30 set 2019

INCOMPRENSIBILI CONTRADDITTORIE RIFORME DI UN MOVIMENTO NATO PER INNOVARE



di vincenzo cacopardo

La percezione è che per i simpatizzanti del Movimento 5 stelle non pare esservi via di mezzo: O si è con loro o contro di loro! Una piattaforma decide per tutti senza prendere in considerazioni alternative diverse più logiche e corrette..Questa pare 
essere la loro restrittiva
democrazia diretta che costringe il pensiero e non aiuta le idee! Ma la politica e ben altra cosa!
Sempre più difficile..perciò..comprendere alcune scelte di un Movimento che incoerentemente si dichiara post ideologico e nato per cambiare, il quale insiste su proposte che risultano supportate dalla prevalente motivazione di un pervicace ed ossessivo moralismo che ostacola la logica di un buon funzionamento. .
Tralasciando la dibattuta questione del vincolo di mandato..sul quale si e' già discusso abbondantemente il questo blog criticando il senso di uno stravolgimento dell'art 67 della Costituzione. 

-Il ridimensionamento dei parlamentari con un taglio di 340 di loro in realtà tende a sguarnire il territorio della loro fondamentale presenza e viene proposto quasi come una forzatura : Un territorio che non può mai sfuggire ad una costante presenza politica...
D'altronde anche Renzi (sebbene in modo diverso) avrebbe voluto porne un limite attraverso la sua riforma che fu clamorosamente bocciata. Anche la riforma desiderata dei pentastellati mira a restringere e semplificare ostacolando ancor più il dialogo e non potrà mai essere formulata senza la ricerca di una legge elettorale da predisporre prima. Se poi un limite si deve porre.. non e' proprio quello del numero delle presenze...ma quello relativo all'alto compenso!.

-Un altro incomprensibile provvedimento condiviso da chi guida il Movimento 5 stelle e' sempre stato quello relativo al finanziamento dei Partiti: Una scelta in netta contraddizione con un equilibrato funzionamento della democrazia.. poiché continua ad aprire al privatismo politico dei ricchi e dei potenti..malgrado le normative cerchino di limitarlo... Potrebbe apparire perciò una incoerenza bella e buona rispetto ad una organizzazione che ha sempre dichiarato che uno vale uno (in tal modo..il ricco e potente finirà sempre col comprare il consenso del più debole)...Si sarebbe dovuto ricercare la possibilità di mantenere un finanziamento pubblico più limitato e controllato da una mano pubblica sicura.

-Altra incongruenza è quella relativa al mantenimento di più ruoli :Quelli relativi alle figure politiche di Partito e parlamentare compromessa con quella governativa: Qualcosa che non mette in evidenza un vero cambiamento, ma che al contrario condanna le scelte politiche in un cumulo di accesi conflitti.
Nonostante ogni buon proposito...il peso dei due ruoli costantemente portati da Di Maio finisce col rendere la sua figura conflittuale...e non solleva il compito principale di un leader di un Movimento politico da equivoci e complicanze in fase di esecutivo (Anche qui esattamente come è avvenuto nel recente passato con Renzi, Berlusconi e compagnia.)

Dove sta dunque il cambiamento?
Eppure in tanti... quando sono andati al voto..avevano sperato in un superamento di alcune regole democratiche che potessero offrire maggiore dialogo parlamentare eliminando i conflitti: Se per dare inizio ad una rottura del sistema si è dovuto sottostare a direttive alquanto rigide all'interno dell'organizzazione..per la ricerca di un cambiamento sembrava più che naturale che un dialogo si sarebbe dovuto approfondire preventivamente: Che dialogo potrà mai supportare una asettica piattaforma sulla quale si chiede un si o un no?

In quanto al regolamento: Le reiterate violazioni al codice etico del Movimento non sembrano per nulla appropriate poiché votare senza la conoscenza esatta del contenuto di un argomento non può essere rapportato ad una questione di etica, ma semmai di coscienza. Un regolamento forzato non può avere alcuna relazione con un'etica, ma forse solo con i principi assoluti del suo testo. Se inoltre su alcuni principi non si è mai veramente discusso preventivamente..certe motivate e ragionevoli prese di posizioni di qualche parlamentare risultano più che ovvie.

La questione politica odierna è proprio quella che vede oggi una mancanza di equilibrio fra i due ruoli: quello parlamentare e quello esecutivo.. sempre più tendenti a schiacciare e limitare il ruolo del primo: Purtroppo in questo Movimento... che ha ottenuto un certo risultato di rottura sul vecchio sistema..non si è dibattuto al suo interno nella giusta maniera e, nel modo di procedere, si è giunti alla pretesa di un voto compatto su leggi e manovre pilotate dall'esecutivo e fatte scivolare a pioggia sul Parlamento con l'ordine preciso di votarle. (Esattamente come è avvenuto nel recente passato con Renzi, Berlusconi e compagnia). Un punto sul quale mal si concilia l'ottimo discorso del presidente della Camera Fico nel giorno del suo insediamento dedicato al ruolo della sua Aula.. e che non ha alcun riscontro con il cambiamento che in realtà il Movimento ricercava.

