26 feb 2019

LA STRATEGIA VINCENTE DI SALVINI CHE SMINUISCE L' OPERA DEI 5STELLE




Ormai appare chiara la strategia di Salvini che in questa coalizione governativa continua a succhiare linfa al Movimento del cambiamento portando contributo alla sua Lega (non altrettanto chiara pare manifestarsi agli occhi dello stesso Movimento5S).

di vincenzo cacopardo

Il leader della Lega.. con grande furbizia... intuisce quanto importante sia questo legame con i 5Stelle promotori di una immagine del cambiamento...
Un rapporto che non può che premiarlo poiché con esso sopperisce all'altro: quello che lo vincola con gli altri partiti della destra nelle regioni. La sua strategia.. all'occhio di tanti cittadini.. non può che essere vincente..al di là delle proposte governative della Lega..alcune delle quali in buona parte nascono da una idea del Movimento (come quota100): Salvini intendeva cancellare la Fornero e non lo ha fatto... condividendo ed appropriandosi successivamente della quota cento!

Se Salvini decidesse di staccare la spina con il Movimento e rientrare nei ranghi di una coalizione con il Cavaliere, agli occhi di tanti, cadrebbe la visione di una Lega rinnovata che ha inteso offrire un'immagine di cambiamento... e grazie a ciò.. una buona parte di consensi: Fino a che l'intesa con FI rimane racchiusa nell'orbita di qualche regione, i voti al Nord restano sicuri e buona parte dei voti al sud crescono!
Insomma... con questa strategia, nel silenzio di un Movimento che si è sempre mosso nella difficile orbita post ideologica in senso trasversale, Salvini riesce..purtroppo... a racimolare una buona quantità di consensi anche nel meridione!

Le elezioni in Sardegna:
Con una presenza di votanti appena al 50% le elezioni in Sardegna vedono la vittoria del centro destra... il PD come primo partito, seguito dalla Lega.. e poi il Movimento 5stelle ancora appaiato al Partito sardo d'azione (in attesa della conclusione del lento scrutinio). I dati parziali vedono il PD al 13%, la Lega al 12% ed i 5 stelle appena al 10...

Mancano poche centinaia di sezioni per l'elezione del Consiglio regionale e del governatore. Il candidato del centrodestra è in vantaggio con il 47,74%. Quello del PD al 33,18%, e quello del M5s) l' 11,07%.
Al di là del chiaro insuccesso del Movimento 5Stelle.. collocato al terzo posto ... quando si guardano con attenzione questi dati non possono non saltare agli occhi i giochi delle liste civetta che hanno accompagnato sia il centro destra che il centro sinistra e che hanno sicuramente collaborato al loro successo: Se la Lega con Forza Italia e Fratelli d'Italia insieme hanno racimolato meno del 25% ...il resto del 22% è stato dovuto alle liste locali che li hanno accompagnati nella vittoria del candidato (13 0 14 liste..tra cui il partito sardo d'azione). Stessa cosa per il Pd che con l'appoggio dei piccoli partiti arriva appena al 18%..il resto pari a circa il 15% grazie alle liste che lo hanno accompagnato (9 o 10 liste)..Cosa che in una elezione politica nazionale difficilmente potrebbe avvenire!

E' quindi illogico ed incongruente vedere questi risultati rapportati nell'ottica di un Parlamento nazionale. Ciononostante il Movimento 5Stelle, a causa delle sue regole poco costruttive e della sua stentata comunicazione, il suo arresto lo ha di certo subito..dovendosi costringere a cambiare il suo futuro percorso politico.



LE PROSSIME AMMINISTRATIVE A BAGHERIA


Arrivano ad Aprile le amministrative che potrebbero dare una svolta ad una cittadina come Bagheria riscattandola dall'inerzia di una politica amministrativa ancora non capace di approfondire e risolvere le sue prevalenti problematiche.




Qual'è la ragione per la quale Alessandra Iannì potrebbe essere la capace sindaca di una città piccola, ma nobile e prestigiosa come Bagheria? 
Non è tanto per la figura femminile (di cui oggi tanto si parla in difesa dei generi), ma per le sue idee, per la sua competenza e soprattutto per l'amore stesso che ha sempre dimostrato per la sua Bagheria.
Basterebbe questo sentimento... spinto fino ad aver creato insieme a chi vi ha creduto un Movimento civico in difesa del patrimonio artistico, della viabilità, del lavoro e della formazione, per comprenderne la volontà e l'impegno.

Movimentiamo Baaria..di Alessandra Iannì, fondatrice e candidata a primo cittadino, porta un verbo esplicito..”Movimentiamo”.. che la pone oltre ogni altra organizzazione politica locale comune.. Non è un Movimento statico..non è una struttura monolitica..ma si distingue come una organizzazione sempre in movimento: Una vera incitazione a muoversi in favore della propria città in senso positivo e dinamico attraverso un dialogo duraturo col cittadino..per i suoi bisogni ed al fine di poter costruire insieme alla cittadinanza un futuro migliore. Lo fa suggerendo ai propri cittadini di convogliare un consenso su chi è sempre presente nel territorio e di questo se ne deve prendere costantemente cura.

