6 ott 2021

SENZA RIFORME SI RITORNA AL PASSATO

 



di vcacopardo



Pian piano, malgrado l'inutile sforzo e gli errori di un Movimento ...tutto ritorna come prima! 

Le forze politiche si ricompattano nelle contrapposte posizioni Destra- Sinistra ed ogni sforzo per arrestare quel monolitico bipolarismo attraverso un sistema che possa offrire variabili diverse con sfumature più congenite ai bisogni di una politica parlamentare dinamica si blocca di fronte al muro delle vecchie posizioni.


Dopo un giro di incertezze che ha generato e dato forza ad un sistema proporzionale durato qualche anno si ritornerà sicuramente ad un sistema maggioritario per poter dare risposte più concrete alle ricompattate forze politiche contrapposte. In un certo senso si ritornerà ad un passato e le importanti riforme istituzionali riguardanti i partiti e la loro funzione, i ruoli e le competenze... rimarranno nel cassetto.

Gli errori macroscopici di un Movimento che tra confusione ed utopie ha dimostrato gran voglia di potere a danno di principi importanti per una società, restano più che evidenti.. e malgrado... l''ingresso di un paziente Conte.. saranno destinati a susseguirsi poiché ogni incoerenza, seppur passata, è sempre destinata a doversi pagare: Sullo sfondo..quindi.. solo tracce delle poche idee e confuse che al contrario hanno generato una rivincita a beneficio della vecchia classe politica che... pur competente... non avrà alcuna intenzione di operare a beneficio delle giuste riforme per poter dare maggior equilibrio e dinamica ad una politica ancora poco funzionale e ricca di conflitti.

Vi sarebbero da lungo tempo una lunga serie di riforme sulle quali approfondire uno studio, ma sappiamo bene che.. quando si toccano gli interessi dei partiti o del politico in genere... tutto viene ostacolato: Ma una riforma deve per forza riguardare l'annoso conflitto di interessi da parte di coloro che osservano e studiano la politica odierna: Per limitare meglio i conflitti risulta importante partire dalla distinzione per un funzionamento alla base dei poteri. Quella sul conflitto di interessi rimane ancora oggi una riforma di primaria importanza che si apre a ventaglio su una moltitudine di principi...una riforma che tocca il cuore di ogni percorso politico che si vorrebbe funzionale.. Percorsi che poi invadono grossi campi del potere economico: Un tema che dovrebbe investire l'attività parlamentare e quella governativa insieme. Insomma: la vera madre di tutte le riforme.

Il problema del conflitto d'interessi dovrebbe trovare oggi una soluzione equilibrata attraverso una legge che definisca in modo chiaro, semplice ed efficace un quadro normativo per impedire alle principali cariche elettive del nostro Paese, di avere interessi che interferiscano col ruolo della loro azione politica.Tuttavia questo potrà avvenire solo attraverso la scorta di un'altra riforma che regoli e disciplini i Partiti tagliandoli fuori da ogni operazione riguardante una funzione amministrativa di competenza.

In quest'ottica rimane sempre più sorprendente pensare che un Movimento che si era proposto per un vero cambiamento non abbia mai percepito l'importanza di simili riforme ed abbia solo pensato di impegnarsi in una attività governativa intrisa di conflitti.


15 set 2021

L'IDENTITA' PERDUTA DEI PARTITI

 


di vcacopardo


Ha sicuramente ragione il filosofo Cacciari quando affronta l'argomento politica con rabbia. Al di là del suo modo di esprimersi a volte fin troppo vivace..la sostanza del suo argomento risulta più che conforme allo stato attuale!

Si è persa ogni cognizione e sembrano ormai non contare più sia i Partiti che i loro leader: Con l'avvento della pandemia non si affronta più seriamente alcun argomento soprattutto sulle riforme istituzionali necessarie per un eventuale rilancio a vantaggio di tutta la politica. Si parla solo di green pass e tamponi ed i Partiti si dispongono spesso solo a convenienza. Con Draghi sembra essersi bloccato ogni possibile rinnovamento.. a beneficio forse di una esclusiva logica economica, ma sicuramente a svantaggio di una dinamica politica che possa portare una solida maggioranza in Parlamento. Ad oggi primeggia una sostanziale ipocrisia in un gioco delle parti che appare forse sereno, ma che sotto sotto vede qualche Partito scalpitare poiché fin troppo costretto nelle sue ideologie. Come una pentola che bolle che prima o poi farà saltare il coperchio!

Secondo il filosofo tutti i partiti si stanno organizzando per un dopo-pandemia, ma di sicuro in questo periodo sono costretti a restare fermi sotto l'ombrello del Covid 19 e la guida dell'economista Draghi. Vi sarà prima o dopo una fase convulsa dovuta alle difficoltà economiche ed occupazionali che faranno saltare questo stato di necessità aprendo nuovi scenari.Se in questo momento ciò che appare è una guerra di logoramento tra le posizioni che non lasciano intravedere alcuna intesa politica, nel futuro tutto potrebbe cambiare. Tuttavia... restando fuori le importanti riforme alle quali in questo periodo non si è dato corso, la politica non potrà mai fare passi avanti!

