2 set 2016

continue insidie per Virginia Raggi..

Sempre difficile per alcuni..un domani saper accettare alcuni meriti in favore suo e del Movimento a cui appartiene!
di vincenzo cacopardo

 Quella dei Cinque stelle su Roma è una lotta impegnativa sia dal punto di vista organizzativo che da quello di una lotta contro un sistema che sembra dover resistere ad una prova di cambiamento.. non ancora ben compresa.
Si dice in proposito che la giunta della Raggi stia perdendo pezzi, ma non si è davvero certi che si possa parlare di vera e propria perdita.. quanto al contrario.. di un tentativo di riuscire a dare una impronta di innovazione attraverso il difficilissimo compito che da un lato.. vorrebbe far uso di figure che possano fornire esperienza e dall'altro, quello ancor più difficile, di riuscire a definire le misure di un cambiamento con principi di trasparenza nuovi. Un compito, ripeto, assai complesso poiché la capitale non è Torino o Firenze, ma una metropoli simbolo..che in questi anni è stata fortemente offesa ed oltraggiata nella sua essenza e nella sua cultura. Dopo l'abbandono delle due figure chiave della giunta Raggi: l'assessore al Bilancio Marcello Minenna e il capo di Gabinetto Carla Raineri (con revoca già prima annunciata dalla stessa prima cittadina dopo aver incassato il giudizio dell'autorità anti-corruzione di Raffaele Cantone)..per la Raggi si presentano altri ostacoli da superare..
Si entra nel campo delle municipalizzate e si osserva una certa eccitazione con ulteriori dimissioni ai vertici della società dei trasporti ATAC con denuncia per mancati stanziamenti e ingerenze inopportune da parte del Campidoglio nella scelta del personale. Questo avviene anche per quanto riguarda l'AMA (l'azienda dei rifiuti) dove si annunciano altri addii ed allontanamenti..
Per chi ama far uso della politica ponendo tutto ciò come la logica dei giochini di potere, il termine “ fuggi fuggi” rimane assai comodo, in realtà era fin troppo chiaro che la entrata a primo cittadino di un sindaco in forza al Movimento 5 Stelle a capo della Amministrazione avrebbe concepito tutto ciò.. degenerando in ricatti. Mentre le opposizioni trovano modo di criticare e colpire senza nemmeno comprendere le difficoltà sorte in una complessa Amministrazione che ha vissuto contorni equivoci e decadimento..la Raggi in una riunione annuncia il dovuto rimpasto affermando di lavorare per la complessa individuazione delle personalità di rilievo che possano contribuire al rilancio della città.
Non è mio preciso interesse difendere l'operato della nuova sindaca..ma è fin troppo semplice scorgere in tutto questo andazzo una volontà sia all'interno della stessa Amministrazione (nel passato incancrenita e posseduta da una mentalità che l'ha ridotta allo status quo)...sia all'esterno.. in forza di una politica che marcia di continuo quasi con livore ed invidia nei riguardi della prima cittadina. Una politica che per principio definisce incompetenti i nuovi arrivati e che nel passato ha chiaramente dimostrato tutte la propria inettitudine.
Aspetteremo sviluppi..Ma è chiaro che ancor più dei suoi predecessori anche La Raggi avrà bisogno di tempo!



Palermo:Cantieri fermi e sporcizia ovunque


di vincenzo cacopardo

Da mesi Palermo appare come un cantiere che crea caos e grossi problemi a cittadini e commercianti. Da via Emerico Amari al Politeama a viale Lazio.. passando per altre vie, si scorgono chiusure di marciapiedi e strade che impediscono il flusso del traffico..con grosse barriere che potrebbero anche nascondere pericoli.

I cantieri sono quelli relativi alla realizzazione di una attesa metropolitana...Sappiamo bene che questi percorsi pedonali alternativi sono indispensabili ..come sappiamo anche che la realizzazione già di per sè ritardata della metropolitana (indipendentemente dal suo discutibile percorso) potrebbe rendere benefici. Ma è ssurdo che da mesi non pare esservi nessuno di questi cantieri all'opera. Tutto si e' bloccato! Il cittadino sembra ormai succube e disarmato! Si aspettano forse disposizioni e risorse che da tempo non arrivano? Tutto ciò, oltre a determinare danni all'economia cittadina, genera una serie di disordini ed evidenti problemi di sporcizia che portano persino fastidiose mosche ed insetti simili in ogni angolo della città..A questo aggiungiamo la mancanza di opera di disserbamento, potatura degli alberi e manutenzione dei marciapiedi.. che creano ulteriori problemi e pericoli per la cittadinanza.

