22 set 2023


 


ripropongo ai miei lettori questo post del 2020 ancora attuale


DESTRA E SINISTRA NEL QUADRO DI UNA MODERNA SOCIETA'
Quando si dice che Destra e Sinistra non esistono più si commette un errore banale! In realtà questi concetti guidati da ideologie vecchie... esistono.. eccome! Anzi sono spesso posizioni sfruttate da qualcuno per formarsi una carriera politica in modo persino fittizio..
Il problema è che oggi, nel rinnovato bisogno di una politica di funzionamento, queste contrapposizioni tendono ad estremizzare fin troppo il dialogo generando contrasti e caos. Insomma, pur restando sempre vive le differenti posizioni (sarebbe sciocco non ammetterlo), queste non possono pretendere di dividere il pensiero politico di una società in modo netto come fossero le due parti separate di una mela: vi sono concetti di una destra liberale buoni ed altri pessimi... poiché contrastanti con ogni criterio di equità, come a sinistra vi possono essere posizioni sociali migliori o anche fortemente restrittive non adatte ad una moderna crescita in libertà.
La posizione politica di oggi dovrebbe essere quella di raggiungere un equilibrio e non propriamente di ricercarlo in un ambiguo, comodo centrismo carico di compromessi: Piu' che partire dalle ideologie, sarebbe necessario dedicarsi ai “valori” di una società moderna occorrenti per determinare quei “principi” necessari attraverso le idee... poiché solo le buone idee in proposito potranno aiutare il percorso di una nuova politica di funzionamento.
Essere contro un vecchio sistema non vuol dire essere estremisti ed eversivi! Ogni ideologica cognizione a riguardo nel percorso della politica si e ormai formata in ognuno di noi, tuttavia quello che conta oggi sono soprattutto le idee ed il metodo con cui si dovrebbero mettere in atto.
Nel mio percorso di vita come designer, per rendere valido ogni progetto, ho colto l'importanza che può assumere la separazione delle differenti problematiche, accorgendomi di quanto necessario può essere il metodo: Un costante lavoro di ricerca di divisione che mi ha indotto a scorporare le varie esigenze ed i diversi compiti, per poter meglio raggiungere un risultato costruttivo: Un criterio di ricerca per rendere maggior efficacia ed innovazione ad ogni progetto, ma anche un metodo alla base del quale, la separazione dei singoli elementi del problema, potrebbe portare ad un riscontro positivo del risultato.
In base a ciò, credo che uno schema Istituzionale moderno per funzionare in modo corretto in politica, potrebbe esistere se solo lo si volesse ricercare senza restare chiusi nel ristretto campo o nel solco già scavato dal vecchio sistema e dalle vecchie ideologie: -Nuove concezioni che potrebbero ottenere l'attenzione ed il consenso di tanti ed in cui pochi avrebbero da ridire se nella ricerca si potessero riscontrare meno compromessi ed inciuci in relazione ai ruoli istituzionali.
Per quanto riguarda la politica ed i suoi sistemi elettorali, sono sempre stato propenso in direzione dei sistemi proporzionali e cioè quelli che riescono ad offrire una maggiore partecipazione e più voce ai cittadini e non può che meravigliarmi la grande percentuale di forze politiche portata verso sistemi maggioritari e collegi chiusi che, di norma, tendono a restringere i contorni e porre un argine al consenso...costringendolo.
Se il desiderio di chi la pensa così è quello di voler ingabbiare una libera democrazia in un sistema ristretto, la reazione sarà, sempre la crescita di altri Movimenti: Movimenti supportati da un popolo che ha già dato una secca risposta a questi improvvisati sistemi costruiti senza una base ed alle figure dei leader che li guidano: Nei casi già avvenuti, proprio le contrapposizioni (Destra-Sinistra), non hanno mai tenuto in considerazione alcune logiche culturali ormai da tempo innovate.
Al di là dell'esistenza di queste vecchie ideologie che oggi ci condizionano e che spesso ci penalizzano nella ricerca di un percorso più equilibrato, esistono delle esigenze precise che non si possono sottacere in riferimento ai metodi con i quali si continua a procedere. Per un vero politico la voce dei cittadini dovrebbe rendersi libera potendo sostenere le posizioni più varie e disparate, tuttavia ciò pone oggettivamente la conseguenza di una difficoltà nella costruzione di una governabilità sicura.
Possiamo essere tutti d'accordo che una governabilità debba essere utile al fine di rendere sicurezza e stabilità al Paese, ma non possiamo non esserlo anche nella visione di una interpretazione della politica che si vorrebbe più libera e dinamica: -Purtroppo qualunque sistema odierno che pretendesse di assumere in sé il pluralismo di una politica di base e di dialogo ed una governabilità stabile, non potrà che trovare enormi difficoltà per il contrastante aspetto derivante dalla diversa funzione di queste due azioni che, al contrario, potrebbero favorire i soliti compromessi. Ed ecco la ragione più che evidente delle dovute esigenze che necessitano per poter lavorare in modo costruttivo senza porre ostacoli :- I due poteri (parlamentare e governativo..che in realtà rappresentano due compiti e due esigenze) non riescono più a lavorare in sinergia. La logica dovrebbe quindi richiamarci ad una attenta riflessione verso un'ottica diversa ed una ricerca più consona in direzione di un percorso innovativo di maggior funzionamento sui ruoli.
vcacopardo

