1 dic 2023

POLITICA E MAGISTRATURA: UNA QUESTIONE VECCHIA..di v.cacopardo

 




(Argomento ancora di grande attualità dopo le dichiarazioni sollevate dal Ministro della difesa dell'attuale governo)

La magistratura al comando del popolo... oggi la si definisce come una potente corporazione capace di determinare le sorti della politica del Paese.
Lamentarsene non serve se non si risolvono altri conflitti!
Anche se si intravvedono storture capaci di far pensare ad una vera politicizzazione dell'Ordine giudiziario, non è solo questo che deve essere messo in discussione, quando nella sostanza vi è una politica che continua a non dettare le norme più utili e meno farraginose per far sì che tali storture non vengano a galla.
E' già da tempo che questa discussione viene posta fin dagli scontri tra il presidente Cossiga e il Csm. Questioni che con l'andar del tempo si sono moltiplicate. Oggi qualcuno parla addirittura di un piano per sottomettere la politica al potere giudiziario e persino per ostacolare una riforma politica che potrebbe spazzare via la loro autorità.
Comunque voglia vedersi questa sorta di “potenza” della magistratura altro non è che il risultato di una politica che non ha mai dimostrato capacità nel riassettare i poteri e ricomporli nel loro ordine prestabilito. Quello che oggi viene definito potere giudiziario è, nella sua vera struttura un Organo, radicalmente diverso dagli altri poteri. Un Ordine che non viene esercitato dal complesso dei giudici, ma da ciascuno di essi e ognuno di essi (seppur terzo) come ben sappiamo, è sempre un uomo! Tuttavia creare un potere comporta inevitabilmente il sorgere di molti desideri per la sua conquista e, se oggi paiono infrangersi i confini degli uni a beneficio o in disprezzo degli altri, le colpe principali appartengono sempre ai legislatori che hanno in mano la leva delle direttive al fine di legittimare e riformarne ogni condotta poco lecita.
La politica avrebbe dovuto farsene carico da tempo: Quando oggi alcune procure e qualche Tribunale paiono sforare dal loro compito molte delle loro colpe ricadono nella mancanza da parte di una politica che, attraverso un doveroso ed attento compito, ne avrebbe dovuto da tempo equilibrare i confini. Ma non solo quelli! ...Soprattutto quelli della politica stessa che legano gli altri due poteri. (Argomento sempre sottovalutato e mai preso nella giusta considerazione) Come già detto... anche lì, una certa consociazione trova forza e si alimenta giacché gli interessi sono estremamente forti ed i ruoli politici (legislativi ed esecutivi) vengono espressi nella comune casa dei Partiti. Un difetto che dovrebbe portare ad una differenziazione dei ruoli politici più netta come la si pretende nella separazione delle carriere che si vuole per i giudici ed i magistrati.
Se la politica non definisce meglio questi ruoli in casa sua, difficilmente potrà trovare un riscontro nella differenza delle carriere in magistratura. Eppure si continua a fare orecchio sordo a tale incongruenza e si combatte contro un conflitto della magistratura dimenticando l'immensità dei conflitti della politica...Ricordiamoci che i poteri dello Stato sono tre e non due:-Non è solo politica e magistratura, ma due poteri che confliggono e finiscono col scontrarsi con quello giudiziario.
Questo enorme crescere dei conflitti non potrà mai aiutare la crescita di un Paese!
v.cacopardo

