di vincenzo cacopardo
Mentre Stefano Parisi da «rinnovatore» del centrodestra, di concerto ed in accordo con Silvio Berlusconi.. cerca di sviluppare qualcosa di nuovo fuori dai partiti contando in Sicilia sull'entusiasmo di Gianfranco Miccichè che sembra essersi messo a disposizione anche in vista delle Regionali siciliane del prossimo anno, si apre un nuovo cantiere di quella pseudo politica affaristica sempre interessata mossa da un Verdini sempre disponibile ad idee che possano tenerlo incatenato ad una poltrona.
Mentre Stefano Parisi da «rinnovatore» del centrodestra, di concerto ed in accordo con Silvio Berlusconi.. cerca di sviluppare qualcosa di nuovo fuori dai partiti contando in Sicilia sull'entusiasmo di Gianfranco Miccichè che sembra essersi messo a disposizione anche in vista delle Regionali siciliane del prossimo anno, si apre un nuovo cantiere di quella pseudo politica affaristica sempre interessata mossa da un Verdini sempre disponibile ad idee che possano tenerlo incatenato ad una poltrona.
La
nuova idea di Verdini pare essere quella di archiviare
definitivamente l'Italicum e riformare un nuovo Nazareno rimettendo
insieme Berlusconi e Renzi...Un'idea che potremmo definire davvero
innovativa!!!
Verdini avrebbe proposto con insistenza una nuova legge elettorale alla tedesca (questa prevederebbe cento o al massimo 150 collegi piuttosto piccoli, ciascuno eleggerebbe tre deputati, la rimanente quota di parlamentari sarebbe selezionata con un proporzionale con sbarramento comunque al tre per cento. Ci sarebbe anche un premio di maggioranza per la coalizione vincente). Un sistema che secondo il proponente non può essere paragonabile all'Italicum, poichè porterebbe la lista vincente a raggiungere il 55 per cento di seggi. Si sacrificherebbe così il secondo turno, il ballottaggio, ma il resto potrebbe essere accettabile. In questo caso il Senato sarebbe abolito....Insomma pare che Verdini all'indomani del referendum del 4 dicembre, sia con una vittoria del Si che con quella del No.. vorrebbe, forte del suo nuovo progetto, spingere per indurre al ragionamento il capo di Forza Italia facendo in modo che torni a discutere con Renzi evitando che il Paese cada in mano a Beppe Grillo.
Verdini avrebbe proposto con insistenza una nuova legge elettorale alla tedesca (questa prevederebbe cento o al massimo 150 collegi piuttosto piccoli, ciascuno eleggerebbe tre deputati, la rimanente quota di parlamentari sarebbe selezionata con un proporzionale con sbarramento comunque al tre per cento. Ci sarebbe anche un premio di maggioranza per la coalizione vincente). Un sistema che secondo il proponente non può essere paragonabile all'Italicum, poichè porterebbe la lista vincente a raggiungere il 55 per cento di seggi. Si sacrificherebbe così il secondo turno, il ballottaggio, ma il resto potrebbe essere accettabile. In questo caso il Senato sarebbe abolito....Insomma pare che Verdini all'indomani del referendum del 4 dicembre, sia con una vittoria del Si che con quella del No.. vorrebbe, forte del suo nuovo progetto, spingere per indurre al ragionamento il capo di Forza Italia facendo in modo che torni a discutere con Renzi evitando che il Paese cada in mano a Beppe Grillo.
Tutto
si fa e ci si inventa pur di far fuori il movimento di 5 Stelle!
Una
impresa non facile ma che mostra ancora una volta come Verdini si
muove in un contesto ambiguo di quella politica tendente a mettere a
posto le cose attraverso la formazione di una sorta di Partito della
Nazione di cui tanto si è parlato.....Si potrebbe forse approdare ad
un nuovo sistema elettorale “verdinellum” come già in molti lo
chiamano. Di certo Verdini tende a dar forza ad una riedizione di un
nuovo "Nazareno". Ma sembrerebbe che al momento a Palazzo
Chigi nessuno vuol sentir parlare di legge elettorale fino a
dicembre.
Tutto
ciò oltre a peggiorare i rapporti all'interno stesso del PD, già di
per se fin troppo esasperati, pone agitazione tra gli altri alleati
del governo..Chissà poi cosa ne penseranno di questa nuova sortita
di Verdini la Lega e lo stesso Parisi!