5 set 2018

LIBIA..E RESPONSABILITA' DELL'EUROPA




La pesante situazione creatasi in Libia dimostra ancora una volta quanto questa equivoca Europa rimanga assente alle vere esigenze dei suoi Paesi e quanto si nascondano evidenti responsabilità della Francia in mano a Macron.

Molta critica odierna..spesso retorica e di parte.. sul sistema del nostro Paese per arrestare il traffico dell'immigrazione verso l'Italia, sottovaluta ciò che sta avvenendo nel paese africano e che rischia di esplodere generando maggiore caos.  

Se anche si esclude ogni intervento militare da parte di un Paese come il nostro che si oppone ad ogni guerra, rimangono evidenti le responsabilità sulla violenza instaurata in Libia per diretta responsabilità della Francia. Le diverse milizie di Tripoli hanno già causato oltre 50 persone morte e più di 200 ferite..per la maggioranza civili...e le tensioni aumentano di giorno in giorno. La causa di ciò sembra proprio essere l'interesse economico dell Francia che prevale su un coinvolgimento comune che dovrebbe interessare l'intera Comunità europea.


Tripoli rimane controllata dal governo di accordo nazionale guidato dal primo ministro Fayez al Serraj, appoggiato dall’ONU e sostenuto dall’Italia anche prima... durante il governo Gentiloni. Ormai si combatte di continuo da una quindicina di giorni con scontri molto violenti tra milizie rivali senza raggiungere alcuna tregua.

Sanno tutti ..e soprattutto l'Europa..che Serraj rappresenta oggi il governo riconosciuto dalla comunità internazionale a garanzia della sicurezza del paese che può fare affidamento alle milizie armate contando sul proprio esercito e sul popolo, tuttavia proprio la Francia del presidente Emmanuel Macron, considerata vicina al generale Khalifa, con una certa ostilità, controlla la parte orientale della Libia. Haftar.. non contento vorrebbe acquisire il potere su tutto il Paese avendo attaccato Tripoli con le sue milizie..

In un momento come questo in cui si cerca di mettere ordine all'annoso problema dell'immigrazione, la Francia (principale alleato e paese fondatore dell'Europa) cerca di prendersi ancora una volta lo spazio nel Paese africano del petrolio a discapito dell'Italia.. forte del fatto che ha iniziato per prima negli anni passati..il suo attacco devastante al Paese allora governato da Gheddafi che ha generato l'inizio dell'esodo.

C'è da chiedersi ancora una volta su cosa è davvero fondata questa Europa!


3 set 2018

Il Sud e le promesse del Ministro


di vincenzo cacopardo

Barbara Lezzi, ministra per il Sud, chiede il 34 per cento degli investimenti per il territorio. Inoltre promette di sgravare dei contributi per tre anni tutte le imprese che assumeranno. La ministra si propone con cifre e progetti. In questo momento..secondo la Lezzi il punto più importante è quello di non perdere i fondi strutturali dell’Unione europea.


Nel passato..nel periodo tra il 2014 al 2020, l’Unione europea ha stanziato per il Sud 42 miliardi di fondi..
Queste le sue parole: Entro il 31 dicembre di quest’anno scade il termine per presentare i rendiconti per la prima tranche da 9 miliardi, ma la rendicontazione necessaria è ferma a meno di 2 miliardi. Senza dimenticare che spesso la politica ha utilizzato molti dei fondi per spesa corrente, nascondendosi dietro rendicontazioni per lavoretti, i cosiddetti progetti sponda.Vorrei rimediare all’inerzia o ai veti politici, che fermano l’iter dei progetti, e creare una rete tra Regioni ed enti locali. Già in Sicilia abbiamo sbloccato il Passante e l’Anello ferroviario di Palermo.
La ministra insiste sottolinendo che la mancanza di risorse e del personale potrebbe creare ancora alibi ed impedimenti e si propone quindi di intervenire in proposito attraverso l'Agenzia di coesione mettendo a disposizione delle Regioni e dei Comuni i consulenti per la preparazione dei progetti.
Non possiamo che augurarle un buon lavoro..nella speranza che si possa procedere in modo funzionale!


