5 ott 2016

RENZI..TRA "MITO" ED "IRRISIONI" NEI SOCIAL

A lui si deve rispetto nella qualità di Premier, ma si possono imputare una lunga serie di sterili e persino azzardate provocazioni sicuramente non meritevoli di un Premier saggio, equilibrato e prudente!
di vincenzo cacopardo

L'eccesso di ottimismo potrà essere visto come un pregio da parte dei seguaci di Renzi, ma rimane una piaga per i cittadini che oggi non vedono un ritorno positivo per la sua attività politica assai determinata.. priva di risultati.  Come già ripetuto diverse volte.. il Premier ha contribuito ad alzare un muro nel Paese..dove da un lato vi sono i favorevoli al suo cambiamento e dall'altra quelli che con spregio definisce i gufi in attesa di vedere i risultati. Ad oggi le stime della crescita si sono rivelate un bluff..ma lui insiste col girare le frittate ..portando sempre acqua al suo mulino. Persevera nell'ingigantire tutto ciò che fa attraverso una ingannevole comunicazione... seduttiva per quella parte del Paese che se la beve!

L'immagine del Premier è uguale a quella che proprio la maggior parte dei suoi seguaci descrive: “Renzi ha messo nel tavolo una lunga serie di riforme ..cosa che nessun altro governo aveva prima fatto!” In realtà il quesito non può mai essere quello impostato sul numero, ma su un risultato qualitativo... sul funzionamento delle sue proposte che non hanno sortito alcun beneficio. Renzi sembra aver corso ripetutamente..ottenendo assai poco! L'accostamento col personaggio Forrest Gump può essere appropriato: A che vale correre e correre.. se poi ci si domanda a quale fine.. non ottenendo alcun risultato?

Quando si cerca disperatamente di far apparire la governabilità solo come un mezzo..quando la si costringe attraverso abili e restrittive misure imposte dall'alto..quando si pretende un riscontro con una stabilità governativa usando più spesso termini calcistici e non di metodo politico..senza saperne interpretare il fine..cercando continue scorciatoie ed usando una comunicazione ingannevole, si capisce bene che non si è capaci di interpretare e dare sfogo ad un sistema di democrazia: Si corre verso quella semplificazione..facendo apparire democratico ciò che non lo è per nulla.. portandosi appresso una lunga serie di contraddizioni ed anomalie!

Tuttavia questa visione del personaggio determinato, provvisto di quella parlantina furba e compenetrante..è quella che per tanti viene idealizzata e sostenuta come un “mito”. Il mito Berlusconiano prima...quello Renziano adesso! Una percezione che nei Social finisce con lo sboccare dalle irritanti esaltazioni alle conseguenti irriverenti irrisioni. Lì dove ogni esaltazione lascia il tempo che trova..e la irrisione diviene persino incresciosa e senza alcun rispetto.

Se il sottoscritto si è sempre proposto in critiche forti, ma pur sempre contenute nel merito e mai irrispettose, vi sono tanti che tale rispetto non lo portano e superano ogni limite. Mai come oggi la figura di Renzi viene tanto esaltata e sublimata..quanto derisa!

Ma chi ha portato a tutto ciò se non chi ha inteso spaccare il pensiero di una Paese attraverso una lunga serie di provocanti comunicazioni? E' stato proprio l'ardito alfiere fiorentino! A lui si deve rispetto nella qualità di Premier, ma si possono imputare una lunga serie di sterili e persino azzardate provocazioni sicuramente non meritevoli di un Premier saggio, equilibrato e prudente!



3 ott 2016

Referendum ..social e pettegolezzi



LA GRANDE PALUDE è quella nella quale ci porta la politica di un Premier che pare giocare una partita con il suo popolo più che favorirlo nella sua unione!
DI VINCENZO CACOPARDO

Siamo nella palude!...Non cambiamo!..Resteremo quelli di sempre!..Non aiutiamo la politica..Non cresciamo! Ormai è la medesima nenia.. quella usata dal Premier ...eppure, contrariamente a quello che lui stesso asserisce, grazie a questo bicameralismo paritario, Renzi ha potuto fare quello che ha voluto..persino cambiare IN FRETTA una serie infinita di articoli costituzionali. Le sue contraddizioni sono quindi evidenti.! Il bicameralismo perfetto gli ha lasciato UN AMPISSIMO SPAZIO DI MANOVRA( persino esagerato) ed altrettanta VELOCITA' nel mettere in atto ciò che ha preteso..

In realtà di riforme ne OCCORREREBBERO ALTRE e sarebbe impensabile credere che un domani, con quelle imposte e brandite da questo governo..in complicità di un Parlamento assai ballerino ED UNA EQUIVOCA MAGGIORANZA, ove ci si accorgesse di qualche deleteria anomalia, potesse risultare ugualmente facile mettervi mano!

Eppure.. girando continuamente la frittata ed adulando qua e là qualche costituzionalista..Renzi persevera in una lotta che ha di fatto spaccato il Paese e che manifesta nei Social il massimo del pettegolezzo politico: E' l'effetto risultante di chi pensa che la politica in democrazia possa condursi alla medesima maniera di una partita di calcio dove vi è un vincitore ed un vinto e dove proprio la platea sugli spalti tifa ed urla infamie di ogni sorta... Un argomento sottolineato puntualmente dal prof Zagrelbesky nel faccia a faccia sulla SETTE e che pare non aver preso l'attenzione di una parte degli ascoltatori.. 

QUESTA E' LA PALUDE nella quale ci porta la politica di un Premier che pare giocare una partita col suo popolo più che favorirlo nella sua unione! La sua visione della politica rimane il principale difetto...come tutti coloro che pensano che una governabilità possa essere stabilita attraverso un sistema di numero di palle in rete, quando dovrebbe essere noto che la governabilità resta un "fine" e che ogni maggioranza rimane sempre mutevole nel tempo...Ma quanti possono percepire tale serio argomento se restano sviati dalla non conoscenza.. o da UN VOTO SU UNA PARTITA?