Le identità di quasi tutti i Partiti sono andate perdendosi e la politica pare oggi costretta a pagare un prezzo sottoponendosi quasi esclusivamente ad un perenne stato di necessità: Una sconfitta chiara che porterà avanti i necessari bisogni primari rischiando di perdere l'impegno per un percorso sulle determinanti riforme istituzionali...cui proprio la mancanza delle stesse... ha portato a questo stato di necessità. I Partiti sono perciò costretti ad abbassare il capo sulle necessarie ed urgenti esigenze economiche e sanitarie, rischiando di pagare ancora una volta il prezzo del mancato riscontro delle indispensabili riforme primarie che li riguardano.

In un sistema parlamentare come il nostro le riforme devono per forza essere promosse dai Partiti e discusse in un Parlamento con maggioranze e minoranze. Se ciò non avviene e se abbiamo il comodo governo delle larghe coalizioni ed a Capo di questo una figura un po' estranea come quella di Draghi, la responsabilità può solo essere attribuita ad una scarsa visione degli stessi Partiti che hanno sempre dormito sulle principali riforme dell'ordinamento politico. Naturalmente vi sono tanti che hanno sempre preferito il Premier determinato..autoritario..e fortemente responsabile nelle scelte, tuttavia il nostro sistema non esprime un tale bisogno che potrebbe al contrario togliere lo spazio dovuto alla forza parlamentare rendendo poca o nessuna democrazia alla politica del paese..



10 set 2021

GOVERNARE E SAPER AMMINISTRARE

 

di v cacopardo


C'E' UNA SOTTILE DIFFERENZA TRA IL GOVERNARE ED IL SAPER AMMINISTRARE: Differenza che la si identifica ancora di più quando si assume un incarico pubblico:-Governare significa guidare una società secondo un principio esercitando un potere politico..Amministrare è una attività che presuppone la cura e l'attenzione per l'andamento della gestione in modo da garantire efficienza e rendimento.

La sottile differenza la dice tutta su alcuni sindaci che credono di poter portare avanti una gestione esercitando un potere politico al di sopra..ed a volte a discapito.. di ogni fattiva gestione. Naturalmente si può capire quanto un sindaco possa essere legato ad un proprio partito, ma non si può accettare sicuramente il fatto che questo possa mettere disordine e precludere ogni buona gestione amministrativa...a costo di una propria dimissione!

Specie al Sud... alcuni sindaci con mandati ripetuti...hanno preteso di governare le città, ma non è difficile constatare come questa attività governativa non abbia reso la giusta utilità : Può d'arsi che tutto ciò sia impedito da logiche politiche condizionanti..ma si finisce sempre con l'abbandonare l'essenziale concetto amministrativo forse poichè imbrigliati in una logica partitica che non permette di procedere..pur lasciando lo scettro di una poco utile sovranità governativa. Tuttavia se uno in campagna elettorale si ha la pretesa di dichiarare di esser capaci, non ci si può poi nascondersi dietro un disastro amministrativo che penalizza la cittadinanza.

Mai come in questo momento per tante città del sud occorrono sindaci che sappiano amministrare con saggezza ed impegno..al di là di ogni pretesa governativa!

27 ago 2021

BIDEN..ED IL PRECIPITOSO RITIRO

 


La decisione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden di ritirare le truppe americane dall’Afghanistan dopo vent’anni di guerra, dimostra ancora una volta come l'America sia un Paese contraddittorio e la sua politica emotivamente instabile.

Per Biden prolungare la permanenza degli Stati Uniti in Afghanistan non porterebbe alcun interesse per gli americani e nemmeno un autentico beneficio delle condizioni dell’Afghanistan, negando la possibilità di trasformare il paese in una solida democrazia.

Se questo può essere vero..altrettanto vero resta il fatto che questo metodo improvvisato potrà solo generare infinito versamento di sangue.Non tanto per il ritiro in sè , ma come è logico pensare, il rischio del gruppo islamista estremista dei talebani riconquistando il paese, può esercitare vendette estreme..L'Isis è ancora lì e pare essere più forte di prima! Come estrema è decisamente avventata è  apparsa la decisione di una Nazione occidentale che dopo essersi inserita in questo paese per vendetta sull'episodio delle due torri del settembre del 2001, ha cercato inutilmente di infondervi la democrazia.

Per Biden tutti i soldati dovranno lasciare questo paese entro l’11 settembre, evacuando le basi più importanti. Tutto questo senza nemmeno consultare gli alleati!..Ciò ha creato enormi disagi, paure e tante vendette da venire. E' un po' il solito ritornello che si ripete ..Vietnam..Iraq.. Operazioni che dovevano condursi gradualmente dopo avere dato certezza in seno al paese di una sicurezza per tutti...Non c'è da tenere conto delle critiche dei repubblicani..quanto di più su quelle poste dagli stessi democratici. Le critiche non sono mancate nell'intero Paese americano...soprattutto dopo le recentissime morti dei militari per via degli attentati: Cosa che di logica si sarebbe dovuta dare per scontata nell'immediato.

Le parole decise di Biden non aiutano per nulla l'andamento della politica americana che sembra sempre improvvisata sull'assolutismo delle scelte senza una vera sostanza diplomatica che riesca a risolvere certi problemi complessi che devono essere affrontati col tempo e la misura.

