28 set 2016

Verdini si muove per il dopo referendum?



di vincenzo cacopardo
Mentre Stefano Parisi da «rinnovatore» del centrodestra, di concerto ed in accordo con Silvio Berlusconi.. cerca di sviluppare qualcosa di nuovo fuori dai partiti contando in Sicilia sull'entusiasmo di Gianfranco Miccichè che sembra essersi messo a disposizione anche in vista delle Regionali siciliane del prossimo anno, si apre un nuovo cantiere di quella pseudo politica affaristica sempre interessata mossa da un Verdini sempre disponibile ad idee che possano tenerlo incatenato ad una poltrona.

La nuova idea di Verdini pare essere quella di archiviare definitivamente l'Italicum e riformare un nuovo Nazareno rimettendo insieme Berlusconi e Renzi...Un'idea che potremmo definire davvero innovativa!!!

Verdini avrebbe proposto con insistenza una nuova legge elettorale alla tedesca (questa prevederebbe cento o al massimo 150 collegi piuttosto piccoli, ciascuno eleggerebbe tre deputati, la rimanente quota di parlamentari sarebbe selezionata con un proporzionale con sbarramento comunque al tre per cento. Ci sarebbe anche un premio di maggioranza per la coalizione vincente). Un sistema che secondo il proponente non può essere paragonabile all'Italicum, poichè porterebbe la lista vincente a raggiungere il 55 per cento di seggi. Si sacrificherebbe così il secondo turno, il ballottaggio, ma il resto potrebbe essere accettabile. In questo caso il Senato sarebbe abolito....Insomma pare che Verdini all'indomani del referendum del 4 dicembre, sia con una vittoria del Si che con quella del No.. vorrebbe, forte del suo nuovo progetto, spingere per indurre al ragionamento il capo di Forza Italia facendo in modo che torni a discutere con Renzi evitando che il Paese cada in mano a Beppe Grillo.

Tutto si fa e ci si inventa pur di far fuori il movimento di 5 Stelle!

Una impresa non facile ma che mostra ancora una volta come Verdini si muove in un contesto ambiguo di quella politica tendente a mettere a posto le cose attraverso la formazione di una sorta di Partito della Nazione di cui tanto si è parlato.....Si potrebbe forse approdare ad un nuovo sistema elettorale “verdinellum” come già in molti lo chiamano. Di certo Verdini tende a dar forza ad una riedizione di un nuovo "Nazareno". Ma sembrerebbe che al momento a Palazzo Chigi nessuno vuol sentir parlare di legge elettorale fino a dicembre.

Tutto ciò oltre a peggiorare i rapporti all'interno stesso del PD, già di per se fin troppo esasperati, pone agitazione tra gli altri alleati del governo..Chissà poi cosa ne penseranno di questa nuova sortita di Verdini la Lega e lo stesso Parisi!





27 set 2016

Il referendum del 4 dicembre: considerare anche il metodo

di vincenzo cacopardo

Se nel merito della riforma costituzionale si è cominciato a discutere mettendone in luce i tanti difetti..sul metodo, al contrario, non ci si è soffermati con lo stesso impegno in profondità. Eppure il criterio adottato con prepotenza dal governo Renzi non sembra aver lasciato alcuno spazio per un riforma che ha comportato il cambiamento di quasi una cinquantina di articoli. Non si è trattato di poca cosa visto che ha toccato una vera rivoluzione di una Camera senatoriale di alta importanza. Le considerazioni di metodo dunque meritano un primario rispetto da parte di una politica odierna che pare non metterle in discussione.


Questa il contenuto di una scheda che in molti avrebbero preferito

VOLETE CHE UNA RIFORMA DELLA COSTITUZIONE CHE RAPPRESENTA LE REGOLE DI UN SISTEMA DEMOCRATICO SI REALIZZI ATTRAVERSO LA VOCE DI TUTTI IN SENSO PROPORZIONALE E QUINDI CON UNA REGOLARE COSTITUENTE ?"

Una voce sola che metterebbe in secondo piano ogni considerazione di merito, la quale non potrebbe che essere seguente a quella di un metodo più conforme ad ogni sistema di democrazia.


Sappiamo come in proposito sia controverso il pensiero dei costituzionalisti, ma se si pensa di cambiare una Costituzione toccando un punto saliente come quello dei compiti e dell'elezione del Senato( pur inerente la parte seconda)..rimane certo il fatto che non sia possibile farlo eliminando quel carattere indeformabile che ne esprime i contenuti ed i suoi stessi valori .. se non attraverso la forza di una assemblea formata in senso proporzionale. 
Secondo parte della dottrina.. l'art 138 (norma sulla produzione relativa alle leggi costituzionali e alle leggi di revisione costituzionale) la Carta Costituzionale sarebbe suscettibile di revisione, a condizione, tuttavia, che non venga eliminato il carattere rigido mantenendola viva nel tempo. Si può di certo adeguarla alle esigenze che vengano in emersione successivamente, ma non si potrebbe mai sovvertire il sistema di principi e valori caratterizzanti l'assetto originario..se non attraverso una adeguata assemblea...Sicuramente non attraverso una perentoria ed intransigente forzatura di un governo con il voto di maggioranze combinate all'occorrenza per opportunismo ed interesse. Nella fattispecie relativa al Senato vengono in realtà sovvertiti in modo inadeguato valori contrassegnanti l'assetto originario.

