21 mar 2023

IL SENSO DELLA VITA NEL DIFFICILE CONTESTO SOCIALE



di v.cacopardo

Non ho mai creduto nei miracoli in questa terra, tuttavia resto impressionato dal percorso di una natura terrena che vince costantemente malgrado tutte le insidie. Come resto decisamente affascinato dalla nascita di ogni vita. Mi viene perciò da pensare che il vero miracolo in questo mondo sia proprio la “vita”. 
E' proprio questo il prodigio che ci detta la natura, dove, malgrado le enormi difficoltà, piante, fiori, alberi e frutti, rinascono e rifioriscono sempre più rigogliosi che mai, e dove animali e uomini continuano a riprodursi!
Questa premessa non ne può escludere un'altra relativa al pensiero sull'esistenza ed alla forza che ne condiziona tutta l'umanità. L’umanità si è sempre posta una domanda sullo scopo della propria esistenza: Quale la ragione ..quale il compito..quale il fine di una vita che spesso inganna e spinge a tradire persino i buoni propositi ed i propri sentimenti, quale imprescindibile relazione con la propria coscienza? Il dono della mente, anche se non può esservi certezza, sembra per l’uomo una sorta di contatto con un’entità superiore.
L'uomo, come nella evidente realtà della natura, dovrebbe comprendere che se vi fosse una propria rinascita dopo la morte, ciò potrebbe essere legato alla propria esistenza della sua vita attuale. Dovrebbe forse riflettere sulla possibilità di una nuova vita dopo la sua scomparsa. Una nuova vita che potrebbe essere conseguenza di un comportamento di quella attuale. Tutto ciò non potrà mai essere una verità assoluta, ma potrebbe quantomeno fare riflettere! Chi non vorrebbe rinascere in situazioni anche migliori e chi al contrario non potrebbe temere di rinascere in quelle peggiori? Una verità non esiste, ma esiste di certo un pensiero che dovrebbe portarci a precise riflessioni!
Tanta gente che si improvvisa in questo mondo credendo che non possa esserci altro dopo la morte, non percepisce e non considera che, al di là di questa, potrebbe anche essercene un'altra: Sono i tanti individui che non credendo in nulla affrontano la vita con il presupposto della violenza o dell'indifferenza! Se costoro riuscissero ad immaginare l'ipotesi di una rinascita, i loro comportamenti sarebbero certamente più cauti e mirati, guardando alla loro vita e quella degli altri con maggiore attenzione! Vi sarebbe una società decisamente migliore! Non c'è bisogno di essere cattolici ed appartenere a qualunque fede religiosa per poter intuire che la vita deve per forza avere un senso, come del resto anche la morte!
Il mistero di una possibile rinascita su questa od un altro pianeta (da noi impossibile da comprendere) apre una lunga serie di considerazioni. Ma non sono un teologo e non sono in grado di inserirmi in una lunga analisi su questo tema, se non attraverso l'intuito di ciò che la vita stessa di giorno in giorno insegna ad ogni essere pensante in grado di comprendere che tutto ciò deve avere per forza un senso, poiché se così non fosse, non ne avrebbe nemmeno l'esempio stesso della natura che ci circonda! La natura è la nostra cornice: il contorno meraviglioso di un mondo che cammina tra vita e morte nella crescita di una umanità che non riesce ancora a comprendere l'importanza stessa della vita ed il suo vero miracolo da custodire.
Infine non ci si può esimere dal considerare questo pensiero in relazione al sociale: La diversità del pensiero è ciò che porta evidenti differenze nel mondo e nelle società, determinando un limite sulle scelte e nello sviluppo delle politiche sociali. Questa naturale diversità da un lato ci arricchisce, poiché sprona al confronto, ma dall'altro non potrà mai riuscire a definire un persorso in comune se non prima comprendendo quale può veramente essere il senso della propria vita. Ragione per cui nulla potrà mai cambiare se non ci si impegna profondamente su noi stessi: Nessun uomo, in senso antropologico, potrà mai aiutare nella costruzione del sociale, se non prima aver compreso il senso della sua stessa vita!

