31 gen 2024
L'EUROPA OGGI, TRA LOGICHE ECONOMICHE E POPULISMI
21 gen 2024
accogliamo con piacere l'articolo di Paolo Speciale
UNA IDENTITÀ ANTICA E NON NECESSARIA
C’è da chiedersi perché, soprattutto quando tocca governare alla destra, sia ormai costante la presenza, nella cronaca politica interna, di qualche accadimento che infiammi il dibattito sociale perché riferito a fasi storiche del nostro Paese che, con buona pace di una sinistra spenta ed immotivata quanto frammentata, non rientrano tra quelle cicliche la cui ricorrenza periodica è tuttavia una realtà. Già in altre occasioni ho cercato di ribadire la peculiare efficacia, tutta italiana, di quel vaccino antifascista che non dovrebbe lasciare spazio ad alcun timore di restaurazione. In tale ottica, è facile, logico ed evidente bollare come anacronistica una opposizione politica e parlamentare - quella di questi tempi - che riduca ed anzi fondi la propria azione penetrativa delle coscienze comuni sul richiamo di spettri del passato difficilmente - razionalmente argomentando - ispiranti l’azione di governo, espressione della maggioranza e della volontà popolare. Ma se certa sinistra è a corto di idee, anche se organizza seminari e convegni di formazione politica evidentemente non sufficientemente stimolanti, anche certa destra concorre, a suo modo, a generare una accezione della “cosa pubblica” come qualcosa di cui vale la pena di disinteressarsi, forse a causa di una comunicazione con le anime elettrici sempre più carente, ossessionata da un passato ormai decomposto che sembra si voglia ad ogni costo riesumare. Una politica che scomoda la Corte di Cassazione in sezioni riunite per scoprire se la recente adunata, tutt’altro che sediziosa, di Acca Larenzia, possa essere prodromica della ricostituzione del disciolto partito fascista non rende nemmeno giustizia alle vittime di quel 7 gennaio del 1978, la cui orribile morte ha cancellato, come è giusto che sia, ogni movente follia ideologica. Ora, concludendo queste brevi riflessioni, proviamo a rivolgere la nostra attenzione, traendo ogni opportuna conclusione, su quelli che sono i veri allarmi sociali contemporanei, in primis la mancanza di un dibattito politico pubblico con contenuti di qualità (da tempo chi scrive sottolinea la necessità di una progressiva incentivazione su tutto il territorio nazionale di vere scuole di formazione politica pubbliche perché non c’è rischio peggiore del disinteresse dei cittadini per la politica in quanto essi stessi sono la politica); a seguire vi è poi la ricerca costante (senza successo) di una identità a tutti i costi e non necessaria, che non riesce a staccarsi da basi ideologiche logorate e sviscerate dal tempo, anche da quelle con preminente accezione negativa, come il fascismo. Perché se è vero che non era il caso di scomodare la Corte di Cassazione a sezioni riunite per un gruppo di persone che vogliono ricordare parenti od amici scomparsi tragicamente alzando il braccio destro e gridando “presente”, è anche vero che ha perso una buona occasione per tacere chiunque abbia commentato - di fatto e non importa se positivamente ovvero negativamente - tale sentenza. E ciò perché così facendo non solo si sarebbe autoconferito una identità politica non necessaria, quanto anche perché avrebbe certificato al di là di ogni ragionevole dubbio la modesta qualità - anche questa tutta italiana - di una scienza (quella politica) che merita di più.
Paolo Speciale
Bravo Paolo!
Condivido, tuttavia mi preme aggiungere e sottolineare in riferimento alla adunata e ad atti simili che risvegliano un passato nazionalista reazionario, che tali gesti siano pericolosi, non tanto per il fatto che a risvegliarli siano qualche centinaia di persone, ma perchè ,la vita ci insegna, che non tutti hanno la capacità di trattenerli e valutarli in senso equilibrato, e perchè una certa mole di conservatori carichi di assolutismo e prepotenza possano usarli come spunti per reagire in modo scomposto e pericoloso nella società!
Come tu sai io sono molto più avanti nel mio modo di pensare circa le posizioni non condividendo per nulla queste identità Destra-Sinistra ormai vecchie ed assai spinte. Sono proprio le posizioni estreme da un lato e dall'altro che non possono che impedire un dialogo sereno e proficuo. Queste restano pericolose ancora di più se espresse da una destra caparbia ed oltransista che ritiene di avere una maggioranza nel Paese, quando non v'è dubbio che l'abbia solo in Parlamento attraverso una serie di formule sistemiche errate solo al fine di costruire potere!..
Quando noi leggiamo la Costituzione «È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.” Dovremmo comprenderne anche il senso educativo con lo scopo di evitare che possa costruirsi giorno dopo giorno una mentalità deleteria che possa contrastare un sistema democratico. Non importa che siano cento o mille su milioni di cittadini, ma che questo germe possa continuare a crescere proprio in mancanza di un funzionamento del sistema che oggi pare disastroso e per nulla equo!
vincenzo
27 dic 2023
GOVERNO MELONI: riforme e potere
Col sistema odierno chiunque ha una maggioranza governa. Un sistema che, a parer mio, andrebbe sicuramente rivisto, in considerazione del fatto che una maggioranza ristretta non dovrebbe mai determinare la volontà di un popolo che va al voto solo per il 60%. Pur essendo entro i margini di un sistema democratico, questo metodo di chi ha un voto in più governa, risulta assai poco condivisibile con una realtà! Ad esempio: Si può mai credere che su 20 milioni di votanti per il solo fatto che si abbiano mille voti di differenza le scelte devono essere operate a beneficio di chi ha una maggioranza quando bastano dei lievi cambiamenti di opinione per sovvertire tale maggioranza in un ristretto tempo?I sistemi proporzionali aiutano a moderare questa tendenza equilibrando in parte questo processo, tuttavia il bipolarismo impone una maggioranza sicura anche se ai limiti. Il dato di fatto odierno non lascia dubbi sul fatto che l'attuale governo Meloni non ha alcun bisogno di riforme per governare. Men che sia questa riforma che propone un premierato sicuro. Un premierato che in modo automatico tende a cambiare un assetto costituzionale studiato per una repubblica parlamentare. Un sistema unico in tutto il mondo che tende a proteggere il dialogo e che di certo andrebbe protetto e migliorato con altre riforme più appropriate, e non con gli assolutismi di chi vuole a tutti i costi far prevalere una governabilità a danno di un parlamento!
