di vincenzo cacopardo
Mentre
nel PD si riflette sull’astensione e qualcuno gode per il risultato
del 40 per cento, nella Lega si esulta per il secondo posto ottenuto.
Intanto il M5 Stelle fa i conti con la perdita secca dei suoi voti e
Forza Italia si guarda intorno meditando seriamente sull'enorme vuoto
lasciato.
Sembra
che abbiano perso tutti tranne Matteo Salvini che conta seriamente di
far crescere il suo Partito in tutto il Paese. La questione non è di
poco conto.. poiché oggi Salvini, al Sud, può far forza su quella
enorme massa di voti dispersi da Forza Italia..rappresentando però
una destra più decisa e non sicuramente moderata.
Fanno
drammaticamente ridere le dichiarazioni fatte da alcuni leaders prima
fra tutte quelle dello stesso Premier che accenna ad una vittoria
netta del suo PD. Da un altro fronte.. Raffaele Fitto dichiara che il
risultato drammatico di Forza Italia, deve ormai considerare il
serio problema di dover azzerare tutte le nomine in seno al Partito,
per offrire un vero rinnovamento. Ma al di là di ogni mancanza di
idee ..la pretesa di Fitto risulta ridicola poiché lui stesso,
rappresentando il vecchio, avrebbe il sacrosanto dovere di mettersi
da parte: Sono anni che si sente parlare di rinnovamento in seno a
questo Partito che in realtà continua a mantenere nei posti di
comando le stesse figure, alcune davvero ambigue. Il risultato
negativo.. era quindi scontato..anche per via del fatto che
Berlusconi, occupandosi più del patto del Nazareno.. assieme al suo
(vero favorito) Matteo, pare essersi stancato delle tante figure che
gli girano attorno.
Il voto
di questi giorni è il risultato ovvio di scelte sbagliate che vedono da
un lato la mancanza totale dello studio e della ricerca del
funzionamento della politica ( una strada che non premia alcun
dialogo) e dall'altro... quella di una politica non allarmata dal
costante astensionismo... per lo più interessata alla costruzione di
percorsi distinti ed ingannevoli.
Le
Regionali in Emilia Romagna e in Calabria.. segnano, però, un punto
sul quale sarebbe opportuno riflettere attentamente per via del
fortissimo astensionismo...che chiaramente agevola le elezioni dei
presidenti regionali attraverso consensi bassissimi rispetto agli
aventi diritto al voto. Il Pd dovrebbe riflettere più degli altri sul voto
dell'Emilia..regione che è sempre stata storicamente un feudo assoluto della sinistra. Un
astensione attesa.. viste le incomprensioni sempre più evidenti
tra i cittadini e la politica odierna: Se da un lato abbiamo una
figura determinata e supponente che pare aver preso in mano le sorti
della politica dell'intero Paese con l'ambizione tipica del
superman...dall'altro lato non si intravede alcuna buona proposta di
rinnovamento studiata attraverso una attenta ricerca che possa vedere
al di là di ogni regola e parametro tale da poter offrire maggiore
innovazione e funzionalità alle istituzioni.
La
“forma mentis” rimane ancora fissata su alcuni punti che non
potranno mai offrire innovazione..e l'unica strada che si affronta è
quella che vede solo scelte semplificative! E' inutile..quindi..
fingere parlando di risultato netto! Un boccone amaro per tutti, ma soprattutto per l'avvenire incerto di una politica che
tarda ad innovarsi.
Sarebbe il caso di mettere in discussione la formazione dei Partiti ed i perenni conflitti esistenti in seno alle figure odierne..in modo da offrire una nuova visione della politica più vicina alle esigenze della società, accantonando principi ideologici di destra-sinistra in favore delle esigenze e del metodo. Il
dato dell’astensione è troppo alto da mettere in seria discussione
lo stesso valore delle istituzioni.