3 mar 2023
LA CRISI IRREVERSIBILE DELLA SOCIETA' MONDIALE
14 feb 2023
BIPOLARISMO E CONTRAPPOSIZIONI
12 feb 2023
PROTEGGERE IL PIANETA E RISANARE LE INIQUITA'
E' incredibile pensare come l'uomo, che ha ricevuto in regalo il dono della vita ed il magnifico pianeta in cui viverla, non abbia il sensato dovere di doverlo proteggere!
Difendere la nostra terra dalle continue maree, dagli allagamenti, dai terremoti di proporzioni ineaudite... come quello di questi ultimi giorni in Turchia è un dovere. Tutte conseguenze provocate dalla ignavia e da una mancanza di protezione ingiustificabile, una mancanza di prevenzione che dovremmo identificare come doverosa. Oltre a ciò, la società mondiale ha il dovere assoluto ed un preciso compito: Quello di riparare le immense iniquità sociali esistenti generatisi dalla stessa convivenza sul pianeta malato.
Più sconvolgente accorgersi come, in questa era di modernizzazione, si possa ancora pensare ad una qualsiasi guerra per un innato e crudele senso di potere! Ogni tema della prevaricazione è talmente anacronistico, ogni sete di potere, di conquista, ogni atto di supremazia nei confronti del nostro prossimo, non può che stupirci in un'era in cui abbiamo acquisito una civiltà tale da renderci partecipi dei bisogni del prossimo.
Alla intera comunità del mondo serve adesso solo il grande e difficile compito di occuparsi seriamente di un pianeta in cui possiamo ancora vivere e respirare, quello di proteggerlo, di sostenerlo con la popolazione. Il tema della sopravvivenza della nostra Terra è ormai messo in seria discussione ed è strettamente legato ai bisogni della popolazione che la abita!
vcacopardo
8 feb 2023
41BIS, PREVENZIONE E SQUILIBRI
19 gen 2023
UN PAESE AVVOLTO NEI MISTERI
8 gen 2023
QUALE EUROPA PER UNA CRESCITA SOLIDALE?
DI V.CACOPARDO
Col rischio di far crescere una instabilità nel nostro Paese per via di evidenti concatenate cause di recessione ed inflazione, il nostro paese, alquanto debole proprio sul piano energetico e con un debito pubblico assai alto, potrebbe andare incontro ad un inarrestabile defoult.. Ancora oggi l'Italia è un paese dell'eurozona più esposto e non sembra che possa venirne fuori se non attraverso una diversa politica monetaria: una nuova crisi del debito porterebbe problemi in seno alla stessa Comunità: Una crisi che finirebbe col compromettere il nostro dialogo su altre importanti problematiche politico sociali! Dopo le problematiche dovute ad un virus e quelle di una incomprensibile guerra, l'inflazione venutasi a generare rischia di far saltare il nostro debito pubblico costringendo anche le banche centrali ad aumentare i tassi...e quando i tassi aumentano ed il denaro è più caro i prezzi stagnano e si genera una particolare combinazione di fenomeni che costringono l'economia che potrebbe mettere il nostro Paese ko, molto più che negli altri paesi dell'Unione.
In un mio vecchio post di qualche anno addietro scrissi “sull'Europa e la ricerca dei propri valori” sostenendo che i Paesi dell'unione, soprattutto quelli più socialmente progrediti e con un miglior welfare, non avrebbero mai dovuto sottovalutare l’importanza di guardare oltre le antiche logiche e le posizioni:- Una certa politica moderna, la cui funzione primaria sarebbe dovuta essere quella di regolare i rapporti sociali e governare, non riusciva ancora a garantire quella indispensabile serenità per una vita in comune. Questo determinava un disagio che continuava a turbare la ricerca di una stabilità nella quale si sarebbe dovuto coltivare ed ampliare un sereno rapporto di scambio.
In pratica il rapporto di crescita sarebbe dovuto essere portato avanti con equilibrio, facendo sì che, l’evoluzione riuscisse a stare al passo con un armonico sviluppo sociale e culturale più congenito al terrirorio stesso: -Si sarebbe dovuta costruire una Comunità internazionale non sottovalutando quell'equilibrio necessario per un progresso utile e costruttivo non potendosi di certo trascurare l’importanza di un cammino verso una integrazione Europea più solidale.
Le domande che rimangono senza una risposta sicura potrebbero essere: Come si può, ancora oggi, porre la base di una crescita internazionale sulla prevalenza di una ristretta e generica economia finanziaria senza regolare il mercato? Come si sono potuti mettere i Paesi della Comunità in frenetica e costante competizione tra loro senza aver offerto ad ognuno di essi una possibilità di sviluppare meglio le intrinseche risorse derivanti dal proprio vissuto storico, aiutandoli nella loro individuale crescita attraverso l'uso di un sistema economico più equilibrato?
