13 apr 2017

LE PAROLE HANNO UN PESO


Non sta a nessuno impedire a Matteo Renzi di continuare a far politica. La libertà è un diritto di tutti e persino di chi si contraddice costantemente. Ma se le parole di un politico hanno un senso ..quelle trasmesse da un Capo di Governo durante il suo premierato dimostrano quella incoerenza ed una presunzione tipica degli arroganti. Si può ancora affidare a tali figure la guida di un Paese?
queste le sue parole dettagliate

-E ' DEL TUTTO EVIDENTE CHE SE IO PERDO IL REFERENDUM COSTITUZIONALE, CONSIDERO COCLUSA LA MIA ESPERIENZA POLITICA!

-SE PERDO VADO A CASA! ..NON SONO COME GLI ALTRI IO ..NON POSSO RESTARE!

-PERSONALMENTE AFFERMATO ALLA STAMPA E LO RIBADISCO QUI DAVANTI ALLE SENATRICI ED I SENATORI CHE..SE PERDO IL REFERENDUM.. DEFINIREI CONCLUSA LA MIA ESPERIENZA POLITICA! LO FACCIO PERCHE CREDO IN UN VALORE CHE E' IL VALORE DELLA DIGNITA'!

-HO GIA' DETTO CHE SE PERDO IL REFERENDUM..NON E' SOLTANTO CHE VADO A CASA... MA SMETTO DI FAR POLITICA!


Parole di un Premier che hanno un peso..parole di chi parla persino di differenza con gli altri, di valori e dignità ...giudicate voi dove stanno i valori e la dignità di cui parla! 
vincenzo cacopardo

Tra Trump e Putin vi è un'Europa

di vincenzo cacopardo
MA L'EUROPA DOV'E'?
Tira ormai una brutta aria tra Wladimir Putin e Trump.. una luna di miele durata poco che si infrange per colpa di Bashar al Assad. Dopo l'attacco Usa alla base aerea del regime di Damasco i rapporti sono peggiorati. Ma ciò era del tutto scontato anche perchè la questione delle armi chimiche aveva dato origine a tensione ed inquietudine e qualcuno aveva persino definito il presidente siriano Assad un "animale".
Possiamo ormai asserire che siamo ritornati al clima della guerra fredda di un tempo: Se la Casa Bianca accusa il Cremlino di aver aiutato il regime di Damasco a coprire l'attacco chimico, Putin definisce le stesse come false e prive di riscontri. Tuttavia lo stesso Putin è rimasto disponibile e si è detto disponibile al ripristino della prevenzione degli incidenti e sulla garanzia della sicurezza dei voli in Siria, chiedendo in cambio agli USA una seria lotta contro l'ISIS .
Qualunque discussione più o meno franca tra Usa e Russia è ormai disturbata dagli ultimi episodi sulla Siria. Il momento rimane quindi assai delicato ed il livello di fiducia delle due maggiori potenze nucleari, rimane precario: Un braccio di ferro che desta molte preoccupazioni in Europa. Ma se è vero che Trump ostenta sicurezza e si pone con forza e anche vero che Putin non resta disponibile a sottostare al dictat degli Usa e della stessa Nato circa i territori che circondano i suoi confini.
Al di là di ogni considerazione è pur vero che la Russia resta circondata in modo rischioso nei suoi confini, mentre gli Stati Uniti si pongono in un territorio assai distante dal loro. Il chè non è di poco conto in un quadro geopolitico che vede forze terroristiche invadere di continuo territori ormai quasi abbandonati o in preda a regimi inventati. Se ad esempio ponessimo lo stesso problema in un territorio limitrofo agli Stati Uniti, un intervento di Putin sarebbe visto come una pericolosissima intrusione. Con ciò non possiamo nemmeno non analizzare il problema dal punto di vista storico geografico con riferimenti al passato. Rimane il fatto che questo problema in realtà resta assai più delicato per l' Europa stessa che confina con tali Paesi instabili. Non si potrebbe quindi che auspicare una ripresa più decisa dei rapporti per meglio definire sia le posizioni che le strategie adatte ed in questo quadro solo l'Europa potrebbe fungere da vera forza diplomatica per porre il giusto equilibrio tra le parti.


