7 ott 2016

LA NUOVA COSTITUZIONE: una storia delicata che spacca il Paese


Quella di Dicembre..non potrà essere una netta vittoria del Si o del NO..Il Paese ha già perso.. poiché rimane di fatto spaccato!..
di vincenzo cacopardo


Ricordiamo che la nostra Costituzione, che come scopo dovrebbe avere il compito di guidare e fornire una traccia al complesso di norme per meglio definire la struttura dello Stato, appare volutamente scritta al fine di poter dare continua possibilità di rivedere in chiave moderna alcuni suoi articoli…quindi rinnovabile in alcuni punti. Tuttavia il rinnovamento che oggi si vuole non pare per nulla legittimo, né fondato sulla base dei suoi stessi valori.

La passata Assemblea Costituente che ebbe il compito di porre le norme fondamentali dell’ordinamento dello Stato, determinò le regole per una concezione politica in opposizione ad una visione di assolutismo, riconoscendo la validità di uno Stato fondato sulle norme e sui poteri. Ma sappiamo anche che qualunque norma o confine di potere, dopo la smisurata e sregolata crescita economica e sociale di questi sessant’anni, non potrebbe che essere rivisitata affinché non possano continuare a riscontrarsi ulteriori anomalie dovute ad un progresso che ha alterato gli stessi valori della società. Una Carta costituzionale che, per una sua utile modernizzazione, non dovrebbe esimersi dall’osservare in lungimiranza un possibile sistema funzionale Una Costituzione indispensabile, per la quale non potrebbe mai essere richiesto un totale suo stravolgimento.

Quella di Dicembre..non potrà essere una netta vittoria del Si o del NO..Il Paese ha già perso.. poiché è di fatto spaccato!..
Se una vittoria potrà essere schiacciante..sarà un vero trionfo di una delle due posizioni referendarie. Ma difficilmente, stando ai sondaggi, può davvero esservi un vincitore se la preminenza da un lato o dall'altro sarà di lieve percentuale! Poniamo un verosimile quadro che possa vedere andare al referendum un 50% degli aventi diritto ed il prevalere di un SI dell'1 o del2%. o.. al contrario la vittoria del NO in egual misura!..Si può parlare di vittoria per il Paese?

Oltre ai gravosi costi ..si sono indurite notevolmente le posizioni per la soluzione di un utile cambiamento. Rimarrà una discussione aperta e vi potranno essere ulteriori idee in proposito, ma i guasti rimangono di certo provocati sulla politica da chi ha preteso di stravolgere l'impianto costituzionale senza un'Assemblea completa in partecipazione delle forze delle minoranze: una Costituente intesa in modo proporzionale che intendesse coinvolgere e non ostacolare le posizioni di alcune forze politiche.
Vorrei anche credere che lo stesso Napolitano, nel momento del rinnovo del suo mandato per i due anni, dopo il monito verso una politica inefficiente per le riforme, non potesse intendere un cambiamento di tali regole esercitato solo da un esecutivo supportato da tale maggioranza, ma attraverso una intesa perlamentare che comprendesse tutti!

Una faccenda nata male e che ha spaccato in due un Paese.. proprio per l'atteggiamento duro sprezzante e fin troppo determinato di chi il danno lo ha gia' fatto... e che pensa che le regole della Costituzione possa cambiarle.. in ogni momento e per convenienza... un esecutivo che gode di una anomala maggioranza!
NON CI SARANNO VINCITORI O VINTI..MA SOLO UN PAESE PIU' DISGREGATO E DEBOLE!!


LEGGE ELETTORALE: ieri la certezza di una fiducia..oggi l'obbligo dell'incoerenza



Pesano decisamente le continue contraddizioni del Premier!

di vincenzo cacopardo

Non può sfuggire il fatto che in questo Paese si dà una valutazione sulle figure più che sui contenuti: Giornalisti, politologi, analisti che espongono le loro analisi e le conseguenti critiche. Sappiamo ad esempio che in alcuni momenti il direttore del Fatto.. Travaglio, sebbene in ragione di pensieri validi, si espone con un atteggiamento un po' altezzoso nella discussione delle riforme contro i sostenitori del Si..Tuttavia se questo atteggiamento, a lui poco favorevole, potrebbe risultare lecito in ogni discussione di un giornalista che si scalda e si appassiona, non può mai esserlo per un Premier..Insomma...l'arroganza non premia nessuno, ma non può di certo appartenere a chi dovrebbe gestire con garbo un potere esecutivo in qualità di capo del governo!

Fatta questa premessa..la realtà politica odierna ci indica l'impossibilità di poter procedere verso una nuova legge elettorale prima del referendum, proprio per la mancanza necessaria del tempo occorrente. Ma un dato di fatto è sotto gli occhi di tutti: Renzi oltre un anno fa, nella sua fase di cambiamento del sistema aveva proposto una legge elettorale detta ITALICUM edulcorandola con la solita enfasi di chi pensava di poter dare un indispensabile colpo di avvio e di ripartenza ad un impianto istituzionale vecchio che avrebbe dovuto essere reso più funzionale: Era ovvio che la sua legge elettorale, combinata assieme alle riforme costituzionali, avrebbe costituito l'imprigionamento di un sistema che...(malgrado ben simulato in un contesto di democrazia), fingeva di esprimersi secondo regole appropriate. Queste furono le sue parole in propositoSveglieró l'Italia che "per troppo tempo è stata una bella addormentata nel bosco". Avanti anche su Italicum e riforme costituzionali".

Mentre nell'ambiente politico si affermava il bisogno di evitare di porre la fiducia sulla nuova legge elettorale, il premier insisteva nelle sue decisioni..poichè con la nuova legge, nel combinato con le altre riforme costituzionali, si sarebbe determinato un cambiamento di un sistema che spostava l'asse verso un potere condizionato da una comoda governabilità. Ma quello che in tanti si domandavano era se di fatto..si stava costruendo un sistema politico democraticamente positivo o se si stava correndo verso un cambiamento come reazione ad un quadro politico ormai degenerato ed inefficiente. ..insomma: se nella fattispecie si stava o no speculando in una veloce corsa più spicciola e comoda senza alternative . 