10 mar 2023

CUTRO: UNA TRAGEDIA CHE POTEVA ESSERE EVITATA


 
E'stato giusto attendere qualche giorno prima di inserirsi in una questione talmente delicata che ha visto la morte di oltre settanta immigrati rifugiati a causa di un impatto della barca a poco più di cento metri da una spiaggia che li avrebbe dovuti portare verso la libertà. Ma ormai il triste episodio, che si accomuna ad altri avvenuti in altre circostanze, ha scoperto falle sull'iter che ha provocato la tragedia che ha visto anche la morte di tanti bambini.
Sappiamo tutti che vi è una indagine della magistratura che valuterà attentamente le responsabilità, tuttavia dopo questi giorni abbiamo ormai un quadro più chiaro, (anche grazie all'intervento dell' attuale ministro degli interni di questo governo), di come si sono svolti i fatti e da tali si evince che di certo di responsabilità sul salvataggio ve ne sono..eccome!
La principale domanda che tutti dovrebbero porsi è quella relativa ad un mancato intervento SAR, primario oltre che ovvio, rispetto a quello ispettivo e di controllo! E se, come si asserisce, che Frontex aveva avvisato la presenza della barca a circa 40 miglia dalla costa calabra con la possibile presenza di immigrati constatata attraverso termorivelatori e che le motovedette della finanza sono subito uscite per andarvi incontro e subito rientrate per le condizioni del mare, a maggior ragione si sarebbe dovuto comprendere che qualunque barca sarebbe stata in chiara difficoltà. Non era difficile pensare ad un intervento immediato della Guardia Costiera che ne aveva, al contrario, ogni capacità! Ancora una volta una sorta di tragedia annunciata e causata dall'imperizia, se non da una precisa volontà politica di porre avanti un controllo sull'arrivo di queste barche rispetto ad un immediato intervento di salvataggio.
Il Ministro Salvini, (sempre prodigo di ogni sorta di propaganda) responsabile degli interventi per conto della guardia Costiera facente capo al suo dicastero delle infrastrutture, sembra essere rimasto nell'ombra in questa delicata faccenda: Con la sua ostentata furbizia ha preferito mettersi di lato esponendo nella questione il suo fedele ministro tecnico. Per quanto riguarda alcune fasi dell'intervento del Ministro dell'interno Piantedosi (piene di ostentato pragmatismo e prive di ogni dovuta sensibilità politica) lascio ogni commento a chiunque abbia la consapevolezza di immedesimarsi verso chi, da rifugiato, ricerchi ogni possibilità di scappare dal paese dove imperversano guerre e massacri per rincorrere un diverso avvenire per se stessi ed i propri figli. Incomprensibili errori di comunicazione che non dovrebbero appartenenre ad un ministro!
Al di là delle note responsabilità di un'Europa, di cui abbiamo ampiamente scritto, rimasta assente già da tempo....
Una tragedia che si sarebbe potuta evitare!
 vcacopardo

3 mar 2023

LA CRISI IRREVERSIBILE DELLA SOCIETA' MONDIALE




La crisi delle ideolgie ed i mercati malati affondano il sociale
E' in atto già da tempo una chiara crisi delle ideologie politiche: Un terremoto post ideologico che si diffonde piano piano in tutta l' Europa. Un'Europa che procedeva in direzione di una unione compatta e che sembra di giorno in giorno sempre più scomposta e meno unita! Un forte populismo si è diffuso con violenza esasperando le contrapposte visioni ideologiche nate dalla politica del Novecento, portandoci oggi in direzione di una complicata rivoluzione sociale. Nulla di veramente innovativo è stato fatto e si è continuato procedendo schiavi di una economia dettata da particolari interessi finanziari.
E' persino scontato affermarlo: Uno stato confusionale che dura da parecchio tempo! La crisi investe i mercati finanziari e di conseguenza si riversa su tutti i temi sociali di maggiore importanza. Le Borse mondiali appaiono sostenute in modo fittizio. Dovremmo ormai conoscere l'esistenza di gruppi che si muovono per impedire i collassi borsistici avvalendosi delle risorse della Federal Reserve: Quando i mercati segnano forti vendite in Borsa, si muovono comprando azioni attraverso moneta elettronica! Tutto ciò onde evitare il naturale panico che scatenerebbe ulteriori pericolose conseguenze.
Ormai tutta la società mondiale sembra posare le sue basi sul debito! Sopra il quale si sono costruiti altrettanti castelli di derivati tossici. Una strana sopravvivenza economica...simile ad una lunga agonia che non porta alcuna serenità! Ancora una volta il metallo prezioso tenderà a salire, mentre l'economia mondiale, priva ormai di quell'essenziale equilibrio, potrà impattare contro un autentico Tsunami finanziario.
L'economia, come tutti sappiamo, vive un rapporto diretto col sociale e quando si innestano anche crisi ideologiche, si mescola una pericolosa miscela esplosiva: È difficile capire come finirà, più facile aver compreso da tempo che sarebbe successo! Bisogna essere ottimisti, tuttavia non è facile esserlo quando di giorno in giorno si scorge il procedere di un sistema mondiale che continua ad avanzare solo in virtù di grandi interessi personali!
v.cacopardo