Le riforme istituzionale risultano oggi fondamentali, ma più fondamentale risulta proteggere il nostro sistema costituzionale a protezione del potere legislativo per il fabbisogno di un dialogo costruttivo. Bisognerebbe riformare in questa logica!
vcacopardo
9 dic 2023
MECCANISMO SISTEMICO E PASSIVITA' SOCIALE
Mentalità dell'esistere.. e scopo dell'essere.
3 dic 2023
L' IDEOLOGISMO DI COMODITA' CHE CI ALLONTANA DALLE IDEE divcacopardo
1 dic 2023
POLITICA E MAGISTRATURA: UNA QUESTIONE VECCHIA..di v.cacopardo
(Argomento ancora di grande attualità dopo le dichiarazioni sollevate dal Ministro della difesa dell'attuale governo)
29 nov 2023
GOVERNO TRA DICHIARAZIONI PRETESTUOSE E MANOVRA FINANZIARIA
26 nov 2023
“IN TUTTO IL MONDO E' COSI' ”analisi di vcacopardo
analisi di vcacopardo
“Tutto ciò che oggi si scorge, a causa di una scatenata lotta identitaria e di estremizzazione delle parti, ha reso il sistema assai poco democratico! Sono più che mai consapevole che il mio pensiero critico in proposito sul sistema ristretto della concezione bipolare della politica, non potrà mai riuscire ad essere compreso e condiviso dalla moltitudine di cittadini che guardano alla politica solo in termini di pura e ristretta governabilità”
Molti di noi ragionano in modo tanto pragmatico quanto assoluto, quando si apprestano ad affrontare un dialogo sui sistemi democratici internazionali, la frase comune rimane questa:“IN TUTTO IL MONDO E' COSI'!”
Dove vi sono le democrazie esiste una destra ed una sinistra, il gioco bipolare domina una politica sempre più priva di dialogo e costruita su un antagonismo che non contribuisce per nulla al rafforzamento di una vera logica democratica! Nel nostro Paese (dove prevale l'esterofilia e dove mai si procede per esperienza storica e logica contributiva ad un vero percorso di riforme atte a far funzionare un sistema democratico) si è ormai formato un quadro sistemico per nulla funzionale: Da un lato una Destra arrogante, non priva di assolutismi e stoico conservatorismo spesso ostile in campo sociale, dall'altro una sinistra presuntuosa che riflette ancora un sinistrismo di maniera di certi ambienti culturali d'elite. Ambedue in un gioco infinito di contrapposizioni che non lasciano più strada ad un dialogo costruttivo, ma solo al fine di combattere e contrastare a prescindere l'avversario! Mancano le sfumature, manca l'equilibrio delle scelte e quindi finiscono col mancare le indispensabili idee. Rimane una lotta fine a se stessa dove non esiste scambio, una bagarre, una continua rissa che si disperde nella inutile lotta bipolare non rendendo alcun beneficio al Paese.
Tuttavia quando si pongono incertertezze su questo illogico paradigma si risponde ripetutamente: “IN TUTTO IL MONDO E' COSI'” e quindi la nostra politica non fa che adattarsi a questa logica, provvedendo solo a rafforzare un sistema di democrazia attraverso una governabilità (attraverso il premierato) rendendo il sistema democratico in una sorta di autoritarismo democratico che partendo dall 'alto, anziché dal basso, finisce col costringere ogni possibilità di dialogo!
Ma si insiste: “IN TUTTO IL MONDO E' COSI'” esiste una destra ed una sinistra! E' vero! Tuttavia esistono anche pensieri meno radicalizzati e più consoni ad un dialogo tra le forze politiche per le soluzioni più equilibrate che un sistema bipolare che intende ricostruirsi su una riforma di premierato proposto dal governo attuale, non potrà più soddisfare.
Molti continueranno a rispondere che “in tutto il mondo è così” Sono coloro che rimangono ancora appesi ad una visione poco illuminata della politica, restano succubi di un sistema che non potrà mai avere corrispondenza con un vero sistema di democrazia o, quantomeno non percepiscono il senso di ciò.. Già fin da adesso abbiamo avuto prova di come una maldestra legge elettorale (voluta da una sinistra presuntuosa) ha reso vincente una destra che stabilisce spesso senza alcun dialogo. Ciò anche nell'assenza di oltre il 40% dei votanti che non si è presentato. Lo stesso potrebbe accadere ad una sinistra. Tutto ciò non può avere senso o quantomeno non può mai corrispondere al riscontro di un sistema democratico: le sfumature divengono indispensabili per la ricerca delle soluzioni! Se per tanti questo significa far politica, non ci si potrà mai meravigliare dei risultati e dell'andazzo di una società come la nostra dove continueranno ad imperversare incongruenze promosse da una serie di inutili assolutismi.
Fare politica non significa adeguarsi, ma rinnovarsi e per farlo occorre ricercare attraverso nuove idee di funzionamento.