Per Maria Elena Boschi restava fondamentale dare una nuova legge elettorale al Paese. La giovane ministra riteneva importante procedere verso una riforma purchè si procedesse: Malgrado la grazia con la quale si esponeva..non era mai riuscita ad entrare e spiegare nel merito il vero fondamento e la logica di queste riforme per le quali si stava procedendo umiliando ogni primario principio democratico. Si insisteva col ritornello che l'Italia aveva bisogno presto di una legge elettorale che fosse nuova e moderna...Parole retoriche se non addirittura ..vuote di un significato.. quando in realtà non vi si entrava mai nel merito chiarendone dettagliatamente i punti ed il senso! Ricordiamoci anche..che questa riforma, come altre, veniva costruita su ricatti di una maggioranza che imponeva continue altre fiducie.

Molti politici oggi sorridono quando si accenna al rischio di una deriva autoritaria. Personalmente non ne guardo questo aspetto, ma mi soffermo sul funzionamento e sull'opportunità di definire tale combinato in relazione a precise anomalie destinate a venir furori ove lo si applicasse ad un sistema che intende ritenersi ancora democratico. In realtà queste regole imposte danno un risultato di un impianto che non potrebbe mai identificarsi con i valori intrinsechi della democrazia. 

Abbandonando ogni critica sulle derive autoritarie..possiamo invece spostarci sulla mole delle tante contraddizioni di un premier e della sua ministra delle riforme che, come soprascritto, hanno continuamente ricamato ogni loro giudizio positivo su una legge elettorale ...ripiegando oggi contrariamente sulla richiesta di nuove proposte offerte dagli altri Partiti: dove è finita la loro determinazione?

QUANDO UN PREMIER COSI' DETERMINATO E SUPPONENTE FA PASSARE UNA LEGGE ELETTORALE CON LA FIDUCIA..E POI DOPO..IN CONSIDERAZIONE DEI SONDAGGI..CHIEDE AL SUO PARTITO ED AGLI ALTRI PARTITI L'IDEA DI NUOVE PROPOSTE PER CAMBIARLA...VUOL DIRE CHE OLTRE A SMENTIRSI. .E' ARRIVATO ALLA FRUTTA!!!

6 ott 2016

RIFORMA COSTITUZIONALE: Principi fondamentali e contraddizioni




Alcuni principi fondamentali riguardanti la prima parte della Costituzione non sembrano legare con la parte che si intende riformare.


di vincenzo cacopardo



La Costituzione.. come tutti sappiamo.. è composta di alcuni principi fondamentali che sono 12..poi vi sono i vari Titoli facenti parte delle Sezioni. La nuova riforma Boschi sembra voler cambiare solo la seconda parte, tuttavia non possono nascondersi evidenti contrasti con alcuni principi riguardanti i fondamentali


1) Sulla parte dei principi fondamentali la Costituzione ci dice che la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. Vi è quindi un riferimento per quanto riguarda i limiti racchiusi nel contesto degli stessi principi costituzionali che dovrebbe riguardare una forma di investitura. Il nostro sistema, essendo di democrazia indiretta impone che il cittadino voti attraverso un consenso il suo rappresentante politico.
Quando si dice che la nuova riforma costituzionale voluta da Renzi in riferimento alla elezione del Senato, non tocca i principi fondamentali, si commette dunque un errore poichè persino l'articolo primo parlando di sovranità popolare, definisce con estrema chiarezza un'autorità da parte del cittadino sul consenso e sulla nomina: La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. Il fatto che si affermi che anche i consiglieri regionali, posti nel nuovo Senato, siano eletti dal popolo.. non convince e non chiarisce nè il metodo.. nè la loro funzione, in quanto nel momento della votazione per la nomina, il consenso offerto dal popolo è diretto ad un incarico specifico territoriale legato ad una Assemblea regionale che nulla potrebbe aver che fare con altre mansioni delegate al Senato in una funzione legislativa esercitata collettivamente con la Camera dei Deputati.Il nuovo Senato voluto dalla nuova riforma, infatti, avrà piena competenza legislativa (cioè discuterà, approverà e voterà insieme alla Camera) su tutte le leggi che riguardano i rapporti tra Stato, Unione Europea e territorio, oltre che su leggi costituzionali, revisioni della Costituzione, leggi sui referendum popolari, leggi elettorali, leggi sulla Pubblica Amministrazione, leggi su organi di Governo, sulle funzioni specifiche di Comuni e Città Metropolitane. Per il resto, può decidere, entro 30 giorni e su richiesta di 1/3 dei suoi componenti, di chiedere alla Camera di modificare una legge..Una competenza a largo raggio..e quindi piena..non limitata al territorio ed all'assemblea del consigliere eletto!.



2) Per ciò che riguarda il Titolo V.. l'articolo 122 (seconda parte) indica che - il sistema di elezione ed i casi di ineleggibilità e di incompatibilità del Presidente e degli altri componenti di una Giunta regionale nonchè dei consiglieri regionali sono disciplinati con legge della Regione nei limiti dei princìpi fondamentali stabiliti con legge della Repubblica, che stabilisce anche la durata degli organi elettivi. Nessuno può appartenere contemporaneamente a un Consiglio o a una Giunta regionale e ad una delle Camere del Parlamento, ad un altro Consiglio o ad altra Giunta regionale, ovvero al Parlamento europeo. Con la nuova riforma.. tutto lo sforzo fatto nel passato per spingere la politica verso un sistema federalista intende cambiarsi in senso opposto, ma anche questa innovazione sembra contrastare con un articolo della Costituzione sui principi fondamentali: il n° 5 che così si esprime: La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.

Naturalmente è più una questione di interpretazione! Ma in questo articolo sembra  chiara la volontà di un dislocamento amministrativo con adeguamento alle esigenze legislative locali.. al contrario della manifesta volontà su un concentramento dei poteri che si vorrebbe con la nuova riforma. 

Ci scrive Alfio di Costa



Il fondatore di “Insieme si può”..rimane un lettore attento del nostro Forum. Dirige un movimento politico e sociale che intende legare la società attraverso valori, capacità ed integrità.

