8 nov 2017

Analisi di un voto.. nel paese che non intende cambiare



I risultati della consultazione in Sicilia..evidenziano la lontananza da un vero cambiamento!...Poichè gli interessi dei pochi sembrano ancora soddisfare il numeroso gregge che li segue imperterrito.. compreso l'abbondante numero dei frustrati astensionisti.

di vincenzo cacopardo

In questa analisi non vorrei per nulla entrare in una esamina della figura del neo presidente Musumeci.. eletto da poco in Sicilia: Personaggio che poco conosco, ma che sembra essere una figura rispettabile, ricca di volontà e abbastanza audace nell'affrontare il difficile percorso. 
Tuttavia il problema.. come ormai è dato ripetere, rimane quello del sistema politico radicato in tutto il paese che continua a marciare su vecchi stereotipi e sulle tante figure poco raccomandabili inserite soprattutto nei Partiti tradizionali..oltre a quello della mancanza di una forma mentis in grado di generare vera innovazione.

Fino a poco tempo fa sembrava che vi fosse aria di vero cambiamento, con parecchio coinvolgimento anche nei social. Ma col voto in Sicilia ..penalizzato da una larghissima astensione... si è ricaduto in una sorta di disdicevole medioevo che.. oltre a lasciare l'amaro in bocca per i tanti che vi avevano sperato...ha segnato la conferma di come in questo Paese si persevera nel restare inerti di fronte alla possibilità di cancellare un passato politico di non funzionamento tutt'ora spinto da chiari personalissimi interessi.

Si era sperato in un vero cambiamento.. sia nelle figure che nella modalità.. e questo anche grazie ad una forza politica in grado di rompere definitivamente una cultura politica ormai stagnante. L'occasione era data dal Movimento 5Stelle... che pur nella evidenza delle incaute storture e negligenze.. oltre ad alla indubbia dose di confusione nell'organizzazione, rappresentavano e rappresentano ancora oggi (data la consistenza di voti che aggregano) l'unico grimaldello in grado di scardinare la robusta porta della politica delle anomalie e dei compromessi che ha reso il paese allo stato in cui è.
Certo poi si sarebbe dovuta trovare una strada utile per la ricomposizione di un sistema politico più funzionale ed utile, ma si sarebbero costruite nuove forze sulla ceneri di un sistema politico defunto... E forse chissà.. sarebbe potuto crescere più robusto, concreto e saggio lo stesso Movimento con la sua struttura.

Votare il Movimento 5Stelle, anche ritenendosi nel dubbio e reputandoli improvvisati, sarebbe voluto dire rompere il sussistente deleterio sistema. (Non erano forse improvvisati anche i personaggi alla nascita del partito di Berlusconi?)

I 5Stelle rimangono di sicuro un'incognita, ma anche l'unica speranza per un mutamento... Sbaglieranno?... andranno via anche loro! Al momento attuale loro restano comunque l'unica via di accesso per rompere col passato anche se non del tutto per la costruzione dell'innovazione. L'alternativa pare essere quella di restare aggrappati ad un sistema che ci mortifica ogni giorno, del quale poi, non facciamo che lamentarci.

Questa è una ragione per la quale il voto del momento non potrebbe che individuarsi come una circostanza..come una favorevole contingenza.. non un consenso, ma un'alternativa di smantellamento di un sistema dove perseverano interessi personali a danno di un bene collettivo. Come ho già avuto modo di scrivere : L'errore è proprio quello di leggere il voto odierno di “rottura” come un voto di “consenso”, ma un peccato ancora peggiore è quello di chi.. vergognosamente.. si è disinteressato al voto!



7 nov 2017

IL VOTO DEI SICILIANI NELL'INVEROSIMILE ASTENSIONE



Oltre il 53% ha deciso di non esprimere il consenso, in un'isola che ne avrebbe avuto bisogno.
di vincenzo cacopardo

Ha vinto Nello Musumeci con oltre il39%, persona decisamente migliore di tanti che lo hanno accompagnato in questa scalata alla presidenza di una Regione da tempo guasta e malata. Il candidato della destra è stato favorito dal turno unico. Assai buono il dato dei 5 Stelle che da soli si attestano con 4 punti di distacco dalla coalizione del centrodestra formata da quattro Partiti. 

Ma decisamente quello che più impressiona è il dato dell'assenteismo.

Tra gli assenteisti si contano anche gli incoerenti.. i disgustati dalla odierna politica che, proprio perchè nauseati.. avrebbero dovuto votare optando contro un sistema che li ha ridotti in tal modo. Poi vi sono i tanti che, raccolti nel loro profondo cinismo, non andando al voto, perseverano nel contribuire a ridurre il nostro popolo nello stato di subordinazione in cui è: Una storica sudditanza di fronte ad una politica di abuso e prepotenza.

Da questa consultazione si sarebbe voluto un ripulisti delle vecchie figure ed una certa etica nel candidare personaggi nuovi più utili e non inquinati, ma soprattutto un programma di efficienza per lo sviluppo dell'isola. Invece è sembrata più una lotta per l'accaparramento delle poltrone..uno scontro basato su personaggi che mantengono ancora i famigerati “pacchetti di voti” e su quelli che conducono il carro a livello nazionale. Di sicuro una preparazione alla nuova sfida elettorale nazionale.