Una città che appare in preda alla assoluta mancanza di una Amministrazione capace e che forse potrebbe far rimpiangere una giunta come quella di Cammarata, che, malgrado le pecche, non si è mai permessa di frustrare i cittadini attraverso l'uso di strumenti subdoli e vergognosi come il limite di velocità improvviso inserito nel percorso della circonvallazione...nè di forzare su una Ztl al solo scopo di proporre un inquinamento a pagamento e far cassa.

Nel silenzio di una politica locale che tace per interessi e comodo.. Questa giunta, ancor più di tante altre nel passato, è l'espressione di un sistema politico obsoleto a cui proprio i componenti appartengono come mentalità e ideazione ed è la dimostrazione evidente di come si debba assolutamente cambiare...oltre che nelle figure, su un nuovo modello di politica amministrativa più avveduta ed accorta.  

31 ago 2016

Ancora due parole con Alfio di Costa



...Se davvero vogliamo..“Insieme si può'.

Se una speranza ha la Sicilia di cambiare passo è quella di poter cambiare il consenso! Cambiare in favore di un Movimento come il nostro dove il fine sono i valori reali e non i perseveranti principi che si ripetono costantemente nella politica dei grandi Partiti ormai oscurati.”
Queste le parole di Alfio Di Costa presidente fondatore del Movimento che oggi in Sicilia richiama la maggiore attenzione in tutti i social.

Incontro Di Costa per un caffè e mi racconta del suo lungo peregrinare tra Nicosia (sua residenza) e Palermo..spostandosi anche per altre città e paesi dell'isola. Non è stanco fisicamente.. malgrado il ritmo costante dei suoi impegni, ma mi descrive una sorta di affaticamento mentale dovuto dalla difficoltà di procedere nel dialogo con i cittadini, in mancanza di risorse che gli altri Partiti hanno. Risorse utili per diffondere un nuovo messaggio di speranza anche attraverso i Media:

Il cittadino ormai percepisce del cambiamento in atto, ma rimane impaurito sulle aspettative del nuovo... e questo è fin troppo comprensibile..ecco la ragione per la quale occorrono risorse per diffondere con serenità e senza fretta un messaggio di innovazione.. lungimirante in favore di un'isola ormai abbandonata da una funzionale politica regionale. Il nostro Movimento si muove per difendere un principio di Autonomia a favore dello sviluppo e non per l'arricchimento della politica..ecco perchè occorrono risorse e l'impegno di tanti che insieme possano dare corpo e forza ad un Movimento che apre a nuove speranze.”

Gli domando a cosa si riferisce concretamente quando fa riferimento alle speranze e mi accorgo sempre di più del calore e della passione che vi mette nel rispondermi:

Le speranze sono quelle di riuscire a preservare un patrimonio artistico immenso e farlo fruttare attraverso il turismo, quello di difendere la natura il verde e le coste e far fruttare la buona agricoltura..e per far ciò occorrono le giuste infrastrutture e cioè strade, reti ferroviarie ..buone autostrade..porti turistici e tutto ciò che può essere utile per questo tipo di crescita..non certo petrolchimiche e piattaforme!...Si tratta perciò, come ho già detto, di difendere gli enormi valori dell'isola attraverso quelle linee guida utili e funzionali ad un giusto sviluppo.. Sembra l'uovo di Colombo ..ma non è così fino a quando si procederà con la solita politica delle false ideologie che premia i vecchi principi e che ha rovinato tutto il Paese Italia” favorendo anomalie e corruzione”

Scorgo sempre più entusiasmo ed animosità nel modo di esprimersi dell'ingegnere Alfio di Costa soprattutto quando si passa al discorso sul referendum di Novembre:

Noi restiamo per il NO e non certo per una questione di principio contro il Premier che di sicuro.. attraverso il suo governo.. non ha per nulla premiato la Sicilia...siamo per il NO per motivi semplici che qui sarebbe fin troppo esteso definire punto per punto...in concreto questa riforma non cambia i difetti che aveva il bicameralismo paritario ed è studiata su un principio che continuerà a premiare i grandi Partiti...Ti sembra che con questa riforma potranno più crescere i nuovi movimenti locali come il nostro che potrebbero portare innovazione..o forse non saremo noi siciliani sempre più succubi di una politica vecchio stampo guidata dai grandi contenitori di consensi che ancora oggi padroneggiano vivendo sulle polveri di una ideologia stravecchia e per nulla funzionale? “

Prima di domandargli quale vero significato si nasconde dietro il nome del suo Movimento... gli faccio i dovuti complimenti per la sua grinta e per tutta la passione che non manca di scorgersi quando affronta ogni tema della politica soprattutto in difesa della sua Isola: Di Costa non tarda a rispondermi senza alcuna esitazione..


