Tra imperativi ed irritazioni nascono
le prime schermaglie ...segno delle difficoltà per proseguire.
di vincenzo cacopardo
“La
presidenza del governo spetta a me!”
L'affermazione di Di Maio sembra quasi fin troppo perentoria
..tassativa, quasi un capriccio! Malgrado in tanti vorremmo vedere
all'opera il Movimento 5Stelle ( troppo abusato nel termine
dispregiativo di “grillini” ad opera di chi continua a
disprezzarli), l'atteggiamento di Di Maio appare fin troppo marcato a
differenza di quello di Salvini che con più umiltà si mette di lato
non pretendendo alcuna poltrona a capo del governo.. Il leader della Lega si sarà di certo irritato avendo già dato dimostrazione al Movimento, seppur sommessamente, circa una volontà di intesa per un percorso
governativo da affrontare insieme.
Un
errore.. a mio modesto parere...quello del leader dei cinquestelle..un errore che potrebbe costare tanto ad una
intesa.. che vede, malgrado le differenze sul programma, la
possibilità di un indirizzo di sintesi per un progetto comune a
beneficio del Paese. Una velata prepotenza..un volersi imporre che rivela forse quella parte non del tutto matura
del giovane politico e che, al contrario, finisce col rendere
maggiore risalto al carattere politico ponderato ed astuto del leader
della Lega.
Insomma..malgrado
la evidente affermazione col quasi 33% ..il Movimento non ha
vinto!..Non ha ancora fatto quel pieno di voti che gli può garantire
una maggioranza autonoma che gli consente di poter pretendere un premierato..Ma può sicuramente impegnarsi in qualcosa di
diverso..qualcosa che possa trascinarlo alle prossime elezioni per
stravincerle! Se
Di Maio pensa di formare un governo con Salvini includendo Berlusconi
ed i vari Brunetta..Gasparri e company..potrà forse andare avanti
per un pò, ma rischia certamente di perdere molti consensi alla sua
base..
L'opportunità
per Di Maio, senza alcuna pretesa istantanea al premierato, è quella
di legarsi proprio a Salvini (che oggi nel dialogo appare ben diverso
da come si è espresso nella campagna elettorale) : E' l'opportunità
di lavorare insieme senza pretese e senza bruciare il suo Movimento ormai
divenuto un Partito.Un'occasione
per spingere lentamente la Lega verso il distacco totale dal Partito
di Berlusconi, portando avanti un programma comune dove... smussati
gli angoli... si possa incidere verso una politica di innovazione
finanche moderata, ma possibilmente più integra e pulita e
funzionale nel metodo.
Non
sappiamo se Di Maio e Salvini potranno creare un governo a termine
con lo scopo di risolvere le problematiche che coinvolgono i diritti
acquisiti del Nord con quelli immensi da acquisire nel sud. Non
sappiamo nemmeno se quella sintesi a beneficio del Paese saranno in
grado di costruirla, ma di certo non potranno mai ottenere i
risultati giusti se non si indirizzano assieme verso un progetto
comune, senza prevaricazioni, né presunzione.. e senza la presenza
di una vecchia classe politica obsoleta.