27 dic 2023

GOVERNO MELONI: riforme e potere




A cosa giova questa assurda nuova riforma sul premierato proposta dall'attuale governo? Forse ad assicurare una maggioranza per una governabilità sicura? Ma non sta forse governando oggi il governo Meloni con una maggioranza senza alcuna difficoltà? Quale assurda riforma pensa di poter sconvolgere una Costituzione sottomettendo l'importante dialogo parlamentare? Sono talmente presi dal potere che non riescono a vedere lo sfacelo istituzionale antidemocratico verso il quale avanzano!

Col sistema odierno chiunque ha una maggioranza governa. Un sistema che, a parer mio, andrebbe sicuramente rivisto, in considerazione del fatto che una maggioranza ristretta non dovrebbe mai determinare la volontà di un popolo che va al voto solo per il 60%. Pur essendo entro i margini di un sistema democratico, questo metodo di chi ha un voto in più governa, risulta assai poco condivisibile con una realtà! Ad esempio: Si può mai credere che su 20 milioni di votanti per il solo fatto che si abbiano mille voti di differenza le scelte devono essere operate a beneficio di chi ha una maggioranza quando bastano dei lievi cambiamenti di opinione per sovvertire tale maggioranza in un ristretto tempo?

I sistemi proporzionali aiutano a moderare questa tendenza equilibrando in parte questo processo, tuttavia il bipolarismo impone una maggioranza sicura anche se ai limiti. Il dato di fatto odierno non lascia dubbi sul fatto che l'attuale governo Meloni non ha alcun bisogno di riforme per governare. Men che sia questa riforma che propone un premierato sicuro. Un premierato che in modo automatico tende a cambiare un assetto costituzionale studiato per una repubblica parlamentare. Un sistema unico in tutto il mondo che tende a proteggere il dialogo e che di certo andrebbe protetto e migliorato con altre riforme più appropriate, e non con gli assolutismi di chi vuole a tutti i costi far prevalere una governabilità a danno di un parlamento!

Le riforme istituzionale risultano oggi fondamentali, ma più fondamentale risulta proteggere il nostro sistema costituzionale a protezione del potere legislativo per il fabbisogno di un dialogo costruttivo. Bisognerebbe riformare in questa logica!

          vcacopardo 

9 dic 2023

MECCANISMO SISTEMICO E PASSIVITA' SOCIALE



Mentalità dell'esistere.. e scopo dell'essere.

“La vita comune di tutti i giorni è rappresentata da una chiara differenza di uomini che determinano un vero cambiamento attraverso una azione personale del pensiero e da altri che passivamente si adeguano a ciò che il complesso meccanismo del sistema determina. Il sistema somiglia ad un’onda dalla quale molti si fanno trasportare e contro la quale solo pochi sono disponibili a nuotare. Nuotare contro, non inteso come atteggiamento stoico di chi crede di poter cambiare il mondo, ma come maturazione culturale che riesca a far prendere coscienza delle nostre vere esigenze e che ci allontani dal cinismo di una società nella quale, poi, pretendiamo di vivere tranquilli.“
Con queste parole di premessa.. è iniziato otto anni fa il percorso del mio blog proiettato in direzione dello studio per la ricerca di una nuova cultura politica spinta verso un possibile utile funzionamento sociale: Un blog che ha il fondamentale scopo di far riflettere senza alcuna presunzione di saper risolvere.Molta gente vive oggi definitivamente soggiogata dal sistema: un sistema spesso limitante e costringente che pare imporci una vita fondata su una quotidianità che ostacola sempre più lo spazio ad un libero pensiero ed alle idee. Un processo quotidiano che pare aver già definito la mentalità del vivere per “esistere” e non per “essere”.

