19 gen 2022
L'EUROPA E LA RICERCA DEI PROPRI VALORI
10 gen 2022
DISCRIMINI….E RETORICA SOCIALE
- “Se il libero mercato sembra indispensabile per un progresso che voglia basarsi sul merito, sulla qualità e su un essenziale principio di competizione, questi deve necessariamente far uso di una regolamentazione che renda maggior equilibrio e più stabilità alla società…
- -Non è solo un problema di etica ma anche di sostanza! La società si è ormai formata!.. il problema fondamentale, oggi, è quello di saperla equilibrare! Di renderla bilanciata in favore di un benessere collettivo che possa soddisfare le esigenze di tutti senza incidere negativamente sui valori, la vita, sui meriti e le capacità. Se questa corda, ormai troppo tesa, si rompe.. anche il beneficio e le ricchezze dei pochi decadranno ed il rischio di una rovina potrà colpire l’intera società nel suo insieme: povertà e ricchezza potrebbero lasciare lo spazio a distruzione, sfiducia e fine di ogni sistema democratico collettivo.”
28 dic 2021
ELEZIONE DEL CAPO DELLO STATO
Nella seconda metà del mese di gennaio il presidente della Camera Fico, dovrebbe inviare le lettere alle Regioni affinchè procedano all'elezione dei rispettivi delegati. Nella stessa comunicazione sarà evidenziata la data della prima convocazione ..ossia la seduta del parlamento per l'elezione del presidente della Repubblica.
Di sicuro una elezione che ad oggi sembrerebbe promettersi nel mondo della politica con senso poco chiaro rispetto ad una figura rappresentativa di “super partes” destinato al Quirinale.
Si fanno alcuni nomi, alcune figure le quali difficilmente potrebbero essere identificate come quelle di veri arbitri di un sistema istituzionale privo di ombre e conflitti: La figura del capo dello Stato deve identificarsi come quella di una figura sopra le parti alla quale viene assegnato anche il compito di dare il via ad ogni governo per il bene del paese, soprattutto per risolvere gli innumerevoli problemi che gravano sulla nostra nazione.
Se questa figura viene scelta nell'ambito prettamente politico e di parte si svilisce ogni possibile “al di sopra delle parti” riflettendosi successivamente in un controllo sul governo non privo di un insopportabile conflitto, fra i tanti già esistenti, che non lascerebbe spazio ad un sistema come il nostro costruito su una Costituzione che ne garantisce le regole fondamentali. La scelta sul nome deve per forza basarsi su una figura non inserita in un Partito. Personaggio maschile o femminile purchè figura equilibrata a conoscenza delle regole fondamentali della Costituzione e del diritto.
Quirinale, che passione( una analisi di Paolo Speciale)
La nostra terra del sud ha vissuto questo settennato con un grande orgoglio, consapevole “a priori” dello stile e della sagacia con cui l’ennesimo proprio figlio asceso alla vita pubblica avrebbe tanto donato al Paese, da Lampedusa a Bolzano, nel segno dell’unità, non solo geografica, specie in tempi difficili.
Un rappresentante dell’unità nazionale in cui autorevolezza, eleganza e specifica competenza di natura giuridico-istituzionale non sono mai state disgiunte da una diffusa e palpabile popolarità, che tanto ha anche giovato ad un PD all’epoca fortemente renziano, che nel 2015 lo aveva praticamente incoronato senza difficoltà in quella dimensione ideologica gravitazionale – il centro - rimasta dopo diversi decenni fulcro, al netto di contingenti e passeggeri populismi, della scena politica italiana.
Quel “centro” presente, a “destra”, come certificato di garanzia centrale del liberismo imprenditoriale; ancora, nonché dove la cosiddetta “moderazione”, spostandoci a “sinistra”, si coniuga oggi idealmente con le numerose e predominanti anime cattoliche ivi migrate; una sinistra peraltro già scientificamente, oltre che strategicamente per il principio universale di sopravvivenza e di autoconservazione, connessa, suo malgrado, con altre espressioni politiche di ispirazione diversa, ormai solo storicamente.
