26 feb 2022

SI SPEGNE UNA PANDEMIA..SI ACCENDE UNA GUERRA

 


di vcacopardo 


Era sicuramente da scongiurare anche per un'economia mondiale già messa a dura prova!

Putin sembra voler riappropriarsi e ricostituire i vecchi confini sovietici all'insegna di un determinato nazionalismo, tuttavia non è nemmeno esatta la rappresentazione che potrebbe apparire un pretesto quello di una NATO che non sembra per nulla ancora inserita territorialmente nel paese Ucraino.

Se anche provocato dalla questione NATO, Putin ha ostentato un attacco che oggi pare coinvolgere la cittadinanza intera a difesa della capitale Kiev: E' chiaro che in tal modo la sua risposta non può mai più esser considerata una regolare difesa alla provocazione, ma una esagerata e sanguinosa risposta che, in realtà, avrebbe potuto contenere rimanendo con le sue armate fermo ai confini delle regioni autoproclamate del Donbass. Sarebbe bastato questo per imporre un freno alla supremazia di un patto atlantico che avrebbe destato preoccupazione nel territorio del nuovo Zar.

Quasi impossibile da credere! Ma purtroppo quelle scongiurate previsioni di una guerra in Ucraina hanno ormai preso il tragico percorso che potrebbe aprire a domino una lunga serie di altri venti di guerra. Sono già poco meno di duecento i deceduti ...e se ne aggiungeranno tantissimi altri... in questo attacco a cerchio dell'esercito Russo voluto da Putin dove ormai non si contano i palazzi e le abitazioni civili colpite da missili:- Più dura sarà la resistenza, maggiore sarà il numero dei morti e ciò non potrà mai avvantaggiare un Putin già in parte contestato nel suo stesso paese.



Il presidente ucraino Zelensky pare resistere e molti cittadini nella capitale cercano di impedire l'entrata gettando molotov verso i carri armati invasori ... Intanto si scappa dalla nazione ed i rifugiati aumentano generando un caos nel quale non sarà difficile nelle prossime ore vedere altre macerie : -Una vittoria di Putin o una sua chiara sconfitta? Come potrà ormai apparire questo estremo atto agli occhi del mondo intero in considerazione del sangue che sarà versato compreso quello di innocenti bambini?

L'Europa e l'America rispondono con le sanzioni che oggi non sembrerebbero arrecare troppi problemi alla Russia, ma che certamente più in là potrebbero mettere in difficoltà l'economia del paese.

Una ricercata operazione di smilitarizzazione attraverso una guerra lampo che sembrava dover essere meno invasiva risparmiando l'entrata in difesa dei cittadini, ha provocato tutto il contrario. Una manovra che pare ormai esser scappata di mano al duro Putin che pur di invadere e prendere il comando del governo ucraino non ha e non tiene tutt'ora conto della moltitudine di morti e macerie che si lascerà dietro le spalle.

8 feb 2022

LA "MONDANITA' SPIRITUALE" DI PAPA FRANCESCO

 


di vcacopardo 
Interessantissima intervista di Fazio col nostro Papa.
Non è facile per uno come me chiamare il nostro pontefice “Santità” in quanto mi è difficile comprendere ogni possibile santificazione umana..tuttavia ritengo il Papa uomo di sensibilità ed umanità particolare, sicuramente rivoluzionario rispetto ad una Chiesa che necessità di una evoluzione verso il sociale. Ho scritto abbondantemente in proposito osservando e manifestando enorme stima per un Pontefice tanto umile quanto pieno di saggezza.
L'intervista con Fazio ha toccato vari punti di grandissimo interesse sociale, un interesse che ad alcuni non piace poichè mette in evidenza la mancata funzione di una politica adatta al fine di non rendere  più ingiuste alcune disuguaglianze.
Gli argomenti non sono mancati: si è parlato del perdono, della prepotenza e della violenza, della guerra, degli emigranti, non trascurando argomenti più leggeri come quelli sulla sua vita da giovane, quelli sulla musica ed i balli. Ma ciò che mi ha veramente toccato è stato l'argomento sulla mondanità spirituale!
-Incredibile come un Papa si possa spingere su un tale argomento con tale umana semplicità da lasciare sorpresi i componenti del clero più radicale!
Queste le sue parole in proposito!
"Oggi il male più grande della Chiesa è la mondanità spirituale. È il peggiore dei mali che può accadere alla Chiesa, peggio ancora dei papi libertini" e "fa crescere una cosa brutta: il clericalismo che è una perversione della Chiesa che genera la rigidità", "c'è putredine sempre".
Non si può fare a meno di porre attenzione su questa frase!
Che in sé rivoluziona il processo evolutivo di una evangelizzazione cristiana da tempo sostenuta prevalentemente da un clero rigido che ha fatto crescere questa “mondanità” cui fa riferimento Francesco! Una Chiesa che, grazie a questo Papa, avanza ormai in modo rivoluzionario, ma sostanzialmente umano e positivo a sostegno di una comunità sociale più consapevole delle notevoli disuguaglianze alle quali dover porre rimedio. Una Chiesa che si preoccupa dello spirito senza però trascurare l'importanza di una umanità, una Chiesa all'insegna della fratellanza e socialmente aperta ad un dialogo diverso!
Ogni critica su di lui appare sempre più pretestuosa!