"SIAMO NOI A SOSTENERE IL MONDO , NON E' IL MONDO A SOSTENERE NOI!"
In senso più ampio, questo rilievo antropologico insito nei soggetti umani evidenzia di fatto la differenza che può esservi tra gli individui adeguatisi ad un percorso già definito da un sistema da coloro che, al contrario, percepiscono l’importanza di dare spazio al proprio pensiero, alle proprie idee ed alla propria volontà, per incidere nel cammino della società verso il futuro al fine di migliorarne il contesto e supportarne i fondamentali valori culturali.
In tanti vivono ormai adattatati ad uno strano modello di vita in comune, dimenticando i fondamentali traguardi della propria individuale esistenza. Alcuni appaiono perfino scolpiti dentro il sistema come ne fossero plasmati e non fanno nulla per migliorare questa concezione a beneficio della comunità: non spingono il loro pensiero oltre una realtà definita dal sistema bloccando di conseguenza ogni possibile forma di innovazione anche per loro stessi.
Toccare questo difficile argomento potrebbe indurre il lettore a biasimare chi lo scrive in quanto tutti siamo più o meno succubi di un sistema di vita in comune: -Un apparato complesso in cui è sempre più difficile ricercare una posizione e quell'essenziale equilibrio che non avvantaggi o scontenti l'altro.Tuttavia la mia analisi in proposito tende a dirigersi prevalentemente verso chi, pur avendo il grande dono della conoscenza, del pensiero e dell’intuito spiccato, non reagisce mettendoli a frutto...e quindi non offrendo le sue capacità a beneficio della stessa società e del progresso.
Una analisi diretta verso chi non è in grado di reagire attraverso la forza dei propri ideali ricercando la strada per apportare qualcosa di nuovo, ma anche per migliorare la propria esistenza. Un pensiero in direzione di chi, con la forza della propria mente e le proprie idee, riesce ad insorgere avverso un sistema, non per distruggerlo, ma per cercare di arricchirlo...rendendo migliore persino se stesso.
Tanta gente sembra oggi lontana da una propria opinione mentale! Per abitudine o paura, per dipendenza o servilismo, in tanti paiono adattarsi alle sorti di questo "complesso sociale", senza apportarvi un piccolo contributo di ricerca personale supportato da una propria riflessione. Sono ormai tanti i soggetti cinici e passivi che si adattano pur avendo conoscenza e capacità. Costoro appaiono sempre più scolpiti nel freddo e granitico marmo di un sistema dal quale traggono spesso solo benefici.. non volendovi apportare mai nulla…
La società ha bisogno del pensiero di tutti e tutti dovremmo nel nostro piccolo farne parte partecipando e difendendo i principi costruiti attraverso la nostra storia:-Sarà mai possibile migliorarsi e coltivare valori se non proteggiamo il pensiero ed i principi fondamentali della nostra cultura?
vcacopardo

3 dic 2023

L' IDEOLOGISMO DI COMODITA' CHE CI ALLONTANA DALLE IDEE divcacopardo



Le vecchie contrapposizioni bipolari di un sistema ancora malato continuano a prendere il sopravvento! “

Mi domando quanto possano piacere allo spettatore queste continue liti sui programmi televisivi che propongono l'insopportabile dialogo politico odierno! Quanto queste contrapposizioni costruite sulla vecchia ideologia di un tempo dove c'è chi vi marcia e che non rendono più alcun servizio allo spettatore, mostrando solo il pettegolezzo e la disperata reazione di chi vuole mantenere a tutti i costi una posizione!
Dialoghi dove l'intemperanza prende il sopravvento e dove si perde ogni cognizione di quell'essenziale equilibrio di cui necessita il dialogo politico! Eppure è ormai dimostrato che nell'equilibrio sta la ragione del mondo, sta la ricerca di un messaggio sano e costruttivo, sta quella ragione per la quale, l'uomo, il mondo e la natura stessa si muovono!
Il vecchio carrozzone della politica dei partiti tradizionali che si è ormai da tempo fissato su criteri ideologici del passato, non può più trovare riscontri in una politica moderna che deve guardare agli interessi dei cittadini ed al riscontro con le idee di una società che si muove sempre più celermente.
Tuttavia sembrerebbe che una ragione per chi gestisce questi contenitori di consensi esista ed è proprio quella di una necessità di soffermarsi in quell' "ideologismo" di comodità. Probabilmente potendone dare una giustificazione al fine di restare ancora a galla e poter sedersi in qualche comoda poltrona remunerativa!
Non ci possono essere altri motivi se non quelli di un agevole interesse privato sfruttando i vecchi concetti, oggi desueti, di una politica costruita sulle posizioni contrapposte che tendono a dividere giustificando vecchi principi di una politica che col presente hanno ormai poco da condividere. Tuttavia:- più si procede in questo percorso, meno si da sfogo alle idee!
Che esista un pensiero ideologico che abbia preso vita da un passato storico non v'è dubbio, ma che lo si continui ad usare e sfruttare in modo spropositato per convenienza o comodità non rende più alcun beneficio alla società, ma persiste solo nel creare acredine ed incomprensibili posizioni assolute!
La società moderna corre e si muove col bisogno di regole nuove e diverse e se rimane più che valido mantenere i valori a protezione dei popoli, è anche vero che molti principi devono potersi analizzare con maggior partecipazione sociale nel loro percorso. Inoltre è più che ragionevole non dividere il pensiero politico in due, ma far si che ambedue si uniscano in una sintesi produttiva in favore di una fattiva innovazione.
-Le idee restano il disegno sul quale ci si deve muovere poichè determinanti per le soluzioni, ma fino a quando si rimarrà a far forza sulle ideologiche posizioni e sui derivanti concetti obsoleti, le stesse idee saranno destinate a restare bloccate. L'incedere pragmatico di queste antiche regole dottrinali è ancora sostenuto da alcuni “politicanti” in cerca di linguaggi comunicativi basati sull'opportunismo del momento ….
I Talk televisivi sono l'espressione più chiara dell'evidenza di questo concetto:Una politica di contrapposizione tendente ad osteggiare l'avversario in un gioco di reazioni opposte che in realtà non propone nulla di nuovo tranne che l'operare di una routine quotidiana che non guarda mai in lungimiranza, ma solo al nemico da abbattere. Prova ne è che quando si prospetta una qualsiasi emergenza ci si accorge della totale impreparazione politica amministrativa: Un dialogo politico diapersivo che non crea, che non ricerca, che non vede in lungimiranza e perde solo tempo nei litigi e che non potrà mai intuire il futuro. Una politica che rischia solo di contraddirsi e non essere utile per la guida di una società moderna verso la crescita.
v.cacopardo

