1 ott 2022
IL FREDDO INCEDERE DI UNA INTEGRAZIONE ECONOMICA ..
11 set 2022
ASTENSIONE COME DIRITTO AL CAMBIAMENTO
9 set 2022
SISTEMA IMMUTATO: EMBLEMA DI UNA POLITICA DECADENTE
Quel che resterà di questa assurda elezione, persino immotivatamente anticipata nei tempi, sarà l'emblema di una politica decadente che tanti Italiani avrebbero voluto cancellare già da tempo!
17 lug 2022
GRILLO: DA ARTEFICE A CARNEFICE DELLA SUA CREATURA
Il garante, l’empirista ed il dilettante fortunato
6 mag 2022
PAPA FRANCESCO E LA GUERRA..
Adesso prendere Papa Francesco ed usarlo in modo strumentale per il dibattito sulla guerra..pro o contro Putin ..mi sembra un atto quantomeno inopportuno!
19 apr 2022
IL PENSIERO DI PUTIN SULLA DEMOCRAZIA ILLIBERALE
16 apr 2022
UCRAINA: TERRA DI CONQUISTA?
15 apr 2022
GUERRA INGIUSTA E GUERRA GIUSTIFICATA
11 apr 2022
PUTIN -UCRAINA : prepotenza e difesa...
7 apr 2022
UCRAINA: tra interessi ed accordi- divcacopardo
La storia dell'Ucraina e dei territori limitrofi andrebbe rivisitata con attenzione in considerazione dei complessi avvenimenti trascorsi. Tra questi abbiamo la necessità di definirne alcuni:
di vcacopardo
Potremmo azzardare che ancora oggi la faccenda ucraina rimane poco chiara per via di una serie di eventi che hanno indotto a pensare, forse anche motivatamente, interessi da parte dell'America in contrasto con quelli della Russia per un territorio ai confini con l'Europa più ricco di risorse rispetto ad altri limitrofi. Tuttavia, è inutile negarlo, gli episodi di aggressione violenta di questa guerra voluta da Putin hanno messo in risalto soprattutto la parte negativa e la prepotenza della nazione russa rispetto ai precedenti accordi, ribaltando il peso delle responsabilità.
Responsabilità che senza questa violenta e sanguinosa invasione si sarebbero potuti analizzare in modo diverso.
Ma occorre innanzitutto analizzare i dettagli sulle svolte avvenute in successione partendo da quando si operò un referendum per concedere l'autonomia alla regione infuocata del Donbass, dove si concordò come prerequisito un accordo (accordo di Minsk del 5 Settembre 2014) che prevedeva di porre fine alla guerra che infuocava nella parte orientale dell'Ucraina. Il testo, firmato sotto l'egida della Organizzazione per la sicurezza OCSE, era composto da dodici punti e garantiva monitoraggi, garanzie per il cessate il fuoco, decentralizzazione dei poteri, rilascio degli ostaggi, garanzie per lo svolgimento di elezioni locali ed il ritiro da parte della Russia delle proprie truppe dal suolo facente parte dell'Ucraina.
Per quanto concerne la Crimea, non sembra essere stato il popolo a decidere, ma gli stessi russi poco prima della loro invasione attraverso un referendum indubbio che potrebbe ritenersi persino poco affidabile e che la stessa ONU non riconobbe.
Infine bisogna sottolineare che anche il popolo Ucraino aveva operato la sua scelta ancor prima dichiarando la propria indipendenza attraverso un referendum svoltosi nel 1991 e questo non può di certo considerarsi meno importante di quello avvenuto in Crimea.
Ora..se mettiamo in fila questi elementi avvenuti negli ultimi trent'anni ci accorgiamo di quanto ogni paese abbia sempre desiderato di rimanere libero nella propria indipendenza al di là di referendum più o meno manipolati ed anche nella ipotesi di ammettere che in Crimea si possa essere svolto un referendum non manovrato, sicuramente rimane il fatto che un concordato come quello di Minsk insieme al referendum del 1991 per l'indipendenza dell'Ucraina... messi in rapporto con l'aggressione russa di questi giorni, pongono un motivato dubbio di quanto questa manovra voluta da Putin risulti solo spinta da una voglia di potere. Un potere su un territorio che egli pensava di conquistare con estrema facilità e nel quale invece ha trovato una resistenza tanto eroica quanto supportata da motivazioni legate da precedenti accordi.
31 mar 2022
LA CRITICA ANTI SISTEMICA CHE NUOCE AL PAESE ED AL PROGRESSO EUROPEO
..la visione demagogica dei più ostinati populisti ….
di vcacopardo
Sappiamo bene che la nostra società vive su posizioni contrapposte ed incoerenti con variabili dovute ad un mondo che avanza velocemente: In queste si riscontrano anche quelle...quantomai demagogiche...di chi pensa che si possa vivere in una società dove la pace debba prevalere in senso assoluto al di là di ogni altra prepotenza.