Per fare ciò non bisogna procedere con assolutismo, né con la presunzione..ma comprendere e dialogare ogni giorno insieme. Alessandra Iannì ed il suo Movimento partono da questi principi ed in favore dei più importanti valori già presenti nel territorio.



25 feb 2019

REGIONALI:senza liste è complicato!



di vincenzo cacopardo
"Il legame con le liste dei Partiti tradizionali è ormai storico e si è consolidato negli anni. Qualunque Movimento che si propone di cambiare.. se non colloca le opportune radici nel territorio, non potrà mai essere in grado di ottenere i medesimi risultati di un voto in ambito nazionale!"

Bisogna rendersi conto che le elezioni regionali non hanno nulla a che vedere con quelle nazionali che non comportano liste, ma solo unioni tra di loro in base ad un programma nella campagna elettorale.
E' inutile... quindi..da parte del popolo di votanti che hanno sempre creduto nei positivi risultati del Movimento 5stelle, pensare di poter ottenere prestazioni sorprendenti in questo tipo di elezioni come quelli espressi in ambito nazionale. Si sa bene che senza le liste territoriali il Movimento, nel contesto delle regionali e delle comunali, non potrà mai ottenere risultati soddisfacenti.

Il legame con le liste dei Partiti tradizionali è storico e si è ormai consolidato negli anni. Qualunque Movimento che si propone di cambiare.. se non colloca le opportune radici nel territorio, non potrà mai essere in grado di ottenere i medesimi risultati di un voto in ambito nazionale!

Fatta questa necessaria considerazione.. ed al di là della scarsissima affluenza del 50%, il Movimento 5 stelle..in queste ultime elezioni in Sardegna... (se non vi saranno stravolgimenti)..potrebbe essere la prima forza politica..e questo per qualcuno sembra essere già qualcosa, ma non è quello che in tanti degli assidui sostenitori del Movimento si sarebbero aspettato. Dietro al Movimento seguono un PD ed una Lega..quasi identici nel risultato...e poi..come da copione.. gli altri partiti FI e Fratelli d'Italia...tutti legati a liste civetta locali.

Per cui..oltre agli accorpamenti (centro-destra e centro-sinistra)... è indubbio che una differenza sostanziale in questo tipo di elezioni la fanno proprio le liste locali che accompagnano nella scalata i Partiti presenti in ambito nazionale. Non si comprende.. come un Movimento (che ha già rotto le proprie regole legandosi in un governo nazionale con un altro partito) non abbia..già da prima.. provveduto ad affrontare queste elezioni, ricercando liste locali congenite alla propria attività politica che potessero accompagnarlo nella sua sclalata nelle elezioni.

23 feb 2019

IN ARRIVO LE EUROPEE: COSA ASPETTARSI?



Una Europa che negli anni si è allargata ad est in modo spropositato non preoccupandosi prevalentemente dei suoi preziosi territori a sud molto più inerenti al suo contesto. La sensazione è che un'Europa occorra..ma la realtà è che questa Europa non funzioni!
di vincenzo cacopardo

Cosa possiamo ormai aspettarci dalle prossime europee?
Con la crescita internazionale di un certo sovranismo che si alimenta di giorno in giorno..potremmo persino anche vedere i partiti tradizionali (Ppe e Pse.. oggi separati)...accordarsi in una operazione di contrasto alla forte politica (definita populista) di rottura al sistema.
Le domande di oggi non trovano una risolutiva risposta nell'imminenza di un domani che potrebbe vedere una totale trasformazione delle forze politiche nel parlamaneto europeo. ..Ma una cosa è certa: Il quadro politico internazionale sarà molto cambiato e per l'Europa potrebbero intravedersi trasformazioni sostanziose.
Tuttavia l'Europa rimane ormai una realtà evidente.. i cui frutti fin'ora ricavati... nel buono e nel cattivo...dovranno poter trovare posto nel dialogo futuro: Se nuove forze politiche (come tutto fa pensare) dovessero affermarsi, non potranno che imporsi un equilibrio necessario..e, nella ricerca di una governabilità internazionale, dovranno saper leggere in lungimiranza la concreta e definitiva edificazione di un popolo europeo nel contesto di un'area mondiale sia per il mercato... che per la sicurezza dei propri territori.

Oggi l'Europa non appare di certo quella Unione i cui padri fondatori aspiravano. Nel recente passato nel cammino della sua formazione non si è tenuto conto di diversi principi fondamentali e la finanza internazionale ne ha compromesso la crescita indebolendo il coefficiente sociale: Una unione Europea costruita prevalentemente su parametri e finanza di comodo che ha fatto la fortuna di alcuni Stati ed il depauperamento di altri!