14 feb 2023

BIPOLARISMO E CONTRAPPOSIZIONI



di vcacopardo

Ancora una volta nel nostro Paese 
si riafferma l'intenzione di procedere verso un bipolarismo! Le ultime elezioni regionali in Lombardia e nel Lazio hanno messo un punto su questo desiderio regalando la vittoria, malgrado l'enorme astenzionismo, al centro destra, ma soprattutto per una realistica posizione in favore della stessa Meloni, oggi presidente del Consiglio.
Quello che sfugge alla politica del nostro Paese è proprio questo assurdo principio BIPOLARE in un sistema come il nostro di natura PARLAMENTARE che si esprime in una Repubblica democratica attraverso diversi Partiti ed in due Camere.
Insomma, se veramente in Italia si vuole proseguire con questo andazzo delle ostili e deleterie CONTRAPPOSIZIONI (che hanno costruito solo figure spesso supponenti o incapaci), allora vale la pena di procedere dritti verso un altro sistema di tipo PRESIDENZIALISTA!..Un sistema difficilmente condivisibile, poichè tendente a chiudere e restringere il dialogo politico!
Il rafforzamento del pensiero bipolare la dice lunga sulla volontà di un popolo che non percepisce per nulla l'importanza della nostra democrazia Parlamentare che deve per forza esprimersi attraverso diversi pensieri ed idee: Ridurre all'essenziale il pensiero politico in un sistema parlamentare come il nostro attraverso due soli pensieri potrà forse risolvere la sicurezza di una qualunque governabilità, tuttavia mai la sua qualità ed il giusto funzionamento! Ma sappiamo ormai bene come la mancanza di conoscenza di buona parte del popolo sulle Istituzioni, porti solo all'essenziale, trascurando altri fondamentali principi: Un popolo supportato da una politica che non riesce a percepire l'importanza di altre riforme per sostenere il nostro sistema democratico e che continua a  volgere lo sguardo verso altri Paesi, imitantone i sistemi: Una politica totalmente priva di idee!
In un certo senso si sta ormai perdendo l'occasione di quella efficacia del principio parlamentare al quale il proporzionale avrebbe potuto offrire la base per un maggior confronto e che, per Costituzione avrebbe reso valore a tutto il nostro sistema politico. Difficile governare col proporzionale? Basterebbero le adatte riforme come quella sui RUOLI e sui PARTITI per sostenere anche attraverso elezioni più aperte e convincenti il voto dei cittadini: Con l'assoluta certezza che andrebbero con maggiore voglia a votare!
Ci si sta nuovamente proiettando a governare con la forza di un assolutismo, poichè incapaci di immedesimarci in un contesto in cui i sacrosanti ruoli, sia per principio, che per intuizione, dovrebbero restare separati per una loro migliore funzione.
Quelli come me che hanno sempre sperato in un cambiamento contro il comodo gioco delle vecchie contrapposizioni, ed hanno sempre meno creduto a certe organizzazionei politiche improvvisate...ponendovi giornalmente chiari dubbi, avevano previsto il defluire di tanti voti. Qualche anno fa si era pensato che si fosse aperta un'altra strada e da quella sarebbero potute entrare altre forze politiche nuove: Una sorta di sradicamento dal vecchio modo di interpretare la politica.
Purtroppo nulla sembra cambiato ed imperversano sempre le solite figure anche grazie al vecchio modo di interpretare la retorica di una certa politica contrapposta.

12 feb 2023

PROTEGGERE IL PIANETA E RISANARE LE INIQUITA'

 




E' incredibile pensare come l'uomo, che ha ricevuto in regalo il dono della vita ed il magnifico pianeta in cui viverla, non abbia il sensato dovere di doverlo proteggere!

Difendere la nostra terra dalle continue maree, dagli allagamenti, dai terremoti di proporzioni ineaudite... come quello di questi ultimi giorni in Turchia è un dovere. Tutte conseguenze provocate dalla ignavia e da una mancanza di protezione ingiustificabile, una mancanza di prevenzione che dovremmo identificare come doverosa. Oltre a ciò, la società mondiale ha il dovere assoluto ed un preciso compito: Quello di riparare le immense iniquità sociali esistenti generatisi dalla stessa convivenza sul pianeta malato.

Più sconvolgente accorgersi come, in questa era di modernizzazione, si possa ancora pensare ad una qualsiasi guerra per un innato e crudele senso di potere! Ogni tema della prevaricazione è talmente anacronistico, ogni sete di potere, di conquista, ogni atto di supremazia nei confronti del nostro prossimo, non può che stupirci in un'era in cui abbiamo acquisito una civiltà tale da renderci partecipi dei bisogni del prossimo.