8 lug 2023

GLI IDEALI DI CHI NON SI RITIENE UN UTOPISTA

 


Nel mio blog scrivo abbondantemente di politica e sociale ed a volte qualcuno che mi legge mi taccia come "utopista"...Mi vede come un fantasticatore, un sognatore che non guarda in faccia la realtà! Mi accusa di non guardare in modo razionale quella realtà mondiale dove tutto ormai appare precostituito!
In proposito credo di aver già scritto sulla odierna realtà ponendomi alcune domande: “Quando si dice, in tono alquanto assoluto, che bisogna essere realisti, mi domando secondo quale realtà? Forse quella costruita dall'uomo su un sistema che ormai pare far acqua da ogni parte e non funziona come dovrebbe?”...e poi ancora...“La ricerca di un cambiamento di unsistema attraverso un libero pensiero, non vuol dire cambiare in toto questa realtà che ci penalizza, non significa abbandonare alcune logiche, ma modellarne altre secondo funzionali ed utili esigenze.. senza speculazioni che permettano di influire su fattori di interesse pubblico determinanti per la crescita stessa dei paesi che devonoprincipalmente.difendere:qualità,cultura,apprendimento,innovazione,salute , welfare...etc.”
Se proporsi per un rinnovamento del sistema significa essere indicati come utopisti e sognatori, vuol dire che non vi può essere più spazio per il proprio pensiero e che la società non lascia speranza ad ogni altro sguardo. Nessuno come me potrebbe mai avere la presunzione di trasformare una società e renderla più equa e sicura, tuttavia ciò non può impedire di proporre un proprio pensiero attraverso un ideale. L'utopia è un'altra cosa, qualcosa che non lascia strade aperte...un sogno irrealizzabile!
Non mi ritengo per nulla un ideologo, ma sicuramente un idealista che si informa, pensa, scrive e si propone con teorie ed, attraverso esse, induce a far pensare i propri lettori. Lettori che, avendo un loro pensiero, possano ricontrare nelle mie teorie, ulteriore linfa per altre loro elaborazioni.
Quindi, per quale ragione non ci si dovrebbe spingersi verso un pensiero più lungimirante attraverso le teorie?
Senza teorie non si giunge mai ad una pratica e senza di essa nulla si muove! Chi propone teorie, come faccio io, seppur in senso ideale, non può essere identificato come un sognatore, ma come colui che alimenta il pensiero suo e quello degli altri. Un idealista si propone con alcune teorie e non può essere paragonato ad un utopista, ma più coerentemente ad un ricercatore con lo scopo di aprire il pensiero altrui!
Oggi proprio il realismo moderno viene sostenuto da un eccessivo pragmatismo che soffoca le idee, venendo in tal modo ad ostacolare le necessarie riforme e mettendo quasi in ridicolo ogni ideale!...Ma sono proprio le idee che muovono il mondo e senza gli ideali nessuna di questa potrebbe essere sostenuta al di là di ogni possibile risultato!
Non vi è dubbio che la politica determina lo stato sociale, in quanto su di essa si riflette l'andamento di una società: il suo benessere, la serenità, l'armonia di una collettività che marcia unita verso un futuro. Politica e sociale restano sempre unite nel riscontro di un progresso..e quando la politica non funziona, qualunque società rimane impedita nel suo cammino. In questa logica lo scopo di chi avanza ideali attraverso teorie, non può mai essere considerato come azione utopistica, ma di ricerca per il riscontro migliore dell'andamento sociale: Il necessario aiuto per una società nel suo cammino ed una realtà che deve elaborarsi!
vcacopardo