Certe scelte ..oltre ad essere contraddittorie rispetto ad un funzionamento..non possono di certo aiutare un fluido processo politico di innovazione della stessa organizzazione. Da questi punti si percepisce ancora di più l'importanza di chi si assume una responsabilità su un voto parlamentare.. ed appare ancora manifesto come si tenda ad operare azzardando la parola “cambiamento”... senza nemmeno ricercare le fondamentali regole per far funzionare una democrazia libera attraverso soluzioni innovative più logiche e meno compromesse.

Capisco che questi temi per alcuni miei lettori non proprio del mestiere possano risultare poco comprensibili, ma purtroppo sono strettamente legati alla base dell'ordinamento politico ed anche collegati alla parola “cambiamento” di cui tanti ci si riempiono la bocca: Cambiamento.. che non vuol dire per nulla se si toglie voce a chi non la pensa come te.










24 set 2019

CONTE.. ED IL SUMMIT SUI MIGRANTI


A Malta.. un importante summit su proposta italiana che mette ordine sui flussi migratori: I confini marittimi della Ue diventano quelli di Italia e Malta

di vincenzo cacopardo

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese hanno avuto diversi incontri bilaterali con i principali partner europei disposti a discutere sul tema dell’accoglienza: Italia, Malta, Francia e Germania, assieme alla presidenza finlandese di turno dell'Ue e la commissione Ue, hanno cercato l'accordo che dovrà ora essere sottoposto agli altri paesi Ue. Il principio che è passato è stato soprattutto quello di una solidarietà, fissato per adesso tra quattro stati (più la Finlandia)

Sui Migranti per la Unione Europea cambia tutto : Si mette a punto un accordo storico per loro ridistribuzione. Entro un mese i Paesi dovranno prendersi i migranti..Non vengono fissate quote e si è discusso prevalentemente sugli sbarchi condotti da Ong. 

Tutti gli Stati che si accollano la quota di distribuzione si impegnano a prendersi i migranti entro il termine di quattro settimane dallo sbarco. Ma la nuova collocazione riguarderà solo i migranti giunti con le Ong e le navi militari.

I confini marittimi di Italia e Malta sono da oggi i confini dell’Unione europea...Con la firma del documento si garantiscono e si impegnano i sottoscrittori a mettere a punto una nuova metodologia più utile e sicura per risolvere l'annoso problema attraverso un dispositivo durevole garantito.

Uno dei punti del trattato di Dublino superati... (punto che rimane un passaggio fondamentale)... stabilisce adesso che ogni Stato si fa carico fino all’esito finale dei migranti presi. Cioè: Se sono riconosciuti rifugiati, passano nel sistema di accoglienza.. se sono irregolari spetta allo Stato e alla Nazione di primo approdo trattenerli per poi rimpatriarli.
In ballo c’è anche l’ipotesi di una rotazione dei porti...ma solo su base volontaria. Il nuovo documento ricorda come le Ong restano sempre obbligate al codice di condotta e alle leggi internazionali.


23 set 2019

L'EGO INNATO DEI DUE MATTEI



Un ego irrefrenabile quello dei due Mattei che non pongono limite alle menzogne costruite sulla loro capacità di saper mettere ordine sul complesso stato della politica del paese e delle sue istituzioni.

di vincenzo cacopardo

Dovrebbero sparire completamente dal quadro politico poiché hanno gia' espresso le loro limitate capacità creando tutto il danno possibile..La stampa di parte che li esalta e li protegge non fa che magnificare ed ampliare la competizione dell'uno contro l'altro in una inutile scontro a danno del paese...una contesa che trova l'interesse dei tanti cittadini amanti delle competizioni agonistiche.

Se riguardo a Salvini si è palesata una vuota e pericolosa retorica espressa quotidianamente sul forte integralismo dell'uomo che ha preteso di avere i poteri assoluti in un quadro democratico di una Repubblica parlamentare che non la può certamente ammettere...riguardo al ritorno di Renzi.. che in questi giorni si sta incoronando come “mito di una politica moderna strategica e carismatica”, ci si è già dimenticati di tutto il danno creato nel passato: Detrimenti che sono costati parecchio al suo stesso Partito ed al Paese.. sia come tempo..che come risorse. Ma quello che colpisce di più e che i cittadini hanno dimenticato e messo da parte tutte le questioni riguardanti le plausibili bancarotte fraudolente che riportano alla sua figura.. legate ad alcuni componenti della sua famiglia ...Insomma tutto dimenticato in nome della sua sapiente figura!
Non essendo mai stata mia abitudine entrare nel merito delle faccende legali del personaggio oggi di nuovo in auge... ne avendone la competenza, posso almeno affermare una qualche sorpresa nel mettere in evidenza certe strategie del senatore fiorentino che, giravolta dopo giravolta, appare come il rinato “messia” della politica nazionale.

