere nel sogno e nella fiducia di un aldilà più sereno nel conforto di un (comodo) Dio. Ma verrebbe di certo espresso con maggiore efficacia l’utile ed indispensabile messaggio dell’amore tra gli uomini.
-Quando tanti pensano di avere avuto il dono di aver trovato Dio (forse… peccando un po’ di presunzione), altri, non ostentando alcuna sicurezza, continuano a cercarlo analizzando con maggior senso critico ed equilibrio l’ipotesi di una sua esistenza .
Una ricerca impone determinate esperienze e queste non sempre appaiono positive, ma risulteranno comunque utili, poiché solo chi guarda in profondità potrà meglio accostarsi al divino. Ricercare attraverso un proprio pensiero è un compito doveroso e necessario per l’uomo. Molti invece si privano di questo restando appesi ad una visione di superficie e ad una credenza universale acquisita per tradizione: Sono coloro che meno si pongono le domande sull’esistenza!

L’ignoto e l’ultraterreno rimangono comunque le vere incognite che coinvolgono l’essere umano che, seppur credente, non può riuscire a percepirne il senso. Ma sono anche i misteri che potrebbero ostacolare la difficile ricerca del suo "equilibrio.” Ciò detto nessun essere umano potrebbe sostenere l’esistenza di un essere divino superiore, così come non potrebbe mai sostenere il contrario: Il messaggio di Cristo è già completo di ciò di cui l’essere umano ha bisogno : amore, fratellanza, speranza ed equilibrio. Comunque sia quello che più andrebbe colto del suo messaggio, è proprio quello sull’amore tra gli uomini. Quando, poi, egli parla del regno del Signore, ciò potrebbe identificarsi come un legittimo messaggio di speranza per un riscontro verso una vita migliore realizzata attraverso la costante attesa di ciò che pare essere più giusto e misericordioso. E cosa vi è di più giusto in questa terra.. se non l’espressione di un sentimento d’amore verso il nostro prossimo?
Ma la Chiesa ha dei precisi obblighi nei confronti della sua storia evangelica ed è legata ad un messaggio unico coltivato e diffuso nel tempo. Il suo ordinamento, in un certo senso, le impedisce di adeguarsi ai tempi ed il suo sapere si scontra più spesso con il mondo moderno e con l’aumento di una “non credenza” supportata da riscontri disumani di inaudita brutalità...anche senza fondate giustificazioni.
Le dottrine Luterane sulle “giustificazioni”come quelle Calviniste evangeliche sull’importanza della Chiesa invisibile, sono concetti che appartengono alla storia e quindi relativi ad un passato in cui non esisteva l’enorme tecnologia e la grande conoscenza del mondo di oggi! L’uomo è cambiato ed anche il suo modo di pensare ed interagire, ma ha sempre bisogno di credere allo scopo della sua vita in terra, ha bisogno di comprendere quale senso darle, desidera conoscere meglio il significato della sua esistenza. La religione cristiana oggi esercita il suo compito di evangelizzazione attraverso la struttura clericale e la figura terrena del suo pastore in terra: il Pontefice.
La figura del Papa odierno Francesco è sicuramente il risultato di un cambiamento voluto dalla stessa Chiesa che sembra aver percepito l’importanza di una guida simile alla figura di Cristo, giusto per il difficile momento storico che attraversa il mondo intero. Ma come mai questa figura così umile e caritatevole tocca i cuori e la sensibilità di tanti uomini? Se non perché si rivolge alla gente esprimendo l’importante sentimento dell’amore come ugualmente fece Cristo?

Papa Francesco ha toccato l’animo umano e lo ha fatto parlando anche di speranza, esponendosi meno ad una funzione di venerazione nei confronti del Creatore. Ed ecco che il mondo, raggiunto da una prevalente sensibilità umana, si risveglia in una speranza…e nel desiderio di costruire un futuro attraverso l’amore verso il prossimo.
Non v’è dubbio che nella visione della fede cristiana, un ruolo fondamentale lo svolge lo Spirito che per mezzo della sua santificazione, dovrebbe riuscire ad imprimere ed infondere quel legame tra l’uomo ed il Divino.
La “percezione illuminata dall’alto”…come anche la “testimonianza interiore dello Spirito” (espresse dal pensiero di Calvino)… al fine di unire divinità e natura umana, restano qualcosa di realmente arduo da comprendere poiché difficilmente si potrebbero spiegare in termini razionali. Quella stessa razionalità di cui ci ha fatto dono l’entità superiore.