Insieme si può” non potrebbe mai intendersi come quel motto retorico per cercare di riunire chiunque in una logica di potere..ma sta a significare che i problemi di questa regione non possono che affrontarsi insieme con forze nuove e generose dove tutti possano partecipare alla costruzione di una vera e solida politica sociale di innovazione”..Quindi io mi sento di dire ai siciliani che amano e vogliono difendere i valori della propria terra : Perchè no? ..se davvero vogliamo “Insieme si può..
vincenzo cacopardo

30 ago 2016

La “BUONA SCUOLA”


di vincenzo cacopardo
Adesso che si avvicina la riapertura delle scuole ritorneranno le proteste. Qualcuno si lamenterà per l'insegnamento didattico non appropriato..altri, come alcuni insegnanti, protesteranno per opportunismo ed interesse, ma non vi è dubbio che la riforma della scuola risulta come un'altra di quelle riforme poco studiate e funzionali... Vi sono maestri e maestre assunti con la legge del governo Renzi che, facendo slittare di un anno l'assunzione, adesso per lavorare dovranno trasferirsi .

Il ddl 'La Buona Scuola' è frutto di un lavoro di ascolto iniziato a settembre 2014 dal Governo e proseguito con le audizioni in Parlamento e gli incontri dell’Esecutivo con sindacati, studenti e genitori. Il ddl prevede un finanziamento aggiuntivo di 3 miliardi a regime sul capitolo istruzione e un piano straordinario di assunzioni per poter dare alla scuola i docenti di cui ha bisogno. Dal 2016 si assume solo per concorso. Il provvedimento mette al centro l’autonomia scolastica. Si danno gli strumenti finanziari e operativi a dirigenti scolastici e docenti per poterla realizzare. Ovvero più fondi e più risorse umane.

Ma quello che si temeva si è verificato: quasi tutti i precari siciliani assunti lo scorso anno dalla “Buona scuola” dovranno fare le valigie e trasferirsi al Nord. Da mille a duemila maestre e maestri che nel 2015/2016 sono riusciti a spostare in avanti l’assunzione al Nord. Ma adesso non possono più farne a meno. E’ questo l’esito per la Sicilia dei trasferimenti della scuola primaria pubblicati, con tre giorni di ritardo rispetto alla data del 26 luglio, dal Miur . Sono tantissimi che si ripromettono di fare ricorso”. L’unica speranza per questi insegnanti siciliani è l’assegnazione provvisoria e l’utilizzazione... ma occorre che ci siano i posti disponibili in Sicilia...Il terremoto di questi ultimi giorni distrae da questo argomento che ben presto tornerà a farsi più persistente.

La riforma della scuola non è di certo perfetta... malgrado l'impegno non può nemmeno definirsi ottimale. Non si possono ancora trascurare i pericoli di una simile riforma che pone nelle mani di una figura predominante... manager o no..l'andamento di un percorso di gestione scolastica... non prevedendo che tale figura potrebbe anche non essere capace. Nel merito, quindi, non possiamo che sperare sulle prerogative stesse delle figure che assumono questo incarico per meglio comprendere se ne siano davvero capaci.

Ma vi è un aspetto sempre trascurato quando si mira a queste riforme scolastiche che non guarda con sufficiente interesse e con la dovuta profondità al metodo con cui si procede verso l'insegnamento..Una disciplina che inquadra gli studenti nel loro insieme ...senza una maggiore attenzione verso le evidenti differenze esistenti tra loro nel processo di apprendimento...Ossia pensando di poter operare un insegnamento comune ed uguale per tutti, sottovalutando l'importanza di una qualità che dovrebbe porre dovute distinzioni: Sembra una sorta di globalizzazione della scuola per un insegnamento malamente internazionalizzato i cui risultati sono ancora da vedere.