29 giu 2023

ARRETRAMENTO DEI VALORI E CRESCITA SOCIALE

 


di v.cacopardo

Quello smodato eccessivo benessere sembra oggi portarci ad un arretramento dei valori. Non può certamente essere messo in dubbio il bisogno generale di un benessere sociale, ma il mezzo per arrivarvi e certi limiti che ne compromettono lo scopo!
L'argomento è delicato, ma essenziale per una analisi che coinvolge l'attuale processo sociale: In teoria, anche se questa può apparire una visione fin troppo cinica, è in parte resa evidente da alcuni processi verso i quali deve prestarsi attenzione.
Tuttavia ciò che oggi appare incomprensibile è il fatto che maggiore è l'attenzione per una sfrenata crescita e sempre minore sembra essere l'interesse per i valori umani! Una sensazione? Può essere! Ma ampiamente motivata dai continui fatti all'ordine del giorno che accadono a dimostrazione di quanto poco conti il rispetto per la propria vita e quella altrui: Influisce di certo l'educazione, tuttavia anche una smodata crescita ed un certo accomodamento che limita certe responsabilità. Uno di questi è certamente il compromesso di una società che offre quasi il massimo dei servizi risparmiando tempo e fatica, e che, in un certo senso, finisce col viziarci: Una realtà che tende ad assopirci e renderci schiavi di un sistema, offrendoci grandi comodità e benessere, trascurando, o meglio sottovalutando, contemporaneamente certi valori per mantenerli.
Una società che sembra trasformarsi in meglio, ma dove spesso se ne traggono una lunga serie di reazioni negative: Dove il rispetto per il lavoro sembra essersi perso, dove i ragazzi pensano che, conquistandosi alcuni like nei social, possano rendersi realizzati, dove il clima, è quasi inutile ripeterlo, reagisce ad un inquinamento senza fine per mano dell'uomo, dove la popolazione aumenta, ma non si riesce a contenerla nei propri confini senza pericolo, dove ancora le guerre incalzano per la conquista dei territori lasciando l'incognita di una possibile grande guerra mondiale. Tutti argomenti che coinvolgono la sfera del rispetto dei valori!
Nel nostro continente, tranne che per alcune alcune zone, vi è stato un lungo periodo di pace durato otto decenni. Non è difficile comprendere come subito dopo la guerra i valori si siano rafforzati nei primi decenni e cioè, in quel periodo post bellico, dove ciò che contava di più era l'essere sopravvissuti ad una catastrofe di quella portata: Quasi una rinascita in cui ciò che contava era la vita ed il rispetto per quella altrui. Man mano in questi ultimi decenni tutto appare cambiato! E' brutto doverlo affermare, ma la nostra generazione cresciuta subito dopo il grande conflitto mondiale, ha vissuto un lungo periodo di bellezza, sulle ceneri del catastrofico evento che spazzò via città e popolazioni!
Nessuno potrebbe mai augurarsi una guerra mondiale, né tantomeno nucleare, tuttavia bisognerebbe trarre esperienza dal passato e meditare seriamente quanto il disprezzo per la propria vita e per quella altrui non sia in realtà anche spinto da una inarrestabile società tendente a crescere prevalentemente nei profitti e negli interessi basati su stupide competizioni ed incomprensibili, se non assurde, conquiste territoriali.
Quando, paradossalmente, si pensa che solo una cruenta guerra piena di sangue, possa davvero portare maggiore riguardo per i valori, si è perso ogni senso di vita comune! Cruda ed amara realtà di un mondo dove l'uomo finisce col perdere la consapevolezza del valore stesso della propria vita!

23 giu 2023

UN PARADIGMA CHE CREA FORTI IDENTITA'

 



                                                             

Siamo ormai arrivati a ciò che si temeva: Con l'estremizzazione dialettica costruita sulla bipolarizzazione Destra- Sinistra, nel nostro Paese si è arrivati ormai ad offese e provocazioni fuori da ogni etica politica! Persino sui finanziamenti dovuti ai disastri climatici che hanno coinvolto una regione, si scalda la lotta su chi deve amministrarli: Immaginiamoci se nell'era della Democrazia Cristiana e del Partito Comunista con in piedi I pentapartiti, affrontandosi tali problematiche, si operava per questioni di potere!

Tutto ciò che oggi si scorge, a causa di una scatenata lotta identitaria e di estremizzazione delle parti, ha reso il sistema assai poco democratico! Sono più che mai consapevole che il mio pensiero critico in proposito sul sistema ristretto della concezione bipolare della politica, non potrà mai riuscire ad essere compreso e condiviso dalla moltitudine di cittadini che guardano alla politica solo in termini di pura e ristretta governabilità. Tuttavia questa politica identitaria moderna sembra superare ogni visione equilibrata di una democrazia, non scorgendosi alcun vantaggio a favore del sociale. Non ci si può che rassegnare nel constatare di non poter mai riuscire a convincere nessuno sul bisogno di dover procedere per strade diverse che possano incidere sul sistema, poiché proprio la politica odierna sopravvive con tale sistema per comodità e desiderio di potere: (Ormai paragonabile ad un grande parassita che si nutre del sangue di un corpo malato)

Ci si limita quindi a sottolineare, come è sempre stato lo scopo di questo Blog, un libero pensiero in proposito!