29 nov 2023

GOVERNO TRA DICHIARAZIONI PRETESTUOSE E MANOVRA FINANZIARIA




Si assiste stupefatti alla dichiarazione di un Ministro della Difesa che in modo, a dir poco strumentale, in una commissione asserisce di aver saputo di una corrente della Magistratura in cui si discute: “su come fermare la deriva antidemocratica a cui potrebbe portarci la Meloni”.
A parer mio...e non solo,queste affermazioni, oltre che gravi, suonano come una presa di posizione orchestrata e preventivata quasi a voler bloccare sul nascere possibili azioni di controllo da parte di chi ne avrebbe anche il dovere. Il ministro Crosetto avrebbe il dovere di riferire tutto ciò in un'Assemblea parlamentare e non certo in una Commissione antimafia come ha fatto! Inoltre riferire sui personaggi facendo nomi e cognomi delle fonti! Tutto ciò non può che far pensare che questa azione possa suonare come una presa in avanti per anticipare ogni possibile e doverosa azione giudiziaria in attesa delle importanti votazioni europee.
Intanto la nuova manovra finanziariaproposta dal governo Meloni rischia di non far crescere il Paese. Ma di più: Con la mancanza di una proroga per il mercato tutelato dell'energia, i cittadini si troveranno con un ulteriore peso economico difficile da sopportare. Non vi saranno nemmeno gli aumenti promessi per le pensioni, come del resto, chi doveva andarvi sarà costretto ad aspettare. Il tanto declamato taglio del cuneo fiscale risulta bassissimo, niente di fatto sul salario minimo e la riforma della giustizia rimane ancora non definita. I fondi del PNRR non risultano per nulla usate correttamente per favorire l'importante sviluppo del Sud.
Tante promesse portano adesso ad una realtà alla quale tutto il Paese deve adattarsi e dopo il tesoretto lasciato da Draghi, questo governo, tra dichiarazioni e vittimismo, non riesce a trovare la soluzione per far quadrare i conti, se non dimenticando le ostentate ed urlate promesse fatte in campagna elettorale!
vcacopardo

26 nov 2023

“IN TUTTO IL MONDO E' COSI' ”analisi di vcacopardo

 


analisi di vcacopardo 


Tutto ciò che oggi si scorge, a causa di una scatenata lotta identitaria e di estremizzazione delle parti, ha reso il sistema assai poco democratico! Sono più che mai consapevole che il mio pensiero critico in proposito sul sistema ristretto della concezione bipolare della politica, non potrà mai riuscire ad essere compreso e condiviso dalla moltitudine di cittadini che guardano alla politica solo in termini di pura e ristretta governabilità”


Molti di noi ragionano in modo tanto pragmatico quanto assoluto, quando si apprestano ad affrontare un dialogo sui sistemi democratici internazionali, la frase comune rimane questa:“IN TUTTO IL MONDO E' COSI'!”

Dove vi sono le democrazie esiste una destra ed una sinistra, il gioco bipolare domina una politica sempre più priva di dialogo e costruita su un antagonismo che non contribuisce per nulla al rafforzamento di una vera logica democratica! Nel nostro Paese (dove prevale l'esterofilia e dove mai si procede per esperienza storica e logica contributiva ad un vero percorso di riforme atte a far funzionare un sistema democratico) si è ormai formato un quadro sistemico per nulla funzionale: Da un lato una Destra arrogante, non priva di assolutismi e stoico conservatorismo spesso ostile in campo sociale, dall'altro una sinistra presuntuosa che riflette ancora un sinistrismo di maniera di certi ambienti culturali d'elite. Ambedue in un gioco infinito di contrapposizioni che non lasciano più strada ad un dialogo costruttivo, ma solo al fine di combattere e contrastare a prescindere l'avversario! Mancano le sfumature, manca l'equilibrio delle scelte e quindi finiscono col mancare le indispensabili idee. Rimane una lotta fine a se stessa dove non esiste scambio, una bagarre, una continua rissa che si disperde nella inutile lotta bipolare non rendendo alcun beneficio al Paese.


Tuttavia quando si pongono incertertezze su questo illogico paradigma si risponde ripetutamente: “IN TUTTO IL MONDO E' COSI'” e quindi la nostra politica non fa che adattarsi a questa logica, provvedendo solo a rafforzare un sistema di democrazia attraverso una governabilità (attraverso il premierato) rendendo il sistema democratico in una sorta di autoritarismo democratico che partendo dall 'alto, anziché dal basso, finisce col costringere ogni possibilità di dialogo!


Ma si insiste: “IN TUTTO IL MONDO E' COSI'” esiste una destra ed una sinistra! E' vero! Tuttavia esistono anche pensieri meno radicalizzati e più consoni ad un dialogo tra le forze politiche per le soluzioni più equilibrate che un sistema bipolare che intende ricostruirsi su una riforma di premierato proposto dal governo attuale, non potrà più soddisfare.