Dato l'alto numero di astensione..si potrebbe agevolmente esprimere biasimo contro un popolo che sembra ancora una volta non voler reagire astenendosi ed adagiandosi sulla tradizionale provvidenza. In questo atteggiamento.. per certi versi autolesionista..di cui la stessa letteratura nostrana si è spesso occupata.. si nasconde, in modo alquanto controverso, una illogica reazione di rivendicazione: Un desiderio di equità..una pretesa di ordine sociale..un rispetto dei valori del territorio ed una esigenza di funzionamento.. che mai e poi mai potrà avvenire!


Ancora oggi la maggioranza dei siciliani pretende rispetto per i propri valori territoriali, ma non onora il principio fondamentale di un proprio consenso..andando al voto!    

3 nov 2017

Renzi in fuga dalla Sicilia.. tira la volata alla Destra

Tra le continue promesse di Berlusconi e le fughe di Renzi..la Sicilia sembra voler ritornare al passato con una destra più forte..una Lega nordica in casa.. ed una politica che difficilmente potrà dare spazio ed innovazione alle figure ed alle idee.
di vincenzo cacopardo

Ieri sera in televisione su Piazzapulita Vittorio Sgarbi è apparso in preda al demone..urlando oltre il dovuto. Non aveva alcuna capacità di dominare il suo istinto verso chi non lo condivideva e deviava continuamente sulle domande del presentatore. L'argomento era quello delle elezioni regionali in Sicilia e dei tanti "impresentabili" portati dai Partiti tradizionali. Naturalmente non aveva convenienza a rispondere sul fatto che il Partito del suo “stimato” Berlusconi a cui si è legato nella campagna elettorale, non ha trovato improponibile candidare certi personaggi sottoposti dalla magistratura ad indagini per evidenti episodi legati alla mafia o al malaffare. Sgarbi, nonostante una riconosciuta preparazione in campo artistico, ha dimostrato pienamente tutto il suo opportunismo e una rabbia ben visibile nel non saper trovare risposte adeguate. Ma su questo argomento ..come lui sembrano in tanti a non trovarle!

Il dibattito della campagna politica siciliana è focalizzato sul fatto che vede ancora retaggi di vecchie figure che si accompagnano a personaggi sospetti che non riescono nemmeno a fornire risposte adeguate ai giornalisti rimanendo muti con la abituale aria biasimevole di orgoglio e di superiorità...Quasi a dimostrare la invincibilità di una dannosa mentalità che non si arrende e non si arrenderà mai.

Intanto Renzi vola in America infischiandosene di quella che valuta come una semplice competizione elettorale di scarso valore.
La scomparsa del leader della sinistra nel territorio della Sicilia..non indica solo il fatto che Renzi non sia più desiderato in un territorio che lo ha fortemente penalizzato nel referendum costituzionale, ma potrebbe persino essere un'altra strategia per lasciare campo libero al centrodestra di Berlusconi, giacchè le intenzioni di voto non lasciano più alcuna speranza al PD . Qualcosa che non può che far pensare che il nemico da battere sia solo il Movimento 5Stelle e che l'unico dialogo da tenere nel futuro a livello nazionale potrà solo essere quello che terrà uniti centrodestra e centrosinistra nella solita pantomima per la spartizione delle remunerative poltrone.



2 nov 2017

ELEZIONI IN SICILIA: La sommaria e retorica comunicazione del Cavaliere


Facendo riferimento alla polemica sugli «impresentabili» Berlusconi sottolinea: “Siamo in un sistema democratico, se non vi piacciono non votateli». Sbalorditivo! Per non dire fin troppo comodo e sommario!
di vincenzo cacopardo

E non poteva che essere così: Silvio Berlusconi ..si esprime con la solita retorica infondendo panico su chi è intenzionato a votare per il Movimento 5 Stelle: Chi vota il M5S è una persona che non ragiona, che non ha testa. Non riesco a immaginare che voi mettiate una Sicilia solida nelle loro mani. I 5 Stelle sono pauperisti e giustizialisti, odiano gli imprenditori, i risparmiatori, il ceto medio. È impossibile accettare una cosa del genere».... E poi ad incalzare con la vecchia storia che il centrodestra organico ha governato la Sicilia per appena 10 anni ed il centrosinistra per 45 anni: Come se ciò li assolvesse da un passato... Insomma la solita comunicazione politica contro..quella che si svolge nello sconfessare gli altri e distruggere ogni ideale opposto.

Nulla di nuovo se non infondere paura nei confronti di chi intenderà esprimere un consenso verso il nuovo Movimento pentastellato incapace, a suo dire, di convogliare investimenti adatti per la regione e la reale certezza di fare andare via ogni impresa proveniente da fuori che intendesse impegnarsi nell'ambito del territorio in Sicilia.

Il cavaliere prosegue il suo intervento a sostegno di Nello Musumeci puntualizzando che non ha mai avuto un avviso di garanzia..e facendo riferimento alla polemica sugli «impresentabili» sottolinea: “Siamo in un sistema democratico, se non vi piacciono non votateli»...Sbalorditivo! Per non dire comodo e sommario! Come se il tutto non appartenesse ad una decisione legata allo stesso candidato presidente e ad una selezione da parte dei Partiti e le liste che lo accompagnano. Se non fossimo in un territorio dove per decenni ha dominato la mafia, non ci sarebbe nemmeno di che sorprenderci!