Il leader della Lega continua a correre avanti ed indietro per il nostro paese in una continua campagna elettorale seguito dai tanti che oggi lo idolatrano e lo hanno eletto come il loro “capitano”: Se pare aver capito su come far presa nel popolo.. non altrettanto può dirsi nella realizzazione dei suoi compiti e cioè.. nei termini in cui le sue parole durante il governo hanno avuto un vero riscontro con le continue promesse.
La similitudine con Renzi non può sfuggire ai più preparati ..l'uno (Salvini) è certamente furbo, ma più grossolano nell'esprimersi, ama le campagne elettorali tra selfie e strette di mano urlando sempre contro il sistema e l'Europa..dimostrando infine di essere capace di realizzare solo con le parole. L'altro (Renzi) ugualmente furbo...anche lui legato a campagne elettorali e selfie..ma più abile nel linguaggio.. ha finito col dimostrare i suoi limiti in una misura alquanto provinciale della politica stringendosi intorno una platea di collaboratori nel ristretto territorio della sua toscana: Sebbene aiutato da un linguaggio più forbito... ha finito anche lui, a causa di una forte ambizione ed una sfrontata saccenteria, di non saper guardare in lungimiranza, ma di arrestarsi nell'affermazione di un proprio ego.

Un “capitano” ed un “messia”..ambedue ingannevoli nel linguaggio..ambedue idolatrati da un popolo che in politica pretende ancora il vano becero agonismo tra le figure!





20 set 2019

ROSATELLUM BIS:la legge elettorale promiscua che produce discordanze




Sbagliato affermare che l'attuale legge elettorale sia realmente proporzionale! Oggi il nostro sistema parlamentare rimane ingabbiato da una legge che in realtà appare più complicata ed ambigua che mai.”
di vincenzo cacopardo

Si dovrebbe conoscere con maggior attenzione il cosiddetto Rosatellum bis che ha sostituito l'Italicum (modificato dalla Corte Costituzionale) alla Camera e il Consultellum al Senato: Un criterio elettorale voluto dalla maggior parte dei Partiti (escluso il Movimento 5 Stelle e la sinistra più estrema) per cercare di assimilare in modo omogeneo il sistema sia per la Camera che per il Senato. Si è sempre parlato di sistema “misto” proporzionale e maggioritario, in cui un terzo di deputati e senatori viene eletto in collegi uninominali e i restanti due terzi sono eletti con un sistema proporzionale di lista.

In pratica dei 630 seggi della Camera 232 vengono assegnati in collegi uninominali (maggioritario) 386 nei collegi plurinominali (proporzionale). Vi sono poi 12 seggi che vengono assegnati con la circoscrizione estero.
Per il Senato 315 seggi di cui 116 sono assegnati in collegi uninominali (maggioritario) e 193 in quelli plurinominali (proporzionale)..Inoltre 6 assegnati con la circoscrizione estero.
I candidati più votati nei collegi uninominali (maggioritario) sia alla Camera che al Senato..ottengono direttamente il proprio seggio, anche ricevendo un solo voto in più del contendente antagonista.

Questa legge elettorale, al contrario dell'Italicum, tende a premiare le coalizioni e non le liste. Pur tuttavia.. in considerazione che la Costituzione non prevede il vincolo di mandato.. dando in tal modo autonomia alle Camere, i Partiti coalizzati potranno sciogliere l'alleanza in qualsiasi momento.
La novità rilevante di questa legge è che il voto viene espresso su una sola scheda vietando di fatto il voto disgiunto, ovvero la possibilità di votare un candidato nel collegio uninominale e una lista a lui non collegata nella parte proporzionale.

In sostanza..più che misto.. è un sistema differenziato e malamente composto ..che non dà sfogo ne al maggioritario, né al proporzionale e che rimane alquanto ambiguo provocando difficoltà sull'andamento parlamentare. Questo rilevante procedimento elettorale toglie sostanza e valore al sistema proporzionale e priva lo stesso elettore di scegliere liberamente un partito e un candidato al maggioritario.
Non c'è quindi da meravigliarsi dei recenti risvolti della politica!



18 set 2019

RECIPROCITÀ ED INCOERENZA NEL QUADRO POLITICO INTERNAZIONALE



Quel principio della globalizzazione utile all'economia mondiale che avrebbe dovuto far progredire i paesi meno avanzati e rendere più forti quelli già forti..ha finito persino con l'ostacolare il rapporto di unione tra i popoli.
di vincenzo cacopardo


E' difficile comprendere l'andamento politico sociale ormai visibile a livello internazionale dove si pretende l'interazione tra i popoli ed incoerentemente si procede verso una economia fin troppo liberalizzata che non pone alcun limite ad una spietata globalizzazione.

