La prima cittadina scioglie il nodo seguendo correttamente la volontà di chi le ha dato il consenso.
di vincenzo cacopardo
Le Olimpiadi del 2024 non si faranno a Roma..e non è per nulla una figuraccia, né una marcia indietro, ma un composto e coerente annuncio che denota una tenuta dei principi che Virginia Raggi ha espresso nella sua campagna elettorale. D'altronde un referendum in proposito vi è già stato attraverso una disputa elettorale che l'ha vista vincitrice con una netta maggioranza: nella sua campagna elettorale ha puntualizzato l'impossibilità di affrontare un impegno così pesante che avrebbe potuto avere risvolti economici disastrosi..ed il suo elettorato a maggioranza le ha dato un pieno consenso...Tutto il resto, al contrario di chi ne pensa male, non può che avere un'importanza secondaria.
Quello
che si potrebbe imputare alla giovane prima cittadina è forse il
fatto di non aver espresso già da tempo questa decisione e di non
essersi presentata all'appuntamento con le personalità del Coni. Non
conosciamo bene come si sono svolti i fatti circa questo incontro in
Campidoglio..ma per quanto riguarda la dichiarazione, sebbene in
ritardo, questa è avvenuta prima del previsto incontro. Bisognerebbe
tuttavia conoscere meglio come si sono svolti i fatti per
comprendere se vi sia stata una marcata mancanza di rispetto circa il
mancato confronto.
Certo... c'è chi continuerà a metterla sul piano che la Raggi abbia pensato che i Giochi non si siano potuti organizzare per gli appalti miliardari in cui qualcuno mangerà..rendendo ragione a tutti coloro che speculano su questo argomento per dimostrare l'incapacità della giunta Raggi nel controllo degli stessi appalti. Ma questo presupposto è solo un' insensato ed ottuso pensiero di chi avversa la prima cittadina che, malgrado il tempo trascorso, dichiara che non ha nulla contro lo sport e le iniziative di questo tipo, ma che il suo impegno primario è e rimane quello di rimettere in funzione l'amministrazione ed i servizi principali di cui ha bisogno la capitale.
Quindi, in sostanza, aver detto no ai Giochi Olimpici non è stato per nulla un voler salvare la faccia... non una sconfitta o un' occasione persa, ma un seguire correttamente la volontà di chi ha votato Virginia Raggi e che si aspettava una corrispondenza circa l'impegno preso durante la campagna elettorale. Cosa che al contrario parecchi politici amministratori non hanno mai portato a compimento.. giocando continuamente sull'ipocrisia di certi Partiti tradizionali che una ne dicono e cento ne fanno! In ogni modo questa teoria che debbano sempre servire i grandi eventi per poter realizzare le infrastrutture adatte ad una città rimane il grosso handicap di un infelice modo di far politica.
Certo... c'è chi continuerà a metterla sul piano che la Raggi abbia pensato che i Giochi non si siano potuti organizzare per gli appalti miliardari in cui qualcuno mangerà..rendendo ragione a tutti coloro che speculano su questo argomento per dimostrare l'incapacità della giunta Raggi nel controllo degli stessi appalti. Ma questo presupposto è solo un' insensato ed ottuso pensiero di chi avversa la prima cittadina che, malgrado il tempo trascorso, dichiara che non ha nulla contro lo sport e le iniziative di questo tipo, ma che il suo impegno primario è e rimane quello di rimettere in funzione l'amministrazione ed i servizi principali di cui ha bisogno la capitale.
Quindi, in sostanza, aver detto no ai Giochi Olimpici non è stato per nulla un voler salvare la faccia... non una sconfitta o un' occasione persa, ma un seguire correttamente la volontà di chi ha votato Virginia Raggi e che si aspettava una corrispondenza circa l'impegno preso durante la campagna elettorale. Cosa che al contrario parecchi politici amministratori non hanno mai portato a compimento.. giocando continuamente sull'ipocrisia di certi Partiti tradizionali che una ne dicono e cento ne fanno! In ogni modo questa teoria che debbano sempre servire i grandi eventi per poter realizzare le infrastrutture adatte ad una città rimane il grosso handicap di un infelice modo di far politica.
Naturalmente tutto ciò potrebbe bruciare a coloro che, al contrario, vi avevano messo le mani sopra come un grande businnes che di colpo scompare.