11 apr 2022
PUTIN -UCRAINA : prepotenza e difesa...
7 apr 2022
UCRAINA: tra interessi ed accordi- divcacopardo
La storia dell'Ucraina e dei territori limitrofi andrebbe rivisitata con attenzione in considerazione dei complessi avvenimenti trascorsi. Tra questi abbiamo la necessità di definirne alcuni:
di vcacopardo
Potremmo azzardare che ancora oggi la faccenda ucraina rimane poco chiara per via di una serie di eventi che hanno indotto a pensare, forse anche motivatamente, interessi da parte dell'America in contrasto con quelli della Russia per un territorio ai confini con l'Europa più ricco di risorse rispetto ad altri limitrofi. Tuttavia, è inutile negarlo, gli episodi di aggressione violenta di questa guerra voluta da Putin hanno messo in risalto soprattutto la parte negativa e la prepotenza della nazione russa rispetto ai precedenti accordi, ribaltando il peso delle responsabilità.
Responsabilità che senza questa violenta e sanguinosa invasione si sarebbero potuti analizzare in modo diverso.
Ma occorre innanzitutto analizzare i dettagli sulle svolte avvenute in successione partendo da quando si operò un referendum per concedere l'autonomia alla regione infuocata del Donbass, dove si concordò come prerequisito un accordo (accordo di Minsk del 5 Settembre 2014) che prevedeva di porre fine alla guerra che infuocava nella parte orientale dell'Ucraina. Il testo, firmato sotto l'egida della Organizzazione per la sicurezza OCSE, era composto da dodici punti e garantiva monitoraggi, garanzie per il cessate il fuoco, decentralizzazione dei poteri, rilascio degli ostaggi, garanzie per lo svolgimento di elezioni locali ed il ritiro da parte della Russia delle proprie truppe dal suolo facente parte dell'Ucraina.
Per quanto concerne la Crimea, non sembra essere stato il popolo a decidere, ma gli stessi russi poco prima della loro invasione attraverso un referendum indubbio che potrebbe ritenersi persino poco affidabile e che la stessa ONU non riconobbe.
Infine bisogna sottolineare che anche il popolo Ucraino aveva operato la sua scelta ancor prima dichiarando la propria indipendenza attraverso un referendum svoltosi nel 1991 e questo non può di certo considerarsi meno importante di quello avvenuto in Crimea.
Ora..se mettiamo in fila questi elementi avvenuti negli ultimi trent'anni ci accorgiamo di quanto ogni paese abbia sempre desiderato di rimanere libero nella propria indipendenza al di là di referendum più o meno manipolati ed anche nella ipotesi di ammettere che in Crimea si possa essere svolto un referendum non manovrato, sicuramente rimane il fatto che un concordato come quello di Minsk insieme al referendum del 1991 per l'indipendenza dell'Ucraina... messi in rapporto con l'aggressione russa di questi giorni, pongono un motivato dubbio di quanto questa manovra voluta da Putin risulti solo spinta da una voglia di potere. Un potere su un territorio che egli pensava di conquistare con estrema facilità e nel quale invece ha trovato una resistenza tanto eroica quanto supportata da motivazioni legate da precedenti accordi.
31 mar 2022
LA CRITICA ANTI SISTEMICA CHE NUOCE AL PAESE ED AL PROGRESSO EUROPEO
..la visione demagogica dei più ostinati populisti ….
di vcacopardo
Sappiamo bene che la nostra società vive su posizioni contrapposte ed incoerenti con variabili dovute ad un mondo che avanza velocemente: In queste si riscontrano anche quelle...quantomai demagogiche...di chi pensa che si possa vivere in una società dove la pace debba prevalere in senso assoluto al di là di ogni altra prepotenza.
Credo che la maggioranza assoluta del nostro paese sia sempre stata favorevole alla pace e contro ogni conflitto, e quindi vorremmo non far mai uso delle armi, così come non vorremmo il malaffare, la criminalità, i femminicidi e la violenza sui bambini. Tuttavia non viviamo nel paese delle meraviglie e se per quanto riguarda la criminalità e la violenza in genere dobbiamo lottare attraverso operazioni di prevenzione, lo stesso dobbiamo fare per la difesa del nostro Stato. Preventivare significa purtroppo il dover affrontare una MODERNIZZAZIONE degli armamenti ormai obsoleti ed a tal scopo si era predisposto un piano già nel 2014 attraverso una intesa comune con gli altri Paesi della Nato. Lo si è fatto solo e soltanto in nome di una DIFESA che potesse preservarci da pericolose eventualità. Bisogna anche comprendere che in questa spesa ci sono studi di tecnologia avanzata su droni, radar e strumenti utili alla difesa oltre che spese per il personale abilitato che si va rinnovando: La faccenda che riguarda l'impegno economico verso le armi è sempre stata difficile da digerire, ma è assodato che diventa purtroppo indispensabile per la difesa.