Molti continueranno a rispondere che “in tutto il mondo è così” Sono coloro che rimangono ancora appesi ad una visione poco illuminata della politica, restano succubi di un sistema che non potrà mai avere corrispondenza con un vero sistema di democrazia o, quantomeno non percepiscono il senso di ciò.. Già fin da adesso abbiamo avuto prova di come una maldestra legge elettorale (voluta da una sinistra presuntuosa) ha reso vincente una destra che stabilisce spesso senza alcun dialogo. Ciò anche nell'assenza di oltre il 40% dei votanti che non si è presentato. Lo stesso potrebbe accadere ad una sinistra. Tutto ciò non può avere senso o quantomeno non può mai corrispondere al riscontro di un sistema democratico: le sfumature divengono indispensabili per la ricerca delle soluzioni! Se per tanti questo significa far politica, non ci si potrà mai meravigliare dei risultati e dell'andazzo di una società come la nostra dove continueranno ad imperversare incongruenze promosse da una serie di inutili assolutismi.

Fare politica non significa adeguarsi, ma rinnovarsi e per farlo occorre ricercare attraverso nuove idee di funzionamento.

7 nov 2023

SCHIERARSI NON RISOLVE


analisi di vcacopardo 
tutti colpevoli... nessun colpevole
AD ISRAELE NON SI CONDANNA LA CAUSA, MA IL MERITO CON IL QUALE CONTINUA A DISTRUGGERE UNA POPOLAZIONE CIVILE
Bisogna condannare il terrorismo senza di contro ostentare forza e crudeltà verso innocenti, verso quelle piccole inconsapevoli anime che affrontano nella purezza e nell'innocenza la loro vita! Una vergogna mondiale cui l'uomo non sembra capace di porre fine dimostrando solo una rozza forza muscolare!
Mi preme ammettere che sulla questione Palestina ed Israele, pur essendo d'accordo sulla condanna del feroce atto condotto da Hamas il 7 Ottobre, ritengo insopportabile il metodo con cui Israele procede per lenire la ferita e scovare il terrorismo. Si sarebbero di certo potute trovare altre strade meno atroci a danno dei civili, pur ostentando forza attraverso l'uso della tecnologia e dei servizi segreti che a quel paese non mancano! Si sarebbe dovuto andare avanti prima con una seria ed accurata trattativa per gli ostaggi. Per una vendetta verso l'efferato terrorismo c'èra sempre tempo, ci si poteva organizzare, ma questa forza muscolare continua a non tenere conto della morte di tanti innocenti.
Tuttavia bisogna anche comprendere ed avere coscienza di come stanno le cose e di come si siano svolti storicamente i fatti riguardanti questa dannata terra piena di sangue di tanti innocenti, senza questi schieramenti odierni privi della necessaria conoscenza e spinti unicamente dall'ignoranza e da una forte emotività:
Tutti coloro che prendono di petto il popolo ebraico, già da tempo vittima di persecuzioni, difendendo a spada tratta i Palestinesi supponendo che quella terra è sempre stata territorio dei Palestini, dovrebbero conoscere meglio la storia: Dovrebbero sapere che, prima di esservi uno Stato in Palestina, quella terra era sotto un mandato britannico ed ancora prima esisteva l'impero Ottomano. Andando ancora indietro, la storia ci insegna che in quella terra esisteva un sultanato islamico, ancora a ritroso il regno cristiano di Gerusalemme, prima i califfati e l'impero bizantino, per arrivare fino all'impero di Alessandro il macedone e l'impero Babilonese fino a giungere al regno di Israele e della Giudea.
Per essere chiari: Solo dopo il crollo dell'impero ottomano fu creata ad ovest del fiume Giordano, la Palestina sotto mandato britannico. Questa fu poi oggetto di una partizione nel 1947 ad opera dell'ONU che dopo la guerra mondiale ne destinò una parte allo Stato ebraico (che aveva subito la shoah) subito dopo divenuto Stato di israele, mentre un'altra parte ad uno Stato arabo divenuto poi Stato di Palestina. In tutti gli anni a venire lo Stato di Israele ha conquastato parte del territorio e poi riceduto, ma ha anche subito efferati attacchi terroristici.
Per concludere, chiunque di noi può scegliere di schierarsi, tuttavia non è per nulla facile prendere una posizione se si guardano gli interessi degli uni e degli altri, se si scrutano le loro mentalità, le loro religioni, il loro diverso modo di vivere. Vi è soprattutto una guerra di religione non a caso legata anche alla cultura ed al sociale, vi è un fortissimo contrasto tra il modo di vivere dell'occidente con quello orientale che finisce col coinvolgere interessi geopolitici delle nazioni più potenti.
Un dato di fatto è certo: l'Europa, in tutti questi anni, ha chiuso gli occhi sottovalutando il processo patologico medio orientale e tutte le potenze mondiali non hanno mai considerato la pericolosa pentola che bolliva sulla striscia di Gaza tra il terrorismo di Hamas e l'odio accecante che andava costruendosi con l'antisemitismo.