1 dic 2023

POLITICA E MAGISTRATURA: UNA QUESTIONE VECCHIA..di v.cacopardo

 




(Argomento ancora di grande attualità dopo le dichiarazioni sollevate dal Ministro della difesa dell'attuale governo)

La magistratura al comando del popolo... oggi la si definisce come una potente corporazione capace di determinare le sorti della politica del Paese.
Lamentarsene non serve se non si risolvono altri conflitti!
Anche se si intravvedono storture capaci di far pensare ad una vera politicizzazione dell'Ordine giudiziario, non è solo questo che deve essere messo in discussione, quando nella sostanza vi è una politica che continua a non dettare le norme più utili e meno farraginose per far sì che tali storture non vengano a galla.
E' già da tempo che questa discussione viene posta fin dagli scontri tra il presidente Cossiga e il Csm. Questioni che con l'andar del tempo si sono moltiplicate. Oggi qualcuno parla addirittura di un piano per sottomettere la politica al potere giudiziario e persino per ostacolare una riforma politica che potrebbe spazzare via la loro autorità.
Comunque voglia vedersi questa sorta di “potenza” della magistratura altro non è che il risultato di una politica che non ha mai dimostrato capacità nel riassettare i poteri e ricomporli nel loro ordine prestabilito. Quello che oggi viene definito potere giudiziario è, nella sua vera struttura un Organo, radicalmente diverso dagli altri poteri. Un Ordine che non viene esercitato dal complesso dei giudici, ma da ciascuno di essi e ognuno di essi (seppur terzo) come ben sappiamo, è sempre un uomo! Tuttavia creare un potere comporta inevitabilmente il sorgere di molti desideri per la sua conquista e, se oggi paiono infrangersi i confini degli uni a beneficio o in disprezzo degli altri, le colpe principali appartengono sempre ai legislatori che hanno in mano la leva delle direttive al fine di legittimare e riformarne ogni condotta poco lecita.
La politica avrebbe dovuto farsene carico da tempo: Quando oggi alcune procure e qualche Tribunale paiono sforare dal loro compito molte delle loro colpe ricadono nella mancanza da parte di una politica che, attraverso un doveroso ed attento compito, ne avrebbe dovuto da tempo equilibrare i confini. Ma non solo quelli! ...Soprattutto quelli della politica stessa che legano gli altri due poteri. (Argomento sempre sottovalutato e mai preso nella giusta considerazione) Come già detto... anche lì, una certa consociazione trova forza e si alimenta giacché gli interessi sono estremamente forti ed i ruoli politici (legislativi ed esecutivi) vengono espressi nella comune casa dei Partiti. Un difetto che dovrebbe portare ad una differenziazione dei ruoli politici più netta come la si pretende nella separazione delle carriere che si vuole per i giudici ed i magistrati.
Se la politica non definisce meglio questi ruoli in casa sua, difficilmente potrà trovare un riscontro nella differenza delle carriere in magistratura. Eppure si continua a fare orecchio sordo a tale incongruenza e si combatte contro un conflitto della magistratura dimenticando l'immensità dei conflitti della politica...Ricordiamoci che i poteri dello Stato sono tre e non due:-Non è solo politica e magistratura, ma due poteri che confliggono e finiscono col scontrarsi con quello giudiziario.
Questo enorme crescere dei conflitti non potrà mai aiutare la crescita di un Paese!
v.cacopardo

