3 mag 2024
ANOMALIE E CONFLITTI
LONTANI DA OGNI RIFORMA FUNZIONALE...
...Mi domando di cosa si meraviglia il popolo quando la politica non si preoccupa minimamente di riformare il sistema elettorale evitando di mettere in lista pregiudicati o indagati come Sgarbi, la Santanche' ed altri..Qualcuno scompare per un pò per poi riapparire..
27 apr 2024
LA POLITICA “CONTRO” CHE NON COSTRUISCE BENESSERE SOCIALE
di v.cacopardo
Non si può fare una analisi precisa su questo argomento senza tirare fuori le procedure istituzionali adottate nel passato dove tra Parlamento, Governo e Consulta si sono create incomprensibili anomalie, tuttavia appare chiaro che questo processo governativo da anni ha proseguito calpestando il senso logico di una politica delle istituzioni che ha finito col premiare un bipolarismo ricco di acredine verso l'avversario politico più che per senso logico dei contenuti. Tutto ciò...ancora oggi.. continua a creare il disfunzionamento delle istituzioni supportato da dialettiche politiche costruite CONTRO l'avversario e non a FAVORE della società: Non vi sono contenuti veramente validi portati avanti con senso logico se non intrisi da un livore verso l'avversario... Qualsiasi piccolo fatto costituisce l'occasione per dare la stura a discussioni inutili, pettegolezzi e perdite di tempo che non possono aiutare il processo funzionale delle istituzioni.
26 mar 2024
SALVINI: EMBLEMA MASSIMO DELLA CONTRADDIZIONE E DELLA CONFUSIONE POLITICA!
Quando nel mio Blog insisto e metto in evidenza il pericolo dovuto al miscuglio dei ruoli e quel sottovalutare l'importanza di separarli per funzioni e competenze per una migliore efficienza del sistema politico, non faccio che indicare un percorso più sano che potrebbe evitare di mettere in ridicolo le nostre istituzioni, oltre che comprometterne il giusto percorso governativo, parlamentare e di Partito.
In questo campo ...è proprio Salvini che con le sparate (di chi si sente perennemente in campagna elettorale) non fa che contraddirsi confondendo il suo ruolo istituzionale con il ruolo di leader di Partito! E' la prova provata di quanto occorre separare per legge i ruoli! ...E se lui è l'emblema massimo, non è detto che ciò non si evidenzi anche in tante altre figura politiche che in questi ultimi anni hanno continuato a mescolarli per convenienza!
Come si fa quindi a non comprendere ancora come questa mescolanza di ruoli non può mai giovare generando solo quella confusione che non garantisce più sicurezza alle differenti attività politiche che dovrebbero lavorare meglio senza ombra di conflitti e confusione...Chi opta per un ruolo parlamentare faccia il parlamentare..chi per un ruolo dell' esecutivo governi..Ovviamente occorre mettere mano ad una riforma dei partiti predisponendoli in un ruolo di idee e pensiero per una corretta funzione sociale.. e non di potere poiché la Costituzione non prevede poteri per i Partiti!
vcacopardo
31 gen 2024
L'EUROPA OGGI, TRA LOGICHE ECONOMICHE E POPULISMI
NEL MAGGIO DEL 2016 SCRISSI DI QUESTA EUROPA:“PATTI DI STABILITÀ, REGOLE E PARAMETRI BLOCCANO LA CRESCITA DEI DIFFERENTI PAESI EUROPEI
21 gen 2024
accogliamo con piacere l'articolo di Paolo Speciale
UNA IDENTITÀ ANTICA E NON NECESSARIA
C’è da chiedersi perché, soprattutto quando tocca governare alla destra, sia ormai costante la presenza, nella cronaca politica interna, di qualche accadimento che infiammi il dibattito sociale perché riferito a fasi storiche del nostro Paese che, con buona pace di una sinistra spenta ed immotivata quanto frammentata, non rientrano tra quelle cicliche la cui ricorrenza periodica è tuttavia una realtà. Già in altre occasioni ho cercato di ribadire la peculiare efficacia, tutta italiana, di quel vaccino antifascista che non dovrebbe lasciare spazio ad alcun timore di restaurazione. In tale ottica, è facile, logico ed evidente bollare come anacronistica una opposizione politica e parlamentare - quella di questi tempi - che riduca ed anzi fondi la propria azione penetrativa delle coscienze comuni sul richiamo di spettri del passato difficilmente - razionalmente argomentando - ispiranti l’azione di governo, espressione della maggioranza e della volontà popolare. Ma se certa sinistra è a corto di idee, anche se organizza seminari e convegni di formazione politica evidentemente non sufficientemente stimolanti, anche certa destra concorre, a suo modo, a generare una accezione della “cosa pubblica” come qualcosa di cui vale la pena di disinteressarsi, forse a causa di una comunicazione con le anime elettrici sempre più carente, ossessionata da un passato ormai decomposto che sembra si voglia ad ogni costo riesumare. Una politica che scomoda la Corte di Cassazione in sezioni riunite per scoprire se la recente adunata, tutt’altro che sediziosa, di Acca Larenzia, possa essere prodromica della ricostituzione del disciolto partito fascista non rende nemmeno giustizia alle vittime di quel 7 gennaio del 1978, la cui orribile morte ha cancellato, come è giusto che sia, ogni movente follia ideologica. Ora, concludendo queste brevi riflessioni, proviamo a rivolgere la nostra attenzione, traendo ogni opportuna conclusione, su quelli che sono i veri allarmi sociali contemporanei, in primis la mancanza di un dibattito politico pubblico con contenuti di qualità (da tempo chi scrive sottolinea la necessità di una progressiva incentivazione su tutto il territorio nazionale di vere scuole di formazione politica pubbliche perché non c’è rischio peggiore del disinteresse dei cittadini per la politica in quanto essi stessi sono la politica); a seguire vi è poi la ricerca costante (senza successo) di una identità a tutti i costi e non necessaria, che non riesce a staccarsi da basi ideologiche logorate e sviscerate dal tempo, anche da quelle con preminente accezione negativa, come il fascismo. Perché se è vero che non era il caso di scomodare la Corte di Cassazione a sezioni riunite per un gruppo di persone che vogliono ricordare parenti od amici scomparsi tragicamente alzando il braccio destro e gridando “presente”, è anche vero che ha perso una buona occasione per tacere chiunque abbia commentato - di fatto e non importa se positivamente ovvero negativamente - tale sentenza. E ciò perché così facendo non solo si sarebbe autoconferito una identità politica non necessaria, quanto anche perché avrebbe certificato al di là di ogni ragionevole dubbio la modesta qualità - anche questa tutta italiana - di una scienza (quella politica) che merita di più.
