20 gen 2016

Principi di una costituzione... o costituzione di un principe?

All'attenzione dei tanti cittadini che non hanno alcuna conoscenza nel merito del referendum 
di vincenzo cacopardo

Salvare la nostra democrazia significa fornirgli un supporto valido sul quale sostenersi con forza. Per fornire tale appoggio bisogna dialogare con la base in una unica direzione, ma con le diverse funzioni: induttive e deduttive.Quando queste due funzioni si intersecano nella fase della costruzione e si fondono nel compito di chi le esercita, nascono inevitabilmente i compromessi che arrestano in modo automatico l’efficacia del fluido percorso democratico: -Nessuna governabilità potrà mai essere imposta in un sistema che deve rimanere legato ai nostri principi democratici. La governabilità rimane un "fine" e questo fine deve essere ricercato attraverso un sistema che agevoli la ricerca dell'utile "mezzo" occorrente.

E' assai semplice percepire che l'odierno sistema di portare avanti un simile percorso non potrà mai rendere funzionalità alle istituzioni. Se oggi si vuole mortificare la Costituzione attraverso le deformanti riforme volute dal governo Renzi..lo si vuole esclusivamente perchè un sistema finanziario internazionale lo impone al fine di dirigere la politica a suo modo e convenienza:La serie di compromessi concepiti.. agevola il percorso dominante di chi manipola attraverso la forza del denaro. L' alterazione conseguente che genera continue anomalie.. inoltre.. spinge..in un cammino che favorisce quei potentati che possono condurre con più facilità il loro gioco di dominio sulla politica. Non potrebbe mai esserci la desiderata collaborazione ed il rispetto dovuto in una fase di riforma della Costituzione come quella di oggi voluta esclusivamente da un Premier altero.. nemmeno votato alle elezioni politiche. Poco o niente può valere il fatto di riconoscere che.. al momento.. non si intravede alcun altro politico capace di imporsi con tale determinazione e fermezza..non lontana da un'arroganza. 

Bisognerebbe prendere esempio da politici come De Gasperi, per riconoscere la grande percezione su temi tanto delicati...quanto circondati da conflitti e possibili anomalie: Ricordiamoci che.. esaurita la fase preparatoria, De Gasperi partiva con un’Assemblea Costituente nella quale la sua DC aveva la maggioranza relativa dei seggi (207), ma rimaneva indietro di 12 unità rispetto al blocco socialcomunista (219 deputati).

Oggi...altro che Costituente! Per la prima volta al mondo in un sistema democratico parlamentare si pretende di cambiare i principi costituzionali attraverso una riforma imposta da un governo (un governo venuto fuori da un pasticcio in seno ad un Parlamento che ha visto una maggioranza affermarsi attraverso un grosso premio di maggioranza e deputati saltare nel carro del vincitore... che di vittoria non pare averne ottenuta alcuna! ..Senza nessun dialogo costituente..si toglie di mezzo con altrettanta superficialità una storica Camera senatoriale per renderla una..quanto mai.. ininfluente Camera delle Regioni (non per le Regioni)

Si daranno poteri fortissimi ad un'altra Camera il cui comando sarà in mano ad un unico Capo di Partito...rendendo di fatto il Parlamento inefficace o del tutto inutile..Si procederà così per una riforma elettorale che determinerà un ricco premio di maggioranza anche a chi otterrà il consenso da una estrema minoranza da parte del Paese! Se questo combinato non nasconde approssimazione, fa intravedere sicuramente la voglia di chi pretende di poter governare da solo e senza il peso di un Parlamento!

Certo i tempi sono molto cambiati... ma non lo è lo spirito della Costituzione che non può che rimanere lo stesso di quello che animò i padri costituenti..e cioè quello che vede nei valori comuni della nostra società (una società sicuramente cresciuta) un punto di incontro dal quale non ci si può estraniare: Valori che impongono chiari principi ed un rispetto sia nel metodo che nel merito. Cambiare una Costituzione attraverso le riforme non può voler dire stravolgerne i valori! Togliere una Camera parlamentare assegnandogli un compito talmente blando ...riformare una legge elettorale a favore di maggioranze costruite ad arte...principi costituzionali senza prevedere i contrappesi necessari... con tale fretta ed approssimazione, è sempre piaciuto a quelle figure machiavelliche che farebbero la qualunque pur di procedere nella loro determinazione.

Per chi andrà al voto per il referendum di Ottobre, sarà più che necessario aver chiaro e prendere informazioni precise sull'ignobile stravolgimento dei principi base di una Costituzione voluti dal governo Renzi. Non dovrà mai votare per o contro il Renzi furbo e scaltro conquistatore di una approssimativa e falsa nuova politica, ma per i valori fondamentali che la nostra Costituzione dovrebbe esprimere in favore di un popolo.