Alla intera comunità del mondo serve adesso solo il grande e difficile compito di occuparsi seriamente di un pianeta in cui possiamo ancora vivere e respirare, quello di proteggerlo, di sostenerlo con la popolazione. Il tema della sopravvivenza della nostra Terra è ormai messo in seria discussione ed è strettamente legato ai bisogni della popolazione che la abita!

vcacopardo

8 feb 2023

41BIS, PREVENZIONE E SQUILIBRI

 



di vcacopardo
Si discute tanto in questi giorni sul 41bis,. Il caso Cospito ha acceso i riflettori sulla questione del carcere duro e si sono avvertite azioni e dure reazioni politiche assai calde che hanno infuocato gli animi in seno al Parlamento
L'argomento è vasto e difficile da restringere in una breve scrittura, andrebbero analizzati tanti particolari ed i riscontri delle regole a volte contrastanti con le punizioni
Se dovessimo fare una analisi equilibrata sulla questione non potremmo astenerci dal tenere in considerazione una serie di argomenti in relazione alle tante problematiche connesse alle pene da scontare, non esimendosi però da separare le differenti problematiche.
E' più che chiaro che chi si macchia di colpe come stragi ed omicidi ripetuti debba restare in carcere, ma che il 41 bis possa essere la soluzione efficace migliore per far scontare una pena rimane assai opinabile poiché non può di certo considerarsi rieducativo e soprattutto, per alcuni individui, potrebbe equivalere ad una lenta pena di morte: Chiunque si macchia di orrendi omicidi o stragi deve necessariamente essere posto in galera e costretto ad una sorveglianza a volte necessaria. Se pure la libertà personale resti inviolabile per Costituzione, rimane il fatto che una punizione sia necessaria, soprattutto quando chi la deve scontare abbia violato la sacre libertà di vita di un'altro cittadino. Tuttavia quello che non si capisce nel nostro Paese è l'assoluta mancanza di equilibrio su ogni tema, soprattutto su questi talmente delicati che coinvolgono la società.
Andiamo a vedere cosa è questo regime e quali sono le sue restrizioni:Il regime detentivo speciale è una forma di detenzione particolarmente rigorosa, cui sono destinati“gli autori di reati in materia di criminalità organizzata nei confronti dei quali sia stata accertata la permanenza dei collegamenti con le associazioni di appartenenzaIl detenuto sottoposto alle restrizioni deve essere isolato dagli altri, dormire in una cella singola e non può accedere agli spazi comuniAnche la cosiddetta “ora d'aria”, il momento in cui il carcerato può uscire dalla cella e andare nel cortile, è più limitata.”
Possono essere ristretti anche i colloqui coi familiari, rigidità attenuata in presenza di figli o nipoti infra-dodicenni. Le telefonate sono registrate, i colloqui ripresi da una telecamera, la posta del detenuto viene controllata sia in entrata sia in uscita. Ci sono limitazioni al denaro che può tenere sul suo conto in carcere, e, degli oggetti in cella, libri e giornali sono banditi. La sorveglianza è attribuita ad un reparto speciale di polizia che non entra in contatto con gli altri poliziotti penitenziari.
L'isolamento rimane quindi la vera tortura in questo regime dove sembra che nemmeno ci si possa concentrare in una lettura di un libro o di un giornale e respirare solo un'ora di aria in un cortiletto stretto e soffocante dove non puoi avere contatti (tutto ciò che sicuramente di rieducativo non ha nulla: Sembra una sorta di estenuante tortura psico fisica che potrebbe trascinare lentamente verso la morte..(Per certi oggetti, come libri e giornali, basterebbero controlli più severi)
A questo punto sarebbe anche logico dare uno sguardo alla Costituzione la quale asserisce che la funzione rieducativa della pena, trova il suo riconoscimento nel 3° comma dell'articolo 27:- «Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato».
Il 41bis sfugge a questo preciso comma proprio perchè, nel contesto di una punizione più severa, tende ad evitare al massimo i contatti con l'esterno, e questo sembra anche logico in base ai casi. Ma i contatti con l'esterno non possono però incidere sul bisogno di lettura o di ascoltare un po' di musica, etc...Occorrerebbe perciò regolamentare meglio in senso più equilibrato il contesto di un carcere più duro, ponendovi severe restrizioni, ma evitando le torture psicofisiche. Altrimenti equivarrebbe ad una lenta pena di morte.
In questo quadro analitico manca però una importantissima nota, cui la politica non guarda con maggiore attenzione: Perchè mai lo Stato, che ancora oggi nasconde una montagna di misteri, si adopera pochissimo in una opera di prevenzione ed assai più su quella delle ristrette punizioni (con costi e problematiche sicuramente maggiori)? Perchè oggi si parla tanto di un 41bis e si continua a non considerare l'importanza di evitare alla base una serie di criminalità? Perchè non si investe di più sulla presenza di una sicurezza sul territorio? Dove sono i controlli, dove la vigilanza sulle strade e sui quartieri, dove ogni forma di prevenzione sulla criminalità?

19 gen 2023

UN PAESE AVVOLTO NEI MISTERI



di v.cacopardo
Avvolti da una lunga serie di misteriosi eventi da circa 60 anni, il Paese Italia marcia in un cammino privo di una utile e sensata ricerca delle verità.