Al di là delle promesse sul reddito di cittadinanza il cui progetto governativo è legato alle Agenzie del lavoro... ed al di là dei tempi occorrenti, quello che possiamo augurarci per il meridione è il fatto che... oltre alle risorse... si possa operare un piano strategico per le infrastrutture al Sud utili e non suggerito da interventi a pioggia o ragionati per opportunismo politico. Insomma... che si operi un progetto studiato per far crescere il turismo, l'agricoltura, le bellezze naturali e tutto l'artigianato locale.
Sembra improponibile il continuo uso delle inutili metodologie che fin oggi non ha fatto che allontanare di più il Sud dalla forte e distinta realtà del nord. Metodologie che hanno sempre considerato l'unico e flebile fine dei “posti di lavoro”...senza una utile e giustificata corrispondenza.
Malgrado appaia tardivo oltre che aggravato da infelici interventi del passato, si può provare ad operare in favore di uno sviluppo del meridione solo attraverso una procedura che comporti una serie di fasi indispensabili.. ma costruttive. Non si potrebbe perciò, affrontare un simile problema senza far uso di un vero progetto.. studiato con metodo e per i valori del territorio. Si sa bene che per far ciò occorrono delle idee, ma queste devono avere un riscontro con la realtà e dovranno perciò mirare alla creazione di una economia più attinente. ”Lo sviluppo migliore di ogni Paese passa necessariamente attraverso il riscontro con le proprie naturali risorse, esse sono la base principale di un futuro processo economico proseguito dalla fattiva opera di chi poi vi lavora”.











30 ago 2018

IL SOVRANISMO CHE SI ALIMENTA




Dovrebbero essere le regole a cambiare e non illudersi di cambiare attraverso queste regole!
di vincenzo cacopardo

Macron difende questa Europa che non risolve il problema dell'immigrazione e di certo non aiuta il nostro Paese in un supporto operativo concreto e funzionale ...Salvini, con tutti i suoi difetti, cerca di contrastare l'immigrazione selvaggia opponendosi a questa Europa poco attenta e spesso iniqua. Eppure Salvini oggi rappresenta il diavolo e Macron... quel giovane politico progressista che finge di aiutare lo sviluppo dell'Unione..dimenticando di operare in favore di tutti i paesi del contesto.

Dovrebbero essere le regole a cambiare! Non illudersi di cambiare attraverso queste regole!
Il problema sta proprio qui! E' quindi logico che un certo sovranismo nazionale cresca e si alimenti! Una certa politica che protegga il proprio Paese è naturale quando una selvaggia globalizzazione si impone attraverso principi di interesse dettati dai paesi più forti.

Salvini, grezzo o rude che sia, non può che uscirne vincente in questa lotta contro una globalizzazione che impone regole non funzionali alla crescita dei diversi Paesi della Comunità. Come del resto, malgrado la sua immagine, sembra ne stia uscendo vincente Trump sulla economia americana che avanza forte nella crescita:Il suo provvedimento sui dazi ha stravolto la logica del mercato mondiale globalizzato che trova sfogo proprio nella libera domanda e dove la scelta di una gabella tende a contraddirne il criterio. Secondo Trump questa decisione è risultata necessaria per la sicurezza del mercato americano..rimane quindi un intervento che in un certo senso ha rovesciato la teoria moderna del libero mercato aperto ed esteso della concorrenza. La sua decisione è stata come l'inizio di una nuova fase di de-globalizzazione e ripercuotersi in un effetto a catena su tutti i Paesi occidentali.

Se le regole di questa Unione guardassero più verso il sociale ed a preservare meglio gli interessi dei singoli Paesi, Salvini stesso non avrebbe il suo grande consenso. Rimane comunque un palese errore etichettare questo "sovranismo" in posizione di destra valutandolo come una reazione politica a questo sistema che di sinistra non pare avere più nulla. 
Tuttavia la crescita economica di un Paese non basta se non è accompagnata da altro. Per quanto si parli e si lavori per un aumento del pil si trascura sempre l'importanza di colmare le disuguaglianze portando maggiore equità nella nostra società.

