27 mar 2019

ELEZIONI REGIONALI... E FUTURO POLITICO




Sarà anche un dato di fatto che il Movimento 5Stelle nelle regionali della Basilicata non ha ottenuto una maggioranza, ma non c'entra proprio nulla il paragone che ci si ostina a fare con le politiche del 2018! Non si sottolinea il fatto che proprio in ambito regionale il Movimento 5Stelle ha più che raddoppiato i suoi consensi..ed è il primo partito della regione!

di vincenzo cacopardo

Una certa stampa incalza per comodo sull'argomento... e guai a contraddire la stampa e gli sfegatati che guardano con astio i nuovi arrivati...poiché si finisce sempre per passare come ferventi adulatori dei pentastellati e non come attenti analisti della politica e del metodo delle elezioni!

La verità che si vuole nascondere ai cittadini meno esperti è quella di confondere la diversa tipologia delle elezioni. Ma chi conosce questi argomenti sa bene che le lezioni Politiche non hanno nulla a che spartire con quelle regionali dove le liste civetta sollecitano e restano fondamentali per fare salire l'intera lista con i Partiti tradizionali. Ciononostante non è detto che se si votasse per le politiche oggi una consistente emorragia di voti per i Cinquestelle potrebbe esserci!

Quello che di certo emerge è il fatto che un partito di opposizione, che con un nuovo segretario vorrebbe presentarsi rinnovato, è riuscito a portare in Consiglio Regionale Marcello Pittella, ex presidente della Regione coinvolto nello scandalo della sanità lucana. Dimostrandosi ancora una volta che malgrado il bisogno di una opposizione... questi Partiti non riescono ad avversare politicamente questa maggioranza se non attraverso figure indagate che operano con il loro stesso consenso.
Le ultime tre elezioni regionali manifestano anche la voglia di ritornare ad un nuovo bipolarismo...se non addirittura un bipartitismo..in completa avversione con una legge elettorale spinta sul proporzionale che per adesso ne complica ogni formazione. La circostanza è anche supportata dall'odierno accordo governativo.. che si è costruito malgrado le tante differenze tra gli alleati..e che rimane il frutto di uno strano sistema elettorale proporzionale non esattamente definito nei ruoli. Destinato nel futuro a tendere quasi meccanicamente a ricostruire un altro sistema bipolare attraverso la forza di un maggioritario a cui tanti aspirano.

Non avendo messo al centro dell'attività politica il fondamentale ruolo parlamentare e bay-passandolo di continuo..non si potrà mai rendere forza allo stesso principio proporzionale.
Tutti gli sforzi per ricostruire il nuovo sistema secondo le giuste logiche.. sembrerebbero perciò risultati vani e la politica continuerà a rincorrere il sistema bipolare contenendo le posizioni dei cittadini nell'ambito delle due monolitiche posizioni e tagliando in due il pensiero politico.

Cambiare non vuol dire sempre innovare!

Tanti errori da parte di tutti!..Da parte di una politica che non ha percepito il momento favorevole per il cambiamento e non ha inteso proiettarsi con buon senso verso le analisi e la ricerca del nuovo..attraverso nuove idee di innovazione.
Quella di oggi tra il M5S e la Lega non è esattamente una sintesi, ma una precisa spartizione di regole e principi che spesso contrastano..Sebbene alcuni risultati potranno sembrare positivi, le differenze insite nello stesso contratto di governo nel tempo verranno al pettine.
E' un legame che prima o dopo esploderà per ricostruire un “futuro” che sembrerebbe destinato a tornare nel “passato”.



20 mar 2019

LA FINE DEL QUANTITATIVE EASING CHE RIDUCE LA CRESCITA E SOLLECITA LO SPREAD.



Nessuno che analizza i conti pubblici del nostro Paese ed i dati di crescita.. si pone la domanda sulla fine del Quantitative Easing. Uno strumento che ha sicuramente dato forza ai governi precedenti.. ed in mancanza del quale oggi...si riduce la crescita di tutti i paesi della UE.

di vincenzo cacopardo


Quando si valuta l'andamento dello spread non si puo' non tener conto del fattore QE. Ma cos'è il QE che la Bce di Draghi ha avviato nel marzo 2015? 
E' un particolare strumento di politica monetaria: Le banche centrali solitamente, in condizioni normali, tengono sotto controllo l'inflazione con il rialzo e il ribasso dei tassi d’interessi.