26 set 2016

Referendum: La scheda contestata





Referendum: Questa la contestata scheda imposta dal governo

Approvate il testo della legge costituzionale concernente:
Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario,
la riduzione del numero dei parlamentari,
il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni
la soppressione del Cnel
e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione”
approvato del Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
n.88 del 15 Aprile 2016?


Una scheda per decidere tra bianco e nero senza le dovute sfumature che nel merito fanno la differenza
di vincenzo cacopardo

Ormai sappiamo quanti sotterfugi mette in atto il governo Renzi al fine di soggiogare i cittadini. Quella della scheda per il referendum è emblematica e la dice tutta sulla paura di perdere un referendum che sul piano politico condannerebbe di certo il premier e la sua fedele ministra Boschi. Ma sono soprattutto le prime tre domande a sviare volutamente nel contenuto..

disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario: Cosa vuol dire? Certamente una gran parte dei cittadini vedono oggi il bicameralismo come una perdita di tempo e sarebbero contenti sulla possibilità di far funzionare meglio l'iter politico legislativo, ma in realtà questa domanda viene posta in modo del tutto superficiale, poiché è proprio il merito che andrebbe esposto in senso più chiaro. In sostanza sussisterebbero tante altre possibilità di mutare la funzione del bicameralismo...Questo non è proprio un superamento del bicameralismo paritario,ma un sistema del tutto diverso che mantiene le due Camere!.. Ma per un più che evidente opportuna comunicazione...la domanda la si vuole imporre fin troppo generica restando, quindi, ingannevole!

La riduzione del numero dei parlamentari ed il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni:
Troppo comodo mettere in rilievo una riduzione quando in sostanza questa viene posta in una sola Camera (quella del Senato) in modo assai squilibrato! Chiunque in proposito avrebbe preferito maggior equilibrio sui tagli dei parlamentari e dei loro compensi di ambedue le Camere!..Se è vero che vengono a cadere i costi sui compensi di 200 senatori è anche vero che il sistema di funzionamento dei 100 senatori restanti peserà sul nuovo sistema organizzativo. Inoltre parlare di funzionamento delle istituzioni quando nel Senato resteranno seduti 5 senatori a vita, consiglieri regionali e sindaci di ogni età (suggeriti dai Partiti e non direttamente dai cittadini) che, una volta comodi, otterranno di colpo l'immunità, rimane oltremodo derisorio. Secondo questa riforma il probabile rischio è anche quello di vedere una regione Lombardia con 7 senatore e la Sicilia con 3..Il funzionamento è un termine che poco si adatta a questa maldestra riforma..che può arrecare ulteriore disordine .. ma non di certo efficienza.


la soppressione del Cnel
Rimane l'unica proposta sensata posta con chiarezza nella scheda che poteva ottenere risultati positivi senza il bisogno di cambiare in modo antifunzionale il resto delle riforme

    La revisione del Titolo V della parte II della Costituzione”
Anche questo quesito rimane troppo generico ed avrebbe meritato qualche puntualizzazione in più! Con questa Riforma infatti viene eliminata la definizione di “competenza concorrente” e si vorrebbe dare forza ad un concetto di competenza esclusiva. In sostanza viene introdotta la cosiddetta “clausola di supremazia”, in base alla quale la legge dello Stato – su proposta del Governo – può intervenire in materie non riservate alla legislazione esclusiva di Stato o Regione. Lo Stato può agire sulle competenze non esclusive nei casi in cui è necessario “interesse nazionale”. Inoltre, viene introdotto il cosiddetto “regionalismo differenziato”. Alle Regioni (tranne quelle a Statuto Speciale e alle Province Autonome di Trento e Bolzano) possono essere attribuite particolari forme di autonomia, a condizione che presentino un equilibrio di bilancio tra le entrate e le spese...
Tutto ciò rende il concetto poco chiaro o.. quanto meno.. non del tutto definito nel merito e nel metodo. Tuttavia sappiamo che questa riforma col combinato della legge elettorale Italicum darebbe al governo centrale un potere esorbitante rispetto a qualsiasi regione.