19 gen 2022

L'EUROPA E LA RICERCA DEI PROPRI VALORI

 



di vcacopardo
“Diversificare lo sviluppo ed equilibrare il benessere sociale..la via necessaria”.
Le tecnologie avanzano: Aerei supersonici, automobili ultra equipaggiate, treni superveloci che ci accorciano le distanze… la scienza, la medicina, l’informatica etc…tutto progredisce a beneficio dell’uomo, per le sue attività e per il suo benessere.. Poi arriva un virus e mette a soqquadro tutto..infondendo paure e disperate reazioni economiche.
Al di là della fondamentale questione salute che ormai da tempo ci tocca..quello che appare davvero strano è come, in questo quadro, l’uomo non sia riuscito a garantirsi una reale tranquillità nei rapporti sociali che lo abbiano potuto portare ad una vita più serena... ad un efficiente sistema di collettiva prosperità: Qualcosa simile ad un sistema sufficientemente equilibrato che possa esprimere classi più o meno agiate..ma comunque tutte sostanzialmente capaci di vivere il benessere di una vita edificata su valori comuni e salutari per tutti…
Per non dare troppo sfogo ad un pensiero che potrebbe divenire fin troppo demagogico e privo di risposte concrete, si possono tuttavia mettere in evidenza alcune ragioni. Si potrebbe ormai aver la certezza che ciò sia stato aggravato in forza dei modelli costruiti sulle vecchie storiche posizioni ideologiche.. risultate ormai da intralcio ad una politica che avrebbe dovuto già da tempo proporsi più funzionale ed innovatrice per uno sviluppo: Modelli basati su contrapposizioni che hanno sempre determinato scomposte azioni e reazioni continue e persino costose in termini di tempo, energie e risorse..
Gli Stati europei..persino quelli più socialmente progrediti e con un miglior welfare..non avrebbero mai dovuto sottovalutare l’importanza di guardare oltre le antiche logiche di queste posizioni:- Una certa politica moderna, la cui funzione primaria sarebbe dovuta essere quella di regolare i rapporti sociali e governare, non riesce ancora a garantire quella indispensabile serenità per una vita in comune. Ciò determina un disagio notevole che continua a turbare, anche se inconsapevolmente, la stabilità di una società nella quale si dovrebbe coltivare ed ampliare un sereno rapporto di scambio.
Il rapporto di crescita dovrebbe essere portato avanti con equilibrio, facendo sì che, l’evoluzione tecnologica riesca a stare al passo con un armonico sviluppo sociale e culturale: -Creare un equilibrio necessario per un progresso utile e costruttivo. Tuttavia quando si parla di progresso… non si può di certo trascurare l’odierna importanza di un cammino verso una integrazione Europea più solidale: Chi potrebbe oggi aver sbagliato.. se non la classe politica internazionale che non è riuscita a contrastare i principi di tale crescita costruiti unicamente sui consueti vantaggi economici di ogni singolo Paese? Come si può, ancora oggi, porre la base di una crescita internazionale sulla prevalenza di una ristretta e generica economia finanziaria senza regolare il mercato? Come si è potuto mettere i Paesi della Comunità in frenetica e costante competizione tra loro.. senza aver offerto ad ognuno di essi una possibilità di sviluppare meglio le intrinseche risorse derivanti dal proprio vissuto storico, aiutandoli...così...nella loro individuale crescita?
Proprio in forza di una pandemia che ha colpito il mondo intero.. una volta usciti potremo forse immaginare di poter vedere nel prossimo futuro una politica internazionale lavorare per una Europa costituita da un insieme di Paesi che, pur guidati da una indipendente politica territoriale, possano riuscire a conseguire modelli di sviluppo inerenti la loro particolare caratteristica storica e culturale. -Nuovi modelli che non pongano più una ricerca di aggregazione dentro gli stretti confini di una politica radicata su asettici parametri finanziari.. ma, in un'armonica crescita che guardi soprattutto ad un primario benessere collettivo: Un prospero sviluppo che non potrà più basarsi su una lotta delle economie tra gli Stati appartenenti…poiché questa porterebbe inevitabilmente a conflitti..allontanando il pensiero dei cittadini dalla idea di un possibile inserimento nella stessa Unione.
Ricercare un’integrazione degli Stati per il conseguimento di un’unica Comunità federata.. è laborioso.. e non è uno scherzo... ma potrebbe continuare a diventarlo se il percorso che si intende seguire non sarà mai accompagnato da quella logica costruttiva ed armonica che miri ad uno sviluppo dei singoli Paesi in base alle proprie culture ed alla valorizzazione delle proprie risorse: -In questa ottica i paesi più forti devono e possono comprendere senza cedere nulla del proprio welfare operando in favore di questo percorso.. per evitare che possa rompersi quel filo sottile che lega il difficile processo verso l’integrazione.
-Diversificare sviluppo e risorse per non renderci stupidamente concorrenziali!..Di sicuro.. non sottovalutando il bisogno di un equilibrato benessere collettivo evitando la conseguente instabilità che potrebbe solo portare ad una definitiva conclusione del percorso che fu tanto desiderato dalla figura lungimirante di personaggi fondatori come Schuman.