Questo Blog ha scritto parecchio su questo strano Paese americano dove le contraddizioni si mettono in evidenza e dove..poi.. si spettacolarizzano infinite autocritiche. Anche in questo caso le autocritiche saranno destinate a mettersi in evidenza attraverso filmati, poichè queste scelte.. sin troppo avventate.. non potranno che provocare ulteriori pericolosi riflessi .

vcacopardo

CERCASI LEADER CENTRODESTRA di paolo Speciale

 


Un articolo inviatomi dall'amico Paolo Speciale

L’ormai prolungata assenza fisica sul palcoscenico della politica del Cavaliere – le cui condizioni di salute evidentemente non sono più quelle di un tempo – accentua e pone in sempre maggiore rilievo l’esigenza di dare un volto al leader ad uno schieramento che stenta, per colpa di una Lega  cristallizzata che insiste nel propinare ossessivamente  improbabili tesi anti migratorie, a trovare quella identità storica conquistata negli anni novanta grazie alla fagocitazione dei partiti componenti dell’arco costituzionale di fatto abbattuti dalla scure giudiziaria di quel periodo storico.

Si pone più che mai oggi infatti –e non solo per il centro-destra – la irrinunciabile esigenza, grazie anche all’avanzare nel tempo della attuale legislatura nonché a causa delle scadenze elettive di livello istituzionale come quella del Colle, di offrire agli elettori una occasione di voto con cui esprimere una scelta in cui la “politica” prevalga grazie a  ritrovate ideologie e posizioni coerenti, scevre da un sensibile dannoso trasformismo, negli ultimi tempi presente a causa della emergenza sanitaria e della incombente necessità di svolgere una autorevole ed adeguata interazione dell’Italia a in seno all’Unione Europea.

Nazionalismo, trasformismo, ma anche garantismo, quest’ultimo invocato insieme al liberismo ed ai principali valori di matrice Cristiana.

Tutti strumenti per l’esercizio di una politica valida eppure nell’ultimo decennio malposta, dove gli stessi programmi non sono più tali perché privi di effetto, a causa della sopravvenuta  assenza di quello spot che va dritto a colpire ed a conquistare la facoltà di scegliere e quindi il consenso. E ciò in considerazione dello  “spot” cui non si vuole qui attribuire inattendibilità od ingannevolezza, quanto l’opposto. 

Ora, le attuali forze in campo si sono accorte di questa “latitanza” e cercano comprensibilmente  un riciclo della esternazione del clamoroso, dell’elemento che possa scuotere il metabolismo e la genesi del pensiero e del convincimento, presso tutti i livelli culturali e sociali.

Il Cavaliere se ne è accorto primo fra tutti, vittima egli stesso (oltre agli impedimenti fisici dovuti all’età) della sua deformazione professionale ed oggi scende in campo quale primizia di stagione e con i media editoriali di cui dispone per “configurare” quel centro destra che può ancora fare colpo, specie sino a quando Draghi rimarrà alla guida dell’esecutivo, quasi certamente sino a fine legislatura.

Ed ecco i fattori costituenti del centro destra da premiare celebrati solennemente da Berlusconi durante il TG5 delle ore 13,00 di oggi con un video servizio di durata non proprio conforme ad una ipotetica par condicio.

Garantismo, liberismo, europeismo, ma anche  ispirazione ai valori del Cristianesimo, assenza di elitarismo, libera iniziativa per tutti tutelata da uno Stato centrale ma non centralista, anacronistica messa all’indice di ogni forma di comunismo soffocante. Insomma liberi tutti e concezione cristiana dell’uguaglianza universale; tutti  bei principi importati dalla Rivoluzione Francese, eppure ciclicamente riscoperti come l’uovo di colombo. 

Sarà il fattore generazionale – affine a valori comunemente intramontabili -  ad invogliare il Cavaliere al richiamo di questi capisaldi nella impossibilità (forse non del tutto credibile) di investire ufficialmente un suo successore?

Certo, delude più di tutti il rimando ai principi cristiani. Si tratta infatti di un elemento – non unico - che lo accomuna  sempre più  alla Lega salviniana che, nonostante nessuno o quasi se ne sia mai accorto, è da trent’anni la croce e delizia di Forza Italia, anche nell’era post bossiana.

Per quanto attiene al rapporto politica – religione, di cui ci sarà occasione di parlare specificatamente in altra occasione, la storia ci insegna quanto siano e debbano stare lontane l’una dall’altra; proprio come due elementi della chimica con i quali è meglio non consentire contatti, poiché si tratta di elementi posizionati a debita distanza di certo già durante la Creazione,  e questo dovrebbe valere sia per chi ha fede sia per chi ne ha un’altra o nessuna.

P.Speciale


13 lug 2021

EDITH BRUCK..ED IL SUO PANE PERDUTO

 