Per restare nell'ambito calcistico in cui il premier ama muoversi..con la furbizia tipica di quei giocatori che (assai poco sportivamente) si mettono in luce quando atterrano l'avversario e fingono di aver preso una botta, Renzi annuncia di voler cambiare la legge elettorale prima del referendum. Una apertura disposta COL SOLITO OPPORTUNISMO ..poichè deve invogliarsi il consenso di quella sinistra dissidente..che da tempo lo aveva richiesto.

Oggi Renzi ha bisogno del suo SI a tutti i costi!..poco gli importa ascoltare chi come un esperto costituzionalista come Zagrelbesky gli dibatte quando consiglia di interpretare la Costituzione come un vestito sul quale chi lo indossa deve avere le giuste misure per portarlo: E' la sostanza dei contenuti dei valori che conta ed è proprio quello che ne determina il suo funzionamento...al contrario di chi continua a vederla come una personale sfida calcistica.




30 set 2016

La prevalente oligarchia dei Partiti nel contesto della nuova riforma costituzionale



di vincenzo cacopardo

IL "NO" NON E' UN CAPRICCIO!! SI POSSONO PRENDERE IN GIRO GLI IGNORANTI E COLORO CHE NON PERCEPISCONO BENE IL SIGNIFICATO VERO DI UNA DEMOCRAZIA, MA MAI CHI E' A CONOSCENZA DI COSA EFFETTIVAMENTE HA SEMPRE MOSSO E DETTATO UNA CARTA COSTITUZIONALE. LA COSTITUZIONE NON E' MAI STATA PERFETTA E VA DI SICURO RIPRESA IN QUALCHE ARTICOLO, MA NON CON TALI PROCEDURE E NON CERTAMENTE A SCOPO DI DEFINIRE UNA GOVERNABILITA' SICURA SCHIACCIANDO REGOLE E PRINCIPI DI BASE FONDAMENTALI...VI SAREBBERO STATI ALTRI MODI, MA SI E' PREFERITO MORTIFICARE LA NOSTRA DEMOCRAZIA!...UNA VIA FIN TROPPO COMODA...E PERSINO FACILE CHE PREMIA L'OLIGARCHIA DEI GRANDI PARTITI..

con la sua riforma Renzi dice SI alla forza dei Partiti!

Sentire ancora il Premier dar fiato alla bocca con la solita storia che “Se si vota SI si cambia e se.. invece.. si vota NO.. si rimane al passato..comincia a dar fastidio: Una frase ormai stonata..come quella sulla palude.. che continua a ripetere divenuta retorica e persino qualunquista ..Sembra un insulto all'intelligenza di chi.. al contrario.. conosce perfettamente i cambiamenti sballati di questa pseudo-riforma costituzionale voluta solo perchè non si è in grado di rendere più stabile e sicura una governabilità democratica.

E' bene che si sappia che approvando questa riforma non sparisce per nulla il bicameralismo perfetto..che al limite potrà divenire meno paritario! Un sistema che continuerà a far passare le carte da una Camera all'altra..seppur con piccole differenze. Ricordiamoci che questo vituperato bicameralismo Paritario, pur arrecandoci ritardi nella formazione di alcune leggi, ha sostenuto nel passato una forma di democrazia migliore di tanti altri Paesi. E' vero! Andava cambiato in termini di funzionalità e separazione di ruoli al fine di renderlo più veloce, utile e meno farraginoso.. regolando anche l'azione dei Partiti...Ma paragonarlo in modo fin troppo esterofilo ai sistemi esistenti in altri Paesi..senza percepire che spesso questi hanno solo una parvenza di democrazia... pare essere divenuto il passatempo di tanti politici e politologi che guardano solo col paraocchi. Costoro non si accorgono di come spesso l'apparenza inganna e soggioga i cittadini..Anche se la loro economia funziona meglio..il loro sistema democratico rimane fissato su paradigmi forzati che non hanno alcuna relazione con gli effetti sullo stato economico..Questa è la ragione per la quale in Europa e nel mondo intero stanno esplodendo una serie di movimenti e Partiti antisistemici!


E bene che si sappia che il Senato rimarrà!... al contrario di quello che si vuole fare apparire e che malgrado questa apparenza.. il sistema oligarchico dei Partiti con questa pseudo-riforma Boschi si rafforzerà per via del fatto che gli stessi consiglieri regionali saranno promossi dagli stessi Partiti... anche se si cerca in tutti i modi di dare un'impressione diversa! Insomma.. non vi sarà un diretto consenso da parte dei cittadini! Il chè equivale a dare maggior forza ai Partiti..soprattutto quelli storici e più grossi..che oggi hanno ancora risorse da parte dello Stato e continueranno a farla da padrone, mentre per quelli più piccoli o nuovi.. in grado di crescere e promuovere innovazione ..la strada sarà sempre più difficile in quanto sprovvisti.

Invece di far fronte in fase di principio ad una seria riforma sui Partiti ..rendendoli più regolati e funzionali alla cittadinanza, con questa riforma..si da ad essi una forza maggiore lasciando il nostro sistema democratico sottomesso ad una più forte oligarchia di Partiti.

Questa riforma non fa che spaccare il Paese..spacca persino il partito di maggioranza...Pone acredine nella nostra società messa in evidenza da stupidi continui pettegolezzi sui social.. Divide la Nazione invece di tenerla unita verso il suo bene ed il bene di una democrazia. Una condizione voluta da un premier saccente che, per ambizione e supponenza, continua a brandirla come una spada. Un'arma che sembra tagliare con furbizia un nodo poichè non si è in grado di scioglierlo in maniera più congeniale. 