Nessuno si è mai posto questo importante problema e nel metodo non si è mai ricercata una disciplina più appropriata. Dovrebbe essere questo il principale dovere nell'opera di rinnovamento dell'educazione scolastica. Ma questo rimane un argomento che difficilmente potrebbe entrare nel contesto di tutte queste riforme governative che sembrano dover guardare soprattutto a semplificare e facilitare le iniziative.... proiettandosi quasi esclusivamente verso la gestione nel suo insieme e privandosi spesso di un essenziale ed utile impronta qualitativa..


29 ago 2016

Rischi e prevenzione



C'è sempre bisogno di un Cantone e della sua Autorità Anticorruzione in un paese incapace di progettare il futuro e fare prevenzione! Adesso per il premier è venuto il momento di affermare che bisogna lavorare tutti insieme: Sembrano le solite frasi opportuniste ad effetto di chi invece..fino ad oggi... ha sempre dimostrato di aver voluto lavorare da solo!... Certo..e' più che giusto tenere viva la presenza delle comunità sul territorio poiché gli spazi di una comunità come circoli, chiese e scuole vanno preservate. Adesso e solo adesso..l'impegno è quello di un governo che vuole dare un futuro a questi luoghi che hanno un passato assai ricco d'arte e cultura.
Queste le parole di Matteo Renzi: "Ciò che in passato non sempre è stato fatto è andare oltre l'emergenza, oltre la ricostruzione. Perché sull'emergenza l'Italia è forte. Sulla ricostruzione ci sono pagine di assoluta efficienza e pagine che invece andrebbero cancellate, lo sappiamo. Ma quello che in passato è spesso mancato è la costruzione di un progetto paese basato sulla prevenzione: non solo reagire, non solo ricostruire, ma prevenire.”
v.cacopardo

Nell'ottobre del 2014 il mio forum scriveva per la tragedia che subiva Genova ed in cui premier e governo promettevano impegno per la prevenzione
riportiamo il post

Rischi... prevenzione... disagi.. e morte.

di vincenzo cacopardo

Quello che è accaduto a Genova suona come l'ennesima consueta indolenza di uno Stato e delle sue Istituzioni, da tempo mai preparate ad una logica prevenzione sul rischio idrogeologico...un rischio ormai impellente in tutto il nostro delicato territorio. Le istituzioni non sono in grado di tutelare i cittadini...lo ha persino ammesso lo stesso capo della Protezione civile Franco Gabrielli, prendendosela con il Governo e spiegando il mancato finanziamento del Fondo per l'emergenza nazionale, successivamente finanziato solo nel 2014 con appena 70 milioni di euro. Troppo tardi e troppo poco... per chi sa che per le emergenze nazionali si parla di danni superiori ai due miliardi negli ultimi tre anni. Corrado Passera.. gli risponde senza peli nella lingua che “se lo Stato è impotente e non sa difenderci, non potrà mai fornire alcun insegnamento al Paese”

Al di là di queste diatribe di stampo politico..un dato di fatto resta certo: Chiunque si è insediato al Governo ha sempre sottovalutato questo rischio legato al territorio non fornendo una adeguata protezione attraverso uno studio preventivo e le rispettive risorse adeguate. I danni provocati dall'acqua dello scorrere dei fiumi in piena.. provocano danni immensi ben superiori alle spese occorrenti per prevenirli...E allora?...persino una figura poco esperta farebbe i suoi conti prevedendo interventi appropriati, limitando la cementificazione, ed adoprandosi per far defluire i fiumi nel modo più intelligente e sicuro...Non sembra mai esservi nemmeno una costruttiva intesa tra le amministrazioni e l'attività governativa.

Adesso nel governo si alzano e dicono la loro dimenticando di essere insediati già da oltre sei mesi (tutto il tempo per accorgersi dell'immenso problema idrogeologico). Il ministro della Difesa Roberta Pinotti ci parla ora di situazione drammatica, promettendo un provvedimento...mentre il solerte premier, dalla parlantina facile, ci ricorda che non mancherà il sostegno del Governo, non dimenticando di sottolineare, da astuto comunicatore, il bisogno per tutti di evitare passerelle da campagna elettorale. Renzi ricorda che del dissesto bisogna occuparsi quando non ne parla nessuno. Viene quindi spontaneo domandarsi... se gli oltre sei mesi di permanenza governativa possano o no essere stati un termine in cui se ne sarebbe potuto parlare intervenendo con più sollecitudine anziché dedicarsi strenuamente dei famigerati 80 euro...del TFR.... o anche di leccare ironicamente un gelato dentro il cortile di palazzo Chigi.