Letteralmente significa “alleggerimento quantitativo” ed è un meccanismo finanziario di immissione del denaro pubblico con lo scopo di ampliare la quantità di moneta in circolazione in modo da stimolare l'economia.
Oltre alla spinta all'economia..in questi anni...il QE ha avuto effetti positivi anche sulle borse, ma è di sicuro uno strumento che può sollecitare l'andamento dello spread.. Inoltre, avendo un po' più soldi a disposizione, grazie al rivalutarsi delle loro attività finanziarie, i consumatori sono stati spinti a spendere di più, limitando ogni rischio di deflazione generata dalla crisi.

Quando il Qe valeva 80 miliardi di acquisti mensili, la Bce e la Banca d'Italia compravano fino ai 12 miliardi al mese di BTP, poi gli acquisti sono passati a 60 miliardi.. e con la fine del 2018 sono cessati. Naturalmente..essendo ormai finiti..solo i governi precedenti ne hanno potuto beneficiare.

C'è chi afferma che la fine del Qe non è la fine del mondo...ma è un inizio del ritorno a un mondo finanziario più naturale...e che la sua fine non significa che la deflazione sia stata sconfitta, ma che la crescita dell'economia non ha più bisogno di un sostegno straordinario del grosso compratore. Tuttavia è chiaro che la sua mancanza non può aiutare alla stessa maniera una crescita come avvenuto durante il governo di Renzi e Gentiloni.

La Bce oggi non immette più nuova liquidità, e continua a reinvestire quella esistente utilizzando i soldi rimborsatigli dagli stati europei alla scadenza dei titoli, per comprare altri bond sul mercato...Insomma.. finito il QE, la Bce ha promesso di mantenere un altro diverso impegno decidendo di acquistare sul mercato secondario i titoli di Stato in vita restanti tra 1 e 3 anni di ogni Paese che ne chiede aiuto. In cambio degli acquisti da parte della Bce, lo Stato che chiede assistenza.. si deve, però, impegnare a ristabilire la sostenibilità del suo debito pubblico, mantenendo una disciplina sui conti pubblici, ed a collaborare attraverso riforme strutturali di sostegno alla crescita.

Naturalmente se lo Stato non rispetta tali impegni, la Bce può sospendendere di comprare. Tutto questo resta perciò valutato dalla stessa BCE secondo i suoi parametri e non propriamente sui bisogni di una politica indicata dai governi ed i loro cittadini.

19 mar 2019

FUTILE ATTESA PER LA “BELLISSIMA” DI MUSUMECI




di vincenzo cacopardo
Tempo addietro in questo mio blog scrissi un post sulla politica regionale siciliana che portava il titolo: “Diventerà bellissima.. ma quando?” Era già trascorso un anno e secondo le accalorate promesse del suo Presidente Musumeci..la politica siciliana e la stessa isola si apprestava a cambiare volto.


Nel mio stesso post ..scritto in attesa del cambiamento promesso..sottolineai il nulla che si scorgeva all'orizzonte per una totale mancanza di idee verso l'innovazione e gli ulteriori riprovevoli arresti per presunti casi di corruzione. Segnalai poi quei progetti politici inutili sotto il comodo e retorico ombrello ipocrita della difesa del territorio.

Vi era una figura di spicco sulla quale si ponevano speranze e che occupava una posizione di prestigio per la sua grande esperienza, ma sappiamo anche che il suo compito rimaneva costretto in un preciso ambito più di competenza scientifica che di decisionismo politico. Purtroppo per un malaugurato incidente ci ha dovuto lasciare! Del Professore Sebastiano Tusa.. che compiangiamo e stimavamo..ricorderemo sempre l'opera scientifica riconoscendone il merito a tutto vantaggio della nomea della nostra isola.

Tuttavia.. ancora oggi.. tutto rimane com'era.. nulla politicamente sembra cambiato dall'entrata del governo Musumeci..e nulla potrà mai cambiare per il fatto che tante delle figure che presiedono la giunta poste al comando dell'amministrazione rappresentano una vecchia impostazione della politica ormai al tramonto. A questo si aggiungono le nuove inchieste della magistratura che toccano esponenti di spicco della stessa giunta e personalità vicine al presidente.
Una nuova notizia che accentua la gravità della situazione si apprende in questi giorni: la Guardia di Finanza ha eseguito un decreto di sequestro da 800 mila euro nei confronti di altre 7 persone, tra cui l’attuale Presidente della Commissione Bilancio dell’ARS, Riccardo Savona.

Il risvolto di queste pesanti accuse le lasciamo alla magistratura, ma è compito di chiunque abbia a cuore le sorti della amministrazione della nostra Regione approfondire e disapprovare il ruolo politico di una giunta la cui superba denominazione durante la campagna elettorale era quella di far diventare “bellissima” la nostra isola.
Far diventare appena ordinata ed accogliente (e nemmeno bellissima) la nostra isola attraverso il mondo della politica che dovrebbe guidarla.. vuol dire cambiarne la stessa mentalità sistemica politica..vuol dire prodigarsi con impegno e cuore verso la strada delle bellezze e delle risorse naturali che la occupano. Vuol dire lavorare per un disegno delle infrastrutture occorrenti ed in coerenza con lo sviluppo naturale della nostra isola..etc..