Populismo ed assolutismo..la nuova antitesi

di vincenzo cacopardo

L'antitesi odierna non appare più fissata tra chi è di destra e chi di sinistra, ma su chi si esprime attraverso “il populismo” avverso a chi continua a procedere con la forza di un determinato “assolutismo”.

La parola “populismo” sembra essere entrata di moda nel linguaggio politico odierno per sottintendere con disprezzo un atteggiamento culturale e politico che esalta in modo demagogico e velleitario il popolo. Al di là di ogni esaltazione... il populismo odierno non è altro che la comune reazione di chi vede nella propria comunità un'insieme di diritti negati...poichè nulla.. nella società odierna.. pare più appartenere al popolo, se non un diritto al voto che oggi viene manipolato attraverso sistemi che favoriscono certe elites o alcune lobbjes.


Populismo” e “assolutismo” sono oggi ancora più in antagonismo ! Una contrapposizione che sembra avanzare ancora più forte e decisa di quella delle ideologie del passato.. Un'aspra discordanza.. sempre più accesa.. e persino in certe occasioni feroce, che vede.. da un lato.. chi pensa al popolo in termini di disagio reale ed iniquità e.. dall'altro chi non percepisce alcuna possibilità di operarvi in soccorso se non in termini di un pragmatico modo di procedere attraverso regole e principi. Il problema sta nel fatto che i principi da cui si traggono le regole oggi non possono più funzionare poiché vecchi e non più efficaci per regolamentare una società che marcia in direzione di una quasi “asettica” globalizzazione.

Il populismo odierno altro non è che il riflesso naturale..di un sistema che non guarda con equilibrio a principi e regole nuove che possano rendere più equo il sistema. Il concetto di governabilità odierno esteso in quasi tutte le Nazioni occidentali..confligge spesso con la mancanza di una vera democrazia intesa come “suggerita dal popolo” . In quasi tutti i sistemi democratici europei, si tende a simulare una vera democrazia, quando al contrario questa viene manipolata fin dall'inizio.

Si discute sempre di cambiamento della politica cercando di dirimere ogni difficoltà attraverso una riforma elettorale, illudendosi che in tal modo potranno essere risolte tutte le problematiche che impediscono un sano percorso. Si vuole far credere al cittadino la speranza di un cambiamento nella visione di un fantasmagorico impegno da parte degli stessi politici. Molti cittadini, per la mancata conoscenza dovuta anche all’obiettiva impossibilità di dedicarsi attentamente alle problematiche politiche, continuano a credere nella soluzione di una buona riforma elettorale…


Contrapporre una destra ad una sinistra risulta ormai anacronistico! Ma appare sempre meno costruttivo l'odierno assolutismo governativo nei riguardi di un popolo che non riesce a scegliere poiché privato di decidere da normative per nulla risolutive per un sano e conforme consenso ….Come ci si può illudere sul fatto che una forma popolare detta in modo sprezzante “populismo” possa affievolirsi o addirittura debellarsi...quando questa non può che rappresentare la normale reazione verso chi pretende di costruire una governabilità con la forza, l'astuzia e la caparbietà.. invece di farlo partendo da una logica base popolare?

29 set 2016

Berlusconi: il salto nel buio con la candelina

Berlusconi, Salvini e Meloni: Il nuovo patto della “candelina”..Un'unione di figure non del tutto collegate nei principi e nei valori.
di vincenzocacopardo
E ci risiamo! Nasce per l'ennesima volta un nuovo Patto detto della “candelina”! Un patto che vede Berlusconi assieme a Salvini e la Meloni alla ricerca di una quanto mai vecchia posizione di centrodestra...A ottant'anni suonati il Cavaliere risorge ancora come un Lazzaro per ricercare in complicità con la Lega (che poco sembra spartire con l'equilibrio di una politica che si vuole moderata) un accordo per quella che lui stesso chiamerebbe “una politica nuova”.In questa loro unione..manca Parisi che viene citato quasi indirettamente ed al quale sembra essere negata una prima posizione..quasi reggesse il moccolo di questa "candelina".
E così Berlusconi, Salvini e Meloni siglano una unione insieme per dire «No» alle riforme e rilanciare il centrodestra... Se per quanto riguarda il No alla riforma non si può che essere d'accordo, quello che riesce difficile comprendere è questa unione contro il referendum quando i tre componenti di questo nuovo asse avevano già espresso separatamente il loro dissenso verso la riforma costituzionale. Se altrimenti.. questo patto consiste nel dare nuovo impulso alla politica del centro destra..riesce ancora più difficile comprendere come l'innovazione politica possa essere generata da un personaggio come Berlusconi.. disponibile ancora oggi a legarsi con chi al Nord esercita una politica non del tutto "moderata" come lui dichiara sempre di volere..
Sembra che i tre vogliano rilanciare presidenzialismo, federalismo e maggiore democrazia nel processo decisionale. Teoricamente un programma interessante e già conosciuto di un processo riformatore che oggi pare porre ostacoli notevoli: I tre personaggi vorrebbero impegnarsi in una nuova riforma costituzionale che imponga un vincolo di mandato ai parlamentari con dimezzamento dei parlamentari e differenziandone i ruoli. Rendendo differente la funzione fra Camera e Senato. In più.. una riorganizzazione dello Stato sulla base di un federalismo capace di valorizzare le comunità territoriali.
Al di là del presidenzialismo..vi è qualcosa che abbiamo già scritto da anni diverse volte su questo Forum relativa alla differenziazione dei ruoli, dei mandati parlamentari ed il dimezzamento delle figure politiche. Temi sui quali si è già perso una gran quantità di tempo. Adesso bisognerà attendere l'esito del Referendum che se darà ragione al SI taglierà loro ogni speranza.. ed ai cittadini un futuro più edificante per una politica democratica del Paese.
Rimane comunque un chiaro attacco frontale verso il Premier condotto,se pur con interesse..che per scopi costruttivi,contro la riforma Boschi..da figure che oggi non sembrano ben collegate e predisposte nella loro politica dei principi e dei valori. Qualcosa di innovativo che,.. se ben diverso nel suo percorso,.. è iniziato dal Movimento 5 Stelle..Un rinnovamento che il Movimento medita da tempo e che,.. nella grande confusione organizzativa...non riesce bene a percepire..e decidere.. al fine di proporlo in modo corretto.