Oggi il sindaco d'Italia si preoccupa asserendo che «C'è bisogno di sbloccare i cantieri - e superare la logica dei ricorsi e controricorsi che rendono gli appalti più utili agli avvocati che non ai cittadini, come abbiamo previsto con il disegno di legge delega sulla Pubblica amministrazione». Un 'altra delle sue frasi opportuniste ad hoc ...persino controproducente... perché suggerita in forte ritardo.. Quello che fa rabbia e rende i cittadini sempre più inviperiti...(soprattutto coloro che toccano con mano la tragedia), è il fatto di non trovare mai responsabili. Ancora più forte la rabbia di costoro che dovrebbero, ormai senza alcuna esitazione, sentirsi offrire un supporto economico immediato e sicuro.



Tutto ciò rende ancora più forte e netta l'insensibilità di uno Stato che dovrebbe, al contrario, rassicurare tempestivamente e con i fatti la popolazione sofferente colpita. Genova è un forte esempio, ma non è l'unico... la questione è.. e rimane di livello nazionale..essendo gran parte del territorio a rischio. Occorre soprattutto un piano circostanziato dei luoghi più a rischio...ma soprattutto fronteggiare con giusta prevenzione i pericolosi imprevisti.Cosa si fa in proposito?...Si aspetta forse un ulteriore catastrofe?

Il Paese debole...



..che arranca superbo senza ricerca e prevenzione

di vincenzo cacopardo
L'emergenza vuole che la legge di stabilità preveda spese per la ricostruzione delle zone appena terremotate. Si stanno ancora cercando di quantificare sul piano finanziario gli effetti di questo terremoto che ha colpito i comuni del centro Italia..prevedendo (sebbene in fortissimo ritardo) un piano per la messa in sicurezza degli immobili nelle aree a rischio. 
Matteo Renzi pare chiedere all'architetto Renzo Piano il modello da seguire...Sappiamo comunque che i fondi stanziati per ora sono i 50 milioni e sono appena sufficienti a gestire l'emergenza. Sappiamo inoltre che non potranno essere utilizzati per la ricostruire delle abitazioni i fondi Ue per le emergenze..i quali vanno alle infrastrutture pubbliche: strade, uffici, scuole..Al più presto dovrebbero essere costruiti i moduli abitativi in legno, quelli per i servizi pubblici tipo scuole e quelli per le attività commerciali. In questi casi la cosa più importante è quella di capire quale modello seguire per la ricostruzione cercando di procedere in modo razionale e continuando a mettere in sicurezza le aree che ancora necessitano...ma occorrono abbondanti risorse!
Una nota di merito si deve a tutte le forze: protezione civile..vigili del fuoco..polizia..volontariato che hanno collaborato con fervore ed amorevole senso umano..Qualcosa che a noi italiani non è mai mancata!
Tra legge di stabilità e la stabilità del territorio adesso forse si finirà di parlare di Olimpiadi o altri simili eventi che il nostro Paese non può per nulla sostenere: Continuare a fare apparire la nostra Nazione come una di quelle capace di affrontare spese per eventi di genere ameno..per assistere poi a simili disastri.. non è politicamente ..ne socialmente propositivo. Non è oggi possibile, come non lo era anche prima di quest'ultimo disastro! Bisognava che si muovesse il terreno del centro Italia e morissero sotto le macerie una moltitudine di cittadini per far comprendere come arranchiamo deboli verso la prevenzione volendo, al contrario, apparire forti ..solidi e sicuri e persino spettacolari in altri generi.
Il nostro bel Paese ha ormai le stampelle!..Questa è l'immagine odierna, ma anche di una serie di governi dove premier e ministri degli interni si sono sempre riempiti la bocca di sicurezza e stabilità e che contrariamente ha davanti una serie di buche da riempire ove impedire si possa continuare ad inciampare. Se a ciò aggiungiamo il difficile impegno per il contenimento degli immigrati..si ha la sensazione che persino le stampelle non possano più bastare.


