LA GIOIA DEL VANGELO
una nota di vincenzo cacopardo
Non un messaggio comune, ma un forte richiamo al pensiero cristiano del nuovo Papa Francesco che esorta ad una società con più equilibrio e maggior cura verso il prossimo.
"Una enciclica con spunti di lungimiranza"
E’ una esortazione apostolica quella che Papa Francesco ha consegnato alla Chiesa con le parole che richiamano al Vangelo per riempire i cuori di coloro che si ritrovano in sintonia col messaggio del figlio di Dio.
"Una enciclica con spunti di lungimiranza"
E’ una esortazione apostolica quella che Papa Francesco ha consegnato alla Chiesa con le parole che richiamano al Vangelo per riempire i cuori di coloro che si ritrovano in sintonia col messaggio del figlio di Dio.
Il rilievo di un simile
documento sottolinea con forza il messaggio energico del cammino della Chiesa che il
Pastore accompagna in un nuovo stile dettato principalmente dall’umiltà. Un
cuore aperto vicino alla gente che più soffre. Una Chiesa che vuole andare alla
ricerca di nuove strade, uscendo dalla sua immobilità per annunciare e
diffondere la misericordia attraverso le parole di Cristo. Un documento lucido
che mette in evidenza l’importanza della trasformazione di una Chiesa per
denunciare quelle tentazioni a cui l’uomo, in seno alla società, è soggetto.
Non è la prima volta che Papa
Francesco si pone con messaggi in direzione di una politica societaria più sana
ed equilibrata. Le note in tal senso sono chiare: "No ad un'economia
dell'esclusione; No al pessimismo sterile; Sì alle relazioni concepite da
Cristo"
Il suo è un richiamo alla società
organizzata verso una evangelizzazione che possa mettere al centro
dell’attenzione la figura dell’uomo e non i propri interessi che degenerano di
giorno in giorno. Il Pontefice richiama alla pace riaffermando la forza della
fede unita alla ragione, richiama l’importanza di un dialogo tra Chiesa e
società..ed in questo modo riaccende gli animi con la speranza di ridare forza
e motivazione al mondo intero.
Ancora una volta il messaggio di
Cristo prevale rispetto al più enigmatico credo assoluto…Francesco intende
richiamare l’attenzione verso la Chiesa usando la via umile e discreta che fu
nel messaggio di una figura tanto umile, saggia ed equilibrata..quanto misericordiosa
ed umana.. mettendo meno in evidenza (per le circostanze attuali insite nel
mondo)la figura centrale del creatore. Potendosi conquistare.. in tal modo..
persino una buona parte di auscultazione
e l’interesse dei non credenti. Con ciò
egli invia ancora una volta..un messaggio che è anche sociale oltre che
religioso.
Leggendo i lunghi capitoli di questa profonda Enciclica con l’introduzione
e la guida alla lettura di mons. Marcello Semeraro e gli indici tematici a cura
di Giuliano Vigini ..ed avendo ormai già compreso il percorso del nuovo
Pontefice, non possiamo più rimanerne sorpresi: Il suo è un desiderio di indirizzarsi verso i fedeli per invitarli a una nuova tappa evangelizzatrice marcata dalla gioia.. indicando le vie per il cammino della Chiesa nei prossimi anni.
Prima dei
capitoli, il Pontefice descrive in 8 punti la Gioia che
si rinnova e si vuole comunicare esprimendo il pericoloso rischio di una società che marcia verso il consumismo
più sfrenato e quello di una opprimente
offerta che sembra non arrestarsi.. contribuendo.. così.. ad un forte individualismo che tende a separarci più che a comprenderci. Da qui l’invito ad un incontro con la
figura di Gesù Cristo ammettendo l’inganno e le proprie responsabilità che
hanno indotto a fuggire dal suo amore.
Malgrado i riferimenti ai libri dell’Antico Testamento, il suo
richiamo continuo al Vangelo ed alla parola di Cristo rimane prevalente: L’appello
è indirizzato ad una propria dignità ed al fatto che nessuno potrà togliercela.. poichè
conferisce con l’amore infinito e incrollabile di Gesù, ci permette di alzare
la testa e ricominciare, attraverso quella "tenerezza" che mai può deluderci e che può sempre
restituirci la gioia. Il Pontefice esorta quindi gli uomini a non darsi mai per
vinti, accada quel che accada. “Nulla
possa più della sua vita che ci spinge in avanti!”
Proseguendo Francesco ci esorta con entusiasmo ad
interpretare la gloriosa Croce di Cristo come un invito insistente alla "gioia":
un messaggio difficile da esprimere, crudo e forte, ma sicuramente
incoraggiante per rinnovare la speranza.
Il Papa ci informa che la gioia cristiana scaturisce dalla fonte del cuore traboccante di Cristo che promette ai discepoli: «Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia. Vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia»
Il Papa ci informa che la gioia cristiana scaturisce dalla fonte del cuore traboccante di Cristo che promette ai discepoli: «Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia. Vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia»
“Ci sono cristiani che sembrano avere uno stile di Quaresima senza Pasqua” sostiene il Pontefice, non dimenticando certe circostanze della vita che impongono scelte assai dure. Non bisogna però dimenticare di amare ed essere amati, vivendo nella fiducia e nella speranza del suo perdono malgrado ogni tentazione appaia oggi sotto forma di scuse e recriminazioni... A questo punto Francesco, con un preciso riferimento ad una società tecnologica che ha potuto moltiplicare le occasioni di piacere, muove un appunto sostenendo che, questa, difficilmente potrà riuscire a procurare una vera gioia, asserendo che le gioie più belle e spontanee da lui viste nel corso della vita.. sono quelle di persone molto povere che hanno poco a cui aggrapparsi: “Ricordo la gioia genuina di coloro che, anche in mezzo a grandi impegni professionali, hanno saputo conservare un cuore credente, generoso e semplice.”
In conclusione la missiva di Papa
Francesco è chiara e rimane tanto profonda.. quanto profondo resta il suo
attaccamento agli umili gesti che lo distinguono.
Il Pontefice ci trasmette la poca importanza
che certe gioie terrene possono avere se esse non attingono al sentimento dell’amore
promosso da Cristo, un amore verso il prossimo che deve manifestarsi con gioia al
di là di ogni ricerca del benessere. Egli lo
stigmatizza con una frase precisa e coraggiosa «All'inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una
grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla
vita un nuovo orizzonte e, con ciò, la direzione decisiva»
Non rimane che leggere con
attenzione i 5 Capitoli per rendersi conto di quanto rivoluzionaria rimane
questa sua opera e la missiva esortazione che contiene. Un messaggio che pur
restando di azione evangelica, contiene di sicuro un pensiero sociale che (a parer mio) fu anche nella mente illuminata del Cristo uomo. Poichè nel suo cammino tra gli uomini ed il suo predicare, oltre ad infondere un messaggio religioso di fede, ha certamente cambiato anche una mentalità sociale.