19 gen 2016

Italia-Europa..manca un dialogo ed una visione più avveduta

Non sarà mai una questione di essere o non essere ottimisti, ma..di percepire l'impossibilità di governare in un sistema che non ha più traccia delle necessarie solide basi sulle quali immedesimarsi per lavorarvi con efficacia..accortezza ed equilibrio.  
di vincenzo cacopardo
Sembra che L'Italia resti sempre più assente da tavoli europei dove si decide. La prova è portatata dal fatto che l'unione Europea afferma che vi è una chiara mancanza di dialogo sui documenti più importanti. La polemica di questi giorni tra Juncker e Renzi pare dare ragione ai tanti che hanno più volte denunciato l'assenza di una forte leadership in Europa. La Commissione europea non nasconde un certo malumore e dopo due anni di governo Renzi ..pare che il sindaco d'Italia.. in Europa conti davvero poco. Opportunismo, superficialità.. e la risaputa comunicazione ricca di enfasi, sono sempre meno sopportate.
Il suo aver voluto contare sulla Mogherini come figura italiana diversa(giovane ed inesperta) nella commissione... torna indietro poiché gli ha reso ancora più difficile mantenere un rapporto sereno all'interno della UE. Economia e immigrazione sono oggi i temi più caldi e Renzi... anche attraverso una figura non del tutto capace.. ha operato scelte poco avvedute ed accorte. Sappiamo ormai che il sindaco d'Italia, premier del Paese che ama il mito della comunicazione esagerata, malgrado la sua congenita astuzia, non abbia mai saputo leggere in lungimiranza..Ma come lui in tanti altri poiché..in questi ultimi anni è venuta a galla la sprovvedutezza di una politica approssimativa e parolaia.
Il Premier toscano (più di altri) appare un convalidato tappabuchi. Nella sua comunicazione persevera assicurando giorno per giorno promesse, ma contemporaneamente rimane in attese degli avvenimenti per procedere di conseguenza...inserendosi appresso nel contesto dell'immediata questione sopraggiunta per poterla in qualche modo risolvere con superficialità e facendo apparire il tutto come una contingenza di grandissima importanza!....Insomma non manifesta mai nel suo procedere una qualche minima intenzione di prevenzione agli ostacoli: Gli manca chiaramente quella lungimiranza che fa della figura furba ed astuta anche un avveduto statista che sa elaborare preventivamente e con equilibrio. 
Anche per l'Europa si è mosso solo dopo due anni..quando, all'inizio del suo mandato, è rimasto sempre sottoposto ad ogni principio di una Comunità che gli imponeva la qualunque... Oggi.. che sugli immigrati si è aperta una finestra che vede tanti Paesi reagire.. il nostro premier si muove con aria più spavalda criticando i difetti di un'Europa costruita solo su parametri e principi.. 
In questo quadro.. chi è oggi all'opposizione.. si sfrega le mani in attesa di riconquistare un potere che ormai di potere manifesta ben poco. Berlusconi rimane in attesa e resta sornione pensando ad una ennesima rivincita per il centrodestra, una ricossa che ai suoi occhi pare prossima per via dei bluff portati avanti da Matteo Renzi. Si illude forse che risalendo ancora una volta al potere possa risolvere le grandi problematiche nell'ottica di un sistema talmente fragile.

Il sistema fa acqua come in Italia anche all'estero malgrado lo si voglia far vedere diversamente. Le anomalie crescono e con loro i conflitti e.. se appena 60 persone detengono la richezza della metà del mondo, ciò significa che questo sistema non potrà mai funzionare. La politica internazionale persevera con errori spaventosi e dopo aver distrutto volontariamente le barriere che mantenevano argine all'afflusso dell'immigrazione ..pensano di doversene lamentare oggi attraverso la chiusura dei confini. Se questa non è mancata lungimiranza.. cos'altro può essere? E se l'avvedutezza non rimane un principio fondamentale tra coloro che esercitano un ruolo politico..come si potrà mai migliorare?   

16 gen 2016

Quel principio di distinzione dei ruoli..mai preso in giusta considerazione


di vincenzo cacopardo

Torna spesso come un'esigenza la questione della contrapposizione tra la politica e l'amministrazione. Un principio di distinzione che genera sempre caos..e conseguenti anomalie.

Nel nostro ordinamento vige uno strano concetto per il quale anche la burocrazia generata da una amministrazione è sempre più spesso assoggettata all’indirizzo della politica. Ma qual'è questo rapporto tra la politica e l'amministrazione?..E' possibile liberare la burocrazia dalla interferenza politica? Se esiste davvero questo compromesso che genera strani conflitti dovremmo poter affrontare il tema con una logica che non potrebbe mai escludere in proposito una attenta analisi sul metodo.

C'è chi ritiene che la burocrazia si sia indebolita per aver ceduto potere in cambio di sicurezza occupazionale e persino progressione di carriera o che sia oltremodo vero che l’invadenza della politica sia stata tenuta a bada da una burocrazia che è riuscita a monopolizzare un ambito decisionale, condizionando al contrario, un’attività politica.

Occorrerebbe.. perciò.. mettere in chiaro lo scopo dei due ruoli: In molti oggi determinano sinteticamente lo scopo fondamentale della politica in una ristretta interpretazione legata alla “funzione del governare” Ma se la politica deve rappresentare l'arte di regolare i rapporti tra i cittadini e di governare uno Stato...sembra chiaro che quel principio dell'arte sia fondato principalmente nel pensare..nel teorizzare..nel ricercare.. dialogare...mediare...ideare...insomma quello di suggerire attraverso le idee...senza le quali non potrebbe conseguirsi il giusto processo di governabilità. In altre parole, la politica di ideazione (creativa e di idee) e la gestione amministrativa e governativa.. seppur in un unico scopo, dovrebbero restare distinte. Chi amministra deve sicuramente avere un ruolo determinato e diretto verso la conoscenza scientifica di ciò che si deve con efficienza realizzare. Al contrario di chi idealizza a scopo di ricercare la progettualità e la propone in modo induttivo attraverso le idee.