Dunque la religione cristiana pone le basi della sua forza su una fede e questa.. sull’importante funzione dello Spirito Santo. La mia osservazione, se pur agnostica, rimarrà sempre assai rispettosa della figura di Cristo poiché legata in pieno all’essenziale messaggio d’amore seppur ignora, ma non pone alcun diniego sull’esistenza di un mondo ultraterreno, non potrà mai riuscire ad immaginare ogni tipo di relazione con quello terreno come, invece, suggerisce la fede cristiana suggerita da forti e dure teologie tendenti ad abbattere ogni teoria contraria. Perché dunque, al di là di ogni fede, non iniziare col considerare Gesù Cristo come un grande uomo, un filosofo col dono di aver suggerito al mondo la giusta via del vivere tra gli uomini. In lui si scorge anche la saggezza dell’equilibrio, il dono di un messaggio sociale e la statura di un sapiente politico… E perché ostentare sicurezze verso un’entità divina capace di frapporsi, quando sembrerebbe persino impossibilitata di poter interagire con un mondo terreno dove tutto parrebbe affidato a noi stessi? Non esiste una verità assoluta in proposito, ma solo quella affidata ad una fede!
Non è tanto il quesito di una esistenza ultraterrena che dovrebbe spingerci nella ricerca...ma l'importante messaggio di Cristo sull'amore terreno in direzione di una speranza futura.
v.cacopardo

1 gen 2023

POLITICA E FINANZA, NELLA RICERCA DI UNA SOCIETA' DEMOCRATICA di v.cacopardo

 



di v.cacopardo

L'euro è entrato ormai da diversi anni nelle banche degli stati aderenti l'Unione. E' inutile negare che il cambio non ha aiutato tutti allo stesso modo ed i parametri continuano tutt'ora a non tener conto delle diversità territoriali. E' difficile se non impossibile, per chi vi è entrato, uscire da questa moneta! Indubbiamente il problema è la sua gestione che non risulta ancora utile ad una vera crescita equilibrata e che, col suo peso, finisce sempre più ad ingabbiare ogni forma di sana democrazia.Ciò anche nell'evidenza di una società come la nostra che come principio persevera nel vivere sempre più in modo esterofilo ogni progetto di sviluppo democratico, non avendo capacità di ricercarne uno proprio e più congenito.

Il problema principale sta anche nel fatto che la politica dei paesi e di tutta la Comunità intera non si è mai veramente interessata, sin dall'inizio, a regolamentare il sistema finanziario e bancario in modo più equilibrato. Per cui la vera questione odierna sembra essere quella piuttosto costrittiva imposta da interessi economici finanziari contrapposti a quelli legati intrinsicamente ad un principio di una società democratica che dovrebbe compiersi a favore del suo stesso significato. Ma solo quelli di una politica intesa come principio di interessi finanziari non utili ad un'attività sociale o meglio: Quelli tra gli interessi speculativi dei pochi contro il diritto alla serena vita di tutti.

Rimane perciò incomprensibile constatare come da più parti si prenda gioco dei fondamentali principi per la edificazione di processo democratico più corretto, facendo credere, da una parte, che una corretta democrazia possa espandersi senza la necessità di quelle indispensabili risorse per compensare il suo costrutto al fine di soddisfare i bisogni di tutti. Mentre da un'altra parte, si pensa che l'unico modo sia quello di personalizzarne il concetto attraverso la forza di una privata risorsa economica.

Eppure se si vuole vedere la democrazia come ultimo baluardo a protezione della vita politica e sociale di ogni Nazione, al fine di non scadere nel principio assoluto e più comodo, ma sicuramente pericoloso di una dittatura, bisogna che il valore stesso della democrazia possa essere salvaguardato attraverso principi di metodo corretti e corrispondenti alla stessa concezione etimologica del suo significato.

La corruzione, una cultura condizionata, un lento sviluppo e la poca o limitata informazione, hanno fatto sì che la costruzione positiva di tale processo resti sempre condizionata in un’evoluzione poco definita ed, a volte, non corrispondente allo suo valore. In più oggi, con la forza di una globalizzazione poco controllata, la vera complicazione sorge in contrasto con i principi di un processo economico finanziario che pare condizionare pedissequamente ogni percorso di un “governo del popolo”.