Questo quesito mal posto sulla scheda elettorale per il referendum sembra mettere ancora una volta in evidenza l'insensibilità politica di chi crede di poter cambiare le regole di quello che si ritiene essere un semplice gioco..e dal quale dipende gran parte dell'ordinamento istituzionale.. Incomprensibile che la Cassazione non vi abbia posto rimedi!     


23 set 2016

Renzi-Travaglio..un faccia a faccia mal condotto

troppa retorica e meno chiarezza
di vincenzo cacopardo

Quello di ieri.. condotto dalla Gruber.. è stato un duello che ha visto la presentatrice fin troppo predisposta a cedere maggior spazio alla voce di Renzi. In tal modo il Premier ha potuto accavallare una serie di discorsi ricchi di retorica.. non permettendo un più equilibrato confronto con Travaglio. Renzi col suo "fammi parlare, non mi interrompere"...ha preso il via con una interminabile parlantina condita con battutine al veleno: “capisco che sei nervoso” ..che hanno indotto ad altrettante repliche il giornalista. Un faccia a faccia che li avrebbe dovuti vedere in un dialogo meglio organizzato, ma che ha regalato almeno due terzi del tempo a Renzi. ..E così il Premier ha potuto scorazzare con le sue interminabili, ampollose e note oratorie. I temi affrontati: lavoro, referendum costituzionale e legge elettorale.

Malgrado Travaglio abbia messo in evidenza il riscontro con una netta caduta dei posti di lavoro e quindi un flop del suo job's act... i fallimentari progetti economici  sostenuti in forza delle manovre di Draghi che hanno arrecato un enorme aumento del debito pubblico, il Premier è riuscito solo a tirar fuori ragionamenti poco chiari e discutibili... La presentatrice non ha dato tempo di discuterli con maggiore attenzione. Per quanto riguarda la riforma della Costituzione...si è verificata la identica procedura che ha visto straparlare il primo ministro non rendendo merito ad un dialogo più equilibrato e di chiarezza. La premurosa giornalista ha preferito prender lei la parola invece di cederla al giornalista più preparato...quasi infastidita delle battute di un Travaglio che è sembrato penalizzato..poichè non in grado di terminare con logica le proprie interlocuzioni.


Le considerazioni di Enzo Coniglio



LE OLIMPIADI ROMANE


La decisione della Sindaco di Roma di non essere interessata ad organizzare le Olimpiadi, può essere "discutibile" come ogni altra scelta. Discutiamone quindi con assoluta serenità e a bassa voce per non farci stordire dalle più grosse castronerie o, peggio ancora, per non lasciarci manipolare.
IO AVREI ASSUNTO LA STESSA DECISIONE DELLA RAGGI
e non perché non mi sentirei capace o non avrei voglia di lottare, ma PER I SEGUENTI MOTIVI:
1. Roma sta appena ora cercando di risollevarsi da decenni di malgoverno e cattiva gestione dei servizi essenziali;
2. La sua classe dirigente risulterebbe compromessa e inadeguata e priva di una leadership programmatica e progettuale in settori chiave;
3. Roma ha un debito mostruoso di ben 13 MILIARDI e se fosse una azienda privata sarebbe già fallita!
4. In queste condizioni, sarebbe da folli impelagarsi nella organizzazione di una Olimpiade. È un atto di realismo e di coerenza gestionale il decidere di non candidarsi ora, perché non rientra nelle priorità.
UN'ULTIMA ANNOTAZIONE AL MARGINE NON MENO IMPORTANTE CHE LA RAGGI FA BENE A TENER PRESENTE: È alla sua prima esperienza gestionale e, cosa ancora peggiore, fa parte di un Movimento molto giovane che solo ora si sta dando regole accettabili in termini di gestioni conflittuali e complesse. E non ha certo una solida esperienza gestionale.
È quindi prudente attendere il prossimo turno senza patemi d'animo e con piena disponibilità a collaborare affinché Roma cambi in meglio e nel minor tempo. CON SANO REALISMO POLITICO E GESTIONALE
Enzo Coniglio

22 set 2016

Olimpiadi: Nessuna figuraccia..solo coerenza!

La prima cittadina scioglie il nodo seguendo correttamente la volontà di chi le ha dato il consenso.

di vincenzo cacopardo

Le Olimpiadi del 2024 non si faranno a Roma..e non è per nulla una figuraccia, né una marcia indietro, ma un composto e coerente annuncio che denota una tenuta dei principi che Virginia Raggi ha espresso nella sua campagna elettorale. D'altronde un referendum in proposito vi è già stato attraverso una disputa elettorale che l'ha vista vincitrice con una netta maggioranza: nella sua campagna elettorale ha puntualizzato l'impossibilità di affrontare un impegno così pesante che avrebbe potuto avere risvolti economici disastrosi..ed il suo elettorato a maggioranza le ha dato un pieno consenso...Tutto il resto, al contrario di chi ne pensa male, non può che avere un'importanza secondaria.