10 gen 2022

DISCRIMINI….E RETORICA SOCIALE


(analisi sociale) di vcacopardo
In un mio vecchio post avevo scritto:
  1. “Se il libero mercato sembra indispensabile per un progresso che voglia basarsi sul merito, sulla qualità e su un essenziale principio di competizione, questi deve necessariamente far uso di una regolamentazione che renda maggior equilibrio e più stabilità alla società…
  2. -Non è solo un problema di etica ma anche di sostanza! La società si è ormai formata!.. il problema fondamentale, oggi, è quello di saperla equilibrare! Di renderla bilanciata in favore di un benessere collettivo che possa soddisfare le esigenze di tutti senza incidere negativamente sui valori, la vita, sui meriti e le capacità. Se questa corda, ormai troppo tesa, si rompe.. anche il beneficio e le ricchezze dei pochi decadranno ed il rischio di una rovina potrà colpire l’intera società nel suo insieme: povertà e ricchezza potrebbero lasciare lo spazio a distruzione, sfiducia e fine di ogni sistema democratico collettivo.”
Questo argomento può servire come premessa per individuare il punto di partenza sul quale si dovrebbe ampliare una analisi più profonda non privandosi di analizzare con maggiore attenzione l'aspetto naturale e formativo che definisce la singolarità di ogni individuo nell'importante processo della propria stabilizzazione all'interno di un complesso sociale...
Ogni singolo individuo ha un suo carattere, una sua coscienza e conoscenza, un proprio pensiero, un'attitudine, un sogno etc..
Quando l'umanità sceglie di vivere un rapporto insieme deve per forza fare i conti con queste differenze cercando di unificare in modo armonico un complesso di vita con gli altri. Nasce quindi una società! Un corpo unito di uomini e donne, famiglie, lavoro, professioni e via dicendo. Per unificare in senso sociale questi rapporti con regole diritti e doveri si forma uno Stato con le sue istituzioni.
Al di là delle naturali differenze, non sembrerebbe possibile affrontare un tale tema senza approfondire una natura umana così diversa: c'è chi nasce favorito e chi no, c'è chi ha la possibilità di potersi erudire e chi no, vi sono i malati, i disabili, i più sensibili, i più intelligenti ed i meno, tutti fanno parte di una comunità!. Diciamo che la società è composta da tanti individui con grandi differenze dove si riscontrano benesseri, povertà e disadattamenti... In questo contesto il sistema, col suo diffuso pragmatismo tende ad una qualsiasi crescita, favorendo i migliori in base a specifici interessi..alle possibilità economiche... di intelligenza e di conoscenza.
La società moderna cerca di andare avanti aiutando anche una certa povertà (non riuscendovi del tutto), cercando di favorire la cultura e lo studio, apre le porte all'arte, cerca di provvedere all'ambiente (anche qui con ritardi macroscopici), provvede alle attività pubbliche.. sostiene un benessere con finanziamenti (a volte anche impropri)...e via dicendo. Tuttavia questo stesso sistema continua a porre un certo discrimine: premia il più intelligente al meno intelligente, il facoltoso (che a volte non tanto intelligente pare) a chi non possiede risorse.. sostiene prevalentemente un merito in base a queste due prerogative! Tutto ciò potrà apparire naturale, ma non può considerarsi veramente favorevole alla stessa società se resta bloccata da questa concezione in un percorso che dovrebbe proteggere anche gli altri senza togliere loro il merito di una dignità: E' una storia vecchia!
Come esistono i più intelligenti..esistono anche i meno intellettualmente preparati ed i per nulla facoltosi che hanno altrettanto diritto di vivere in una società: Se tutti gli esseri umani devono essere uguali nei diritti e nei doveri, non si capisce perchè non dovrebbero esserlo nella dignità!
Astenendoci da qualunque becera demagogia.. potremmo comunque azzardare che in una società così distinta si continua a favorire alcuni su altri poiché nati sfavoriti: E' chiaro che il più intelligente schiaccerà sempre il meno intelligente, come il più facoltoso difenderà sempre il suo patrimonio anche a danno dei più svantaggiati..e così via!
Ed eccoci al punto focale di questa analisi: Nella consapevolezza che non vi potranno essere soluzioni facili in proposito, si può tuttavia attuare uno sforzo maggiore nel conciliare (senza uniformare) una società con tali differenze sforzandosi di più sullo sviluppo e la crescita culturale ed intellettuale in favore dei più svantaggiati attraverso maggiori risorse per l'istruzione e la conoscenza:- Come la mettiamo con i meno intelligenti? Li abbandoniamo nella feroce lotta tra i quozienti? Alla stessa stregua di come la società fatica nella ricerca per contenere le enormi disuguaglianze tra ricchezza e povertà?
In quest'ottica ciò che non favorisce uno sviluppo solidale in una società moderna è proprio questo nostro particolare sistema capitalista privo di regole che potrà mai contribuire a sostenere questi principi in una società che si vorrebbe più equa poiché tenderà sempre a portare avanti un sistema che pone un insostenibile ed eccessivo discrimine tra chi nasce in un modo e chi in un altro. Responsabile resta proprio quel capitalismo globale che negli ultimi tempi ha reso impossibile una vita sociale in comune...
Si porrà perciò sempre questo strano ossimoro: Quello della retorica ricerca di un equilibrio attraverso un'esigenza di equità in contrasto con quella dei privilegi.. un conflitto focalizzato nella pretesa di una civile convivenza che difficilmente potrà trovare un riscontro positivo! Allo stesso modo non si può mai pensare di frenare il merito, nè si può pensare che siamo tutti uguali ed uniformi nelle idee e nel pensiero..con la pretesa di una vita spersonalizzata in comune affermando un certo ideale comunista in una società che procede verso una modernizzazione globale.
“Sociale” non appartiene a nessuna ideologia, né tanto meno ad un partito.. ma è tutto ciò che sostiene una comunità nel suo insieme... che non la divida, ma che la integri...non la uniformi, ma che la renda armonica pur sostenendo i meriti ed i demeriti con un certo equilibrio.