29 nov 2023

GOVERNO TRA DICHIARAZIONI PRETESTUOSE E MANOVRA FINANZIARIA




Si assiste stupefatti alla dichiarazione di un Ministro della Difesa che in modo, a dir poco strumentale, in una commissione asserisce di aver saputo di una corrente della Magistratura in cui si discute: “su come fermare la deriva antidemocratica a cui potrebbe portarci la Meloni”.
A parer mio...e non solo,queste affermazioni, oltre che gravi, suonano come una presa di posizione orchestrata e preventivata quasi a voler bloccare sul nascere possibili azioni di controllo da parte di chi ne avrebbe anche il dovere. Il ministro Crosetto avrebbe il dovere di riferire tutto ciò in un'Assemblea parlamentare e non certo in una Commissione antimafia come ha fatto! Inoltre riferire sui personaggi facendo nomi e cognomi delle fonti! Tutto ciò non può che far pensare che questa azione possa suonare come una presa in avanti per anticipare ogni possibile e doverosa azione giudiziaria in attesa delle importanti votazioni europee.
Intanto la nuova manovra finanziariaproposta dal governo Meloni rischia di non far crescere il Paese. Ma di più: Con la mancanza di una proroga per il mercato tutelato dell'energia, i cittadini si troveranno con un ulteriore peso economico difficile da sopportare. Non vi saranno nemmeno gli aumenti promessi per le pensioni, come del resto, chi doveva andarvi sarà costretto ad aspettare. Il tanto declamato taglio del cuneo fiscale risulta bassissimo, niente di fatto sul salario minimo e la riforma della giustizia rimane ancora non definita. I fondi del PNRR non risultano per nulla usate correttamente per favorire l'importante sviluppo del Sud.
Tante promesse portano adesso ad una realtà alla quale tutto il Paese deve adattarsi e dopo il tesoretto lasciato da Draghi, questo governo, tra dichiarazioni e vittimismo, non riesce a trovare la soluzione per far quadrare i conti, se non dimenticando le ostentate ed urlate promesse fatte in campagna elettorale!
vcacopardo

26 nov 2023

“IN TUTTO IL MONDO E' COSI' ”analisi di vcacopardo

 


analisi di vcacopardo 


Tutto ciò che oggi si scorge, a causa di una scatenata lotta identitaria e di estremizzazione delle parti, ha reso il sistema assai poco democratico! Sono più che mai consapevole che il mio pensiero critico in proposito sul sistema ristretto della concezione bipolare della politica, non potrà mai riuscire ad essere compreso e condiviso dalla moltitudine di cittadini che guardano alla politica solo in termini di pura e ristretta governabilità”


Molti di noi ragionano in modo tanto pragmatico quanto assoluto, quando si apprestano ad affrontare un dialogo sui sistemi democratici internazionali, la frase comune rimane questa:“IN TUTTO IL MONDO E' COSI'!”

Dove vi sono le democrazie esiste una destra ed una sinistra, il gioco bipolare domina una politica sempre più priva di dialogo e costruita su un antagonismo che non contribuisce per nulla al rafforzamento di una vera logica democratica! Nel nostro Paese (dove prevale l'esterofilia e dove mai si procede per esperienza storica e logica contributiva ad un vero percorso di riforme atte a far funzionare un sistema democratico) si è ormai formato un quadro sistemico per nulla funzionale: Da un lato una Destra arrogante, non priva di assolutismi e stoico conservatorismo spesso ostile in campo sociale, dall'altro una sinistra presuntuosa che riflette ancora un sinistrismo di maniera di certi ambienti culturali d'elite. Ambedue in un gioco infinito di contrapposizioni che non lasciano più strada ad un dialogo costruttivo, ma solo al fine di combattere e contrastare a prescindere l'avversario! Mancano le sfumature, manca l'equilibrio delle scelte e quindi finiscono col mancare le indispensabili idee. Rimane una lotta fine a se stessa dove non esiste scambio, una bagarre, una continua rissa che si disperde nella inutile lotta bipolare non rendendo alcun beneficio al Paese.