Una distinzione che, a differenza della separazione, consente una stretta interrelazione, poiché i due ruoli (l'uno induttivo e l'altro deduttivo) forniscono una serie di interpretazione ai bisogni della collettività, ed una traduzione degli indirizzi. L’odierno sistema vede invece  il politico inserito contemporaneamente nei due ruoli come appartenenti ad un unico lavoro. Questo sistema ha fatto sì che oggi il politico venga considerato colui che crea e nel contempo esegue, nel contesto di un’unica linea politica. Linea politica che, nel tempo, viene condizionata da una vera e propria oligarchia dei Partiti.

L'immensa mole di conflitti che ha incancrenito il procedere di una politica condotta in simile modo ha generato un numero sempre più considerevole di anomalie che mettono in seria crisi l'intero assetto sistemico. Idee e funzionamento dovrebbero restare distinti come ruoli: Ruoli che, per scopo ed esigenza, definiscono due strade diverse che dovrebbero raggiungere un unico percorso costruttivo in relazione alla definizione di una “politica” che si vorrebbe più funzionale, meno conflittuale e più confacente ai principi di una democrazia.

Questo indirizzo di riforma dovrebbe in teoria essere preso in alta considerazione da parte di una classe politica che pare non avere alcun interesse in proposito.. a causa di una forma mentis.. o di specifici interessi che ne bloccano la visione. Una interpretazione della politica che rimane purtroppo logora ed intrisa di quel particolare negativismo .. che ne blocca ogni visione più utile ed innovativa.


15 gen 2016

Una nota al recente articolo di Domenico Cacopardo

Non posso di certo essere d'accordo con ciò che scrive in questo articolo il cugino Domenico. 
Se pure possa sposare la critica riferita allo spropositato moralismo e la assurda mancanza di confronto e di serio dibattito, Domenico sembra non tener conto che l'opera prevalente di questo Movimento rimane quella di scardinare un sistema ormai viziato da una mentalità antiquata che persevera in una forma di ordinamento politico senza innovazione, con scarse idee.. e nel continuo fiorire di anomalie istituzionali.

Quando Domenico scrive:"Il governo, nel momento in cui la riforma costituzionale ha superato la penultima boa, deve porsi questo obbiettivo nell’interesse della democrazia del Paese e del futuro degli italiani"....Oltre a stupirmi ..sembra ostinarsi a non entrare nel merito delle suddette...  non cogliendo che di democratico.. in esse.. non vi è proprio nulla. Il tutto è ricercato in modo evidente per rendere forza ad un governo a discapito di un Parlamento reso privo di ogni potere!..Un percorso troppo fecile che chiunque, anche il meno preparato, potrebbe percorrere.

In questo articolo sembra esservi un astio contro questi ragazzi del Movimento 5Stelle che, seppur poco esperti e conosciuti..(persino tra di loro), cercano in qualche modo di suggerire un cambiamento... Poco può importare avere una laurea o no..se tantissimi che di lauree ne hanno persino due, non hanno mai dimostrato di saper esprimere un'idea sull' innovazione. Naturalmente quella particolare concezione dell'integrità morale che finisce col diventatare moralismo spinto.. e la mancanza di un confronto serio del dibattito ..unito al perseverare di un comando proveniente dall'alto..finisce col rallentare una marcia verso un cambiamento più appropriato.

Un' andatura che dovrebbe procedere ponendo con attenzione la ricerca di un futuro politico migliore attraverso logiche diverse e senza presunzione. Ma l'importante adesso è sfondare il muro granitico del marciume e del parassitismo politico e il determinismo di chi vorrebbe imporrre, con la forza di una immagine ed una simulata comunicazione, una politica che tende a chiudere ogni spiraglio. Una politica alla quale in tanti ancora come Domenico..restano attaccati per paura del nuovo...

Verrà un giorno in cui “il nuovo” non sarà nemmeno rappresentato dai 5Stelle.. ma da coloro che, anche grazie agli stessi, avranno l'opportunità di essere in grado di dimostrare le proprie idee ed i metodi in proprosito. Ma ciò non potrà mai avvenire senza una prima rottura del vecchio e granitico sistema che, attraverso subdole manovre, vorrebbe continuare ad esprimere una democrazia imponendo una governabilità edifidata solo dall'alto.
Altro che sistema democratico!!..
vincenzo cacopardo