Non si possono sostenere i principi senza considerare i valori verso i quali si va incontro. Continuiamo ad avanzare in seno alla società cercando di proteggere il patrimonio sociale del nostro Paese che, al contrario, viene trascurato o sostenuto da principi vecchi. I principi non dovrebbero mai restare fissati... non rimanere assoluti, ma mutevoli nel tempo in base al momento ed alle circostanze in essere. ..questo per noi significa MOVIMENTO!”

Cosa vuol dire per un Movimento come il nostro sostenere una politica sociale privandosi poi di proteggerne i reali valori? Sono i valori stessi della nostra terra che ci inducono a stabilire i principi per una loro stessa difesa!...Ciò che la vecchia politica ancora presente non è in grado di percepire!..Quando noi affrontiamo un problema.. sosteniamo dall'inizio il fine stesso del suo valore e.. mano a mano stabiliamo quei principi utili al fine di poterlo preservare. Per cui l'uomo stesso..ogni cittadino è per noi un valore!..Un valore primario da proteggere e guidare verso una comune integrazione sociale. Noi desideriamo una integrazione sociale al fine di rendere più solide ed unite le comunità legate insieme dai valori che si devono difendere. Non c'è società senza valori!. Come non possono esservi principi senza un sostegno verso i valori.. Per noi questa è già una lotta difficile in partenza!

Comunque.. non ci stanchiamo di lavorare in questa direzione e saremmo felici di scambiarci con chi, in questa difficile terra, intende sostenerci. Vogliamo far crescere un Movimento in nome di quei valori primari per una Sicilia che continua a vivere di false speranze: Sono quelli naturali offerti dalla terra, i suoi frutti, il paesaggio, in mare, l'arte, la cultura.. che tutti ci invidiano e che insieme rappresentano un super valore da proteggere! Questa Sicilia in verità merita di più, ma sembra volersi condannare alla dispersione di tutto ciò per rinchiudersi in un aberrante cinismo.



Il mio Movimento sta crescendo in conoscenza ed è tra i più considerati tra la gente e nei Social..Per noi è importante la ricerca di figure integre e capaci chiarendo fin da subito che, al contrario di altri, pur considerando l'onestà un prerequisito, non insistiamo in modo cattedratico su principi di un esasperato moralismo: Per noi il concetto assoluto di integrità rimane fondamentale..ma è anche vero che se qualcuno del nostro Movimento dovesse un domani essere indagato..senza ancora aver ricevuto un avviso di garanzia, non sarebbe suscettibile di atti che potrebbero ostacolare la sua presenza nel Movimento. ..se non al momento di un avviso di garanzia. Si avrebbe poi modo di definire meglio l’ipotesi di reato, e prendere decisioni in proposito in base alla gravità dello stesso reato. La nostra posizione rimane quindi fin da subito più chiara ed equilibrata rispetto a quella dei 5 Stelle. Per noi l'onestà non è un vessillo e non sosteniamo false trasparenze o doppi moralismi, per noi è più utile una ricerca della verità! Non ostentiamo simboli per fini propagandistici..ma ricerchiamo idee, soluzioni e figure capaci che sappiano metterle in atto insieme per il futuro della nostra isola!


5 ott 2016

I DUBBI SULLA CRESCITA RILEVATI DAI QUOTIDIANI ECONOMICI

di vincenzo cacopardo


Poco tempo fa avevo scritto un articolo dal nome “Il timore su un possibile NO al referendum” basandomi sulle dichiarazioni di un autorevole giornale economico europeo.. il Financial Times... che esprimeva un timore sulla possibilità di un risultato negativo del referendum e del rilancio stesso della nostra economia. Nell'articolo sottolineavo la precarietà delle riforme espresse dal governo Renzi al di là della vittoria di un Si o di un NO.


Adesso un altro giornale il Wall Street Journal parla del malessere dell’economia italiana, che ritiene ferma ai livelli di pil del 1999 e che minaccia la sopravvivenza delle piccole aziende del paese – parla del nostro Paese e di quell'area dell'Eurozona caratterizzata da tensioni e squilibri sempre piu’ profondi.“I problemi dell’Italia – scrive il quotidiano – hanno natura strutturale. Nei suoi primi anni di mandato, il premier Matteo Renzi ha provato a dare una scossa al Paese avviando un ambizioso programma di riforma, partendo dal mercato del lavoro: i risultati di tale sforzo sono stati, almeno sul fronte economico, assai limitati.”


Oggi.. anche dal più autorevole giornale economico il Financial Times, il quotidiano della City di Londra sopracitato, pare essere emerso un timore! Una preoccupazione che censura la riforma costituzionale di Renzi! Con un editoriale di Tony Barber, si critica la legge che sarà sottoposta al referendum il prossimo 4 dicembre. Secondo il giornalista “ queste riforme faranno poco per migliorare la qualità del governo, della legislazione e della politica, perché quello di cui l'Italia ha bisogno non sono più leggi da approvare più rapidamente ma meno leggi e migliori''.
vi sono palesi motivi per dubitare su una effettiva crescita col peso di un debito in continuo aumento, non possiamo nemmeno nascondere la precaria positività del nostro sistema bancario.

 Ciò..oltre che per le note difficoltà insorte per via di un sistema internazionale che ha solo mirato alla finanza speculativa per colpa di una Europa dei parametri e dei sacrifici, anche per le responsabilità di un governo Italiano che continua a non saper porre riforme più funzionali ed appropriate.

LA FINZIONE DI UN SENATO CHE SPARISCE

di vincenzo cacopardo

A che vale far fingere di fare sparire un Senato..quando questo resta in piedi con tutta la sua organizzazione se pur privo di duecento senatori? Un Senato riempito da consiglieri regionali e sindaci suggeriti e portati dai Partiti. Si prosegue quindi con una logica di Partito quando questi oggi risultano i più detestati dagli stessi cittadini!..Il cittadino deve comprendere che il problema della corruzione dei consiglieri regionali non è legata alle Regioni, ma ai Partiti! Nessuno guarda in direzione di una essenziale riforma sui Partiti.