Silvio Berlusconi insiste costantemente... nella qualità di “re degli imprenditori”... a dettare ogni principio di crescita nel territorio siciliano anche quando i suoi accoliti, nel passato, hanno dimostrato limitata competenza, la noncuranza ed una certa approssimazione nell'opera di sviluppo. Uno sviluppo che avrebbe dovuto prevedere opere pubbliche infrastrutturali più congenite ed adatte all'accrescimento: Una mancanza totale di piani strategici che ha visto, durante l'amministrazione del centrodestra, ogni logica basata prevalentemente su interventi a pioggia a beneficio di una imprenditoria privata che ha fatto scorpacciate di contributi a fondo perduto e finanziamenti che hanno reso ben poco alla comunità. ..Ma non sembra aver fatto meglio l'amministrazione Crocetta che in questi ultimi anni ha dimostrato altrettanta superficialità rispetto ad una produttiva opera di innovazione.

Ancora una volta il cavaliere.. dopo oltre vent'anni di errata politica di sviluppo per il Sud e la nostra Sicilia... si propone per incantare l'isola siciliana.. facendo forza sulla retorica dell'incompetenza di chi vorrebbe almeno frenare il dissanguamento di una amministrazione regionale a beneficio di un giusto sviluppo ed una equità sociale. La comunicazione politica di Berlusconi non trova altra strada che quella di deridere un Movimento infondendo paure ed inquietudini ad un popolo che attende da decenni il suo riscatto nei valori attraverso una legalità, il suo consono sviluppo e le funzionali infrastrutture.


Se questa è la stentata e faziosa comunicazione politica dell'odierno centrodestra..ogni altro loro possibile programma non dovrebbe per nulla prendersi in considerazione!     

31 ott 2017

REGIONALI SICILIA: candidati compromettenti e vecchie figure


In mezzo ci sta ancora il retaggio di una vecchia Democrazia Cristiana e molta ignoranza dei tanti che votano nei paesi dell'entroterra. 
di vincenzocacopardo




Risultato ancora incerto: Ma di sicuro possiamo asserire che se il sistema di elezione fosse avvenuto col doppio turno la vittoria dei Cinquestelle avrebbe avuto una maggiore possibilità di affermazione.

Il candidato presidente del centrodestra Musumeci è incappato in una serie di candidati poco affidabili e persino coinvolti in guai giudiziari di un certo peso. Malgrado tutto Musumeci continua a difendersi dichiarando che il candidato presidente è lui e bisogna fare affidamento alla sua onestà e non a quella dei candidati implicati..poichè sarà lui a guidare la politica in caso di una vittoria del centrodestra.
Detta così non è nemmeno da considerare ironica l'uscita del candidato presidente legato al partito FI di Berlusconi. Quel Berlusconi che ancora prima aveva espresso il desiderio di vedere in campo candidati nuovi e puliti: Quei famosi "volti nuovi" con cui il Cavaliere aveva aperto la campagna elettorale!

Oggi in Sicilia il Centrodestra avrebbe la pretesa di presentarsi come una organizzazione nuova prendendo in giro l'elettore su programmi e candidati puliti..il tutto condito dalla figura del candidato presidente che pare fingere di non vedere e che dichiara di poter governare su tutti e con tutti. Ma sappiamo bene che col fondato rischio di non ottenere una maggioranza.. subirà i ricatti provenienti dalle forze politiche del suo interno e costruirà profondi compromessi ai quali siamo già da tempo abituati.

Se per il PD, seppur con qualche candidato discutibile, vi potrà essere un minimo riscontro grazie alle liste ed il lavoro di Sicilia Futura di Salvatore Cardinale (figura della prima repubblica) che ancora muove le pedine di una navigata e discutibile politica di provincia..per la coalizione del centrodestra ci si muove senza imbarazzo attraverso la presentazione di alcuni candidati poco consigliabili ed una serie di volti sorpassati. In mezzo ci sta ancora il retaggio di una vecchia Democrazia Cristiana e tanta ignoranza dei tanti che votano nei paesi dell'entroterra. A quel modo di procedere attraverso l'uso di una certa politica ormai passata..senza alcuna innovazione...oggi necessaria per quel che occorre.

Il resto viene completato da un Movimento ritenuto retoricamente di “non competenti”...da ambedue le forze politiche tradizionali ..Come se ad oggi si fosse dimostrata ed affermata da parte di altri che ci governano da decenni..un'alta capacità di gestione ed una crescita dei valori della nostra Isola! 
Se vinceranno i Partiti tradizionali, in forza di quella loro declamata “competenza”.. cresceranno le ambiguità..i conflitti.. i compromessi e l'inettitudine fin oggi dimostrate nel reiterate figure interessate solo alla perseverante devastazione di una amministrazione regionale ormai al collasso..