Come il calvinismo fu espressione sado-masochistica del rapporto con la religione e con la società, così il Movimento 5Stelle è espressione di un’analoga parafilia che si esprime nel politico e nel sociale.
Gli aderenti e gli esponenti sono manifestazione prevalente di un ceto perdente, che non è riuscito ad affermarsi nella vita e nella società, studenti falliti, professionisti marginali, insomma il mondo degli scontenti che per un naturale, ma patologico transfert attribuiscono agli altri (sistema e partiti) la colpa dei loro fallimenti.
In una società sempre più selettiva e competitiva come quella globale, in un’Italia delle scuole (nelle mani della generazione ’68) incapaci di formare e di istruire, il numero di disadattati che nella loro esistenza non avranno un’occasione di affermazione e di successo, è cresciuto in modo esponenziale, tale che uno spregiudicato analista capace di maneggiare il web (un personaggio marginale che per farsi notare è costretto a mettersi il berretto di traverso) e un excomico in crisi di ispirazione hanno potuto interpretarlo e trasformarlo nel loro successo personale, col potere che ne consegue. Tali Casaleggio e Grillo, tali gli esponenti parlamentari: basti pensare a Di Maio, uno studente universitario che non è riuscito a terminare il proprio corso di studi, diventato vicepresidente della Camera dei deputati.
È questo il personale politico del Movimento 5 Stelle: di fondo è un’effimera espressione, studiata in psichiatria, di un’esigenza di ribaltamento dei valori interpersonali, tale da permettere agli infermieri di comandare i medici, ai muratori gli ingegneri, insomma  agli asini tutti gli uomini.
La cosiddetta ideologia cui si ispira, un miscuglio di proposizioni strampalate e false che si possono leggere in rete, dalle questioni ambientali, agli ufo, dalle stragi dell’11 settembre a quelle più recenti, comprende tuttavia un elemento di maniaco moralismo, di cui le recenti vicende del comune di Quarto recano lo stigma.
Questo moralismo, cui s’ispira l’allegra brigata grillina, è una politica  masochista che, però, viene meno nella gestione quotidiana del partito e delle sue decisioni. Prima calate dal vertice, cioè da Grillo e Casaleggio, poi dal direttorio, senza alcuna forma di confronto e di serio dibattito che non sia la truffa quotidiana del web.
Per questo, la strada più corretta per contrastarli è governare bene e portare a compimento la proposta di legge che impone ai partiti, per partecipare alle competizioni elettorale, uno statuto democratico, garantito da procedure a pubblica evidenza, certificate da un soggetto terzo.
Il governo, nel momento in cui la riforma costituzionale ha superato la penultima boa, deve porsi questo obbiettivo nell’interesse della democrazia del Paese e del futuro degli italiani.
Guardando nei giornali o nei televisori le facce degli animatori del «No» nel referendum costituzionale, estratti dal sarcofago per l’occasione, cresce l’idea che il «Sì» non avrà problemi ad affermarsi.
Quindi, per completare il percorso di riassetto istituzionale, quel cambiamento di rotta che conduce a una democrazia governante, non paralizzata da illegali diritti di veto di gruppi e gruppetti politici, sindacali, mediatici e da singole persone, è solo necessario il punto fermo della nuova legge sui partiti politici. Si garantirebbero così non solo l’attuale maggioranza, ma anche le minoranze, tutte oggi incapaci di mettere in piedi quel processo di partecipazione che è il lievito dello Stato di diritto e di popolo al quale aspiriamo da quando la prima Repubblica è deceduta per la non guarita malattia della corruzione diffusa.
Il messaggio che era passato con il compiacente aiuto di alcune mosche cocchiere insediate nel sistema televisivo –che i nuovi arrivati a 5 Stelle fossero diversi dagli uomini normali e contemporanei- sta mostrando, non per Quarto, ma dopo Quarto, la sua vacuità.
Ciò non significa che va tollerato il rapporto con le mafie e il sistema corruttivo. Significa che non c’è nessuno cui consegnare il monopolio della pulizia, giacché il compito riguarda tutti gli italiani che lo debbono esercitare con il voto e, in un sistema democratico, ripeto garantito, tramite i partiti politici. Ferme restando le funzioni dell'autorità giudiziaria cui compete di perseguire i reati.
Il resto è mistificazione. Il resto è Goebbels che lancia le sue parole d’ordine a coloro che le colgono: in definitiva una manipolazione di gente che si lascia, consapevolmente per interessi non dichiarati e non dichiarabili, o inconsapevolmente, per mancanza di capacità critiche e di autodeterminazione, manipolare.
Domenico Cacopardo


14 gen 2016

manovre in attesa di un voto referendario non compreso dal paese..

di vincenzo cacopardo
Non perchè non si possa più parlare di Berlusconi..( personaggio che si è già espresso abbondantemente in politica)..ma il suo ripetuto ritorno in campo che dovrebbe passare anche dal rilancio di una strategia parlamentare...non può più tenersi vera in considerazione! La sua immagine appare ormai vecchia... offuscata ed è davvero strano che non ci si accorga di ciò ..operando per la ricerca di una diversa figura in quella posizione di centrodestra. Al di là del perseverare sulla forza delle figure..certe collocazioni ormai..non dovrebbero più appartenere ad una politica innovativa che dovrebbe guardare meno alle posizioni ideologiche di un tempo.. di sicuro..ormai sfiorite.
Il Cavaliere.. in qualità di presidente di Forza Italia.. torna a Roma e riunisce i gruppi di Camera e Senato per portare quello che lui stesso definisce un nuovo messaggio di attenzione verso i restanti deputati e senatori. L'argomento principale pare essere quello delle unioni civili..verso le quali si è espresso in tono favorevole pur sottoponendo alcune avversità in proposito. Ma l'assicurazione del leader di un partito che nel passato godeva di un'ampia maggioranza resta il suo consueto impegno politico: La solita storia dell'obbligo di contrapporsi al momento politico che vede Grillo e Renzi in prima posizione.. attraverso un dovere in prima persona!... La solita menata ormai ripetuta da tempo da parte di una certa politica del passato ancora alla ribalta e cioè... quello di forzare sulla retorica delle contrapposizioni come reazione..forzando soprattutto sull'immagine e senza mai mettere in luce i veri programmi per riforme più utili e funzionali.
Si continua a parlare di una destra contrapposta ad una sinistra ed una sinistra avversa ad un destra..in un gioco di posizioni che nulla di buono continua ad offrire ad un Paese in cui crescono conflitti ed anomalie. In questo gioco..come in una partita di calcio.. ambedue le squadre vorrebbero conquistare il pubblico che attualmente vive lontano dallo stadio in cui pare svolgersi una partita. Lo stadio.. in senso metaforico... è il consenso.. e naturalmente il pubblico mancante sono i tantissimi che non vanno più al voto poiché insoddisfatti. Giocare in tal modo con la politica significa non aver ancora compreso quanto sia importante rinnovare l'ordinamento politico istituzionale attraverso un metodo costruttivo più funzionale. Un concetto che dovrebbe avere alla sua base il riscontro con una governabilità più sicura, ma solo attraverso una metodologia che guardi principalmente ad una riforma dei partiti ed una differenziazione dei ruoli per evitare i perenni conflitti. Inoltre un voto che sia legato a programmi certi e sicuri approvati dal popolo cittadino al fine di mantenere quel rapporto con una democrazia che prescinde da una illogica supremazia governativa.
Oggi il Paese persevera sulla esaltazione delle figure poiché il sistema stesso quasi lo impone! Dovrà invece affermarsi un nuovo sistema attraverso riforme più appropriate e ben diverse da quelle che oggi si vogliono imporre al fine di chiudere definitivamente la voce al popolo sovrano. Riforme che possano condurre il Paese verso svolte diverse, più innovative e conformi al processo di cambiamento che una società globalizzata vive. L'operazione condotta da Renzi per mano della sua ministra delle riforme percorre una strada ben diversa ed è davvero strano che i cittadini non si accorgano.. o peggio.. restino incantati e lontani dal percepire cosa effettivamente sta avvenendo ..rimanendo contemplati nelle immagini ..senza guardare in profondità e comprendere il gioco nel quale sono tristemente coinvolti..
Il referendum sulle riforme costituzionali rappresenterà un risultato importante, ma è certo che l'astuto premier Renzi conterà soprattutto sull'ignoranza di quella minoranza dei pochi che andranno a votare. Il sindaco d'Italia gioca la partita (poiché per lui sempre e solo di partita si tratta) sull'effetto che potrebbe riscuotere un governo su un esito negativo di tali riforme sulle quali.. comunque...non ha mai avuto una precisa intenzione di entrare nel merito: Gli ultimi dati..oltre a darci una maggioranza assoluta sulla scarsa conoscenza di dette riforme da parte di coloro che andranno al referendum.. ci regalano un modestissimo 45% di possibili votanti..Avremo così la trasformazione in legge di un combinato di norme costituzionali ed istituzionali suggerita col beneplacido di una enorme minoranza del Paese (che in gran parte le disconosce) Quale espressione democratica potrà mai essere questa in una Nazione che ritiene ancora di essere in un sistema di democrazia?  