4 nov 2023

DALLA IPOCRISIA VIRTUOSA DELLA URBINATI, ALLE TIFOSERIE CONSOLIDATE

 

di v cacopardo- tratto dal blog


Sono stato fortemente interessato all'argomento che Nadia Urbinati descrive nel suo libro “l'ipocrisia virtuosa” descritta da lei nel significato etimologico della parola: ovvero simulazione, sostenere una parte, separare distinguere. La stessa politologa, giornalista, si pone la domanda se questa ipocrisia possa aiutarci a vivere una vita migliore trattando gli altri con maggiore rispetto: Un precetto che, come lei sostiene, appartenendo al saggio, è risultato causa del precipizio delle vite pubbliche e quelle private

In sostanza Urbinati sostiene che una certa ipocrisia possa rendersi utile nella politica e nelle attività sociali in quanto mostra una faccia che, seppure falsa, riesce in qualche modo a far funzionare meglio lo scambio nascondendo anche qualche principio personale o, quanto meno, ammorbidendolo. Ciò che si potrebbe definire come una ipocrisia di mestiere. “Società, amicizia e lo stesso amore non sono possibili senza una dose anche minima di ipocrisia. Nel difficile equilibrismo tra il male fatto a se stessi e quello fatto agli altri, l'ipocrisia allena il pensiero in maniera complessa a stare in relazione. Tutto ciò, ci spiega la Urbinati, a patto che non diventi sistemica e non tracimi in manipolazione.”


Questa breve e particolare premessa cui forse solo in pochi riescono a comprenderne il senso e l'importanza, mi serve per intraprendere un altro tema: quello delle tifoserie ideologiche consolidate che già da tempo perseverano nella vita pubblica rendendola chiusa in una dualità competitiva.


Le analisi storiche bisognerebbe portarle avanti senza pregiudizi, con conoscenza ed equilibrio evitando di radicalizzare oltre il dovuto. E' superfluo sottolineare come tutto ciò oggi non si riscontra e come si preferisce andare avanti con assolutismi e prese di posizione dettate da ideologie che sfociano in un radicalismo senza limiti. Chi prende posizioni di Destra oggi, in un mondo che procede nel bisogno di un essenziale sostentamento sociale, lo fa principalmente perchè legato ad un conservatorismo. Tuttavia ci si domanda come nel procedere di un mondo ormai globalizzato, dove si restringono le distanze, dove internet ha cambiato i rapporti, si possa pensare ancora di restare immobili in questo radicato conservatorismo che non può che contrastare con il bisogno di progresso e di idee.


Al di là di chi conservatore lo è in forma assoluta, e per il rispetto di chi lo interpreta come una forma di cultura di contenimento all'eccesso, si può comunque affermare che tanti di costoro non tendono ad amare il progresso e tanto meno gli essenziali bisogni di una modernizzazione, non muovendosi a beneficio sociale.