Con l'affermazione che i mercati devono restare liberi..si nega ogni possibilità di regolarizzarli e quindi il mondo intero non si preoccupa per nulla dell'intero panorama sociale internazionale, ma ognuno solo del proprio ambito territoriale sfruttando mano d'opera ed abbassando il più possibile i costi.

Se da un lato può comprendersi l'aspetto concorrenziale.. ciò che non si può accettare.. ne dal punto di vista dello sfruttamento .. né..tanto meno dal punto di vista di una ricerca di intesa reciproca tra i popoli, è la prevalenza di un disinteressamento. Soprattutto quando si pretende di costruire una Unione come quella Europea dove alcuni Paesi inseriti nella Comunità perseverano abbassando il costo del lavoro e speculando a danno di altri.

In questi ultimi anni abbiamo assistito ad una battaglia mondiale sui dazi per porvi dei limiti, ma ogni Nazione ha lavorato solo a proprio favore e non vi è stata una vera volontà di porre rimedio attraverso una riforma mondiale sui mercati. Ciò ha contribuito ad accrescere indistinte e confutabili forme di sovranismo.

Un nuovo capitalismo globale riesce ormai ad estremizzare i profitti occupando meno capitale umano. Si perde ogni peso di una contrattazione sul lavoro e di conseguenza va crescendo l'emarginazione di massa. La politica sterile dei paesi occidentali, quella internazionale che non ha saputo gestire la politica tra i diversi paesi, né ha saputo prevedere l'esodo odierno di portata mondiale ed anche la iper produzione di una Cina che ha riempito un mercato occidentale ormai saturo...uniti ad un principio di corruzione ormai degenerante..fanno sì che il mondo rimanga compromesso in un vortice rischioso sottomesso ad ogni interesse personale destinato a vincere su tutto.

Quella globalizzazione utile all'economia mondiale che avrebbe dovuto far progredire i paesi meno avanzati e rendere più forti quelli già forti..finisce persino con l'ostacolare il rapporto di unione tra i popoli.



11 set 2019

CONTE..IL PROPORZIONALE E LA RIVOLUZIONE POST IDEOLOGICA




Lo chiamano “Bisconte”..o “Giuseppi”..per essere a capo di un nuovo governo opposto a quello precedente..lo investono verbalmente come ha fatto il capogruppo della Lega o ancora peggio la forsennata Meloni..con ingiurie di ogni sorta..tuttavia Conte rimane fermamente una sicurezza ed un equilibrio per questo governo.
di vincenzo cacopardo

Prima era la sinistra che vedeva con rabbia l' unione con la Destra della Lega. Adesso è la destra che lamenta con invidia questa unione con la Sinistra. Il vero vincitore di questa strategia politica post ideologica sembra essere proprio il Movimento 5stelle che in tal modo mette in evidenza il dubbio e l' inconsistenza delle ideologie contrapposte.


In realtà sono in molti ancora a non comprendere la rivoluzione del post ideologismo dei 5 stelle...persino tanti che li votano. Si continua a parlare di destra e sinistra dimenticando i bisogni reali per il paese per i quali ogni azione politica che potra' apparire incoerente ..potrebbe portare risvolti positivi. Quello che conta per il Movimento è soprattutto il programma e non con chi è costretto a legarsi per ottenere una maggioranza. 

Ci sono ragioni forse incomprensibili per chi continua ad osservare la politica odierna in un quadro parlamentare (oggi proporzionale) con la mentalità di un passato bipolarismo. Da ciò si possono comprendere gli equivoci di chi affronta questo tema ancora con la visione contrapposta che genera animosità proprio per le irriducibili frasi offensive tra i Partiti opposti offerte nel passato...
Insomma.. quelli che oggi appaiono come ipocriti e strani compromessi non sono altro che il risvolto generato da un sistema politico proporzionale che impone indubbiamente una visione diversa...e questo tutto sommato non potrebbe che giovare nel futuro contribuendo a spegnere piano piano la percezione di una politica costruita ancora sulle aspre e contrapposte posizioni... come si fosse in un campo di calcio...
Cosa vuol dire mantenere una posizione coerente oggi...quando il mondo viaggia a tale enorme velocità? Cosa può essere la coerenza in politica se giorno per giorno la stessa politica è costretta a compromessi per risolvere le innumerevoli problematiche? E' l'equilibrio quello che conta!