30 ott 2017

CENTRODESTRA E CENTROSINISTRA: IDENTICI NEL SISTEMA



Sull'onda del ventennio dell'inciucio
divincenzocacopardo

Come in Sicilia.. anche nella Nazione.. centrosinistra e centrodestra dimostrano di essere una identica cosa: Restano in posizione di comodo al servizio di un sistema ormai malato da parecchio tempo! Basta sentir parlare i loro leaders che ripetono costantemente le consuete cantilene e la retorica dell'antipopulismo contro coloro che danneggiano il loro intoccabile sistema.

Non c'è più alcuna differenza sostanziale sul loro percorso! 
Se in Sicilia i Partiti tradizionali continuano ad operare in favore di una politica diretta verso una gran massa di cittadini che ignorano...colmando ahimè.. un paniere ancora denso di consensi, nel resto del paese si continuano a promette bonus e regalie che durante ogni campagna elettorale rendono altri favorevoli consensi. In ambo i casi di tutto si parla tranne che di validi programmi per innovare il Paese..per colmare quella distanza con il Sud.. e nemmeno di quelle riforme essenziali per una politica di funzionamento delle istituzioni.

Tuttavia la situazione odierna dopo la nuova legge elettorale non favorisce altri, se non lo scontato legame a venire tra PD e FI..Al contrario non vi sarebbe stata alcuna ragione di portare avanti una simile legge elettorale..un papocchio che prossimamente sarà dichiarato di certo illegittimo dalla Consulta. Una legge elettorale che ha visto (dopo averla aspramente criticata).. un'uscita dall'Aula da parte dei Parlamentari di FI e Lega..regalando il risultato alla maggioranza.
Le critiche sulla nuova legge da parte di questi Partiti schierati nel centrodestra dimostrano tutta la loro ipocrisia a dimostrazione di come certi interessi hanno prevalso su ogni tentativo più sensato.


Renzi, dopo le sconfitte del referendum, persevera col suo ridicolo trenino.. ed il Cavaliere prosegue la sua marcia malgrado la legge lo osteggi su una possibile scalata al governo..mentre Salvini..che beneficia del sistema elettorale per la rinomata forza della Lega al Nord.. sintetizza il tutto dichiarando che il Paese aveva bisogno di una qualsiasi legge elettorale. Nel paese delle anomalie il tutto si chiuderà con la firma del Presidente Mattarella il quale si limita a dichiarare che il suo compito è quello di firmare e non di dare un giudizio in proposito. Qualcuno ritiene che il compito del garante potrebbe anche essere quello di garantire il percorso democratico di una legge elettorale dalla quale dipende un po' tutto..ma sembra che chi la pensi in tal modo si sbagli o possa anche essere paragonato ad un populista della peggiore risma!     

26 ott 2017

Lo scopo del ROSATELLUM.. e quello di Renzi


..meglio definito ANTIPENTASTELLUM...
Quando ancora una volta lo scopo di una governabilità è quello di restare ancorati ad interessi partitici e non ad un fine politico di logica funzione.
di vincenzo cacopardo

La domanda alla quale dovrebbe trovarsi una risposta è quella del perchè Renzi.. lo scaltro segretario del PD... abbia voluto questo sistema elettorale malgrado lo stesso non risolva il problema di una governabilità certa. E la risposta non può che essere una sola: Perchè questa legge gli serviva per salvare la sua immagine e la sua forza in politica.
D'altronde chi poteva più fare affidamento su un ex premier che dopo il disastroso risultato al referendum costituzionale non avrebbe potuto trovare altra possibilità di percorso politico in una prossima legislatura senza la forza dei suoi fedeli parlamentari rieletti? E chi.. se non lui..con questa legge.. deciderà i futuri candidati? ..E quanti di questi faranno opportuno uso del paracadute sul proporzionale?

E' indubitabile che Renzi potrebbe non avere il posto di comando nel prossimo Governo, ma in tal modo.. avrà di certo la possibilità di sostenere una propria forza politica più che una sicurezza sulla sua stessa candidatura. 

Per l'occasione prendo spunto da un articolo dell'amico Enzo Coniglio Dopo quattro anni, Renzi fa votare una legge elettorale che ci consegnerà un Parlamento in cui i due terzi (2/3) saranno scelti dai capi dei partiti come ai vecchi tempi! Si tratta di un cambiamento radicale che è stato imposto ai membri del Parlamento attraverso un voto di fiducia per non correre rischi e mettere in riga i deputati recalcitranti che sono tanti e che, se non avessero aderito, avrebbero rischiato di non essere ricandidati. La più importante e inquietante conseguenza, è che la nuova legge elettorale rende difficile per il M5S, avere degli eletti nei Consigli uninominali non facendo ricorso alle alleanze. Chi veramente esulta sono i capi dei partiti che scelgono i candidati nei consigli uninominali e decidono la composizione delle liste per il proporzionale.”

Al di là del comodo uso della fiducia che si tende di continuo a giustificare con la sfrontata retorica de ” il meno peggio”, quello che dovrebbe inquietare e non deve lasciare sereni.. è il fatto che Renzi.. con questo sistema elettorale.. potrà usare (per non dire abusare) della posizione di forza in seno al suo Partito di maggioranza per manovrare i Parlamentari(di già eletti in modo illegittimo) garantendogli di fatto la possibilità di un nuovo seggio. Infatti sul sistema elettorale ormai approvato..i collegi sono decisi dal governo. In questo modo è abbastanza facile credere che l'altezzoso leader fiorentino abbia ogni possibilità di costruirsi una personale forza politica anche al di fuori di ogni suo impossibile premierato..