La questione odierna vede oggi il riscontro con una politica dedita alla ricerca delle figure e dei leaders, nella oscura visione di una ricercata innovazione. Si rimane sempre più succubi di un paradigma che non promette alcun miglioramento! Ma ciò che dovrebbe preoccupare di più è la mancanza evidente di un proprio pensiero da parte di molti cittadini in favore di una vera politica di innovazione- Il non avvedersi di ciò che accade- L'accorgersi dei tanti che si scostano dalla politica resi ormai cinici ed indifferenti- Dei tanti che non percepiscono l'entità di un vero cambiamento e che poi guardano alla politica solo con disprezzo- Di quelli che odiano i politici, ma che poi non fanno nulla per infondere una buona politica- Di coloro che speculano nel caos odierno e profittano del sistema malato..

La mancanza di un piccolo contributo tramite il proprio libero pensiero è quello che ci ha reso al punto in cui siamo. L'accorgersi dei tanti che hanno perso ogni speranza verso un cambiamento più sano in favore della società in cui si vive. E' la prova di una sconfitta in favore della prepotenza e del malcostume.

Se si vuole cambiare, si deve farlo rompendo col passato e non saranno mai i sistemi ristretti (presidenzialismi e semipresidenzialismi) a migliorare una democrazia! Nel recente passato sembrava muoversi in proposito un Movimento e non vi riuscì per nulla! Avrebbe dovuto rompere, ma si adeguò al sistema anche per la mancata capacità di chi ne faceva parte, rendendo ancora più difficile un possibile cambiamento futuro !

Se a tutto ciò aggiungiamo che vi sono colti cinici osservatori analisti che affermano che la morale non appartiene alla politica, di speranze anche da parte del mondo della cultura sembrano non esservene più: La politica senza una morale affonda le sue radici sull'ingiustizia e l'iniquità! In mano ad una simile politica la società diventa solo terra di conquista e l'uomo finisce col perdere ogni valore. In una società civile uno Stato laico non può essere confuso con uno Stato privo di una morale comune!

v.cacopardo



16 giu 2023

I DUE VOLTI DEL CAVALIERE

 



(difficile valutare con obiettività la figura di imprenditore legata a quella di leader politico- ogni analisi critica prende sempre strade legate alle odierne contrapposizioni)


Trovo assurdi, oltre che poco rispettosi, certi commenti che si rincorrono nei social sulla morte di Berlusconi! Indelicati da un lato, ed a volte eccessivamente esaltanti nei riguardi della sua attività politica.

Sappiamo tutti che Berlusconi con le sue imprese ha segnato un'era nel nostro Paese, malgrado tutto ciò che si possa pensare sull'inizio della sua attività ed alcune conoscenze poco chiare. Tuttavia non sono in grado di dare giudizi in proposito su questo argomento e mi soffermo a giudicare la sua figura di manager che, iniziando dal basso, ha sicuramente saputo creare un impero dimostrando doti particolari ed offrendo lavoro a tanta gente .

Se poi mi spingo ad entrare in quella che è stata la sua attività politica, anche mossa da motivi diversi al fine di consentire maggiore serenità al suo gruppo imprenditoriale, il mio giudizio non può che soffermarsi sulle capacità dimostrate nell'arco della sua attività governativa: Capacità che giudico poco positive in quanto spinte esclusivamente da motivi di contrasto contro una Sinistra più che da programmi e idee innovative...e come lui, purtroppo, tanti altri che si sono sempre nascosti dietro la loro figura con la sfacciata sicurezza di chi istiga un popolo contro il nemico, invece di rassicurarlo nei programmi!

Per quanto riguarda gli anni in cui Berlusconi ha governato se ne può parlare infinitamente, come anche per gli incidenti di percorso che gli hanno procurato molti problemi giudiziari: Si può dire di certo che sia stato un perseguitato da una certa magistratura, ma anche, che non si sia curato di esporsi con maggiore accuratezza e sobrietà nel suo percorso di leader: Quando sei a capo di un governo devi e non puoi non comprendere il fatto che, in certi momenti e con certe manifestazioni, puoi renderti debole e ricattabile!