Tuttavia nel momento attuale la lotta ideologica avversa piace ancora tanto ad alcune forze politiche tradizionali..poichè aiuta a generare simboliche e radicate posizioni sulle quali adagiarsi e persino per giustificarne il loro operato ampiamente remunerato...(in caso contrario..in molti non avrebbero argomenti). Inoltre..come accade in questi giorni..lo strumentale fine è quello di poter gridare ad un tradimento verso il popolo: Una retorica inconcludente.. e persino infantile.. dato che la stessa Costituzione stabilisce le giuste regole democratiche...L'ideazione di una nuova contrapposizione Popolo-Costituzione avanzata da alcuni parlamentari dell'opposizione..appare quantomai meschina!




10 set 2019

nuovo articolo dell'amico Paolo Speciale

Lega oscura e diritta via
di Paolo Speciale

La nascita del secondo Governo Conte, travagliata ma non più di tanto, ha delineato un quadro politico se non altro di più ampio respiro (eccezione fatta per la consueta risicata maggioranza a Palazzo Madama), soprattutto in termini di “trasparenza” e di “bontà” dell'accordo programmatico, qualità che hanno posto opportunamente in secondo piano l'aspetto prettamente contrattuale dell'indirizzo politico condiviso tra le forze in campo; e con l'impressione che, rispetto al precedente Esecutivo, i sottoscrittori fossero reciprocamente più fiduciosi tra loro.
Basti pensare alle tensioni, ben più intense, che precedettero e caratterizzarono le precedenti consultazioni dello scorso anno, con Lega e M5S protagonisti.
In quella circostanza, il rapporto di forza/scontro già annunciato e poi pienamente compiutosi fino al suo epilogo di alcune settimane fa era risultato abbastanza chiaro: la Lega di Salvini avrebbe di lì a poco rubato repentinamente la scena al M5S facendosi paladina di uno pseudo-patriottismo – o come molti preferiscono sovranismo - che già di per sé rinnega e sconfessa la radice fondante del carroccio: il celebre secessionismo poi maldestramente ed impropriamente evolutosi nel più moderato federalismo.
La risorsa di risposta elettorale del M5S non poteva che essere la “distrazione”, in senso positivo, di risorse finanziarie per contrastare il disagio sociale; ma la vigile protezione delle frontiere dal barbaro invasore (le cosiddette organizzazioni non governative!) ha avuto più presa presso la pubblica opinione: la stessa presa, in senso negativo, che spingendo Salvini a puntare verso un nuovo voto con la prospettiva plebiscitaria in favore di una Lega ormai interamente nelle mani del Ministro dell'Interno stesso, ne ha determinato il tracollo, manifestamente presente già dai primissimi sondaggi dopo la seduta in Senato del 20 Agosto scorso.
Perché la pur soltanto apparente e formale rinuncia alla poltrona non paga in termini elettorali, semplicemente perché l'elettore, che quella poltrona l'ha data proprio a Salvini non comprende, secondo un pragmatismo reale ed innegabile parte stessa integrante della ideologia leghista, per quale ragione quella poltrona debba essere occupata da altri.
E così è stato, infatti, non solo perché Salvini ha aperto una crisi di Governo senza precedenti simili nella storia repubblicana quanto perché, contrariamente a quanto sostenuto nei più celebri salotti televisivi o maratone in diretta no stop, l’odierna l'alleanza tra PD e M5S sembra essere predestinata o, meglio, precostituita, e per questo già temuta dalla Lega sin dallo scorso anno, subito dopo l'apertura delle urne.
Ora si vuole qui affermare, senza esitazioni ma per assodata ed inequivocabile convinzione, che la sconfitta dei DEM  riportata alle ultime elezioni politiche non ha tuttavia mai giustificato e/o  legittimato - almeno nelle segrete e spesso inconfessabili coscienze di buona parte degli elettori - un'alleanza tra i pentastellati e la Lega.
Ciò secondo il principio - non indotto ma ispirato – che, piaccia o no,  il connaturale e predestinato partner di governo del movimento di Casaleggio debba essere proprio il PD, quasi fosse una sorta di “diritta via” da seguire.
Lo certifica il risultato della piattaforma Rousseau ed anche la diffusa soddisfazione per aver messo all'angolo il “patriota” Salvini, autore e vittima della sua azione, che con la sua Lega “oscura” aveva iniziato ad offuscare il liberismo delle idee, con particolare riferimento a quelle che sovrintendono all’irrinunciabile dovere di accoglienza ed all’altrettanto primario, inalienabile e speculare diritto di qualsiasi pellegrino ad essere accolto.
La scuola politica attiva promossa dalla Lega dovrebbe centrare la sua azione formatrice sulla necessità di mettere al bando ogni  esasperato nazionalismo che, come la storia ci insegna, mai è stato e mai sarà un idoneo strumento di conservazione e di memoria – seppur opportuna – dell’identità storico-culturale precipua di ogni Comunità Nazionale, quanto piuttosto un bieco e miope quanto biasimevole tentativo di nuocere gratuitamente ad una Europa già in difficoltà dopo la defezione britannica.
Non si tratta certo ancora di puntare agli Stati Uniti d’Europa, quanto di diffondere una cultura comunitaria sotto l’egida di un sinergico utilizzo delle diverse risorse dei Paesi costituenti, nella comune consapevolezza della necessarietà e della indispensabilità di porre in essere programmi ed indirizzi politici convergenti sulle azioni da intraprendere in regime di solidarietà internazionale, affrontando le grandi sfide cui si va incontro.
Il nostro Belpaese rimarrà sempre ancorato alla sua storia, l’Europa potrà solo esaltarne le qualità in forza della sua unicità storico/culturale, che di certo non ha bisogno di alcun paladino improvvisato o, meglio, nel caso specifico, quanto meno inadeguato a svolgere tale compito.  