In questo modo.. il desiderato ricambio all'interno delle Aule Parlamentari non potrà avvenire! Rimarranno seduti gli stessi..i quali..ancora volta per effetto di una nuova sentenza della Consulta (di là da venire) saranno dichiarati ancora una volta illegittimi. Ma che importa?..Quando questa politica si sostiene per anni sulla forza di un principio detto “di continuità” che potremmo meglio definire “di comodo”
Si usa e si abusa della politica in forza di principi che dovrebbero essere considerati di “limite” o di “confine” e non certo una consuetudine!

Se anche altri Partiti si sono accodati a questo sistema..persino con una ridicola uscita dall'Aula..è facile pensare che lo scopo di questa governabilità non esula per nulla dal voler ricostruire il consueto compromesso di una coalizione tra i Partiti contrapposti. Sono passati anni ed anni..ed ancora si gioca con la politica dei sotterfugi e delle subdole manovre..per finire con i soliti risultati illogici e discordanti

Una sorta di eterogenesi dei fini di una politica decadente dove un furbo ex premier fiorentino opera per puro opportunismo con le personali condizioni che modificano gli utili obiettivi di una buona politica di innovazione.




25 ott 2017

AUTONOMIA ED EQUILIBRI FRA LE REGIONI

Senza gli equilibri fra le regioni..si propagano ulteriori alterazioni nel Paese
di vincenzo cacopardo

Qualche anno addietro la nostra Nazione propendeva verso un percorso di federalismo da costruire attraverso formule adatte e possibili statuti dal contenuto amministrativo e fiscale  vestito sulle necessità di ogni regione...Poi con l'arrivo di Renzi e la sua pretesa di far passare una riforma costituzionale che.. al contrario.. tendeva a centralizzare i poteri del governo non proprio a beneficio delle Regioni..tutto si era arrestato.

Oggi.. dopo il referendum voluto dalle regioni Veneto e Lombardia..che ha visto un buon risultato di partecipazione ed un Governo tornato disponibile a rivedere la materia attraverso un approfondito dialogo, si ripropone una sorta di autonomia che richiama quell'idea di federalismo, seppur limitato a precise competenze e materie. Se quello di Renzi è stato un periodo dannoso per l'intero Paese..dove ogni tempo utile si è perso..lo è stato soprattutto per alcune regioni poiché si è teso ad arrestare un processo già iniziato e fortemente desiderato.

Di sicuro.. nella fattispecie riguardante le due regioni dove si è espletata la consultazione, vi sarà un lungo dialogo con i nuovi governi a venire..ma la strada rimane ancora in salita. Tuttavia quello che ancora pone dubbi è la richiesta di autonomia circa la fiscalità e le quote che le due regioni vorrebbero trattenere a monte per poter amministrare autonomamente. La necessità di una regolamentazione in proposito rimane necessaria... sia per ciò che riguarda la misura del trattenuto.. che per quello della spesa effettiva operata all'interno dei propri territori. Da ciò potrebbe anche scaturire la necessità di una riforma amministrativa relativa all'argomento che possa non destabilizzare i necessari equilibri ed i parametri fra le varie Regioni.


Se il Governatore della Lombardia Maroni insiste col ritornello che “più denaro rimane da amministrare nella propria regione ..maggior traino si potrà avere per il resto del Paese”, in tanti nel sud ne restano ancora poco convinti...Meno persuasi che il ricco Nord possa ancora una volta interessarsi al mezzogiorno nel senso di utile e consono sviluppo: L'autonomia fiscale ha un senso solo se si attua per tutte le regioni e se si stabiliscono delle forme amministrative utili e le necessarie regole di equilibrio fra tutte le regioni, vista anche l'entità di uno Stato tutt'ora tendente a centralizzare... Altrimenti..gli scompensi verranno fuori e la locomotiva del Nord resta destinata a staccarsi abbandonando definitivamente i suoi vagoni...   

24 ott 2017

I SOVRANI DELLA ODIERNA POLITICA DI DECADENZA














di vincenzo cacopardo


Se Berlusconi è stato l’emblema di chi ha preteso di governare senza aver intuito l’importanza di una azione proveniente dal basso…Renzi, per il suo forte carattere ambizioso ed arrivista, rappresenta la figura politica tendente ad avvalorare un identico concetto di governabilità stabilità dall’alto sostenuta con la forza del suo eccessivo "credere di sapere".


Mai come oggi la politici ed i suoi leader si esprimono con così poca coerenza e dignità nella loro collocazione partitica. Come nel “Gioco delle parti” di Pirandello, anche se il loro ruolo non è in riferimento ad un funzione tra amanti.. si ritrovano costantemente come vasi di coccio tra vasi di ferro, dove ogni protagonista pare completamente dominato o schiavo della politica degli altri. Dove tra il passatempo degli interpreti si salvano le apparenze riservandosi il diritto di posizionarsi da un lato o dall'altro..solo per puro opportunismo...Che gioco può essere mai questo..se non si salvaguarda un pensiero..se non si opera sulla base di un personale concetto politico?