29 ago 2018

UNITI.. MA DIVERSI


Quella difficile sintesi governativa che potrebbe compromettere un cambiamento

di vincenzo cacopardo

A quasi un mese dal disastro del viadotto Morandi di Genova...ennesima disgrazia dovuta alla completa assenza di prevenzione da parte del nostro Stato..ci accorgiamo di quanto difficile sia l'opera di affinità in seno al nuovo governo. Da una parte in seno allo stesso Movimento che fa capo a DiMaio si riscontrano chiare discrepanze sulla questione delle concessioni:La via della nazionalizzazione non appare chiara. Dall'altra parte anche la Lega non sembra ben convinta sulla procedura di assegnare allo Stato la gestione di Autostrade.
Anche sulla immigrazione le distanze non riescono a colmarsi: Se da una parte il Movimento 5Stelle sembra cedere ed optare per non interrompere gli sbarchi nei porti, ma di operare misure studiate in collaborazione con la comunità europea ai fini di fermare il traffico nel paese africano, la linea della Lega di Salvini, in parte condivisa, pare essere più drastica e decisa ed ostile verso l'unione europea. Se poi andiamo sulle pensioni la distanza sembra sempre più allargarsi. Dovremo poi aspettare le prossime linee di programma per accorgerci di come le cose potrebbero mettersi sul conflitto d'interessi.


Sarebbe forse augurabile un nuovo ministero sulla “Prevenzione”..poichè ognuno di questi argomenti resta in relazione con essa: La immigrazione, i continui disastri sui territori, i viadotti che crollano, i continui conflitti d'interesse..la cultura..l'istruzione..e tanto altro si sarebbero dovuti affrontare con precauzione e con lungimiranza già da tempo, prevedendo opportune azioni preventive studiate con competenza. Nazionalizzare con la supervisione di un Ministero di controllo sulla prevenzione potrebbe forse funzionare, ma è più che chiaro che questa logica dovrebbe trovare un punto d'incontro in un governo più coeso e deciso per procedere coerentemente unito sul metodo.


Qualcuno afferma che in questa unione di governo sia stato necessario mettere per iscritto i punti del programma proprio perchè in alcuni di questi non si era d'accordo: Punti del programma che sono rimasti indecisi e quindi non definiti. Ma sarebbe stato necessario affrontarli per trovare una utile sintesi ancor prima del passaggio in Parlamento. La inquietudine di chi ha votato per un cambiamento rimane proprio questa e cioè: Fino a che punto queste differenze potranno riuscire a colmarsi per raggiungere e trovare quel giusto e positivo compendio? Certo è che se entro un semestre la situazione politica governativa non vedrà un esito soddisfacente...potrebbe compromettere l'indole e la disposizione dei tanti che hanno voluto la formazione del governo stesso. E' forse il presidente Conte che a questo punto dovrebbe prendere in mano la situzione per saturare definitivamente queste discrepanze?



27 ago 2018

L'incauto intervento della magistratura che aiuta Salvini




Il problema rimane di metodo come del resto da tempo richiedono i 5Stelle poiché coinvolge un primario aspetto umano. 

di vincenzo cacopardo

Si può essere d'accordo con le idee di Salvini sul problema dell'immigrazione in rapporto con la Comunità europea, ma non esserlo col metodo operativo del rifiuto degli sbarchi. Tuttavia riesce difficile comprendere un intervento della magistratura..(quasi forzato)...su una linea prettamente politica di indirizzo che un vicepremier vorrebbe adottare ai fini di alzare la voce in Europa per far comprendere le difficoltà che incombono nel nostro paese.

Salvini cita alcuni sistemi all'estero: quello australiano e quello canadese..Il primo è quello che si basa sul fermare le navi al fine di salvare i morti..fermando così gli arrivi indiscriminati illegali. Il secondo sistema si basa sull'accettare non solo una quota di immigrazione regolare, ma predefinirne la tipologia, legandola alle esigenze del mercato del lavoro ed al fabbisogno del nostro Paese. Il problema rimane quindi di metodo come del resto da tempo richiedono i 5Stelle poiché coinvolge un primario aspetto umano. Di Maio ed il suo Movimento in questa fase premono su Salvini al fine di non spingere verso ulteriori divergenze su una delicatissima materia che solleva continui motivi di accuse da parte di un PD ormai privo di qualunque dialogo costruttivo.