7 set 2019

PALERMO: nuovi balzelli su strade malandate



di vincenzo cacopardo
Un nuovo provvedimento che in questi giorni non può che irritare il cittadino..il quale.. oltre ad avere difficoltà nel ricercare un posto di parcheggio, è ancora sottoposto a guidare su strade piene di fossi e rattoppate alla peggio che distruggono gli ammortizzatori delle loro auto e compromettono una sicurezza


Si tratta del piano di risanamento dell'Amat approvato dalla giunta..che non parrebbe ancora essere passato dalle dovute commissioni.

Dalle informazioni pervenute tramite stampa l'Amministrazione comunica che le due ore di esenzione dal pagamento (dalle 14 alle 16) del ticket dell'auto saranno abolite e che con le nuove entrate verranno selezionati altri ausiliari del traffico.

Un espediente voluto per sistemare la situazione lavorativa di altri addetti e che dimentica costantemente l'importanza di realizzare altri spazi per i parcheggi e soprattutto la manutenzione delle strade e dei marciapiedi in una città ormai lasciata nell'abbandono sui servizi necessari di manutenzione.

Ci si augura che il Consiglio comunale non approvi una ulteriore disposizione che appare non certo primaria..ma più un insulto verso i cittadini che giorno per giorno desidererebbero una manutenzione delle strade appena decente, passaggi pedonali più sicuri e marciapiedi privi di pericolose buche.


5 set 2019

NUOVO GOVERNO: BENEFICI E RISCHI


PER L'OPPOSIZIONE IL GOVERNO APPARE TROPPO SBILANCIATO VERSO IL SUD.. IL RISCHIO E' QUELLO DI ESTREMIZZARE ANNOSI ANTAGONISMI.

di vincenzo cacopardo

“Se un pericolo adesso c'è .. è quello di generare una opposizione più accesa, guidata dalla Lega che, oltre ad avere una percezione politica suggerita dall'imprenditoria, mantiene la visione spinta a ragionare per logiche di convenienza al fine di rendere alle proprie regioni del Nord benefici economici e quindi.. guardando il Sud come un impedimento.. come un impaccio..come l'antagonista da contrastare.”

Conte sciogliendo la riserva ha presentato la lista dei ministri..Adesso la parola passa al Parlamento! Camera e Senato dovranno dare la loro fiducia ad un nuovo Governo formato attraverso la nuova maggioranza M5Stelle- Pd- LeU e parte del gruppo misto.
Dopo circa un paio di settimane di forzati incontri ed accesi scambi.. si è riusciti a trovare la quadra sui nomi dei ministri..ma rimane ancora aleatorio e non ben definito il programma espresso dalle maggiori forze parlamentari di governo. Risulterà fondamentale il discorso del presidente Conte per la fiducia. 
Un dato di fatto certo è quello che la fiducia passerà proprio per il fatto che nessuno vuole vedersi sfilare il seggio dopo appena un anno e mezzo. Un seggio troppo comodo e remunerativo.
Per togliere l'imbarazzo della annosa faccenda sugli immigrati si è voluto assegnare il dicastero dell'interno ad un Prefetto donna che potrà esercitare il suo compito al di fuori dalle scelte politiche..Decisioni che potranno comunque essere demandate alla presidenza del Consiglio. Sotto questo aspetto si dovrà capire quale sarà il processo che porterà a valutare la sorte dei decreti sicurezza già in essere.

Per l'opposizione il programma appare parecchio sbilanciato a sinistra e le figure che lo gestiscono troppo concentrate nel Sud..il chè potrebbe far sperare in una attenzione maggiore verso le problematiche del meridione..tuttavia il contrasto determinato tra le due parti del territorio comincia a creare tensioni da non sottovalutare. Contrasto che potrebbe esasperare ancora di più il consueto conflitto politico dove il Nord ed il Sud finiranno col trovarsi in un deleterio scontro a danno dell'intero Paese: Un infinito annoso alterco dialettico che ha sempre visto un Nord industrializzato non comprendere l'importanza del territorio meridionale.. ed un Sud cinico, fin troppo rilassato ed incapace di rimboccarsi le maniche per costruire una forte politica meridionale a vantaggio della propria ed utile economia...