28 set 2016

Ponte sullo Stretto e referendum: due questioni da separare




UN PASTICCIO BEN ARCHITETTATO”
di vincenzo cacopardo

VI SONO PERSONE COME IL SOTTOSCRITTO..CHE DICONO NO AD UN REFERENDUM SULLA RIFORMA COSTITUZIONALE PER COMPRENSIBILI RAGIONI DI METODO E MERITO.. E SI ALLA POSSIBILE COSTRUZIONE DI UN PONTE CHE DIVENTEREBBE STRATEGICO PER L'ECONOMIA E LO SVILUPPO DEL SUD. VI SONO ALTRI COME IL MOVIMENTO 5 STELLE CHE, MALGRADO IL LORO RICONOSCIUTO IMPEGNO, DICONO NO A QUALUNQUE INFRASTRUTTURA..DIMOSTRANDO IN TAL MODO CHE LA LOTTA RIMANE SOLO CONTRO UN PREMIER CHE HA DI FATTO SPACCATO IL PAESE. ANCORA UNA VOLTA SI TENDONO A NON SEPARARE I MERITI DALLE RAGIONI E LE OPPORTUNITA' DAGLI OPPORTUNISMI.


Rimango favorevole alla costruzione del Ponte sullo stretto come più volte sottolineato in questo blog. Ho sempre ritenuto fondamentale ammodernare l’assetto territoriale del Paese.. che è in deficit di infrastrutture, e ciò non può significare agire prettamente al Nord del territorio. Nel recente passato si è abbandonata l'infrastruttura più importante per il collegamento tra la Sicilia e la penisola nell'indifferenza totale di una mediocre politica ad esclusivo beneficio delle opere del territorio del Nord che oggi vedono oltre all'Expo, il Mose, l'alta velocità, ed altri cantieri autostradali persino superflui. Sono certo che la costruzione di questa grande infrastruttura, oltre a portare molto lavoro nell'isola, accrescerà il turismo anche per il solo fatto di venire a vedere l'opera più lunga del mondo. Non si può trascurare l’importanza di una tale impresa che …soprattutto per la linea ferroviaria..risulta essenziale. E’ chiaro che questa se ne trascinerebbe appresso altre…anzi sarebbe un volano utile per il completamento di quelle non concluse in una regione che deve competere continuamente con una pesante globalizzazione. Se c'è un motivo in più per operare sul resto del territorio è proprio la realizzazione del ponte!

So che affermando questo mi trascino dietro le critiche di coloro che parlano di questa infrastruttura con la abituale retorica della rovina ambientale ..come so che per tanti sarebbe primario operare a difesa del territorio nazionale che anno per anno pare sbriciolarsi sotto il peso di continue inondazioni e frane. Come so che..quando si accenna alle preminenti infrastrutture, non si percepisce alcun bisogno di operare prima a difesa del suolo...Ma Sarebbe anche immaginabile pensare che.. proprio questa opera trainerebbe altre lavori collegati (strade- ferrovie- condotte d'acqua e dissesti di ogni tipo). Sarebbe comunque uno stimolo enorme per l'economia del Sud. Non si vede..poi.. per quale ragione non si potrebbe operare congiuntamente per risolvere egualmente l'insieme dei problemi. Inoltre la costruzione del ponte (come già ripetuto altre volte) dovrebbe coinvolgere sostanziosi capitali privati dei tanti interessati a poter gestire l'opera..che, viceversa, con questo andazzo.. non vedremo mai più!

Sostenendo l'importanza necessaria di un Expo ..e di contro.. sottovalutando un bisogno primario di un collegamento che riguarda il territorio meridionale...si è continuato ad usare due pesi e due misure..Le continue anomalie che mettono in evidenza l'assenza totale nei riguardi di un Sud ormai dimenticato dalla politica nazionale!

Quella del Ponte sullo Stretto è sempre apparsa come una sceneggiata lunga diverse decine d'anni proposta ripetutamente da chi non percepisce l'importanza delle vere innovazioni per il Sud. Quello che riesce incomprensibile è…percepire una negazione per l’innovazione ed il funzionamento del proprio territorio da parte degli stessi siciliani…Intanto il nord se la ride…Mentre lì tutto si fa per le infrastrutture (i cui finanziamenti non spariscono mai e vengono spesso compromessi dalla corruzione)…al Sud, si discute e si tergiversa perdendo ogni occasione. Sembriamo condannati ad una continua critica su qualunque cosa possa portarci sviluppo e crescita…restando sempre indietro e favorendo in tal modo un'unica crescita: quella del nord….che potrà continuare a rivolgerci le dovute disapprovazioni. Sembriamo davvero dei poveretti…Che ce ne facciamo della nostra cultura.. se non la accompagniamo col dovuto progresso?

Detto ciò non possiamo che notare da parte di Renzi quel solito comportamento pieno di un proprio interesse che potrebbe pesare ulteriormente sulle speranze dei cittadini del Sud: Le notizie ci informano di una assicurazione da parte di Renzi sulla costruzione del Ponte, sottolineando che prima bisogna pensare alle emergenze. Come se per il progetto Mose o l'Expo si sia mai prima pensato a risolvere i tanti problemi del dissesto idrogeologico delle aree delle regioni del Nord!