28 lug 2016

La figura del Capo dello Stato e la garanzia dei valori costituzionali

di vincenzo cacopardo
Quando fu approvata la Costituzione, entrata in vigore il 1° gennaio 1948, fu intesa come un insieme di norme che fondavano un ordinamento giuridico di tipo statale. La Costituzione doveva poggiare su valori metagiuridici, quali il rispetto della dignità umana e della libertà dell’individuo, sentiti come principi generali di orientamento dell'azione della comunità dei cittadini. La Costituzione italiana affermava che il popolo italiano si era voluto organizzare secondo una forma di governo di tipo repubblicano ripudiando il modello autoritario-dittatoriale con cui era stato governato per scegliere un modello liberal-democratico fondato su libere elezioni, sul pluralismo dei Partiti e sulla tutela dell'inviolabilità dei diritti di libertà...
Tutto abbastanza chiaro..oltre che logico!

La nostra Nazione si dotava quindi di un sistema di governo pluralista di tipo democratico-occidentale. Una forma di governo fondata sul “pluralismo” che stava ad indicare molteplicità di opinioni, cosa.. che al contrario oggi... si tende a voler ostacolare.

Il nostro Capo dello Stato essendo garante della Costituzione anche nei confronti della Magistratura,.. presiede il CSM, può concedere grazie e commutare pene...ma sembra impedito nell'entrare nel merito dei valori costituzionali quando un governo come quello odierno si impone per rinnovare articoli che determinano uno stravolgimento dei valori della stessa Carta.
Qualcosa adesso convince meno!
Se la figura del Presidente della nostra Repubblica è garante nei confronti dell'ordine della Magistratura... a maggior ragione, in considerazione che è anche il garante della nostra Costituzione, egli avrebbe ogni diritto/dovere di garantire i valori costituzionali ogni qualvolta un Parlamento decidesse di cambiarli, ancora di più se..come nel caso odierno.. il cambiamento lo volesse imporre una maggioranza di governo non del tutto chiara anche se legittimata..

Si sa in proposito che il nostro Capo dello Stato, in qualità di super partes, non può entrare nel merito delle scelte operate dal governo: Nella fattispecie non trattandosi proprio di scelte, ma di valori travisati, in qualità di garante, ne dovrebbe, al contrario, avere ogni diritto: La nostra Costituzione determina valori attraverso i principi... e se sui principi il Capo dello Stato potrebbe non mettere parola.. lo dovrebbe poter fare sui valori che si vengono a determinare.  Inoltre dovrebbe poter entrare nel metodo operato da una maggioranza ottenuta attraverso una legge elettorale che la stessa Corte Costituzionale avrebbe contestato dichiarando illegittimo l'intero Parlamento ed è quantomeno strano che il Presidente Mattarella non abbia potuto spendere una parola per la mancanza di una assemblea costituente che avrebbe garantito quel pluralismo di cui abbiamo fatto riferimento all'inizio...
Sempre meno comprensibile!
Al di là di ogni decisione della Corte Costituzionale..che, come sappiamo arriva sempre in grandissimo ritardo (altra assurda anomalia) e della Cassazione che vi entra solo nel metodo... ed al di fuori di ogni risultato sul referendum, quello che fa tanto pensare è il silenzio della politica e dei tanti cittadini circa quella garanzia che il nostro Presidente dovrebbe assicurare. 
 Un quadro quantomeno confuso!
La mia..naturalmente non può che essere una osservazione solo politica, ma che dovrebbe far tanto pensare i cittadini: Se una figura presidenziale è garante dei valori della nostra Costituzione..perchè non può mai mettere parola in proposito..quando resta evidente che, anche in considerazione del combinato con la legge elettorale, vi sono ragioni per togliere efficacia ai valori stessi della nostra Carta?

Sul silenzio del Quirinale..una risposta potrebbe trovarsi nel fatto che lo stesso Presidente, in ragione di una sentenza della Corte costituzionale del 2014 che boccia una legge elettorale e quindi lo stesso Parlamento che lo ha eletto, possa trovarsi in forte disagio!  

Ogni altra considerazione ai cittadini!


Erdogan..democrazia sana e democrazia manipolata..



ELETTO DEMOCRATICAMENTE O ATTRAVERSO UNA MANIPOLAZIONE DEL SISTEMA?..UN DUBBIO CHE RIMANE!
di vincenzo cacopardo

La democrazia è un valore che si costruisce giorno per giorno dal basso, ma anche attraverso il lavoro e la comunicazione delle organizzazioni chiamate a farlo.. cioè: i Partiti. Loro sono le associazioni preposte a diffondere un messaggio politico ai cittadini definendolo poi in un consenso democratico. Ma è chiaro che il fondamento del principio non può che essere quello di rendere forza ad un significato di democrazia inteso come consenso popolare dettato da una conoscenza e non da un qualsiasi interesse. Se i partiti agiscono male e non in modo disciplinato anche il concetto di democrazia viene confuso e manipolato.