Quindi il rischio adesso.. è quello di generare una opposizione più accesa, guidata dalla Lega che, oltre ad avere una percezione politica suggerita dall'imprenditoria, mantiene la visione spinta a ragionare per logiche di convenienza al fine di rendere alle proprie regioni del Nord benefici economici e quindi.. guardando il Sud come un impedimento.. come un impaccio..come l'antagonista da contrastare.

Insomma per il nuovo Governo... sarà più importante comprendere più che fingere di ignorare..Sarà necessario osservare con attenzione il fenomeno che potrebbe degenerare ed affrontarlo con le dovute cautele senza sottovalutarlo.



4 set 2019

PARTE UN GOVERNO TRA ENFASI E CONTRADDIZIONI


RIUSCIRA' CONTE A TROVARE UNA SINTESI E MANTENERE QUESTO EQUILIBRIO?
di vincenzocacopardo

Un nuovo governo a trazione 5 stelle per un nuovo cambiamento. Cambiamento che.. in realtà..diciamolo pure.. stenta ancora a completarsi.
La piattaforma ha votato per il si, sebbene in ritardo e nel contesto di una prassi costituzionale fuori dal quadro convenzionale: Hanno espresso il loro verdetto in meno dell'1% del popolo Movimento che ha vinto le elezioni politiche del 2018.
Il Pd è il nuovo alleato dei 5Stelle in questa nuova avventura che appare piena di ostacoli nascondendo un imbarazzante e profondo astio fin dai tempi in cui lo stesso Movimento è apparso come forza consistente nel quadro politico nazionale...Ma questa è anche la nostra politica..bisogna farsene una ragione con le dovute conseguenze! Oggi bisogna fare i conti con un sistema proporzionale..quando il passato di un curioso sistema bipolare ha inciso accendendo gli animi e dando forza ad insulti ed accalorati epiteti.

Si enfatizza la figura di Renzi come fosse l'autore di questo accordo senza considerare che per il neo senatore qualunque tipo di accordo e con qualsiasi forza sarebbe sempre stato per lui una sicurezza: Quella di mantenere la forza dei gruppi nelle aule parlamentari dovute a quando..durante le elezioni..era segretario del PD. Se oggi si fosse andati dritti verso le elezioni avrebbe perso qualunque sicurezza. Il vero successo lo ha ottenuto Di Maio.

Al di là di ogni compromesso e del percorso da affrontare... rimangono ai margini le naturali domande di rito: Come finirà col nostro debito? Come finirà con i decreti sicurezza? Come con le autonomie? Che se ne farà del jobs act tanto voluto da Renzi? Che ne sarà del reddito di cittadinanza considerato dalla sinistra un disastroso atto di riforma per il lavoro?.Che si farà con la delicata materia sul taglio dei parlamentari? ..E poi tante altre che risultano come una conseguenza di un passaggio avverso al precedente percorso che il Movimento aveva iniziato con la Lega..
Per non parlare di certe figure che per anni si sono scontrate con vituperio: Lo stesso Renzi e la sua fidata Boschi..il governatore De Luca che ha sempre disprezzato Di Maio e compagni...Lotti con una buona parte del gruppo del giglio magico...i forti scontri verbali di Di Battista sull'organizzazione politica del PD..

Insomma..è inutile negare le grandi difficoltà di questo nuovo accordo dove, malgrado la buona volontà di Di Maio e Zingaretti e la soddisfazione del nostro Capo dello Stato Mattarella..si è allontanato lo spettro di nuove elezioni.
Potremmo adesso vedere una serie inarrestabile di contraddizioni e compromessi. Molte parole che rallenteranno i fatti, ma di certo sembrerà di essere attaccati ad un filo sottile che potrebbe rompersi in ogni momento se non si opera con prudenza e rispetto verso gli avversari.
Riuscirà Conte a mantenere questo equilibrio?

2 set 2019

NASCE UN GOVERNO DI INNOVAZIONE O DI CONFUSIONE?


le analisi del blog di vincenzo cacopardo

L'unione governativa tra Pd e M5s sembra ormai necessaria.
Tuttavia il voto dei 5stelle sulla piattaforma oltre ad essere tardivo.. risulta in netto contrasto con le procedure e persino equivoco ed imbarazzante nel rispetto che si deve al Capo dello Stato che ha già incaricato Conte (dimostratasi figura più che mai equilibrata)..