C’è chi si preoccupa, oggi, pur nel compiacimento indotto dalla azione di un Esecutivo autorevole e per così dire di “solidarietà nazionale”, della assenza di fatto e di diritto di quella opposizione intesa come soggetto agente in quella libera concorrenza di cui deve necessariamente beneficiare nella conquista dei consensi, esercitando così quel precipuo diritto della democrazia.
Quasi che una situazione di emergenza, come ad esempio una pandemia mondiale, potesse costituire un fenomeno così “maior” da rendere “minor” la dialettica del gioco delle parti.
E forse la delicatezza del momento, che degenera effettivamente in pericolosa confusione intellettuale, è proprio questa. Ce ne danno prova, ad esempio, le varie e per certi versi improbabili candidature, enunciate come numeri al gioco della roulette, del prossimo Capo dello Stato, anche in nome di un anacronistico e meramente utilitaristico, in termini emozional-popolari, “patriottismo”.
Certo, si tratta dell’evento istituzionale in cui, proprio per la sua strutturazione voluta dai Padri costituenti, i cosiddetti “gruppi di pressione” vivono il loro più intenso momento di gloria.
Ma, di contro, si tratta anche di dover comprendere che, talvolta, maggioranza ed opposizione è meglio che non ci siano, senza che ciò generi pericolo per una sistema di sovranità popolare collaudato come il nostro.
E ciò può e deve accadere soltanto al periodico risveglio, presso tutte le forze politiche, della settennale “passione” per il Quirinale; sì, proprio perché l’arbitro che sarà scelto la assuma in sé e la rivolga tutta alla Nazione più bella del mondo, la nostra.
auguri ai lettori
25 nov 2021
NOVAX : TRA PROTESTE E DESTABILIZZAZIONE
I novax più agguerriti, pur perdendo terreno, tengono in scacco una società già di per sé in difficoltà...Il loro procedere blocca il processo di una società civile nella ricerca delle soluzioni più appropriate e sicure sia nella salute che nell'economia. Inoltre sembrano prolungare il bisogno evolutivo di una politica di riforme.
La strada seguita dal governo Draghi è quella della proporzionalità e della prevenzione contro il virus. Credo fermamente che le teorie dei novax non possono avere più alcun riscontro con la realtà che, con dati alla mano, dimostra fin troppo l'efficacia di un vaccino e dell'importanza di una terza dose. Inoltre la necessità di un green pass proprio per condurre gli incerti alla vaccinazione.
Di certo non è sembrato facile da parte di chi, avendo in mano la responsabilità di un governo, ha lavorato per la ricerca di soluzioni la cui determinazione delle scelte non è mai apparsa semplice: Si sono verificate difficoltà soprattutto sulla prima fase dell'evento che poi man mano hanno trovato maggiore forza nelle soluzioni proprio per il naturale percorso che.. in casi particolari come questi.. non hanno mai portato decisioni facili.
Continuare adesso a guardare queste scelte come intrecci di complotti e sospetti sulle figure degli scienziati che ci comunicano l'importanza dei vaccini e le statistiche decisamente positive sugli esiti, risulta oltre che destabilizzante, effimera e pretestuosa, creando grossi problemi ad una società civile che deve essere protetta e sostenuta dalla scienza in collaborazione con una politica capace di mettere in atto le giuste precauzioni.