E' da tempo che si parla della mancanza di una politica internazionale che possa vedere in lungimiranza.. attuando meno vincoli e misure restrittive. Ci si è accorti in gran ritardo di quanto sia in pericolo la sua economia e quanto inevitabili le molteplici reazioni populiste messe in evidenza.. giorno dopo giorno.. nei vari Paesi.


La sensazione di oggi è che un'Europa occorra..ma la realtà è che questa Europa non funzioni!
Per parecchi anni l'accento sull'importanza di una Europa è suonato come un monito verso tutti coloro che fin da principio non vi avevano creduto.. poi..successivamente, anche in considerazione di un sistema globalizzato che ha determinare alcune scelte disastrose..vi si è creduto ancora meno. Questa Europa appare come la inspiegabile dimora di Paesi che non trovano una solidale politica a beneficio della sua stessa Unione..sia in tema economico.. che politico e sociale.Giorno dopo giorno si dimostra quanto stia portando alterazioni ad un sistema internazionale che non riesce a premiare la sua crescita in un contesto globalizzato: Una Europa che si è allargata ad est in modo spropositato non preoccupandosi prevalentemente dei suoi preziosi territori a sud molto più inerenti al suo contesto.

Il vero bisogno rimane quello di un'Europa diversa..che favorisca una crescita mai priva di un benessere sociale.. Una Unione che non promuova le strade della deflazione e di una conseguente disoccupazione. Un'Europa che sia capace di interagire con i paesi orientali, che guardi con impegno all'economia reale e meno agli interessi geo-politici e commerciali e della grande finanza mondiale.





20 feb 2019

LA DIFFICILE STRADA DEL MOVIMENTO POST-IDEOLOGICO




La loro apparizione dovrebbe vedersi come la naturale esegesi di un passato politico che ha abusato del sistema...Si possono contestare le loro scelte, ma non si può estremizzare una polemica su quella che è stata l'indispensabile necessità di smuovere un passato in favore di un futuro diverso. Era logico che se ne sarebbe dovuto pagare un prezzo! Solo e soltanto in questa ottica è possibile discutere ed intavolare ogni discorso in proposito."

di vincenzo cacopardo

Quando si parla del Movimento 5Stelle nei social .. lo si difende a spada tratta o lo si castiga ripetutamente fino alle più spregevoli offese. D'altronde i Social..spesso mal usati.. comportano una forma eccessiva di esternazione spinta fino all'ossessione dove si tende a etichettare chiunque con pregiudizio...da un lato e dall'altro...Nessuno sembra salvarsi!

Il movimento 5Stelle..di cui con animo tanto si discute... è nato prevalentemente per rompere con un passato ..possiamo dire che ha aperto una porta verso il cambiamento ..tuttavia come tutti evidenziamo e come era prevedibile ..la capacità di ricostruire rimane per loro di grandissima difficoltà. In questa porta da loro aperta pare oggi esservi entrato solo Salvini... proprio per la grande difficoltà dei pentastellati che difettano nella comunicazione e si nutrono di troppi ideali. E' anche evidente come... non avendo una organizzazione adatta per raggiungere il loro obiettivo.. finiscono sempre col contraddirsi!

Ma non si può apprestarsi ad una analisi obiettiva di questo Movimento senza comprendere la sua comparsa in un momento storico dove già da tempo occorreva un cambiamento nei confronti di una classe che abusava del sistema. Inoltre questo Movimento nasce trasversale rispetto ai due Poli ideologici...e quindi molto combattuto al suo interno e spesso contradditorio.. Era logico che se ne sarebbe dovuto pagare un prezzo! Solo e soltanto in questa ottica è possibile discutere ed intavolare ogni discorso in proposito.

La loro apparizione è il naturale frutto di un passato politico che ha abusato del sistema..Come ho già scritto numerose volte : Ogni cambiamento ha il suo prezzo..più o meno doloroso.. e necessita del tempo dovuto. Si possono contestare i loro eccessi sul moralismo... una certa prosopopea sulla loro virtuale democrazia diretta..e le incogruenza su certi temi costituzionali come il vincolo di mandato..Si possono contestare le loro scelte, ma non si può estremizzare una polemica sulla indispensabile necessità di smuovere un passato in favore di un futuro diverso.

Tanti di quelli che hanno votato in loro favore non è per nulla detto che ne fossero davvero convinti!..Tuttavia necessitava una sorta di rivoluzione per cambiare l'immagine di una politica che non aveva di certo operato in favore di un'equità sociale e che usava un sistema ormai incancrenito a beneficio della loro classe operando per favoritismo di Partito: Con queste premesse... a chi si sarebbe potuto offrire un consenso se non a chi si apprestava ad una vera rivoluzione politica verso un cambiamento sia delle figure che delle proposte?

