Secondo
la mia lettura…una parte dei cittadini… ha decifrato in modo assai
semplificativo il risultato delle elezioni...come reazione ad una
politica espressasi in termini sempre più fallimentari. Altri invece…si sono immedesimati
nel solito gioco del gossip mettendo in evidenza le principali figure politiche fino ad esaltarle nell’immagine ed in
ogni loro comportamento…roba che.. poco ha a che fare con le logiche costruttive di una vera politica.
Il
risultato che più sgomenta è quello che vede oggi Maroni, a capo della più importante regione che sostiene di voler rifondare come una macroregione favorita da una particolare
autonomia fiscale. Risultato favorito, oggi, da un Berlusconi disponibile a tutto pur di affermarsi...
Al
di là delle assurde condizioni nelle quali si trova il Paese, si evidenzia…
da una parte consistente della popolazione,.. una chiara incapacità di
affrontare il tema della politica con maggior riflessione ed impegno: -Gli
argomenti finiscono con l’essere affrontati solo sui temi specifici che toccano
da vicino o solo questioni personali …e non nell’ottica di una visione più generale.
Ma
se il problema che ci tocca da vicino ci appare di primaria importanza…non deve
mai trascurarsi la base di partenza che conduce alla conseguente problematica.
In sostanza: non possiamo trascurare le regole fondamentali...utili ad un principio
funzionale per la determinazione e la qualità di tutti quei percorsi che poi..
risultano consequenziali.
Se
il nostro Paese non trova spazio per dare vero corpo ad una democrazia di
governo del popolo (se pur indiretta) non potrà mai pretendere alcuna
governabilità. Avendo sempre trascurato lo spazio necessario alla ricerca delle fondamentali
regole di una società che corre verso il futuro…ci ritroviamo oggi, a
rincorrere una stabilità che difficilmente potrà renderci sicurezza.
Se..oggi..Grillo spera di poter costruire qualcosa di nuovo dall’esterno… attraverso la meccanica autodistruzione
del vecchio, non credo potrà mai riuscire a vedere una vera innovazione del sistema,
anzi…contribuirà ad appesantire quel clima di competizione già da tempo
instaurato dal bipolarismo. Per poter mutare si deve entrare all’interno e
guidare il cambiamento attraverso un intelligente scambio dialettico che potrebbe definirsi come
la fondamentale arte del ragionamento democratico. Se
invece Grillo.. cerca una rivoluzionaria trasformazione attraverso la lotta
distruttiva.. il nostro Paese non potrà più avere scampo… e con esso ogni
futura democrazia del popolo da lui tanto declamata.
Una
saggia moderazione, percepita come prudenza….appartiene alla forza di coloro che
credono al principio dell’equilibrio inteso come collaborazione e convivenza......tutto il resto è regime e prepotenza.
vincenzo Cacopardo