28 dic 2021

ELEZIONE DEL CAPO DELLO STATO

 


di vcacopardo

Nella seconda metà del mese di gennaio il presidente della Camera Fico, dovrebbe inviare le lettere alle Regioni affinchè procedano all'elezione dei rispettivi delegati. Nella stessa comunicazione sarà evidenziata la data della prima convocazione ..ossia la seduta del parlamento per l'elezione del presidente della Repubblica.

Di sicuro una elezione che ad oggi sembrerebbe promettersi nel mondo della politica con senso poco chiaro rispetto ad una figura rappresentativa di “super partes” destinato al Quirinale.

Si fanno alcuni nomi, alcune figure le quali difficilmente potrebbero essere identificate come quelle di veri arbitri di un sistema istituzionale privo di ombre e conflitti: La figura del capo dello Stato deve identificarsi come quella di una figura sopra le parti alla quale viene assegnato anche il compito di dare il via ad ogni governo per il bene del paese, soprattutto per risolvere gli innumerevoli problemi che gravano sulla nostra nazione.

Se questa figura viene scelta nell'ambito prettamente politico e di parte si svilisce ogni possibile “al di sopra delle parti” riflettendosi successivamente in un controllo sul governo non privo di un insopportabile conflitto, fra i tanti già esistenti, che non lascerebbe spazio ad un sistema come il nostro costruito su una Costituzione che ne garantisce le regole fondamentali. La scelta sul nome deve per forza basarsi su una figura non inserita in un Partito. Personaggio maschile o femminile purchè figura equilibrata a conoscenza delle regole fondamentali della Costituzione e del diritto.

Quirinale, che passione( una analisi di Paolo Speciale)

 

( analisi di Paolo Speciale)
Quasi  sette anni fa saliva sul Colle più alto dell’Urbe Sergio Mattarella, il presidente tecnico-politico, come mi permisi di definirlo allora in un mio articolo che seppi, poi, essergli stato particolarmente gradito.

La nostra terra del sud  ha vissuto questo settennato con un grande orgoglio, consapevole “a priori” dello stile e della sagacia con cui l’ennesimo proprio figlio asceso alla vita pubblica avrebbe tanto donato al Paese, da Lampedusa a Bolzano, nel segno dell’unità, non solo geografica, specie in tempi difficili.

Un rappresentante dell’unità nazionale in cui autorevolezza, eleganza e specifica competenza  di natura giuridico-istituzionale non sono mai state disgiunte da una diffusa e palpabile popolarità, che tanto ha anche giovato ad un PD all’epoca fortemente renziano, che nel 2015 lo aveva praticamente incoronato  senza difficoltà in quella dimensione ideologica gravitazionale – il centro - rimasta dopo diversi decenni  fulcro, al netto di contingenti e passeggeri populismi, della scena politica italiana.

Quel “centro” presente, a “destra”, come certificato di garanzia centrale del liberismo imprenditoriale; ancora, nonché dove la cosiddetta “moderazione”, spostandoci a “sinistra”, si coniuga oggi idealmente con le numerose e predominanti anime cattoliche ivi migrate;  una sinistra peraltro già scientificamente, oltre che strategicamente per il principio universale di sopravvivenza e di autoconservazione, connessa, suo malgrado, con altre espressioni politiche di ispirazione diversa, ormai solo storicamente.

C’è chi si preoccupa, oggi, pur nel compiacimento indotto dalla azione di un Esecutivo autorevole e per così dire di “solidarietà nazionale”, della assenza di fatto e di diritto di quella opposizione intesa come soggetto agente in  quella libera concorrenza di cui deve necessariamente beneficiare nella conquista dei consensi, esercitando così quel  precipuo diritto della democrazia.

Quasi che una situazione di emergenza, come ad esempio una pandemia mondiale, potesse costituire un fenomeno così “maior” da rendere “minor” la dialettica del gioco delle parti.

E forse la delicatezza del momento, che degenera effettivamente in pericolosa confusione intellettuale, è proprio questa.  Ce ne danno prova, ad esempio, le varie e per certi versi improbabili candidature, enunciate come numeri al gioco della roulette,  del prossimo Capo dello Stato, anche in nome di un anacronistico e meramente utilitaristico, in termini emozional-popolari,  “patriottismo”.