12 apr 2017

I Cinquestelle tra il panico dei Partiti tradizionali

Una paura disperata che porterà inevitabilmente ad un'altra unione di stampo “Nazareno” delle forze partitiche estreme sotto il contrassegno della difesa di un sistema che altrimenti potrebbe soccombere a danno del Paese e della società.
di vincenzo cacopardo
Le intenzioni di voto ci parlano di un trend in salita per la destra con un Berlusconi che guadagna consenso mentre un Pd (poco sopra il 26%) resta bloccato se non addirittura in caduta nell' attesa delle primarie che decideranno la vittoria di Renzi. Il Movimento di Grillo (sopra il 30%) continua a generare panico, ma l'aumento graduale del partito del Cavaliere rende più sereno l'ambiente politico della destra (salito al 14%) poiché sorpassa di oltre mezzo punto la Lega. Con l'unione con il Partito della Meloni...secondo Berlusconi.. si può puntare al 40%.
Un pensiero fin troppo positivo quello di Berlusconi, poiché tutti sappiamo che la sua unione con Partito di Salvini abbasserebbe automaticamente il consenso ad ambedue. Al di là di ogni possibile riforma elettorale della quale ancora nulla si sa...resta inimmaginabile poter pensare ad una vittoria dei tre partiti di destra, i quali insieme in una coalizione non potrebbero mai rendere oltre oltre il 26 / 27% . Una quota ben lontana dalla visione ottimistica del Cavaliere. Malgrado tutto.. in seno alla destra.. si cerca in tutti i modi di risolvere ogni contrasto. Si parla di clima di disgelo pensando che soltanto uniti si può raggiungere un successo. Ma dentro Forza Italia si intuisce che l'ipotesi di un'uscita dall'euro voluta dal leader verde della Lega non potrà mai convincere i moderati azzurri.
Dall'altra parte un PD spaccato.. e dopo la presunta vittoria di Renzi non è detto che ulteriori scissioni non possano avvenire. Se il PD si compatterà a favore della politica di Renzi sarà comunque destinato a logorarsi lentamente per il semplice fatto che il sindaco d' Italia ha sempre inteso lavorare per disintegrare e non per integrare. Un Partito che oggi viene stimato ottimisticamente tra il 25 ed il 26%..Renzi ha continuato ad usare un Partito di sinistra per operare attraverso una politica di destra e nel contempo affermare che oggi non esistono più tali contrapposizioni.
Ma l'unica politica che ambedue le posizioni propongono non è altro che quella di combattere contro il mostro dei Cinquestelle che avanza come un treno. Definito come un partito di rottura..ma senza speranze di poter procedere oltre. Un mostro da abbattere prima che sia troppo tardi poiché incapace di governare bene e con equilibrio. (Loro invece...dopo decenni di governi.. cosa hanno saputo dimostrare?) In realtà i Cinquestelle, giorno dopo giorno, continuano a creare panico: Una insopportabile paura che rende frenetica l'opera dei Partiti tradizionali nello smontare ogni loro possibile vittoria al governo della Nazione.


11 apr 2017

LA FORMAZIONE FARAONICA-CARDINALIZIA-RENZIANA


L'AMBIGUO PATTO DELLA SEPPIA 
Si incontrano tutti in una saletta appartata di Rinaldi al Quirinale.il ministro Luca Lotti, che ospita due distinte comitive, capeggiate da Totò Cardinale e Davide Faraone. Al centro della tavolata il fedele Lotti, alla sua sinistra Totò, a destra Davide, accanto a lui Lorenzo Guerini ed infine, ultimo arrivato Matteo. Sembra una vecchia immagine di una corrente della vecchia DC..se non fosse che almeno in quel Partito vi erano personaggi di maggior sostanza e valori.

di vincenzo cacopardo

«Non ci sono più renziani di serie A e di serie B, né della prima o della seconda ora. Siamo tutti un’unica cosa», esclama l'imperituro Totò Cardinale. Una delle tante frasi tipiche delle figure della vecchia repubblica che le hanno sempre usate e le ripetono per non esprimere nulla. E lo stesso Faraone gli va appresso con la solita retorica che gli è comune: «Se oggi esiste ancora Sicilia Futura è perché il Pd non ha ancora compiuto quei passaggi che noi, almeno in Sicilia, ci aspettavamo quando doveva diventare un partito più aperto, per colpa di un atteggiamento ostile dalla parte più conservativa del partito. Sicilia Futura è come se fosse dentro il Pd, nei territori siamo in assoluta sinergia e faremo le liste assieme per le primarie, che dovranno avere un effetto-trascinamento per le Regionali, alle quali cominciamo a lavorare insieme».