Se oggi si prova a fare una analisi sull'operato di DiMaio..la si dovrebbe fare usando il massimo dell'equilibrio.. scoprendo che.. pur nei suoi evidenti errori.. dovuti soprattutto alla mancanza di una esperienza amministrativa con la politica.. si riscopre una forza di carattere ed una volontà non comune nell'affrontare certi temi sociali..Vi si riscontrano quindi, come in ogni altra figura politica, cose buone ed altre meno buone... Sappiamo da tempo che l'organizzazione di questo Movimento lascia tanto da pensare..non sembra per nulla libera per far crescere una classe dirigente più adatta e capace...ed infine..una imbarazzante Piattaforma guidata privatamente sulla quale si opera senza sani dibattiti ed incontri.

Per questo Movimento... che ha cercato di porre fine ad un passato politico e che ha bloccato l'ambiguità di un sistema bipolare di comodo... si intravedono solo due strade: Un vero rinnovamento che lo porterebbe ad essere un nuovo Partito..o un declino lento...
Con le novità dell'apertura alle liste per le elezioni teritoriali..il Movimento sembra aprirsi a nuove strade più concrete..ma di rinnovamenti ne occorrono altri..


19 feb 2019

POLITICA E MAGISTRATURA: una questione vecchia...



di vincenzo cacopardo

Dopo il caso della famiglia Renzi ed il caso Diciotti si ritiene oggi la magistratura al comando del popolo e la si addita come una potente corporazione capace di determinare le sorti della politica del Paese.

Se può sembrare vero sul piano delle procure ..ciò non lo appare alla stessa maniera nei collegi giudicanti. Tuttavia anche se si intravvedono storture capaci di far pensare ad una vera politicizzazione dell'Ordine non è solo questo che deve essere messo in discussione.. quando nella sostanza.. vi è una politica che continua a non dettare le norme più utili e meno farraginose per far sì che tali storture non vengano a galla.

E' già da tempo che questa discussione viene posta...fin dagli scontri tra il presidente Cossiga e il Csm..Questioni che con l'andar del tempo si sono moltiplicate. Oggi qualcuno parla addirittura di un piano per sottomettere la politica al potere giudiziario e persino per ostacolare una riforma politica che potrebbe spazzare via la loro autorità.

Comunque voglia vedersi questa “potenza” della magistratura altro non è che il risultato di una politica che non ha mai dimostrato capacità nel riassettare i poteri e ricomporli nel loro ordine prestabilito.

Il potere giudiziario è, nella sua struttura, radicalmente diverso dagli altri poteri..E' un Ordine che non viene esercitato dal complesso dei giudici, ma da ciascuno di essi...e ognuno di essi..(seppur terzo)..come ben sappiamo.. è sempre un uomo! Creare un potere comporta inevitabilmente il sorgere di molti desideri per la sua conquista...e se oggi paiono infrangersi i confini degli uni.. a beneficio o in disprezzo.. degli altri.. le colpe principali appartengono sempre ai legislatori che hanno in mano la leva delle direttive al fine di legittimare e riformarne ogni condotta poco lecita.

La politica avrebbe dovuto farsene carico da tempo: Quando oggi alcune procure e qualche Tribunale paiono sforare dal loro compito molte delle loro colpe ricadono nella mancanza da parte di una politica che, attraverso un doveroso ed attento compito, ne dovrebbe equilibrare e delimitare i confini..Ma non solo quelli! ...Anche quelli della politica stessa che legano gli altri due poteri: Al di là del fatto che si tratta di specifici poteri, diversi dall’Ordine autonomo giudiziario, si potrebbe azzardare che un conflitto permane costantemente allorquando, gli stessi, eletti in Parlamento, assurgono alla carica di ministri o sottosegretari, attribuendosi di fatto un ruolo esecutivo che influenza in modo definitivo il lavoro dello stesso gruppo parlamentare di loro riferimento...Anche qui, una certa consociazione trova forza e si alimenta giacché gli interessi sono estremamente forti ed i ruoli politici vengono espressi nella comune casa dei Partiti (mai necessariamente ridisciplinati) .



16 feb 2019

ANCORA LUI!!...ma non dovevamo vederlo piu'..

(parafrasando il titolo di una canzone)

Dopo 25 anni Berlusconi...si autoproclama ancora l'”homo novus” della politica odierna..e offende il popolo perche' non lo ha votato.

di vincenzo cacopardo

Sembra che a Berlusconi non sia bastato il burlesco patto di S.Valentino dello scorso anno..dove..per la seconda volta.. attraverso un contratto con i cittadini nell'enfasi dello studio di Porta a Porta dell'amico Vespa..si espone in una scenografia a dir poco triste.

Ancora lui! Si ..il Cavaliere, col solito ed inutile foglio che svolazza sulla mano destra, malgrado i suoi 82 anni, persevera nel volersi impegnare in una sorta di “opera buona” in favore dei cittadini che.. a detta sua.. hanno perso il senno. Un popolo che secondo Berlusconi è invaso dalla pazzia avendo dato in modo sconsiderato il voto agli incompetenti.