Salvini ha poco da lamentarsi poiché è stato lui stesso a decidere la cessazione dell'accordo con i 5stelle con una... quantomai inopportuna... mozione di sfiducia che ha irritato il Movimento e persino Conte.
E' fin troppo lamentevole continuare ad esclamare : "Al voto!...E' un inciucio...E' la morte della politica!...Una vergogna " ! Al di la' delle procedure costituzionali che vietano il voto fino a quando esiste una maggioranza per la durata della legislatura...ma quali certezza si avrebbe adesso di una vittoria della destra con la legge elettorale odierna?. Si comprende forse che.. se non vincesse nessuno.. saremmo allo stesso punto?....Anzi peggio!!

Intanto nella trattativa per la formazione del governo parlano tutti di programmi... ma poi finiscono sempre con lo scontrarsi inesorabilmente sulle poltrone di comando: I ministeri hanno di certo importanza ed è indubbio che questo difficile compito di assegnazione tocchi al presidente del Consiglio in un clima di difficoltà assoluto ed in un gioco di equilibri senza fine.

In quanto a Di Maio, malgrado abbia giocato con temperamento la sua partita a rialzo... credo sia venuto ormai il momento di scegliere anche per il bene della sua organizzazione: O si occupa del movimento ( che avrebbe assoluto bisogno di risolvere gli enormi problemi al suo interno) o si occupa di governo!
Il doppio incarico di Zingaretti ...seppur compatibile...e' un' altra anomalia che si aggiunge a quella di tanti altri che rivestono incarichi politici: Un' amministrazione regionale con un incarico di segretario di un partito non può che confliggere..come lo e' stato per tanti altri.

Adesso..qualunque governo nasca...qualsiasi programma voglia portarsi a termine...ogni progetto non potrà mai sortire un utile funzionamento se non si affrontato queste principali anomalie. Non volere affrontare la questione in termini di riforma da parte di tutti i partiti..significa non voler far funzionare la politica ed il suo complesso ordine istituzionale. Significa continuare ad approfittare... prendendo in giro i cittadini..Assai poco conta tagliare il numero dei parlamentari! Non è un problema di quantità, ma di qualità del meccanismo istituzionalà.
Sono anni che se ne parla in questo Blog: Non possono più mantenersi questi conflitti nei ruoli..poichè continueranno a compromettere ogni percorso di governabilità con le organizzazioni partitiche...

26 ago 2019

SCOPO E RAGIONI PER RIFORMARE


di vincenzo cacopardo

"Bisogna farsene una ragione...Ormai non esiste più il voto ideologico! Si vota solo in contrapposizione ed in dispetto dell' avversario".

Un consenso espresso in forza di 
un astio per la parte avversa: Ieri
Berlusconi e Renzi..oggi Salvini...domani chissa'?
Il voto viene espresso come una reazione verso la parte opposta... dove i contenuti delle eventuali proposte suggerite...contano poco o niente.
Questa e' una ulteriore prova di come poco utile possa essere la formula ristretta bipolare (destra- sinistra)... che rende la politica nella stessa identica condizione di uno scontro calcistico...con l' aggravante di non essere per nulla uno sport in cui una becera tifoseria primeggia.

Ma quali sono le ragioni per le quali avviene tutto ciò? Quali quelle che hanno contribuito a creare questo clima di astio per l'avversario?

Il nostro percorso costituzionale è stato studiato per un sistema proporzionale puro che nel passato ha visto legare insieme più partiti per il riscontro di una maggioranza...lasciando in tal modo più fluida l'azione parlamentare e costringendo un'attività governativa. In modo da non creare assolutismi concentrando estremo potere nelle decisioni di pochi e per non costringere nell' immobilità lo stesso Parlamento: Questo differenzia una nazione che opera attraverso un sistema parlamentare da quella governata attraverso forme di presidenzialismo.

Oggi ci si ritrova a marciare con un sistema proporzionale e si continua a pensarla attraverso un maggioritario. Sembra essersi costruita un legislatura diversa ragionando con il pensiero di quella appena passata.

Tuttavia è indubbio il fatto che per far funzionare bene un sistema parlamentare occorrono oggi.. a differenza di ieri...una serie di riforme appropriate.. non supportate da metodologie poco conformi allo stesso sistema. Riforme che non contribuiscano a generare contrapposizioni così forti...
Non c'è alcun bisogno di sconvolgere l'assetto costituzionale, né precisamente quello delle Camere attraverso riforme improprie e semplificative come quelle proposte con insistenza da Renzi e come quella che vorrebbe oggi fare il movimento 5 stelle con la cancellazione dei 345 parlamentari.

Stabiliamo i limiti dei ruoli legislativi e quelli governativi... discipliniamo l' art 49 della Costituzione sui Partiti..Mettiamo ordine nelle istituzioni in modo da non creare assurdi conflitti ed inappropriati poteri...mantenendo i giusti pesi e contrappesi..e poi vediamo se una Repubblica parlamentare... come la nostra... non cominci a funzionare meglio! Questo significa voler ricercare un utile cambiamento sul funzionamento della politica..Tutto il resto viene dopo!