Da piazza Fontana...all'attentato nella piazza di Brescia, dalla strage alla stazione di Bologna...all'aereo caduto ad Ustica, passando dagli strani ed incomprensibili compromessi della banca Vaticana...alla morte misteriosa di Calvi, dal caso Orlandi...alla scomparsa della borsa con l'agenda di Borsellino e le delicate questioni della trattativa Stato-mafia...Ed altri ancora in un susseguirsi di misteriosi fatti per i quali da anni ed anni sembrano rincorrersi inutili speranze nella ricerca delle verità!
Sappiamo che per quanto riguarda la mafia si sono persi anni ed anni sottovalutando il problema: Solo dopo le stragi che hanno coinvolto i due magistrati Falcone e Borsellino, pare essersi mosso con maggiore impegno lo Stato! Dopo trent'anni, l'odierno arresto di Matteo Messina Denaro sarà anche stato un successo, tuttavia malgrado l'eco e la speranza di ricavare ulteriori informazioni riguardo alle nuove attività mafiose, potrebbe apparire difficile affermare che si possa ottenere di smorzare l'avanzata di ciò che persevera in quella che rimane una mentalità mafiosa facente parte di una sub cultura negativa che oggi non si serve più dei feroci metodi di una volta: In questi trent'anni l'avanzamento tecnologico tra droni, intercettazioni e strumentazioni super avanzate, appare sempre più difficile poter nascondere le efferratezze commesse nel passato, pur rimanendo ancora avvolti in un fitto mistero alcuni precedenti fatti! Facile quindi immaginare che le manovre mafiose odierne rimangano prevalentemente guidate dalla stessa mentalità, ma nascoste e sostenute attraverso grandi attività finanziarie e con inferiore spargimento di sangue.
Restano ancora avvolti dai misteriosi tanti enigmi che hanno sconvolto l'andamento di una società il cui sostentamento democratico non appare per nulla convincente: L'implicazione dei servizi segreti, gli inopportuni (od opportunistici) interventi politici uniti a manovre governative inefficaci, hanno complicato la ricerca di una verità su questi misteri la cui conoscenza dei fatti renderebbe beneficio al Paese stesso.
E' pressocchè inutile illudersi! Siamo nel ristretto campo dei segreti voluti e sostenuti da pochi che sanno e che non intendono parlare per paura o per convenienza, alcuni fatti persino coperti da interessi internazionali assai difficili da smontare! Ciò rende di estrema difficoltà la ricerca di una verità! Tuttavia nella ipotesi che alcuni di essi potessero essere sciolti e messi a conoscenza, potranno offrire beneficio non solo alle generazioni che li hanno vissuti, ma soprattutto quelle a venire che ne trarrebbero giovamento rendendo migliori garanzie ad una società futura più solida e convincente.

8 gen 2023

QUALE EUROPA PER UNA CRESCITA SOLIDALE?

 




DI V.CACOPARDO

C'è da riflettere e forse da non stare tranquilli se il Financial Time, quotidiano economico finanziario Britannico, ci informa che sarà proprio l'Italia il paese dell'Eurozona più esposto quando la BCE deciderà di innalzare i tassi di interesse!

Col rischio di far crescere una instabilità nel nostro Paese per via di evidenti concatenate cause di recessione ed inflazione, il nostro paese, alquanto debole proprio sul piano energetico e con un debito pubblico assai alto, potrebbe andare incontro ad un inarrestabile defoult.. Ancora oggi l'Italia è un paese dell'eurozona più esposto e non sembra che possa venirne fuori se non attraverso una diversa politica monetaria: una nuova crisi del debito porterebbe problemi in seno alla stessa Comunità: Una crisi che finirebbe col compromettere il nostro dialogo su altre importanti problematiche politico sociali! Dopo le problematiche dovute ad un virus e quelle di una incomprensibile guerra, l'inflazione venutasi a generare rischia di far saltare il nostro debito pubblico costringendo anche le banche centrali ad aumentare i tassi...e quando i tassi aumentano ed il denaro è più caro i prezzi stagnano e si genera una particolare combinazione di fenomeni che costringono l'economia che potrebbe mettere il nostro Paese ko, molto più che negli altri paesi dell'Unione.

In un mio vecchio post di qualche anno addietro scrissi “sull'Europa e la ricerca dei propri valori” sostenendo che i Paesi dell'unione, soprattutto quelli più socialmente progrediti e con un miglior welfare, non avrebbero mai dovuto sottovalutare l’importanza di guardare oltre le antiche logiche e le posizioni:- Una certa politica moderna, la cui funzione primaria sarebbe dovuta essere quella di regolare i rapporti sociali e governare, non riusciva ancora a garantire quella indispensabile serenità per una vita in comune. Questo determinava un disagio che continuava a turbare la ricerca di una stabilità nella quale si sarebbe dovuto coltivare ed ampliare un sereno rapporto di scambio.