Non è tanto per l'età che già di per sé ne compromette l'impegno e non ne garantisce la sicurezza..e nemmeno per soffermarsi sulle sue avventure con la giustizia ...ma per il fatto che Berlusconi.. da oltre venticinque anni.. ha già dimostrato tutto quello che doveva: Che si voglia o no considerare la sua politica buona o cattiva..quello che non si può sopportare è la permanenza di figure come lui che per un quarto di secolo nel quale hanno potuto esprimere la loro politica dall'alto delle posizioni assunte, pretendono ancora di poter offrire innovazione ed affidabilità.

Questa figura imprenditoriale...che oggi si permette di rimproverare un popolo che ha espresso un voto... malgrado abbia già manifestato il suo modo di far politica attraverso un suo Partito dove in tanti si sono rifugiati dopo i pesanti anni di mani pulite che avevano oscurato del tutto la vecchia DC, ha già avuto modo di affermarsi e di dimostrare la sua misura politica e di governabilità. Molto di quello che Berlusconi ha fatto gli è tornato indietro in modo inverso...alcune delle figure delle quali si è servito..persino inadatte. Tuttavia.. al di là di questo... oggi la politica necessita di altro. Di una innovazione ben diversa che proprio figure perseveranti di un vecchio sistema come la sua.. continuano a costringere e reprimere. Con tutto il rispetto che si deve..non ci si può esimere da una considerazione: Figure come la sua.. ed altre ancora legate ai partiti tradizionali. rappresentano oggi una zavorra per la crescita di una politica verso l' innovazione.

14 feb 2019

LA LOGICA DI OGNI RICRESCITA ECONOMICA



di vincenzo cacopardo
Qualunque attività industriale o commerciale che sia ...quando è indebitata ed al collasso..ha solo due vie: il fallimento o l'investimento regolato da un piano fattibile di rientro. Così è per ogni Paese ed anche per la nostra Nazione. Ogni altra manovra sembra sortire un triste atteso epilogo!

Sappiamo ormai che la crisi economica si è generata per cause di un sistema finanziario e bancario mondiale entrato in crisi. Molti hanno sempre dato la colpa di tutto ciò al capitalismo e ad un certo liberismo guidato da potenti uomini d'affari, i quali, non si sono mai curati delle possibili ripercussioni sull'economia reale e quindi delle crisi che si sarebbero riversate nei vari settori produttivi, dimostrando solo di voler giungere all'accumulazione di ricchezze personali, mediante operazioni speculative di alta finanza.

Premessa

Nel recente passato, quando la crisi toccò il suo massimo, gli istituti bancari per evitare processi di svalutazione degli immobili si garantirono, cartolarizzando, detti crediti: Trasformando i prestiti concessi in obbligazioni, vendute, a loro volta, ad altre banche o istituti, tutelandosi nel futuro attraverso il pagamento degli interessi a garanzia. Nella realtà, poi, gli interessi non sono stati mai completamente pagati, per l’incapacità reale di poter estinguere un proprio mutuo. Le banche, al contrario, accumulando beni reali, come gli immobili confiscati, si sono rinforzate anche tramite una liquidità interna dovuta alla vendita delle obbligazioni, arricchendo gli influenti istituti bancari centrali.
Detto questo rimane il fatto che la politica non si è mai veramente interessata a regolamentare questo sistema!.. In teoria si può affermare che una delle principali cause della povertà sia dovuta alle banche: Non v’è dubbio che l’azione degli istituti bancari continua ad influenzare notevolmente determinati processi come l’inflazione...tuttavia ciò non sempre rispecchia la realtà, anche perché le motivazioni dei fenomeni come la povertà sono molteplici e molto più legate a cattive scelte politiche.