Difficile che la Sicilia con questi soggetti che amministrano diventerà mai bellissima!..Sono soggetti politici attaccati al vecchio sistema delle contrapposizioni destra-sinistra ormai obsolete che continuano a generare politiche rabbiose di reazione ed incongruenti. Nessun territorio..men che mai la nostra Sicilia... merita una simile politica che così facendo potrà solo trasformarla in un'isola bruttissima.





9 mar 2019

ISTINTO E CONOSCENZA nella visione politica e sociale odierna




Inspiegabile come ancora oggi in temi di natura politica, nonostante l'infinita serie di mezzi di informazione, una buona parte della società ragioni attraverso un “istinto”... limitando a priori ogni fondamentale spazio alla “conoscenza”.
di vincenzo cacopardo

Sarà per la insipienza di non volersi immedesimare nelle questioni sociali o la volontà di non volerli approfondire con un'opportuna lettura..o anche per il semplicistico irrefrenabile principio di voler valutare tutto solo emotivamente.. Comunque sia...sta di fatto che...una buona parte di cittadini oggi continua ad affrontare i temi complessi della politica solo attraverso un proprio impulso emotivo... lasciandosi trasportare dall'impeto del momento.. senza approfondirli e percepirli con la giusta cognizione.

Temi fondamentali di cui oggi si discute..che riguardano il nostro Paese ed il rispetto per la vita.. come la questione migranti e la legittima difesa... sono argomenti che meriterebbero un'attenzione particolare... poichè toccano i valori primari dell'essere umano. Andrebbero approfonditi con un processo conoscitivo particolare e senza alcuna ragione di avvertirli con la superficiale rabbia supportata dall'emotività.

Ambedue i temi... ad i quali potrebbero aggiungersene altri... restano i cavalli di battaglia del leghista Salvini che già da tempo ha incanalato il suo percorso pseudopolitico nell'”istinto” per toccare gli animi dei suoi aderenti. Salvini...(che per me non è un fascista).. rimane comunque reazionario nel momento in cui nella sua narrazione, sottovalutando ed a volte persino tralasciando...la fondamentale funzione della conoscenza, stigmatizza all'eccesso l'insofferenza e il bisogno della ribellione emotiva.

Nel suo linguaggio politico...il leader della Lega stimola a reagire per istinto... il che, oltre a risultare riduttivo, resta poco edificante e costruttivo: Se nel momento riesce ad ottenere un risultato che lo avvantaggia in termini di adesione, col tempo...proprio in mancanza di approfondimenti e contenuti cognitivi... la sua politica si dimostrerà piena di incognite e spingerà ad altrettante pericolose reazioni opposte.

Insomma... la storia (anche quella politica) ci insegna che ad ogni reazione istintiva non può che corrisponderne un'altra..e quando queste azioni reattive sono prive del contenuto di conoscenza, il tutto non può che ridursi in scontri vuoti in cui quello che prevale, oltre all'ignoranza, è la supremazia della forza e della prevaricazione. Qualcosa sempre più difficile da contrastare proprio in mancanza di un dialogo che non può che basarsi sulla “conoscenza” degli argomenti.

7 mar 2019

DI MAIO..IL MOVIMENTO .. IL CORAGGIO... ED I RISCHI



Adesso il vero nemico di Di Maio potrebbe diventare lo stesso Movimento da lui guidato, poiché quando si governa e soprattutto quando lo si fa in una coalizione con un Partito di principi fondamentalmente diversi, i percorsi da intraprendere risultano non facili e spesso in contraddizione con la sofisticata ed irriducibile politica indicata dal suo Movimento.

di vincenzo cacopardo

In sostanza Di Maio il quale, malgrado le continue offese ed i ripetuti oltraggi alla sua figura, dimostra una volontà ed un coraggio non comuni ( i rischi di un fallimento potrebbero essere enormi per la sua stessa immagine) è costretto ad ingoiare bocconi amari e nel contempo tenere a bada una organizzazione la cui politica trasversale lascia sempre scontento qualcuno.
E' più che evidente che in una condizione simile non è vantaggioso..e forse persino sconveniente.. mantenere i due ruoli: Quello di leader del Movimento politico e quello governativo che lo impegna in ben tre forti ministeri.

