Vi
sono grandi temi di politica che non possono che essere valutati,
controllati e guidati a livello internazionale, se non mondiale, uno
di questi è il tema dell’economia, altri sono: il fenomeno
ecologico ambientale, l’immigrazione e la criminalità organizzata.
Per questi temi, qualunque scelta operata da ogni singolo Paese, non
potrà mai sortire un utile risultato senza l’apporto e la
condivisione di tutti gli altri Paesi dell’area
internazionale.
Oggi
tutto prende una strada diversa, e sul piano dell'economia e l'uso
dei dazi voluti dalla presidenza Trump, viene messo in discussione.
La stessa Europa non può restare inerme. Una sorta di dichiarazione
di guerra commerciale che non può che unire di più una Europa!Se per Trump questa decisione risulta necessaria per la sicurezza del mercato americano..rimane comunque un intervento che in un certo senso rovescia la teoria moderna del libero mercato aperto ed esteso nella concorrenza. Una decisione che potrebbe scorgersi come l'inizio di una nuova fase di de-globalizzazione e ripercuotersi in un effetto a catena su tutti i Paesi occidentali.Non è soltanto la tassa in sé, quanto il gesto che in una economia ampiamente estesa nella sua fase di globalizzazione potrebbe sortire effetti a domino che muterebbero il percorso di una economia mondiale ancora oggi non del tutto apprezzata da alcune Nazioni. Paesi.. che proprio per l'effetto dell'asettico mercato globalizzato.. hanno ceduto qualità e prerogative e scapito di alti interessi della finanza.
Non
v'è dubbio che per scongiurare questo nuovo rischio occorreva da
tempo, a livello europeo, applicare una regolamentazione più rigida
sulla speculazione finanziaria, invece, anche il nostro Paese, ha
finito col seguire modelli esterofili come quello dello stesso stato
americano. Il problema che stiamo vivendo e per il quale si
potrebbero pagare dannose conseguenze, è anche dovuto ad altri
fattori esistenti: Al rischio di una recessione e quindi di una
permanente diminuzione del livello di produttività del paese, senza
crescita e con un conseguente calo del PIL.
Rimane
il fatto che oggi la volontà del presidente americano tende
chiaramente a voler spaccare L'Europa e dividere i suoi Paesi
all'interno, creando panico ed incertezza sui mercati e sul lavoro.
L'Europa deve rispondere!
Fatta
questa doverosa premessa, non possiamo che affrontare oggi il
problema mirando verso altri mercati: oltre allo stesso mercato
interno, anche Cina, India, Giappone ed altri Paesi...Ma guardando
anche ad una Europa più solidale ed opponendovi ciò che proprio
nei nostri Paesi all'interno della comunità storicamente
rappresenta: LA QUALITA'. Se l'America vuole la qualità non può che
sottostare ai contro-dazi!
Non
si può però affrontare un simile argomento senza cogliere
l'innegabile dualismo territoriale esistente nel nostro Paese e nella
stessa Europa. Questo argomento, dopo un'analisi attenta, propone di
guardare allo sviluppo del territorio europeo attraverso una precisa
ricerca diretta verso una economia reale compatta e meno
concorrenziale, individuando le innate e molteplici capacità
esistenti, evitando di creare competitività interne in una Comunità
che ormai non può che intendersi compatta: Sotto la spinta dei dazi
americani, l'Europa
deve
poter
venir fuori dalla odierna sfida dei mercati mondiali attraverso una
strada di coordinamento che la veda come una unica struttura
economica e non in una dispersiva concorrenza tra i suoi stessi
paesi.
Una
lotta di contrasto ai dazi voluti dagli Stati Uniti si può
contrastare attraverso con un percorso basato sulla “qualità”.
Ma ciò che occorre, per poter potenziare questa dote naturale che ci
appartiene, è certamente una innovazione profonda che possa operare
a supporto con impegno di metodo, prospettiva e lungimiranza:
Genialità, estro, tradizione e bellezza naturale dovrebbero, oggi,
sposarsi con una moderna innovazione ed una logica politica al fine
di raggiungere un riscontro positivo. Bisogna che i Paesi europei,
per evitare di soccombere, vi contrappongano un sistema riorganizzato
qualitativamente sia in campo economico che politico o sociale,
attraverso la forza delle idee e della propria cultura.
vcacopardo