Con puntuale opportunismo, che ha sempre caratterizzato il suo procedere, il Premier allunga i tempi del referendum e si muove per un consenso in direzione del Sud promettendo investimenti per un'opera che fino ad adesso non aveva tenuto in considerazione e lo fa col solito atteggiamento di sfida che ben conosciamo! Renzi sa bene che potrebbe ricavare consensi per il referendum vista una forte preclusione del Si sostenuto dalla Lega e Berlusconi al Nord.. e dei 5 Stelle al centro. E così non gli resta che promettere e promettere al Sud..nella ipocrisia e nella conoscenza di quanto corta sia la coperta...Un pasticcio ben organizzato per confondere le acque per far confluire un consenso!

Nel recente passato un intervento del Ministro Del Rio sembrava aver posto un definitivo impedimento alla possibilità di poter vedere nascere quanto prima questa importante infrastruttura. Il ministro dichiarava, in perfetta analogia con il Presidente Renzi... che... pur essendovi una certa convergenza di vedute,..si doveva porre l'esecuzione del ponte sullo Stretto.. solo dopo la risoluzione delle altre priorità. Persino il sottosegretario alle Infrastrutture, Umberto Del Basso De Caro, aveva parlato di un impegno a valutare l'opportunità di una riconsiderazione del progetto del ponte sullo stretto come infrastruttura ferroviaria previa valutazione e analisi rigorosa del rapporto costi-benefici, come possibile elemento di una strategia di riammagliatura del sistema infrastrutturale del Mezzogiorno. Una valutazione talmente assurda che denotava la poca importanza che si dava all'opera.

Se per le olimpiadi di Roma il problema si fondava su altre ragioni di carattere politico elettorale e di coerenza con l'elettorato..lo stesso non può dirsi per il Ponte!..I 5Stelle non riescono sempre a valutare le difficoltà insite in un Sud che con l'inizio di quest'opera porterebbe una serie di altri importanti cantieri ed un enorme numero di turismo.... Ma per il furbo Premier che ben conosce le misure di una comunicazione a proprio beneficio..di colpo tutto cambia!: In prossimità di un Referendum il cui risultato decreterebbe la sconfitta o la vittoria politica, Renzi si aggrappa alla promessa di centomila posti di lavoro..dopo non essersi mai occupato seriamente della grande opera per due anni e mezzo! Qualcuno si domanda se queste promesse unite ai finanziamenti a pioggia promossi per la Sicilia non avessero avuto bisogno di un piano studiato dal suo Governo in senso più logico e se non sarebbe stato utile definirli anche in rapporto con la costruzione di una infrastruttura di queste dimensioni...E' la chiara testimonianza di come la sua politica non abbia mai dimostrato idee e lungimiranza!







Verdini si muove per il dopo referendum?



di vincenzo cacopardo
Mentre Stefano Parisi da «rinnovatore» del centrodestra, di concerto ed in accordo con Silvio Berlusconi.. cerca di sviluppare qualcosa di nuovo fuori dai partiti contando in Sicilia sull'entusiasmo di Gianfranco Miccichè che sembra essersi messo a disposizione anche in vista delle Regionali siciliane del prossimo anno, si apre un nuovo cantiere di quella pseudo politica affaristica sempre interessata mossa da un Verdini sempre disponibile ad idee che possano tenerlo incatenato ad una poltrona.

La nuova idea di Verdini pare essere quella di archiviare definitivamente l'Italicum e riformare un nuovo Nazareno rimettendo insieme Berlusconi e Renzi...Un'idea che potremmo definire davvero innovativa!!!

Verdini avrebbe proposto con insistenza una nuova legge elettorale alla tedesca (questa prevederebbe cento o al massimo 150 collegi piuttosto piccoli, ciascuno eleggerebbe tre deputati, la rimanente quota di parlamentari sarebbe selezionata con un proporzionale con sbarramento comunque al tre per cento. Ci sarebbe anche un premio di maggioranza per la coalizione vincente). Un sistema che secondo il proponente non può essere paragonabile all'Italicum, poichè porterebbe la lista vincente a raggiungere il 55 per cento di seggi. Si sacrificherebbe così il secondo turno, il ballottaggio, ma il resto potrebbe essere accettabile. In questo caso il Senato sarebbe abolito....Insomma pare che Verdini all'indomani del referendum del 4 dicembre, sia con una vittoria del Si che con quella del No.. vorrebbe, forte del suo nuovo progetto, spingere per indurre al ragionamento il capo di Forza Italia facendo in modo che torni a discutere con Renzi evitando che il Paese cada in mano a Beppe Grillo.

Tutto si fa e ci si inventa pur di far fuori il movimento di 5 Stelle!

Una impresa non facile ma che mostra ancora una volta come Verdini si muove in un contesto ambiguo di quella politica tendente a mettere a posto le cose attraverso la formazione di una sorta di Partito della Nazione di cui tanto si è parlato.....Si potrebbe forse approdare ad un nuovo sistema elettorale “verdinellum” come già in molti lo chiamano. Di certo Verdini tende a dar forza ad una riedizione di un nuovo "Nazareno". Ma sembrerebbe che al momento a Palazzo Chigi nessuno vuol sentir parlare di legge elettorale fino a dicembre.

Tutto ciò oltre a peggiorare i rapporti all'interno stesso del PD, già di per se fin troppo esasperati, pone agitazione tra gli altri alleati del governo..Chissà poi cosa ne penseranno di questa nuova sortita di Verdini la Lega e lo stesso Parisi!