Persino nei partiti politici che si richiamano ad una democrazia diretta e partecipata, si esclude la possibilità più che utile di un finanzamento pubblico, quando è di tutta evidenza (ed in questo caso l'America col suo esasperato imperialismo sembra dettare legge) che, mancando un pubblico finanziamento, i Partiti e qualunque altra organizzazione politica, non potranno che far fronte a quelli privati. In tal modo mettendo in crisi una equa partecipazione fondata sul libero pensiero! Il chè, in un Paese come il nostro, dove persevera il malcostume, si evidenzierebbero ulteriori scalate da parte di un potere economico che sottomette queste organizzazioni politiche ad un personale comando e..quindi a propri interessi: Un finanziamento pubblico dovrebbe solo essere ben disciplinato!.

Ritornando all'Europa ed alla sua moneta, moneta il cui passato cambio ancora oggi ci penalizza, ma di cui non possiamo fare a meno, l'errore sembra essere stato quello di non aver saputo condurre la via della globalizzazione in modo più equilibrato tenendo fin dal principio le dovute differenze tra le risorse dei vari territori che venivano ad unirsi. La qualcosa sta continuando a generare il beneficio di una quantità a sfavore di una qualità (qualità di cui proprio il nostro Paese ha sempre portato il vessillo e che l'aveva portata in capo ai paesi tra i più gratificati). Sottoponendo il nostro Paese in uno sforzo concorrenziale azzardato e difficilmente vincente nel futuro.

Almeno di una svolta rivoluzionaria dettata dalla stessa Comunità europea, tutto ciò non può che ripercuotersi negativamente anche sul tessuto sociale del bel paese di una volta.


23 dic 2022

Auguri agli amici del Blog.


Ai miei lettori siciliani vorrei esprimere l'appunto per un impegno maggiore in difesa dei valori del proprio territorio, ricco di arte, natura e cultura. Una particolare riflessione al fine di saper reagire evitando di cadere nel solito cinismo che ancora li tiene lontani da ogni possibile rivalsa in favore di questa buona terra.

Un compito da parte di tutti nel saper valutare e giudicare con giusto equilibrio le priorità: Solo noi possiamo cambiare il deterioramento di questo territorio reagendo con forza, passione ed intelligenza, poichè la nostra è una terra che merita il dovuto rispetto!
Con questa bella immagine della Madonna ritratta da Antonello da Messina, icona rappresentativa dell'arte in Sicilia, auguro a tutti i miei lettori del Blog un sereno Natale ed un felice anno nuovo.
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vincenzo cacopardo

19 dic 2022

VIVA LA PREPOTENZA! ABBASSO LA RESISTENZA!

Questo in breve il contenuto del mio pensiero su coloro che continuano a disprezzare il presidente dell'Ucraina e che hanno sempre pensato che una resa sia la migliore scelta:

ZELENSKY -Un presidente di uno Stato sovrano votato a maggioranza che in questa intollerabile aggressione non si è mai dato alla fuga. Un uomo al quale si dovrebbe quantomeno RISPETTO al di là di come la si pensi, invece di appellarlo, come qualcuno ha fatto, un CRIMINALE!
Si è liberi di pensarla come si vuole, ma certamente non offendere la dignità di chi, con coraggio ed in quelle condizioni, intende difendersi!
E' incredibile come in questa storia si sia voluto far passare il l'aggredito come un criminale:- Non importa che qualcuno entri in casa tua e ti prenda a calci uccidendo parenti e distruggendo la qualunque, quello che importa è evitare ogni possibile altro pericolo e SOTTOMETTERSI! Chi non lo fa viene incredibilmente appellato come un PAZZO criminale!
E così, con estrema facilità, per qualcuno, più VIGLIACCO che solidale al popolo ucraino, sembrano essersi invertite le parti!
L'opinione sulla resa incondizionata viene difesa da coloro che ritengono che, anche in un caso specifico come questo, il pensiero deve restare libero. Tuttavia questa assurda opinione prettamente “pragmatica” è fuori luogo e si scontra con i valori assoluti di ogni LIBERTA'! Perchè mai si deve avere rispetto per il loro pensiero e non per quello preminente di un popolo che soffre e vuole difendersi?
QUESTO POPOLO HA DECISO COSI'! LA LORO RESISTENZA VA DECISAMENTE RISPETTATA!
v.cacopardo