Certo, si tratta dell’evento istituzionale in cui, proprio per la sua strutturazione voluta dai Padri costituenti, i cosiddetti  “gruppi di pressione”  vivono il loro più intenso momento di gloria.

Ma, di contro, si tratta anche di dover comprendere che, talvolta, maggioranza ed opposizione è meglio che non ci siano, senza che ciò generi pericolo per una sistema di sovranità popolare collaudato come il nostro.

E ciò può e deve accadere soltanto al periodico risveglio, presso tutte le forze politiche, della settennale “passione” per il Quirinale;  sì, proprio perché l’arbitro che sarà scelto la assuma in sé e la rivolga tutta alla Nazione più bella del mondo, la nostra.



auguri ai lettori



Con questa bella immagine della Madonna ritratta da Antonello da Messina, icona rappresentativa dell'arte in Sicilia, auguro a tutti i miei lettori del Blog un sereno Natale ed un felice anno nuovo.

25 nov 2021

NOVAX : TRA PROTESTE E DESTABILIZZAZIONE

 



di vcacopardo

I novax più agguerriti, pur perdendo terreno, tengono in scacco una società già di per sé in difficoltà...Il loro procedere blocca il processo di una società civile nella ricerca delle soluzioni più appropriate e sicure sia nella salute che nell'economia. Inoltre sembrano prolungare il bisogno evolutivo di una politica di riforme.

La strada seguita dal governo Draghi è quella della proporzionalità e della prevenzione contro il virus. Credo fermamente che le teorie dei novax non possono avere più alcun riscontro con la realtà che, con dati alla mano, dimostra fin troppo l'efficacia di un vaccino e dell'importanza di una terza dose. Inoltre la necessità di un green pass proprio per condurre gli incerti alla vaccinazione.

Persino alcuni ricalcitranti personaggi anti vaccino si stanno pian piano ricredendo...prova questa che si è alzata un pretestuosa protesta di stampo politico contro i governi pro vax quasi a voler trovare scuse per riempire le piazze, persino violente, con parte degli incerti contro una politica governativa che continua a lavorare a difesa della salute dei cittadini.

Di certo non è sembrato facile da parte di chi, avendo in mano la responsabilità di un governo, ha lavorato per la ricerca di soluzioni la cui determinazione delle scelte non è mai apparsa semplice: Si sono verificate difficoltà soprattutto sulla prima fase dell'evento che poi man mano hanno trovato maggiore forza nelle soluzioni proprio per il naturale percorso che.. in casi particolari come questi.. non hanno mai portato decisioni facili.

Continuare adesso a guardare queste scelte come intrecci di complotti e sospetti sulle figure degli scienziati che ci comunicano l'importanza dei vaccini e le statistiche decisamente positive sugli esiti, risulta oltre che destabilizzante, effimera e pretestuosa, creando grossi problemi ad una società civile che deve essere protetta e sostenuta dalla scienza in collaborazione con una politica capace di mettere in atto le giuste precauzioni.


8 nov 2021

L'UOMO, IL CLIMA...LA FORZA DELLA VITA

 DOPO IL G20 E LA CONFERENZA SULL'AMBIENTE COP RIPROPONGO UN MIO POST DI TRE ANNI FA IL CUI CONTENUTO DOVREBBE FAR RIFLETTERE L'INTERA UMANITA'


La forza della vita sulla morte: una irriducibile resilienza!
Il mistero della vita deve far riflettere l'intera umanità! Dovrebbe far meditare di più l'uomo e mettere in evidenza quanto importante sia un'azione sociale condotta verso l'ambiente ed il clima, ma anche verso il senso stesso della vita: Un pensiero che dovrebbe porre la stessa politica internazionale in una visione più ampia e riflessiva predisposta verso le giuste ed equilibrate soluzioni al fine di percepire una indiscutibile realtà che pone l'uomo come l'unico guardiano a protezione del mondo intero .
Come non accorgersi infatti..di quanta forza vi sia nella natura stessa che, malgrado il considerevole maltrattamento perpetrato dall'uomo, persevera nel suo cammino verso una rinascita? Ciò che colpisce è proprio la sua forza che prevale su ogni ignominia e devastazione umana... superando guerre e incurie di ogni tipo verso un ambiente ormai malato ed un clima che si ribella.
Malgrado tutto i fiori ricrescono...l'erba pure..gli alberi superano ogni impatto climatico, ogni incendio ed ogni stagione fredda... la fauna non smette di riprodursi...il mare stesso con i suoi oceani resistono ad ogni sorta di violento inquinamento. Una innata resilienza dove tutto resiste e finisce col rinascere; L'irrefrenabile rifiorire di un ambiente contro il quale sembra non portarsi ormai alcun rispetto.
Insomma..la natura ci insegna: Dovrebbe sembrare un segnale ben preciso ...una indicazione verso un futuro di vita vincente sulla morte di un mondo che va protetto.
L'uomo sembra non meritare questa terra piena delle sue bellezze naturali..ormai da lui fin troppo maltrattata..Tuttavia quando un bimbo nasce ci si commuove, ci si emoziona nello stringerlo al petto..nella sua tenera fragilità.. nel suo sguardo curioso.. per il suo candido sorriso: Inconsapevole del suo futuro..lui ci commuove e ci intenerisce..ma nel silenzio..ci rivela anche la forza suprema della vita che vince su tutto.
Tutto questo ha un significato divino che in questa sede non è possibile affrontare, ma di certo comporta anche concezioni sociali che l'uomo, attraverso la politica, ha il dovere di affrontare al fine di preservare il suo ambiente e la società stessa che cresce nella speranza di un mondo più vivibile e sano.
Malgrado i ritardi....possiamo sperare in una presa incisiva della politica internazionale..anche se si intravvedono tuttora forze politiche di alcuni Paesi non del tutto consapevoli dei forti rischi verso cui corriamo...Di sicuro non siamo più in grado di perdere ancora tempo!
v cacopardo