Si stanno preparando per mantenere ancora le redini della politica in Sicilia...Con loro i siciliani-futuristi (ma politicamente più legati al passato che al futuro) Nicola D'Agostino, Michele Cimino, Edy Tamaio, Salvo Lo Giudice, Totò Cascio. Poi i dem: Luca Sammartino, Valeria Sudano, Gianfranco Vullo, Nello Dipasquale, Pippo Laccoto e Paolo Ruggirello, con l’assessore Alessandro Baccei ed infine il crisafulliano Mario Alloro...Insomma tutti gli uomini della nuova formazione Faraonica-Cardinalizia- Renziana che in Sicilia hanno già operato da tempo nelle continue variegate giunte Crocettiane.


Dopo l'insuccesso del referendum conclamato nelle aree del sud, Lotti lavora per compattare le vecchie milizie di una politica passata che vive ambiguamente sotto l'egida di un ex ministro che pare non voler mollare la presa. Un politico vecchio stampo.. un po' desueto e nell'ombra, che con la forza di quella logica centrista dell'opportunismo..opera per sostenere l'area renziana e la candidatura del sindaco Orlando.

             L'insolito confine con i Partiti tradizionali

E' abbastanza facile ritenere che Orlando alla fine vincerà ma solo al ballottaggio. Tuttavia queIlo che appare davvero insolito è il fatto che ambedue i candidati più forti non vogliono legarsi direttamente ai Partiti nazionali tradizionali (PD-FI). Così come per Orlando..anche per Ferrandelli. Rimane quindi ancora una volta emblematico tutto ciò in vista di un cambiamento che non ama più definire e legare i limiti di certe ideologie ad un pensiero politico moderno più laico e funzionale alle esigenze soprattutto in campo amministrativo.

L'attuale sindaco di Palermo Orlando si ripresenta per la quinta volta alle comunali e come di consuetudine... astutamente... non si espone totalmente col PD come aveva già fatto col referendum costituzionale .Al posto suo si espone invece l'ex ministro Totò Cardinale che, con Sicilia Futura, lo appoggia unendosi in un patto con Renzi chiamato “della seppia”. Passato con Renzi già in virtù di un altro patto quello definito "dei ricci"...sempre tramite Faraone, Cardinale ... passa adesso a quello della seppia! Un nome che la dice lunga e che fa quantomeno pensare.. presupponendo una serie di tentacoli politici di ogni sorta ...In questo triste..seppur stravagante quadro politico... per adesso si va avanti a frutti di mare e molluschi... Speriamo non debba mai arrivare il patto del pescespada e poi quello dello squalo!

7 apr 2017

Missili e Gas: l'ONU sempre più lontana


di vincenzo cacopardo

Con un attacco missilistico contro una base aerea della Siria, il presidente Usa Donald Trump dimostra un chiaro cambio di rotta nei confronti di Damasco. Trump sembra aver radicalmente cambiato opinione rispetto a quando, considerava un errore colpire il regime di Damasco.

Anche Marine Le Pen, malgrado la sua ammirazione per Trump, pare essere rimasta sorpresa dalla reazione all'attacco chimico in Siria. Secondo la leader del Front National in Francia, occorreva attendere i risultati di un'inchiesta internazionale. Colei che ha sempre apprezzato il nuovo presidente americano... su questo delicato argomento.. rimane invece sulla linea del presidente russo, il quale ha sottolineato che gli attacchi degli Stati Uniti contro la Siria sono una autentica aggressione contro uno stato sovrano.