Al di là di ogni riassetto di una legge elettorale Italicum..a suo tempo opportunamente ricamata sulla riforma costituzionale, l'aspetto importante rimane la non elezione diretta dei Senatori ed il loro compito ancora non definito ma che, invero, sarebbe risultato prodromico alla suddetta riforma. Certo se si andasse con la elezione diretta dei Senatori ..sia che essi siano cento o trecento ..tutto sarebbe diverso..ma potrebbe contrastare col programma riformista della Boschi, la quale assieme a Renzi ha preteso di rinchiudere il Senato dentro una gabbia al fine di non influire sulle vere decisioni della politica di governo.

Insomma... lo scopo è quello di lasciare alla Camera dei Deputati l'onere di porre la fiducia e l'onore di seguire l'attività politica di governo..In teoria persino logico ..se non fosse che proprio per questo risultava importantissimo lo scopo di una riforma elettorale come l'Italicum.. in modo da frenare per i cinque anni governativi, l'attività parlamentare che avrebbe potuto impedirgli il cammino..E' chiaro che con tale sistema un Parlamento ha assai meno ragione di esistere.
Lo scopo, ma anche il pericolo è infatti quello di ingessare un dialogo parlamentare e quindi, per ipotesi, la minoranza potrebbe andarsene a casa con un risparmio ancora più notevole di quello proposto da Renzi!..Ma..potremmo andare oltre, poiché con queste logiche a quel punto potrebbe persino scomparire, se non per pura forma, la pletora dei deputati vincenti composti anche da quel premio di maggioranza, lasciando solo il posto di comando ad un governo!..Naturalmente è una visione un po' troppo accentuata, ma che rende conto di come possa essere importante il ruolo Parlamentare di controllo su ogni gestione governativa. E' ciò dovrebbe far intuire come, tale controllo, non può nè essere affidato in mano a chi gestisce la governabilità (premierato – segretario di Partito), nè che si possa pensare che una governabilità resti immutabile nel tempo senza un controllo parlamentare.


Quindi la domanda più logica.. per chi pensa ad una tale poco funzionale semplificazione.. potrebbe essere: Che ragione può più avere un Parlamento quando la pretesa è quella di fare sparire ogni forza ad una minoranza?  

RENZI..TRA "MITO" ED "IRRISIONI" NEI SOCIAL

A lui si deve rispetto nella qualità di Premier, ma si possono imputare una lunga serie di sterili e persino azzardate provocazioni sicuramente non meritevoli di un Premier saggio, equilibrato e prudente!
di vincenzo cacopardo

L'eccesso di ottimismo potrà essere visto come un pregio da parte dei seguaci di Renzi, ma rimane una piaga per i cittadini che oggi non vedono un ritorno positivo per la sua attività politica assai determinata.. priva di risultati.  Come già ripetuto diverse volte.. il Premier ha contribuito ad alzare un muro nel Paese..dove da un lato vi sono i favorevoli al suo cambiamento e dall'altra quelli che con spregio definisce i gufi in attesa di vedere i risultati. Ad oggi le stime della crescita si sono rivelate un bluff..ma lui insiste col girare le frittate ..portando sempre acqua al suo mulino. Persevera nell'ingigantire tutto ciò che fa attraverso una ingannevole comunicazione... seduttiva per quella parte del Paese che se la beve!

L'immagine del Premier è uguale a quella che proprio la maggior parte dei suoi seguaci descrive: “Renzi ha messo nel tavolo una lunga serie di riforme ..cosa che nessun altro governo aveva prima fatto!” In realtà il quesito non può mai essere quello impostato sul numero, ma su un risultato qualitativo... sul funzionamento delle sue proposte che non hanno sortito alcun beneficio. Renzi sembra aver corso ripetutamente..ottenendo assai poco! L'accostamento col personaggio Forrest Gump può essere appropriato: A che vale correre e correre.. se poi ci si domanda a quale fine.. non ottenendo alcun risultato?

Quando si cerca disperatamente di far apparire la governabilità solo come un mezzo..quando la si costringe attraverso abili e restrittive misure imposte dall'alto..quando si pretende un riscontro con una stabilità governativa usando più spesso termini calcistici e non di metodo politico..senza saperne interpretare il fine..cercando continue scorciatoie ed usando una comunicazione ingannevole, si capisce bene che non si è capaci di interpretare e dare sfogo ad un sistema di democrazia: Si corre verso quella semplificazione..facendo apparire democratico ciò che non lo è per nulla.. portandosi appresso una lunga serie di contraddizioni ed anomalie!

Tuttavia questa visione del personaggio determinato, provvisto di quella parlantina furba e compenetrante..è quella che per tanti viene idealizzata e sostenuta come un “mito”. Il mito Berlusconiano prima...quello Renziano adesso! Una percezione che nei Social finisce con lo sboccare dalle irritanti esaltazioni alle conseguenti irriverenti irrisioni. Lì dove ogni esaltazione lascia il tempo che trova..e la irrisione diviene persino incresciosa e senza alcun rispetto.

Se il sottoscritto si è sempre proposto in critiche forti, ma pur sempre contenute nel merito e mai irrispettose, vi sono tanti che tale rispetto non lo portano e superano ogni limite. Mai come oggi la figura di Renzi viene tanto esaltata e sublimata..quanto derisa!

Ma chi ha portato a tutto ciò se non chi ha inteso spaccare il pensiero di una Paese attraverso una lunga serie di provocanti comunicazioni? E' stato proprio l'ardito alfiere fiorentino! A lui si deve rispetto nella qualità di Premier, ma si possono imputare una lunga serie di sterili e persino azzardate provocazioni sicuramente non meritevoli di un Premier saggio, equilibrato e prudente!



3 ott 2016

Referendum ..social e pettegolezzi



LA GRANDE PALUDE è quella nella quale ci porta la politica di un Premier che pare giocare una partita con il suo popolo più che favorirlo nella sua unione!
DI VINCENZO CACOPARDO

Siamo nella palude!...Non cambiamo!..Resteremo quelli di sempre!..Non aiutiamo la politica..Non cresciamo! Ormai è la medesima nenia.. quella usata dal Premier ...eppure, contrariamente a quello che lui stesso asserisce, grazie a questo bicameralismo paritario, Renzi ha potuto fare quello che ha voluto..persino cambiare IN FRETTA una serie infinita di articoli costituzionali. Le sue contraddizioni sono quindi evidenti.! Il bicameralismo perfetto gli ha lasciato UN AMPISSIMO SPAZIO DI MANOVRA( persino esagerato) ed altrettanta VELOCITA' nel mettere in atto ciò che ha preteso..