Quello che si potrebbe imputare alla giovane prima cittadina è forse il fatto di non aver espresso già da tempo questa decisione e di non essersi presentata all'appuntamento con le personalità del Coni. Non conosciamo bene come si sono svolti i fatti circa questo incontro in Campidoglio..ma per quanto riguarda la dichiarazione, sebbene in ritardo, questa è avvenuta prima del previsto incontro. Bisognerebbe tuttavia conoscere meglio come si sono svolti i fatti per comprendere se vi sia stata una marcata mancanza di rispetto circa il mancato confronto.

Certo... c'è chi continuerà a metterla sul piano che la Raggi abbia pensato che i Giochi non si siano potuti organizzare per gli appalti miliardari in cui qualcuno mangerà..rendendo ragione a tutti coloro che speculano su questo argomento per dimostrare l'incapacità della giunta Raggi nel controllo degli stessi appalti. Ma questo presupposto è solo un' insensato ed ottuso pensiero di chi avversa la prima cittadina che, malgrado il tempo trascorso, dichiara che non ha nulla contro lo sport e le iniziative di questo tipo, ma che il suo impegno primario è e rimane quello di rimettere in funzione l'amministrazione ed i servizi principali di cui ha bisogno la capitale.

 Quindi, in sostanza, aver detto no ai Giochi Olimpici non è stato per nulla un voler salvare la faccia... non una sconfitta o un' occasione persa, ma un seguire correttamente la volontà di chi ha votato Virginia Raggi e che si aspettava una corrispondenza circa l'impegno preso durante la campagna elettorale. Cosa che al contrario parecchi politici amministratori non hanno mai portato a compimento.. giocando continuamente sull'ipocrisia di certi Partiti tradizionali che una ne dicono e cento ne fanno! In ogni modo questa teoria che debbano sempre servire i grandi eventi per poter realizzare le infrastrutture adatte ad una città rimane il grosso handicap  di un infelice modo di far politica.

Naturalmente tutto ciò potrebbe bruciare a coloro che, al contrario, vi avevano messo le mani sopra come un grande businnes che di colpo scompare. 

20 set 2016

Promuovere e sostenere un sistema dal basso



La fine dell''italicum 
di vincenzo cacopardo


Dopo l'udienza della Consulta sull'Italicum (inizialmente prevista per il 4 ottobre) è arrivato puntuale un messaggio da parte dei pentastellati che (seppur sprovveduti come li si continuano ad appellare) definiscono sapientemente l'Italicum una legge incostituzionale ed antidemocratica...Ricordiamoci, tra l'altro, che questa legge li avrebbe avvantaggiati nel ballottaggio..

Grillo, non si ferma e spinge verso una diversa proposta per una nuova legge elettorale a sistema proporzionale..queste le sue parole: "Secondo noi deve essere adottato un sistema elettorale con formula proporzionale per potersi applicare in circoscrizioni medio-piccole in quanto, oltre a garantire rappresentatività e vicinanza agli elettori, favorisce l'aggregazione fra le forze politiche piccole e medio-piccole, spingendole a mettere insieme le loro idee, se conciliabili, dentro forze politiche più grandi ma coese e favorisce l'omogeneità interna dei partiti e dei movimenti, disincentivando frantumazioni e scissioni. La legge elettorale per il Parlamento italiano deve essere, anzitutto, rappresentativa dei cittadini e, allo scopo, occorre adottare un sistema proporzionale senza alcun premio di maggioranza".

Proposta più che sensata per il sottoscritto.. dato che è stata messa più volte in evidenza in questo Forum approfondendo il tema legato ad una governabilità sostenuta dal basso. Ma occorre sottolineare alcuni punti.. non di poco conto..inerenti il sistema politico connesso con un sistema proporzionale.. poichè i Partiti che seggono in Parlamento, al fine di rendere più democratica l'azione parlamentare, dovrebbero prioritariamente imporsi delle nuove regole. Quindi.. un punto essenziale rimane proprio quello di rendere più efficace e regolamentato l'articolo 49 della Costituzione riguardo alla loro precisa funzione partendo da un solido dialogo con i cittadini circa le proposte in fase pre-elettorale. 

Inoltre è facile intuire come..senza regole per una adeguata separazione dei poteri potrebbero continuare a sopravvivere compromessi con ogni coinvolgimento tra l'azione parlamentare e quella amministrativa o esecutiva: Ruoli che non dovrebbero incidere nella strada dei principi legislativi spettanti solo a chi legifera. Insomma.. sarebbe utile studiare e ricercare un sistema che funzioni non solo in funzione elettorale, ma anche in quella pre-elettorale attraverso un solido programma votato dai cittadini, nella logica di un ordinamento destinato a rendere utile ambedue i ruoli.  Un sistema che sgombri il più possibile il campo dalle continue anomalie che si vengono a generare.