Il fenomeno dell'immigrazione esiste! E colpisce soprattutto il nostro paese! Ma sembra inutile continuare a perorare in favore di uno o dell'altro quando è più che evidente che la problematica andrebbe risolta con un metodo studiato, condiviso non privo di umanità rispetto alle vite da salvare. Salvini ..partendo da una ragione politica di fondo condivisibile (che gli porta anche consenso) ...forse non si accorge che il suo metodo finisce col diventare drastico..persino disumano..un metodo che un domani non gli si può che porre contro. Ma l'incauto intervento della magistratura... finirà col sortire un altro fine.. portargli ulteriore consenso..poichè appare persino inopportuno ai fini politici inquisire un Vicepresidente Ministro quando è proprio l'Esecutivo che ha il potere di scegliere una linea in tal senso...più o meno condivisibile. Un intervento quasi astruso da parte di un Ordine che si introduce inconcepibilmente su una faccenda politica ricercando quasi faziosamente imputazioni come il “sequestro di persona” ed il consueto “abuso d'ufficio”.



4 lug 2018

IL DECRETO DIGNITA'




DIGNITA' DEL LAVORO..O PREPOTENZA DEL MERCATO?
di vincenzocacopardo

Non poteva mancare la solita critica della stampa...tuttavia il “decreto Dignità”, proprio per il nome che porta, non avrebbe nemmeno bisogno di essere sostenuto più del dovuto. Soprattutto da una sinistra che per principio dovrebbe privilegiare la dignità di ogni lavoratore e che..invece.. si è scagliata contro il provvedimento con critiche insensate.

A detta di Di Maio, che si è opportunamente affrettato a dichiarare un prossimo taglio al costo del lavoro, il decreto è di certo uno degli atti più consistenti verso il cambiamento..eppure per alcuni rimane come un tuffo nel passato. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha sottolineato che con tale provvedimento il Governo non intende per nulla mettersi in contrasto con il mondo imprenditoriale, ma di ridare dignità al lavoro.

Il decreto, ancora oggetto di discussione e di possibili variazioni in Parlamento, sembra voler combattere una precarietà a partire dai contratti a termine, ma per buona parte della politica di contestazione, rischia di introdurre vincoli e costi che richiamano ad un certo passato.. Per costoro il pericolo potrebbe essere quello di un mercato del lavoro bloccato che mal si accompagna all'idea di innovazione di una società competitiva.



Luigi Di Maio..al contrario ...esalta il provvedimento voluto soprattutto dal Movimento 5Stelle..che non ha mancato di destare qualche malumore in casa delle Lega. Il ministro del lavoro risponde ai giornalisti con queste decise parole che non esprimono per nulla presunzione.. ma di sicuro un certo naturale entusiasmo:«Non vengo qui a enfatizzarlo né a celebrarlo, non abbiamo risolto i problemi della precarietà, ma abbiamo detto che il lavoratore conta».

Le parole di Di Maio sembrano esprimere principalmente rispetto assoluto per il lavoro: Se il lavoratore conta.. il lavoro cresce nella qualità e la società si arricchisce nel pieno rispetto di ogni attività produttiva.
Ma contro il decreto si muove persino la Lega Serie A. (organismo di rappresentanza dei club del massimo campionato) ritenendo tali misure non esattamente efficaci..comunicando estrema preoccupazione per l’impatto sul mondo del calcio: Il divieto sulla pubblicazione delle scommesse potrebbe influire non poco sulla pubblicità...facendo perdere esose entrate allo Stato.
Naturalmente i budget destinati alle squadre italiane ne resterebbero svantaggiati rispetto alla concorrenza. Quindi tutto il sistema Gioco Italia non può che bocciare i divieti imposti dal decreto. Confindustria a Confartigianato criticano il provvedimento ritenendolo poco pratico e non in linea con i bisogni di una società che si innova ad un sistema globalizzato. Ma per il Movimento 5Stelle la dignità dell'uomo lavoratore deve tornare al centro e non essere più rappresentata da un numero.