Probabilmente il problema sembrerebbe porsi per il fatto che non esiste attualmente una figura politica all'interno del Movimento con le capacità adatte per rimpiazzare Di Maio nella sua opera di leader politico.. lasciandolo in tal modo libero nella elaborazione del difficile programma governativo...o forse non lo si vuole trovare? Sta di fatto che questa condizione non potrà mai favorirlo!

Si è spesso criticata l'organizzazione politica di questo Movimento basata su figure costruite attraverso una piattaforma virtuale poco convincente e dove l'anima del dibattito interno appare inesistente. Quando questo Movimento si appresta a votare l'approvazione di un decreto o una qualsiasi legge in Parlamento ..la sensazione è quella di vederlo spesso impreparato e non compatto in ragione del fatto che manca proprio un fondamentale scambio preventivo. Una discussione che..in realtà.. rimane l'anima sana di qualsiasi organizzazione politica. Proprio questo rimane il punto debole di un Movimento che ha deciso di promuoversi nel Governo in alleanza con uno dei più ostici e furbi personaggi della politica attuale.

Queste condizioni potrebbero finire per fare implodere una organizzazione politica che pur proiettandosi con enfasi verso il desiderato cambiamento.. non pare usare i giusti principi di base per una politica di maggiore funzionamento... e forse proprio il migliore tra di loro... potrebbe finire col pagarne un alto prezzo.

5 mar 2019

ALLE PORTE UN ALTRO FUTURO POLITICO BIPOLARE



Con la sua aria pacata e bonacciona Zingaretti ha conquistato di certo la simpatia di molti aderenti al Pd. tuttavia sono certo che anche la figura di suo fratello (nel ruolo del commissario Montalbano) abbia in parte influito. Un partito che da tempo, dopo il regno di Renzi, aspettava un cambiamento al suo vertice.

di vincenzo cacopardo

Vedremo col tempo se Nicola Zingaretti riuscirà nel difficile compito di reindirizzare il Partito verso l'innovazione desiderata dai suoi aderenti..anche se..per certi versi.. sarebbe più utile riformarlo persino nel nome e nel simbolo.
Si vedrà nei prossimi giorni come si incanalerà il dialogo politico al suo interno con la imperitura figura di Renzi e quali effetti produrrà il riconoscimento di un personaggio politico più sobrio e dall'innata personalità rasserenante. Certo l'andata a Torino talmente tempestiva per dire si al TAV ..un po' stupisce.. tendendo a tradire la sua stessa immagine!

Oggi l'aria dei consensi sembra premiare l'avanzata del PD depauperando il consenso dei 5Stelle. I pentastellati pagano di certo una cattiva comunicazione..il modo di organizzare la loro struttura politica..il loro iper assoluto .. assomigliando ad una sorta di armata inquisitoria che finisce col non convincere e persino mettere paura. 
Vi è anche una incomprensibile esplicazione sul doppio ruolo del leader DiMaio in un movimento che si dichiara per il cambiamento..Tuttavia va detto a suo favore che..volendo tener fede ai suoi impegni (più o meno condivisibili) Di Maio pare mettervi un grande impegno rischiando non poco.. Qualora dovesse crollare ne pagherebbe un costo personale altissimo.

In questo quadro di piccoli.. e notevoli cambiamenti.. quello che più se ne ricava è una alta possibilità di ricostruire un nuovo bipolarismo. L'arrivo di un nuovo segretario nel partito a sinistra ..potrebbe dare maggiore forza a tutto ciò. La circostanza è anche supportata dall'odierno accordo governativo.. che pian piano si è costruito malgrado le tante differenze tra gli alleati..e che rimane il frutto di uno strano sistema elettorale proporzionale non esattamente definito nei ruoli. Quindi destinato nel futuro a tendere quasi meccanicamente a ricostruire un altro sistema bipolare attraverso la forza di un maggioritario a cui tanti aspirano.

Non avendo messo al centro dell'attività politica il fondamentale ruolo parlamentare e bay-passandolo di continuo..non si è potuto rendere forza allo stesso principio proporzionale. Tutti gli sforzi per ricostruire il nuovo sistema secondo le giuste logiche.. sembrerebbero perciò risultati vani e la politica continuerà a rincorrere il sistema bipolare contenendo le posizioni dei cittadini nell'ambito delle due monolitiche posizioni.

In un certo senso si è ormai persa l'occasione di quella efficacia del principio parlamentare al quale il proporzionale avrebbe potuto offrire la base per un maggior confronto e che.. per Costituzione renderebbe valore a tutto il nostro sistema politico.. e si ritornerà a governare con la forza di un assolutismo..poichè incapaci di immedesimarci in un contesto in cui i sacrosanti ruoli, sia per principio..che per intuizione.. dovrebbero restare separati per una loro migliore funzione.