Occorre saper dividere i ruoli “induttivi” da quelli “deduttivi”. Ruoli che, per scopo ed esigenza, definiscono due strade diverse che dovrebbero raggiungere un unico percorso costruttivo in relazione alla definizione di una “politica” che si vorrebbe più coerente e funzionale .Sappiamo bene che ciò non è per nulla facile.. come ogni cosa che vorrebbe fare apparire facile il nostro Premier, ecco perchè occorrono studi e ricerche per andare incontro ad un sistema, forse, non perfetto, ma di certo più corretto..  Un sistema che salvaguardi una governabilità come logico fine di un percorso democratico. 
Una delle parole chiave sembrerebbe essere “funzionamento”, inteso come sinonimo di efficienza ed innovazione, ma anche come teoria secondo la quale, in una logica costruttiva, la funzione suddivisa dei singoli elementi culturali e formativi, ha un’importanza predominante sulla sua stessa evoluzione: Uno studio organizzativo che dovrebbe basarsi su un principio di specializzazione e di suddivisione del lavoro.

Renzi: Il "ragazzo di grande energia" promosso da Kerry



Un giudizio ricco di esaltazioni, ma carente nella sostanza..
di vincenzo cacopardo


Può anche darsi che Renzi si sia mosso meglio nella conduzione ristretta di una politica estera.. rispetto a quella interna in favore del proprio Paese!

John Kerry ..come tutti gli americani (che conoscono il nostro paese più per una naturale bellezza artistica che esprime.. e le innate doti qualitative) presenta Renzi come un riformatore coraggioso. Kerry parla di riforme, ma non può essere certo in grado di percepire quanto queste, dettate con determinazione dal nostro governo, discordano con la nostra realtà politica che non è certo quella americana, la quale paventa tanta democrazia.. nascondendo notevoli imperfezioni. A loro piacciono tanto le espressioni yankee un pò esagerate ..come quella che lo stesso segretario di Stato sottolinea in favore del premier fiorentino: un"high-energy guy"ossia un ragazzo di grande energia con una forza unica e dinamica. Di sicuro il premier tanta energia la esprime (di quella che tanto piace agli stessi americani che si soffermano più sull'aspetto), un'energia spesso dispersa o indirizzata con presunzione verso un semplificativo modo di procedere che riscontra pochi effetti positivi.

D'altronde.. cosa possono veramente comprendere gli americani di quella cultura politica nostrana che, nel passato si differenziava in termini di sostanza dei valori democratici e che oggi è ormai infettata proprio per aver recepito i peggiori principi di altri Stati come il loro. .. Quando molti credono che la democrazia americana sia la migliore espressione di democrazia…non fanno che idealizzarla e come tale finiscono per esaltarla ..in realtà essa rappresenta un chiaro accentramento di poteri che lavorano uniti per una economia mondiale dalla quale trarre propri benefici e nascondere persino inganni. La loro politica.. che tanto esalta il termine "democrazia" difendendolo a spada tratta.... poi, nei fatti, non fa altro che falsificare l'essenza reale della società, la quale sembra perennemente soggetta solo ed unicamente ad interessi di capitali personali. Il virus della sua cultura si evidenzia in un certo stile di vita che poggia su una futile promessa di ricchezza e ad un richiamo al benessere materiale che sembra irresistibile.

Basterebbe..poi.. osservare le cronache e le loro stesse pellicole che denunciano certe verità che vengono a galla sempre dopo qualche decina d'anni. Verità che sono una testimonianza chiara delle loro continue contraddizioni e che ne fanno ancora un paese alquanto incoerente. Il dato di fatto odierno è che nel nostro Paese vi è tanta gente poco convinta che le ultime esplosioni provocate a New York potrebbero essere manovre studiate per appoggiare la politica dura di un Donald Trump sostenuto dalle potenti Lobbies. Naturalmente sono congetture che non potrebbero rendersi sostenibili se non attraverso prove. Prove che potrebbero anche venir fuori dopo un ventennio. Ma di contro sembrano non lasciar dubbi i continui e puntigliosi appunti sulla salute di Hillary Clinton che i Media hanno sottolineato fino all'inverosimile. Considerazioni che rappresentano un'immotivata inquietudine per i cittadini americani nei confronti della candidata.. rispetto alla mentalità di chi tuona con insensibilità esprimendosi in favore della propria potenza bellica di un paese imperialista e del libero possesso di armi. Ma questo è un discorso più complesso che meriterebbe un’attenzione diversa e che difficilmente potrebbe esprimersi con chiarezza in questo frangente.



