“la via sentita e seguita successivamente da Francesco d'Assisi...da papa Giovanni Paolo, segnata dalla sofferenza e dall'umiltà.. oggi anche perseguita dall'attuale Pontefice.”
di v. cacopardo
Quando
si fa un'analisi sulla vita e la predicazione di Cristo..non si
riesce mai a contenersi dentro i limiti di un ragionevole dialogo. È
sempre in primo piano, la persistente discordanza tra fede e ragione.
Non v'è dubbio che molte ricostruzioni.. persino documentabili, nel
tempo, abbiano messo in discussione il racconto dei Vangeli.Da questi emerge come la predicazione e l'operato di Gesù abbiano riscosso nella società ebraica coeva un successo limitato e circoscritto territorialmente, ma che successivamente ha raggiunto vari strati della società
Sembrano comunque esservi tra i Vangeli contrasti e contraddizioni con i tempi in cui Gesù di Nazareth stesso visse. Tuttavia rimane esplicativa l'azione rivoluzionaria da lui condotta che non ha solo sconvolto i vecchi paradigmi di quel regime e finanche il comportamento morale che nei secoli ha costruito valori fondamentali nei rapporti tra gli uomini: Una figura storica a cui si deve non solo enorme rispetto, ma il dono di aver percepito quanto illuminata potrebbe essere una società in cui resta essenziale quel rapporto di amore tra gli uomini.
Sembrano comunque esservi tra i Vangeli contrasti e contraddizioni con i tempi in cui Gesù di Nazareth stesso visse. Tuttavia rimane esplicativa l'azione rivoluzionaria da lui condotta che non ha solo sconvolto i vecchi paradigmi di quel regime e finanche il comportamento morale che nei secoli ha costruito valori fondamentali nei rapporti tra gli uomini: Una figura storica a cui si deve non solo enorme rispetto, ma il dono di aver percepito quanto illuminata potrebbe essere una società in cui resta essenziale quel rapporto di amore tra gli uomini.
Basterebbe questo per spingersi
verso quel cristianesimo puro non intaccato da condizionamenti
ecclesiastici fin troppo pesanti ed a volte persino forzati. Sarebbe
sufficiente contenere il percorso della propria vita nel rispetto
reciproco di quella altrui.. anteponendo sentimenti d'amore e
soffocando quelli contrari... Vivendo nel rispetto del prossimo e
nell'amore che si deve al bene infinito regalatoci dalla natura.
Considerata sul piano umano la
figura di Cristo può sicuramente essere analizzata come quella di un
maestro di vita che predicava amore tra i popoli e carità per il
prossimo senza alcun ritorno per se stesso..se non quello di tutelare
il valore alto della vita: Una predicazione umile ed itinerante ,ma
utile ad ogni società che guarda all'integrazione fra i popoli in
prospettiva di uno sviluppo funzionale di un mondo che deve obbligatoriamente progredire in forza di una convivenza.
Se si osserva attentamente
(estraniandosi da ogni preconcetto di fede) la predicazione evangelica
durante la sua breve vita, (al di là di ogni aspetto riguardante i
meno attendibili miracoli), ci si accorge di quanta concezione
politica innovativa vi era nelle sue parole: i suoi principi di amore
si concatenano con quelli occorrenti ad ogni società in progresso:
Senza quell'indispensabile amore tra gli uomini..non può mai
esservi modo di interagire positivamente..senza interagire non potrà
mai formarsi una società integrata e solidale..senza questa...
inoltre... non può esservi sviluppo..sopravvivenza e pace.
Ed ecco il valore politico che vede in Cristo uomo.. nella saggezza delle sue parole.. e nelle sue amorevoli movenze verso il prossimo.. una autentica innovazione per lo sviluppo più solido di ogni società..
Ed ecco il valore politico che vede in Cristo uomo.. nella saggezza delle sue parole.. e nelle sue amorevoli movenze verso il prossimo.. una autentica innovazione per lo sviluppo più solido di ogni società..
Il suo messaggio rimane quindi
attuale, seppur ancora non del tutto compreso dagli uomini di oggi, che vedono
nella sua figura solo il portatore di una fede..fissando purtroppo meno
attenzione in quella sua figura umana che fu di un attento e
sensibile osservatore del sociale e di un profondo e saggio
comunicatore.