Quando Renzi protende verso una Destra ..Berlusconi si butta verso un certo popolarismo di sinistra moderato..Ambedue sembrano contrapporsi a se stessi!.Parlare ancora di ideologie come di un complesso di idee e di finalità che costituiscono la ragione ed il programma di un partito politico, è come fare un torto ad una buona funzione della politica, poiché molte ideologie non combaciano più con le idee di una società in continuo movimento ed i principi sui quali si fondano gli atteggiamenti sociali di ogni epoca...Insomma... oggi occorrono soprattutto buone idee..più che uomini poco chiari ed ambiziosi. Idee capaci di stare al passo con una società moderna che va cambiando e che necessita di rinnovare di continuo gli stessi principi per un riscontro più costruttivo con i valori.

La degenerazione odierna è originata dal vecchio sistema ancora succube di vecchie ideologie del passato ed è quella che ha portato la politica al punto in cui è... e cioè in uno stato di decadenza che genera continue anomalie costruendo solo falsi miti e subdoli predicatori disposti a tutto!

Continuano perciò a venir fuori personalità politiche che appaiono come i nuovi paladini e presunti riformatori del processo istituzionale del nostro Paese e che operano senza mirare principalmente ai risultati qualitativi che dovrebbero trovare riscontri su una vera funzionalità del sistema... Il tutto retoricamente condito da una operazione di restauro populista attraverso tagli e bonus qui e là, al fine di accogliere su di loro un consenso..Forti anche del fatto che in tanti oggi ignorano la reale visione del complicato meccanismo politico istituzionale. L'interesse.. quindi.. è soprattutto quello di distrarre...di non far pensare oltre il dovuto...nella loro spettacolarità..Di far sfogare attraverso il gioco di una palla in rete..per evitare che ci si possa impegnare con più attenzione in temi sociali molto più profondi, delicati e di interesse in un'esistenza in comune.

Ed ecco che il passare da un Partito all'altro nell'ambito di uno schieramento in un'Aula Parlamentare non desta nemmeno più alcuna meraviglia. Sono i perduranti ed inaccettabili percorsi di governabilità che non potranno mai portare frutti validi e duraturi finchè nuove forze costruttive non metteranno radici spingendoci verso un più illuminato concetto di funzionalità politica.

Da tempo la politica non muove più passi in avanti proprio per la mancanza di una ricerca di vera innovazione...Un percorso che possa veramente essere utile al funzionamento delle stesse istituzioni...e questo è uno dei più validi motivi che giustifica la mancanza di partecipazione al voto. Nei talk televisivi non si fa che sentire la solita cantilena degli antagonismi contrapposti, ma in concreto nessun politico riesce ad esprimere una visione della politica attraverso una forma mentis innovativa lasciando le istituzioni nelle mani dei miti e dell'invecchiamento.


21 ott 2017

L'angoscia di un portone che si schiude


di vincenzo cacopardo
La possibilità di affermazione da parte del Movimento 5Stelle al fine di scardinare il portone del vecchio sistema politico.. deve vedersi come una speranza e non con inquietudine ed angoscia.. poiché non è detto che attraverso questa apertura.. un domani non possa formarsi, entrare e crescere nuova politica e nuovi Partiti di innovazione che altrimenti perderebbero ogni opportunità: Nulla potrà mai cambiare se prima questo portone non si schiude!



Le banche..la Consip..la legge elettorale..le sparate di Renzi e quelle di Berlusconi ..sono motivi più che validi per veder crescere i consensi di un Movimento chiamato in modo dispregiativo.. da chi lo osteggia .. “movimento dei Grillini”. Quello che sorprende di più è il fatto che più tempo passa ..più errori commettono i grandi Partiti contrapposti.. che accentuano l'avanzamento del Movimento 5Stelle senza alcun bisogno che gli stessi si espongano in una più profonda ed accurata comunicazione.

La legge elettorale Rosatellum ne è la dimostrazione... ed è di certo un boomerang che a livello nazionale potrà determinare un buon vantaggio per un Movimento di rottura all'attuale sistema politico.. Una considerazione personale, infatti, è quella che definisce allo stato attuale questo Movimento come un grimaldello per scardinare un vecchio sistema politico ormai inquinato da storture, conflitti e continui percorsi di comodo che hanno reso patologica ogni attività politica..sfavorendo una buona crescita nel nostro Paese.

Uno sguardo più attento e meno condizionato da posizioni ideologiche.. ormai poco utili..dovrebbe far cogliere meglio nello scopo di questa organizzazione..un valido ed utile smantellamento di quelle vecchie posizioni contrapposte ormai poco efficaci per un rinnovamento e per la desiderata innovazione..Per il resto ogni considerazione sul futuro e sull'impostazione di una nuova fattiva politica si potrà costruire con maggiore integrità e più forza sulle ceneri della vecchia ..ma solo se questa prima sparisce!

Oltre ad avere il merito di arginare possibili cruente insurrezioni da parte di un popolo ormai stremato e diviso nella persistente indigenza, i Cinquestelle, qualunque siano i loro fini, di certo aprono una breccia.. frenando il vecchio andazzo di queste, ormai poco edificanti, posizioni di comodo che non hanno di certo dimostrato quelle capacità di cui oggi incolpano una mancanza al Movimento .