In realtà di riforme ne OCCORREREBBERO ALTRE e sarebbe impensabile credere che un domani, con quelle imposte e brandite da questo governo..in complicità di un Parlamento assai ballerino ED UNA EQUIVOCA MAGGIORANZA, ove ci si accorgesse di qualche deleteria anomalia, potesse risultare ugualmente facile mettervi mano!

Eppure.. girando continuamente la frittata ed adulando qua e là qualche costituzionalista..Renzi persevera in una lotta che ha di fatto spaccato il Paese e che manifesta nei Social il massimo del pettegolezzo politico: E' l'effetto risultante di chi pensa che la politica in democrazia possa condursi alla medesima maniera di una partita di calcio dove vi è un vincitore ed un vinto e dove proprio la platea sugli spalti tifa ed urla infamie di ogni sorta... Un argomento sottolineato puntualmente dal prof Zagrelbesky nel faccia a faccia sulla SETTE e che pare non aver preso l'attenzione di una parte degli ascoltatori.. 

QUESTA E' LA PALUDE nella quale ci porta la politica di un Premier che pare giocare una partita col suo popolo più che favorirlo nella sua unione! La sua visione della politica rimane il principale difetto...come tutti coloro che pensano che una governabilità possa essere stabilita attraverso un sistema di numero di palle in rete, quando dovrebbe essere noto che la governabilità resta un "fine" e che ogni maggioranza rimane sempre mutevole nel tempo...Ma quanti possono percepire tale serio argomento se restano sviati dalla non conoscenza.. o da UN VOTO SU UNA PARTITA?

Per restare nell'ambito calcistico in cui il premier ama muoversi..con la furbizia tipica di quei giocatori che (assai poco sportivamente) si mettono in luce quando atterrano l'avversario e fingono di aver preso una botta, Renzi annuncia di voler cambiare la legge elettorale prima del referendum. Una apertura disposta COL SOLITO OPPORTUNISMO ..poichè deve invogliarsi il consenso di quella sinistra dissidente..che da tempo lo aveva richiesto.

Oggi Renzi ha bisogno del suo SI a tutti i costi!..poco gli importa ascoltare chi come un esperto costituzionalista come Zagrelbesky gli dibatte quando consiglia di interpretare la Costituzione come un vestito sul quale chi lo indossa deve avere le giuste misure per portarlo: E' la sostanza dei contenuti dei valori che conta ed è proprio quello che ne determina il suo funzionamento...al contrario di chi continua a vederla come una personale sfida calcistica.




30 set 2016

La prevalente oligarchia dei Partiti nel contesto della nuova riforma costituzionale



di vincenzo cacopardo

IL "NO" NON E' UN CAPRICCIO!! SI POSSONO PRENDERE IN GIRO GLI IGNORANTI E COLORO CHE NON PERCEPISCONO BENE IL SIGNIFICATO VERO DI UNA DEMOCRAZIA, MA MAI CHI E' A CONOSCENZA DI COSA EFFETTIVAMENTE HA SEMPRE MOSSO E DETTATO UNA CARTA COSTITUZIONALE. LA COSTITUZIONE NON E' MAI STATA PERFETTA E VA DI SICURO RIPRESA IN QUALCHE ARTICOLO, MA NON CON TALI PROCEDURE E NON CERTAMENTE A SCOPO DI DEFINIRE UNA GOVERNABILITA' SICURA SCHIACCIANDO REGOLE E PRINCIPI DI BASE FONDAMENTALI...VI SAREBBERO STATI ALTRI MODI, MA SI E' PREFERITO MORTIFICARE LA NOSTRA DEMOCRAZIA!...UNA VIA FIN TROPPO COMODA...E PERSINO FACILE CHE PREMIA L'OLIGARCHIA DEI GRANDI PARTITI..

con la sua riforma Renzi dice SI alla forza dei Partiti!

Sentire ancora il Premier dar fiato alla bocca con la solita storia che “Se si vota SI si cambia e se.. invece.. si vota NO.. si rimane al passato..comincia a dar fastidio: Una frase ormai stonata..come quella sulla palude.. che continua a ripetere divenuta retorica e persino qualunquista ..Sembra un insulto all'intelligenza di chi.. al contrario.. conosce perfettamente i cambiamenti sballati di questa pseudo-riforma costituzionale voluta solo perchè non si è in grado di rendere più stabile e sicura una governabilità democratica.

E' bene che si sappia che approvando questa riforma non sparisce per nulla il bicameralismo perfetto..che al limite potrà divenire meno paritario! Un sistema che continuerà a far passare le carte da una Camera all'altra..seppur con piccole differenze. Ricordiamoci che questo vituperato bicameralismo Paritario, pur arrecandoci ritardi nella formazione di alcune leggi, ha sostenuto nel passato una forma di democrazia migliore di tanti altri Paesi. E' vero! Andava cambiato in termini di funzionalità e separazione di ruoli al fine di renderlo più veloce, utile e meno farraginoso.. regolando anche l'azione dei Partiti...Ma paragonarlo in modo fin troppo esterofilo ai sistemi esistenti in altri Paesi..senza percepire che spesso questi hanno solo una parvenza di democrazia... pare essere divenuto il passatempo di tanti politici e politologi che guardano solo col paraocchi. Costoro non si accorgono di come spesso l'apparenza inganna e soggioga i cittadini..Anche se la loro economia funziona meglio..il loro sistema democratico rimane fissato su paradigmi forzati che non hanno alcuna relazione con gli effetti sullo stato economico..Questa è la ragione per la quale in Europa e nel mondo intero stanno esplodendo una serie di movimenti e Partiti antisistemici!