Al di là di ciò... quello che si evidenzia con insistenza in alcuni personaggi inseriti nel contesto politico è il continuo strenuo..e persino comodo attacco al sistema, un sistema che, come tutti sappiamo, non è di certo una panacea sul piano sociale e che andrebbe sicuramente rivisitato attraverso una modernizzazione seria che lo renda più innovativo e funzionale alle esigenze dei cittadini attraverso opportune riforme...donandogli maggiore equità oltre che maggiore sicurezza. Ma questo sul tema sociale è un lavoro oggi di certo spettante alla politica nazionale ed europea che, malgrado i ritardi, sembra già stata smossa da una sopravvenuta pandemia e da pericoli imminenti di guerre.
La perenne critica anti sistemica, che oggi sembra condannare tutto, guidata da personaggi come Di Battista, non aiuta in tal senso. Una critica vuota che finisce con l'aggredire tutti e tutto in nome di un facile populismo e che al contrario non rende utilità al cambiamento in termini di funzionamento. DiBa si è ormai costruito come un personaggio che attacca tutto e tutti avanzando proposte quasi irrealizzabili..attacca il nostro presidente del consiglio Draghi come fosse agli ordini di un sistema finanziario occulto senza rendergli mai alcun altro merito, ed attaccherebbe altresì chiunque altro che dovesse salire alla presidenza del consiglio trovando qualunque appiglio per scontrarsi. Il tutto con la facile retorica di un sistema corrotto e con l'enfasi di un dialogo costruito a volte senza una vera conoscenza dei fatti che non porta mai a conclusioni valide se non a quello di mettersi sempre in contrapposizione. Per quanto si possa dare ragione a questo personaggio su alcuni punti e temi sociali in cui la politica ha perso notevole tempo, quello che riesce difficile da difendere è il suo procedere in modo strenuo contro un sistema senza mai impegnarsi seriamente di costruire una base per risolvere tali temi.
La critica anti sistemica di questi personaggi può essere valida solo se si ricerca un equilibrio nel dialogo e se si riscontrano proposte inerenti valide e non solo critiche ad oltranza e dispersive, poiché le soluzioni per una società odierna, dove persino il tema della democrazia rimane in crisi e dove multiculturalismo e globalizzazione avanzano senza regole, la ricerca deve essere affrontata senza facili demagogie e populismi che potrebbero forse ammaliare l'ascoltatore, ma portare solo confusione...provocando continuo disorientamento.
22 mar 2022
QUANDO SI PARLA DI PACE...
di vcacopardo
Quando si parla di pace nel conflitto odierno che vede l'impero Russo aggredire pesantemente un paese sovrano, si resta incapaci di comprendere!
Domandiamoci prima cosa significa la parola “pace” per un paese che aggredisce e che senso assume per una paese costretto a difendersi!
Questa parola non potrà mai assumere un identico significato se si è costretti a difendersi da un fuoco nemico, quando invece chi deve comprenderlo dovrebbe essere solo l'aggressore che nel caso specifico insiste senza sosta a bombardare il paese aggredito!
E' chiaro che tutti noi paesi civili vorremmo la pace in senso assoluto, ma rimane una inutile teoria per di più demagogica... allorquando nella fattispecie...il paese sopraffatto intende difendere la propria sovranità ed il proprio popolo. Non dovrebbe nemmeno esservi alcuna esitazione nel doverlo aiutare: Il paese ucraino, sia che inviassimo armi o no, ha deciso ugualmente di difendersi anche solo con le proprie armi. Tuttavia abbandonarlo in una guerra di difesa sarebbe contro i nostri stessi principi.