27 set 2016

Il referendum del 4 dicembre: considerare anche il metodo

di vincenzo cacopardo

Se nel merito della riforma costituzionale si è cominciato a discutere mettendone in luce i tanti difetti..sul metodo, al contrario, non ci si è soffermati con lo stesso impegno in profondità. Eppure il criterio adottato con prepotenza dal governo Renzi non sembra aver lasciato alcuno spazio per un riforma che ha comportato il cambiamento di quasi una cinquantina di articoli. Non si è trattato di poca cosa visto che ha toccato una vera rivoluzione di una Camera senatoriale di alta importanza. Le considerazioni di metodo dunque meritano un primario rispetto da parte di una politica odierna che pare non metterle in discussione.


Questa il contenuto di una scheda che in molti avrebbero preferito

VOLETE CHE UNA RIFORMA DELLA COSTITUZIONE CHE RAPPRESENTA LE REGOLE DI UN SISTEMA DEMOCRATICO SI REALIZZI ATTRAVERSO LA VOCE DI TUTTI IN SENSO PROPORZIONALE E QUINDI CON UNA REGOLARE COSTITUENTE ?"

Una voce sola che metterebbe in secondo piano ogni considerazione di merito, la quale non potrebbe che essere seguente a quella di un metodo più conforme ad ogni sistema di democrazia.


Sappiamo come in proposito sia controverso il pensiero dei costituzionalisti, ma se si pensa di cambiare una Costituzione toccando un punto saliente come quello dei compiti e dell'elezione del Senato( pur inerente la parte seconda)..rimane certo il fatto che non sia possibile farlo eliminando quel carattere indeformabile che ne esprime i contenuti ed i suoi stessi valori .. se non attraverso la forza di una assemblea formata in senso proporzionale. 
Secondo parte della dottrina.. l'art 138 (norma sulla produzione relativa alle leggi costituzionali e alle leggi di revisione costituzionale) la Carta Costituzionale sarebbe suscettibile di revisione, a condizione, tuttavia, che non venga eliminato il carattere rigido mantenendola viva nel tempo. Si può di certo adeguarla alle esigenze che vengano in emersione successivamente, ma non si potrebbe mai sovvertire il sistema di principi e valori caratterizzanti l'assetto originario..se non attraverso una adeguata assemblea...Sicuramente non attraverso una perentoria ed intransigente forzatura di un governo con il voto di maggioranze combinate all'occorrenza per opportunismo ed interesse. Nella fattispecie relativa al Senato vengono in realtà sovvertiti in modo inadeguato valori contrassegnanti l'assetto originario.

26 set 2016

Referendum: La scheda contestata





Referendum: Questa la contestata scheda imposta dal governo

Approvate il testo della legge costituzionale concernente:
Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario,
la riduzione del numero dei parlamentari,
il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni
la soppressione del Cnel
e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione”
approvato del Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
n.88 del 15 Aprile 2016?


Una scheda per decidere tra bianco e nero senza le dovute sfumature che nel merito fanno la differenza
di vincenzo cacopardo

Ormai sappiamo quanti sotterfugi mette in atto il governo Renzi al fine di soggiogare i cittadini. Quella della scheda per il referendum è emblematica e la dice tutta sulla paura di perdere un referendum che sul piano politico condannerebbe di certo il premier e la sua fedele ministra Boschi. Ma sono soprattutto le prime tre domande a sviare volutamente nel contenuto..

disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario: Cosa vuol dire? Certamente una gran parte dei cittadini vedono oggi il bicameralismo come una perdita di tempo e sarebbero contenti sulla possibilità di far funzionare meglio l'iter politico legislativo, ma in realtà questa domanda viene posta in modo del tutto superficiale, poiché è proprio il merito che andrebbe esposto in senso più chiaro. In sostanza sussisterebbero tante altre possibilità di mutare la funzione del bicameralismo...Questo non è proprio un superamento del bicameralismo paritario,ma un sistema del tutto diverso che mantiene le due Camere!.. Ma per un più che evidente opportuna comunicazione...la domanda la si vuole imporre fin troppo generica restando, quindi, ingannevole!

La riduzione del numero dei parlamentari ed il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni:
Troppo comodo mettere in rilievo una riduzione quando in sostanza questa viene posta in una sola Camera (quella del Senato) in modo assai squilibrato! Chiunque in proposito avrebbe preferito maggior equilibrio sui tagli dei parlamentari e dei loro compensi di ambedue le Camere!..Se è vero che vengono a cadere i costi sui compensi di 200 senatori è anche vero che il sistema di funzionamento dei 100 senatori restanti peserà sul nuovo sistema organizzativo. Inoltre parlare di funzionamento delle istituzioni quando nel Senato resteranno seduti 5 senatori a vita, consiglieri regionali e sindaci di ogni età (suggeriti dai Partiti e non direttamente dai cittadini) che, una volta comodi, otterranno di colpo l'immunità, rimane oltremodo derisorio. Secondo questa riforma il probabile rischio è anche quello di vedere una regione Lombardia con 7 senatore e la Sicilia con 3..Il funzionamento è un termine che poco si adatta a questa maldestra riforma..che può arrecare ulteriore disordine .. ma non di certo efficienza.


la soppressione del Cnel
Rimane l'unica proposta sensata posta con chiarezza nella scheda che poteva ottenere risultati positivi senza il bisogno di cambiare in modo antifunzionale il resto delle riforme

    La revisione del Titolo V della parte II della Costituzione”
Anche questo quesito rimane troppo generico ed avrebbe meritato qualche puntualizzazione in più! Con questa Riforma infatti viene eliminata la definizione di “competenza concorrente” e si vorrebbe dare forza ad un concetto di competenza esclusiva. In sostanza viene introdotta la cosiddetta “clausola di supremazia”, in base alla quale la legge dello Stato – su proposta del Governo – può intervenire in materie non riservate alla legislazione esclusiva di Stato o Regione. Lo Stato può agire sulle competenze non esclusive nei casi in cui è necessario “interesse nazionale”. Inoltre, viene introdotto il cosiddetto “regionalismo differenziato”. Alle Regioni (tranne quelle a Statuto Speciale e alle Province Autonome di Trento e Bolzano) possono essere attribuite particolari forme di autonomia, a condizione che presentino un equilibrio di bilancio tra le entrate e le spese...
Tutto ciò rende il concetto poco chiaro o.. quanto meno.. non del tutto definito nel merito e nel metodo. Tuttavia sappiamo che questa riforma col combinato della legge elettorale Italicum darebbe al governo centrale un potere esorbitante rispetto a qualsiasi regione.