I fatti sono comunque ancora da accertare su tre ipotesi:
La prima è quella che Damasco abbia sganciato i missili con contenuti chimici gassosi, la seconda è che abbia utilizzato armi missilistiche convenzionali, ma possa averlo fatto colpendo volontariamente depositi gassosi, la terza è che il raid aereo non abbia né usato, nè colpito alcun deposito, ma che i ribelli al regime abbiano usato le armi chimiche come reazione..creando allarme e colpevolizzando lo stesso regime. Di sicuro un'inchiesta approfondita rimaneva più che necessaria ed è per questo che  l'intervento missilistico americano sia apparso  prematuro.

I contrasti con Putin appaiono sempre più accentuati. Sappiamo che la Russia, da sempre alleata di Damasco, risponde che si è trattato di un incidente e che una bomba dei ribelli abbia fatto saltare un deposito di armi chimiche Sappiamo anche che da parte della Russia si cerca di demolire ogni accusa contro Assad, ma rimane sotto gli occhi di tutti lo sdegno che va crescendo tra i tre Paesi occidentali. Usa, Francia e Gran Bretagna denunciano che la morte dei civili è stata causata dal gas sarin, ma non possono riuscire ancora a dimostrare che ad usarlo sia stato il regime.
La vera tragedia resta quella dell’Onu...che continua a rimanere impotente e che da tempo sembra persino lontana da simili faccende di sua specifica pertinenza. Ma ciò non può più sorprenderci dato l'incredibile atteggiamento che continua ancora a mantenere da lunghi anni nell’Assemblea generale e in vari organismi collaterali nei confronti del conflitto israeliano-palestinese.



4 apr 2017

L'entusiamo dei renziani per il voto ai circoli


di vincenzo cacopardo

 "In base ai dati raccolti dai coordinamenti regionali - l'organizzazione nazionale del Partito democratico ha registrato come i votanti ai congressi dei circoli del Pd siano stati 266.726, pari al 59,29% dei 449.852 iscritti. 

Oltre i due terzi dei voti”.Non aspetta l'esito delle prossime primarie prima di entusiasmarsi l'ex segretario Renzi, il quale parla di grande consenso. Ma questi voti, seppur ragguardevoli, dovranno trovare corrispondenza alle primarie del 30 Aprile. La scarsa affluenza è stata dovuta al calo degli iscritti. Un successo già scontato per Renzi che in seno al suo Partito tra gli iscritti gode ancora di una egemonia rispetto agli altri candidati. Ma il voto del 30 Aprile lo vedrà impegnato in modo diverso.. anche se una sua vittoria rimane più che probabile!

Renzi vincerà di certo anche se con uno scarto inferiore, ma continuerà a far disperdere il consenso al suo Partito! La realtà vede un PD spaccato e dopo la presunta vittoria di Renzi non è detto che ulteriori scissioni non possano avvenire. Se il PD si compatterà a favore della politica di Renzi sarà comunque destinato a logorarsi lentamente per il semplice fatto che il sindaco d' Italia ha inteso lavorare per disintegrare e non per integrare. Renzi ha continuato ad usare un Partito di sinistra per operare attraverso una politica di destra e nel contempo affermare che oggi non esistono più tali contrapposizioni. Quindi la domanda più facile da porgli sarebbe quella di farci spiegare come mai non si sia prima creato una parte politica indipendente nella quale far convergere le sue nuove proposte politiche. Se le contrapposizioni sono oggi poste tra chi vuole cambiare col presupposto che dall'altra parte non si voglia farlo per capriccio, si finisce col non dire la verità... portando avanti un discorso di comodo: Si usa una comunicazione subdola..ma efficace allo scopo di confondere!

Era chiaro che tutto ciò avrebbe creato attriti e formato posizioni antitetiche all'interno di un PD, visto sempre come un Partito di base ideologica di sinistra..seppur cresciuto successivamente con un'apertura in direzione di una social democrazia più moderna e progressista. Potremmo perciò sicuramente azzardare che Renzi possa avere usato il PD per costruirsi una piattaforma più comoda sulla quale lavorare una sua personale strategia di successo. Il suo fine prossimo sarà quello di costruire un nuovo Nazareno per sconfiggere l'avanzata dei Cinquestelle. Un fine esclusivamente strategico che lo vedrà nuovamente dialogare con la destra!