Un messaggio del fondatore del movimento regionale "insieme si può"

riceviamo e riportiamo

Il bello contro ogni male”
Parla Alfio di Costa fondatore del Movimento regionale “Insieme si può”




In questo slogan potrebbe racchiudersi il nostro pensiero!Tutto ciò che resta bellezza assoluta e cultura contro il male insopportabile di una mentalità del sopruso e dell'illegalità... nell'assenza di un governo che esclude ogni valore della nostra Sicilia..privandoci delle necessarie infrastrutture.




Le bellezze da far conoscere..

... un patrimonio naturale da valorizzare...


 ...Dare un senso al vivere sociale...


..Ricercare una politica più utile...

... guardare ad un futuro migliore


                      ...tutto “Insieme si puo”






13 gen 2016

Il primato della purezza: un distintivo azzardato

di vincenzo cacopardo
Poco tempo fa.. il Movimento 5 Stelle ha operato un'azione di sfiducia verso la ministra. Un'azione talmente inopportuna e sciocca da avere reso alla Boschi molta più visibilità di quanto la stessa meriti.

Oggi uno scandalo colpisce il Movimento di Grillo. Uno scandalo che pare aver sfiorato il sindaco donna Rosa Capuozzo (verosimilmente poco coinvolta) per colpa del capogruppo al consiglio Giovanni De Robbio (probabile vero responsabile) e che costrigerà la prima cittadina alle dimissioni. ( La Capuozzo asserisce in proposito che il tutto era a conoscenza delle più alte sfere DiMaio e Fico). Questo brutto episodio finirà col far perdere consensi ai 5 Stelle.. anche in reazione alla loro fissazione su un principio retorico fin troppo ostentato...

Con la richiesta di sfiducia voluta contro la Boschi..il Movimento pare aver perso punti. Resta il fatto che questo innalzarsi sull'altare della onestà prendendo spunti da questioni per nulla pertinenti e persino velenosi, non potrà mai essere vincente nel tempo..poichè prima o poi nelle stesse trappola potrebbe cadervi chiunque: In un sistema ricco di anomalie come il nostro non dovrebbe sfuggire il fatto che chiunque governi o gestisce posti amministrativi rilevanti, resti circondato da continue insidie conflittuali. Una ragione più che opportuna perchè il governo iniziasse a mettere ordine su ciò.. prima di interessarsi di riforme di portata costituzionale.

Rimane persino sorprendente assistere ad una trasmissione dove una conduttrice ormai preparata come la Gruber.. riesce a mettere a suo agio una ministra come la Boschi (che sembra ogni giorno deformare..più che riformare.. una Costituzione). Nella recente puntata di otto e mezzo sulla 7 è stata condotta l'intervista con la neo ministra delle riforme dove la presentatrice non ha perso tempo su domande relative la banca d'Etruria: Domande inopportune e superflue che hanno offerto adeguate risposte mettendo la Boschi ancora di più in luce: Quello che riesce incomprensibile è il fatto che si sia passati dall'argomento più considerevole e di interesse delle riforme costituzionali, sulle quali si sarebbe potuto approfondire la discussione in modo assai più profondo e critico, a quelle limitate su un conflitto quasi del tutto inesistente. Questo marciare diretti verso la risonanza che può portare una particolare notizia su presunti pasticci conflittuali tra parenti (tipico di tanti giornalisti), finisce col non rendere mai ragione..soprattutto quando..nel caso in specie.. vi è in corso un dialogo relativo a riforme molto più importanti da approfondire.

