di vincenzo cacopardo
C'è
qualcosa che unisce a dismisura il cattivo gusto nell'arredamento
della casa e dell'aereo privato di Trump con le sue esasperate
delibere sugli immigrati e le scelte politiche radicali di
protezionismo a favore della sua Nazione: E' la necessaria mancanza
di equilibrio che sfocia in scelte assolute e sgradevoli..è quella
sobrietà mancante che ogni capo di Stato dovrebbe mantenere nel
contegno di un ruolo così difficile e delicato!
Le
scelte di Trump.. tanto ricche di decisionismo..peccano di una
visione lungimirante che potrebbe destinare il suo Paese in una
chiusura con il resto del mondo, condannandolo in una orrenda lotta per la naturale reazione di atti di terrorismo molto più
pericolosi ed ulteriori reazioni contrarie per soffocarli.. Abbiamo avuto prova nel
Quebec dell'influenza negativa di chi esalta tali decisioni..da parte
di un giovanissimo studente che ha celebrato con la morte di innocenti le affrettate scelte promosse dal neo presidente degli USA.
Un
rischio fortissimo è quello di non riuscire un domani a fermare
l'onda lunga del pericoloso effetto di reazione per una simile
decisione che, sebbene si sarebbe potuta elaborare con equilibrio ed i tempi
necessari attraverso una regolamentazione appropriata, non poteva di
certo essere presa così di fretta e senza considerare le reazioni di
replica della stessa popolazione americana. Una decisione che ha
creato persino disagi e preoccupazioni di familiari già residenti
negli stessi Stati federati americani.
Un
Popolo ormai decisamente spaccato che non può accettare simili devastanti decisioni da colui che ha vinto una campagna
elettorale con uno scarto di tremilioni di voti in meno: Se le
decisioni in proposito fossero venute fuori con meno immediatezza,
più saggezza, maggior equilibrio e metodo per una
regolamentazione..il Paese americano non avrebbe reagito in tal modo
ed il mondo intero non vivrebbe la fondata angoscia costruita più su
un principio assoluto e quasi di prepotenza: Una visione globale che non può non comprendere le problematiche generate anche dal sistema imperialista
americano che ha influito nella zona mediorientale.
Oggi
il neo presidente americano pensa di poter risolvere con principi
assoluti questo problema tanto declamato nella sua campagna
elettorale ( le cui colpe ricadono anche sulla gestione politica
internazionale condotta da Obama e dalla Clinton) e lo fa discriminando alcuni Paesi... lasciando fuori l'Arabia saudita
che, come ormai sappiamo, è un popolo che finanzia l'acquisto delle
armi fornite dagli USA..Che senso può quindi avere questa selezione
in un contesto che continua a premiare chi finanzia e che avrebbe
dovuto vedere nell'elezione di
Trump, l'uomo nuovo contro il sistema?
Malgrado
in tanti non manifestino preoccupazione..la faccenda appare seriamente compromessa e pericolosa, piena di contraddizioni oltre
che di discriminazioni poco utili e decisamente pericolose per la
pace internazionale, poichè potrebbe espandersi a macchia d'olio.
Non è solo il Paese americano quello spaccato, ma potrebbe esserlo il mondo
intero!