Il presupposto di identificazione nella figura di Leader di un nuovo Partito o Movimento in forza del fatto di ritenere un'organizzazione politica come una sorta di azienda privata..non potrà mai essere efficace nel tempo. Sono ancora in tanti a non accorgersi della naturale contraddittorietà insita in questo modo di affrontare la questione. Oggi.. questo è un argomento molto discusso e la stessa politica delle figure, malgrado il perseverare, dovrà mettere fine ad ogni forma di esaltazione buona solo a costruire miti (una politica con lo scopo del proliferare di proprie egoistiche opportunità) di sicuro non utile alla definizione di una vera democrazia. Non esistendo una verità assoluta sulle soluzioni.. credo che un'organizzazione politica dovrebbe occuparsi principalmente di dirimere e risolvere giorno per giorno attraverso il dialogo e la ricerca col contributo di uno scambio interno. Se è vero che occorre una guida.. è anche vero che leader non si nasce ma si diventa...ed è proprio il modo odierno in cui si diventa a convincere assai meno. Costruire una leaderschip è molto più difficile, ma rende più resistente e compatta l'opera di ogni Partito o Movimento che nasce per ascoltare ed accrescere il dialogo sotto una spinta paritaria di ricerca.  

2 apr 2017

La tentazione populista ed euroscettica di Matteo Renzi

Non c'è da essere pro o contro Renzi, ma solo rendersi conto di quanto la sua persistente presunzione abbia reso più instabile ed insicuro il nostro Paese!
di vincenzo cacopardo

Sappiamo che in autunno il governo Gentiloni sarà alle prese con una legge di Bilancio. Un Bilancio difficile su cui pesano le incognite delle clausole di salvaguardia. Si parla di ben 20 miliardi. Un vera stangata, per la quale non mancheranno difficili e complesse trattative. Palazzo Chigi spera di ottenere una certa flessibilità dalla Commissione Ue sul rapporto deficit/Pil.

Ma quello che in questi giorni ha disturbato il nostro Presidente Mattarella sembra essere una certa fretta sulle elezioni anticipate voluta dallo stesso Renzi ed dai suoi compagni in seno al Partito, in considerazione del fatto che nei giorni scorsi hanno dichiarato l'intenzione di puntare al voto il 24 settembre. Questo anche per evitare che lo stesso Partito proponga una legge di Bilancio assai dura per il Paese e quindi non facile da fare accettare dai cittadini che andranno al voto sempre più delusi.

Franceschini... ministro dei Beni culturali...comincia a non essere affidabile per gli stessi renziani..pur restando oggi l'unico valido appoggio a sostegno di Matteo Renzi per il prossimo congresso del 30 Aprile che vedrà l'ex premier impegnato nella sfida a capo del PD..

Renzi sa bene che la tornata amministrativa dell'11 Giugno rischia di essere amara per il Pd, visto che città importanti vengono già date per perse. Se così fosse, la sconfitta non potrebbe che ricadere su di lui e l'unico modo per provare ad invertire la tendenza in vista di una difficile campagna elettorale, sarebbe quello di aprire un'offensiva contro l'Europa e cavalcare l'onda populista contro le tasse.


Ma la tentazione populista ed euroscettica di Renzi non pare essere piaciuta affatto al Colle che ha reagito in proposito.. e non si vede nemmeno come possa piacere all'intero Paese... soprattutto poco chiara nei confronti dei suoi stessi accoliti che lo hanno sempre osannato e seguito come un vero rottamatore fedele alle parole date. Il suo essere incostante e poco deciso..un pò pro ed un pò contro l'Europa in base alle opportunità...non gli può procurare vantaggi in un futuro politico che lo vede ormai avvitato su se stesso ..assai incoerente e meno deciso di una volta. Rimane incomprensibile, dopo una scissione provocata da lui stesso, come ancora possa avere consensi in seno ad un Partito in netta discesa.


31 mar 2017

Berlusconi: figura nuova per l'Europa?