Il mondo, al di là della credenza imposta dalla fede, sembra aver intuito solo in parte l'importanza e di questa presenza in terra: il messaggio di un grande politico che mirava all'integrazione fra i popoli come atto di umanità, ma sopratutto come speranza suprema utile alla crescita dei popoli.. portando un messaggio di vita terrena che deve viversi nella visione di una possibile speranza per un'altra vita. La sua predicazione indicava.. in quell' equilibrio della natura offerta da Dio... un percorso da seguire anche per l'uomo...una strada che si sarebbe dovuta percorrere con il rispetto verso il prossimo e la dovuta umiltà.. (una via sentita e seguita successivamente da Francesco d'Assisi...che si scorgeva con evidenza nella sofferenza di papa Giovanni Paolo e che oggi sembra presente anche nell'umile contegno del nostro Pontefice Francesco).
Molti
come me..pur restando per natura alquanto agnostici, riescono
comunque (malgrado le atroci e cruente sofferenze delle guerre) a credere nel genere umano e cioè...in quel percorso che
l'uomo intraprende per far sì che la sua presenza in terra abbia un
significato, se pur questo..non sia dato comprendere in profondità.
Di
sicuro non è facile comprendere il principio della fede.. poiché
essa assume un’apparenza non propriamente umana.. ma si
può tuttavia riuscire a credere nella forza dell'amore e nell'energia vitale dell’uomo.. nella certezza che esse possano offrire un vero senso alla vita. Una speranza
che si evidenzia nella stessa natura che ci circonda, la
quale…malgrado le intemperie e lo stesso degrado causato dal genere
umano, persevera con ostinazione in un naturale percorso di vita:
L’uomo sembra avere in sé..qualcosa che rappresenta una marcia in
più e, per questo... è colui che dirige ed è responsabile del
proprio destino nel mondo.
Fatta questa premessa…non ci si può esimere dall'esprimere una personale considerazione sul nuovo Pontefice, che, seppur criticato da una parte della società, appare al mondo come un generoso Pastore che comunica con una particolare umanità simile a quella che fu di Cristo.
Sono
sempre stato affascinato dalla figura di Cristo che, al di là dei
miracoli evidenziati nel Vangelo (ai quali non riesco a credere), ho
sempre osservato e valutato su un piano prevalentemente umano: Egli
fu sicuramente il primo uomo al mondo che ha espresso la sua umanità
col profondo sentimento dell’amore e dei sentimenti. Oggi..con la figura del nuovo
Papa che sembra manifestare, oltre ad una umana simpatia…un’umiltà simile alla sua, non si può non leggere in
profondità un legame con il lato umano che Cristo diffondeva.
Riesce difficile non metterlo in relazione col momento storico e l’infinito bisogno che l’uomo ha di credere in sé stesso: Papa Francesco sembra un'efficace figura di stimolo per l’uomo che deve liberarsi da un passato che lo ha visto attore di una crescita sfrenata senza controllo…fino ad un riscontro con il peggiore cinismo che ha finito col renderlo schiavo di se stesso e del denaro.
Riesce difficile non metterlo in relazione col momento storico e l’infinito bisogno che l’uomo ha di credere in sé stesso: Papa Francesco sembra un'efficace figura di stimolo per l’uomo che deve liberarsi da un passato che lo ha visto attore di una crescita sfrenata senza controllo…fino ad un riscontro con il peggiore cinismo che ha finito col renderlo schiavo di se stesso e del denaro.
I
messaggi del Pontefice sono sempre chiari e la dicono lunga su tutto
ciò! Quando ci parla di credere in positivo e non cedere al
pessimismo ed allo scoraggiamento, abbandonando un percorso
che ha solo contribuito a seppellire ogni nostro sentimento verso il
prossimo, lo fa per proteggerci! Un Pontefice
che…attraverso l’innegabile simpatia…e con l’innata forza
della sua umiltà…sembra esprimere empaticamente quell’energia
positiva di cui si ha oggi bisogno. La politica…nella sua opera di
metamorfosi... dovrebbe trarre esempio e spunto da questo semplice
messaggio per l'atteso cambiamento.