Il leader di Forza Italia ha sempre amato il comando fino al punto di non curarsi del suo Partito nella importante successione: Altra inconfutabile pecca che, oggi in sua mancanza, desta fortissimi motivi di sfiducia nella tenuta stessa dell'organizzazione politica. Insomma...un uomo che ha dimostrato di certo tanta empatia nel suo ruolo politico...soprattutto all'estero, ma che ha peccato ed ostentato sempre tanta albagia da portarlo a non tenere in considerazione il suo delicato ruolo. Gli è mancata la sobrietà necessaria per uno statista a volte persino contornato da personaggi poco capaci ed ambigui: In realtà nella sua attività governativa ha finito per portare il Paese verso un conclamato deficit.

Quando si parla di certi personaggi che hanno sicuramente segnato un'era nella vita sociale del nostro Paese, bisognerebbe saper distinguere i vari aspetti che li coinvolgono. Immaginiamo, ad esempio, questa figura inserita in politica senza il suo grande patrimonio alle spalle!

Una analisi sul personaggio tanto discusso quanto amato, sarebbe assai lunga e non possiamo restringerla in un simile post, ma possiamo in breve sostenere che sul piano umano, Silvio Berlusconi, è apparso come un uomo di grande cuore, prestandosi in modo animato nei confronti della popolazione, tuttavia se la sua vita da manager gli ha consentito successi, lo stesso non possiamo dire sulla sua elaborata attività politica. Attività per la quale si è anche speso con passione ma che, tranne che nei sogni, non pare aver portato successi al Paese: Tra il dire ed il fare sembra esserci stato un oceano!

vcacopardo


26 mag 2023

VISIONI BIPOLARI E RESPONSABILITA'


di vcacopardo
Continua il gioco a tamburello Destra- Sinistra sulle omesse responsabilità riguardanti la cura e la sicurezza del Paese! Facile per qualsiasi politico scaricare colpe da una parte all'altra quando in realtà le responsabilità dei danni causati per incuria riguardano tutta la politica dei governi da oltre 50 anni a questa parte!Sappiamo bene che queste colpe gravano sulla mancata lungimiranza di tutta la politica (nel suo insieme) che avrebbe dovuto da decenni occuparsi di prevenzione!
E' inconfutabile constatare come il gioco bipolare riesce sempre a nascondere la mancata accortezza di una politica in genere: Un triste e deprecabile gioco al rimpiattino che tende a respingere ogni responsabilità rivolgendola solo da una parte e finendo poi col salvare tutti. E così l'andazzo di quella che ancora vogliono chiamare politica governativa continua a non portare mai alcuna colpa poiché questa appartiene sempre a chi governava prima.
La partita, simile ormai a quella di una competizione calcistica, dove una squadra tende a vincere sull'altra, non consente più di avere una visione equa sulla qualità di una politica, immedesimandosi prevalentemente su una lotta all'ultimo sangue tra due schieramenti. Alla stregua di Guelfi contro Ghibellini..o più agonisticamente.. come un derby tra due squadre di calcio. Insomma... immedesimandosi in uno scontro senza sostenere con impegno le necessarie soluzioni fattive di una politica per il Paese. In tal modo anche le responsabilità della politica non emergeranno mai!
Vogliamo questi sistemi ristretti in nome di una governabilità sicura, e finiamo solo con l'ottenere i malgoverni di chi pensa solo a combattere l'opposto nemico!

13 mag 2023

LA LOTTA PER UN DIRITTO

 



Cosa ci si aspetta da questi studenti: che desistino? Che abbandonino la loro lotta per ottenere ciò di cui hanno bisogno? Non c'è da sorprendersi se nella loro battaglia non si curino di un certo disagio che potrebbero creare occupando spazi pubblici. La loro lotta è per la sopravvivenza ad un diritto allo studio che non può non tenere presente la loro permanenza nelle città dove persistono le università e dove il bisogno di una locazione è più che indispensabile!

Un'altra di quelle storie che persistono nel nostro paese dove mai si è lavorato in prospettiva e dove la politica non ha saputo leggere in lungimiranza: Era chiaro che il fenomeno degli affitti senza un calmiere od uno studio che prevedesse la ricerca di nuovi locali, avrebbe creato problemi soprattutto agli studenti. Ma loro sono il futuro, loro sono l'avvenire e devono sicuramente essere messi in condizioni di poter studiare senza dover affrontare un carico di affitto che non possono permettersi! O forse dobbiamo far andare avanti solo i figli dei ricchi e potenti ai quali non grava alcun problema nel pagare esorbitanti costi di affitto e che che sono anche in grado di acquistare una casa per i loro figli? Tuttora il governo non sembra aver preso alcun impegno concreto per risolvere la crisi abitativa e la politica si comincia a muovere con enorme ritardo: Al di là di ogni stucchevole commento sulla responsabilità Destra-Sinistra, viene spontaneo chiedersi a cosa serve una politica che non è in grado di guardare avanti!