Tornando al Movimento di Grillo..sappiamo come sempre abbia avuto il primato della purezza volendo fare dell’onestà il proprio distintivo. Ma chiunque affronta la politica odierna alzando questo tipo di vessilli è ancora più sottoposto a critiche per precisi motivi che lo vedranno sempre ergersi come colui che …dall’alto della propria integrità e con tanta presunzione, ritiene di poter giudicare l’operato degli altri. Vi sono.. tra l'altro.. ovvie ragioni che non potranno mai dare la possibilità di controllare interamente ogni movimento politico in crescita attraverso l'unica base dell’integrità...

Un Movimento, quello di Grillo e Casaleggio, che pretende di promuovere proprie figure in base ad una scarsissima conoscenza delle stesse, senza un dialogo costruttivo e solo attraverso un semplice documento d'identità..facendole di colpo sedere in posti in cui la loro conoscenza e le posizioni dovrebbero prima confrontarsi con estrema attenzione. Di contro..combatte campagne inutili di presunti conflitti contro una ministra che, sebbene disattenta e poco adatta nella ricerca delle sue assolute riforme, grazie ai loro spropositi..riesce ad assumere una particolare visibilità.

Oggi che il Movimento 5 Stelle si imbatte in uno scandalo che ha colpito un sindaco la cui amministrazione è stata coinvolta in atti legati a clan camorristi. Dovrà, perciò, prendere delle decisioni che altrimenti... avrebbe potuto gestire in modo diverso..
Chi di spada ferisce...


11 gen 2016

L'immagine: Il bene più prezioso di un premier furbo e saccente


Nel quadro di una visione consimile a quella deleteria cultura calcistica che conquista gli animi dei tifosi più spregiudicati!

di vincenzo cacopardo

Quello che da alcuni viene definito il più importante processo riformista innescato da Matteo Renzi...altro non è che una rivoluzione democratica tendente ad edificare una fortezza governativa con basi dispotiche ed autoritarie. Una operazione tanto comoda.. quanto biasimevole, sebbene rivestita con scaltrezza attraverso una falsa procedura democratica! Quando alcuni..che ancora ostentano una innata forma di mitizzazione verso Renzi e le sue riforme, accennano ad una sua conquista della carta Costituzionale.. non si accorgono di come questa non potrà mai essere espugnata..nè tantomeno imposta: Non si tratta di impadronirsene in modo effimero ed interessato, ma di ricercare democraticamente quei principi capaci di sostenerne i suoi fondamentali valori. Vi sarà un referendum confermativo votato da una gran parte di cittadini purtroppo poco attenti ed altri che ignoreranno ...e su questi conterà di sicuro lo scaltro Premier delle conquiste!

Abbiamo tolto di mezzo Berlusconi poiché additato come un manipolatore del popolo e ci stiamo adattando alla scaltra furbizia di chi si dimostra ancora peggio! La forma dilagante di mitizzazione verso il nuovo personaggio che si atteggia dietro un'aria disincantata...assai ambizioso ..furbo, determinato e persino un pò spregiudicato.. continua a piacere tanto a buona parte del Paese che vive perennemente di idoli. La furbizia che tanto godimento offre a quell'Italia che apprezza l'astuzia degli abili manipolatori..di coloro che sanno comunicare con doppiezza per ingannare l'uditore e che quindi si dimostrano (innanzitutto) esperti ed abili nel manovrare: E' di sicuro una visione consimile a quella di una certa subcultura calcistica che conquista gli animi dei tifosi più spregiudicati.. sempre di parte e mai obiettivi! O..forse.. quanto piace ai sottomessi ..ai remissivi..a coloro che non hanno carattere e che soprattutto non guardano alle conseguenze di un modo di governare assai saccente e presuntuoso..poichè queste sono solo considerazioni meno ammalianti..e di minore interesse. ..

Se il bene più prezioso di cui dispone Renzi è l’immagine..e se questa oggi... un pò appannata... avrebbe bisogno di qualche altro comodo appiglio per risorgere...possiamo star certi che il Premier (ormai lasciato libero)troverà qualunque tipo di furbizia per farla rifiorire. Ma la domanda è: cosa possiamo farcene di una immagine se quello che ci occorre sono idee e lungimiranza e non certo la sua interessata furbizia riformatrice?.. Molta stampa a suo favore decanta la capacità mediatica comunicativa e la scaltrezza della sua dialettica ..dimenticandosi dei valori più importanti che un premier dovrebbe porre a beneficio del proprio Paese. Fino a quando figure simili e la loro furbizia prevarrano sulla sostanza dei valori e sulle idee ..ogni politica non potrà che restarne mortificata!

Quello che più sorprende è sicuramente il fatto che tale reputazione in favore del premier viene anche espressa da gran parte di quel meridione che non ha mai ricevuto una giusta attenzione del governo da lui condotto. Risulta davvero incomprensibile il silenzio e l'accondiscendenza di questo nostro Sud che tuttavia persevera e favorisce la politica di una tale figura riconoscendola come l'unica capace di salvare un mezzogiorno ormai alla deriva! Una tale forma di autolesionismo espressa da una popolazione del meridione che non sembra avere un precedente nella storia! Un Sud che dovrebbe sollevarsi nella ricerca di una propria forza politica da contrapporre e che invece si adatta all'inesistente politica governativa priva di ogni idea e di risorse in proposito.








8 gen 2016

Forzature e competenze nel quadro di un sistema che soffre degli indispensabili contrappesi democratici

di vincenzo cacopardo
Il governo incassa il via libera a nuovi articoli cruciali del ddl Boschi, proseguendo nell'incomprensibile percorso di una riforma carica di anomalie. 