..quando la fede umana supera ogni sofferenza….
PER NON DIMENTICARE...
“O ti si crede ciecamente...o ti si dubita lucidamente..o la domanda resta sospesa tra di noi” ..Queste le parole sul finale del libro di Edith Bruck dal titolo il pane perduto.
Un libro che consiglio e che mi ha colpito proprio nel punto in cui la scrittrice, ungherese di famiglia ebrea, sulla lettera a Dio insiste nel porsi domande.. nella consapevolezza di un perdono, della pietà... ma nella fermezza di non odiare mai: Una donna che ha rischiato di perdere la fede nei campi di sterminio e che successivamente ha visto in una nuova vita la costanza di un credo in se stessa nella volontà di scrivere. La Bruck è riuscita a rivivere una nuova vita ricca di emozioni che l'hanno sempre portata a non abbandonare la scrittura malgrado i successivi problemi alla vista. Ciò soprattutto nella volontà di illuminare e far conoscere alle nuove generazioni.
Malgrado le atrocità vissute nell'ultima guerra...qualcuno riesce a credere ancora nel genere umano e cioè...in quel percorso che l'uomo intraprende per far sì che la sua presenza in terra abbia un significato, se pur questo..non sia dato comprendere in profondità. La scrittrice, per non far dimenticare, mette in evidenza e stigmatizza il tentativo e la possibilità di poter rinascere, nonostante le sofferenze subite nella sua adolescenza.
Di sicuro non è facile comprendere il principio di ogni fede quando questa assume un’apparenza non propriamente umana... ma, malgrado quel momento storico che ha visto tali bestialità e quello odierno, che a volte appare simile al più basso medioevo, si può tuttavia riuscire a credere ancora nella forza dell'amore e nell'energia vitale dell’uomo... nella certezza che esse possano offrire un vero senso alla vita.
Una speranza che, come ho osservato diverse volte, si evidenzia nella stessa natura che ci circonda, la quale, malgrado le intemperie e lo stesso degrado causato dal genere umano, persevera con ostinazione nel suo naturale percorso di vita: L’uomo sembra avere in sé qualcosa che rappresenta una marcia in più e per questo è colui che dirige e sarà sempre responsabile del proprio destino nel mondo.
Credere nella vita per credere in noi stessi..
vcacopardo

30 giu 2021

LIBERI DA UNA OSSERVANZA NELLA RICERCA DI UNA FEDE

 


Le parole di un Papa che continua la sua meritoria opera di innovazione in favore dei valori cristiani...

di vcacopardo


Abbiamo sempre bisogno di venire liberati, perché solo una Chiesa libera è una Chiesa credibile.”

Queste le ultime parole del Pastore di una Chiesa destinata ad innovarsi, un Papa tanto amato quanto contestato per le sue osservazioni che invadono il campo del sociale spesso strettamente legato a quello politico. Con queste sue parole il Pontefice insiste col dirci di rimanere “liberi” dalle insicurezze, non solo dalle tentazioni del mondo esteriore e dalle tante ipocrisie che ne derivano, ma anche dalle certezze di una osservanza religiosa che può rendere rigidi ed inflessibili. A queste sue osservazioni Papa Francesco lega la solennità dei santi Pietro e Paolo definendoli due colonne portanti e giganti della fede.

Non v'è dubbio che persino i meno osservanti o coloro che non trovano riscontri immediati, vengano attratti da queste parole quando in merito alla affermazione “liberi da una osservanza religiosa che rende inflessibili” il Pontefice dà piena dimostrazione di una diversa apertura alla fede cristiana: Una fede che andrebbe ricercata con estrema libertà, senza imposizioni, nell'animo di ognuno e nell'interesse di ognuno... al di fuori di ogni interesse ecclesiastico. In sé anche queste parole rappresentano una sorta di rivoluzione all'interno di una Chiesa che nel tempo..prima del suo pontificato...potrebbe non aver favorito una fede libera da ricercare dentro se stessi..quasi imponendola sotto la spinta di un Clero: Una Chiesa libera è una Chiesa credibile!..Quindi un messaggio destinato ad avvicinare tanti in nome di un libero pensiero per una libera fede.

Ancora una volta Papa Francesco muovendosi con una innata umiltà... lasciando piena libertà di scelta....lascia aperte le porte e si dimostra un Pastore flessibile nel trasmettere un messaggio destinato ad accogliere ed unire in libertà in nome di una fratellanza e nella ricerca continua dell'amore tra i popoli.


29 giu 2021

CONTE IN CONFERENZA PER IL NUOVO PARTITO

di vcacopardo


Discorso chiaro, senza alcuna possibilità di fraintendimenti quello affrontato da Conte nella conferenza stampa di ieri: -Ha parlato di funzionamento di un partito, fondamentale bisogno di innovazione, desiderio di collaborazione da parte di tutti: Un cambiamento sull'organizzazione necessario ed indispensabile per poter reggere il confronto con gli altri e per rendere la struttura al servizio delle idee di tanti. Un atteggiamento moderato che non potrebbe che giovare al futuro di un Movimento che al contrario rischierebbe di disintegrarsi.

Ad ascoltare Conte, che in parte ha svolto il suo intervento a braccio, assai più disinvolto, ma anche consapevole della difficoltà nella quale è coinvolto, ci si rendeva sempre più conto dei grandi miglioramenti espressi sulla comunicazione, della maggiore chiarezza e del sostanziale fervido impegno messo fin dall'inizio in questa difficilissima impresa.

L'ex premier desidera un cambiamento pieno, senza impedimenti o forzature contrarie che possano lasciare dubbi ad incertezze su una innovazione di base più che necessaria per l'organizzazione; ha parlato di assemblee e congressi con linee politiche differenziate da quelle organizzative e ruoli ben precisi, ha parlato di una apertura verso i territori e di una attenzione totale anche verso chi non farà parte del nuovo partito...Insomma una sorta di rivoluzione organizzativa che non potrà mai essere condizionata da “padri padroni”

Un compito, come già evidenziato nel mio Blog, di grandissima difficoltà se si è privi della massima libertà nell'azione. Adesso il vero problema di ristrutturare il partito per renderlo così come lo vorrebbe Conte potrebbe trovare ostacoli proprio in seno alla stessa organizzazione dove c'è di certo chi ha assunto un proprio potere.