Una lotta più che giusta per la conquista di un sacrosanto diritto messa in risalto da questi giovani che non hanno alcuna pretesa se non quella di assere messi in condizioni di studiare!

vcacopardo

12 mag 2023

RIFORME ISTITUZIONALI ED ITER



rischi di alterazioni e stravolgimenti


Ricordiamo che l'attuale maggioranza
ha vinto le elezioni con una assenza di votanti del 40% e conquistanto il 55% di seggi in Parlamento. Il chè equivale pressappoco ad un consenso popolare di circa il 33% sul potenziale di voti totali. Con ciò non si può per nulla negare, né mettere in dubbio ( malgrado una assurda legge elettorale voluta dalla sinistra) che gli dia ogni diritto di governare!
Tuttavia quando ci si appresta a stravolgere il nostro sistema fondato su una democrazia parlamentare, bisognerebbe riflettere se con l'aiuto di forze politiche interessate in Parlamento, si possano raggiungere i desiderati due terzi, evitando di andare al referendum.
Tutto regolare ...certo!
Ma rimarebbe l'incognita che si possa stravolgere il sistema e la nostra Carta che lo regge e custodisce senza un vero ed adeguato consenso popolare, con un rischio certo di un risultato diverso quando fosse posto da un referendum. Dunque, seppur regolare, ciò che la maggioranza si propone, potrebbe comportare una alterazione con inevitabili stravolgimenti.
L'art 138 della nostra Costituzione, per la revisione costituzionale, autorizza il cambiamento della Carta, tuttavia ciò dovrebbe tenere conto della maggioranza dell'intero popolo (ecco la ragione per la quale si istituisce un referendum) ed ecco perchè, nella fattispecie, sarebbe più ragionevole il necessario uso di un organo legislativo elettivo preposto alla stesura di una riforma della Costituzione, tale da non deformare i punti essenziali che sorreggono un sistema democratico costruito su pesi e contrappesi.
La nostra Costituzione può essere cambiata, ma non stravolta, e per far ciò occorre di certo un consenso ampio!
vcacopardo

10 mag 2023

LA VERA GARANZIA DI UN PRESIDENTE

 


Si ritorna a parlare di sistemi presidenziali al fine di dare stabilità ai governi! Tuttavia, malgrado ciò, non si riesce a comprendere come un sistema di democrazia possa mai conciliarsi con una stabilità certa se non soffocando la libertà parlamentare!


In un mio vecchio post del 2014 dal titolo “Presidenzialismi semipresidenzialismi ed eterni conflitti”, si era affrontato il difficile tema delle riforme istituzionali, mentre Grillo stava marciando verso la conquista del governo. Oggi, col governo Meloni, si torna a parlare di sistemi presidenziali e premierati con estrema superficialità ed in difficile sincronia con le regole della nostra Costituzione. Tutto ciò anche in rapporto ai sistemi elettorali che spesso non tengono in considerazione il rapporto con l'elettorato e che vedono ancora ruoli operare in conflitto. Malgrado si sia sempre sostenuto di voler procedere verso un sistema di migliore democrazia, nessuno sembra accorgersi di alcuni passaggi determinanti che ad elezioni concluse, portano inequivocabilmente alla medesima costruzione di enormi compromessi tenuti in piedi proprio dalla mancanza di una più netta divisione dei ruoli (parlamentari-esecutivi). Tutto ciò anche perchè non si vuole prendere in considerazione opportuna una più chiara riforma degli stessi Partiti oggi disciplinata dall'art 49 della Costituzione.

Ai tempi del suo governo, Renzi in una sua intervista sembrava aver affrontato il tema del sistema semipresidenzialista, non escludendo il fatto che si potesse affrontare l'argomento, ma a condizione che si esaminasse prima la riforma del Senato. Renzi correva verso la sua strada come uno schiacciasassi non accennando minimamente alla funzionalità delle sue riforme: Il suo scopo è principalmente legato a dimostrare la capacità di tagliare ovunque per richiamare consenso! Il senatore toscano aveva intuito che il tema del presidenzialismo era amato a destra più che a sinistra e che all'interno del suo stesso Partito, ciò avrebbe potuto far nascere ulteriori contrasti per il fatto che si potesse offrire troppo spazio alla costruzione di figure sempre più dispotiche. Una paura giustificata per i padri costituenti di quella che doveva rappresentare una Repubblica parlamentare.