Nella mattinata di ieri, a voto segreto, la maggioranza pare aver perso pezzi, 143 a 130 su un emendamento ...con uno scarto di appena 17 voti ( che in realtà potrebbero essere meno in quanto la metà basterebbe a mettere in crisi l'andamento della riforma). Di sicuro un segnale da parte di quell'ala dissidente del PD. Sono avvertimenti che costringono il governo ad una contrattazione su questioni ancora non definite: Si tratterebbe di normative per l'elezione del capo dello Stato e la disposizione transitoria che dovrà regolare il metodo di elezione dei futuri senatori da parte dei Consigli regionali...Sono quindi regole di grande importanza che influiscono sulla riforma in modo determinato..Tuttavia.. successivamente.. sembrerebbe che il Pd abbia votato più compatto.

Quando poi è stato messo ai voti un emendamento «pacifista» della sinistra Pd all'articolo 17, (quello relativo alla disciplina sullo stato di guerra) la stessa maggioranza ha rischiato di non poterlo respingere. Ma   28 voti sono subito arrivati a sostegno da parte di Fi ..in mancanza dei quali.. anche se non decisivi.. avrebbero consentito uno scarto di appena 4 o 5 voti in favore della stessa maggioranza...E' subito successo il finimondo in aula. .insomma un pandemonio che ha visto Lega e Cinque Stelle accusare a tutta ragione Forza Italia di aver protetto il Governo. Si è subito costituito un fronte di minoranze pronto a salire verso il Colle per chiedere al Presidente Mattarella un suo intervento contro quelle che oggi vengono definite "forzature" e che vedono i Partiti disperdere i propri voti da un lato all'altro..senza alcun principio. Tutto ciò non potrà mai essere preso in considerazione da un Presidente della Repubblica a cui non compete di sicuro il compito di inserirsi nei ruoli spettanti esclusivamente ad un Parlamento.

Non possono essere i principi contestuali dell'andamento delle Camere sulle votazioni...quelle competenze spettanti al Presidente Mattarella, tuttavia vi sono dei valori che vanno al di sopra di tali principi e sono proprio quelli che devono preservare la democrazia intesa nello schema costituzionale. Si sta decisamente scardinando un insieme di equilibri che hanno tenuto insieme il sistema democratico della nostra Repubblica... Sappiamo bene che non esiste più quel raccordo a garanzia tra governo e Parlamento: i due ruoli non riescono più ad operare in condizioni di indipendenza e, pur nella loro distinzione funzionale, risultano condizionati da un pressante potere partitico che li sottomette al proprio interesse...Da qui nasce quella deformazione democratica a cui solo pochi fanno attenzione o hanno interesse a non porvela.
Abbiamo già parecchie volte messo in evidenza l'importanza di un intervento del Capo dello Stato nel metodo (poiché non gli spetta nel merito) con il quale si continua a prendere gioco dei principi di una Costituzione che nasce per proteggere i valori di una democrazia. Se i principi (più o meno strampalati) possono appartenere al lavoro di un Parlamento. rimane inverosimile il mancato intervento di un Capo dello Stato a garanzia di quei fondamentali valori. 


Se in questo quadro la ministra appare come la bella addormentata tra i Boschi..il presidente Mattarella sembra appisolarsi all'ombra degli stessi..    

una nota al recente articolo di Domenico Cacopardo



Non so se il sindaco d'Italia troverà un sistema mediatico per far riprendere luce alla sua immagine, ma è del tutto chiaro che le sue riforme non paiono per nulla edificanti. A differenza di Domenico ..non ho mai visto nelle riforme renziane quella innovazione, né tantomeno, il già discusso ripetto verso la democrazia che il paese meriterebbe.

Se la Boschi, Padoan, Gentiloni, Lorenzin appaiono per Domenico figure adeguate ..vorrà dire che il sottoscritto non ci avrà capito alcunchè e non avrà saputo valutare quel cambiamento. Certo è che le riforme volute hanno messo in subbuglio e creato scompiglio proprio perchè non hanno un riscontro del tutto chiaro in favore dell'ordinamento costituzionale. Cambiare una Costituzione attraverso le riforme non può voler dire stravolgerne i valori! Toglier una Camera parlamentare assegnandogli un compito talmente blando ...riformare una legge elettorale a favore di maggioranze costruite ad arte... i principi costituzionali senza prevedere i contrappesi necessari... con tale fretta ed approssimazione, è sempre piaciuto a quelle figure machiavelliche che farebbero la qualunque pur di compiere qualcosa.

il matrimonio omosessuale e l’adozione da parte di una coppia gay sono sicuramente argomenti che potranno dare spazio a lotte intestine col partito di Alfano e vedremo come se la caverà il nostro premier un po' sapientone ed ipocrita...cioè se troverà i soliti compromessi di una politica che continua a generare anomalie l'una sull'altra a discapito di una più coerente. Ma una cosa sembra evidente:..oggi l'unico scontro che Renzi deve temere è quello della politica che oggi appartiene al mov 5Stelle: la politica di un cambiamento contro il sistema dei conflitti e degli interessi...anche a discapito dei loro continui errori di metodo.