In ogni caso le banche, tramite quello che può essere definito il monopolio della massa monetaria, possiedono la capacità di indebitare interi Paesi sotto la morsa del debito pubblico. Se poi, i tassi sono troppo bassi, la quantità di moneta aumenta provocando l’inflazione. Ma anche nel caso contrario le banche riescono ad arricchirsi, in quanto, se la quantità di moneta è bassa, si ha la recessione e quindi la banca si appropria di beni reali confiscati, grazie alle ipoteche imposte come garanzie ai prestiti non estinti.
Nel sistema bancario europeo sembra essersi creato un grande conflitto di interessi: qualsiasi manovra finanziaria che favorisce l’euro, danneggia le altre monete ed allo stesso tempo il loro indebolimento.. danneggiando la maggior parte delle nostre banche che ultimamente hanno investito molto nei gruppi bancari esteri.
Un meccanismo perverso si verifica anche quando le banche prestano denaro virtuale ai Paesi del Terzo Mondo chiedendo in cambio della cancellazione del debito, che il Paese non sarà mai in grado di estinguere. Molto di questo denaro che viene prestato si può dire che sia virtuale, in quanto il sistema monetario si valuta in base alla fiducia che in un dato momento il mondo accorda a quella data moneta.
Qualcuno afferma che "La crisi finanziaria si origina e si sviluppa sempre per l'eccesso di indebitamento che per oltre due decenni è stato consentito a banche, imprese e famiglie: per evitare che l'eccesso di debito privato potesse avere effetti dirompenti sull'economia reale, si è dovuto far crescere il debito pubblico”. Paradossalmente manovre nate per ridurre l'indebitamento ed il rapporto debito/PIL hanno sortito l'effetto opposto. Quando un paese entra in questo vortice, il pessimismo si autoalimenta, l'aumento dello spread comporta un aumento del costo del debito e di conseguenza del deficit...
Il problema che stiamo vivendo e per il quale si potrebbero pagare le conseguenze nel prossimo futuro, è il rischio di una lunga recessione e quindi di una permanente diminuzione del livello di produttività del paese, senza crescita e con un conseguente calo del PIL. Per scongiurare questo rischio occorreva già da tempo, a livello europeo, applicare una regolamentazione più rigida sulla speculazione finanziaria. Una preoccupazione forte in seno ad un’Unione dove diversi Paesi hanno deciso di unire le loro sorti all’Euro che rappresenta sicuramente una credibile difesa, ma anche un motivo di ansia per i Governi e per la stessa Banca Centrale Europea, sia per gli alti costi..che per i continui attacchi speculativi che cercano di trarre profitto dalle recenti difficoltà contingenti.

analisi conclusive
Oggi per superare questa situazione si dovrebbe rilanciare l’economia reale e di questo è proprio la politica che dovrebbe farsene carico. Sappiamo bene che senza crescita vi è maggiore disoccupazione...e l’aumento della disoccupazione può solo portare conseguenze peggiori.
Oltre che un ridimensionamento occorre di certo una regolamentazione! Occorre la ricerca di nuove metodologie anche in tema fiscale per spingere a far pagare le giuste tasse a chiunque... contrastando o, almeno, frenando una mentalità di chi oggi ritiene di subire ingiuste e spropositate richieste di tributi da parte di uno Stato che non aiuta. Insomma.. immedesimandosi con più attenzione nelle problematiche della loro crescita e creando, in tal modo, più equi rapporti ed utili metodologie fiscali di contribuzione.
Tuttavia è pressocchè inutile sperare che il nostro Paese possa crescere senza una politica più aperta verso il debito. Cioè.. impossibile risolvere attraverso quello che si è sempre dimostrato un modesto e difficile taglio delle spese.. quando la via necessaria appare proprio quella di allargare inizialmente il deficit in modo persino esagerato per rientrare poi negli anni.
L'esempio di coloro che fanno intrapresa appare emblematico. Chiunque, fortemente indebitato, possiede una attività commersiale o industriale che sia, ha solo due strade: il fallimento o una espansione attraverso il credito. Naturalmente necessita un progetto di innovazione che possa rendere garanzie alla sua crescita.
Solo le politiche di espansione (necessariamente studiate) che danno sfogo ad una economia più allargata ed alla creazione di infrastrutture pubbliche (soprattutto ad un Sud cui restano indispensabili) potranno riportare su il PIL facendo ricrescere il Paese ..Lo sforamento è necessario per costruire un futuro più sicuro, ed indiscutibilmente l'unico metodo per poter sostenere un rientro nell'avvenire. ..Ogni altra manovra resta fallimentare e sembra sortire un triste atteso epilogo!





13 feb 2019

UE: IL NOSTRO PREMIER VILIPESO E SCHERNITO.


OFFESE OLTRE MISURA ANCHE VERSO IL NOSTRO PAESE
di vincenzo cacopardo

Ancora una volta questa Europa pensa di poter processare un nostro premier! Conte è stato offeso oltre ogni misura consentita dall'Europarlamentare Guy Verhofstadt (leader dei liberali dell'Alde) e da Udo Bullmann (leader dei socialisti)...che hanno trasformato l'Aula parlamentare in una sorta di tribunale per un processo oltre misura..durante il discorso tenuto dal nostro capo del governo. Naturalmente sono le forze conservatrici di questa malandata Europa che continua a non percepire la gravità dello stato in cui versa..tuttavia quello che colpisce di più è la mancanza di rispetto e la irrisoria offesa di “burattino” rivolta al nostro premier ed altre contro il nostro Paese visto quasi come un pessimo alleato ( come lo fu nel passato con Berlusconi ridicolizzato dalla Merkel insieme a Sarkozy)

Non è la prima volta che il nostro Paese viene canzonato nelle figure dei nostri rappresentanti ..malgrado l'esposizione del premier Conte che si è permesso di mettere in vista le problematiche esistenti che ancora determinano una chiara incomprensione ed una difficile armonia nel contesto internazionale di questa Unione.