9 mar 2022
UCRAINA: DEMOCRAZIA E ASSOLUTISMO OLIGARCHICO
di vcacopardo
Vi sono bambini che muoiono e corrono verso la salvezza, madri, intere famiglie che cadono ferite a morte sui percorsi umanitari, scene che commuovono tutto il mondo... spesso non si può fare a meno di nascondere le lacrime esprimendo rabbia! Eppure c'è chi ancora ricerca responsabilità attraverso minuziose ricerche che possano giustificare il violento aggressore: Da alcuni, ben seduti nelle comode poltrone, la lotta tra l'occidente e l'impero Russo sembra osservarsi con l'occhio di chi partecipa ad una partita di calcio, continuando a giustificare sulla scorta di avvenimenti storici come fosse una normale competizione agonistica...
Non capisco... e come italiano mi vergogno.... di questo continuo richiamare altri avvenimenti di guerra quando il tema odierno è quello dell'Ucraina e dei milioni di civili che fuggono dietro le bombe. Forse tutto questo farà stare meglio? O compensa le responsabilità di un violento aggressore?
Nel passato hanno sbagliato i paesi occidentali come la Francia e l'America e persino noi che vi siamo andati appresso (quasi sempre con forti autocritiche nel paese), tuttavia il tema odierno è un altro! Sembra si voglia quasi offrire una qualsiasi discolpa..il chè mi sembra inappropriato e non rispettoso per tutta la popolazione ucraina che soffre .
C'è anche chi persevera nel sostenere che la costituzione ucraina abbia nell'art 102, una giustificazione al fatto che Putin si incazzi: una espressione che nel momento stona in modo intollerabile contro la popolazione civile ferita a morte. Bisognerebbe stare attenti alle parole!
Questa modifica della Costituzione volta a "rafforzare“l’impegno dell’Ucraina verso l’adesione all’Unione europea e l’integrazione euro-atlantica ha avuto luogo durante il mandato dell’ex presidente Petro Poroshenko nel 2019 e sappiamo che i politici ucraini non erano tutti favorevoli. Al di là del fatto che essere il garante non significa che hai libero accesso alla NATO, per evidenti opportunità ancora adesso l'Ucraina non è nella NATO. Quindi l'attacco di tale ferocia non può essere giustificato in nessun modo tranne che per volontà di voler impadronirsi di un territorio e dei beni di un paese sovrano storicamente fratello.
Sta di fatto che democrazia significa essere liberi di decidere e se il paese ucraino ha messo in piedi un governo votato dai suoi cittadini non può assolutamente essere assalito e messo a ferro e fuoco perchè il popolo ha deciso democraticamente: Questo fa la differenza tra la democrazia e l'assolutismo di una oligarchia!
2 mar 2022
LE LUNGHE COLONNE DELLO ZAR PUTIN
(Le lunghe colonne armate... tra cannoni e carri armati... che entrano in un territorio sovrano, fanno tanto pensare all'invasione della Polonia da parte della Germania di Hitler . In un mondo come quello odierno dove esistono armi molto più sofisticate, questa visione di incolonnamenti appare quasi inverosimile e non può che farci tornare al passato)
di vcacopardo
Putin ha rotto i già precari equilibri geo politici. La sua aggressione armata ha ormai interrotto i rapporti con una parte del mondo dove con l'arrogante autarchia ha schiacciato ogni altra prospettiva di un mondo di pace democratica.
L'aria dei paesi limitrofi (bielorussia-ucraina) sarebbero forse dovuti adattarsi ad una sorta di cuscinetto e si sarebbe dovuto lavorare al fine di renderle autonome creando così una aria di confine neutra per il bene di una geo politica divisa in posizioni ideologiche ancora lontane: Aree neutrali che non sarebbe voluto dire non libere di esprimere autonomamente un proprio sistema! Ma questa potrebbe ormai apparire come una favola...Il fatto è che con una guerra in corso tutto diventa sempre più difficile!
Si può restare incerti sulla fornitura di armi da parte dei Paesi europei, come anche sul momento scelto per far entrare il paese aggredito nella UE, tuttavia, nel pieno delle incertezza, sembra essersi destabilizzata la scena mondiale. L'unica cosa certa, dettata da un pragmatico cinismo, sarà la corsa a guerra finita per la ricostruzione di un paese distrutto per risollevare le sorti di qualche economia. Ma, a cannoni spenti, resteranno una moltitudine di cadaveri e l'incognita della ricerca di una soluzione geo politica, dove forse la Cina potrebbe inserirsi con insistenza nella ricerca di un accordo che possa soddisfare tutti.
Anche se il mondo non sarà destinato a resistere ad eventuali guerre nucleari, si sarà comunque dimostrato come la diplomazia mondiale abbia sbagliato tutto in favore di soli interessi personali delle Nazioni. Di certo non si potrà mai giustificare una tale aggressione che ha portato solo morte e distruzione da parte di una grande Nazione guidata da chi ancora crede di essere onnipotente in terra.