Tuttavia quando si pongono incertertezze su questo illogico paradigma si risponde ripetutamente: “IN TUTTO IL MONDO E' COSI'” e quindi la nostra politica non fa che adattarsi a questa logica, provvedendo solo a rafforzare un sistema di democrazia attraverso una governabilità (attraverso il premierato) rendendo il sistema democratico in una sorta di autoritarismo democratico che partendo dall 'alto, anziché dal basso, finisce col costringere ogni possibilità di dialogo!


Ma si insiste: “IN TUTTO IL MONDO E' COSI'” esiste una destra ed una sinistra! E' vero! Tuttavia esistono anche pensieri meno radicalizzati e più consoni ad un dialogo tra le forze politiche per le soluzioni più equilibrate che un sistema bipolare che intende ricostruirsi su una riforma di premierato proposto dal governo attuale, non potrà più soddisfare.

Molti continueranno a rispondere che “in tutto il mondo è così” Sono coloro che rimangono ancora appesi ad una visione poco illuminata della politica, restano succubi di un sistema che non potrà mai avere corrispondenza con un vero sistema di democrazia o, quantomeno non percepiscono il senso di ciò.. Già fin da adesso abbiamo avuto prova di come una maldestra legge elettorale (voluta da una sinistra presuntuosa) ha reso vincente una destra che stabilisce spesso senza alcun dialogo. Ciò anche nell'assenza di oltre il 40% dei votanti che non si è presentato. Lo stesso potrebbe accadere ad una sinistra. Tutto ciò non può avere senso o quantomeno non può mai corrispondere al riscontro di un sistema democratico: le sfumature divengono indispensabili per la ricerca delle soluzioni! Se per tanti questo significa far politica, non ci si potrà mai meravigliare dei risultati e dell'andazzo di una società come la nostra dove continueranno ad imperversare incongruenze promosse da una serie di inutili assolutismi.

Fare politica non significa adeguarsi, ma rinnovarsi e per farlo occorre ricercare attraverso nuove idee di funzionamento.

7 nov 2023

SCHIERARSI NON RISOLVE


analisi di vcacopardo 
tutti colpevoli... nessun colpevole
AD ISRAELE NON SI CONDANNA LA CAUSA, MA IL MERITO CON IL QUALE CONTINUA A DISTRUGGERE UNA POPOLAZIONE CIVILE
Bisogna condannare il terrorismo senza di contro ostentare forza e crudeltà verso innocenti, verso quelle piccole inconsapevoli anime che affrontano nella purezza e nell'innocenza la loro vita! Una vergogna mondiale cui l'uomo non sembra capace di porre fine dimostrando solo una rozza forza muscolare!
Mi preme ammettere che sulla questione Palestina ed Israele, pur essendo d'accordo sulla condanna del feroce atto condotto da Hamas il 7 Ottobre, ritengo insopportabile il metodo con cui Israele procede per lenire la ferita e scovare il terrorismo. Si sarebbero di certo potute trovare altre strade meno atroci a danno dei civili, pur ostentando forza attraverso l'uso della tecnologia e dei servizi segreti che a quel paese non mancano! Si sarebbe dovuto andare avanti prima con una seria ed accurata trattativa per gli ostaggi. Per una vendetta verso l'efferato terrorismo c'èra sempre tempo, ci si poteva organizzare, ma questa forza muscolare continua a non tenere conto della morte di tanti innocenti.
Tuttavia bisogna anche comprendere ed avere coscienza di come stanno le cose e di come si siano svolti storicamente i fatti riguardanti questa dannata terra piena di sangue di tanti innocenti, senza questi schieramenti odierni privi della necessaria conoscenza e spinti unicamente dall'ignoranza e da una forte emotività:
Tutti coloro che prendono di petto il popolo ebraico, già da tempo vittima di persecuzioni, difendendo a spada tratta i Palestinesi supponendo che quella terra è sempre stata territorio dei Palestini, dovrebbero conoscere meglio la storia: Dovrebbero sapere che, prima di esservi uno Stato in Palestina, quella terra era sotto un mandato britannico ed ancora prima esisteva l'impero Ottomano. Andando ancora indietro, la storia ci insegna che in quella terra esisteva un sultanato islamico, ancora a ritroso il regno cristiano di Gerusalemme, prima i califfati e l'impero bizantino, per arrivare fino all'impero di Alessandro il macedone e l'impero Babilonese fino a giungere al regno di Israele e della Giudea.
Per essere chiari: Solo dopo il crollo dell'impero ottomano fu creata ad ovest del fiume Giordano, la Palestina sotto mandato britannico. Questa fu poi oggetto di una partizione nel 1947 ad opera dell'ONU che dopo la guerra mondiale ne destinò una parte allo Stato ebraico (che aveva subito la shoah) subito dopo divenuto Stato di israele, mentre un'altra parte ad uno Stato arabo divenuto poi Stato di Palestina. In tutti gli anni a venire lo Stato di Israele ha conquastato parte del territorio e poi riceduto, ma ha anche subito efferati attacchi terroristici.
Per concludere, chiunque di noi può scegliere di schierarsi, tuttavia non è per nulla facile prendere una posizione se si guardano gli interessi degli uni e degli altri, se si scrutano le loro mentalità, le loro religioni, il loro diverso modo di vivere. Vi è soprattutto una guerra di religione non a caso legata anche alla cultura ed al sociale, vi è un fortissimo contrasto tra il modo di vivere dell'occidente con quello orientale che finisce col coinvolgere interessi geopolitici delle nazioni più potenti.
Un dato di fatto è certo: l'Europa, in tutti questi anni, ha chiuso gli occhi sottovalutando il processo patologico medio orientale e tutte le potenze mondiali non hanno mai considerato la pericolosa pentola che bolliva sulla striscia di Gaza tra il terrorismo di Hamas e l'odio accecante che andava costruendosi con l'antisemitismo.