Paolo Speciale
Bravo Paolo!
Condivido, tuttavia mi preme aggiungere e sottolineare in riferimento alla adunata e ad atti simili che risvegliano un passato nazionalista reazionario, che tali gesti siano pericolosi, non tanto per il fatto che a risvegliarli siano qualche centinaia di persone, ma perchè ,la vita ci insegna, che non tutti hanno la capacità di trattenerli e valutarli in senso equilibrato, e perchè una certa mole di conservatori carichi di assolutismo e prepotenza possano usarli come spunti per reagire in modo scomposto e pericoloso nella società!
Come tu sai io sono molto più avanti nel mio modo di pensare circa le posizioni non condividendo per nulla queste identità Destra-Sinistra ormai vecchie ed assai spinte. Sono proprio le posizioni estreme da un lato e dall'altro che non possono che impedire un dialogo sereno e proficuo. Queste restano pericolose ancora di più se espresse da una destra caparbia ed oltransista che ritiene di avere una maggioranza nel Paese, quando non v'è dubbio che l'abbia solo in Parlamento attraverso una serie di formule sistemiche errate solo al fine di costruire potere!..
Quando noi leggiamo la Costituzione «È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.” Dovremmo comprenderne anche il senso educativo con lo scopo di evitare che possa costruirsi giorno dopo giorno una mentalità deleteria che possa contrastare un sistema democratico. Non importa che siano cento o mille su milioni di cittadini, ma che questo germe possa continuare a crescere proprio in mancanza di un funzionamento del sistema che oggi pare disastroso e per nulla equo!
vincenzo
27 dic 2023
GOVERNO MELONI: riforme e potere
Col sistema odierno chiunque ha una maggioranza governa. Un sistema che, a parer mio, andrebbe sicuramente rivisto, in considerazione del fatto che una maggioranza ristretta non dovrebbe mai determinare la volontà di un popolo che va al voto solo per il 60%. Pur essendo entro i margini di un sistema democratico, questo metodo di chi ha un voto in più governa, risulta assai poco condivisibile con una realtà! Ad esempio: Si può mai credere che su 20 milioni di votanti per il solo fatto che si abbiano mille voti di differenza le scelte devono essere operate a beneficio di chi ha una maggioranza quando bastano dei lievi cambiamenti di opinione per sovvertire tale maggioranza in un ristretto tempo?I sistemi proporzionali aiutano a moderare questa tendenza equilibrando in parte questo processo, tuttavia il bipolarismo impone una maggioranza sicura anche se ai limiti. Il dato di fatto odierno non lascia dubbi sul fatto che l'attuale governo Meloni non ha alcun bisogno di riforme per governare. Men che sia questa riforma che propone un premierato sicuro. Un premierato che in modo automatico tende a cambiare un assetto costituzionale studiato per una repubblica parlamentare. Un sistema unico in tutto il mondo che tende a proteggere il dialogo e che di certo andrebbe protetto e migliorato con altre riforme più appropriate, e non con gli assolutismi di chi vuole a tutti i costi far prevalere una governabilità a danno di un parlamento!
Le riforme istituzionale risultano oggi fondamentali, ma più fondamentale risulta proteggere il nostro sistema costituzionale a protezione del potere legislativo per il fabbisogno di un dialogo costruttivo. Bisognerebbe riformare in questa logica!
vcacopardo
9 dic 2023
MECCANISMO SISTEMICO E PASSIVITA' SOCIALE
Mentalità dell'esistere.. e scopo dell'essere.
3 dic 2023
L' IDEOLOGISMO DI COMODITA' CHE CI ALLONTANA DALLE IDEE divcacopardo
1 dic 2023
POLITICA E MAGISTRATURA: UNA QUESTIONE VECCHIA..di v.cacopardo
(Argomento ancora di grande attualità dopo le dichiarazioni sollevate dal Ministro della difesa dell'attuale governo)