L''argomento più importante concernente la
geopolitica di oggi rimane quello delle Grecia. Un Paese che, dopo
il referendum e la vittoria dei no pone nuovi percorsi a tutto
l'avvenire europeo. Se si deve portare rispetto per un voto
democratico deciso da un popolo circondato da una miriade di problemi
economici, si deve anche pensare che un simile risultato non era del
tutto prevedibile e che ciò proietta, sia il governo di Atene, che
l'Unione Europea verso nuovi scenari.
Un cammino che dovrebbe portare (come già diverse volte
sottolineato dal sottoscritto), un senso di responsabilità e visioni
più lungimiranti in direzione di una nuova politica europea che non
basi più il suo percorso su paradigmi economici estremi.
Dopo il referendum.. tutti sembrano per la Grecia!..
In tanti.. fino ad ieri duri e sprezzanti contro la Grecia ed il governo Tsipras..si porgono in tono più rispettoso e conciliante! Malgrado
la Merkel fosse più convinta di una netta vittoria dei si per poter
far fuori un governo scomodo tendente ad ostacolare un processo economico da
lei sempre sostenuto, il voto ha messo in evidenza la vittoria dei
principi democratici stigmatizzando l'esigenza primaria dei valori della solidarietà.
Nel
frattempo sembrerebbe che Matteo Renzi possa rimanere escluso dalla disamina del voto europeo: Angela
Merkel si vedrà con François Hollande
in attesa dell'Eurogruppo. Questo turba il segretario del Pd..il
quale ritiene che un tale risultato necessiterebbe di un incontro con
la presenza del nostro Paese. Il nostro
Premier parrebbe essersi svegliato solo adesso.. chiedendo un negoziato che guardi principalmente l'aspetto sociale e meno quello finanziario. Non bisognava essere
un grande politico per poter capire come questo problema.. che ha
messo in evidenza i guasti di una comunità europea, si sarebbe
dovuto affrontare in un'ottica diversa... attraverso una sensibilità
politica ed una visione in lungimiranza che è sempre mancata nel
nostro Paese e nella formazione comunitaria della stessa Europa..
La
Grecia oggi resta in attesa sulle nuove trattative...non può gioire
, ma nemmeno nascondere un certo orgoglio per il risultato
ottenuto. Invece l'Europa... potrà forse pensare che tutto finisca
qui?
L'Europa
ha voluto a tutti i costi questo referendum, caricandolo di un
contenuto politico... trasfigurandolo in un referendum sull'euro, ma
in realtà ha sperato in una vittoria per poter far fuori Tsipras ed
il suo governo. Non è difficile ormai leggere la realtà, come non
appare per niente conveniente per nessuno che la Grecia esca
dall'Euro. Certo adesso l'euro si è reso più fragile e per
il nostro Paese che ha un debito pubblico attorno al 132% del Pil, e
un deficit di oltre il 3% ..le conseguenze continuano a non essere
semplici..poichè occorreranno manovre correttive pesanti...
risultando ben visibile che le misure finanziarie fin qui adottate
dal sindaco d'Italia.. non hanno per nulla portato il Paese verso una
crescita reale.
Tutti
oggi sperano che la Grecia resti nell'Euro preoccupati per i crediti
che avanzano .. i Paesi dell'Eurozona hanno da perdere, ma chi
perde veramente è l'Euro stesso. La Grecia..col suo referendum.. ha messo in chiara evidenza la contrapposizione odierna tra la moneta europea ed i principi di una democrazia!
Il
Fondo monetario premendo affinchè la Grecia resti nell'euro, ha maggiore
probabilità che possa un domani lentamente pagare il suo debito. Persino per
la Bce è meglio trattare con la Grecia per contrastare possibili
ventate destabilizzanti. Il panorama appare inquietante e
traumatico, ma sappiamo anche che dopo ogni trauma vi è la possibilità di
cambiare in meglio.
Di sicuro questa è una
netta sconfitta della stragrande maggioranza dei leader di questa
Europa costruita male e senza quei pricipi ed i valori cui faceva
riferimento Robert Shuman.. un padre e protagonista dell'Unione..il
cui pensiero tendeva solo ad unire e non ha dividere.