8 nov 2021
L'UOMO, IL CLIMA...LA FORZA DELLA VITA
DOPO IL G20 E LA CONFERENZA SULL'AMBIENTE COP RIPROPONGO UN MIO POST DI TRE ANNI FA IL CUI CONTENUTO DOVREBBE FAR RIFLETTERE L'INTERA UMANITA'
29 ott 2021
DRAGHI: PRIMUS INTER PARES O PRESIDENZIALISTA?
di vcacopardo
Non si discute sulla capacità e sulla volontà di voler dare risposte valide per incoraggiare la crescita del Paese, ma sull'iter che ha visto la figura di Draghi come un “primus inter pares” che oggi decide come fossimo in un regime presidenziale in seno ad un governo dei tanti.. e con grandi differenze politico ideologiche. Questa anomalia è una delle tantissime alle quali siamo abituati...tuttavia la colpa di tutto ciò risale prevalentemente sugli stessi politici odierni non capaci di fornire le giuste riforme istituzionali per raggiungere un equilibrio funzionale al sistema di una democrazia moderna; E' una naturale conseguenza!
Il nostro presidente della Repubblica, al quale spetta il compito di dare sicurezza e stabilità ad un iter governativo, ha dovuto risolvere il problema castigando in un certo modo una politica sorda e poco attiva in tal senso.. ed inserendo una figura di spessore capace di dar forza all'economia ..mentre un Parlamento appariva impantanato ed incapace di trovare una maggioranza stabile per portare avanti serenamente i fondi europei ed il percorso antiepidemico.
Insomma.. non volendo dare colpe al governo precedente, né gloria a quello attuale, si può di sicuro comprendere che allo stato attuale Draghi esprime maggiore sicurezza nei confronti dell'Europa, tuttavia resta l'anomalia di un presidente del consiglio che decide tra i pari mettendo in via eccezionale in subordine una attività parlamentare e partitica sulla quale si basa il nostro sistema.
Tutto ciò può soddisfare tanti e si può persino comprendere, ma stabilisce un precedente che un domani potrebbe non piacere più!
Se oggi Draghi siede come Premier lo fa per necessità non appartenendo ad alcuna precisa forza politica. Ma se una delle contrapposte forze di un futuro bipolarismo mettesse a Capo del governo un presidente del consiglio che pretendesse di usare lo stesso metodo potrebbe presupporsi come il pericoloso fallimento di un sistema democratico come il nostro.
13 ott 2021
DIFETTI DI UN SISTEMA POLITICO
“la
nostra Repubblica è ancora di natura parlamentare e non
presidenziale.. il nostro bicameralismo rimane frutto della nostra
cultura politica.”
di v. cacopardo
Nella grande confusione, tra referendum, riforme e governabilità, a causa delle forti contrapposizioni e delle vedute personali, si rischia sempre di perdere la cognizione ed ogni logica procedurale per poter riuscire a risolvere alcuni essenziali difetti del nostro sistema che non aiutano il miglioramento...
Proviamo a capire:
Per poter portare avanti questa analisi bisognerebbe soffermarsi e percepire nella sua vera essenza l'importanza del nostro sistema istituzionale:- Non credo, infatti, si possa disprezzare il nostro bicameralismo paritario derivante da una nostra personale cultura politica ..per assumere al contrario quell'atteggiamento di chi, in senso esterofilo, continua a perseguire modelli stranieri senza ben comprendere le qualità e l'importanza del nostro.
E' persino fin troppo logico comprendere che esso andrebbe rimodernato... reso più efficiente e funzionale, tuttavia disprezzarlo senza capirne i giovamenti, significa camminare avanti col paraocchi senza curarsi dei nostri valori fondati innanzitutto sulla difesa di una democrazia: Migliorare si deve, ma stravolgere a beneficio di una ottusa esterofilia o in favore di una volontà globalizzata e di potere, significa voler perdere il frutto di una cultura politica che, nel bene e nel male, ci ha offerto un migliore fondamento democratico...Anche qui un'esigenza di equilibrio è fondamentale!
C'è chi nel recente passato ha creduto alle riforme preoccupandosi meno della qualità di esse..e fondando il proprio pensiero sul fatto che ogni piccolo cambiamento ..qualunque sia ..possa solo essere positivo! Al contrario..c'è chi ritiene che.. se si deve cambiare, lo si deve fare con principi e logiche più funzionali ed utili!...Senza sconfinare e soprattutto considerando ogni possibile conseguenza futura...
