di
vincenzo cacopardo
Si
era sperato in una sintesi positiva, ma in realtà quello di oggi sembra un lungo procedere di una serie di compromessi: Una
sorta di dare ed avere che non somiglia ad una sinossi utile e
costruttiva.
L'unione
del Movimento con la Lega di Salvini sta dimostrando risultati non
esattamente paragonabili ad una sintesi politica utile per il Paese e
non capace di trovare le soluzioni immediate che necessitano: Un
dichiarare ed uno smentirsi l'un con l'altro. Il tutto somiglia quasi ad un teatro dove si recita una commedia la cui fine sembra
destinata alla data delle elezioni europee.
Appare
proprio diversa nei principi e nei modi ogni decisione nei
provvedimenti proprio perchè le due organizzazioni politiche in seno
al governo non riescono nella quadra di un cerchio condizionati dai
loro principi e dai consensi di un popolo che li ha promossi in
Parlamento: Manca un fondamentale equilibrio che nel caso specifico
viene condizionato persino dal tempo oltre che da una visione
politica e sociale ben differente delle due organizzazioni!
Ogni
giorno appaiono diversità di opinioni controverse che in politica
vincolano ogni decisione perdendo tempo prezioso a danno del
Paese..D'altronde è di tutta evidenza che la Lega appartiene ad un
differente mondo politico con una posizione precisa.. quanto invece
non può esserlo un Movimento venuto su improvvisamente che si è
sempre posto in modo trasversale e per una fondamentale equità
sociale.
La
lotta del Movimento 5stelle parte da una rottura del sistema..quella
della Lega da una restaurazione di un vecchio partito territoriale
che nel passato si è sempre schierato in una posizione definita. A
questo dobbiamo aggiungere una esperienza nella comunicazione più
forte e decisa di Matteo Salvini rispetto a quella del giovane Di
Maio che a volte, seppur con buona volontà e maggior senso del
sociale, si propone in argomenti che sconfinano dal proprio ruolo.
Tuttavia lo sconfinamento degli argomenti si osserva in ambedue i leader di queste forze di governo, dove vi si riscontrano anomalie che
già nel passato abbiamo potuto constatare e che hanno contribuito a
decidere la sorte dei passati governi: Entrambi i leader restano al
comando del partito e contemporaneamente alti membri dell'esecutivo.
(Ciò ancor più a dispetto di un sistema proporzionale che vede la
realizzazione governativa solo nell'ambito di una intesa da ricercare
in seno ai gruppi formatisi in Aula). A parer mio un'alterazione che
non aiuta un percorso funzionale della politica oscurando il ruolo
più libero del Parlamento e..nel caso specifico.. adombrando persino
il ruolo di un Premier da loro spesso condizionato.
Una
confusione dei ruoli che.. sovrapponendosi... ostacolano il buon iter
funzionale del percorso politico. Di questo argomento.. nel mio
Blog.. si è sempre discusso ponendo forti dubbi circa le funzioni
dei ruoli in riferimento a quello dei Partiti.