Questo quesito mal posto sulla scheda elettorale per il referendum sembra mettere ancora una volta in evidenza l'insensibilità politica di chi crede di poter cambiare le regole di quello che si ritiene essere un semplice gioco..e dal quale dipende gran parte dell'ordinamento istituzionale.. Incomprensibile che la Cassazione non vi abbia posto rimedi!     


23 set 2016

Renzi-Travaglio..un faccia a faccia mal condotto

troppa retorica e meno chiarezza
di vincenzo cacopardo

Quello di ieri.. condotto dalla Gruber.. è stato un duello che ha visto la presentatrice fin troppo predisposta a cedere maggior spazio alla voce di Renzi. In tal modo il Premier ha potuto accavallare una serie di discorsi ricchi di retorica.. non permettendo un più equilibrato confronto con Travaglio. Renzi col suo "fammi parlare, non mi interrompere"...ha preso il via con una interminabile parlantina condita con battutine al veleno: “capisco che sei nervoso” ..che hanno indotto ad altrettante repliche il giornalista. Un faccia a faccia che li avrebbe dovuti vedere in un dialogo meglio organizzato, ma che ha regalato almeno due terzi del tempo a Renzi. ..E così il Premier ha potuto scorazzare con le sue interminabili, ampollose e note oratorie. I temi affrontati: lavoro, referendum costituzionale e legge elettorale.

Malgrado Travaglio abbia messo in evidenza il riscontro con una netta caduta dei posti di lavoro e quindi un flop del suo job's act... i fallimentari progetti economici  sostenuti in forza delle manovre di Draghi che hanno arrecato un enorme aumento del debito pubblico, il Premier è riuscito solo a tirar fuori ragionamenti poco chiari e discutibili... La presentatrice non ha dato tempo di discuterli con maggiore attenzione. Per quanto riguarda la riforma della Costituzione...si è verificata la identica procedura che ha visto straparlare il primo ministro non rendendo merito ad un dialogo più equilibrato e di chiarezza. La premurosa giornalista ha preferito prender lei la parola invece di cederla al giornalista più preparato...quasi infastidita delle battute di un Travaglio che è sembrato penalizzato..poichè non in grado di terminare con logica le proprie interlocuzioni.


Le considerazioni di Enzo Coniglio



LE OLIMPIADI ROMANE


La decisione della Sindaco di Roma di non essere interessata ad organizzare le Olimpiadi, può essere "discutibile" come ogni altra scelta. Discutiamone quindi con assoluta serenità e a bassa voce per non farci stordire dalle più grosse castronerie o, peggio ancora, per non lasciarci manipolare.
IO AVREI ASSUNTO LA STESSA DECISIONE DELLA RAGGI
e non perché non mi sentirei capace o non avrei voglia di lottare, ma PER I SEGUENTI MOTIVI:
1. Roma sta appena ora cercando di risollevarsi da decenni di malgoverno e cattiva gestione dei servizi essenziali;
2. La sua classe dirigente risulterebbe compromessa e inadeguata e priva di una leadership programmatica e progettuale in settori chiave;
3. Roma ha un debito mostruoso di ben 13 MILIARDI e se fosse una azienda privata sarebbe già fallita!
4. In queste condizioni, sarebbe da folli impelagarsi nella organizzazione di una Olimpiade. È un atto di realismo e di coerenza gestionale il decidere di non candidarsi ora, perché non rientra nelle priorità.
UN'ULTIMA ANNOTAZIONE AL MARGINE NON MENO IMPORTANTE CHE LA RAGGI FA BENE A TENER PRESENTE: È alla sua prima esperienza gestionale e, cosa ancora peggiore, fa parte di un Movimento molto giovane che solo ora si sta dando regole accettabili in termini di gestioni conflittuali e complesse. E non ha certo una solida esperienza gestionale.
È quindi prudente attendere il prossimo turno senza patemi d'animo e con piena disponibilità a collaborare affinché Roma cambi in meglio e nel minor tempo. CON SANO REALISMO POLITICO E GESTIONALE
Enzo Coniglio

22 set 2016

Olimpiadi: Nessuna figuraccia..solo coerenza!

La prima cittadina scioglie il nodo seguendo correttamente la volontà di chi le ha dato il consenso.

di vincenzo cacopardo

Le Olimpiadi del 2024 non si faranno a Roma..e non è per nulla una figuraccia, né una marcia indietro, ma un composto e coerente annuncio che denota una tenuta dei principi che Virginia Raggi ha espresso nella sua campagna elettorale. D'altronde un referendum in proposito vi è già stato attraverso una disputa elettorale che l'ha vista vincitrice con una netta maggioranza: nella sua campagna elettorale ha puntualizzato l'impossibilità di affrontare un impegno così pesante che avrebbe potuto avere risvolti economici disastrosi..ed il suo elettorato a maggioranza le ha dato un pieno consenso...Tutto il resto, al contrario di chi ne pensa male, non può che avere un'importanza secondaria.