In fondo..il quesito.. sta tutto qui!
Se nella prima ipotesi si resta un po' appesi al dubbio che la trasformazione di quelle regole costituzionali possa realmente modificare in meglio l'iter procedurale istituzionale, la seconda ipotesi fonda la sua ragione sul fatto che, sia nel metodo che nel merito, si sono spesso riscontrati motivi che hanno contrastato fortemente con le logiche ed il funzionamento di quella che è ancora una Repubblica democratica parlamentare. Il quesito è anche aggravato dal peso delle continue leggi elettorali votate attraverso insolite fiducie e spesso nemmeno sostenute dalla Corte Costituzionale.
Scostandoci un attimo da qualunque posizione, potremmo constatare le grandi anomalie che in questi ultimi anni hanno portano a definire i duri contrasti nell'ordinamento politico istituzionale del nostro Paese.. in un quadro che lo vede ancora legato ad un sistema bicamerale con i suoi pro e i contro...che a volte mettono in evidenza autentiche forzature:
Di questi riscontri anomali ne possiamo mettere in luce tre:
1..Il difetto di chi esercita il doppio ruolo di Premier e segretario di un Partito..persino di maggioranza ( a volte favorito da un ricco premio e da una legge elettorale contestata, seppur legittimata)
2..l'eterno conflitto tra chi esercita un ruolo parlamentare contemporaneamente inserito o connivente con l'esecutivo.
3..la mancata disciplina e regolamentazione dei Partiti.
Se queste anomalie appaiono a molti lettori come naturali regole delle quali non se ne può fare a meno, in realtà esse continuano a creare una serie di conflitti che bloccano il giusto funzionamento di un sano processo politico democratico: Tutte e tre rimangono macroscopiche che, legate tra di loro, mettono in luce il difetto di un sistema di una Repubblica che dovrebbe esser definita su una CENTRALITA' PARLAMENTARE! Si ha perciò la sensazione che ogni cambiamento voglia esercitarsi contro un sistema Parlamentare con la forza di un Presidenzialismo che in realtà non sussiste.
Il primo difetto, quello relativo al doppio ruolo, si mette in evidenza per i conflitti che vengono fuori in un sistema rimane bicamerale e dove il Parlamento esercita un ruolo fondamentale: E' una anomalia che si riscontra in ogni momento per via di una logica governativa che finisce col prevalere (soprattutto quando si è ritenuto di poter definire le regole di una Costituzione su intimazione di un governo)..Insomma..quasi si pretendesse di far funzionare volutamente il sistema parlamentare come il nostro.. in senso presidenziale..senza che questo sussista!
Il secondo difetto rimane legato al primo.. poiché non si è mai dato corso ad una differenziazione più netta dei ruoli creando, al contrario, illogici e continui compromessi tra i parlamentari e l'attività esecutiva del governo: Manca una precisa disciplina sul conflitto di interesse che dovrebbe affrontare con impegno questo tema.
Il terzo difetto rimane fondamentale per ottenere migliori risultati sui primi due: Si tratta infatti di disciplinare i Partiti dando loro delle regole più conformi ed utili oltre ad un riscontro più logico tra cittadini e parlamentari. Se si intende lavorare in favore di un funzionamento dei Partiti attraverso regole in senso positivo, la "nomina" di ogni parlamentare potrebbe essere effettuata con equilibrio ed in base a capacità e predisposizioni...poichè l'organizzazione partitica stessa potrebbe valutarne l'integrità e le capacità: Ogni Partito può assumersi una responsabilità quando conosce bene ed a fondo ogni personalità che intende proporre! In tal senso ogni organizzazione politica andrebbe disciplinata in favore delle esigenze di una società.