Così Kerry che parla esaltando le doti del nostro Premier.. evita comunque di considerare come nel nostro Paese, malgrado le sue riforme del jobs act, l'economia sprofondi. A precipitare sono soprattutto i contratti a tempo indeterminato, calati di 379mila unità, pari al 33,7% rispetto agli stessi mesi del 2015. Dato che si spiega con il forte incremento delle assunzioni a tempo indeterminato registrato nel 2015. (Questo è ciò che riporta il nostro istituto Inps, per merito di un abbattimento dei contributi a carico del datore di lavoro per tre anni.)
Il “ragazzo di grande energia” proclamato da Kerry ..capace di una forza unica e dinamica..nemico acerrimo dei gufi....malgrado le prestanze ed il vigore, non pare aver sortito risultati positivi per il lavoro..Le sue eccellenze continuano a fermarsi alla sua gagliarda presenza ed alla consueta retorica comunicazione.


19 set 2016

Il sogno di una Regione autonoma nella sua struttura e nei suoi consolidati valori.


Alfio di Costa alla ricerca di nuove figure capaci ed a conoscenza dei valori del proprio territorio

di vincenzo cacopardo

Abbiamo scoperto una regione con grandi risorse produttive dove la politica è rimasta ed è inerme, chissà per quali motivi. Insieme abbiamo iniziato a sognare una Sicilia diversa, ricca di infrastrutture, una Regione in cui la cultura è cardine della ricerca e quindi fonte di progresso tecnologico, una terra in cui viene promosso il turismo risultando competitiva sul mercato nazionale ed internazionale.” Queste le parole di chi oggi... continua a prodigarsi con passione verso la speranza di una Sicilia più libera e meno sottomessa ad un governo centrale che la imbavaglia e la costringe in scelte subordinate alle prospettive di fantastiche risorse.

Alfio di Costa incalza e persevera nella ricerca di valide risorse umane nella sua Sicilia.. che possano interagire col progetto politico di cui è fondatore invitando i concittadini a divulgare le proposte del movimento “Insieme si Può” e diffondere i messaggi per intraprendere una nuova strada verso il futuro dell'isola:In mezzo a tutto un parlare male della nostra terra, di quello che non funziona, quello che andrebbe cambiato, quello che rimpiangiamo, perché non soffermarci a pensare anche a tutte quelle aziende e quei personaggi che, invece, hanno contribuito a rendere speciale e meravigliosa quest'Isola?..E perchè mai non ve ne debbano essere altri?” Questa domanda si pone Di Costa e si dovrebbero porre in tanti che da un lato vorrebbero la difesa e l'intrapresa giusta per il territorio dell'isola e dall'altro rimangono ancora imprigionati in quella logica dei Partiti tradizionali che nulla di nuovo propongono per le soluzioni e per le utili e adeguate logiche imprenditoriali.

Abbiamo bisogno di nuove risorse umane pronte a condividere il nostro progetto! Un progetto che rimane un disegno non immutabile per tutti coloro che pensano ai valori dell'isola come essenziale base di partenza per instaurare principi innovativi di funzionamento per un'utile politica” ..Quello di Alfio di Costa non è un grido sconsolato o un semplice schiamazzo..ma un modo discreto di tendere la mano verso una terra che ama e per ricevere in cambio aperture, disponibilità e partecipazione.. da parte dei tanti siciliani che ancora credono nei valori ed hanno voglia di impegnarsi “insieme” attraverso le proprie capacità per il bene dell'isola.

Quella offensiva terminologia che non rende giovamento..




i toni accesi di una politica che non sa rispettare un dialogo contrapposto.. 
di vincenzo cacopardo

Non credo ci sia bisogno di certi appellativi come “buffone, cretino o idiota”.. per rivolgersi contro una figura politica..che esprime una sua, seppur inappropriata, linea governativa. Anche se questi è il nostro presidente del Consiglio che ci guida in modo non del tutto accorto.. con continue promesse e ripensamenti. In questi giorni si continua ad esagerare nei confronti di Matteo Renzi e la sua ministra Boschi..esasperando i toni.

Al di là di ogni personale critica nei loro confronti diretta alla politica delle riforme ed al metodo assai meno ortodosso con il quale hanno pensato di procedere, non ritengo appropriato..nè rispettoso offendere in tal modo! Inoltre certi epiteti non possono che generare un ritorno in loro favore..poichè ogni terminologia che appare disarmonica e spropositata... finisce col sortire sempre un effetto contrario.