29 ott 2021

DRAGHI: PRIMUS INTER PARES O PRESIDENZIALISTA?

 


di vcacopardo

Non si discute sulla capacità e sulla volontà di voler dare risposte valide per incoraggiare la crescita del Paese, ma sull'iter che ha visto la figura di Draghi come un “primus inter pares” che oggi decide come fossimo in un regime presidenziale in seno ad un governo dei tanti.. e con grandi differenze politico ideologiche. Questa anomalia è una delle tantissime alle quali siamo abituati...tuttavia la colpa di tutto ciò risale prevalentemente sugli stessi politici odierni non capaci di fornire le giuste riforme istituzionali per raggiungere un equilibrio funzionale al sistema di una democrazia moderna; E' una naturale conseguenza!

Il nostro presidente della Repubblica, al quale spetta il compito di dare sicurezza e stabilità ad un iter governativo, ha dovuto risolvere il problema castigando in un certo modo una politica sorda e poco attiva in tal senso.. ed inserendo una figura di spessore capace di dar forza all'economia ..mentre un Parlamento appariva impantanato ed incapace di trovare una maggioranza stabile per portare avanti serenamente i fondi europei ed il percorso antiepidemico.

Insomma.. non volendo dare colpe al governo precedente, né gloria a quello attuale, si può di sicuro comprendere che allo stato attuale Draghi esprime maggiore sicurezza nei confronti dell'Europa, tuttavia resta l'anomalia di un presidente del consiglio che decide tra i pari mettendo in via eccezionale in subordine una attività parlamentare e partitica sulla quale si basa il nostro sistema.

Tutto ciò può soddisfare tanti e si può persino comprendere, ma stabilisce un precedente che un domani potrebbe non piacere più!

Se oggi Draghi siede come Premier lo fa per necessità non appartenendo ad alcuna precisa forza politica. Ma se una delle contrapposte forze di un futuro bipolarismo mettesse a Capo del governo un presidente del consiglio che pretendesse di usare lo stesso metodo potrebbe presupporsi come il pericoloso fallimento di un sistema democratico come il nostro.

13 ott 2021

DIFETTI DI UN SISTEMA POLITICO

 




la nostra Repubblica è ancora di natura parlamentare e non presidenziale.. il nostro bicameralismo rimane frutto della nostra cultura politica.”


di v. cacopardo

Nella grande confusione, tra referendum, riforme e governabilità, a causa delle forti contrapposizioni e delle vedute personali, si rischia sempre di perdere la cognizione ed ogni logica procedurale per poter riuscire a risolvere alcuni essenziali difetti del nostro sistema che non aiutano il miglioramento...

Proviamo a capire:

Per poter portare avanti questa analisi bisognerebbe soffermarsi e percepire nella sua vera essenza l'importanza del nostro sistema istituzionale:- Non credo, infatti, si possa disprezzare il nostro bicameralismo paritario derivante da una nostra personale cultura politica ..per assumere al contrario quell'atteggiamento di chi, in senso esterofilo, continua a perseguire modelli stranieri senza ben comprendere le qualità e l'importanza del nostro.

E' persino fin troppo logico comprendere che esso andrebbe rimodernato... reso più efficiente e funzionale, tuttavia disprezzarlo senza capirne i giovamenti, significa camminare avanti col paraocchi senza curarsi dei nostri valori fondati innanzitutto sulla difesa di una democrazia: Migliorare si deve, ma stravolgere a beneficio di una ottusa esterofilia o in favore di una volontà globalizzata e di potere, significa voler perdere il frutto di una cultura politica che, nel bene e nel male, ci ha offerto un migliore fondamento democratico...Anche qui un'esigenza di equilibrio è fondamentale!

C'è chi nel recente passato ha creduto alle riforme preoccupandosi meno della qualità di esse..e fondando il proprio pensiero sul fatto che ogni piccolo cambiamento ..qualunque sia ..possa solo essere positivo! Al contrario..c'è chi ritiene che.. se si deve cambiare, lo si deve fare con principi e logiche più funzionali ed utili!...Senza sconfinare e soprattutto considerando ogni possibile conseguenza futura...

In fondo..il quesito.. sta tutto qui!