Ritornando alle analisi storiche... si riscontrano oggi tante difficoltà di mettere equilibrio alle posizioni (politica interna- geopolitica- guerre). Si è entrati ormai in una mentalità competitiva che non porta risultati, ma solo eterne ed ostinate contrapposizioni. Porta solo un aumento dei contrasti che spingono all'odio...Ancora di più quando in mezzo ci stanno argomenti legati alla religione (islamismo, semitismo, antisemitismo, etc). Fatto stà che tutto ciò che si sente in giro (social e tv) sembra solo far parte di un pessimo radicalismo di posizioni ricco di tifoseria.


Le analisi storiche sono un'altra cosa, sono l'attenta ricerca di un risultato discusso senza partecipazione emotiva. Tendono alla ricerca di una posizione equa e non di parte per un unico beneficio sociale dell'intero mondo.

23 ott 2023

PERCHE' ROMPERE COL PASSATO...

 




....FACENDOSI FORTI DELLE ESPERIENZE
   di vincenzo cacopardo 

    RIPROPONGO QUESTA MIA ANALISI DEL 2019
Vi è una giustificazione, oltre che una necessità, per appoggiare programmi di “rottura” contro questa odierna politica ormai decomposta e poco funzionale. Hanno cercato di farlo i 5Stelle con scarsi risultati dovuti anche dalla loro improvvisata organizzazione e da un inarrestabile moralismo a volte bigotto e non del tutto costruttivo. Tuttavia quella fase di rottura sembrava esser servita a risvegliare gli animi dei tanti...
Tempo fa scrissi .. “metaforicamente.. potremmo paragonare il sistema politico in cui viviamo e nel quale ci rapportiamo, ad un campo sul quale andrebbero coltivati i semi (nuove regole e principi costituzionali per un nuovo sistema politico più utile). Il frutto dovrebbe essere quello di una compatibile e più conforme “democrazia”. Ma se il campo è malato, arato male, senza un’attenta concimazione, il seme non crescerà mai bene ed il raccolto sarà inevitabilmente il frutto di tutto ciò: ovvero un raccolto guasto (una democrazia non definita), alla quale si aggiungeranno i parassiti (come la burocrazia) che lo divoreranno rendendo il campo una coltre ancora più desolata. Questo “campo” andrebbe ricomposto e preservato in modo da potervi impiantare i nuovi semi per l’attesa e la crescita di un buon raccolto e per evitare l’arrivo di qualsiasi altro parassita.”
Oggi il parassita della “burocrazia” regna sovrano in un Paese che soffre in concorrenza, crescita e funzionalità, la burocrazia sembra essere persino fomentata da chi gestisce potere politico: essa torna utile poiché, il disbrigo della stessa, finisce col rendere ancora più forza a chi il potere lo gestisce.
Ma questo cambiamento non potrà mai avvenire se non passando prima da una fase di "rottura" col vecchio sistema e le figure che vi girano intorno. Nulla potrà mai inventarsi la politica, se non un rivolgimento che possa partire dalla base e cioè dalla ricomposizione e la rifioritura del suddetto “campo”...
Se, a tutto ciò, aggiungiamo l’assoluto e dilagante pragmatismo delle rigide ed immutevoli istituzioni, allora nel nostro Paese continuerà il perdurare di una realtà simile a quella di un basso medioevo. Bisognerebbe, invece, spingersi verso un nuovo rinascimento, ri-arando il suddetto campo per l’attesa di un buon raccolto ed il rifiorire dei valori di una sana democrazia. E' inutile prendersela con un Premier di turno..quando è ormai chiaro che è la base del sistema a dover mutarsi. E' inutile continuare a prendersela con i politici in un ridicolo gioco delle parti.. quando sono proprio le stesse regole della politica a doversi cambiare. Occorre altro!
Un riferimento particolare va fatto in direzione di una riforma di tutto “il sistema”: Occorre un “riordine sociale” che, deve potersi rapportare ai tempi, occorre poter esprimersi con dinamica costruttiva e funzionalità ben diversa!Solo allora, sulle ceneri del vecchio e sulle esperienze raccolte, potrà rinascere una vera e sana innovazione!
La politica odierna necessita principalmente di studio e ricerca...