26 feb 2022
SI SPEGNE UNA PANDEMIA..SI ACCENDE UNA GUERRA
di vcacopardo
Era sicuramente da scongiurare anche per un'economia mondiale già messa a dura prova!
Putin sembra voler riappropriarsi e ricostituire i vecchi confini sovietici all'insegna di un determinato nazionalismo, tuttavia non è nemmeno esatta la rappresentazione che potrebbe apparire un pretesto quello di una NATO che non sembra per nulla ancora inserita territorialmente nel paese Ucraino.
Se anche provocato dalla questione NATO, Putin ha ostentato un attacco che oggi pare coinvolgere la cittadinanza intera a difesa della capitale Kiev: E' chiaro che in tal modo la sua risposta non può mai più esser considerata una regolare difesa alla provocazione, ma una esagerata e sanguinosa risposta che, in realtà, avrebbe potuto contenere rimanendo con le sue armate fermo ai confini delle regioni autoproclamate del Donbass. Sarebbe bastato questo per imporre un freno alla supremazia di un patto atlantico che avrebbe destato preoccupazione nel territorio del nuovo Zar.
Quasi impossibile da credere! Ma purtroppo quelle scongiurate previsioni di una guerra in Ucraina hanno ormai preso il tragico percorso che potrebbe aprire a domino una lunga serie di altri venti di guerra. Sono già poco meno di duecento i deceduti ...e se ne aggiungeranno tantissimi altri... in questo attacco a cerchio dell'esercito Russo voluto da Putin dove ormai non si contano i palazzi e le abitazioni civili colpite da missili:- Più dura sarà la resistenza, maggiore sarà il numero dei morti e ciò non potrà mai avvantaggiare un Putin già in parte contestato nel suo stesso paese.
Il presidente ucraino Zelensky pare resistere e molti cittadini nella capitale cercano di impedire l'entrata gettando molotov verso i carri armati invasori ... Intanto si scappa dalla nazione ed i rifugiati aumentano generando un caos nel quale non sarà difficile nelle prossime ore vedere altre macerie : -Una vittoria di Putin o una sua chiara sconfitta? Come potrà ormai apparire questo estremo atto agli occhi del mondo intero in considerazione del sangue che sarà versato compreso quello di innocenti bambini?
L'Europa e l'America rispondono con le sanzioni che oggi non sembrerebbero arrecare troppi problemi alla Russia, ma che certamente più in là potrebbero mettere in difficoltà l'economia del paese.
Una ricercata operazione di smilitarizzazione attraverso una guerra lampo che sembrava dover essere meno invasiva risparmiando l'entrata in difesa dei cittadini, ha provocato tutto il contrario. Una manovra che pare ormai esser scappata di mano al duro Putin che pur di invadere e prendere il comando del governo ucraino non ha e non tiene tutt'ora conto della moltitudine di morti e macerie che si lascerà dietro le spalle.
8 feb 2022
LA "MONDANITA' SPIRITUALE" DI PAPA FRANCESCO
19 gen 2022
L'EUROPA E LA RICERCA DEI PROPRI VALORI
10 gen 2022
DISCRIMINI….E RETORICA SOCIALE
- “Se il libero mercato sembra indispensabile per un progresso che voglia basarsi sul merito, sulla qualità e su un essenziale principio di competizione, questi deve necessariamente far uso di una regolamentazione che renda maggior equilibrio e più stabilità alla società…
- -Non è solo un problema di etica ma anche di sostanza! La società si è ormai formata!.. il problema fondamentale, oggi, è quello di saperla equilibrare! Di renderla bilanciata in favore di un benessere collettivo che possa soddisfare le esigenze di tutti senza incidere negativamente sui valori, la vita, sui meriti e le capacità. Se questa corda, ormai troppo tesa, si rompe.. anche il beneficio e le ricchezze dei pochi decadranno ed il rischio di una rovina potrà colpire l’intera società nel suo insieme: povertà e ricchezza potrebbero lasciare lo spazio a distruzione, sfiducia e fine di ogni sistema democratico collettivo.”