Se nella prima ipotesi si resta un po' appesi al dubbio che la trasformazione di quelle regole costituzionali possa realmente modificare in meglio l'iter procedurale istituzionale, la seconda ipotesi fonda la sua ragione sul fatto che, sia nel metodo che nel merito, si sono spesso riscontrati motivi che hanno contrastato fortemente con le logiche ed il funzionamento di quella che è ancora una Repubblica democratica parlamentare. Il quesito è anche aggravato dal peso delle continue leggi elettorali votate attraverso insolite fiducie e spesso nemmeno sostenute dalla Corte Costituzionale.

Scostandoci un attimo da qualunque posizione, potremmo constatare le grandi anomalie che in questi ultimi anni hanno portano a definire i duri contrasti nell'ordinamento politico istituzionale del nostro Paese.. in un quadro che lo vede ancora legato ad un sistema bicamerale con i suoi pro e i contro...che a volte mettono in evidenza autentiche forzature:


Di questi riscontri anomali ne possiamo mettere in luce tre:

1..Il difetto di chi esercita il doppio ruolo di Premier e segretario di un Partito..persino di maggioranza ( a volte favorito da un ricco premio e da una legge elettorale contestata, seppur legittimata)

2..l'eterno conflitto tra chi esercita un ruolo parlamentare  contemporaneamente inserito o connivente con l'esecutivo.

3..la mancata disciplina e regolamentazione dei Partiti.

Se queste anomalie appaiono a molti lettori come naturali regole delle quali non se ne può fare a meno, in realtà esse continuano a creare una serie di conflitti che bloccano il giusto funzionamento di un sano processo politico democratico: Tutte e tre rimangono macroscopiche che, legate tra di loro, mettono in luce il difetto di un sistema di una Repubblica che dovrebbe esser definita su una CENTRALITA' PARLAMENTARE! Si ha perciò la sensazione che ogni cambiamento voglia esercitarsi contro un sistema Parlamentare con la forza di un Presidenzialismo che in realtà non sussiste.

Il primo difetto, quello relativo al doppio ruolo, si mette in evidenza per i conflitti che vengono fuori in un sistema rimane bicamerale e dove il Parlamento esercita un ruolo fondamentale: E' una anomalia che si riscontra in ogni momento per via di una logica governativa che finisce col prevalere (soprattutto quando si è ritenuto di poter definire le regole di una Costituzione su intimazione di un governo)..Insomma..quasi si pretendesse di far funzionare volutamente il sistema parlamentare come il nostro.. in senso presidenziale..senza che questo sussista!

Il secondo difetto rimane legato al primo.. poiché non si è mai dato corso ad una differenziazione più netta dei ruoli creando, al contrario, illogici e continui compromessi tra i parlamentari e l'attività esecutiva del governo: Manca una precisa disciplina sul conflitto di interesse che dovrebbe affrontare con impegno questo tema.

Il terzo difetto rimane fondamentale per ottenere migliori risultati sui primi due: Si tratta infatti di disciplinare i Partiti dando loro delle regole più conformi ed utili oltre ad un riscontro più logico tra cittadini e parlamentari. Se si intende lavorare in favore di un funzionamento dei Partiti attraverso regole in senso positivo, la "nomina" di ogni parlamentare potrebbe essere effettuata con equilibrio ed in base a capacità e predisposizioni...poichè l'organizzazione partitica stessa potrebbe valutarne l'integrità e le capacità: Ogni Partito può assumersi una responsabilità quando conosce bene ed a fondo ogni personalità che intende proporre! In tal senso ogni organizzazione politica andrebbe disciplinata in favore delle esigenze di una società.

Se.. altrimenti.. si lasciano i Partiti così come attualmente sono, cioè privi di regole precise, resta chiaro che le nomine non potrebbero mai soddisfare. La scelta su "nominati" o "preferenze" sta tutta nella volontà di volere dare ordine e disciplina a queste organizzazioniRicordiamoci che, lasciando le cose come stanno, anche le preferenze possono creare dubbi nascondendo personaggi votati non esattamente per le loro capacità, ma per favoritismi o personalità facoltose a discapito dei tanti che potrebbero apportare migliori risultati per capacità, meriti ed inventiva.

Tutto ciò non fa che rendere il quadro politico assai difettoso e compromesso, sia che si effettuino o no altre riforme. Solo se si mette mano a queste mancanze si potrebbe un domani correre ( per chi lo desidera) verso un differente sistema istituzionale ed una politica più fattiva..anche il nostro bicameralismo potrebbe esprimere maggior funzionamento. Stando così le cose...tutto ciò che si determina sarà sempre compromesso da tali abnormi anomalie.. e genererà solo ulteriore caos.


7 ott 2021

VIRGINIA RAGGI E L'IMPEGNO PER LA SUA CITTA'

 


di vcacopardo

Costantemente offesa, vituperata e nemmeno sufficientemente protetta dal suo stesso Movimento che dopo queste elezioni comunali ha preferito defilarsi ...Virginia Raggi ha fatto il possibile, anche commettendo piccoli errori di valutazione, ma certamente si è impegnata con ardore fino alla fine per risolvere gli innumerevoli problemi di una città guidata da una amministrazione che al suo arrivo è risultata invischiata in innumerevoli compromessi anche con una certa malavita.