4 nov 2023

DALLA IPOCRISIA VIRTUOSA DELLA URBINATI, ALLE TIFOSERIE CONSOLIDATE

 

di v cacopardo- tratto dal blog


Sono stato fortemente interessato all'argomento che Nadia Urbinati descrive nel suo libro “l'ipocrisia virtuosa” descritta da lei nel significato etimologico della parola: ovvero simulazione, sostenere una parte, separare distinguere. La stessa politologa, giornalista, si pone la domanda se questa ipocrisia possa aiutarci a vivere una vita migliore trattando gli altri con maggiore rispetto: Un precetto che, come lei sostiene, appartenendo al saggio, è risultato causa del precipizio delle vite pubbliche e quelle private

In sostanza Urbinati sostiene che una certa ipocrisia possa rendersi utile nella politica e nelle attività sociali in quanto mostra una faccia che, seppure falsa, riesce in qualche modo a far funzionare meglio lo scambio nascondendo anche qualche principio personale o, quanto meno, ammorbidendolo. Ciò che si potrebbe definire come una ipocrisia di mestiere. “Società, amicizia e lo stesso amore non sono possibili senza una dose anche minima di ipocrisia. Nel difficile equilibrismo tra il male fatto a se stessi e quello fatto agli altri, l'ipocrisia allena il pensiero in maniera complessa a stare in relazione. Tutto ciò, ci spiega la Urbinati, a patto che non diventi sistemica e non tracimi in manipolazione.”


Questa breve e particolare premessa cui forse solo in pochi riescono a comprenderne il senso e l'importanza, mi serve per intraprendere un altro tema: quello delle tifoserie ideologiche consolidate che già da tempo perseverano nella vita pubblica rendendola chiusa in una dualità competitiva.


Le analisi storiche bisognerebbe portarle avanti senza pregiudizi, con conoscenza ed equilibrio evitando di radicalizzare oltre il dovuto. E' superfluo sottolineare come tutto ciò oggi non si riscontra e come si preferisce andare avanti con assolutismi e prese di posizione dettate da ideologie che sfociano in un radicalismo senza limiti. Chi prende posizioni di Destra oggi, in un mondo che procede nel bisogno di un essenziale sostentamento sociale, lo fa principalmente perchè legato ad un conservatorismo. Tuttavia ci si domanda come nel procedere di un mondo ormai globalizzato, dove si restringono le distanze, dove internet ha cambiato i rapporti, si possa pensare ancora di restare immobili in questo radicato conservatorismo che non può che contrastare con il bisogno di progresso e di idee.