10 ott 2023

HAMAS E LA STRAGE DEGLI INNOCENTI

 


tn

continua nei social la visione distorta delle verità che non appaiono.
In questa storia non ha senso parlare di chi ha ragione o no sulla annosa guerra tra palestinesi e israeliani. La loro storia non può mai legarsi ai recenti sanguinosi fatti documentati con atrocità nei confronti di inermi civili sotto l'attacco delle milizie Hamas: In questo caso non si tratta di guerra, ma di strage! Di una carneficina fine a se stessa! Si tratta di selvaggia vigliaccheria!
Una guerra si combatte quando il tuo nemico ha le armi e si può difendere!
Perciò andare a specificare che tutto ciò è stata la conseguenza di fatti storici che sussistono da decenni non ha proprio senso, esula dal contesto, contrasta con la ferocia degli assalitori e col prezzo che inermi civili di varie nazionalità, disarmati ed inconsapevoli, hanno dovuto pagare . Ma anche con quella crudeltà che hanno dovuto subire negli inteminabili momenti di paura nella speranza di salvarsi da feroci assassini...perchè proprio di assassini si tratta... e non di difensori dei propri diritti!
Come nella guerra in Ucraina, anche adesso nei social e persino in TV, si scorgono nuovamente giustificatori incalliti e pseudo intellettuali “quelli della verità che non appare” che, volendo ostentare la loro conoscenza storica, tendono a giustificare questi fatti come una conseguenza quasi legittima di chi combatte una guerra per la libertà e la propria religione, quando nella fattispecie questi fatti con appartengono per nulla ad una guerra, ma ad una efferata strage di innocenti!
vcacopardo

26 set 2023

 



SANTANCHE' : IMBARAZZANTE SILENZIO SUL MACROSCOPICO CONFLITTO


Non si sente più parlare del grande conflitto di interessi della neo ministra del turismo!. Tutto assopito come fosse un problema di poco conto, tenuto in scarsa considerazione da un governo pieno di tanti problemi da risolvere! E così pian piano il conflitto sembra non appartenere alle problamatiche di un governo che oggi deve fare i conti con una manovra assai difficile! Tuttavia il conflitto permane di grande evidenza e lei è sempre lì nel suo dicastero...come anche le indagini a suo carico (da lei stessa vergognosamente omesse)...ossia il metodo usato per saldare il debito Visibilia con le Agenzie delle Entrate.
C'è una infinità di gente che combatte le sue lotte per saldare i debiti con l'Agenzia delle Entrate, gente che non ha un minimo di possibilità in considerazione dello stato attuale di una società i cui costi sono enormemente aumentati, ma la ministra non cede con la sua arroganza guarda quasi con indifferenza un popolo che stenta per la propria sopravvivenza e non si degna nemmeno di considerarlo, rispettarlo, e tanto meno di dimettersi. Il conflitto sembra permanere ed al di là delle inchieste a suo carico, sul piano politico tutto ciò rimane un imbarazzante disagio sul quale si cerca vergognosamente di soprassedere. Assai poco può contare il fatto che sia stata salvata nella mozione di sfiducia dalle forze di maggioranza per puro spirito di parte! UN CONFLITTO CHE E' PIU' CHE EVIDENTE!
 vcacopardo 

22 set 2023


 