Bisogna mettersi d'accordo nella ricerca di un essenziale equilibrio: O salvaguardiamo veramente il diritto ed il rispetto del lavoratore...o difendiamo il libero mercato con la prepotenza della finanza..senza porvi i relativi confini!.. E questo rimane decisamente un tema di sinistra che dal Pd è stato affrontato in modo decisamente antitetico rispetto ai suoi stessi principi.




26 giu 2018

UN PD STATICO ED IMBARAZZANTE DESTINATO ALL'IMPLOSIONE



di vincenzo cacopardo
Incredibile come il PD... storica forza della sinistra italiana... non abbia ancora avuto interesse a reagire contro questo assurdo immobilismo che lo costringe e lo sacrifica... Che non abbia fatto una esamina dell'accaduto ad oltre un anno di caduta verso il basso nei consensi. 
Nei talk televisivi si vedono ancora personaggi legati a questo Partito che ripetono costantemente la necessità di un dialogo interno attraverso un'analisi di ciò che sta accadendo dalla ormai lontana sconfitta del referendum e la conseguente disastrosa perdita dei consensi...Eppure questo dialogo, seppur atteso, non si scorge e tutto resta fermo nel silenzio di chi sembra non avere più parole e continua ad essere soggiogato dalla figura di colui che ancora impera al suo interno: Matteo Renzi.
Non è tanto il fatto che non vi siano altre personalità forti al suo interno tali da competere con la figura altezzosa dell'ex premier, ma una sorta di autolesionistica strana accettazione nel voler restare attaccati ad un salvagente che lentamente va sgonfiandosi, senza far nulla per provvedere a salvarsi. Attorno non vi è proprio nessuno che osa mettersi contro la figura di Renzi rendendogli conto del disastro creato...forse per paura di perdere un seggio o di venire contrattaccato dallo stesso.. o persino estromesso da una organizzazione che ormai appare assai compromessa e che rischia di implodere.
In questo strano andazzo e nel procedere di una lesionistica corsa verso l'autodistruzione, questo Partito accusa in malo modo la maggioranza politica oggi al governo.. ricevendo in cambio una enorme diminuzione dei consensi. Ma gli effetti della determinazione della maggioranza governativa odierna risiedono tutti proprio nel PD: Sia per quanto riguarda la legge elettorale, che per l'insensatezza di una politica che in questi ultimi anni non ha portato avanti i valori intrinsechi di una sinistra solidale ed imparziale.
Gli ultimi ballottaggi delle amministrative del 24 Giugno rendono la vittoria più che consolidata a Salvini che in questo periodo ha visto una crescita costante facendo perno sul tema dell'immigrazione. Indubbiamente un tema che, al di là di ogni critica sulla scelta risolutiva, la sinistra italiana non avrebbe dovuto sottovalutare nel recente passato in cui ha governato: Nella foga di una estrema presunzione che ha lodato questo partito oltre il dovuto..è venuta a mancare l'essenziale lungimiranza!
Di contro..con questo cavallo di battaglia politica.. la Lega di Salvini continuerà la sua ascesa attraverso soluzioni che potranno anche essere di certo criticate, ma che toccano decisamente l'animo e la sicurezza dei cittadini.

21 giu 2018

GILETTI, CORONA.. E L' AUDIENCE




C'è di certo un confine tra il lecito e l'illegale e questo confine dovrebbe essere salvaguardato. Il buon gusto ed il rispetto sono alla base del sistema educativo sociale. Si può restare dentro i limiti della legalità, sconfinando nell'illecito dei principi morali a dispetto delle istituzioni.
di vincenzo cacopardo

Oggi su radio Capital..Giletti viene intervistato dal suo amico Giannini (giornalista di Repubblica proiettato a sinistra e sempre pronto a difendere i valori sociali). Giletti risponde alle domande riguardanti l'ultima puntata di “NON E' L'ARENA” su Fabrizio Corona... ed il suo intervistatore annuisce senza alcuna sostanziale ed opportuna critica.

Giletti difende la sua puntata (decisamente poco educativa) ritenendo che Corona fa audience e che in certi momenti lui stesso lo ha ripreso su alcune offese nei confronti di una giornalista.