Una donna ed una sindaca che ha sempre saputo ascoltare..a differenza dei tanti primi cittadini arroganti! E' stata di certo invidiata da una parte del popolo maschilista che alberga in politica. Protetta solo da una parte di un suo personale elettorato è riuscita in una impresa difficilissima e, se non alla sua elezione, non pare abbia avuto un vero sostegno da parte di un Movimento che sembra averla ripetutamente lasciata al suo destino poiché prevalentemente impegnato ad assurgere ad un potere nei governi succeduti.

La strada della Raggi ..come già ripetuto in questo Blog ..è stata quella di svolgere un lavoro per metodo e nel caso della Capitale lo scopo era quello di poter riassettare una amministrazione ancor prima di provvedere a svolgere le attività amministrative sui servizi per la città. Solo questo avrebbe permesso successivamente di poter sostenere con maggiore sicurezza il funzionamento dei servizi. Un lavoro difficile che la stessa prima cittadina ha svolto senza soste e con un particolare impegno. Sicuramente le occorrevano altri cinque anni per mettere in mostra i risultati definitivi...tuttavia ciò ha dimostrato un impegno notevole seppur costantemente sottoposta ad ingiurie di ogni sorta.

Di certo Virginia Raggi ha potuto commettere piccoli errori di valutazione che poco contano rispetto al sacrificio e l'impegno costante messo a disposizione per la sua città! In questo suo procedere ha trovato molti ostacoli per invidia e per un costante astio sopravvenuto. Persino Maurizio Costanzo ..da sempre critico con lei...nelle sue ultime dichiarazioni sembra essersi convertito rendendole il dovuto merito.

Un altro profondo errore quello di un Movimento che in realtà non ha dimostrato di sostenerla col giusto impegno non aiutandola nel darle l'essenziale coraggio... forse anche giocando localmente un subdolo piano di interessi col PD in una campagna elettorale poco chiara.

Forse la Raggi paga lo scotto di essere nata sotto le stelle del Movimento. Ben diverso sarebbe stato se fosse stata proposta e legata al PD!

6 ott 2021

SENZA RIFORME SI RITORNA AL PASSATO

 



di vcacopardo



Pian piano, malgrado l'inutile sforzo e gli errori di un Movimento ...tutto ritorna come prima! 

Le forze politiche si ricompattano nelle contrapposte posizioni Destra- Sinistra ed ogni sforzo per arrestare quel monolitico bipolarismo attraverso un sistema che possa offrire variabili diverse con sfumature più congenite ai bisogni di una politica parlamentare dinamica si blocca di fronte al muro delle vecchie posizioni.


Dopo un giro di incertezze che ha generato e dato forza ad un sistema proporzionale durato qualche anno si ritornerà sicuramente ad un sistema maggioritario per poter dare risposte più concrete alle ricompattate forze politiche contrapposte. In un certo senso si ritornerà ad un passato e le importanti riforme istituzionali riguardanti i partiti e la loro funzione, i ruoli e le competenze... rimarranno nel cassetto.

Gli errori macroscopici di un Movimento che tra confusione ed utopie ha dimostrato gran voglia di potere a danno di principi importanti per una società, restano più che evidenti.. e malgrado... l''ingresso di un paziente Conte.. saranno destinati a susseguirsi poiché ogni incoerenza, seppur passata, è sempre destinata a doversi pagare: Sullo sfondo..quindi.. solo tracce delle poche idee e confuse che al contrario hanno generato una rivincita a beneficio della vecchia classe politica che... pur competente... non avrà alcuna intenzione di operare a beneficio delle giuste riforme per poter dare maggior equilibrio e dinamica ad una politica ancora poco funzionale e ricca di conflitti.

Vi sarebbero da lungo tempo una lunga serie di riforme sulle quali approfondire uno studio, ma sappiamo bene che.. quando si toccano gli interessi dei partiti o del politico in genere... tutto viene ostacolato: Ma una riforma deve per forza riguardare l'annoso conflitto di interessi da parte di coloro che osservano e studiano la politica odierna: Per limitare meglio i conflitti risulta importante partire dalla distinzione per un funzionamento alla base dei poteri. Quella sul conflitto di interessi rimane ancora oggi una riforma di primaria importanza che si apre a ventaglio su una moltitudine di principi...una riforma che tocca il cuore di ogni percorso politico che si vorrebbe funzionale.. Percorsi che poi invadono grossi campi del potere economico: Un tema che dovrebbe investire l'attività parlamentare e quella governativa insieme. Insomma: la vera madre di tutte le riforme.

Il problema del conflitto d'interessi dovrebbe trovare oggi una soluzione equilibrata attraverso una legge che definisca in modo chiaro, semplice ed efficace un quadro normativo per impedire alle principali cariche elettive del nostro Paese, di avere interessi che interferiscano col ruolo della loro azione politica.Tuttavia questo potrà avvenire solo attraverso la scorta di un'altra riforma che regoli e disciplini i Partiti tagliandoli fuori da ogni operazione riguardante una funzione amministrativa di competenza.

In quest'ottica rimane sempre più sorprendente pensare che un Movimento che si era proposto per un vero cambiamento non abbia mai percepito l'importanza di simili riforme ed abbia solo pensato di impegnarsi in una attività governativa intrisa di conflitti.