Perdura la lotta del vecchio contro il nuovo..del logoro contro il rinnovamento..di una Europa che ha fallito.. avversa ad una Europa che si vorrebbe funzionale e nell'interesse degli Stati che vi partecipano.
di vincenzo cacopardo

Se davvero Berlusconi è rimasto il più significativo e sicuro interlocutore con l'Europa è facile pensare che a Strasburgo verrà reintegrato dalla Corte Europea in forza di quei poteri che lo vorrebbero come una sorta di ultima speranza per questa Europa: La sentenza potrà arrivare presto è potrebbe essere a suo favore! D'altronde, dopo le disavventure politiche di Renzi, se veramente l'Europa deve scommettere su un politico moderato più affidabile, sembra evidente che bisognerà reintegrare il Cavaliere che oggi rappresenta per la Comunità Europea l'unica strada possibile per una politica più congeniale.
Ma come tutti sappiamo ...al di là di una età e della salute precaria che di recente lo ha visto coinvolto in operazioni delicate, Berlusconi per la stessa Europa non potrebbe più rappresentare la figura dell'innovazione. Il suo passato lo ha visto eccedere anche in comportamenti non del tutto consoni con la sicurezza che uno statista dovrebbe offrire nella qualità di Capo di Governo. Se lui stesso sostiene di essere l'unico garante della stabilità in Europa, c'è chi ancora in Italia (e sono tanti) non riesce a considerarlo più utile alla politica innovativa di cui il Paese bisogna.
Berlusconi ha esposto i suoi propositi di garanzia all'Europa davanti ai tanti capi di Stato e di governo appartenenti al Ppe, incontrati a Malta. Si è misurato con loro esprimendo timore per i populismi diffusi, ritenendosi l'unico argine di contenimento contro la demagogia di Grillo e di chiunque insegua la bandiera del populismo. Il leader di Forza Italia intende tornare centrale per l'Europa ed in riferimento alla Merkel parla di attriti ormai superati. Una Merkel sempre attenta agli scenari del nostro Paese sulle prossime politiche.
Sembra ripetersi quindi la solita commedia dell'antipopulismo pur di cacciare chi non si adegua alla sistemica logica di questa Europa delle disuguaglianze : se non è il PD ..è Forza Italia- se non è la destra.. è la sinistra..se non è Renzi ..è l'eterno Berlusconi..dimenticando che il Paese sta maturando in modo diverso.. in direzione di un desiderio di uguaglianza e di equità che taglia nettamente il dialogo con la vecchia visione politica delle contrapposizioni ideologiche in favore di un desiderio di politica nuova che né Berlusconi, né Renzi hanno saputo e potranno mai offrire.
Tutti sanno ormai che i Cinquestelle in Italia sono in vantaggio e l'unica alternativa che i partiti riescono ad offrire non è quella delle proposte e dei programmi, ma solo quella della loro distruzione o di un loro possibile fallimento. Persino la Merkel è informata sulla possibile vittoria dei cinquestelle alle prossime elezioni ed ecco la ragione di doversi riaffidare, "ob torto collo" ad una figura come quella di Berlusconi che tempo addietro fu messa da parte anche per mano di Napolitano.
Ma sembra più una lotta del vecchio contro il nuovo..del logoro contro l' innovazione..di una Europa che ha fallito.. avversa ad una Europa che si vorrebbe funzionale e nell'interesse degli Stati che vi partecipano.

INDIFFERENZA DI UNA AMMINISTRAZIONE


"La città della cultura intrappolata in un eterno irrisolto traffico "
di vincenzo cacopardo

In prossimità delle elezioni ...Palermo la si vorrebbe fare apparire come una una città con i servizi in ordine, ma sappiamo ormai in tanti quante cose non funzionino in questa città!
Una di queste.. alla quale questo blog ha dedicato fiumi di parole è il semaforo posto in viale della Libertà che determina caos e disordine tra i cittadini che provengono da ben cinque strade a senso unico. Nonostante l'evidente imbarazzo degli automobilisti bloccati ogni mattina dal traffico, l'amministrazione comunale da lunghi mesi non vi ha saputo porre alcun rimedio.