2 mar 2019

ANALISI DI UN CAMBIAMENTO POLITICO ANCORA ATTESO



di vincenzo cacopardo

Vi sono alcuni aspetti da dover approfondire prima di fare una analisi accurata del momento politico che stiamo vivendo. Approfondimento senza il quale non sarà mai possibile comprendere le ragioni che stanno creando una certa apprensione tra i cittadini: Nella valutazione del quadro politico odierno...ogni cittadino non può che passare freneticamente da una posizione all'altra con infinite incomprensioni ed eccessivi cambi di rotta..Il tutto..come la storia ci insegna.. potrebbe generare l' ulteriore motivo di rifiuto al voto..

Il primo aspetto analitico, è quello di capire qual'è stata la ragione per la quale a Marzo dello scorso anno una gran moltitudine di cittadini abbiano diretto il loro voto a favore di un Movimento.. Una organizzazione politica nuova che si era proposta di rompere con quel sistema che continuava ad imporre le identiche figure politiche legate ai vecchi partiti tradizionali. Il secondo non può che essere l'evidente rilievo sulla stessa struttura politica organizzativa dei 5Stelle ..(resa ancora più incerta dall'azione di una stampa che persevera con la continua demolizione contro di loro) Qualcosa che aveva posto dubbi fin dall'inizio e che adesso... in fase governativa... si mette sempre più in evidenza.

Se per quanto riguarda il primo punto il risultato delle urne era già prevedibile e conclamato dalla forte affermazione.. (soprattutto per via dell' eccessiva iniquità che nel Paese si risentiva)... per quanto riguarda il secondo aspetto, quello attinente la sua organizzazione, continuano a venire a galla contraddizioni ed anomalie che pongono notevoli problematiche riflesse automaticamente in fase governativa.

Accorgendosi di questi difetti oggi Di Maio cerca in parte di rimediarvi (con l'apertura alle liste civiche e cercando di dare supporto ad una organizzazione da formare in modo più strutturato e capillare nel territorio). Ma potrebbe ormai essere tardi.. anche perchè restano da superare altri temi come quello di una piattaforma poco convincente e determinante ..sulla quale si continuano ad alimentare polemiche. Non si comprende anche perchè questo Movimento continui a fissarsi sulla limitazione dei mandati e trascuri l'importanza di limitare i ruoli: Occuparsi di governare e guidare insieme una organizzazione politica è sempre stata la tragica fine delle figure politiche..Oltre ad essere azzardato è anche di difficile cognizione per chi ha sempre pensato che “uno vale uno" ..quindi non due.

Vi è però un aspetto preponderante che riguarda il pensiero dei tanti che avevano votato un Movimento post ideologico e che... malgrado le critiche sull'organizzazione, vi restano ancora legati pensando di individuare nella loro affermazione una possibilità di rottura del sistema a beneficio di uno nuovo che potrebbe offrire maggiore innovazione. 
I più delusi restano ancora coloro i quali avrebbero sperato che non si sarebbero mai dovuti inserire in un governo con altri.

Sono errori di percorso di un Movimento che sapendo di essere trasversale (avendo ricevuto consensi da ambedue le parti dei vecchi partiti) non avrebbe dovuto fare... imponendosi con una più conforme strategia ed un preciso metodo..Il rischio oggi è quello di accorgersi che persino la rottura del vecchio sistema sembra essere lasciata nelle mani del leader della Lega e quindi non esattamente in favore di quella desiderata successiva edificazione a beneficio di un vero utile cambiamento.

27 feb 2019

L'ETERNO IRRISOLTO PROBLEMA DEL PAESE ITALIA



di vincenzo cacopardo

"Sarà sempre la solita battaglia politica dove il Nord ed il Sud finiranno col trovarsi in competizione. Un infinito annoso scontro dialettico che vede un Nord industrializzato non comprendere l'importanza del territorio meridionale.. ed un Sud cinico, fin troppo rilassato ed incapace di rimboccarsi le maniche per costruire una forte politica meridionale a vantaggio della propria ed utile economia."

Oggi...col governo definito “gialloverde” che vede due forze politiche diametralmente opposte nel loro pensiero unite da un insolito contratto... la sostanza politica sembra essere definita esclusivamente da compromessi che toccano le esigenze di un Paese che rimane dissimile nella sostanza: Le esigenze del Sud contrastano con quelle del territorio settentrionale ormai ricco di un tessuto industriale e geograficamente meglio collocato rispetto all'Europa. Le vere esigenze per il meridione rimangono..invece ..legate all'aspetto naturale, al turismo, all'agricoltura, alla pesca, all'artigianato ed alla necessità di contenere le distanze geogragiche. Questo ormai è un fatto certo!