Immaginiamo per un attimo che non fosse esistito questo Movimento di rottura al sistema dei due Poli..Cosa sarebbe successo? Saremmo rimasti fermi e rinchiusi ancora per lunghi anni in quel gioco della politica delle reazioni e dei compromessi che ha prodotto anomalie e che tanti cittadini da tempo non sopportano più. Ma anche peggio: si sarebbe costruita con forza quella cultura politica monolitica bifronte di un bipartitismo che non avrebbe lasciato più speranze al dialogo e tanto..invece..ha sempre offerto alla oligarchia dei vecchi Partiti! Si sarebbe chiuso definitivamente un portone ad una libera partecipazione di tanti ancora motivati da una passione per rendere un contributo in più al sistema politico del Paese.

Ebbene..potremmo far sì che questo portone si spalanchi ad una più libera partecipazione? I Cinquestelle potranno avere mille difetti..può darsi..anzi è probabile: Impreparazione ed una assai discutibile racchiusa organizzazione che li limita nel percorso! Ed e' persino intuibile che possano metter inquietudine, ma il governo Renzi.. e quello di Berlusconi prima..hanno forse dimostrato preparazione e capacità di percorso per un rinnovamento rispetto al passato?


Un portone aperto potrebbe giovare per apportare nel futuro quella necessaria dinamica occorrente per crescere con nuove idee in favore di uno sviluppo più sano..
POST CORRELATO: voto di rottura e voto di consenso

20 ott 2017

Banche..e Boschi

Sulla vicenda della Banca d'Italia e la brutta storia delle Banche.. volente o non volente...riappare sempre Maria Elena.
di vincenzo cacopardo
Le ultime faccende relative alla mozione contro il governatore della Banca d'Italia Visco hanno scatenato ulteriore trambusto sull'intera questione delle Banche .Secondo il leader di FI Berlusconi questa storia della mozione, non del tutto accidentale, dimostra per l'ennesima volta l'opportunismo subdolo di una certa sinistra. A detta del Cavaliere la politica di sinistra si occupa già da molto tempo di occupare il massimo dei gradini del potere muovendosi in modo equivoco prima di ogni elezione. Gentiloni.. dopo una chiara manifestazione di rabbia nei confronti della sottosegretaria Boschi ..finisce poi con esprimerle fiducia.. Il capo del governo continua ad agitarsi per poi finire col piegarsi alla linea del segretario!
Il Presidente del Consiglio ..malgrado certe apparenze..attenua i toni ed esordisce puntualmente sul metodo di una prossima scelta di un nuovo Governatore «la scelta sarà basata sulle prerogative attribuite dalla legge ed ispirate esclusivamente al criterio di salvaguardia dell'autonomia dell'Istituto». Nel frattempo Renzi esprime la sua posizione con aria quasi di distacco dichiarando che il compito di una riconferma dell'attuale governatore Visco alla Banca d'Italia è solo del governo..non nascondendo che il funzionamento della Banca d'Italia non è stato un granché e che pensare ad un rinnovamento dei vertici non può destare alcuna meraviglia. Poi sottolinea, con quel tono alquanto populista.. che ha sempre avversato “Non so se quelli che tocchiamo sono poteri forti, però tra stare coi cittadini o coi banchieri non ho dubbi”.
Malgrado le uscite a tamponamento di Renzi..su questa storia rimane tuttavia una ulteriore stortura e qualche dubbio sulla presenza di Maria Elena Boschi nella questione.... In quel non volersi, ancora una volta, tenere lontana dai possibili conflitti d'interesse. Infatti anche in questa occasione, la Sottosegretaria alla presidenza, potrebbe avere assunto un ruolo fondamentale nella faccenda.. soprattutto per il fatto di non avere informato il suo Premier circa la mozione. Inoltre..non si esclude che la Boschi potrebbe avere voce in capitolo sulla nuova nomina. 
Non si può in proposito ricordare che il padre della Boschi ..Pier Luigi è un protagonista dello scandalo di Banca Etruria. Quindi sembra che anche la scelta su uno dei componenti della commissione bicamerale sulle banche..ossia l'avvocato-deputato fiorentino Francesco Bonifazi, suo amico e tesoriere del Pd, possa aprire ad ulteriori commenti.. Volente o non volente Maria Elena Boschi si ritrova in mezzo a questi delicati compiti non scegliendo mai una posizione più defilata dalla vicenda.

18 ott 2017

Renzi, il recidivo.. silura Visco

Quello che oggi in politica desta meraviglia è l'incedere continuo ed altezzoso di chi nel recente passato ha ottenuto una sonora sconfitta attraverso un importante referendum e nonostante ciò persevera con la sua presunzione oltre ogni confine e la politica dell'opportunismo. Matteo Renzi non ha solo perso un referendum in modo palese ….ma ha portato il suo Partito ad una inevitabile scissione.. ed il suo Paese verso un indebitamento oltre misura non apportando alcun beneficio alla crescita ed allo sviluppo.
di vincenzo cacopardo


Nonostante ciò l'ex premier... ancora segretario di un Partito ormai al collasso...persevera nella sua altezzosa dialettica con una presunzione e l'opportunismo di convenienza con i suoi consueti toni..non avendo nemmeno condotto una precisa analisi all'interno del suo Partito circa le motivazioni di una sonora sconfitta del referendum costituzionale.