In pratica il rapporto di crescita sarebbe dovuto essere portato avanti con equilibrio, facendo sì che, l’evoluzione riuscisse a stare al passo con un armonico sviluppo sociale e culturale più congenito al terrirorio stesso: -Si sarebbe dovuta costruire una Comunità internazionale non sottovalutando quell'equilibrio necessario per un progresso utile e costruttivo non potendosi di certo trascurare l’importanza di un cammino verso una integrazione Europea più solidale.

Le domande che rimangono senza una risposta sicura potrebbero essere: Come si può, ancora oggi, porre la base di una crescita internazionale sulla prevalenza di una ristretta e generica economia finanziaria senza regolare il mercato? Come si sono potuti mettere i Paesi della Comunità in frenetica e costante competizione tra loro senza aver offerto ad ognuno di essi una possibilità di sviluppare meglio le intrinseche risorse derivanti dal proprio vissuto storico, aiutandoli nella loro individuale crescita attraverso l'uso di un sistema economico più equilibrato?


6 gen 2023

DUE PAPI, DUE FIGURE, UNA RIVOLUZIONE

 



di vcacopardo
Malgrado per alcuni possa sembrare tutto regolare, quello che è avvenuto in questi anni in seno alla Chiesa Cristiana ha un nonsochè di straordinario...ai limiti del rivoluzionario! Che la Chiesa abbia (inconsapevolmente o no) pensato di sostenere un Clero diviso è rappresentato dal fatto che si siano alternate insieme due figure papali talmente differenti sulla loro catechizzazione e persino sul piano empatico: il Papa definito teologo che si oppone ad ogni teoria sul relativismo, da quello che si esprime in termini quasi enfatici in tutta la sua umanità terrena. Non so quanti possano comprendere quanto importante possa essere stato questo particolare passaggio rivoluzionario di una Chiesa che ha cercato di sostenere insieme credenze clericali assolute ed umili predicazioni terrene verso una società che in questo secolo con difficoltà cerca di tenersi unita.
Con la scomparsa del Papa emerito Benedetto XVI°, si è parlato tanto della sua evangelizzazione negli anni in cui ha esercitato il suo papato soprattutto sulle sue teorie sul “relativismo”. Sui social si leggono contrapposte critiche a favore o contro questo pensiero da lui fortemente sostenuto che gli hanno procurato l'appellativo di “gran teologo”. Sappiamo che il suo pensiero sostenuto da intense Encicliche di chi ha sempre percepito in modo assoluto alcuni principi della fede cristiana, hanno aperto un profondo dialogo tra i fedeli con ampie discussioni e forti critiche, disapprovazioni e persino biasimo.
Un dato di fatto certo è il fatto che ambedue i Papi si siano sostenuti a vicenda anche attraverso l'enciclica "Lumen Fidei": -Scritta insieme essa indica una luce capace di accendere l’esistenza dell’uomo in terra: Essere di aiuto per l’umanità affinchè si possa meglio identificare una distinzione fra ciò che rappresenta il bene e ciò che identifica il male. Un messaggio che, nel mondo contemporaneo, si avverte in modo particolare.Benedetto ha sempre criticato quel “relativismo” diffuso secondo cui non vi può mai essere alcun riferimento: Un principio che non pone alcun punto preciso e che porta inevitabilmente alla possibile mancanza di una libertà, sfociando persino sullo smarrimento ed alla instabilità del genere umano: D'altronde chi deve sostenere una fede come principio, con difficoltà potrebbe sostenere un pensiero che consideri la conoscenza come incapace di attingere una realtà oggettiva!
La posizione di chi può pensarla come il sottoscritto (se pur poco possa contare) non è del tutto propensa a dare forza al pensiero di Ratzinger, tuttavia proprio in forza ad un relativismo, non potrei permettermi di criticare un pensiero di un Papa che in proposito ha scritto con profonda fede e sofferenza ciò in cui credeva.

Il mio pensiero su questo argomento, raccolto subito dopo la successione e la nomina improvvisa di Papa Francesco, lo avevo raccolto sul mio Blog anni fa in un post sulle “ TEMATICHE ESISTENZIALI SUL CRISTIANESIMO TRA SECOLI DI RIFORME ED IL PENSIERO ODIERNO” I riferimenti in proposito riguardano proprio l'aspetto contrastante che si era determinato nella evoluzione di una Chiesa che, con la straordinaria e contemporanea successione di due pontefici, tendeva ad equilibrare le distanze tra due pensieri...tentando in un certo senso di rinforzare il concetto di fede.

