Per
decenni a Taranto l'Ilva inquinava e la gente moriva! In tanti hanno
sempre trascurato il problema. L'Ilva è sempre stata una fabbrica
illegale nell'ambito ambientale. Ha procurato lavoro, ma anche una
lunga serie di morti.
di vincenzo cacopardo
Bisogna
dare atto al Movimento 5 stelle che è stato il primo ad affrontare
seriamente il problema trovando un acquirente che l'avrebbe gestita
prendendosi carico del risanamento dell'area. All'uopo si era deciso
di mettere nell'accordo con la nuova società indiana Mittal uno
scudo per tutto quello che sarebbe venuto a galla nel momento di
affrontare la bonifica. Un accordo che sembrava promettente sia per
il mantenimento dei posti di lavoro che per le soluzioni ambientali,
ma che col tempo ha messo in luce l'improvvisazione di qualcuno che
ha dimostrato incapacità nel portare avanti una già difficile
trattativa.
La Mittal, nuova acquirente, non è mai sembrata veramente convinta sull'affare avendo firmato un contratto di affitto transitorio per poi procedere all'acquisto. Ciò che poi è avvenuto successivamente ha posto di certo ulteriori perplessità alla stessa società acquirente. Di fatto il governo Conte 1 ( con una decisione di cui lo stesso Di Maio si è sempre vantato).. togliendo le clausole previste dallo 'scudo' ...ha dato adito alla Mittal di poter recedere dal contratto...poichè quella clausola era limitata decisamente alla definizione dello stesso contratto.
Come
in tanti sanno le clausole di recesso sono importantissime per la
decisione di potervi recedere se vi si trovano le motivazioni
convincenti.. e la motivazione in questo caso è stata proprio quella
di togliere lo scudo penale. Nel momento attuale quindi non v'è
dubbio che la Mittal possiede una motivazione più che giustificabile
per recedere. Per diritto: Venendo a mancare la clausola..si impugna
il contratto e si recede.
La
Mittal possiede adesso l'arma legale per poter porre nuove condizioni
riscrivendo un nuovo contratto o andarsene. Si suppone che le nuove
condizioni possano portare al licenziamento di migliaia di operai. Di
certo l'atteggiamento del nostro Premier adesso dovrebbe essere di
grande responsabilità non alzando i toni e ponendosi nei riguardi
della azienda indiana con molta cautela.In questa storia vi sono di
certo diverse interpretazioni e prese di posizioni che potremmo
persino definire dicotomiche: quelle a difesa dell'inquinamento e
quelle a difesa dei posti di lavoro. Tuttavia rimane una storia
condotta con imprudenza e poca competenza ..persino nell'ambito
politico di un Paese fino a poco tempo fa irresponsabile di un
inquinamento in una zona del Sud che avrebbe bisogno di ben altre
infrastrutture e che ha dormito per decenni.
Rimane
comunque incomprensibile il gesto di togliere di colpo uno “scudo”
per la bonifica in un delicato contratto quando si poteva operare
dialetticamente e con maggiore impegno con la ditta acquirente
dandole oggi l'opportunità di sciogliere il contratto o di rimodularlo a suo favore creando grossi problemi ai lavoratori e all'indotto. Incomprensibile
anche l'idea che si possa nazionalizzare l'ILVA come nel passato.