ripropongo ai miei lettori questo post del 2020 ancora attuale


DESTRA E SINISTRA NEL QUADRO DI UNA MODERNA SOCIETA'
Quando si dice che Destra e Sinistra non esistono più si commette un errore banale! In realtà questi concetti guidati da ideologie vecchie... esistono.. eccome! Anzi sono spesso posizioni sfruttate da qualcuno per formarsi una carriera politica in modo persino fittizio..
Il problema è che oggi, nel rinnovato bisogno di una politica di funzionamento, queste contrapposizioni tendono ad estremizzare fin troppo il dialogo generando contrasti e caos. Insomma, pur restando sempre vive le differenti posizioni (sarebbe sciocco non ammetterlo), queste non possono pretendere di dividere il pensiero politico di una società in modo netto come fossero le due parti separate di una mela: vi sono concetti di una destra liberale buoni ed altri pessimi... poiché contrastanti con ogni criterio di equità, come a sinistra vi possono essere posizioni sociali migliori o anche fortemente restrittive non adatte ad una moderna crescita in libertà.
La posizione politica di oggi dovrebbe essere quella di raggiungere un equilibrio e non propriamente di ricercarlo in un ambiguo, comodo centrismo carico di compromessi: Piu' che partire dalle ideologie, sarebbe necessario dedicarsi ai “valori” di una società moderna occorrenti per determinare quei “principi” necessari attraverso le idee... poiché solo le buone idee in proposito potranno aiutare il percorso di una nuova politica di funzionamento.
Essere contro un vecchio sistema non vuol dire essere estremisti ed eversivi! Ogni ideologica cognizione a riguardo nel percorso della politica si e ormai formata in ognuno di noi, tuttavia quello che conta oggi sono soprattutto le idee ed il metodo con cui si dovrebbero mettere in atto.
Nel mio percorso di vita come designer, per rendere valido ogni progetto, ho colto l'importanza che può assumere la separazione delle differenti problematiche, accorgendomi di quanto necessario può essere il metodo: Un costante lavoro di ricerca di divisione che mi ha indotto a scorporare le varie esigenze ed i diversi compiti, per poter meglio raggiungere un risultato costruttivo: Un criterio di ricerca per rendere maggior efficacia ed innovazione ad ogni progetto, ma anche un metodo alla base del quale, la separazione dei singoli elementi del problema, potrebbe portare ad un riscontro positivo del risultato.
In base a ciò, credo che uno schema Istituzionale moderno per funzionare in modo corretto in politica, potrebbe esistere se solo lo si volesse ricercare senza restare chiusi nel ristretto campo o nel solco già scavato dal vecchio sistema e dalle vecchie ideologie: -Nuove concezioni che potrebbero ottenere l'attenzione ed il consenso di tanti ed in cui pochi avrebbero da ridire se nella ricerca si potessero riscontrare meno compromessi ed inciuci in relazione ai ruoli istituzionali.
Per quanto riguarda la politica ed i suoi sistemi elettorali, sono sempre stato propenso in direzione dei sistemi proporzionali e cioè quelli che riescono ad offrire una maggiore partecipazione e più voce ai cittadini e non può che meravigliarmi la grande percentuale di forze politiche portata verso sistemi maggioritari e collegi chiusi che, di norma, tendono a restringere i contorni e porre un argine al consenso...costringendolo.
Se il desiderio di chi la pensa così è quello di voler ingabbiare una libera democrazia in un sistema ristretto, la reazione sarà, sempre la crescita di altri Movimenti: Movimenti supportati da un popolo che ha già dato una secca risposta a questi improvvisati sistemi costruiti senza una base ed alle figure dei leader che li guidano: Nei casi già avvenuti, proprio le contrapposizioni (Destra-Sinistra), non hanno mai tenuto in considerazione alcune logiche culturali ormai da tempo innovate.
Al di là dell'esistenza di queste vecchie ideologie che oggi ci condizionano e che spesso ci penalizzano nella ricerca di un percorso più equilibrato, esistono delle esigenze precise che non si possono sottacere in riferimento ai metodi con i quali si continua a procedere. Per un vero politico la voce dei cittadini dovrebbe rendersi libera potendo sostenere le posizioni più varie e disparate, tuttavia ciò pone oggettivamente la conseguenza di una difficoltà nella costruzione di una governabilità sicura.
Possiamo essere tutti d'accordo che una governabilità debba essere utile al fine di rendere sicurezza e stabilità al Paese, ma non possiamo non esserlo anche nella visione di una interpretazione della politica che si vorrebbe più libera e dinamica: -Purtroppo qualunque sistema odierno che pretendesse di assumere in sé il pluralismo di una politica di base e di dialogo ed una governabilità stabile, non potrà che trovare enormi difficoltà per il contrastante aspetto derivante dalla diversa funzione di queste due azioni che, al contrario, potrebbero favorire i soliti compromessi. Ed ecco la ragione più che evidente delle dovute esigenze che necessitano per poter lavorare in modo costruttivo senza porre ostacoli :- I due poteri (parlamentare e governativo..che in realtà rappresentano due compiti e due esigenze) non riescono più a lavorare in sinergia. La logica dovrebbe quindi richiamarci ad una attenta riflessione verso un'ottica diversa ed una ricerca più consona in direzione di un percorso innovativo di maggior funzionamento sui ruoli.
vcacopardo