Un Leader di partito vicepremier cresciuto e formatosi nel territorio del Nord avrà sempre, oltre che una visione politica legata all'imprenditoria, un chiaro impedimento nella sua visione politica e sarà sempre spinto a ragionare per logiche di convenienza al fine di rendere alle sue regioni del Nord i necessari benefici economici ed infrastrutturali. Diversamente non potrà immedesimarsi alla stessa maniera in una politica di un Sud che necessiterebbe di uno studio programmatico più adatto per le proprie esigenze.

L'altro vicepremier cresciuto al Sud ed a capo del Movimento definito del cambiamento...sembra spingersi di più verso una politica meridionalista con espedienti che lasciano ancora pesanti dubbi (reddito di cittadinanza). La sua visione diretta più verso una politica di aiuto ad un meridione... lo distoglie naturalmente dalle esigenze di un Nord ormai formatosi industrialmente e manca comunque di un vero progetto approfondito e studiato.

La conseguenza è proprio quella che oggi ricaviamo.. quando temi importanti come il TAV e l'autonomia in contrasto con una vera mancanza di infrastrutture al Sud, non trovano una soluzione politica immediata riducendo il dialogo in una evidente contrapposizione tra chi in realtà difende gli interessi imprenditoriali del Nord e chi protegge le esigenze del Sud.

Abbiamo oggi un Premier nella palese difficoltà di non avere in mano una forza politica, che in qualche modo cerca di sanare le esigenze di tutti. Il Premier Conte potrebbe nel futuro acquisire maggiore rilevanza ed, al di là di ogni possibile avvenimento di questo governo, divenire a capo di una nuova forza politica più moderata. Sarà forse più consapevole del fatto che non vi potrà mai essere un equilibrio per il nostro Paese se non ci si pone di fronte ad una domanda sulla eterna questione meridionale.
Cioè, se ancora oggi nel terzo millennio, si possa parlare di una “questione meridionale” e se, con l’idea di un federalismo alle porte, si debba ritenere il Mezzogiorno come una faccenda ancora da risolvere. Poiché, se così fosse, non si potrebbe azzardare alcun progetto di vero federalismo che possa coinvolgere insieme la nostra Nazione.

In poche parole: non sarà facile costruire un sistema nazionale sano ed uniforme, se non si equilibra quel divario ancora esistente tra il Nord ed Sud del nostro Paese: Sarà una storia vecchia, ma rimane una più che valida ragione!
Ogni forma di progetto di federalismo potrà rimanere utile se nel contempo si opera un piano progettuale strategico che possa vedere un coinvolgimento pieno del Governo centrale e della Comunità Europea al fine di poter apprestare giuste ed indispensabili infrastrutture per il Sud.


26 feb 2019

LA STRATEGIA VINCENTE DI SALVINI CHE SMINUISCE L' OPERA DEI 5STELLE




Ormai appare chiara la strategia di Salvini che in questa coalizione governativa continua a succhiare linfa al Movimento del cambiamento portando contributo alla sua Lega (non altrettanto chiara pare manifestarsi agli occhi dello stesso Movimento5S).

di vincenzo cacopardo

Il leader della Lega.. con grande furbizia... intuisce quanto importante sia questo legame con i 5Stelle promotori di una immagine del cambiamento...
Un rapporto che non può che premiarlo poiché con esso sopperisce all'altro: quello che lo vincola con gli altri partiti della destra nelle regioni. La sua strategia.. all'occhio di tanti cittadini.. non può che essere vincente..al di là delle proposte governative della Lega..alcune delle quali in buona parte nascono da una idea del Movimento (come quota100): Salvini intendeva cancellare la Fornero e non lo ha fatto... condividendo ed appropriandosi successivamente della quota cento!

Se Salvini decidesse di staccare la spina con il Movimento e rientrare nei ranghi di una coalizione con il Cavaliere, agli occhi di tanti, cadrebbe la visione di una Lega rinnovata che ha inteso offrire un'immagine di cambiamento... e grazie a ciò.. una buona parte di consensi: Fino a che l'intesa con FI rimane racchiusa nell'orbita di qualche regione, i voti al Nord restano sicuri e buona parte dei voti al sud crescono!
Insomma... con questa strategia, nel silenzio di un Movimento che si è sempre mosso nella difficile orbita post ideologica in senso trasversale, Salvini riesce..purtroppo... a racimolare una buona quantità di consensi anche nel meridione!

Le elezioni in Sardegna:
Con una presenza di votanti appena al 50% le elezioni in Sardegna vedono la vittoria del centro destra... il PD come primo partito, seguito dalla Lega.. e poi il Movimento 5stelle ancora appaiato al Partito sardo d'azione (in attesa della conclusione del lento scrutinio). I dati parziali vedono il PD al 13%, la Lega al 12% ed i 5 stelle appena al 10...