Se.. altrimenti.. si lasciano i Partiti così come attualmente sono, cioè privi di regole precise, resta chiaro che le nomine non potrebbero mai soddisfare. La scelta su "nominati" o "preferenze" sta tutta nella volontà di volere dare ordine e disciplina a queste organizzazioni! Ricordiamoci che, lasciando le cose come stanno, anche le preferenze possono creare dubbi nascondendo personaggi votati non esattamente per le loro capacità, ma per favoritismi o personalità facoltose a discapito dei tanti che potrebbero apportare migliori risultati per capacità, meriti ed inventiva.
Tutto ciò non fa che rendere il quadro politico assai difettoso e compromesso, sia che si effettuino o no altre riforme. Solo se si mette mano a queste mancanze si potrebbe un domani correre ( per chi lo desidera) verso un differente sistema istituzionale ed una politica più fattiva..anche il nostro bicameralismo potrebbe esprimere maggior funzionamento. Stando così le cose...tutto ciò che si determina sarà sempre compromesso da tali abnormi anomalie.. e genererà solo ulteriore caos.
7 ott 2021
VIRGINIA RAGGI E L'IMPEGNO PER LA SUA CITTA'
di vcacopardo
Costantemente offesa, vituperata e nemmeno sufficientemente protetta dal suo stesso Movimento che dopo queste elezioni comunali ha preferito defilarsi ...Virginia Raggi ha fatto il possibile, anche commettendo piccoli errori di valutazione, ma certamente si è impegnata con ardore fino alla fine per risolvere gli innumerevoli problemi di una città guidata da una amministrazione che al suo arrivo è risultata invischiata in innumerevoli compromessi anche con una certa malavita.
Una donna ed una sindaca che ha sempre saputo ascoltare..a differenza dei tanti primi cittadini arroganti! E' stata di certo invidiata da una parte del popolo maschilista che alberga in politica. Protetta solo da una parte di un suo personale elettorato è riuscita in una impresa difficilissima e, se non alla sua elezione, non pare abbia avuto un vero sostegno da parte di un Movimento che sembra averla ripetutamente lasciata al suo destino poiché prevalentemente impegnato ad assurgere ad un potere nei governi succeduti.
La strada della Raggi ..come già ripetuto in questo Blog ..è stata quella di svolgere un lavoro per metodo e nel caso della Capitale lo scopo era quello di poter riassettare una amministrazione ancor prima di provvedere a svolgere le attività amministrative sui servizi per la città. Solo questo avrebbe permesso successivamente di poter sostenere con maggiore sicurezza il funzionamento dei servizi. Un lavoro difficile che la stessa prima cittadina ha svolto senza soste e con un particolare impegno. Sicuramente le occorrevano altri cinque anni per mettere in mostra i risultati definitivi...tuttavia ciò ha dimostrato un impegno notevole seppur costantemente sottoposta ad ingiurie di ogni sorta.
Di certo Virginia Raggi ha potuto commettere piccoli errori di valutazione che poco contano rispetto al sacrificio e l'impegno costante messo a disposizione per la sua città! In questo suo procedere ha trovato molti ostacoli per invidia e per un costante astio sopravvenuto. Persino Maurizio Costanzo ..da sempre critico con lei...nelle sue ultime dichiarazioni sembra essersi convertito rendendole il dovuto merito.
Un altro profondo errore quello di un Movimento che in realtà non ha dimostrato di sostenerla col giusto impegno non aiutandola nel darle l'essenziale coraggio... forse anche giocando localmente un subdolo piano di interessi col PD in una campagna elettorale poco chiara.
Forse la Raggi paga lo scotto di essere nata sotto le stelle del Movimento. Ben diverso sarebbe stato se fosse stata proposta e legata al PD!
6 ott 2021
SENZA RIFORME SI RITORNA AL PASSATO
di vcacopardo
Pian piano, malgrado l'inutile sforzo e gli errori di un Movimento ...tutto ritorna come prima!
Le forze politiche si ricompattano nelle contrapposte posizioni Destra- Sinistra ed ogni sforzo per arrestare quel monolitico bipolarismo attraverso un sistema che possa offrire variabili diverse con sfumature più congenite ai bisogni di una politica parlamentare dinamica si blocca di fronte al muro delle vecchie posizioni.
