L'AMBIGUO PATTO DELLA SEPPIA
Si incontrano tutti in una saletta appartata di Rinaldi al Quirinale.il ministro Luca Lotti, che ospita due distinte comitive, capeggiate da Totò Cardinale e Davide Faraone. Al centro della tavolata il fedele Lotti, alla sua sinistra Totò, a destra Davide, accanto a lui Lorenzo Guerini ed infine, ultimo arrivato Matteo. Sembra una vecchia immagine di una corrente della vecchia DC..se non fosse che almeno in quel Partito vi erano personaggi di maggior sostanza e valori.
di vincenzo cacopardo
«Non
ci sono più renziani di serie A e di serie B, né della prima o
della seconda ora. Siamo tutti un’unica cosa»,
esclama l'imperituro Totò Cardinale. Una delle tante frasi tipiche
delle figure della vecchia repubblica che le hanno sempre usate e le
ripetono per non esprimere nulla. E lo stesso Faraone gli
va appresso con la solita retorica che gli è comune:
«Se
oggi esiste ancora Sicilia Futura è perché il Pd non ha ancora
compiuto quei passaggi che noi, almeno in Sicilia, ci aspettavamo
quando doveva diventare un partito più aperto, per colpa di un
atteggiamento ostile dalla parte più conservativa del partito.
Sicilia Futura è come se fosse dentro il Pd, nei territori siamo in
assoluta sinergia e faremo le liste assieme per le primarie, che
dovranno avere un effetto-trascinamento per le Regionali, alle quali
cominciamo a lavorare insieme».
Si
stanno preparando per mantenere ancora le redini della politica in
Sicilia...Con loro i
siciliani-futuristi (ma politicamente più legati al passato che al futuro) Nicola D'Agostino, Michele Cimino, Edy Tamaio, Salvo Lo Giudice, Totò
Cascio. Poi i dem: Luca Sammartino, Valeria Sudano, Gianfranco
Vullo, Nello Dipasquale, Pippo Laccoto e Paolo Ruggirello, con
l’assessore Alessandro Baccei ed infine il crisafulliano Mario
Alloro...Insomma tutti gli uomini della nuova formazione
Faraonica-Cardinalizia- Renziana che in Sicilia hanno già operato da tempo
nelle continue variegate giunte Crocettiane.
Dopo
l'insuccesso del referendum conclamato nelle aree del sud, Lotti
lavora per compattare le vecchie milizie di una politica passata che
vive ambiguamente sotto l'egida di un ex ministro che pare non voler
mollare la presa. Un politico vecchio stampo.. un po' desueto e nell'ombra, che con la forza di quella logica centrista
dell'opportunismo..opera per sostenere l'area renziana e la
candidatura del sindaco Orlando.
L'insolito confine con i Partiti tradizionali
E' abbastanza facile ritenere che Orlando alla fine vincerà ma solo al ballottaggio. Tuttavia queIlo che appare davvero insolito è il fatto che ambedue i candidati più forti non vogliono legarsi direttamente ai Partiti nazionali tradizionali (PD-FI). Così come per Orlando..anche per Ferrandelli. Rimane quindi ancora una volta emblematico tutto ciò in vista di un cambiamento che non ama più definire e legare i limiti di certe ideologie ad un pensiero politico moderno più laico e funzionale alle esigenze soprattutto in campo amministrativo.
L'attuale sindaco di Palermo Orlando si ripresenta per la quinta volta alle comunali e come di consuetudine... astutamente... non si espone totalmente col PD come aveva già fatto col referendum costituzionale .Al posto suo si espone invece l'ex ministro Totò Cardinale che, con Sicilia Futura, lo appoggia unendosi in un patto con Renzi chiamato “della seppia”. Passato con Renzi già in virtù di un altro patto quello definito "dei ricci"...sempre tramite Faraone, Cardinale ... passa adesso a quello della seppia! Un nome che la dice lunga e che fa quantomeno pensare.. presupponendo una serie di tentacoli politici di ogni sorta ...In questo triste..seppur stravagante quadro politico... per adesso si va avanti a frutti di mare e molluschi... Speriamo non debba mai arrivare il patto del pescespada e poi quello dello squalo!