Conte ha chiesto uno sforzo comune per il rilancio di un nuovo progetto europeo..ritenendo che già da tempo si sia persa una fase essenziale di ripartenza.. e lo fa con queste parole:Non siamo riusciti ancora a diventare veramente e compiutamente un 'popolo', non abbiamo avuto il coraggio di costruire un modello inclusivo che, realisticamente, al di là di ogni retorica, favorisse la creazione di un demos europeo"... e poi incalza..."La politica europea, di fronte a una crisi economica senza precedenti.. si è ritratta impaurita al di qua della fredda grammatica delle procedure, finendo col perdere progressivamente il contatto con il suo popolo e rendendo sempre più incolmabile la distanza, che non è solo geografica, tra Bruxelles e le tante periferie del Continente".

Per il nostro presidente del Consiglio ..quindi ..non è in discussione una Europa..ma la sua funzione...il bisogno di interagire tra i popoli..quello di salvaguardarne i veri bisogni...di tutelarne insieme i confini territoriali... Parla di un demos europeo in riferimento ad una democrazia da coltivare unitamente e non ad esclusivo bisogno economico in favore dei più forti..

Da questi argomenti più che ragionevoli ..alle volgari offese di “burattinaio” che gli si sono rivolte ..vi passa ancora una volta tutto l'astio che certi Paesi alleati non riescono a contenere per la nostra Nazione che, seppur nella difficile ricerca di una politica utile e costruttiva, ha il merito di sostenere certi fondamentali valori nel rispetto di una Unione che in realtà appare disgregata ed a volte persino assente.

12 feb 2019

CASO "DICIOTTI": IL TRIBUNALE DEI MINISTRI RAFFORZERA' SALVINI?



Questi i fatti riguardanti il caso Diciotti

di vincenzo cacopardo

Non e' possibile fare un' analisi su questa faccenda esulando da una considerazione nel merito 
"15 agosto. I migranti, inizialmente 190, vengono soccorsi dalla Guardia Costiera in acque territoriali maltesi. L’Italia chiede un “Pos”, un porto sicuro di approdo, a La Valletta."
"17 agosto. La controversia fra Italia e Malta prosegue per tutto il giorno, poi il Comando generale delle capitanerie di porto chiede al nostro ministero dell'Interno un porto di approdo per i migranti."
"19 agosto. Dal ministero dell’Interno non arriva alcuna risposta, nave Diciotti resta al largo di Lampedusa in attesa di poter sbarcare i migranti stremati dal viaggio."
"20 agosto. Alla Diciotti viene ordinato di fare rotta verso Catania, ma permane il divieto del ministro dell’Interno di fare sbarcare i migranti."
"25 agosto. La situazione si sblocca, 177 migranti vengono accolti dalla Conferenza episcopale italiana, dall’Albania e dall’Irlanda."
Nei giorni della crisi, l’inchiesta viene aperta dal procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, che dopo aver ascoltato alcuni funzionari del Viminale, invia gli atti alla procura di Palermo, per l’esercizio dell’azione penale. La procura contesta il reato di sequestro, il tribunale dei ministri di Palermo archivia per le “condotte” fino al 19 agosto, per il restante periodo si dichiara incompetente, rinviando gli atti a Catania. La procura diretta da Carmelo Zuccaro chiede l’archiviazione, ritenendo la decisione di Salvini un “atto politico”, ma il tribunale è di diverso avviso.
I giudici di Catania non usano mezzi termini sul caso Diciotti: “E’ convincimento di questo tribunale che la condotta in esame abbia determinato plurime violazioni di norme internazionali e nazionali, connotandosi per ciò solo di quella indubbia illegittimità integrante il reato ipotizzato”. Secondo il Tribunale dei ministri "Va sgomberato il campo da un possibile equivoco - scrive ancora il collegio - va ribadito come questo tribunale intenda censurare non già un 'atto politico' dell'Esecutivo, bensì lo strumentale ed illegittimo utilizzo di una potestà amministrativa".
Nei fatti..la giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato dovrà esprimere un primo voto sul caso Salvini prima di affidare il caso all'assemblea. Tuttavia quello che salta agli occhi è proprio questa citazione del Tribunale: intenda censurare non già un 'atto politico' dell'Esecutivo, bensì lo strumentale ed illegittimo utilizzo di una potestà amministrativa".
Quello che in realtà appare più strumentale è proprio l'intervento inopportuno dello stesso Tribunale! Anzi assai poco convincente, ma non essendo io un giurista posso solo far uso dell'intuito..avvertendo come una misura del genere possa destare dubbi e contestazioni.. poiché non risulta proprio trasparente dove potrebbe finire un potere politico amministrativo di un esecutivo.. e dove iniziare quello invasivo di una magistratura.
Sottolineamo che.. nel caso in specie.. la procura aveva archiviato.. Lo stesso Governo non sembra aver sequestrato alcuno: Gli esseri umani trattenuti su quella nave, non avevano nessuna provenienza attestata da documenti legali di origine del paese dal quale sono fuggiti, quindi sotto il profilo giuridico persino non esistenti..(mancherebbe persino il corpo del reato) Ma al di là di questo dettaglio..è più che comprensibile che se un reato vi è.. potrebbe essere solo di matrice politica!
Ciò detto.. è indubbio che il potere di scegliere una determinata linea politica sull'immigrazione(più o meno condivisibile) resta all'Esecutivo... senza che questa comprometta il rispetto della vita umana. Vita che non sembra per nulla essere stata compromessa.... difatti la nave bloccata ha sempre avuto l'appoggio e l'attenzione per il soccorso a salvaguardia della salute delle persone a bordo. Dobbiamo forse ritenere sequestrati tutti gli immigrati che restano bloccati nei centri Care in attesa di una loro collocazione nell'ambito della propria libertà e del lavoro? Non erano forse predisposti controlli per la salute e la loro vita anche in quella nave?
In questa faccenda si riscontrano tra l'altro motivi costituzionali che nel merito potrebbero persino confliggere: da un lato l'articlo 10 e dall'altro il riferimento all'artico 52
L’asilo politico è regolato dall’articolo 10 della Costituzione. Un articolo fondamentale «Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge».
E quali sono le condizioni stabilite dalla legge anche in base al fatto che questo fenomeno si è notevolmente allargato? Quali sono se non li delimita, li controlla e li definisce proprio un esecutivo?
Nondimeno da una ricerca e dalla lettura di qualche testo si mette in evidenza come nell’articolo 52, I comma:  “La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino”. Un valore prezioso che richiama la Patria proprio per associarla al territorio del nostro Paese. Il valore della difesa da parte da parte del Costituente rimane sempre elevato, richiamando quei sentimenti  di unità  nazionale. Un valore di assoluta sacralità all’interno del testo costituzionale con un evidente riferimento alla difesa del territorio.
Nella fattispecie risulta comunque errato fare riferimento a profili unicamente militari: In realtà questo termine “Patria”, che potrebbe apparire fin troppo ottocentesco, non può oggi intendersi come una mera delimitazione dello spazio...ma come ambiente naturale.. patrimonio culturale, storico, artistico inserito nel contesto delle istituzioni democratiche, dell' ordinamento, nonché dei valori e principi costituzionali di solidarietà sociale.
Insomma... se l'art 10 ha la sua fondatezza proprio per il fatto che l'accoglienza deve riguardare la garanzia fondamentale delle sue libertà, l'articolo 52 intende preservare la patria intendendo per essa il territorio con il suo patrimonio che oggi l'attuale governo (a cui, si voglia o no, appartiene il diritto di provvedervi) ritiene invaso in modo selvaggio e senza una logica democratica sicura.
La strategia politica del governo attuale potrebbe essere quella di preservare ambedue i valori costituzionali attraverso un piano che possa porre l'attenzione di tutta l'Europa e risvegliare l'interesse generale. Tuttavia un'accoglienza non è mai stata negata e l'azione di richieta del Tribunale potrebbe risultare perciò risibile e politicamente strumentalizzata.
Sembrerebbe un classico caso dove un certo buonismo si ostini a sovrastare il raziocinio e dove la magistratura trova modo di inserirsi... Pur di andare contro Salvini... non ci si accorge che tutto ciò lo potrebbe rendere sempre più forte all'occhio del Paese.