28 dic 2021
ELEZIONE DEL CAPO DELLO STATO
Nella seconda metà del mese di gennaio il presidente della Camera Fico, dovrebbe inviare le lettere alle Regioni affinchè procedano all'elezione dei rispettivi delegati. Nella stessa comunicazione sarà evidenziata la data della prima convocazione ..ossia la seduta del parlamento per l'elezione del presidente della Repubblica.
Di sicuro una elezione che ad oggi sembrerebbe promettersi nel mondo della politica con senso poco chiaro rispetto ad una figura rappresentativa di “super partes” destinato al Quirinale.
Si fanno alcuni nomi, alcune figure le quali difficilmente potrebbero essere identificate come quelle di veri arbitri di un sistema istituzionale privo di ombre e conflitti: La figura del capo dello Stato deve identificarsi come quella di una figura sopra le parti alla quale viene assegnato anche il compito di dare il via ad ogni governo per il bene del paese, soprattutto per risolvere gli innumerevoli problemi che gravano sulla nostra nazione.
Se questa figura viene scelta nell'ambito prettamente politico e di parte si svilisce ogni possibile “al di sopra delle parti” riflettendosi successivamente in un controllo sul governo non privo di un insopportabile conflitto, fra i tanti già esistenti, che non lascerebbe spazio ad un sistema come il nostro costruito su una Costituzione che ne garantisce le regole fondamentali. La scelta sul nome deve per forza basarsi su una figura non inserita in un Partito. Personaggio maschile o femminile purchè figura equilibrata a conoscenza delle regole fondamentali della Costituzione e del diritto.
Quirinale, che passione( una analisi di Paolo Speciale)
La nostra terra del sud ha vissuto questo settennato con un grande orgoglio, consapevole “a priori” dello stile e della sagacia con cui l’ennesimo proprio figlio asceso alla vita pubblica avrebbe tanto donato al Paese, da Lampedusa a Bolzano, nel segno dell’unità, non solo geografica, specie in tempi difficili.
Un rappresentante dell’unità nazionale in cui autorevolezza, eleganza e specifica competenza di natura giuridico-istituzionale non sono mai state disgiunte da una diffusa e palpabile popolarità, che tanto ha anche giovato ad un PD all’epoca fortemente renziano, che nel 2015 lo aveva praticamente incoronato senza difficoltà in quella dimensione ideologica gravitazionale – il centro - rimasta dopo diversi decenni fulcro, al netto di contingenti e passeggeri populismi, della scena politica italiana.
Quel “centro” presente, a “destra”, come certificato di garanzia centrale del liberismo imprenditoriale; ancora, nonché dove la cosiddetta “moderazione”, spostandoci a “sinistra”, si coniuga oggi idealmente con le numerose e predominanti anime cattoliche ivi migrate; una sinistra peraltro già scientificamente, oltre che strategicamente per il principio universale di sopravvivenza e di autoconservazione, connessa, suo malgrado, con altre espressioni politiche di ispirazione diversa, ormai solo storicamente.
C’è chi si preoccupa, oggi, pur nel compiacimento indotto dalla azione di un Esecutivo autorevole e per così dire di “solidarietà nazionale”, della assenza di fatto e di diritto di quella opposizione intesa come soggetto agente in quella libera concorrenza di cui deve necessariamente beneficiare nella conquista dei consensi, esercitando così quel precipuo diritto della democrazia.
Quasi che una situazione di emergenza, come ad esempio una pandemia mondiale, potesse costituire un fenomeno così “maior” da rendere “minor” la dialettica del gioco delle parti.
E forse la delicatezza del momento, che degenera effettivamente in pericolosa confusione intellettuale, è proprio questa. Ce ne danno prova, ad esempio, le varie e per certi versi improbabili candidature, enunciate come numeri al gioco della roulette, del prossimo Capo dello Stato, anche in nome di un anacronistico e meramente utilitaristico, in termini emozional-popolari, “patriottismo”.
Certo, si tratta dell’evento istituzionale in cui, proprio per la sua strutturazione voluta dai Padri costituenti, i cosiddetti “gruppi di pressione” vivono il loro più intenso momento di gloria.
Ma, di contro, si tratta anche di dover comprendere che, talvolta, maggioranza ed opposizione è meglio che non ci siano, senza che ciò generi pericolo per una sistema di sovranità popolare collaudato come il nostro.
E ciò può e deve accadere soltanto al periodico risveglio, presso tutte le forze politiche, della settennale “passione” per il Quirinale; sì, proprio perché l’arbitro che sarà scelto la assuma in sé e la rivolga tutta alla Nazione più bella del mondo, la nostra.