16 dic 2022

REDDITO E SOSTENTAMENTO


di vcacopardo

Ascoltando una trasmissione televisiva, un talk in cui si discuteva animatamente sul reddito di cittadinanza e della sua possibile conclusione per volontà del nuovo governo, mi ha fortemente impressionato il tono con cui, in vari momenti, se ne discuteva in modo talmente animato e con una mancanza di responsabilità sull'avvenire di tanta gente.
Seppur io abbia scritto abbondantemente nel mio Blog sull'improvvisazione azzardosa con la quale si è affrontato questo tema da parte di chi, con perseveranza e determinazione lo abbia voluto, nella discussione si aveva l'impressione che si volesse giocare sulla vita delle tante persone che ancora stentano in uno stato di povertà! Si dimenticano spesso tanti di quei particolari che fanno la differenza: Ad esempio: Sono quelli che pongono una particolare attenzione al tema del minimo salariale, quelli dell'età dei quarantenni, cinquantenni o sessantenni non ancora entrati in pensione che non hanno alcuna possibilità di trovare lavoro. Quello delle distanze dalle aree dove si richiede un lavoro che difficilmente, se non a costi elevati, può convincere il lavoratore nello spostamento, quelli di operare una formazione conforme al territorio che necessita di una particolare manovalanza...oltre a tantissime altre questioni che toccano la stessa particolare situazione del lavoratore. Ciò ha sempre imposto una diversa logica della manovra che divida in modo secco e radicale il tema del sussidio da quello del lavoro!
Le premesse storiche sul Reddito di Cittadinanza ci descrivono una riforma che avrebbe dovuto integrare il reddito fino alla soglia di povertà (780 euro per il singolo che cresce per i nuclei più numerosi) - si rivolgeva a quasi 5 milioni di persone, prevedeva un patto di lavoro e di formazione - pronosticava la riforma totale dei centri per l’impiego - ed infine anche forti incentivi per le aziende che avrebbero dovuto assumere. Il Reddito di Inclusione (già precedentemente in atto, pur col sano obiettivo di aiuto alle soglie di povertà, in realtà non prevedeva nulla di tutto questo!)
La differenza era del tutto evidente, ma il risultato non è mai stato scontato ed ha sempre posto naturali incertezze! Nonostante il lungo tempo da parte del governo per rielaborarlo e la buona volontà da parte del Movimento 5stelle sottoposta alle rigide regole imposte dall'Europa sulla manovra con la conseguente riduzione dello sforamento, riusci a partire questo contrastato reddito di cittadinanza e dopo i primi tre mesi, malgrado le enormi perplessità, ce ne siamo fatti una ragione.
Il maggior difetto di questa riforma fu sicuramente quello di avergli attribuito il nome di “reddito”.
Come scrissi nel passato in uno dei miei post, ogni reddito presuppone in sé un preciso servizio: un lavoro! Ciò che, in realtà, non era per nulla scontato al momento in cui la legge fu messa in atto! Di certo un sussidio occorreva per coloro che ne avevano bisogno! Se era giusto e lecito sostenere una parte del popolo in disagio attraverso un sussidio o una pensione decente...poteva apparire non appropriato chiamare reddito un sostegno fino a che non si avesse avuto la certezza che questo provenisse da un lavoro sicuro. Sarebbe stato più sensato e meno discutibile chiamarlo “sussidio di cittadinanza”in attesa di un vero reddito!
Si sarebbe dovuto operare per un serio riassetto dei centri di ricerca lavoro infondendo all'uopo maggiori risorse per investimenti. Insomma:-Inventarsi un reddito ancora prima di capire se vi fossero opportunità certe e sicure per un lavoro, è sembrata esclusivamente una propaganda... costata molto cara al nostro Paese ed a chi avrebbe avuto seriamente voglia di lavorare!
Si era anche specificato che coloro in attesa di un lavoro stabile, sarebbero stati usati dalle Amministrazioni per operare nei servizi, ciononostante nulla si è fatto! Molte città del sud appaiono tutt'ora prive dei fondamentali servizi, eppure non si è mai usato chi percepisce questo reddito nemmeno per poche ore al giorno, sia per una mancata capacità organizzativa delle stesse Amministrazioni, che per una inerzia da parte dello Stato che ha mancato nel predisporre le giuste regole. Tuttavia si era dato ai disagiati un minimo di sostentamento al fine di rendergli la vita più sopportabile, offrendo un mantenimento a qualche giovane che altrimenti sarebbe potuto ricorrere a spacciare o a commettere qualche piccolo furto.
Il reddito di cittadinanza aveva una seconda fase che è sempre stata quella più importante e che tutt'oggi rimane l'anima stessa del progetto: Quella di dover immettere costoro nel mondo del lavoro, altrimenti il disegno stesso della riforma sarebbe rimasto monco, assai dispendioso e non del tutto convincente secondo i fini promessi: Era quello di rimettere in piedi i centri dell'impiego, quello di attivarsi per interconnettere il lavoratore con le aziende, quello di formarli nella tipologia del lavoro, sarebbe dovuto essere il complesso lavoro dei “navigator” impiegati a tempo determinato che avrebbero dovuto espletare bene e con logica questo compito: Una strada che è subito apparsa (e non poteva essere altrimenti) molto più difficile della stessa complicata azione per mettere su la farraginosa manovra iniziale del progetto.
Allo stato dell'arte, qualunque cosa si possa pensare sul reddito di cittadinanza, non sarebbe mai possibile toglierlo!Malgrado la politica di una nuova destra al governo e al di là del suo fine più o meno discutibile, è facile pensare quali reazioni pericolose si riscontrerebbero nelle città con atti di violenza, furti, rapine, una microcriminalità di strada che cambierebbe sicuramente l'ordine già precario della nostra società. Un forte ritorno alla microcriminalità. Quando offri queste misure al popolo non puoi pretendere di toglierle di colpo, se non creando pericolosissime reazioni. Non ci vuole una grande mente per comprenderlo!!
E' più che logico pensare di riprogettare prima, per lasciare tutti i sussidi possibili a chi ne ha veramente bisogno e muoversi in altra strada per quanto riguarda lavoro e formazione. In questo contesto, anche per aiutare in modo definitivo ogni risultato sul tema lavoro, rimane sicuramente fondamentale affrontare e risolvere una volta per tutte il tema del minimo salariale!
Fino a che ogni lavoro avrà l'opportunità di essere retribuito senza regole, anche un “opinabile” reddito di cittadinanza non potrebbe trovare alcun riscontro positivo!