Conte potrà veramente diventare un vero riformatore in seno al suo partito, come.. al contrario.. sarà visto come un usurpatore, un restauratore che desta diniego e contrarietà con l'evidente effetto di una impossibilità di riorganizzare.

VEDREMO

9 giu 2021

CONTE DA FLORIS

 

QUALE STRADA POLITICA PER IL NUOVO PARTITO DI CONTE?

di vcacopardo

Un' intervista ad ampio raggio condotta da Floris a 'Di Martedì', L'ex premier, ancora chiamato con tono sarcastico “Giuseppi” dai giornali di destra che lo hanno di continuo considerato un usurpatore intromesso nella politica del Paese, ha risposto ai numerosi temi: Da quello dell'appoggio al neo Capo del Governo Draghi..a quello relativo a Renzi ed alla sua manovra di distacco che ha messo in crisi il suo secondo governo.

"Non rispondere all'appello di un governo di unità nazionale sarebbe stato volgere le spalle agli italiani. Mi sono subito predisposto per far partire questo governo" Questa frase dimostra come Conte, non compromettendo l'andamento del governo Draghi, si renda disponibile in qualunque momento per il bene del Paese, tuttavia, la fase di ricostruzione di un partito non essendo un impegno prettamente istituzionale, lo impegnerà in modo assai più arduo. 


Ho sempre considerato Conte un personaggio serio e sobrio che, malgrado le grandi difficoltà di procedere in governi poco sereni e sicuri, ha saputo usare l'arma dell'equilibrio e della moderazione. Potrà essere criticabile per altri aspetti da parte di chi si è sempre sentito radicalmente più vicino ad una delle controparti, tuttavia continuo a reputarlo un amministratore affidabile a servizio di un sistema politico non del tutto facile.

Il problema odierno dell'ex premier resta però un altro.. e cioè quello simile ad un'impresa gigantesca nel dover ricostruire un partito dalle ceneri di un Movimento che di posizioni stabili e di identità ha sempre scarseggiato: un movimento ricco di personaggi che spesso non hanno trovato intese..una organizzazione scadente andata avanti solo per inerzia portando avanti una bandiera del cambiamento e dove i buoni valori spesso non hanno trovato soluzione nei principi...dove nessuno poteva permettersi di esprimere le proprie idee pena un depennamento, dove non è mai esistito un vero dialogo..dove in tanti si sono dispersi, dove le tante contraddizioni sono andate riscontrandosi giorno dopo giorno.

Possiamo affermare che una qualche sicurezza nell'andazzo dispersivo del gruppo l'ha portato proprio Conte..facendo sì che non si disintegrasse, ma adesso il compito che lo aspetta è parecchio arduo:- Malgrado la costanza di un nuovo leader di Partito che ha sempre dimostrato di saper impegnarsi, i dubbi permangono sia sul fatto che una cosa è amministrare la vita pubblica di un paese in forza ad un premierato governativo, un'altra è quella di un lavoro per rifondare un partito dove tante voci restano in evidente contrapposizione (tral'altro con gli stessi personaggi che vi sono ancora dentro) .

Nel corso dell'intervista mi è parso di percepire che Il nuovo leader dei 5stelle vorrebbe rendere più forza ad un sistema lavorando per un cambiamento dello stesso.. Forse rischiando di chiudere le porte ad una democrazia parlamentare in favore di un presidenzialismo? Ha parlato di cambiare la Costituzione in alcuni fondamentali contenuti..Vorrei sperare che non facesse passi simili: Chiunque abbia cercato di operare in favore di questo.. ha sempre dato fine alla propria carriera politica: la Costituzione non si tocca, se non per piccole modifiche per rafforzare il bicamerismo dando funzionamento ad una democrazia parlamentare più agevole e spedita.

La domanda adesso è capire come proprio in questo campo il suo neo partito vorrebbe muoversi e come Conte intende rimetter in piedi un movimento rendendolo partito con una vera e solida identità.






2 giu 2021

 

M5 Stelle..Le distonie di un'organizzazione politica

(lettera a chi si propone di ricostruire un ex movimento)




di vcacopardo

                                         premessa

L'entrata nel quadro politico nazionale del nuovo premier Draghi deve far riflettere soprattutto tutti coloro che forse hanno interpretato la manovra voluta dal presidente della Repubblica come una sorta di sabotaggio istituzionale. In realtà il Movimento di maggioranza relativa ha poco da lagnarsi in proposito proprio perchè avrebbe dovuto proseguire il suo cammino anche senza l'appoggio del partitino di Renzi ..e seppur senza i numeri ..mettendo alla prova il Parlamento.. ponendo fino alla fine una fiducia senza affrettate dimissioni: A quel punto tutti coloro che non avrebbero voluto perdere la poltrona (anche in conseguenza di nuove possibili elezioni fortemente limitate nei seggi) avrebbero potuto riflettere di conseguenza. Un altro errore ( in loro sfavore e dimostrazione di debolezza) è stato anche quello successivo di entrare in un governo Draghi assieme a tutti gli altri Partiti perdendo una maggioranza ed in sostanza una lunga serie di poltrone ministeriali. Non garantendo fino in fondo un coerente sostegno a Conte. Possiamo pensare però che vi possa essere stata una perentoria esigenza europea in proposito condizionata dal recovery fund che imponeva un qualsiasi governo stabile. “ Di fatto in tutte queste operazioni il Movimento ha solo perso in sostanza ed in coerenza."