Vogliamo far risorgere di continuo dalle proprie ceneri questi ambiziosi personaggi governativi che continuano a procedere con determinazione ed alterigia? Se si vogliono usare termini più corretti e non offensivi suggeriti da un esame critico circa le loro inappropriate ideazioni politiche, si possono usare una lunga serie di appellativi... non irriverenti e di certo più appropriati...Questi possono essere: “supponenza...megalomania..presunzione..assolutismo..profonda ambizione ..buona dose di arroganza.. etc”..Denominazioni che possono far parte di quei vocaboli ammessi in una critica disciplinata..tali da indicare una manifesta mancanza di quel fondamentale equilibrio politico, di lungimiranza e scarsità di idee..ma che non arrecano ingiuria!

Non è per nulla comprensibile ed accettabile il tono usato da alcuni politici contrari al Premier ed alla sua Ministra.. quando a dominare sono i ripetuti oltraggi ingiuriosi che finiscono persino col render loro motivi di affronto ed improperio! Ciò non può che continuare a sviare da una logica che dovrebbe imporre di immedesimarsi con maggior impegno verso i punti più importanti di queste loro mediocri riforme, impegnandosi(al contrario) nel metterli in evidenza attraverso una analisi fortemente avversa, ma..pur sempre costruttiva e rispettosa.
 I toni contano ed il rispetto paga.
I

16 set 2016

Parisi ripete una vecchia narrazione politica?


di vincenzo cacopardo
Stefano Parisi, su espresso mandato di Silvio Berlusconi intende rilanciare un'area moderata alternativa al centrosinistra..per ricomporre quell'area liberale dispersa ormai da tempo. Malgrado si teorizzi la necessità di andare oltre le logiche di Partito per ricostruire un ideale che vorrebbe apparire nuovo, in questa sua iniziativa vi si riscontrano tre indicazioni retoriche e stantie che non possono più convincere il popolo italiano e sulle quali si potrebbe riflettere: Area moderata- alternativa al Centrosinistra- ricomposizione di un'area liberale.

L'Area moderata ..pare ormai l'abituale musica proposta da decenni al Paese per mantenere un consenso soprattutto da parte di quella società borghese ormai quasi inesistente o mal ridotta. Il presupposto della moderazione non appartiene più da tempo ad un preciso Partito sia che esso sia di destra o di sinistra. Tutti ormai usano la moderazione a modi convenienza..Un termine adoperato fin troppo spesso con poca coerenza per correre verso il Centro in un'area che non appartiene a chi, di contro, dovrebbe assumere posizioni precise.

Alternativi al Centrosinistra : Un altro modo di esprimersi per non dire nulla di politicamente valido, poiché resta chiaro che se un Partito ha i suoi principi di Destra, non può che ritrovarsi opposto ad una Sinistra! Quando ci si oppone ad un Partito..in realtà non si dice nulla di nuovo ..una antitesi che dura da secoli e che non produce altro che reazioni inutili.

Ricomposizione di un'area liberale: Liberale rispetto a cosa? Ma non abbiamo fin troppe libertà senza buone regole? Un concetto ormai desueto appartenente ad un tempo in cui le condizioni politiche e sociali erano più arretrate, il cammino verso la libertà era più lento e accidentato. Al di là di una ipotetica ricomposizione desiderata da un nuovo soggetto politico di destra, sappiamo che un “pensiero liberale” politico moderno non può che tendere a limitare l’azione statale in base a una costante distinzione di pubblico e di privato.... Un azione politica di un pensiero che riconosce all’individuo un valore autonomo, Una condizione persino contrastata da parte delle regole di una Comunità Europea tendenti a dare forza sui prevalenti ed asettici parametri finanziari...Tuttavia anche questo pensiero liberale, oggi, non è più prerogativa di un solo schieramento politico. E' pensabile che la ricerca di una libertà intesa come vorrebbe farla intendere un innovato Partito di destra potrebbe facilmente esplodere in un radicale liberalismo.

In un certo senso, Parisi, sembra rispolverare con monotonia un vecchio e desueto pensiero liberale e di reazione... tendente al popolare.. riservandosi comunque il beneficio di un'area moderata centrista.. per continuare col vecchio ritornello verso riforme in uno stato di confusione che non può di certo risolvere i veri problemi del funzionamento politico..insomma.. potrebbe scaturire in un'altra invenzione di Partito papocchio!


Sono ancora le regole di un solco in favore di un sistema dipartitico verso il quale continua a mirare il nostro Paese.. che non può mai rendere omaggio ad una vera democrazia! Regole a cui si accoda un vecchio modo di far politica. La scommessa politica odierna non può più basarsi sulle contrapposizioni ideologiche del passato che continuano a portare contraddizioni ed arrecare anomalie:Innovazione vuol dire futuro e futuro significa idee!    