Sappiamo che il semaforo fu montato in quel punto dopo l'incidente avvenuto alla povera Tania, ma è il punto in cui è stato posto che pone problematiche evidenti: Subito dopo una curva, con ben cinque strade a senso unico che vi convergono(via Cordova- Via Simone Cuccia-Via Principe di Paternò- Via Bonanno e la stessa via Libertà). Inoltre una corsia autobus in senso inverso. In una continua mancanza di vigilanza e controllo. Tutto ciò non può che produrre intralcio e lunghissime file nelle vie interessate a rischio di tamponamenti ed ulteriori incidenti.

Non ci vuole una gran capacità di pensiero per comprendere che : o si sposta il semaforo o si alterna il senso delle suddette strade.

Ma questa amministrazione e l'assessorato competente sembrano restare lontani da una simile problematica ( che dura ormai da lungo tempo) per una storica indifferenza unita alla chiara mancanza di immedesimazione, non interessandosi a risolvere un evidente problema che coinvolge la propria città.



29 mar 2017

La mancanza di alternative..un mediocre ritornello che si ripete


Renzi ed Orlando..e la consueta mancanza di alternative
di vincenzo cacopardo

Così come in ambito nazionale, anche a Palermo si ripete il ritornello della mancanza di alternativa alle figure preminenti che prevalgono per comunicazione simulata o per artificiosa notorietà. Così per Renzi ..visto come l'unico candidato possibile alla guida del governo, nella città di Palermo, non si riesce ad immaginare una alternativa ad Orlando a capo della amministrazione comunale: Sono i limiti sostanziali di un modo di pensare alla politica in termini di paura del nuovo e di ostinata ed incomprensibile comodità verso il vecchio, ma di nessun vero interesse e sguardo in direzione dell'innovazione ed il cambiamento.

Molti cittadini Palermitani non vogliono constatare l'evidenza di chi ha gestito la città, seppur in termini di conformità, ... amministrativamente assai poco utile per il suo sviluppo riguardante quei servizi innovativi ed il loro funzionamento. Abbiamo ancora cantieri fermi da mesi e qualche ditta che sembra essere inquisita che blocca l'attività dei cittadini, muraglie di metallo e grandi gru che ingombrano le strade, quartieri sporchi, servizi pubblici di autobus e viabilità precarie.. vie giornalmente ingorgate..marciapiedi divelti, strade sfossate, mancanza di disserbamento ed allagamenti. Una visione poco lungimirante di una Amministrazione incapace di mettere mano a nuovi piani di vero funzionamento e persino un bilancio assai precario. Se questa è la Palermo che merita di essere nominata la città della cultura.. non si può che restare sbigottiti! Ma si può supporre che tale “gratificazione” possa essere stata offerta alla città di Palermo in forza di un accordo politico per fare affluire risorse importanti per la città ed assicurarsi l'ennesima vittoria di Orlando a capo della città.

Orlando, che si propone per la quinta volta, sembra essere per Palermo l'unico capace di saper fare il sindaco soprattutto per coloro che ripetono la consueta litania che “in mancanza di altri non vi può essere alternativa” . Identica espressione usata in campo nazionale per un futuro governo che solo Renzi potrebbe guidare. Questo “modus pensandi” di tanti cittadini non fa che sostenere..successivamente..un “modus operandi” del quale poi non facciamo che lamentarci. Il cittadino che vota un candidato perchè crede nelle sue capacità rimane un cittadino coerente, ma i tanti che sostengono un candidato per mancanza di alternative.. rappresentano la mediocrità nella visione di una politica amministrativa in favore della comunità sociale.


Al di là di Renzi ed Orlando.. (il quale non ha preso e non prende da tempo, in modo assai accorto, posizioni politiche precise con i Partiti nazionali), quello che rimane insopportabile è il constatare che vi siano tanti cittadini incapaci di vedere alternative a costo di qualche rischio per un cambiamento delle figure politiche alle quali sembrano attaccate per insensata e.. persino ingiustificata.. fedeltà. Sono gli stessi cittadini che chiudono gli occhi e non vogliono vedere ciò che intorno li circonda, lamentandosi però costantemente dei servizi scadenti cui giornalmente si imbattono.