In questi ultimi giorni i Media hanno parlato della Turchia per via del colpo di Stato (invero non del tutto chiaro) sventato dal premier Erdogan. Si è subito detto che... nonostante le reazioni contro i golpisti..Erdogan ha reagito nel diritto del suo ruolo..come figura eletta democraticamente. Tuttavia ciò che si è visto nelle immagini nel trattamento contro i militari, i magistrati e gli insegnanti, non ha reso ragione ad un sano principio di democrazia.

Ciò detto deve far riflettere proprio il momento in cui questi sistemi definiti “democratici” restano slegati da un fondamento culturale e ad una visione del pensiero sui diritti e sui doveri di chi li governa ponendo, al contrario lo stesso termine “democrazia” come una sorta di partita di calcio dove chi ha più mezzi e denaro vince scordandosi successivamente di lasciare libero il pensiero di chi la pensa in modo diverso e che pur rappresentando una minoranza potrebbe crescere. Le conseguenze in proposito si evidenziano di continuo! Insomma...una vera democrazia dovrebbe essere intesa in modo diverso..libera nel tempo e nel pensiero: Quando si guarda ad un sistema di democrazia, sarebbe opportuno fissare l’attenzione sul momento di passaggio che lo stesso sistema muove in direzione di una governo. Un passaggio che, in teoria, dovrebbe vedere nelle elezioni, il vero funzionamento di costruzione di un impianto in favore dei cittadini e che, al contrario, finisce spesso col non tener conto del loro pensiero: Poco importa dare un consenso a l'uno o all'altro politico se si ha una conoscenza appena generica del programma che si vuole portare avanti e delle intenzioni della persona che intende governare!...Questa concezione insiste ed è più radicata finendo col erompere proprio sul terreno di quei popoli culturalmente meno preparati e più poveri.

Quindi se pure Erdogan fosse stato eletto “democraticamente” ..non è detto che il modello stesso di elezioni di quel popolo sia stato davvero democratico...(ricordiamoci che persino i nostri fanno fatica ad esserlo) Occorrerebbe conoscere se si sia lavorato in favore di un popolo per far comprendere loro lo stesso concetto di una democrazia aperta e non assoluta...o se ..al contrario, persino forze economiche di altre Nazioni, abbiano agito in favore della costruzione di una falsa (ma per loro conveniente) democrazia.


Nel caso della Turchia, come in altri Stati mediorientali definiti democratici, il problema potrebbe non essere la figura del Premier..quanto il loro sistema di base democratica!     

Saper cogliere il futuro politico


di vincenzo cacopardo

"Una nuova visione che forse sull'immediato porterà scompiglio, ma più in là potrà portarci diversi benefici."   

Se vi sono personaggi che ti fanno apprezzare l'opera promossa da Grillo ed il suo Movimento, sono proprio i giornalisti o gli intellettuali impegnati ..(un po' radical) ..che non sopportano che vi possa essere chi mette in discussione un sistema iniquo e ipocrita come quello della nostra società e che reputa incapace chiunque voglia adoprarsi per migliorarlo...Un sistema ..diciamola tutta ..che fa loro comodo poiché vivono di ottimi stipendi o di pensioni esorbitanti..Del resto ogni forma di cambiamento non potrebbe che farli tremare all'idea che non possano più vivere con tale abbondanza di risorse! Ciò è comprensibile, ma non sarà mai accettabile..poichè la povertà è in aumento e se il ricco o il benestante pretende di stare tranquillo non può che farlo cercando di far vivere almeno del necessario chi è in piena povertà.

Tutto sta cambiando..cambia il modo di pensare ..cambia la concezione sociale ..il peso che si dà al denaro..tutta la mentalità che apparteneva ad un passato. I social sono ormai in assoluto una ideazione straordinaria che, se contenuta in parametri di equilibrio, mira ad aprire il pensiero dei tanti e mettere in evidenza storture e deformazioni di una società che fino a prima tendeva a nascondere certe verità: Quanta conoscenza viene fuori dallo scambio del pensiero e dalle informazioni di tali piattaforme informatiche..quanta diversa verità sulla politica del nostro paese?