La politica anti-sistemica di un movimento che ha guardato ai valori non definendo i principi

Occorreva da tempo che il Movimento 5Stelle si desse una seria mossa e cominciasse a rivedere il suo sistema interno per le candidature e quello dell'impostazione delle regole definendo bene i confini di una morale di comportamento..Magari parlando meno di onestà..senza alzare vessilli..con pacatezza ed agendo solo attraverso i fatti in favore di questa!.. Per coloro che hanno osato pensarla in modo anche poco diverso all' interno...quello a cui in si è assistito è stata la prevalentemente epurazione per mancanza della trasparente condotta.. esercitata in modo alquanto anomalo.

Nel mio Forum è stata diverse volte sottolineata la difficoltà di poter continuare a condurre una politica attraverso i vecchi principi. Di ciò si è data abbondantemente colpa ad una vecchia politica incapace di custodire i fondamentali valori di una democrazia e di lottare contro obsoleti concetti che non potranno mai far crescere una politica moderna più utile alla società: Negli studi e nelle costanti ricerche ho persino percepito l'importanza di doversi muovere attraverso i valori...ed..in forza di questi.. andare alla ricerca degli indispensabili principi validi di sostegno per il riscontro di una giusta crescita sociale!..

Non è l'odierno strano modo di intendere la società attraverso la forza di un cinico pragmatismo che potrà farci vedere un futuro migliore, ma sembrano essere proprio i valori del nostro Paese a condurci in una più libera ricerca di nuove idee in proposito.

La singolarità odierna sta nel fatto che questo processo di rinnovamento di difesa dei valori può essere l'unica carta vincente per una politica che oggi richiede equità sociale e crescita sicura, come non può più esserlo quello seguito da chi limita il pensiero e spacca in due un Paese attraverso incomprensibili contrapposizioni che appartengono ad un passato ormai lontano..

Ma se obiettivamente è esistito un Movimento che ha messo in moto in questi ultimi tempi la difesa dei valori..questo è stato il Movimento dei 5Stelle: Invertire il processo mentale partendo dai valori.. sembrava essere ciò che ha sempre inteso fare il Movimento di Grillo ..tuttavia per definire i principi e rendere la società politicamente sicura era necessario confrontarsi ..era necessario scambiarsi..e farlo interagendo attraverso il dialogo e le idee e non movimentando le piazze! Gli errori commessi da questo Movimento restano enormi.. soprattutto quelli di una grande leggerezza ..errori risultati sostanziali! Si può e si deve sperare che l'ingresso di un nuovo leader come Conte possa porre basi necessarie e diverse per un nuovo inizio...più che per una sua ripartenza.. 

La loro cadenza contro-sistemica ha cozzato contro i principi posti da un loro statuto inconcepibile e non del tutto chiaro che ha finito col dirimersi in conseguenti posizioni autoritarie.

Il principio della trasparenza è stato imposto in termini perentori e non del tutto chiari..la definizione dei candidati assai approssimativa..il dialogo all'interno quasi interamente escluso..e persino i programmi non si sono mai compresi in pieno: Sembrano errori gratuiti e si è persino avuta la consapevolezza che il tutto sia rimasto a galla per inerzia ed incapacità nei fatti al solo scopo di schierarsi contro un sistema che non soddisfa più!

Malgrado sia partita con lo scopo di una organizzazione facente muro di contenimento ad una politica di vecchio sistema ..(un blocco che sarebbe stato utile per produrre nuova innovazione ad una politica dormiente del passato) il Movimento non ha per nulla reso il vantaggio desiderato ponendo al contrario rabbiose ed inaspettate contrapposizioni per finire poi col cedere al vecchio sistema: Proporre valori più sani è assai più facile che consolidarli successivamente attraverso principi utili per il loro buon fine!


"I DRAGHI DELLA POLITICA" DI PAOLO SPECIALE

 

Acuta analisi dell'amico Paolo che..con attenzione mette a fuoco il periodo di emergenza politica che ha determinato la messa in campo del “tecnico” Draghi ... Forse meglio scongiurare quella conclusione pessimistica ..quasi nichilista (non me ne vorrà l'amico) che è difficile accettare allorquando “tanto vale affidarsi” potrebbe intendersi come una sconfitta di un sistema istituzionale che, al contrario, dovremmo aspirare a proteggere attraverso un cambiamento determinato da riforme più appropriate e di funzionamento.

vcacopardo




I DRAGHI DELLA POLITICA

di Paolo Speciale

Interrogarsi  sulla matrice identificativa dell’attuale esecutivo è pratica ormai diffusa e, ovviamente, fatto prevalente nella piazza delle opinioni.

Oggi siamo governati da tecnici, da politici o da entrambi i generi? E, soprattutto, detto in termini pratici e senza girarci troppo intorno, chi comanda in questa fase storica particolare nel nostro Paese?