(Per chi ha voglia di leggerlo traggo il mio pensiero da quel post)

I vincoli religiosi di una Chiesa cattolica sembrano costringere l’uomo ad una visione incondizionata dell’ultraterreno, tendendo di fatto a sminuire l’importanza umana di un mondo per il quale e nel quale siamo immedesimati e posti a dover vivere. Nella storia cristiana e nei Vangeli si fa riferimento ai miracoli di Cristo e ciò tende a svilire, in un certo senso, a rendere meno comprensibile il messaggio profondo di un uomo portatore di amore e carità.
Ma per alcuni l’aspetto umano di Cristo rimarrà sempre prevalente e decisamente più interessante di quello avvolto dal mistero divino. Di certo.. la sua figura di uomo potrebbe riconoscerci più legati a lui: Quando i Vangeli si dilungano nella descrizione dei miracoli, sembra perdersi quell’importante e più realistico filo che lega la figura di Cristo all’essere umano, pare disperdersi quella carica della nota umile del suo verbo diffuso attraverso le parabole, pare dissolversi la principale funzione della missiva che egli diffondeva all’uomo: Gesù Cristo attraverso i miracoli rischia di apparire un super uomo, un ultraterreno, finisce col divenire un divo e persino un mito, quando, con evidente dicotomia, egli sul piano umano manifesta umiltà, sentimenti come la carità, l’amore e persino la speranza che rappresentano la semplicità e l’equilibrio: Il meglio di ciò che è la vera forza tra gli umani ed il contrario di ogni forma di esaltazione.

Qui la Chiesa perdeva, secondo la mia visione, la più importante occasione che dovrebbe spingerla ad insistere maggiormente sul messaggio terreno di amore condotto dal suo unico e vero Pastore. Un Pastore che parlava ai suoi discepoli, uomini come lui, partoriti in terra e quindi facenti parte del mondo umano e non divino. Un mondo divino al quale potrebbero accedere, forse solo come anime ed alle quali non sembra sia dovuto percepire oltre lo stato della conoscenza umana. L'occasione sembra essere stata colta con la nomina di un pontefice come Papa Francesco che con la sua evangelizzazione rinnova con profonda umiltà il messaggio cristiano del Messia. 
Nelle immagini sacre del mondo cristiano, Gesù, in quanto uomo, è stato reso visibile al contrario dell’entità Divina che non ha mai avuto una precisa percettibilità umana. Questa differenza pone le due figure in un piano nettamente diverso: Cristo vivendo in un contesto umano ha toccato ogni sensibilità terrena, il Creatore se anche presente, non si è mai manifestato in termini umani in quanto il suo mondo è sempre stato quello nascosto, soprannaturale e celestiale dello spirito e dell’anima.

La Chiesa, attraverso la storia dei Vangeli ci parla di una nascita di Cristo per grazia ed intervento dello Spirito Santo ponendo così, il presupposto di un legame tra un mondo spirituale con quello terreno. Questo presupposto non può che porre seri dubbi per la stessa natura dell’uomo...non tanto per la possibile presenza di due diversi universi, bensì per la coesistenza ed il legame tra loro. Questi dubbi tornano nell’uomo proprio per la presenza di tutto ciò che negli stessi Vangeli viene presentato sotto forma innaturale di miracoli e prodigi possibili solo in un mondo ultraterreno.
Qualunque ostentazione verso l’individuazione del Divino potrebbe rappresentare una visione troppo azzardata e persino superba se espressa da un essere umano. Ciò... anche in considerazione delle Sacre scritture che potrebbero essere state elaborate volutamente costruendo attorno alla figura di un uomo, un ambito spirituale, mistico e trascendente.
Il modo di agire di ogni uomo dovrebbe basarsi su una visione prettamente umana della propria permanenza in questo mondo, ed ecco che il concetto di fede espresso dalla Chiesa potrebbe perdere il suo valore ed essere fissato solo come l’effimera speranza di poter vivere nel sogno e nella fiducia di un aldilà più sereno nel conforto di un (comodo) Dio. Ma verrebbe di certo espresso con maggiore efficacia l’utile ed indispensabile messaggio dell’amore tra gli uomini.
-Quando tanti pensano di avere avuto il dono di aver trovato Dio (forse… peccando un po’ di presunzione), altri, non ostentando alcuna sicurezza, continuano a cercarlo analizzando con maggior senso critico ed equilibrio l’ipotesi di una sua esistenza .
Una ricerca impone determinate esperienze e queste non sempre appaiono positive, ma risulteranno comunque utili, poiché solo chi guarda in profondità potrà meglio accostarsi al divino. Ricercare attraverso un proprio pensiero è un compito doveroso e necessario per l’uomo. Molti invece si privano di questo restando appesi ad una visione di superficie e ad una credenza universale acquisita per tradizione: Sono coloro che meno si pongono le domande sull’esistenza!