E bene che si sappia che il Senato rimarrà!... al contrario di quello che si vuole fare apparire e che malgrado questa apparenza.. il sistema oligarchico dei Partiti con questa pseudo-riforma Boschi si rafforzerà per via del fatto che gli stessi consiglieri regionali saranno promossi dagli stessi Partiti... anche se si cerca in tutti i modi di dare un'impressione diversa! Insomma.. non vi sarà un diretto consenso da parte dei cittadini! Il chè equivale a dare maggior forza ai Partiti..soprattutto quelli storici e più grossi..che oggi hanno ancora risorse da parte dello Stato e continueranno a farla da padrone, mentre per quelli più piccoli o nuovi.. in grado di crescere e promuovere innovazione ..la strada sarà sempre più difficile in quanto sprovvisti.

Invece di far fronte in fase di principio ad una seria riforma sui Partiti ..rendendoli più regolati e funzionali alla cittadinanza, con questa riforma..si da ad essi una forza maggiore lasciando il nostro sistema democratico sottomesso ad una più forte oligarchia di Partiti.

Questa riforma non fa che spaccare il Paese..spacca persino il partito di maggioranza...Pone acredine nella nostra società messa in evidenza da stupidi continui pettegolezzi sui social.. Divide la Nazione invece di tenerla unita verso il suo bene ed il bene di una democrazia. Una condizione voluta da un premier saccente che, per ambizione e supponenza, continua a brandirla come una spada. Un'arma che sembra tagliare con furbizia un nodo poichè non si è in grado di scioglierlo in maniera più congeniale. 






Populismo ed assolutismo..la nuova antitesi

di vincenzo cacopardo

L'antitesi odierna non appare più fissata tra chi è di destra e chi di sinistra, ma su chi si esprime attraverso “il populismo” avverso a chi continua a procedere con la forza di un determinato “assolutismo”.

La parola “populismo” sembra essere entrata di moda nel linguaggio politico odierno per sottintendere con disprezzo un atteggiamento culturale e politico che esalta in modo demagogico e velleitario il popolo. Al di là di ogni esaltazione... il populismo odierno non è altro che la comune reazione di chi vede nella propria comunità un'insieme di diritti negati...poichè nulla.. nella società odierna.. pare più appartenere al popolo, se non un diritto al voto che oggi viene manipolato attraverso sistemi che favoriscono certe elites o alcune lobbjes.


Populismo” e “assolutismo” sono oggi ancora più in antagonismo ! Una contrapposizione che sembra avanzare ancora più forte e decisa di quella delle ideologie del passato.. Un'aspra discordanza.. sempre più accesa.. e persino in certe occasioni feroce, che vede.. da un lato.. chi pensa al popolo in termini di disagio reale ed iniquità e.. dall'altro chi non percepisce alcuna possibilità di operarvi in soccorso se non in termini di un pragmatico modo di procedere attraverso regole e principi. Il problema sta nel fatto che i principi da cui si traggono le regole oggi non possono più funzionare poiché vecchi e non più efficaci per regolamentare una società che marcia in direzione di una quasi “asettica” globalizzazione.

Il populismo odierno altro non è che il riflesso naturale..di un sistema che non guarda con equilibrio a principi e regole nuove che possano rendere più equo il sistema. Il concetto di governabilità odierno esteso in quasi tutte le Nazioni occidentali..confligge spesso con la mancanza di una vera democrazia intesa come “suggerita dal popolo” . In quasi tutti i sistemi democratici europei, si tende a simulare una vera democrazia, quando al contrario questa viene manipolata fin dall'inizio.

Si discute sempre di cambiamento della politica cercando di dirimere ogni difficoltà attraverso una riforma elettorale, illudendosi che in tal modo potranno essere risolte tutte le problematiche che impediscono un sano percorso. Si vuole far credere al cittadino la speranza di un cambiamento nella visione di un fantasmagorico impegno da parte degli stessi politici. Molti cittadini, per la mancata conoscenza dovuta anche all’obiettiva impossibilità di dedicarsi attentamente alle problematiche politiche, continuano a credere nella soluzione di una buona riforma elettorale…


Contrapporre una destra ad una sinistra risulta ormai anacronistico! Ma appare sempre meno costruttivo l'odierno assolutismo governativo nei riguardi di un popolo che non riesce a scegliere poiché privato di decidere da normative per nulla risolutive per un sano e conforme consenso ….Come ci si può illudere sul fatto che una forma popolare detta in modo sprezzante “populismo” possa affievolirsi o addirittura debellarsi...quando questa non può che rappresentare la normale reazione verso chi pretende di costruire una governabilità con la forza, l'astuzia e la caparbietà.. invece di farlo partendo da una logica base popolare?