12 dic 2022

L'IRAN, L'OCCIDENTE... LA LIBERTA' DELLE DONNE

 

L’Iran ha giustiziato una seconda persona che era stata arrestata durante le proteste portate avanti dopo la morte di Mahsa Amini, colpevole di non aver indossato il velo. Il giustiziato sembrerebbe essere stato accusato di un accoltellamento di due membri delle forze di sicurezza il 17 novembre scorso e di aver ferito altri membri. Malgrado la forza delle intense manifestazioni, la teocrazia iraniana islamica presente dal 1979 nel Paese, pare non voler mollare avvertendo che anche altri potrebbero essere messi a morte se le manifestazioni continueranno.

Dopo l'orrore di quello che sta succedendo in Iran, con violenze ed uccisioni di giovani donne che vorrebbero conquistare la loro libertà (di mente e di corpo), ci sarà forse qualche ossessionato denigratore che vorrebbe continuare a condannare l' occidente con le sue libere democrazie? Un occidente che, se ipoteticamente dovesse intervenire per proteggere i diritti umani di quel Paese, sarebbe di certo condannato da una buona parte dei nostri connazionali detrattori di certe libertà. Un Occidente che, con tutti i suoi difetti, dimostra di saper affrontare le difficoltà di una modernizzazione e che tuttavia tende a proteggere e rispettare le libertà altrui!