L’ignoto e l’ultraterreno rimangono comunque le vere incognite che coinvolgono l’essere umano che, seppur credente, non può riuscire a percepirne il senso. Ma sono anche i misteri che potrebbero ostacolare la difficile ricerca del suo "equilibrio.” Ciò detto nessun essere umano potrebbe sostenere l’esistenza di un essere divino superiore, così come non potrebbe mai sostenere il contrario: Il messaggio di Cristo è già completo di ciò di cui l’essere umano ha bisogno : amore, fratellanza, speranza ed equilibrio. Comunque sia quello che più andrebbe colto del suo messaggio, è proprio quello sull’amore tra gli uomini. Quando, poi, egli parla del regno del Signore, ciò potrebbe identificarsi come un legittimo messaggio di speranza per un riscontro verso una vita migliore realizzata attraverso la costante attesa di ciò che pare essere più giusto e misericordioso. E cosa vi è di più giusto in questa terra.. se non l’espressione di un sentimento d’amore verso il nostro prossimo?
Ma la Chiesa ha dei precisi obblighi nei confronti della sua storia evangelica ed è legata ad un messaggio unico coltivato e diffuso nel tempo. Il suo ordinamento, in un certo senso, le impedisce di adeguarsi ai tempi ed il suo sapere si scontra più spesso con il mondo moderno e con l’aumento di una “non credenza” supportata da riscontri disumani di inaudita brutalità...anche senza fondate giustificazioni.
Le dottrine Luterane sulle “giustificazioni”come quelle Calviniste evangeliche sull’importanza della Chiesa invisibile, sono concetti che appartengono alla storia e quindi relativi ad un passato in cui non esisteva l’enorme tecnologia e la grande conoscenza del mondo di oggi! L’uomo è cambiato ed anche il suo modo di pensare ed interagire, ma ha sempre bisogno di credere allo scopo della sua vita in terra, ha bisogno di comprendere quale senso darle, desidera conoscere meglio il significato della sua esistenza. La religione cristiana oggi esercita il suo compito di evangelizzazione attraverso la struttura clericale e la figura terrena del suo pastore in terra: il Pontefice.
La figura del Papa odierno Francesco è sicuramente il risultato di un cambiamento voluto dalla stessa Chiesa che sembra aver percepito l’importanza di una guida simile alla figura di Cristo, giusto per il difficile momento storico che attraversa il mondo intero. Ma come mai questa figura così umile e caritatevole tocca i cuori e la sensibilità di tanti uomini? Se non perché si rivolge alla gente esprimendo l’importante sentimento dell’amore come ugualmente fece Cristo?

Papa Francesco ha toccato l’animo umano e lo ha fatto parlando anche di speranza, esponendosi meno ad una funzione di venerazione nei confronti del Creatore. Ed ecco che il mondo, raggiunto da una prevalente sensibilità umana, si risveglia in una speranza…e nel desiderio di costruire un futuro attraverso l’amore verso il prossimo.
Non v’è dubbio che nella visione della fede cristiana, un ruolo fondamentale lo svolge lo Spirito che per mezzo della sua santificazione, dovrebbe riuscire ad imprimere ed infondere quel legame tra l’uomo ed il Divino.
La “percezione illuminata dall’alto”…come anche la “testimonianza interiore dello Spirito” (espresse dal pensiero di Calvino)… al fine di unire divinità e natura umana, restano qualcosa di realmente arduo da comprendere poiché difficilmente si potrebbero spiegare in termini razionali. Quella stessa razionalità di cui ci ha fatto dono l’entità superiore.

Dunque la religione cristiana pone le basi della sua forza su una fede e questa.. sull’importante funzione dello Spirito Santo. La mia osservazione, se pur agnostica, rimarrà sempre assai rispettosa della figura di Cristo poiché legata in pieno all’essenziale messaggio d’amore seppur ignora, ma non pone alcun diniego sull’esistenza di un mondo ultraterreno, non potrà mai riuscire ad immaginare ogni tipo di relazione con quello terreno come, invece, suggerisce la fede cristiana suggerita da forti e dure teologie tendenti ad abbattere ogni teoria contraria. Perché dunque, al di là di ogni fede, non iniziare col considerare Gesù Cristo come un grande uomo, un filosofo col dono di aver suggerito al mondo la giusta via del vivere tra gli uomini. In lui si scorge anche la saggezza dell’equilibrio, il dono di un messaggio sociale e la statura di un sapiente politico… E perché ostentare sicurezze verso un’entità divina capace di frapporsi, quando sembrerebbe persino impossibilitata di poter interagire con un mondo terreno dove tutto parrebbe affidato a noi stessi? Non esiste una verità assoluta in proposito, ma solo quella affidata ad una fede!
Non è tanto il quesito di una esistenza ultraterrena che dovrebbe spingerci nella ricerca...ma l'importante messaggio di Cristo sull'amore terreno in direzione di una speranza futura.
v.cacopardo