29 set 2016

Berlusconi: il salto nel buio con la candelina

Berlusconi, Salvini e Meloni: Il nuovo patto della “candelina”..Un'unione di figure non del tutto collegate nei principi e nei valori.
di vincenzocacopardo
E ci risiamo! Nasce per l'ennesima volta un nuovo Patto detto della “candelina”! Un patto che vede Berlusconi assieme a Salvini e la Meloni alla ricerca di una quanto mai vecchia posizione di centrodestra...A ottant'anni suonati il Cavaliere risorge ancora come un Lazzaro per ricercare in complicità con la Lega (che poco sembra spartire con l'equilibrio di una politica che si vuole moderata) un accordo per quella che lui stesso chiamerebbe “una politica nuova”.In questa loro unione..manca Parisi che viene citato quasi indirettamente ed al quale sembra essere negata una prima posizione..quasi reggesse il moccolo di questa "candelina".
E così Berlusconi, Salvini e Meloni siglano una unione insieme per dire «No» alle riforme e rilanciare il centrodestra... Se per quanto riguarda il No alla riforma non si può che essere d'accordo, quello che riesce difficile comprendere è questa unione contro il referendum quando i tre componenti di questo nuovo asse avevano già espresso separatamente il loro dissenso verso la riforma costituzionale. Se altrimenti.. questo patto consiste nel dare nuovo impulso alla politica del centro destra..riesce ancora più difficile comprendere come l'innovazione politica possa essere generata da un personaggio come Berlusconi.. disponibile ancora oggi a legarsi con chi al Nord esercita una politica non del tutto "moderata" come lui dichiara sempre di volere..
Sembra che i tre vogliano rilanciare presidenzialismo, federalismo e maggiore democrazia nel processo decisionale. Teoricamente un programma interessante e già conosciuto di un processo riformatore che oggi pare porre ostacoli notevoli: I tre personaggi vorrebbero impegnarsi in una nuova riforma costituzionale che imponga un vincolo di mandato ai parlamentari con dimezzamento dei parlamentari e differenziandone i ruoli. Rendendo differente la funzione fra Camera e Senato. In più.. una riorganizzazione dello Stato sulla base di un federalismo capace di valorizzare le comunità territoriali.
Al di là del presidenzialismo..vi è qualcosa che abbiamo già scritto da anni diverse volte su questo Forum relativa alla differenziazione dei ruoli, dei mandati parlamentari ed il dimezzamento delle figure politiche. Temi sui quali si è già perso una gran quantità di tempo. Adesso bisognerà attendere l'esito del Referendum che se darà ragione al SI taglierà loro ogni speranza.. ed ai cittadini un futuro più edificante per una politica democratica del Paese.
Rimane comunque un chiaro attacco frontale verso il Premier condotto,se pur con interesse..che per scopi costruttivi,contro la riforma Boschi..da figure che oggi non sembrano ben collegate e predisposte nella loro politica dei principi e dei valori. Qualcosa di innovativo che,.. se ben diverso nel suo percorso,.. è iniziato dal Movimento 5 Stelle..Un rinnovamento che il Movimento medita da tempo e che,.. nella grande confusione organizzativa...non riesce bene a percepire..e decidere.. al fine di proporlo in modo corretto.


28 set 2016

Ponte sullo Stretto e referendum: due questioni da separare




UN PASTICCIO BEN ARCHITETTATO”
di vincenzo cacopardo

VI SONO PERSONE COME IL SOTTOSCRITTO..CHE DICONO NO AD UN REFERENDUM SULLA RIFORMA COSTITUZIONALE PER COMPRENSIBILI RAGIONI DI METODO E MERITO.. E SI ALLA POSSIBILE COSTRUZIONE DI UN PONTE CHE DIVENTEREBBE STRATEGICO PER L'ECONOMIA E LO SVILUPPO DEL SUD. VI SONO ALTRI COME IL MOVIMENTO 5 STELLE CHE, MALGRADO IL LORO RICONOSCIUTO IMPEGNO, DICONO NO A QUALUNQUE INFRASTRUTTURA..DIMOSTRANDO IN TAL MODO CHE LA LOTTA RIMANE SOLO CONTRO UN PREMIER CHE HA DI FATTO SPACCATO IL PAESE. ANCORA UNA VOLTA SI TENDONO A NON SEPARARE I MERITI DALLE RAGIONI E LE OPPORTUNITA' DAGLI OPPORTUNISMI.


Rimango favorevole alla costruzione del Ponte sullo stretto come più volte sottolineato in questo blog. Ho sempre ritenuto fondamentale ammodernare l’assetto territoriale del Paese.. che è in deficit di infrastrutture, e ciò non può significare agire prettamente al Nord del territorio. Nel recente passato si è abbandonata l'infrastruttura più importante per il collegamento tra la Sicilia e la penisola nell'indifferenza totale di una mediocre politica ad esclusivo beneficio delle opere del territorio del Nord che oggi vedono oltre all'Expo, il Mose, l'alta velocità, ed altri cantieri autostradali persino superflui. Sono certo che la costruzione di questa grande infrastruttura, oltre a portare molto lavoro nell'isola, accrescerà il turismo anche per il solo fatto di venire a vedere l'opera più lunga del mondo. Non si può trascurare l’importanza di una tale impresa che …soprattutto per la linea ferroviaria..risulta essenziale. E’ chiaro che questa se ne trascinerebbe appresso altre…anzi sarebbe un volano utile per il completamento di quelle non concluse in una regione che deve competere continuamente con una pesante globalizzazione. Se c'è un motivo in più per operare sul resto del territorio è proprio la realizzazione del ponte!

So che affermando questo mi trascino dietro le critiche di coloro che parlano di questa infrastruttura con la abituale retorica della rovina ambientale ..come so che per tanti sarebbe primario operare a difesa del territorio nazionale che anno per anno pare sbriciolarsi sotto il peso di continue inondazioni e frane. Come so che..quando si accenna alle preminenti infrastrutture, non si percepisce alcun bisogno di operare prima a difesa del suolo...Ma Sarebbe anche immaginabile pensare che.. proprio questa opera trainerebbe altre lavori collegati (strade- ferrovie- condotte d'acqua e dissesti di ogni tipo). Sarebbe comunque uno stimolo enorme per l'economia del Sud. Non si vede..poi.. per quale ragione non si potrebbe operare congiuntamente per risolvere egualmente l'insieme dei problemi. Inoltre la costruzione del ponte (come già ripetuto altre volte) dovrebbe coinvolgere sostanziosi capitali privati dei tanti interessati a poter gestire l'opera..che, viceversa, con questo andazzo.. non vedremo mai più!

Sostenendo l'importanza necessaria di un Expo ..e di contro.. sottovalutando un bisogno primario di un collegamento che riguarda il territorio meridionale...si è continuato ad usare due pesi e due misure..Le continue anomalie che mettono in evidenza l'assenza totale nei riguardi di un Sud ormai dimenticato dalla politica nazionale!

Quella del Ponte sullo Stretto è sempre apparsa come una sceneggiata lunga diverse decine d'anni proposta ripetutamente da chi non percepisce l'importanza delle vere innovazioni per il Sud. Quello che riesce incomprensibile è…percepire una negazione per l’innovazione ed il funzionamento del proprio territorio da parte degli stessi siciliani…Intanto il nord se la ride…Mentre lì tutto si fa per le infrastrutture (i cui finanziamenti non spariscono mai e vengono spesso compromessi dalla corruzione)…al Sud, si discute e si tergiversa perdendo ogni occasione. Sembriamo condannati ad una continua critica su qualunque cosa possa portarci sviluppo e crescita…restando sempre indietro e favorendo in tal modo un'unica crescita: quella del nord….che potrà continuare a rivolgerci le dovute disapprovazioni. Sembriamo davvero dei poveretti…Che ce ne facciamo della nostra cultura.. se non la accompagniamo col dovuto progresso?