Mancano poche centinaia di sezioni per l'elezione del Consiglio regionale e del governatore. Il candidato del centrodestra è in vantaggio con il 47,74%. Quello del PD al 33,18%, e quello del M5s) l' 11,07%.
Al di là del chiaro insuccesso del Movimento 5Stelle.. collocato al terzo posto ... quando si guardano con attenzione questi dati non possono non saltare agli occhi i giochi delle liste civetta che hanno accompagnato sia il centro destra che il centro sinistra e che hanno sicuramente collaborato al loro successo: Se la Lega con Forza Italia e Fratelli d'Italia insieme hanno racimolato meno del 25% ...il resto del 22% è stato dovuto alle liste locali che li hanno accompagnati nella vittoria del candidato (13 0 14 liste..tra cui il partito sardo d'azione). Stessa cosa per il Pd che con l'appoggio dei piccoli partiti arriva appena al 18%..il resto pari a circa il 15% grazie alle liste che lo hanno accompagnato (9 o 10 liste)..Cosa che in una elezione politica nazionale difficilmente potrebbe avvenire!

E' quindi illogico ed incongruente vedere questi risultati rapportati nell'ottica di un Parlamento nazionale. Ciononostante il Movimento 5Stelle, a causa delle sue regole poco costruttive e della sua stentata comunicazione, il suo arresto lo ha di certo subito..dovendosi costringere a cambiare il suo futuro percorso politico.



LE PROSSIME AMMINISTRATIVE A BAGHERIA


Arrivano ad Aprile le amministrative che potrebbero dare una svolta ad una cittadina come Bagheria riscattandola dall'inerzia di una politica amministrativa ancora non capace di approfondire e risolvere le sue prevalenti problematiche.




Qual'è la ragione per la quale Alessandra Iannì potrebbe essere la capace sindaca di una città piccola, ma nobile e prestigiosa come Bagheria? 
Non è tanto per la figura femminile (di cui oggi tanto si parla in difesa dei generi), ma per le sue idee, per la sua competenza e soprattutto per l'amore stesso che ha sempre dimostrato per la sua Bagheria.
Basterebbe questo sentimento... spinto fino ad aver creato insieme a chi vi ha creduto un Movimento civico in difesa del patrimonio artistico, della viabilità, del lavoro e della formazione, per comprenderne la volontà e l'impegno.

Movimentiamo Baaria..di Alessandra Iannì, fondatrice e candidata a primo cittadino, porta un verbo esplicito..”Movimentiamo”.. che la pone oltre ogni altra organizzazione politica locale comune.. Non è un Movimento statico..non è una struttura monolitica..ma si distingue come una organizzazione sempre in movimento: Una vera incitazione a muoversi in favore della propria città in senso positivo e dinamico attraverso un dialogo duraturo col cittadino..per i suoi bisogni ed al fine di poter costruire insieme alla cittadinanza un futuro migliore. Lo fa suggerendo ai propri cittadini di convogliare un consenso su chi è sempre presente nel territorio e di questo se ne deve prendere costantemente cura.

Per fare ciò non bisogna procedere con assolutismo, né con la presunzione..ma comprendere e dialogare ogni giorno insieme. Alessandra Iannì ed il suo Movimento partono da questi principi ed in favore dei più importanti valori già presenti nel territorio.



25 feb 2019

REGIONALI:senza liste è complicato!



di vincenzo cacopardo
"Il legame con le liste dei Partiti tradizionali è ormai storico e si è consolidato negli anni. Qualunque Movimento che si propone di cambiare.. se non colloca le opportune radici nel territorio, non potrà mai essere in grado di ottenere i medesimi risultati di un voto in ambito nazionale!"

Bisogna rendersi conto che le elezioni regionali non hanno nulla a che vedere con quelle nazionali che non comportano liste, ma solo unioni tra di loro in base ad un programma nella campagna elettorale.
E' inutile... quindi..da parte del popolo di votanti che hanno sempre creduto nei positivi risultati del Movimento 5stelle, pensare di poter ottenere prestazioni sorprendenti in questo tipo di elezioni come quelli espressi in ambito nazionale. Si sa bene che senza le liste territoriali il Movimento, nel contesto delle regionali e delle comunali, non potrà mai ottenere risultati soddisfacenti.

Il legame con le liste dei Partiti tradizionali è storico e si è ormai consolidato negli anni. Qualunque Movimento che si propone di cambiare.. se non colloca le opportune radici nel territorio, non potrà mai essere in grado di ottenere i medesimi risultati di un voto in ambito nazionale!