15 set 2016

Virginia Raggi ..tra difficoltà e ripensamenti


Olimpiadi:la prima cittadina romana non può più rinviare la decisione! 
di vincenzo cacopardo
Mentre Matteo Renzi... col solito simulato approccio da adulatore..più che di cortesia.. sorride alla sindaca di Roma sostenendola nel peso della sua difficile amministrazione, pare essersi creata una grande ressa all'interno del Movimento di Grillo...  Divisioni nel Movimento per le decisioni da prendere circa le Olimpiadi del 2024. Le voci correnti annunciano che Virginia Raggi potrebbe cedere alla tentazione di mettere uno stop alla avversa ipotesi dei Giochi nella capitale.
La cosa non è per nulla di poco conto.. giacchè la stessa sindaca ha vinto le elezioni nella capitale asserendo di chiudere con l'ipotesi delle Olimpiadi.. avendo la città bisogno di risollevarsi prima attraverso il funzionamento dell'Amministrazione e dei suoi servizi non in grado si sopperire ad un evento di tale importanza: Un bilancio ..quello capitolino.. con un buco di circa 13 miliardi. "Fare le Olimpiadi in questo momento sarebbe criminale". Questa fu la sua dichiarazione alla domanda della stampa. Posizione anche sostenuta da Beppe Grillo attraverso il suo blog.
Oggi c'è chi assicura che la Raggi sia sul piede di guerra con lo stesso Movimento e chi afferma che potrebbe lasciare la propria organizzazione politica. C'è poi chi asserisce che sia persino condizionata o..meglio.. tentata da un governo che vorrebbe sostenerla nelle risorse a beneficio della città.
Non sappiamo di certo quale siano le verità nascoste o se vi siano prese di posizioni precise. Certo è che se la sindaca dovesse dare il benestare ai giochi, si metterebbe in evidenza una delle più grandi incoerenze del suo Movimento ..oltre che di se stessa!..Qualcuno assicura che ormai La Raggi è libera di decidere da sola. Vorremmo sperarlo.. e capire al più presto.. se vi sia coerenza con quello che una prima cittadina, da poco eletta, aveva dichiarato di fronte ai suoi elettori.

Il lavoro... e la errata narrazione


di vincenzo cacopardo
La narrazione sul lavoro..ossia (per il nostro forbito Premier che ama più l'inglese che la nostra lingua),”lo storytelling del job's act”, è ormai evidenziata come una comoda invenzione per attrarre l'elettorato..ossia una presa in giro che non ha aiutato il Paese ed ha incantato i tanti che hanno idolatrato e seguito Matteo Renzi.  

La narrazione dovrebbe essere un congegno percettivo attraverso il quale si conferisce senso e significato al proprio modo di sperimentare... delineando regole interpretative di eventi e circostanze sulle quali si costruisce quella conoscenza che orienta il metodo dell'agire, ma necessita di accurata cautela. Renzi nella sua ascesa in politica ha usato questa narrazione in modo spropositato.. parlando di rottamazione, ricambio di classe dirigente ed esplosione di nuovo lavoro. Ma con la sua riforma del lavoro non ha saputo dare alcun impulso di innovazione e vera crescita al Paese.

i dati parlano:

Al di là di quelli altalenanti che qualche Istituto di continuo ci riferisce e sui quali in molti ormai percepiscono una certa adulterazione a beneficio governativo, quello che non è difficile comprendere è che.. detta riforma.. è costata molto di più di quanto ha reso.. e proprio adesso che gli incentivi statali sul lavoro vanno esaurendosi, ci si accorge che in realtà la esorbitante spesa non ha prodotto i risultati sperati.... Così pure per quanto riguarda i famosi 80 euro!..Al di là di ogni narrazione, queste in realtà sono sempre e soltanto manovre a debito..Al contrario continuano a mancare gli investimenti più sensati!

A luglio il debito pubblico si è attestato a 2.252,22 miliardi di euro segnando così l'ennesimo aumento. Questa volta il balzo in avanti è stato di ben 3,4 miliardi di euro rispetto al mese precedente. Si tratta del nuovo record storico che batte il dato di giugno. E mentre il debito delle amministrazioni centrali aumenta di 3,5 miliardi, quello delle amministrazioni locali diminuisce di 0,2 miliardi.. poiché si tendono a scaricare oneri e sacrifici in periferia. Sono cifre che non si possono più nascondere e che non riflettono per nulla la narrazione del giglio magico del Premier.. perché più aumenta il debito più aumentano gli interessi da pagare...più si continua con queste poco utili riforme..più si continuerà a piangere!


Queste infelici riforme.. costate lacrime e sangue a tutto il Paese, continuano a non avere alcun responsabile..poichè l'attività del nostro Premier e del suo governo.. deve essere assicurata al sistema in tutti i modi per volontà di quei poteri nazionali ed internazionali che lo proteggono politicamente. Ma ci sarà un momento in cui questa allettante illogica “narrativa” sfocerà in un triste epilogo..in cui quei tanti “gufi”,più saggi che sfigati, potranno essere rivalutati.