E, ancora, quanto ha influito l’emergenza sanitaria mondiale in questa “svolta” che tende ad esaltare, forse su base meramente emotiva, l’attribuzione di poteri a chi li possa detenere con una superiore “autorevolezza”?

Sono dissertazioni ed analisi, oltre che quesiti, ai quali vale la pena di dare un riscontro tramite qualche opportuno approfondimento.

Il  Governo Draghi, che succede a quello guidato da Giuseppe Conte, appare a molti come l’espressione di una colpevole ingratitudine di origine istituzionale nei confronti del neonato leader Cinque Stelle, che pure aveva sorretto un peso imprevisto ed abnorme, con grande dignità e valore indiscussi, dimostrati sul campo.

E tanto infatti ha dovuto lavorare sino ad ora l’ex governatore della BCE per mantenere, ma anche per accrescere la nostra rilevanza in ambito europeo, seguendo un percorso in buona parte già tracciato.

Cerchiamo allora di comprendere come faccia specie la rara peculiarità del Governo Draghi, che incarna, pur nella sua assoluta legittimità certificata da una maggioranza parlamentare non già assoluta quanto qualificata, un forte contrasto in termini di riguardo istituzionale dovuto al dibattito politico tradizionale, alla lotta tra maggioranza ed opposizione, linfa vitale della democrazia e della stessa funzione parlamentare e legislativa.

Accade così paradossalmente che si sia di fatto azzerato l’esercizio di quella dialettica costituzionale in cui un Parlamento Politico eletto svolge la funzione di controllo sull’operato del Governo che, a sua volta, aggrava l’esautorazione, anche se con buone ed innocenti intenzioni, di Montecitorio e di Palazzo Madama, quasi riconoscendone una funzione meramente notarile, grazie anche all’uso reiterato della decretazione.

E, precisiamo, nel contempo non vi può essere alcun timore per il sistema democratico, eccezione fatta per qualche isolato e delirante procurato allarme da parte di qualcuno affetto da patologiche fobie da divisa, quale attacco strumentale contro l’efficiente quanto umile Commissario anti Covid-19 Generale Figliuolo.

Un’altra curiosa peculiarità dell’esecutivo Draghi, tranne poche presenze partitiche, tra i ministri, è la sua costituzione prevalentemente tecnica piuttosto che politica; ma anche in questo contesto  è proprio il Presidente del Consiglio e la sua storia che richiamano la nostra attenzione, determinando la opportunità di operare una attenta analisi del suo personaggio; come già rilevato in più sedi di dibattito, Draghi è primariamente un tecnico, ma figlio legittimo e naturale della politica e del suo sistema; egli incarna, in sé, l’alta competenza ed esperienza tecnico/economica e, nel contempo, la strategia politica, quella dei compromessi, degli accordi, del “do ut des”; e ciò laddove tali due fondamentali caratteristiche diventano complementari ed interdipendenti, talvolta giungendosi persino a considerare più “ferrato” in politica il tecnico piuttosto che il politico stesso. 

Come ignorare, a tal proposito ed a testimonianza della intima correlazione tra politico (o carica elettiva) e tecnico (o burocrate), la metamorfosi che spesso si verifica tra i due generi?

Altri ed innumerevoli altri spunti di riflessione spero di avere indotto dibattendo su quello che rimane comunque, dopo tanti secoli, il misterioso mondo che riguarda la aggregazione degli uomini ed il sistema/ordinamento che deve assicurare il rispetto della pluralità e del bene comune, e ciò laddove anche l’adozione fedele delle norme ed il rispetto dei ruoli può tuttavia determinare ancora oggi anomalie, più o meno pericolose per la tenuta del sistema stesso, talora inaspettatamente e aldilà di ogni previsione. Magari a causa di una epidemia.

Ed allora tanto vale – forse – affidarsi ai “Draghi della politica

 


26 mag 2021

ANALISI POLITICA SUL “NON POLITICO” DRAGHI

 


di vcacopardo

Il suo terreno è principalmente quello dell'economia, tuttavia Draghi riesce a mantenere un forte rispetto per la politica della nostra Nazione malgrado il quadro politico non sia dei più normali.

Abbiamo visto la sofferenza da parte dei 5Stelle(partito di maggioranza relativa in Parlamento) per questo governo tecnico-politico succeduto ad uno precedente che per l'arroganza di Italia Viva perdeva la maggioranza, portando avanti la nomina del premier Draghi voluta dal presidente Mattarella. Un premier quasi imposto per necessità impellenti dovute alla epidemia ed al recovey fund.

Queste nuove 'larghe intese' hanno dovuto prendere la strada in un Parlamento che non esprimeva più maggioranze sicure. Al di là dei tormenti sulle consultazioni dei pentastellati con la necessità di consultare la piattaforma Rousseau..una maggioranza parlamentare risultava già acquisita. Ciò ha portato ad un richiamo da parte di qualche partito verso il Quirinale, ma lo stesso Draghi è riuscito a sostenere gli equilibri dimostrando di essere in grado di mantenere quella indispensabile umiltà più che mai necessaria in certi momenti.Umiltà che col tempo sembra al contrario non essersi riscontrata su alcuni leader politici.

Si parla adesso di una 'strategia dell’attenzione' messa in campo da Draghi attraverso la quale il “non politico” sembra essersi immedesimato del tutto nel ruolo arrivando persino a porre perplessità su alcune frasi espresse in lingua inglese: Può sembrare una sciocchezza, ma questa sua perplessità riesce a renderlo più vicino di quanto non sembrasse al nostro paese!