E' possibile, anzi è certo, che Corona..nonostante le sue condanne.. sia rimasto un provocatore e che tutto possa essergli permesso in una trasmissione, ma sono le parole di Giletti su quel “fa audience” che dovrebbero farci pensare.
Se il presentatore intendeva dare una giustificazione alle gesta poco edificanti di Corona, ha sortito un effetto completamente diverso nei confronti di chi riesce a dare una lettura obiettiva della squallida puntata. Ma sicuramente è purtroppo anche comprensibile che tanti giovani che l'hanno vista abbiano potuto dare una interpretazione diversa idolatrando il personaggio che ha chiuso la puntata dichiarandosi un mito.

C'è di certo un confine tra il lecito e l'illegale e questo confine dovrebbe essere salvaguardato perchè inerente ai valori. Il buon gusto ed il rispetto sono alla base del sistema educativo sociale e questo Giletti avrebbe dovuto comprenderlo senza invadere il confine del lecito per una ricerca dell'audience. Al di là di ogni visione di carattere giudiziario..dare voce ad un personaggio equivoco e fortemente diseducativo come Corona non aiuta la crescita culturale e formativa del nostro Paese: Si può persino restare dentro i limiti della legalità, sconfinando nell'illecito dei principi morali a dispetto delle istituzioni.

Se per Giletti è importante questa tipologia di puntate per fare, come lui afferma, audience, potrei consigliargli puntate con offese, pugni e mascalzonate di ogni genere..d'altronde una certa sua indiscrezione ha ormai sconfinato oltre i limiti dell' accettabilità. Ma forse per lui, come per altri, è più importante che se ne parli.


20 giu 2018

IMMIGRAZIONE: hotspot e sicurezza


Come prima Minniti...adesso anche Salvini ... ed ormai una buona parte del mondo della politica italiana.. intenderebbe muoversi sul tema dell'immigrazione arrestando la marcia verso il nostro paese sullo stesso territorio africano grazie agli iniziati accordi con la Libia e la Tunisia. 
di vincenzocacopardo
E' chiaro che questa è sempre apparsa (sebbene non affrontata in tempo) la soluzione più conforme ed efficace per frenare l'esodo. Tuttavia quello che non è del tutto chiaro è se il governo di Tripoli potrà essere sempre sicuro e stabile per continuare sulla strada della cooperazione. Se cioè.. possiamo avere una sicurezza per la creazione futura in loco degli hotspot occorrenti. Se oltre la Libia anche la Tunisia possa essere definitivamente d'accordo e provvedervi per un soccorso in favore dell'occidente...E se vi possano aderire altri Paesi africani...
Fino a pochi giorni fa in Libia vi furono violenti scontri tra due milizie all’aeroporto di Tripoli. Con bilanci pesantissimi di decine di morti e feriti. Tra le vittime ci sarebbero anche civili. Lo scalo è stato bloccato. A fronteggiarsi sarebbero state due milizie legate al governo di Accordo nazionale libico: la milizia Zamrina di Bashir Al Buqra e le forze di deterrenza speciali - Rada - di Tripoli di Hathem al Tajouri. 
Per la Libia, Paese centrale nella crisi migratoria potrebbe essere un anno di difficili soluzioni. Dopo la disgregazione avvenuta con la caduta del regime di Gheddafi, le elezioni del 2012 e quelle successive del 2014 non hanno fornito un Governo organico al Paese che è precipitato in una serie di guerre civili in cui si combattono milizie locali di parte. Il paese non è ancora stabile e si attendono nuove elezione per quest'anno. Qualcuno ancora oggi dichiara che la Libia non è ancora pronta ad una vita democratica...ponendo un concreto rischio di fallimento anche sull'opera di contenimento della migrazione verso il continente europeo.
Per quanto riguarda la Tunisia, malgrado la differenza sostanziale con la Libia, la situazione rimane un po' diversa, ma sempre di continuo allarme che pare offrire sempre meno speranze di solida stabilità democratica. C'è una nuova mutazione nelle dinamiche migratorie verso l'Italia. Da un po' di tempo sembra essersi riaperta la rotta tra le coste della Tunisia e Lampedusa a fronte di una diminuzione dei flussi dalla Libia. 
Vi è una grande disponibilità da parte del nostro Paese in una collaborazione con la Tunisia per la soluzione della migrazione. Tuttavia una certa corruzione nel paese e' in aumento molto più di quanto non accadesse durante il regime di Ben Alì. Ciò ha spinto ad esasperare certe disuguaglianze sociali. Per questa ragione negli ultimi due anni essendo stata delusa l’aspettativa di riscatto... è riesploso anche lo svolgimento dell’immigrazione clandestina. E se i meccanismi di mobilità sociale sono pressoché completamente bloccati, i percorsi di istruzione non sembrano garantire una collocazione appropriata nel mondo del lavoro. Inoltre le denunce della società civile restano non esaurite o represse con violente forme di autoritarismo. La sicurezza del paese non pare dissimile a quella condotta da un regime totalitario lesivo della dignità delle classi meno agiate...Insomma..si parla sempre di più di soprusi ed impunità che non aiutano ad un approccio positivo verso le soluzione delle problematiche dell'immigrazione.
In questo quadro che vede i due Paesi posti davanti alle nostre coste da dove partono immigrati e clandestini insieme...ci si domanda se non occorra un piano più approfondito ed un controllo sul territorio costante a salvaguardia dei necessari hotspot.. Comprendere se i rischi non possano essere valutati con maggior approfondimento senza sottovalutare le problematiche che questi Paesi hanno al loro interno.
Una nostra presenza in quei territori..ma sicuramente quella di una organizzazione come l'ONU potrebbe offrire maggiore sicurezza ed affidabilità al progetto degli hotspot africani per il necessario primo smistamento