Fatta questa necessaria considerazione.. ed al di là della scarsissima affluenza del 50%, il Movimento 5 stelle..in queste ultime elezioni in Sardegna... (se non vi saranno stravolgimenti)..potrebbe essere la prima forza politica..e questo per qualcuno sembra essere già qualcosa, ma non è quello che in tanti degli assidui sostenitori del Movimento si sarebbero aspettato. Dietro al Movimento seguono un PD ed una Lega..quasi identici nel risultato...e poi..come da copione.. gli altri partiti FI e Fratelli d'Italia...tutti legati a liste civetta locali.

Per cui..oltre agli accorpamenti (centro-destra e centro-sinistra)... è indubbio che una differenza sostanziale in questo tipo di elezioni la fanno proprio le liste locali che accompagnano nella scalata i Partiti presenti in ambito nazionale. Non si comprende.. come un Movimento (che ha già rotto le proprie regole legandosi in un governo nazionale con un altro partito) non abbia..già da prima.. provveduto ad affrontare queste elezioni, ricercando liste locali congenite alla propria attività politica che potessero accompagnarlo nella sua sclalata nelle elezioni.

23 feb 2019

IN ARRIVO LE EUROPEE: COSA ASPETTARSI?



Una Europa che negli anni si è allargata ad est in modo spropositato non preoccupandosi prevalentemente dei suoi preziosi territori a sud molto più inerenti al suo contesto. La sensazione è che un'Europa occorra..ma la realtà è che questa Europa non funzioni!
di vincenzo cacopardo

Cosa possiamo ormai aspettarci dalle prossime europee?
Con la crescita internazionale di un certo sovranismo che si alimenta di giorno in giorno..potremmo persino anche vedere i partiti tradizionali (Ppe e Pse.. oggi separati)...accordarsi in una operazione di contrasto alla forte politica (definita populista) di rottura al sistema.
Le domande di oggi non trovano una risolutiva risposta nell'imminenza di un domani che potrebbe vedere una totale trasformazione delle forze politiche nel parlamaneto europeo. ..Ma una cosa è certa: Il quadro politico internazionale sarà molto cambiato e per l'Europa potrebbero intravedersi trasformazioni sostanziose.
Tuttavia l'Europa rimane ormai una realtà evidente.. i cui frutti fin'ora ricavati... nel buono e nel cattivo...dovranno poter trovare posto nel dialogo futuro: Se nuove forze politiche (come tutto fa pensare) dovessero affermarsi, non potranno che imporsi un equilibrio necessario..e, nella ricerca di una governabilità internazionale, dovranno saper leggere in lungimiranza la concreta e definitiva edificazione di un popolo europeo nel contesto di un'area mondiale sia per il mercato... che per la sicurezza dei propri territori.

Oggi l'Europa non appare di certo quella Unione i cui padri fondatori aspiravano. Nel recente passato nel cammino della sua formazione non si è tenuto conto di diversi principi fondamentali e la finanza internazionale ne ha compromesso la crescita indebolendo il coefficiente sociale: Una unione Europea costruita prevalentemente su parametri e finanza di comodo che ha fatto la fortuna di alcuni Stati ed il depauperamento di altri!

E' da tempo che si parla della mancanza di una politica internazionale che possa vedere in lungimiranza.. attuando meno vincoli e misure restrittive. Ci si è accorti in gran ritardo di quanto sia in pericolo la sua economia e quanto inevitabili le molteplici reazioni populiste messe in evidenza.. giorno dopo giorno.. nei vari Paesi.


La sensazione di oggi è che un'Europa occorra..ma la realtà è che questa Europa non funzioni!
Per parecchi anni l'accento sull'importanza di una Europa è suonato come un monito verso tutti coloro che fin da principio non vi avevano creduto.. poi..successivamente, anche in considerazione di un sistema globalizzato che ha determinare alcune scelte disastrose..vi si è creduto ancora meno. Questa Europa appare come la inspiegabile dimora di Paesi che non trovano una solidale politica a beneficio della sua stessa Unione..sia in tema economico.. che politico e sociale.Giorno dopo giorno si dimostra quanto stia portando alterazioni ad un sistema internazionale che non riesce a premiare la sua crescita in un contesto globalizzato: Una Europa che si è allargata ad est in modo spropositato non preoccupandosi prevalentemente dei suoi preziosi territori a sud molto più inerenti al suo contesto.

Il vero bisogno rimane quello di un'Europa diversa..che favorisca una crescita mai priva di un benessere sociale.. Una Unione che non promuova le strade della deflazione e di una conseguente disoccupazione. Un'Europa che sia capace di interagire con i paesi orientali, che guardi con impegno all'economia reale e meno agli interessi geo-politici e commerciali e della grande finanza mondiale.