“la
nostra Repubblica è ancora di natura parlamentare e non
presidenziale.. il nostro bicameralismo rimane frutto della nostra
cultura politica.”
di v. cacopardo
Nella grande confusione, tra referendum, riforme e governabilità, a causa delle forti contrapposizioni e delle vedute personali, si rischia sempre di perdere la cognizione ed ogni logica procedurale per poter riuscire a risolvere alcuni essenziali difetti del nostro sistema che non aiutano il miglioramento...
Proviamo a capire:
Per poter portare avanti questa analisi bisognerebbe soffermarsi e percepire nella sua vera essenza l'importanza del nostro sistema istituzionale:- Non credo, infatti, si possa disprezzare il nostro bicameralismo paritario derivante da una nostra personale cultura politica ..per assumere al contrario quell'atteggiamento di chi, in senso esterofilo, continua a perseguire modelli stranieri senza ben comprendere le qualità e l'importanza del nostro.
E' persino fin troppo logico comprendere che esso andrebbe rimodernato... reso più efficiente e funzionale, tuttavia disprezzarlo senza capirne i giovamenti, significa camminare avanti col paraocchi senza curarsi dei nostri valori fondati innanzitutto sulla difesa di una democrazia: Migliorare si deve, ma stravolgere a beneficio di una ottusa esterofilia o in favore di una volontà globalizzata e di potere, significa voler perdere il frutto di una cultura politica che, nel bene e nel male, ci ha offerto un migliore fondamento democratico...Anche qui un'esigenza di equilibrio è fondamentale!
C'è chi nel recente passato ha creduto alle riforme preoccupandosi meno della qualità di esse..e fondando il proprio pensiero sul fatto che ogni piccolo cambiamento ..qualunque sia ..possa solo essere positivo! Al contrario..c'è chi ritiene che.. se si deve cambiare, lo si deve fare con principi e logiche più funzionali ed utili!...Senza sconfinare e soprattutto considerando ogni possibile conseguenza futura...
In fondo..il quesito.. sta tutto qui!
Se nella prima ipotesi si resta un po' appesi al dubbio che la trasformazione di quelle regole costituzionali possa realmente modificare in meglio l'iter procedurale istituzionale, la seconda ipotesi fonda la sua ragione sul fatto che, sia nel metodo che nel merito, si sono spesso riscontrati motivi che hanno contrastato fortemente con le logiche ed il funzionamento di quella che è ancora una Repubblica democratica parlamentare. Il quesito è anche aggravato dal peso delle continue leggi elettorali votate attraverso insolite fiducie e spesso nemmeno sostenute dalla Corte Costituzionale.
Scostandoci un attimo da qualunque posizione, potremmo constatare le grandi anomalie che in questi ultimi anni hanno portano a definire i duri contrasti nell'ordinamento politico istituzionale del nostro Paese.. in un quadro che lo vede ancora legato ad un sistema bicamerale con i suoi pro e i contro...che a volte mettono in evidenza autentiche forzature:
Di questi riscontri anomali ne possiamo mettere in luce tre:
1..Il difetto di chi esercita il doppio ruolo di Premier e segretario di un Partito..persino di maggioranza ( a volte favorito da un ricco premio e da una legge elettorale contestata, seppur legittimata)
2..l'eterno conflitto tra chi esercita un ruolo parlamentare contemporaneamente inserito o connivente con l'esecutivo.
3..la mancata disciplina e regolamentazione dei Partiti.
Se queste anomalie appaiono a molti lettori come naturali regole delle quali non se ne può fare a meno, in realtà esse continuano a creare una serie di conflitti che bloccano il giusto funzionamento di un sano processo politico democratico: Tutte e tre rimangono macroscopiche che, legate tra di loro, mettono in luce il difetto di un sistema di una Repubblica che dovrebbe esser definita su una CENTRALITA' PARLAMENTARE! Si ha perciò la sensazione che ogni cambiamento voglia esercitarsi contro un sistema Parlamentare con la forza di un Presidenzialismo che in realtà non sussiste.
Il primo difetto, quello relativo al doppio ruolo, si mette in evidenza per i conflitti che vengono fuori in un sistema rimane bicamerale e dove il Parlamento esercita un ruolo fondamentale: E' una anomalia che si riscontra in ogni momento per via di una logica governativa che finisce col prevalere (soprattutto quando si è ritenuto di poter definire le regole di una Costituzione su intimazione di un governo)..Insomma..quasi si pretendesse di far funzionare volutamente il sistema parlamentare come il nostro.. in senso presidenziale..senza che questo sussista!
Il secondo difetto rimane legato al primo.. poiché non si è mai dato corso ad una differenziazione più netta dei ruoli creando, al contrario, illogici e continui compromessi tra i parlamentari e l'attività esecutiva del governo: Manca una precisa disciplina sul conflitto di interesse che dovrebbe affrontare con impegno questo tema.
Il terzo difetto rimane fondamentale per ottenere migliori risultati sui primi due: Si tratta infatti di disciplinare i Partiti dando loro delle regole più conformi ed utili oltre ad un riscontro più logico tra cittadini e parlamentari. Se si intende lavorare in favore di un funzionamento dei Partiti attraverso regole in senso positivo, la "nomina" di ogni parlamentare potrebbe essere effettuata con equilibrio ed in base a capacità e predisposizioni...poichè l'organizzazione partitica stessa potrebbe valutarne l'integrità e le capacità: Ogni Partito può assumersi una responsabilità quando conosce bene ed a fondo ogni personalità che intende proporre! In tal senso ogni organizzazione politica andrebbe disciplinata in favore delle esigenze di una società.
Se.. altrimenti.. si lasciano i Partiti così come attualmente sono, cioè privi di regole precise, resta chiaro che le nomine non potrebbero mai soddisfare. La scelta su "nominati" o "preferenze" sta tutta nella volontà di volere dare ordine e disciplina a queste organizzazioni! Ricordiamoci che, lasciando le cose come stanno, anche le preferenze possono creare dubbi nascondendo personaggi votati non esattamente per le loro capacità, ma per favoritismi o personalità facoltose a discapito dei tanti che potrebbero apportare migliori risultati per capacità, meriti ed inventiva.
Tutto ciò non fa che rendere il quadro politico assai difettoso e compromesso, sia che si effettuino o no altre riforme. Solo se si mette mano a queste mancanze si potrebbe un domani correre ( per chi lo desidera) verso un differente sistema istituzionale ed una politica più fattiva..anche il nostro bicameralismo potrebbe esprimere maggior funzionamento. Stando così le cose...tutto ciò che si determina sarà sempre compromesso da tali abnormi anomalie.. e genererà solo ulteriore caos.