Dopo un giro di incertezze che ha generato e dato forza ad un sistema proporzionale durato qualche anno si ritornerà sicuramente ad un sistema maggioritario per poter dare risposte più concrete alle ricompattate forze politiche contrapposte. In un certo senso si ritornerà ad un passato e le importanti riforme istituzionali riguardanti i partiti e la loro funzione, i ruoli e le competenze... rimarranno nel cassetto.
Gli errori macroscopici di un Movimento che tra confusione ed utopie ha dimostrato gran voglia di potere a danno di principi importanti per una società, restano più che evidenti.. e malgrado... l''ingresso di un paziente Conte.. saranno destinati a susseguirsi poiché ogni incoerenza, seppur passata, è sempre destinata a doversi pagare: Sullo sfondo..quindi.. solo tracce delle poche idee e confuse che al contrario hanno generato una rivincita a beneficio della vecchia classe politica che... pur competente... non avrà alcuna intenzione di operare a beneficio delle giuste riforme per poter dare maggior equilibrio e dinamica ad una politica ancora poco funzionale e ricca di conflitti.
Vi sarebbero da lungo tempo una lunga serie di riforme sulle quali approfondire uno studio, ma sappiamo bene che.. quando si toccano gli interessi dei partiti o del politico in genere... tutto viene ostacolato: Ma una riforma deve per forza riguardare l'annoso conflitto di interessi da parte di coloro che osservano e studiano la politica odierna: Per limitare meglio i conflitti risulta importante partire dalla distinzione per un funzionamento alla base dei poteri. Quella sul conflitto di interessi rimane ancora oggi una riforma di primaria importanza che si apre a ventaglio su una moltitudine di principi...una riforma che tocca il cuore di ogni percorso politico che si vorrebbe funzionale.. Percorsi che poi invadono grossi campi del potere economico: Un tema che dovrebbe investire l'attività parlamentare e quella governativa insieme. Insomma: la vera madre di tutte le riforme.
Il problema del conflitto d'interessi dovrebbe trovare oggi una soluzione equilibrata attraverso una legge che definisca in modo chiaro, semplice ed efficace un quadro normativo per impedire alle principali cariche elettive del nostro Paese, di avere interessi che interferiscano col ruolo della loro azione politica.Tuttavia questo potrà avvenire solo attraverso la scorta di un'altra riforma che regoli e disciplini i Partiti tagliandoli fuori da ogni operazione riguardante una funzione amministrativa di competenza.
In quest'ottica rimane sempre più sorprendente pensare che un Movimento che si era proposto per un vero cambiamento non abbia mai percepito l'importanza di simili riforme ed abbia solo pensato di impegnarsi in una attività governativa intrisa di conflitti.
15 set 2021
L'IDENTITA' PERDUTA DEI PARTITI
di vcacopardo
Ha sicuramente ragione il filosofo Cacciari quando affronta l'argomento politica con rabbia. Al di là del suo modo di esprimersi a volte fin troppo vivace..la sostanza del suo argomento risulta più che conforme allo stato attuale!
Si è persa ogni cognizione e sembrano ormai non contare più sia i Partiti che i loro leader: Con l'avvento della pandemia non si affronta più seriamente alcun argomento soprattutto sulle riforme istituzionali necessarie per un eventuale rilancio a vantaggio di tutta la politica. Si parla solo di green pass e tamponi ed i Partiti si dispongono spesso solo a convenienza. Con Draghi sembra essersi bloccato ogni possibile rinnovamento.. a beneficio forse di una esclusiva logica economica, ma sicuramente a svantaggio di una dinamica politica che possa portare una solida maggioranza in Parlamento. Ad oggi primeggia una sostanziale ipocrisia in un gioco delle parti che appare forse sereno, ma che sotto sotto vede qualche Partito scalpitare poiché fin troppo costretto nelle sue ideologie. Come una pentola che bolle che prima o poi farà saltare il coperchio!