Dunque tutto sta cambiando e non è certo la politica di Renzi che riesce a renderne i benefici: Un politico che ha dimostrato di essere asservito ad un' Europa che non ha saputo leggere in lungimiranza e che ha guardato all'insieme dei paesi attraverso squallidi parametri numerici. Una figura supponente quella del sindaco d'Italia che non ha saputo dare forza alla crescita qualitativa della nostra Nazione, che ha spaccato in due una nazione e che pretende di trasformare la politica del nostro Paese semplificandone le regole costituzionali, decidendo di farlo con comodità attraverso un sistema maggioritario dettato da regole in forza di un governo...Un classico “papocchio” all'italiana. Una delle tante anomalie da aggiungere al novero...di questa bislacca Italia politica.


Oggi che il Paese appare più sveglio ed attento... l'opera di rottura del vecchio sistema è ormai partita ed è inutile pensare di arrestarla ..sarebbe molto più comprensibile ed efficace saperla cogliere..invece di cercare di frenarla: E' una politica di movimento verso il futuro che non bisogna considerare ostica e maligna, ma saperla leggere come una dovuta reazione ad un passato che ci ha avvinghiati ad una mentalità che non può appartenerci più..Una nuova visione che forse porterà scompiglio, ma più in là potrà portare diversi benefici.   

27 lug 2016

La "celata" condanna di Papa Bergoglio

di vincenzo cacopardo

«La condanna più radicale di ogni forma di odio è la preghiera per le persone colpite». Queste le parole di un Pontefice che non pronuncia.. per opportunità.. la parola «Isis» o «Daesh»
Nel 2014 Papa Francesco avvertiva: «È bene tenere una porta aperta per il dialogo con l'Isis, anche se penso che sia impossibile» . Ma oggi il Pastore della chiesa cristiana a cui viene rivolta violenza non sembra trovare parole per discutere della ferocia jihadista. Francesco rimane silenzioso e riflessivo anche di fronte ai discorsi minacciosi del Califfato sperando che questa guerra che comprende tutto il mondo possa risolversi motivando un Islam moderato. Naturalmente il Papa non è un politico, nè uno stratega della diplomazia, ma dal suo punto di vista cristiano non può che sollevare un dubbio sulla mancanza di ogni possibile dialogo a fin di bene e per la pace del mondo intero.
Sappiamo che Francesco, ha riallacciato i rapporti con le massime autorità sunnite e ha dialogato per molto tempo con il governo sciita iraniano nella speranza di abbattere quella violenza ideologica fondamentalista. Ma la domanda che tanti si pongono in merito.. è quella di non poter intravvedere alcun dialogo con la cosiddetta comunità islamica moderata se loro stessi non condannano in modo palese gli ultimi episodi di sangue messi in atto che hanno sconvolto l'Occidente.
Sembra chiaro...altrimenti.. che non potrà esservi alcun dialogo. Se Papa Francesco può intervenire e biasimare, il suo messaggio non potrà mai essere completo quando esitano a farlo i musulmani cosiddetti moderati. Francesco, pur non condannandoli esplicitamente, ha sempre definito i terroristi come uomini che hanno perso ogni visione di Dio: “Accecati dal dio denaro e dall'odio, sono giovani che non hanno più degli ideali, plagiati da chissà quale mente criminale».
Se il Pontefice non punta in modo esemplare il dito contro il preteso stato islamico non è certo per paura o per voler nascondere ancunchè..Al contrario che nel privato, dove la condanna rimane palese, il suo resta un modo per cercare di non creare ulteriori motivi e ritorni di efferatezze sui cristiani nel mondo. E' chiaro che la sua non può che essere la volontà di chi crede in una speranza...la speranza verso i tanti terroristi perchè possano ritrovare quella ragione persa nei riguardi della vita propria e quella altrui.

In un certo senso Papa Francesco.. col suo verbo cristiano.. grida al mondo l'importanza di non continuare col muro contro muro in una lotta continua che potrebbe non avere mai fine.. ricercarcando quel dovuto dialogo nei luoghi dove ancora un certo Islam sa e vuole ragionare in nome di un mondo e di una vita in comune. Un messaggio che spesso rimane non compreso da chi lo giudica come un predicatore che va oltre al suo dovere di Pastore della chiesa e sempre debole contro i terroristi.. In realtà non è proprio così.. Francesco esprime solo benevolenza ed amore per tutti gli uomini, ma anche timore per la loro mancata pace.