Ma perchè una vecchia proposta come quella esposta dallo stesso Berlusconi, sulla nomina diretta di un presidente della Repubblica, deve per forza dare stura ad un percorso presidenziale? Perchè mai un presidente non potrebbe essere eletto dal popolo? E se eletto direttamente da un popolo, perchè mai non potrebbe tenere gli stessi poteri limitati come quelli odierni, operando con maggior peculiarità come garante di un sistema elettorale? Chi ci impone che non si possa far funzionare il nostro sistema istituzionale attraverso una maggiore garanzia da parte dell'operato di una presidenza della Repubblica? Nominare un presidente del consiglio attraverso una elezione, come lo vorrebbe il Partito della Meloni, sembrerebbe cosa ben diversa, sovvertendo il fine di una vera garanzia, poiché, in una Repubblica parlamentare, i poteri di un primo ministro finiscono con l'essere più assoluti e rischiano di prevaricare su quelli di una assemblea parlamentare: La fine del "primus inter pares" 

Una domanda quindi nasce spontanea e potrebbe anche risultare ripetitiva se posta dal sottoscritto: Perchè mai il nostro Paese quando affronta simili riforme, non guarda in casa propria, definendo un modello più adatto e funzionale, ma mira con costante ostinazione verso i modelli esterofili degli altri Paesi? Perchè stravolgere in tal modo un sistema di democrazia parlamentare quasi unico senza andare alla ricerca di un suo miglioramento funzionale? Se si vuole una nomina diretta del Presidente della nostra Repubblica che ben venga, potrebbe essere una vera garanzia per i cittadini! Ma non è detto che la figura debba per forza avere poteri vicini a quelli governativi e che ciò debba portarci direttamente ad un presidenzialismo governativo in difficile rapporto con le garanzie parlamentari.

Perchè mai una elezione diretta non può portare tale figura a quella di garante di un sistema elettorale da cui nasce quel potere parlamentare che rappresenta la principale natura di un sistema democratico?....Insomma, perchè dobbiamo legare una elezione diretta del Capo dello Stato ad un esecutivo e non più propriamente ad una maggiore assicurazione della formazione delle Camere politiche?

v.cacopardo



7 mag 2023

CESSIONE DEL CREDITO

 


Sembra chiaro che non vi sia una precisa volontà di voler risolvere l'annosa problematica: Con la mancanza di una seria normativa non si potrà mai ottienere alcun risultato!

Ancora niente sblocco di cessione...nonostante le promesse! Una continua presa in giro da parte dello Stato e dei due ultimi governi: Draghi e Meloni, che hanno solo azzoppato l'iter normativo nella lunga serie di ribaltamenti delle responsabilità tra committenti, progettisti, fornitori, imprese, banche ed agenzia delle entrate. Una continua serie di modifiche da quasi un anno e mezzo che hanno solo aggravato il precario stato di tante imprese costrette a bloccare i cantieri o ad anticipare grosse cifre per l'impegno con i committenti.

Ormai grava un permanente clima di sfiducia che pare non riuscire a vedere una via alla risoluzione: tra frodi e responsabilità, chi ne paga le conseguenze sono le tante imprese e i committenti onesti che hanno creduto ad una legge che sembrava anche dover far rifiorire il mercato immobiliare.

Alla faccia di chi ingenuamente e con onestà ha creduto di lavorare in forza delle leggi di uno Stato!

vcacopardo

28 apr 2023

 I PERICOLI DI UN SISTEMA CHE GENERA SPETTACOLO E COMPETITIVITA'