Occidente pieno di difetti! Ma non da condannare a prescindere! Che deve fare esame di coscienza interrogandosi sul male provocato e commesso su indifesi cittadini (Libia-Iraq-Afganistan)! Molti errori sono stati dettati da inequivocabili atroci episodi operati per una forzata volontà di voler esportare con evidente presunzione una democrazia in paesi dove spesso vi erano presenze di storiche dittature che non rispettavano i principi basilari di essa:- L'errore è stato sempre quello di aver avuto la presunzione di volerla esportare in paesi con una cultura etica religiosa ben diversa che avrebbe comportato una differente impostazione logistica di percorso! Su tutto ciò si sono anche innestate supremazie e volontà di voler dimostrare la forza con l'uso di armi di innovazione soprattutto da parte degli USA. Errori di chi comunque non ha avuto l'arroganza di occupare territori, come al contrario oggi sta facendo un prepotente autocrate!

Una strana dicotomia: Mentre la Russia di Putin condanna apertamente l'Occidente minacciando il suo sistema, in Iran, un sistema assurdo guidato da una dottrina religiosa che odora di morte e non di amore, uccide senza sosta giovani ragazze in cerca di una propria libera personalità.

v.cacopardo



11 dic 2022

IL RIFLESSO DI UNA CHIESA CHE ARRICCHISCE I SUOI VALORI

 



Un essenziale contributo per una società che affronta un mondo sempre più privo di valori!

Hanno scritto assieme l'enciclica Lumen Fidei. Ed è stato lo stesso Papa Bergoglio ad affermare, senza alcun indugio, la sua profonda gratitudine a Ratzinger...Papa Francesco, assumendo il suo prezioso lavoro, è riuscito ad aggiungere al testo ulteriori contributi. Ancora un nuovo episodio epocale giacchè mai si erano incontrati nel contempo due Papi e mai contribuendo assieme alla stesura di una simile Enciclica
La “luce della fede”è suddivisa in quattro capitoli, più un’introduzione e una conclusione. Lo stesso Pontefice ci spiega che si aggiunge alle Encicliche di Benedetto XVI sulla carità e sulla speranza, assumendo così, il “prezioso lavoro” compiuto precedentemente dal Papa emerito. A questa “prima stesura” Francesco aggiunge “ulteriori contributi”. L’aspetto interessante dell'Enciclica rimane il riferimento alla idolatria, per la quale si scorge ancora oggi una certa attrazione. Sebbene quella del mondo contemporaneo potrebbe essere comparata più ad un’“esaltazione” verso alcune figure, non cambia di certo il punto di vista di chi vi scorge un deprecabile desiderio tendente ad osannare e mitizzare. L’esaltazione odierna, (come l’idolatria nel passato), non può che opporsi al concetto di fede cristiana, come non può di certo essere utile per la crescita sociale di ogni comunità. Quindi, il principio della fede su questo punto, non potrebbe che aiutare un certo processo sociale e politico, in quanto, contrapponendosi a quella adorazione innaturale, rende l’uomo più consapevole e disponibile ad un indispensabile amore per l’umanità.
Due figure, due pontefici, due principi differenti per un risultato comune. L’uno attraverso la particolare profondità della mente…l’altro con l’uso dell’umiltà e lo spiccato amore verso il prossimo, questi due Pastori della Chiesa, rappresentano oggi una rivoluzionaria espressione di ciò che in noi stessi vive ed esiste: La ragione ed il sentimento…la mente ed il cuore…che sono spesso stati contrapposti e condizionanti nella storia dell’uomo e di cui la letteratura ha fornito notevoli esempi. Sono ambedue i doni importanti che devono trovare un equilibrio al fine di non scontrarsi reciprocamente. I due Pontefici ne rappresentano oggi una chiara espressione.
Nel quasi inspiegabile risvolto di una Chiesa cristiana che non ha mai avuto precedenti simili nel vedere due Papi contemporaneamente, ciò che colpisce è l'evoluzione stessa di una religione cattolica che, in tal modo, oltre ai radicati riscontri teologici, offre agli stessi fedeli l'apertura verso messaggi terreni carichi di umanità aperti, più sentiti e persino più comprensibili.

3 dic 2022

IL MONDO NELLE NOSTRE MANI


..DIRETTI VERSO UNA INESORABILE DISCESA!