8 lug 2023

GLI IDEALI DI CHI NON SI RITIENE UN UTOPISTA

 


Nel mio blog scrivo abbondantemente di politica e sociale ed a volte qualcuno che mi legge mi taccia come "utopista"...Mi vede come un fantasticatore, un sognatore che non guarda in faccia la realtà! Mi accusa di non guardare in modo razionale quella realtà mondiale dove tutto ormai appare precostituito!
In proposito credo di aver già scritto sulla odierna realtà ponendomi alcune domande: “Quando si dice, in tono alquanto assoluto, che bisogna essere realisti, mi domando secondo quale realtà? Forse quella costruita dall'uomo su un sistema che ormai pare far acqua da ogni parte e non funziona come dovrebbe?”...e poi ancora...“La ricerca di un cambiamento di unsistema attraverso un libero pensiero, non vuol dire cambiare in toto questa realtà che ci penalizza, non significa abbandonare alcune logiche, ma modellarne altre secondo funzionali ed utili esigenze.. senza speculazioni che permettano di influire su fattori di interesse pubblico determinanti per la crescita stessa dei paesi che devonoprincipalmente.difendere:qualità,cultura,apprendimento,innovazione,salute , welfare...etc.”
Se proporsi per un rinnovamento del sistema significa essere indicati come utopisti e sognatori, vuol dire che non vi può essere più spazio per il proprio pensiero e che la società non lascia speranza ad ogni altro sguardo. Nessuno come me potrebbe mai avere la presunzione di trasformare una società e renderla più equa e sicura, tuttavia ciò non può impedire di proporre un proprio pensiero attraverso un ideale. L'utopia è un'altra cosa, qualcosa che non lascia strade aperte...un sogno irrealizzabile!
Non mi ritengo per nulla un ideologo, ma sicuramente un idealista che si informa, pensa, scrive e si propone con teorie ed, attraverso esse, induce a far pensare i propri lettori. Lettori che, avendo un loro pensiero, possano ricontrare nelle mie teorie, ulteriore linfa per altre loro elaborazioni.
Quindi, per quale ragione non ci si dovrebbe spingersi verso un pensiero più lungimirante attraverso le teorie?
Senza teorie non si giunge mai ad una pratica e senza di essa nulla si muove! Chi propone teorie, come faccio io, seppur in senso ideale, non può essere identificato come un sognatore, ma come colui che alimenta il pensiero suo e quello degli altri. Un idealista si propone con alcune teorie e non può essere paragonato ad un utopista, ma più coerentemente ad un ricercatore con lo scopo di aprire il pensiero altrui!
Oggi proprio il realismo moderno viene sostenuto da un eccessivo pragmatismo che soffoca le idee, venendo in tal modo ad ostacolare le necessarie riforme e mettendo quasi in ridicolo ogni ideale!...Ma sono proprio le idee che muovono il mondo e senza gli ideali nessuna di questa potrebbe essere sostenuta al di là di ogni possibile risultato!
Non vi è dubbio che la politica determina lo stato sociale, in quanto su di essa si riflette l'andamento di una società: il suo benessere, la serenità, l'armonia di una collettività che marcia unita verso un futuro. Politica e sociale restano sempre unite nel riscontro di un progresso..e quando la politica non funziona, qualunque società rimane impedita nel suo cammino. In questa logica lo scopo di chi avanza ideali attraverso teorie, non può mai essere considerato come azione utopistica, ma di ricerca per il riscontro migliore dell'andamento sociale: Il necessario aiuto per una società nel suo cammino ed una realtà che deve elaborarsi!
vcacopardo