Quello che si potrebbe imputare alla giovane prima cittadina è forse il fatto di non aver espresso già da tempo questa decisione e di non essersi presentata all'appuntamento con le personalità del Coni. Non conosciamo bene come si sono svolti i fatti circa questo incontro in Campidoglio..ma per quanto riguarda la dichiarazione, sebbene in ritardo, questa è avvenuta prima del previsto incontro. Bisognerebbe tuttavia conoscere meglio come si sono svolti i fatti per comprendere se vi sia stata una marcata mancanza di rispetto circa il mancato confronto.

Certo... c'è chi continuerà a metterla sul piano che la Raggi abbia pensato che i Giochi non si siano potuti organizzare per gli appalti miliardari in cui qualcuno mangerà..rendendo ragione a tutti coloro che speculano su questo argomento per dimostrare l'incapacità della giunta Raggi nel controllo degli stessi appalti. Ma questo presupposto è solo un' insensato ed ottuso pensiero di chi avversa la prima cittadina che, malgrado il tempo trascorso, dichiara che non ha nulla contro lo sport e le iniziative di questo tipo, ma che il suo impegno primario è e rimane quello di rimettere in funzione l'amministrazione ed i servizi principali di cui ha bisogno la capitale.

 Quindi, in sostanza, aver detto no ai Giochi Olimpici non è stato per nulla un voler salvare la faccia... non una sconfitta o un' occasione persa, ma un seguire correttamente la volontà di chi ha votato Virginia Raggi e che si aspettava una corrispondenza circa l'impegno preso durante la campagna elettorale. Cosa che al contrario parecchi politici amministratori non hanno mai portato a compimento.. giocando continuamente sull'ipocrisia di certi Partiti tradizionali che una ne dicono e cento ne fanno! In ogni modo questa teoria che debbano sempre servire i grandi eventi per poter realizzare le infrastrutture adatte ad una città rimane il grosso handicap  di un infelice modo di far politica.

Naturalmente tutto ciò potrebbe bruciare a coloro che, al contrario, vi avevano messo le mani sopra come un grande businnes che di colpo scompare. 

20 set 2016

Promuovere e sostenere un sistema dal basso



La fine dell''italicum 
di vincenzo cacopardo


Dopo l'udienza della Consulta sull'Italicum (inizialmente prevista per il 4 ottobre) è arrivato puntuale un messaggio da parte dei pentastellati che (seppur sprovveduti come li si continuano ad appellare) definiscono sapientemente l'Italicum una legge incostituzionale ed antidemocratica...Ricordiamoci, tra l'altro, che questa legge li avrebbe avvantaggiati nel ballottaggio..

Grillo, non si ferma e spinge verso una diversa proposta per una nuova legge elettorale a sistema proporzionale..queste le sue parole: "Secondo noi deve essere adottato un sistema elettorale con formula proporzionale per potersi applicare in circoscrizioni medio-piccole in quanto, oltre a garantire rappresentatività e vicinanza agli elettori, favorisce l'aggregazione fra le forze politiche piccole e medio-piccole, spingendole a mettere insieme le loro idee, se conciliabili, dentro forze politiche più grandi ma coese e favorisce l'omogeneità interna dei partiti e dei movimenti, disincentivando frantumazioni e scissioni. La legge elettorale per il Parlamento italiano deve essere, anzitutto, rappresentativa dei cittadini e, allo scopo, occorre adottare un sistema proporzionale senza alcun premio di maggioranza".

Proposta più che sensata per il sottoscritto.. dato che è stata messa più volte in evidenza in questo Forum approfondendo il tema legato ad una governabilità sostenuta dal basso. Ma occorre sottolineare alcuni punti.. non di poco conto..inerenti il sistema politico connesso con un sistema proporzionale.. poichè i Partiti che seggono in Parlamento, al fine di rendere più democratica l'azione parlamentare, dovrebbero prioritariamente imporsi delle nuove regole. Quindi.. un punto essenziale rimane proprio quello di rendere più efficace e regolamentato l'articolo 49 della Costituzione riguardo alla loro precisa funzione partendo da un solido dialogo con i cittadini circa le proposte in fase pre-elettorale. 

Inoltre è facile intuire come..senza regole per una adeguata separazione dei poteri potrebbero continuare a sopravvivere compromessi con ogni coinvolgimento tra l'azione parlamentare e quella amministrativa o esecutiva: Ruoli che non dovrebbero incidere nella strada dei principi legislativi spettanti solo a chi legifera. Insomma.. sarebbe utile studiare e ricercare un sistema che funzioni non solo in funzione elettorale, ma anche in quella pre-elettorale attraverso un solido programma votato dai cittadini, nella logica di un ordinamento destinato a rendere utile ambedue i ruoli.  Un sistema che sgombri il più possibile il campo dalle continue anomalie che si vengono a generare.

Occorre saper dividere i ruoli “induttivi” da quelli “deduttivi”. Ruoli che, per scopo ed esigenza, definiscono due strade diverse che dovrebbero raggiungere un unico percorso costruttivo in relazione alla definizione di una “politica” che si vorrebbe più coerente e funzionale .Sappiamo bene che ciò non è per nulla facile.. come ogni cosa che vorrebbe fare apparire facile il nostro Premier, ecco perchè occorrono studi e ricerche per andare incontro ad un sistema, forse, non perfetto, ma di certo più corretto..  Un sistema che salvaguardi una governabilità come logico fine di un percorso democratico. 
Una delle parole chiave sembrerebbe essere “funzionamento”, inteso come sinonimo di efficienza ed innovazione, ma anche come teoria secondo la quale, in una logica costruttiva, la funzione suddivisa dei singoli elementi culturali e formativi, ha un’importanza predominante sulla sua stessa evoluzione: Uno studio organizzativo che dovrebbe basarsi su un principio di specializzazione e di suddivisione del lavoro.