Secondo il filosofo tutti i partiti si stanno organizzando per un dopo-pandemia, ma di sicuro in questo periodo sono costretti a restare fermi sotto l'ombrello del Covid 19 e la guida dell'economista Draghi. Vi sarà prima o dopo una fase convulsa dovuta alle difficoltà economiche ed occupazionali che faranno saltare questo stato di necessità aprendo nuovi scenari.Se in questo momento ciò che appare è una guerra di logoramento tra le posizioni che non lasciano intravedere alcuna intesa politica, nel futuro tutto potrebbe cambiare. Tuttavia... restando fuori le importanti riforme alle quali in questo periodo non si è dato corso, la politica non potrà mai fare passi avanti!
Le identità di quasi tutti i Partiti sono andate perdendosi e la politica pare oggi costretta a pagare un prezzo sottoponendosi quasi esclusivamente ad un perenne stato di necessità: Una sconfitta chiara che porterà avanti i necessari bisogni primari rischiando di perdere l'impegno per un percorso sulle determinanti riforme istituzionali...cui proprio la mancanza delle stesse... ha portato a questo stato di necessità. I Partiti sono perciò costretti ad abbassare il capo sulle necessarie ed urgenti esigenze economiche e sanitarie, rischiando di pagare ancora una volta il prezzo del mancato riscontro delle indispensabili riforme primarie che li riguardano.
In un sistema parlamentare come il nostro le riforme devono per forza essere promosse dai Partiti e discusse in un Parlamento con maggioranze e minoranze. Se ciò non avviene e se abbiamo il comodo governo delle larghe coalizioni ed a Capo di questo una figura un po' estranea come quella di Draghi, la responsabilità può solo essere attribuita ad una scarsa visione degli stessi Partiti che hanno sempre dormito sulle principali riforme dell'ordinamento politico. Naturalmente vi sono tanti che hanno sempre preferito il Premier determinato..autoritario..e fortemente responsabile nelle scelte, tuttavia il nostro sistema non esprime un tale bisogno che potrebbe al contrario togliere lo spazio dovuto alla forza parlamentare rendendo poca o nessuna democrazia alla politica del paese..
10 set 2021
GOVERNARE E SAPER AMMINISTRARE
di v cacopardo
C'E' UNA SOTTILE DIFFERENZA TRA IL GOVERNARE ED IL SAPER AMMINISTRARE: Differenza che la si identifica ancora di più quando si assume un incarico pubblico:-Governare significa guidare una società secondo un principio esercitando un potere politico..Amministrare è una attività che presuppone la cura e l'attenzione per l'andamento della gestione in modo da garantire efficienza e rendimento.
La sottile differenza la dice tutta su alcuni sindaci che credono di poter portare avanti una gestione esercitando un potere politico al di sopra..ed a volte a discapito.. di ogni fattiva gestione. Naturalmente si può capire quanto un sindaco possa essere legato ad un proprio partito, ma non si può accettare sicuramente il fatto che questo possa mettere disordine e precludere ogni buona gestione amministrativa...a costo di una propria dimissione!
Specie al Sud... alcuni sindaci con mandati ripetuti...hanno preteso di governare le città, ma non è difficile constatare come questa attività governativa non abbia reso la giusta utilità : Può d'arsi che tutto ciò sia impedito da logiche politiche condizionanti..ma si finisce sempre con l'abbandonare l'essenziale concetto amministrativo forse poichè imbrigliati in una logica partitica che non permette di procedere..pur lasciando lo scettro di una poco utile sovranità governativa. Tuttavia se uno in campagna elettorale si ha la pretesa di dichiarare di esser capaci, non ci si può poi nascondersi dietro un disastro amministrativo che penalizza la cittadinanza.
Mai come in questo momento per tante città del sud occorrono sindaci che sappiano amministrare con saggezza ed impegno..al di là di ogni pretesa governativa!