Al momento attuale l'impegno di Draghi è legato ad alcuni aspetti immantinenti legati alla salute ed alla economia della Nazione per il quali occorre procedere con sollecitudine evitando le contrapposizioni di una politica partitica. Tuttavia, è inutile nasconderlo, passato il momento della fase pandemica e del Ricovery, si tornerà a guardare la politica in modo diverso: In un sistema parlamentare come il nostro le riforme devono per forza essere promosse dai Partiti e discusse in un Parlamento. Se ciò non avviene e se abbiamo avuto a Capo del governo una figura un po' estranea come quella di Draghi, non può mai essere responsabilità dello stesso Capo dello Stato che lo ha nominato, ma di una scarsa visione dei Partiti che hanno sempre dormito sulle principali riforme dell'ordinamento politico. Naturalmente vi sono tanti che hanno sempre preferito il Premier determinato..più autoritario nelle scelte, ma il nostro sistema non esprime un tale bisogno che potrebbe al contrario togliere lo spazio dovuto alla forza parlamentare rendendo poca o nessuna democrazia alla politica del paese.

Possiamo comunque sostenere il fatto che, malgrado l'estromissione di un governo politico Conte, nel suo percorso il Premier Draghi ha sicuramente dimostrato di impegnarsi umilmente e senza alcuna arroganza sul suo ruolo, anche se incoraggiato da un rapporto col Parlamento difforme dal contesto comune….

13 apr 2021

PANDEMIA, INCERTEZZA ECONOMICA E POSSIBILE SVILUPPO

di v.cacopardo


RIPRESA ITALIA...

Di sicuro dopo le incertezze economiche provocate da un VIRUS devastante a livello mondiale.. occorre indirizzare la nostra ripresa verso una strada che accompagni le principali QUALITA' connaturate del nostro Paese: La PANDEMIA sembra essere l'avvento nefasto, passato il quale, si suggerisce la scelta più giusta per una più consona crescita

GENIALITA', ESTRO, TRADIZIONI, ARTE, BELLEZZE NATURALI, sposandosi con una moderna innovazione, devono essere motivo di spinta per una logica politica al fine di raggiungere un riscontro con un successo che nel futuro ci spetta. NON C'E' PIU' TEMPO DA PERDERE!

Il nostro Paese ha sempre primeggiato nella MODA, nell'ARCHITETTURA, nel DESIGN, nel ramo AGROALIMENTARE, nella CUCINA, nei prodotti VINICOLI, nell'ARTIGIANATO e di tutto ciò che comporta l'apporto di estro, genialità e capacità di adattamento: Requisiti non giustamente supportati da una politica poco lungimirante! Inoltre l'Italia è accompagnata da una cornice a cielo aperto di BELLEZZE ARTISTICHE e PAESAGGISTICHE naturali come nessun altro paese.... Abbiamo uno straordinario PATRIMONIO! ..Queste nostre immense potenziolità ci dovrebbero portare intuitivamente verso un impegno preciso in opposizione ad una non logica di mercato che non può più spingerci verso un' impropria realtà: L'intera politica nazionale non sembra averne intuito davvero l'importanza! Non c'è stato un premier negli ultimi decenni che ne abbia sottolineato l'importanza attraverso un PROGETTO MIRATO!

Da tempo l’economia mondiale ha sofferto non poco dopo le sferzate inferte da chi ha voluto costruirvi attorno il fumo di un MERCATO VIRTUALE accompagnato da una estrema propaganda senza regole. Oggi il Paese attende di poter crescere sulla base di un mercato più SOLIDO e REALE anche grazie ad una sfortunata coincidenza con una pandemia che ha generato una crisi economica devastante. Adesso a difesa di tutto ciò.. dovrebbe essere operata UNA SCELTA DECISA attraverso un percorso in salita che immagini un futuro diverso affidato ad una logica crescita attraverso la base delle RISORSE NATURALI più connaturate col nostro Paese.

Per una crescita reale, la politica ha solo una strada che è quella di affidarsi soprattutto ad uno sviluppo basato sul TURISMO...sull'ARTE.. sull'ARTIGIANTO LOCALE ed il PRODOTTO AGRICOLO e tutto ciò che occorre per sostenerlo . Bisogna perciò ancora una volta immedesimarsi sulla reale importanza della realizzazione delle APPROPRIATE INFRASTRUTTURE necessarie (meglio se eco sostenibili) mettendo in secondo piano l'importanza di poter procedere verso altro tipo di industralizzazione non coerente con lo sviluppo e soggetta ad una sofferente, inutile concorrenza.

Una GLOBALIZZAZIONE selvaggia..se non regolamentata.. non può più avere alcun futuro per la società mondiale, ancor più se oppressa e condizionata da una epidemia mortale..Bisogna che un Paese come il nostro per evitare di soccombere, vi contrapponga un sistema RIORGANIZZATO QUALITATIVAMENTE sia in campo economico che politico o sociale, attraverso la forza delle proprie risorse, delle idee e della innata cultura.

Un Paese CRESCE se è accompagnato da una logica politica coerente al suo ambiente ed alla propria storia, ancor di più se spinto da una impellente necessità come quella odierna!