Continua
senza sosta lo storico esodo verso l'occidente e perseverano
purtroppo gli incidenti che vedono perire centinaia e centinai di
innocenti nella speranza di accedere ad un mondo diverso per sfuggire
alle tragedie dei conflitti in essere nei propri territori. Meno
importa se fra questi vi possano essere coloro che approfittano delle
tragedie per spingersi verso nuovi continenti come clandestini:
L'esodo è tale che supera ogni realtà ed ogni possibile differenza
tra chi fugge.
Tutto
l'Oriente appare infiammato e persino il continente asiatico. Alle
problematiche della Libia e l'Iraq..si aggiungono i possibili
conflitti fra le due Coree..quella del Pakistan..quella della
Siria..quella perenne di Israele contro i palestinesi.. etc. Resta di
sicuro un quadro inquietante che pare aspettare solo la scintilla per
esplodere in una serie di conflitti che insieme potrebbero divenire
apocalittici. Possiamo di sicuro affermare che la politica europea
assieme a quella americana non hanno saputo per niente affrontare
preventivamente questa lunga serie di problematiche, mostrandosi solo
capaci di fomentarle. Ma resta ancora più inverosimile la mancanza
di un intervento deciso dell'Onu circa l'esodo che compete ormai le
aree di quasi tutti i continenti.
L'articolo 1 e 2 dello Statuto delle Nazioni Unite riassumono gli scopi e i principi che l'organizzazione internazionale si è da sempre prefissata: ossia mantenere la pace e la sicurezza internazionale; promuovere la soluzione delle controversie internazionali e risolvere pacificamente le situazioni che potrebbero portare a una rottura della pace; sviluppare le relazioni amichevoli tra le nazioni sulla base del rispetto del principio di uguaglianza tra gli Stati e l'autodeterminazione dei popoli; promuovere la cooperazione economica e sociale; promuovere il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali a vantaggio di tutti gli individui; promuovere il disarmo e la disciplina degli armamenti; promuovere il rispetto per il diritto internazionale e incoraggiarne lo sviluppo progressivo e la sua codificazione.
L'articolo 1 e 2 dello Statuto delle Nazioni Unite riassumono gli scopi e i principi che l'organizzazione internazionale si è da sempre prefissata: ossia mantenere la pace e la sicurezza internazionale; promuovere la soluzione delle controversie internazionali e risolvere pacificamente le situazioni che potrebbero portare a una rottura della pace; sviluppare le relazioni amichevoli tra le nazioni sulla base del rispetto del principio di uguaglianza tra gli Stati e l'autodeterminazione dei popoli; promuovere la cooperazione economica e sociale; promuovere il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali a vantaggio di tutti gli individui; promuovere il disarmo e la disciplina degli armamenti; promuovere il rispetto per il diritto internazionale e incoraggiarne lo sviluppo progressivo e la sua codificazione.
Se
andiamo ad analizzare questi scopi ed i principi ci possiamo
accorgere come tutti questi entrano nel contesto del fenomeno della
migrazione oggi esistente ed appare davvero strana la posizione
dormiente di questo organo che già da parecchio tempo avrebbe dovuto
prevedere un intervento che oggi appare assai più difficile e
complesso.
Questo
fenomeno della migrazione.. unito alla già difficile crisi economica
che invade ogni continente..non ultima la Cina, sta determinando un
cambiamento epocale nei rapporti sociali di tutte le Nazioni. Sul fronte economico globale si è
creata un'economia il cui prodotto è risultato superiore alla
domanda.. un iper-produzione che ha generato un aumento dei beni
senza un riscontro sul reale bisogno ed in più tenendo sotto freno
una crescita reale il cui valore oggi avrebbe assunto un effettivo
motore di crescita. Un
dato di fatto è comunque certo: Il nuovo capitalismo globale riesce
ormai ad estremizzare i profitti occupando meno capitale umano. Si
perde.. quindi.. il peso di una contrattazione sul lavoro e cresce
l'emarginazione di massa. Alcuni sociologi teorizzano persino
l’avvicinarsi di una “era globale” con la fine di ogni Stato
nazione e quindi di ogni democrazia.
Una
politica sterile dei paesi occidentali ancora costruita sulle vecchie
ideologie di un tempo... la politica internazionale che non ha saputo
gestire la politica tra i diversi paesi... né ha saputo prevedere
l'esodo di portata mondiale...l'iperproduzione di una Cina che ha
riempito un mercato occidentale ormai saturo...unito ad un principio
di corruzione ormai degenerante..fanno sì che nel mondo la
democrazia stessa perisca sotto una reazione di un
assolutismo destinato quasi a vincere su tutto.
Secondo molti lo stesso principio di democrazia ha senso solo se rimane inserito in un contesto globale.. e proprio il modo di governare presuppone l’esistenza di una società civile globale e dei rispettivi rapporti giuridici che rimangono validi universalmente... Se l’analisi neomarxista ritiene l’idea di una democrazia cosmopolita non realizzabile in quanto l’”etica” viene a confondersi con il “potere”, non possiamo nemmeno dimenticare che tutto ciò che sta accadendo è anche l'effetto di una globalizzazione che appare guidata solo per gli interessi dei pochi potenti a danno della società internazionale.
La
reazione più logica potrebbe vedere una totale svolta contrapposta
... un irrigidimento da parte dei Paesi che tenderanno a chiudersi
nel proprio ambito nazionale con una logica opposta di un insolito
avvenimento di “deglobalizzazione”: - I paesi si chiuderanno..i
mercati si marcheranno...le società si distingueranno...le culture
si evidenzieranno..etc.. Un sistema mondiale intero che si fraziona e
che competerà attraverso logiche differenti più segmentate e
connaturate. La democrazia..infine.. potrebbe rischiare di sopperire
di fronte a logiche più dispotiche ed assolute.