vincenzo cacopardo




L’anno nuovo inizia con il solito groviglio di impegni parlamentari e governativi che non sarà facile dipanare.
Il più importante è sicuramente l’approvazione definitiva della riforma costituzionale, la vera madre del processo riformista innescato da Matteo Renzi. Una volta conquistata la nuova Costituzione, occorrerà aspettare il referendum confermativo che, presumibilmente, si svolgerà in autunno: solo nel caso in cui isì prevarranno, Matteo Renzi otterrà quell’assicurazione sulla vita politica che gli è certo necessaria per completare l’iter di tutti i dossier aperti, ma indispensabile per ottenere quel potere quasi assoluto per il quale si sta battendo sin da quando fu eletto presidente della Provincia di Firenze.
Solo allora, potrà tirare un sospiro di sollievo: non sarà più ricattabile dall’ultimo dei gruppetti parlamentari che sono nella sua maggioranza. O, per dirla meglio, sarà impossibile a chiunque contrastare le sue proposte politiche e parlamentari, finché avrà la maggioranza alla Camera. Non mi sfugge che tra il referendum di autunno e questa sorta di potere definitivo  c’è di mezzo un Parlamento eletto con il vecchio sistema. Ma so bene che, dal 2017, Renzi potrà chiedere al presidente della Repubblica lo scioglimento delle camere, non appena gli scricchiolii della sua maggioranza fossero tali da far traballare il governo e il suo elenco di riforme.
È, perciò, evidente che le prossime settimane, quelle che ci separano dalla discussione e votazione della riforma costituzionale, saranno piene di trappole per il governo. Salvo pochissimi ministri (Boschi, Padoan, Gentiloni, Lorenzin) tutto il resto è inadeguato al compito affidato e può in ogni momento creare seri problemi alla cabina di regia di Palazzo Chigi. Gli stessi decreti delegati di attuazione della riformetta della pubblica Amministrazione, fortemente viziata dalla mancanza di un vero disegno di reale cambiamento, potranno essere occasione di qualche brutto scivolone, in specie di immagine.
Già. Il bene più prezioso di cui dispone Renzi, l’immagine, è già appannata e ha bisogno dell’ossigeno di qualche successo reale.
Il che è molto difficile, anche perché l’altra questione subito in ballo, il matrimonio omosessuale e l’adozione da parte di una coppia gay, può diventare una specie di linea del Piave per Alfano e suoi. Se la riforma costituzionale non fosse stata calendarizzata dopo, il governo, una volta incassatala, avrebbe avuto facile gioco su tutto il resto, risultando le minacce di dissociazione o di voto contrario di Ncd, cartucce a salve.
Non solo, ma già all’interno del Pd, l’unanimità è tutt’altro che unanime e sono in tanti –e della parrocchia exdemocristiana di cui Renzi è espressione- a volere trovare una via d’uscita che, ridimensionando l’ambito delle adozioni, acquieti la Cei e l’apparato cattolico, consapevole dell’impossibilità di impedire i matrimoni e, quindi, attestatosi in difesa di insormontabili limiti alle adozioni.
Nel Pd, esondano personaggi di terz’ordine che, per inconsapevolezza dei termini delle questioni, continuano a pronunciare parole che mettono in difficoltà il governo del medesimo Pd. Mi riferisco alla giuliva Serracchiani, incapace, per inadeguatezza ontologica, di ordire un piano di sottile destabilizzazione di Renzi (l’ideologia del tradimento è troppo complessa per essere stata metabolizzata dalla presidente della regione Friuli-Venezia Giulia), ma capacissima di sparare sciocchezze a ruota libera su tutti i temi.
Secondo me non è lontano il giorno che otterrà una promozione a un rango superiore dal quale, però, potrà far meno danni di quelli che combina oggi.
Il giovane premier conosce bene la tecnica e l’ha usata più volte, per esempio con la Mogherini, con Delrio e con altre meteore, rivelatesi soltanto piccoli massi scivolati in una semplice scarpata.
C’è poi, altrettanto delicato, il fronte europeo. Il pulpito dal quale il nostro primo ministro ha predicato contro la Germania, ottenendo l’effimero successo di un labile schieramento favorevole sino alla prima tirata d’orecchi della Merkel.
Un vero successo a Bruxelles e a Berlino, serve al Petit poulet non ancora Coqper gonfiare il petto, mostrare i muscoli e recuperare immagine a Roma, in vista delle non lontane elezioni comunali alle quali lui e il Pd si stanno avviando nelle peggiori condizioni. Anche perché una non dichiarata alleanza di testate e di opinionisti sta alacremente lavorando (e subdolamente) a favore degli squinternati del Movimento 4 Stelle, succubi di se stessi e del loro Goebbels, al secolo Gianroberto Casaleggio. La loro possibile vittoria in qualche grande città non va vista come una sciagura: già le esperienze disastrose di Parma, di Livorno e di Gela fanno capire come, alla prova del fuoco, il sistema messo in piedi da Grillo, arruolando gente improbabile del tutto digiuna di amministrazione, si rosolerà a fuoco vivo non appena avrà messo piede, per esempio, al comune di Roma, uno squalo capace di divorare chiunque. L’aspetto negativo, l’unico di un successo dei grillini, riguarda proprio Matteo Renzi e il colpo di immagine che ne riceverebbe.
Ma il premier è furbo e, nel giro di qualche mese, potrebbe far girare a proprio favore il vento che può brevemente gonfiare le vele dei 5Stelle.
Chi vivrà, vedrà e le mozzarelle si contano al cancello: dobbiamo aspettere, ancora aspettare per vedere coma andrà a finire. Siamo spettatori e vittime di uno spettacolo simile a quelli che Ronconi allestiva coinvolgendo il pubblico. Un Orlando furioso, nel quale il diritto all’ira non è di un uomo, ma di un popolo, l’italiano.
Domenico Cacopardo