La mancanza di ogni possibile scambio verbale con chi si pone con simile arroganza e presunzione.. giustifica chi.. in questi anni... si è allontanato dal PD considerando le manovre volute da Renzi tutt'altro che in linea con un percorso politico di una sinistra progressista che guarda ad una società più equanime con i propri fondamentali valori storici.
Insomma... muoversi attraverso una politica moderna ed innovativa di sinistra non può di certo significare una semplificazione lineare o parziale..nè omettere di sostenere e valorizzare una politica del lavoro più equa e sicura. Nè ancora ritenere che in politica si possano stravolgere i principi fondanti di una carta Costituzionale se non attraverso il riscontro stesso dei suoi valori.

Vi sono altri personaggi che nel recente passato hanno dimostrato questa stessa arroganza e presunzione ..forse con minor impeto ..ma con una certa simile impudenza,..ma mai nessuno con la costanza con cui si continua ad esprimere l'ex premier fiorentino.

Oggi il segretario del PD, con una mozione del suo Partito, colpisce il governatore della Banca d'Italia Visco ponendolo come capro espiatorio di tutti gli ultimi avvenimenti accaduti in questi ultimi anni negli istituti bancari ..e sembrerebbe che ciò sia avvenuto lasciando allo scuro lo stesso Gentiloni capo del governo...L'avvenimento non può essere di poco conto.. poiché questa lotta tra le istituzioni può solo danneggiare ancora di più il nostro Paese.. in considerazione dei già trascorsi disagi causati dalle banche tra cui la banca Etruria. 

Se da un lato la non conoscenza del Premier Gentiloni non può destare alcuna meraviglia per il fatto ormai risaputo di essere una pedina controllata da Renzi, da un altro lato questa mozione dimostra ancora una volta l'intempestivo modo di procedere del segretario nello scaricare con puntuale opportunismo tutte le colpe del sistema bancario del Paese alla vigilanza della Banca d'Italia! Di sicuro la Banca d'Italia ha omesso di controllare con la dovuta attenzione, ma lo ha fatto anche la Consob...tuttavia ci si domanda come mai solo alla fine della legislatura e poco prima di importanti elezioni.. il partito di Renzi si affretti in un atto simile!

Sembra naturale che con questa manovra il recidivo segretario del Partito Democratico intende correggere certe critiche da parte dei partiti dell'opposizione sulla responsabilità del governo relativa alle crisi bancarie.

La incognita Armao su Forza Italia


Dal passato al futuro..dietro l'ombra degli stessi..Dove sono i volti nuovi voluti dal Cavaliere?
di vincenzo cacopardo

A Palermo si apre la campagna elettorale di Forza Italia per la corsa alla Presidenza della Regione con uno slogan che.. rispetto a quello usato dal candidato presidente (diventerà bellissima).. per la sua stucchevole retorica... lascia ancora più increduli e pensosi: "Onestà e competenza per la rinascita della Sicilia" Non osando entrare nel delicato ed assai profuso termine dell'Onestà, possiamo di certo dubitare su quello della competenza che nel passato non ha portato di certo risultati validi per la crescita della nostra Isola. Di fatto tante figure del vecchio Partito sono rimaste ancora in piedi malgrado il lungo tempo trascorso in politica..

Guardando i candidati scelti per la squadra di governo del centrodestra ci si accorge che forse l'unico più capace e competente (non premiato da un inserimento nel listino) potrebbe essere Gaetano Armao. Tuttavia la decisione di Armao appare ancora oggi un mistero.. anche in considerazione che non ha una propria lista: Quello che lascia perplessi, è proprio il fatto che Armao..dopo aver fondato un Suo Movimento di indipendenza (Sicilia Nazione).. abbia deciso di stringere accordi con uno dei Partiti tradizionali di contrapposizione che non ha mai dimostrato di avere un vero programma di innovazione per l'isola, ma consuete figure ormai superate.. con la ripresentazione del vecchio leader ricco di risorse finanziarie.. e proprio per questo.. in grado di dominare su tutto e tutti..Persino quando la sua voce si impone sulla lista dei candidati nel listino...

Ricordiamo bene che Sicilia Nazione, il movimento fondato da Armao, non molto tempo addietro... propose una formazione unitaria con altri movimenti locali che potesse mettere insieme autonomisti, indipendentisti, sicilianisti, movimenti civici e tutti coloro che considerano la Sicilia e i suoi diritti al centro del proprio impegno: Una proposta territoriale onorevole! Un Movimento che identificava l'Italia non come una madre.. ma come una matrigna, evidenziando giustamente come la questione meridionale fosse del tutto scomparsa dall’agenda politica e certamente non più esistente nei programmi del governo e dei Partiti tradizionali.


Oggi Armao è designato Vicepresidente della coalizione di centro-destra ed Assessore all’economia ed alla programmazione.. svolgerà la campagna elettorale su tutto il territorio regionale a sostegno della coalizione guidata dall’onorevole Nello Musumeci. Ove il Centro-destra vincesse...sarà in grado di svolgere la sua politica amministrativa liberamente in favore della Sicilia? ..E potrà farlo.. privandosi del tutto dalle ambizioni proposte dal suo movimento indipendentista?