11 feb 2019

SANREMO ...E LA POLITICA



di vincenzo cacopardo

Al di fuori di ogni capacità canora ed artistica di Baglioni e dei conduttori a lui affiancati tra cui la bravissima Virginia Raffaele, non si può negare che quest'anno il Festival abbia incanalato una sorta di percorso politico che ha svilito alquanto un palco storico dove la prevalenza dovrebbe essere affidata alla bella
musica esaltata dal profilo unico della città dei fiori. Un palco che in realtà di fiori ne ha visti pochi..con scenografia fredda ed una glaciale preponderante illuminazione .

Non c'entra nulla prendersela con il vincitore Mahmood, ma di sicuro non si può trascurare il testo della sua canzone... come nemmeno la impropria dissertazione sull'immigrazione intrapresa in fase di presentazione dallo stesso direttore artistico Baglioni.
Il fatto è... che tra le scarse canzoni in gara (rappresentate come fossero capolavori) ..casualmente è riuscita a vincere una canzone che nel voto popolare aveva accumulato meno del 20% e che è salita in testa grazie ad una giuria tecnica ( che in realtà di tecnica musicale aveva ben poco) stravolgendo la graduatoria in favore di un testo che, guarda caso, parla proprio di immigrazione.
In questa logica non è nemmeno difficile considerare quantomeno insensato il fatto che il voto popolare aveva un costo ...quando quello della giuria sembra essere stato remunerato...ai limiti di un raggiro!

E' difficile quindi non poter pensare male.. proprio per la serie di circostanze cominciate col discorso fuori luogo di Baglioni all'inizio ..per finire con la vittoria di un testo particolare che (casualmente) è riuscito a ribaltare il giudizio reso da un voto popolare.