6 gen 2023
DUE PAPI, DUE FIGURE, UNA RIVOLUZIONE
1 gen 2023
POLITICA E FINANZA, NELLA RICERCA DI UNA SOCIETA' DEMOCRATICA di v.cacopardo
di v.cacopardo
Il problema principale sta anche nel fatto che la politica dei paesi e di tutta la Comunità intera non si è mai veramente interessata, sin dall'inizio, a regolamentare il sistema finanziario e bancario in modo più equilibrato. Per cui la vera questione odierna sembra essere quella piuttosto costrittiva imposta da interessi economici finanziari contrapposti a quelli legati intrinsicamente ad un principio di una società democratica che dovrebbe compiersi a favore del suo stesso significato. Ma solo quelli di una politica intesa come principio di interessi finanziari non utili ad un'attività sociale o meglio: Quelli tra gli interessi speculativi dei pochi contro il diritto alla serena vita di tutti.
Rimane perciò incomprensibile constatare come da più parti si prenda gioco dei fondamentali principi per la edificazione di processo democratico più corretto, facendo credere, da una parte, che una corretta democrazia possa espandersi senza la necessità di quelle indispensabili risorse per compensare il suo costrutto al fine di soddisfare i bisogni di tutti. Mentre da un'altra parte, si pensa che l'unico modo sia quello di personalizzarne il concetto attraverso la forza di una privata risorsa economica.
Eppure se si vuole vedere la democrazia come ultimo baluardo a protezione della vita politica e sociale di ogni Nazione, al fine di non scadere nel principio assoluto e più comodo, ma sicuramente pericoloso di una dittatura, bisogna che il valore stesso della democrazia possa essere salvaguardato attraverso principi di metodo corretti e corrispondenti alla stessa concezione etimologica del suo significato.
La corruzione, una cultura condizionata, un lento sviluppo e la poca o limitata informazione, hanno fatto sì che la costruzione positiva di tale processo resti sempre condizionata in un’evoluzione poco definita ed, a volte, non corrispondente allo suo valore. In più oggi, con la forza di una globalizzazione poco controllata, la vera complicazione sorge in contrasto con i principi di un processo economico finanziario che pare condizionare pedissequamente ogni percorso di un “governo del popolo”.
Persino nei partiti politici che si richiamano ad una democrazia diretta e partecipata, si esclude la possibilità più che utile di un finanzamento pubblico, quando è di tutta evidenza (ed in questo caso l'America col suo esasperato imperialismo sembra dettare legge) che, mancando un pubblico finanziamento, i Partiti e qualunque altra organizzazione politica, non potranno che far fronte a quelli privati. In tal modo mettendo in crisi una equa partecipazione fondata sul libero pensiero! Il chè, in un Paese come il nostro, dove persevera il malcostume, si evidenzierebbero ulteriori scalate da parte di un potere economico che sottomette queste organizzazioni politiche ad un personale comando e..quindi a propri interessi: Un finanziamento pubblico dovrebbe solo essere ben disciplinato!.
Ritornando all'Europa ed alla sua moneta, moneta il cui passato cambio ancora oggi ci penalizza, ma di cui non possiamo fare a meno, l'errore sembra essere stato quello di non aver saputo condurre la via della globalizzazione in modo più equilibrato tenendo fin dal principio le dovute differenze tra le risorse dei vari territori che venivano ad unirsi. La qualcosa sta continuando a generare il beneficio di una quantità a sfavore di una qualità (qualità di cui proprio il nostro Paese ha sempre portato il vessillo e che l'aveva portata in capo ai paesi tra i più gratificati). Sottoponendo il nostro Paese in uno sforzo concorrenziale azzardato e difficilmente vincente nel futuro.
Almeno di una svolta rivoluzionaria dettata dalla stessa Comunità europea, tutto ciò non può che ripercuotersi negativamente anche sul tessuto sociale del bel paese di una volta.
23 dic 2022
Auguri agli amici del Blog.
Ai miei lettori siciliani vorrei esprimere l'appunto per un impegno maggiore in difesa dei valori del proprio territorio, ricco di arte, natura e cultura. Una particolare riflessione al fine di saper reagire evitando di cadere nel solito cinismo che ancora li tiene lontani da ogni possibile rivalsa in favore di questa buona terra.
19 dic 2022
VIVA LA PREPOTENZA! ABBASSO LA RESISTENZA!
Questo in breve il contenuto del mio pensiero su coloro che continuano a disprezzare il presidente dell'Ucraina e che hanno sempre pensato che una resa sia la migliore scelta: