COMPRENSIBILI AMBIZIONI
“Il nostro Partito era in crisi e volevamo affermarci all’interno e
invece c’e’ stata una scissione non voluta da noi”. Questa, in breve, la
giustificazione di Angelino Alfano leader del Nuovo Centrodestra.
Per il consueto “motivo” di non voler consegnare il Paese alla
sinistra, (aspirazione di profondo contenuto ideologico) Alfano si è voluto
spingere oltre, ponendosi in contrasto col suo padre padrone Berlusconi.
Ma quale significato esprime questa manovra che potrebbe dare
adito ad una sorta di nuovo teatro in seno ad una politica che sembra ricercare
continui sotterfugi forse anche in proiezione delle future elezioni?
Potrebbe intuirsi come un gioco delle parti nello scacchiere
politico dove, il furbo Cavaliere, ormai consapevole del suo destino, avrebbe
voluto perdere di proposito e con particolare astuzia, alcune sue pedine ed un
alfiere.. al fine di vincere la partita nel prossimo futuro. O..forse..nulla di
tutto questo.. ma un vero allontanamento del suo delfino e di una truppa di
deputati e senatori, non più in sintonia col vecchio leader, costretti (o forse
interessati) a reggere le sorti di un governo nel già precario percorso di una
politica di coalizione?
Su questa seconda ipotesi si potrebbe forse dare merito all’ex
pupillo del Cavaliere che, avendo da tempo seguito il suo pastore, potrebbe
aver intravisto, in ritardo, una diversa strada ricercata con la forza del
proprio intuito,.. e ciò…al di là di ogni considerazione, gli renderebbe
sicuramente merito.
La prima ipotesi vedrebbe, invece, Alfano, ancora una volta
succube delle strategie del suo leader costruire, in modo simulato, un nuovo
Partito e restare in una posizione di governo. Questo consentirebbe al
Cavaliere di avere ancora le mani all’interno delle attività governative e,
dopo il 27 di questo mese, con la votazione sulla sua esclusione dal Senato, passare
all’opposizione.
Questo passaggio all’opposizione di Berlusconi, si deve intuire
come un’ acquisizione di una posizione strategica che gli potrà rendere
figurativamente più forza:- Chi mai.. potrebbe attaccare con forza un capo di
una opposizione senza incappare nel difficile imbarazzo o nel fastidio di
essere accusato come prevaricatore di una politica che si vorrebbe veramente
democratica?
Intanto..Formigoni, schierato col nuovo
partito, in riferimento allo stesso, ricomincia ad esprimersi con il costante inganno
della nascita di un nuovo soggetto politico verso l’innovazione…Malgrado i suoi
trent’anni in politica..non sembra stanco di raggirare il Paese con le solite panzane.
Con la medesima formazione di scuola democristiana, anche il
giovane ministro Alfano, nel suo nuovo percorso, non perde tempo a spiegare che
il suo Partito sarà pronto ad accogliere tutti i moderati italiani. Un
messaggio in direzione tutti gli altri protagonisti del campo alternativo alla sinistra..un
messaggio che sembra spingere e toccare una nuova area Renziana che si stà
rinforzando nel Paese…
Queste mosse della politica.. sembrano dare maggior corpo al
recondito desiderio di una grossa parte della popolazione che sogna di voler
fare rinascere una nuova Democrazia Cristiana. Alfano e Renzi rinforzano questo
desiderio con la loro immagine giovanile e la loro indubbia capacità dialettica. Il loro pensiero politico
è anche legato ad una condivisione sulla legge elettorale ed all’efficacia di
un sistema bipolare.
Eccentrici moderati pronti ad adattarsi al modello chiuso di una
ristretta logica del maggioritario e del bipolarismo non del tutto in sintonia
con il concetto di moderazione che favorirebbe un proporzionale e una visione
più aperta della politica di base.
Forse presto potremmo ritrovarli insieme nella edificazione di
un ulteriore cammino verso le comprensibili ambizioni…
VINCENZO CACOPARDO