Credo che la maggioranza assoluta del nostro paese sia sempre stata favorevole alla pace e contro ogni conflitto, e quindi vorremmo non far mai uso delle armi, così come non vorremmo il malaffare, la criminalità, i femminicidi e la violenza sui bambini. Tuttavia non viviamo nel paese delle meraviglie e se per quanto riguarda la criminalità e la violenza in genere dobbiamo lottare attraverso operazioni di prevenzione, lo stesso dobbiamo fare per la difesa del nostro Stato. Preventivare significa purtroppo il dover affrontare una MODERNIZZAZIONE degli armamenti ormai obsoleti ed a tal scopo si era predisposto un piano già nel 2014 attraverso una intesa comune con gli altri Paesi della Nato. Lo si è fatto solo e soltanto in nome di una DIFESA che potesse preservarci da pericolose eventualità. Bisogna anche comprendere che in questa spesa ci sono studi di tecnologia avanzata su droni, radar e strumenti utili alla difesa oltre che spese per il personale abilitato che si va rinnovando: La faccenda che riguarda l'impegno economico verso le armi è sempre stata difficile da digerire, ma è assodato che diventa purtroppo indispensabile per la difesa.
Al di là di ciò... quello che si evidenzia con insistenza in alcuni personaggi inseriti nel contesto politico è il continuo strenuo..e persino comodo attacco al sistema, un sistema che, come tutti sappiamo, non è di certo una panacea sul piano sociale e che andrebbe sicuramente rivisitato attraverso una modernizzazione seria che lo renda più innovativo e funzionale alle esigenze dei cittadini attraverso opportune riforme...donandogli maggiore equità oltre che maggiore sicurezza. Ma questo sul tema sociale è un lavoro oggi di certo spettante alla politica nazionale ed europea che, malgrado i ritardi, sembra già stata smossa da una sopravvenuta pandemia e da pericoli imminenti di guerre.
La perenne critica anti sistemica, che oggi sembra condannare tutto, guidata da personaggi come Di Battista, non aiuta in tal senso. Una critica vuota che finisce con l'aggredire tutti e tutto in nome di un facile populismo e che al contrario non rende utilità al cambiamento in termini di funzionamento. DiBa si è ormai costruito come un personaggio che attacca tutto e tutti avanzando proposte quasi irrealizzabili..attacca il nostro presidente del consiglio Draghi come fosse agli ordini di un sistema finanziario occulto senza rendergli mai alcun altro merito, ed attaccherebbe altresì chiunque altro che dovesse salire alla presidenza del consiglio trovando qualunque appiglio per scontrarsi. Il tutto con la facile retorica di un sistema corrotto e con l'enfasi di un dialogo costruito a volte senza una vera conoscenza dei fatti che non porta mai a conclusioni valide se non a quello di mettersi sempre in contrapposizione. Per quanto si possa dare ragione a questo personaggio su alcuni punti e temi sociali in cui la politica ha perso notevole tempo, quello che riesce difficile da difendere è il suo procedere in modo strenuo contro un sistema senza mai impegnarsi seriamente di costruire una base per risolvere tali temi.
La critica anti sistemica di questi personaggi può essere valida solo se si ricerca un equilibrio nel dialogo e se si riscontrano proposte inerenti valide e non solo critiche ad oltranza e dispersive, poiché le soluzioni per una società odierna, dove persino il tema della democrazia rimane in crisi e dove multiculturalismo e globalizzazione avanzano senza regole, la ricerca deve essere affrontata senza facili demagogie e populismi che potrebbero forse ammaliare l'ascoltatore, ma portare solo confusione...provocando continuo disorientamento.
22 mar 2022
QUANDO SI PARLA DI PACE...
di vcacopardo
Quando si parla di pace nel conflitto odierno che vede l'impero Russo aggredire pesantemente un paese sovrano, si resta incapaci di comprendere!
Domandiamoci prima cosa significa la parola “pace” per un paese che aggredisce e che senso assume per una paese costretto a difendersi!
Questa parola non potrà mai assumere un identico significato se si è costretti a difendersi da un fuoco nemico, quando invece chi deve comprenderlo dovrebbe essere solo l'aggressore che nel caso specifico insiste senza sosta a bombardare il paese aggredito!
E' chiaro che tutti noi paesi civili vorremmo la pace in senso assoluto, ma rimane una inutile teoria per di più demagogica... allorquando nella fattispecie...il paese sopraffatto intende difendere la propria sovranità ed il proprio popolo. Non dovrebbe nemmeno esservi alcuna esitazione nel doverlo aiutare: Il paese ucraino, sia che inviassimo armi o no, ha deciso ugualmente di difendersi anche solo con le proprie armi. Tuttavia abbandonarlo in una guerra di difesa sarebbe contro i nostri stessi principi.