19 giu 2018

SALVINI..ed il suo azzardato doppio ruolo



C'è sicuramente un po' di confusione per adesso nel governo! Il ruolo del Premier sembra ridotto dalle esclamazioni del vice Salvini che, giorno per giorno, per conto del suo partito, tende ad offuscare l'immagine del capo del governo.
Dal suo canto il premier Conte lavora per lo più sugli incontri con i primi ministri dei Paesi Europei cercando di rinforzare l'immagine e l'importanza della nostra Nazione in un ruolo Europeo di grande impegno e di interesse per la stessa Comunità.
di vincenzo cacopardo

In tanti.. per il bene dello stesso governo...pensano che l'azione di Salvini nel suo doppio ruolo possa compromettere il patto col Movimento 5Stelle. Forse è fin troppo presto per comprendere quale vera invasione di campo e fino a che punto riesce ad esporsi il leader della Lega, ma di certo...più si va avanti..più l'equivoco potrebbe via via sfociare in una vera e propria anomalia che potrà compromettere l'alleanza.

Sono sempre stato un sostenitore della divisione dei ruoli della politica e, malgrado l'astuzia politica di Salvini, non posso non esprimere alcune critiche sul suo modo di incedere nella qualità di Ministro degli Interni e contemporaneamente di capo politico della Lega. Due ruoli difficili da sostenere assieme...se non sconfinando su quei terreni paludosi ed instabili della incoerenza e della contraddittorietà. Personalmente ritengo queste regole alla base della genesi di un conflitto. Ruoli assieme insostenibili nella realtà politica che si muove nell'ambito di un sistema democratico Parlamentare che non può sottovalutare la sostanziale differenza tra la politica di Partito e quella amministrativa di governo.

Tuttavia si deve ancora un pò attendere l'iter governativo per accorgersi se, affrontando i vari temi del contratto (conflitto di interessi in testa), non possano nascere altre dissonanze ingrandite dalle esternazioni del leader della Lega. Cioè se Salvini non avrà abbassato i toni evitando di sconfinare nel perimetro di pertinenza del capo del Governo Conte e se riuscirà ancora a sostenere quella essenziale sintesi d'intesa col M5Stelle che... sul conflitto di interessi e sulla sicurezza... marcia su toni e prese di posizione non del tutto uguali.

In questo momento la linea politica un po' grossolana ed a volte dura, sebbene non del tutto illogica di Salvini, sembra pagare politicamente anche in termini di consensi..a tal punto da superare quello dei suoi partners di governo dei M5Stelle...ma fino a quando?