di vincenzo cacopardo
Ci
mancava Marchionne nel quadro della politica imprenditoriale del
Cavaliere!
Non
è tanto il nome improponibile..quanto il fatto che sia stato
proposto dal leader di FI in un momento storico in cui si combatte
contro un sistema che ha reso la nostra società in uno stato di
disuguaglianza estrema.
Per
Berlusconi la politica è solo impresa..il suo concetto politico
rimane legato a quello di uno Stato azienda dove è importante solo
raggiungere un traguardo sui numeri! Ma la politica comprende il
sociale ..la ripartizione equa di un certo benessere ..il diritto
alla salute ed alla scuola..il rispetto per le regole ed il lavoro
..la ricerca funzionale delle norme istituzionali, etc...Non sono importanti solo i numeri di un bilancio, ma anche e soprattutto il suo fine e la ripartizione equa che se ne fa. In politica
vi è uno Stato al servizio ed a beneficio dei cittadini.. che non può essere paragonato ad una qualsiasi
azienda che fa profitti!.
Possiamo
davvero immaginare un premier della nostra Nazione che paga le tasse
in Svizzera?, Un manager che ha portato la sede legale della nostra
azienda madre Fiat, in Olanda.. mentre quella fiscale l'ha messa in
Gran Bretagna? ..Che ha anche penalizzato l'economia meridionale del Paese?..Inoltre non dimentichiamo che Marchionne fino a
qualche tempo fa è stato a braccetto con Renzi condividendo tutta
la sua politica degli ultimi anni..Un candidato quasi improponibile
nell'ottica di una destra che dovrebbe restare legata a Salvini e la
Meloni!
Son
passati ventitrè anni da quando Berlusconi mise piede a Palazzo
Chigi e adesso, con l'incubo di un Movimento 5 stelle che
destabilizza la comoda politica delle contrapposizioni, il Cavaliere
insiste col sentire il dovere di dedicarsi al Paese..come fosse
ispirato da una somma entità divina. Ed ecco la solita ricerca della
figura che possa richiamare l'attenzione! Per lui Marchionne o
Draghi..simboli di una economia internazionale che ha guardato solo a
parametri e profitti, sono l'unica scelta perseverando sulla linea di
un sistema che procede quasi asettico e che condanna al suo servizio
ogni decisione sulle scelte della politica.
Sbagliato
pensare che Berlusconi tenda a voler dividere la destra! Berlusconi
ha semplicemente terminato il suo percorso politico..non ha più idee
a sostegno..nè più spazio per una politica che oggi deve muoversi
sui programmi e non sulle solite inutili campagne promozionali..Ha solo tante risorse economiche che gli permettono ancora di esprimersi!. La
sua testa lavora costantemente per la ricerca di uno scoop che possa
ancora far presa sul popolo..Se ancora ottiene consensi li deve al solo fatto che si oppone ad una sinistra..Ma questa non può più essere la
politica che ci serve!