Al di là di chi conservatore lo è in forma assoluta, e per il rispetto di chi lo interpreta come una forma di cultura di contenimento all'eccesso, si può comunque affermare che tanti di costoro non tendono ad amare il progresso e tanto meno gli essenziali bisogni di una modernizzazione, non muovendosi a beneficio sociale.


Ritornando alle analisi storiche... si riscontrano oggi tante difficoltà di mettere equilibrio alle posizioni (politica interna- geopolitica- guerre). Si è entrati ormai in una mentalità competitiva che non porta risultati, ma solo eterne ed ostinate contrapposizioni. Porta solo un aumento dei contrasti che spingono all'odio...Ancora di più quando in mezzo ci stanno argomenti legati alla religione (islamismo, semitismo, antisemitismo, etc). Fatto stà che tutto ciò che si sente in giro (social e tv) sembra solo far parte di un pessimo radicalismo di posizioni ricco di tifoseria.


Le analisi storiche sono un'altra cosa, sono l'attenta ricerca di un risultato discusso senza partecipazione emotiva. Tendono alla ricerca di una posizione equa e non di parte per un unico beneficio sociale dell'intero mondo.

23 ott 2023

PERCHE' ROMPERE COL PASSATO...

 




....FACENDOSI FORTI DELLE ESPERIENZE
   di vincenzo cacopardo 

    RIPROPONGO QUESTA MIA ANALISI DEL 2019
Vi è una giustificazione, oltre che una necessità, per appoggiare programmi di “rottura” contro questa odierna politica ormai decomposta e poco funzionale. Hanno cercato di farlo i 5Stelle con scarsi risultati dovuti anche dalla loro improvvisata organizzazione e da un inarrestabile moralismo a volte bigotto e non del tutto costruttivo. Tuttavia quella fase di rottura sembrava esser servita a risvegliare gli animi dei tanti...
Tempo fa scrissi .. “metaforicamente.. potremmo paragonare il sistema politico in cui viviamo e nel quale ci rapportiamo, ad un campo sul quale andrebbero coltivati i semi (nuove regole e principi costituzionali per un nuovo sistema politico più utile). Il frutto dovrebbe essere quello di una compatibile e più conforme “democrazia”. Ma se il campo è malato, arato male, senza un’attenta concimazione, il seme non crescerà mai bene ed il raccolto sarà inevitabilmente il frutto di tutto ciò: ovvero un raccolto guasto (una democrazia non definita), alla quale si aggiungeranno i parassiti (come la burocrazia) che lo divoreranno rendendo il campo una coltre ancora più desolata. Questo “campo” andrebbe ricomposto e preservato in modo da potervi impiantare i nuovi semi per l’attesa e la crescita di un buon raccolto e per evitare l’arrivo di qualsiasi altro parassita.”
Oggi il parassita della “burocrazia” regna sovrano in un Paese che soffre in concorrenza, crescita e funzionalità, la burocrazia sembra essere persino fomentata da chi gestisce potere politico: essa torna utile poiché, il disbrigo della stessa, finisce col rendere ancora più forza a chi il potere lo gestisce.
Ma questo cambiamento non potrà mai avvenire se non passando prima da una fase di "rottura" col vecchio sistema e le figure che vi girano intorno. Nulla potrà mai inventarsi la politica, se non un rivolgimento che possa partire dalla base e cioè dalla ricomposizione e la rifioritura del suddetto “campo”...
Se, a tutto ciò, aggiungiamo l’assoluto e dilagante pragmatismo delle rigide ed immutevoli istituzioni, allora nel nostro Paese continuerà il perdurare di una realtà simile a quella di un basso medioevo. Bisognerebbe, invece, spingersi verso un nuovo rinascimento, ri-arando il suddetto campo per l’attesa di un buon raccolto ed il rifiorire dei valori di una sana democrazia. E' inutile prendersela con un Premier di turno..quando è ormai chiaro che è la base del sistema a dover mutarsi. E' inutile continuare a prendersela con i politici in un ridicolo gioco delle parti.. quando sono proprio le stesse regole della politica a doversi cambiare. Occorre altro!
Un riferimento particolare va fatto in direzione di una riforma di tutto “il sistema”: Occorre un “riordine sociale” che, deve potersi rapportare ai tempi, occorre poter esprimersi con dinamica costruttiva e funzionalità ben diversa!Solo allora, sulle ceneri del vecchio e sulle esperienze raccolte, potrà rinascere una vera e sana innovazione!
La politica odierna necessita principalmente di studio e ricerca...