Una società sempre più priva di un essenziale equilibrio
di v.cacopardo
Una inarrestabile corsa verso il basso che ormai pare non abbandonarci! Una discesa che coinvolge in modo automatico soprattutto i temi sociali! Non ci vuole molto a comprendere che adesso L'ESSENZIALE sia cercare in tutti i modi di MANTENERE quello che abbiamo, senza alcuna pretesa di voler PROGREDIRE senza limiti ed a tutti i costi!
E' proprio la teoria del progredire a tutti i costi che macina costantemente tutto in una inarrestabile corsa quando gli essenziali temi sociali non riescono a starne al passo. La vita stessa sembra aver preso una piega diversa: Maggiori disastri dovuti al clima e sicuramente causati da una trascurata attenzione verso la natura..poi guerre e pandemie, nonché enormi difficoltà sui piani economici, molto di ciò condizionato dal forzato arricchimento delle principali potenze mondiali che hanno marciato dritte verso una globalizzazione senza precise regole. Sono mancate LE REGOLE, ma anche un essenziale EQUILIBRIO che hanno determinato sperequazioni ed instabilità in tutti i campi! Si è ormai superato ogni limite sulle speculazioni nell'interesse dei pochi.
Nel nostro paese le crisi politiche continuano ad aprirsi in successione ed il difficile rapporto con l'Europa stenta a portare risultati, pur nella saggia convinzione che non sia più possibile alcun allontanamento da un'Unione.
Con questa premessa, non vorrei inserirsi in una analisi sociale negativa e senza vie di uscita, quanto in quella di una odierna modalità di vita dettata non più in direzione di una visione di crescita, ma di un MANTENIMENTO di ciò che più ci serve: Un tempo vi era una decisa possibilità dell'ascesa di una società in progresso, quella che oggi si stenta ad intravvedere! Anzi viene quasi spontaneo paragonare lo stato dei fatti odierni ad un inesorabile “tempo della fine” al quale siamo sottoposti anno dopo anno per via di una curva in discesa che ci vede ormai deboli e disarmati! Uno strano senso di autolesionismo antropologico forse dovuto al fatto di aver ottenuto fin troppo! Ma anche uno strano senso di disagio psicologico sociale che non ci aiuta più a vivere con lo spirito di una volta! Se non poniamo fine a tutto ciò, non potremo che correre dritti verso la via del non ritorno! Non si tratta di PERDERE, ma di SALVARE ciò che abbiamo!
Malgrado ciò che potrebbe aiutarci sia quella volontà di riuscire a vedere oltre, giorno dopo giorno tutto sembra procedere verso il peggio. Di fronte a tali evidenti disastri guardare con maggiore ottimismo il futuro non è per nulla facile.
EQUILIBRIO, e senso della misura per salvare clima, sopra affollamento, sistema economico e tenuta di una società risultano ormai essenziali anche per salvaguardare sistemi di democrazia spesso precari ed evitando nel futuro conseguenze di sistemi sempre più rigidi.
Meditiamo...

2 dic 2022

IL PROFESSOR CALENDA...TANTO AMATO DAI RADICAL CHIC

 

di v.cacopardo

Il professor Calenda...colui che par di conoscere tutto!. Persevera nel dispensare consigli e suggerimenti a chiunque con tono alquanto saccente...D'altronde è affiancato da qualcun altro che di supponenza ha dimostrato di averne da vendere e che non ha mai manifestato di pentirsene!
Sono altresì più che convinto che goda delle preferenze di tanti radical chic che, in attesa del nuovo messia della politica, non avendo più facilità in un riscontro politico convincente, rimangono incantati dalla altera fermezza ed anche da quella particolare ambiguità di cui hanno sempre subito un certo fascino.
Come poteva, in questo panorama, non immaginarsi il connubio con Matteo Renzi che nel passato, in forza ad un particolare progressismo, ha incantato proprio quel popolo. Un popolo che ancora oggi riflette del sinistrismo di maniera di certi ambienti pseudo culturali?
Le forti attenzioni di Calenda verso il lavoro del governo Meloni superano abbondantemente il ruolo che dovrebbe toccare un Partito che è rimasto in opposizione e che pare, al contrario, approcciarsi in posizione di ambivalenza e di opportunismo nell'attesa dello svolgimento delle manovre.
L'unione dei due supponenti dovrebbe far riflettere! Ambedue continuano a dettare agende e scadenze alla stregua di un esagerato sentimento agapico vincolato ad una sorta di amore fraterno. In questo loro procedere non si riscontra mai un minimo di umiltà, né perplessità, appare tanta di quella risolutezza di chi crede di saper tutto!