Detto ciò non possiamo che notare da parte di Renzi quel solito comportamento pieno di un proprio interesse che potrebbe pesare ulteriormente sulle speranze dei cittadini del Sud: Le notizie ci informano di una assicurazione da parte di Renzi sulla costruzione del Ponte, sottolineando che prima bisogna pensare alle emergenze. Come se per il progetto Mose o l'Expo si sia mai prima pensato a risolvere i tanti problemi del dissesto idrogeologico delle aree delle regioni del Nord!

Con puntuale opportunismo, che ha sempre caratterizzato il suo procedere, il Premier allunga i tempi del referendum e si muove per un consenso in direzione del Sud promettendo investimenti per un'opera che fino ad adesso non aveva tenuto in considerazione e lo fa col solito atteggiamento di sfida che ben conosciamo! Renzi sa bene che potrebbe ricavare consensi per il referendum vista una forte preclusione del Si sostenuto dalla Lega e Berlusconi al Nord.. e dei 5 Stelle al centro. E così non gli resta che promettere e promettere al Sud..nella ipocrisia e nella conoscenza di quanto corta sia la coperta...Un pasticcio ben organizzato per confondere le acque per far confluire un consenso!

Nel recente passato un intervento del Ministro Del Rio sembrava aver posto un definitivo impedimento alla possibilità di poter vedere nascere quanto prima questa importante infrastruttura. Il ministro dichiarava, in perfetta analogia con il Presidente Renzi... che... pur essendovi una certa convergenza di vedute,..si doveva porre l'esecuzione del ponte sullo Stretto.. solo dopo la risoluzione delle altre priorità. Persino il sottosegretario alle Infrastrutture, Umberto Del Basso De Caro, aveva parlato di un impegno a valutare l'opportunità di una riconsiderazione del progetto del ponte sullo stretto come infrastruttura ferroviaria previa valutazione e analisi rigorosa del rapporto costi-benefici, come possibile elemento di una strategia di riammagliatura del sistema infrastrutturale del Mezzogiorno. Una valutazione talmente assurda che denotava la poca importanza che si dava all'opera.

Se per le olimpiadi di Roma il problema si fondava su altre ragioni di carattere politico elettorale e di coerenza con l'elettorato..lo stesso non può dirsi per il Ponte!..I 5Stelle non riescono sempre a valutare le difficoltà insite in un Sud che con l'inizio di quest'opera porterebbe una serie di altri importanti cantieri ed un enorme numero di turismo.... Ma per il furbo Premier che ben conosce le misure di una comunicazione a proprio beneficio..di colpo tutto cambia!: In prossimità di un Referendum il cui risultato decreterebbe la sconfitta o la vittoria politica, Renzi si aggrappa alla promessa di centomila posti di lavoro..dopo non essersi mai occupato seriamente della grande opera per due anni e mezzo! Qualcuno si domanda se queste promesse unite ai finanziamenti a pioggia promossi per la Sicilia non avessero avuto bisogno di un piano studiato dal suo Governo in senso più logico e se non sarebbe stato utile definirli anche in rapporto con la costruzione di una infrastruttura di queste dimensioni...E' la chiara testimonianza di come la sua politica non abbia mai dimostrato idee e lungimiranza!







Verdini si muove per il dopo referendum?



di vincenzo cacopardo
Mentre Stefano Parisi da «rinnovatore» del centrodestra, di concerto ed in accordo con Silvio Berlusconi.. cerca di sviluppare qualcosa di nuovo fuori dai partiti contando in Sicilia sull'entusiasmo di Gianfranco Miccichè che sembra essersi messo a disposizione anche in vista delle Regionali siciliane del prossimo anno, si apre un nuovo cantiere di quella pseudo politica affaristica sempre interessata mossa da un Verdini sempre disponibile ad idee che possano tenerlo incatenato ad una poltrona.

La nuova idea di Verdini pare essere quella di archiviare definitivamente l'Italicum e riformare un nuovo Nazareno rimettendo insieme Berlusconi e Renzi...Un'idea che potremmo definire davvero innovativa!!!

Verdini avrebbe proposto con insistenza una nuova legge elettorale alla tedesca (questa prevederebbe cento o al massimo 150 collegi piuttosto piccoli, ciascuno eleggerebbe tre deputati, la rimanente quota di parlamentari sarebbe selezionata con un proporzionale con sbarramento comunque al tre per cento. Ci sarebbe anche un premio di maggioranza per la coalizione vincente). Un sistema che secondo il proponente non può essere paragonabile all'Italicum, poichè porterebbe la lista vincente a raggiungere il 55 per cento di seggi. Si sacrificherebbe così il secondo turno, il ballottaggio, ma il resto potrebbe essere accettabile. In questo caso il Senato sarebbe abolito....Insomma pare che Verdini all'indomani del referendum del 4 dicembre, sia con una vittoria del Si che con quella del No.. vorrebbe, forte del suo nuovo progetto, spingere per indurre al ragionamento il capo di Forza Italia facendo in modo che torni a discutere con Renzi evitando che il Paese cada in mano a Beppe Grillo.

Tutto si fa e ci si inventa pur di far fuori il movimento di 5 Stelle!

Una impresa non facile ma che mostra ancora una volta come Verdini si muove in un contesto ambiguo di quella politica tendente a mettere a posto le cose attraverso la formazione di una sorta di Partito della Nazione di cui tanto si è parlato.....Si potrebbe forse approdare ad un nuovo sistema elettorale “verdinellum” come già in molti lo chiamano. Di certo Verdini tende a dar forza ad una riedizione di un nuovo "Nazareno". Ma sembrerebbe che al momento a Palazzo Chigi nessuno vuol sentir parlare di legge elettorale fino a dicembre.

Tutto ciò oltre a peggiorare i rapporti all'interno stesso del PD, già di per se fin troppo esasperati, pone agitazione tra gli altri alleati del governo..Chissà poi cosa ne penseranno di questa nuova sortita di Verdini la Lega e lo stesso Parisi!