di v.cacopardo
Come non accorgersi di quanto il bipolarismo abbia danneggiato la politica di questo nostro Paese! Come non intuire l’imbarazzante genesi di un dialogo sempre meno predisposto all’utile costruzione di una politica funzionale!
Nel passato la figura di Berlusconi ha influito notevolmente sul metodo. E' palesemente venuta fuori da questo modello di sistema, una concezione politica che ha costretto sempre più il dialogo aprendo la strada a figure predominanti ed assolute, determinate ad infondere ideologie ristrette e conseguenti posizioni rigide...esaltando al massimo le contrapposizioni.
Al di là del personaggio, Berlusconi ha sicuramente rappresentato il pensiero della politica del nostro Paese per quasi un ventennio. Si può accettarlo o no, ma il suo ingresso in politica ha segnato la storia destabilizzando i Partiti allora in campo, non del tutto preparati all’avvenimento. La sua impetuosa entrata in politica nel passato, potrebbe essere (o forse lo è stata) motivata da mille interessi, ma è stata stigmatizzata da una enorme mole di consensi. Consensi che gli sono stati dati anche in virtù di una precisa lotta contro l’avanzare di una sinistra forse troppo identificata in un comunismo vecchio stile.
Quindi l’operato di Berlusconi è sempre scaturito da una motivazione anticomunista che lo avrebbe potuto obbligare a doversi privare di ciò che aveva costruito, ma anche dalla paura che, una gran parte dell’alta e medio borghesia che lo sosteneva, potesse perdere il frutto di una stabilità economica sociale conquistata negli anni in cui aveva regnato la vecchia DC. Se non fosse venuta fuori una figura come quella del Cavaliere, ne sarebbe sorta un’altra similare, come..del resto…se si continuasse a perseverare con tale paradigma, nel futuro ci riscontreremo con figure di leaders sempre più determinate e risolute delle quali avremo poco da lamentarci.
Se questa vuole essere la scelta del nostro popolo, bisognerà predisporsi ad accogliere un nuovo “incantatore di serpenti” determinato a comunicare con la consueta spavalderia di chi pensa che la politica debba costruirsi attraverso il leaderismo eccessivo edificato con la forza di assurde opposizioni che generano solo dure reazioni. Non bisognerebbe tanto guardare alla politica attraverso la figura che la rappresenta, non i leaders, non i divi che con ambizione e senza alcuna scrupolo vorrebbero dirigerla, quanto al contenuto delle idee che si esprimono, ai programmi utili per la società: Non farsi più ingannare dalle figure, ma dirigere l’attenzione verso il contenuto ed il pensiero costruttivo che si intende esprimere.
Non v’è dubbio che il sistema bipolare tende ad esaltare le figure e con esse porsi in un contrasto sempre più duro contro chi si oppone, infondendo, in tal modo, un sentimento spinto a non razionalizzare e ad alimentare persino un odio per la figura opposta. Non si riscontrano più le sfumature grigie di una politica più moderata, ma solo le posizioni monolitiche bianche o nere che non aiutano un indispensabile e doveroso equilibrio.

25 apr 2023

NEL RICORDO DELLA LIBERAZIONE



Oggi ricorre l'anniversario della liberazione del nostro Paese dalla occupazione Nazifascista: Il fascismo ci aveva oppresso per anni creando un regime assoluto costruito sulla paura che ancora oggi non possiamo a non dobbiamo dimenticare. Un dato di fatto inopinabile ed indiscutibile sul quale si è imposta e si fonda con decisione la nostra carta Costituzionale!
Tuttavia, dopo quasi ottant'anni non possiamo fermarci a questo ricordo, ma farne esperienza giorno dopo giorno, poiché oggi il termine “liberazione” assume un concetto molto più vasto che non può non riguardare una moltitudine di temi in generale...come ad esempio: Liberarsi dalle sopraffazioni gratuite, da ogni soggezione, dalla prepotenza del più forte, dalle schiavitù, da certe violenze domestiche, liberarsi dalle assurde gelosie, dalla povertà, dalle dipendenze in genere...etc. Una lunga serie di malate prevaricazioni e sottomissioni che non potranno mai aiutare un processo sano di socializzazione!
Un concetto vasto di liberazione che oggi, proprio nel ricordo dell'occupazione nazifascista, dovrebbe farci riflettere invogliando tutti ad abbandonare ogni tipo di prepotenza e sopruso...senza alcuna distinzione!
vcacopardo

20 apr 2023

LA MANCANZA DEI TONI GRIGI

 


...ossia quando un sistema bipolare costringe il dialogo e rende la politica un indecente spettacolo...

di vcacopardo

Cosa pensano gli ideologi di Sinistra e quelli di Destra? Che si possa continuare con questo andazzo in cui giorno dopo giorno si contrastano le posizioni in un duro confronto che rende improbabile ogni utile governabilità, portando avanti la lunga e dispersiva serie di contrapposizioni? Uno spettacolo deprimente che finisce spesso con lo sfociare in pettegolezzi di basso rango nei confronti dell'uno e dell'altro..

Se questo significa far politica, non ci si potrà mai meravigliare dei risultati e dell'andazzo di una società come la nostra dove continueranno ad imperversare incongruenze promosse da una serie di inutili assolutismi.

Si può criticare per altri versi ogni posizione moderata come quella di Calenda e soci, tuttavia non ci si può alienare dalla importante ricerca di più caute posizioni, poiché la politica necessita di un dialogo costruttivo: Queste differenze di toni in politica significano tutto!

Tra il bianco ed il nero necessitano per logica una serie di sfumature, che rappresentano la differenza di pensiero per la determinazione di regole funzionali e mai costrette!

Basta dare uno sguardo ai dibattitti in TV per accorgersi di come il persistere delle contrapposte visioni non lascia più spazio ad una visione più equilibrata: Destra e Sinistra, prive di ogni sfumatura, generano solo visioni radicali che non potranno mai rendere utilità ad un sistema democratico come il nostro!

Se questo modo di far politica... che poco si sposa col nostro, può tanto piacere a chi pensa di avere un riscontro sicuro con la governabilità, si accorgerà presto di quale inutilità renderà al paese.